Preghiera e pensiero di oggi

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, ..., 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22
ulisseitaca
00lunedì 22 ottobre 2012 19:23

Visita, Signore, la tua vigna


22.10.2012
2Gv 1,1-13; Sal 79; Gv 1, 40-51



Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell'amore. (2Gv 1)



Amarci gli uni gli altri: è l'antico comandamento che si deve praticare perchè lo stesso amore a Dio sia vero. L'insegnamento dato sulla verità e la carità è radicale, tanto che per esso non vanno neppure salutate le persone che sono ostili ad esso: tenere le distanze dalla falsità, dalla corruzione, e dal male è condizione assoluta per una vita indirizzata al bene.

L'amore reciproco non è comandamento nuovo, ma rafforzato dall'umanità stessa di Gesù che racchiude in sè l'amore del Padre. Con Gesù si manifesta la comunione tra cielo e terra, e la manifestazione di come la storia umana sia nelle mani di Dio. Ma non è sufficiente restare dinanzi a Cristo, bisogna seguirlo, testimoniare quanto lui ha detto e fatto, insegnare l'amore del Padre.





Preghiamo col Salmo



Da te mai più ci allontaneremo,

facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,

fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.


da chiesadimilano
ulisseitaca
00martedì 23 ottobre 2012 10:19

Visita, Signore, la tua vigna


23.10.2012


Ap 1,9-20;Sal 95; Mc 3,13-19



Appena lo vidi caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: "Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo, e il Vivente". (Ap 1)



Gesù sceglie e chiama a sè quelli che vuole, sono gli apostoli: dodici come le tribù dell'antico Israele. Chiamati per nome, uno ad uno, per continuare l'opera di Cristo. Loro gli staranno particolarmente vicini e verranno inviati ad annunziare il vangelo e scacciare i demoni, ma devono esercitare anche la loro libertà, qualcuno potrà anche tradire la sua missione, travisare il messaggio, appropriarsi di un potere che non gli spetta.

Ma il Signore conosce ciò che ha nel cuore ciascuno, ne soppesa la perseveranza e mette alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono. Tutti sono chiamati alla conversione e alla fedeltà sincera.



Preghiamo col Salmo



Sorgi, Signore, nella tua ira,

alzati contro la furia dei miei avversari,

svegliati, mio Dio, emetti un giudizio!

L'assemblea dei popoli ti circonda:

ritorna dall'alto a dominarla!
ulisseitaca
00mercoledì 24 ottobre 2012 12:18

Visita, Signore, la tua vigna


24.10.2012


Ap 1,10; 2,8-11; Sal 16; Mc 6,7-13



"Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte". (Ap 2)



Difficoltà e incertezze sono esperienza dei discepoli del Signore, ma essi non devono temere: li sostiene Cristo che per la salvezza è morto e risorto ed è il signore della storia e dell'universo.

Così gli apostoli inviati ai poveri per dare loro conforto e testimoniare la vicinanza del regno di Dio, il Cristo stesso che cura gli infermi, che sana coloro che soffrono, che è vicino a quanti sono nelle difficoltà. In spirito e pratica di povertà, gli apostoli sono inviati a portare la parola di Gesù, capace di trasformare i cuori con la conversione e la grazia donata da Dio. Non è con la forza, la potenza o la ricchezza che si afferma la parola evangelica, ma nella povertà di chi confida in Dio e se ne va senza bagaglio di propri pregiudizi e presunzioni.



Preghiamo col Salmo



Signore, seguendo la parola delle tue labbra,

ho evitato i sentieri del violento.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie

e i miei piedi non vacilleranno.

da chiesadimilano
Benedetta..
00mercoledì 24 ottobre 2012 14:02
Signore, tu ci rendi giusti per mezzo della fede e ogni volta che mi rivolgo a te nell'intercessione, mi ricordo che tu hai detto che la preghiera del giusto aveva una grande efficacia.

Io non posso avvalermi delle mie azioni, e neppure della mia fedeltà per reclamare da te qualcosa, ma invoco la tua giustizia, invoco te che vivi in me e mi trasformi a poco a poco in una nuova creatura.

Tu, dall'interno, fai rialzare ciò che è caduto e raddrizzi ciò che è storto. È così che io posso comprendere: "Il giusto vivrà per mezzo della fede".
[SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]
ulisseitaca
00giovedì 25 ottobre 2012 10:17

Visita, Signore, la tua vigna


25.10.2012
Ap 1,10; 2,18-29; Sal 16; Lc 10,1b-12



"Tuttw le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere". (Ap 2)



I discepoli di Gesù sono inviati ad annunziare al mondo la consolazione e la pace, ci dice il vangelo di Luca, e indica anche la modalità con cui proporsi alle genti: 'come agnelli in mezzo ai lupi'.

In spirito di servizio operoso, con rispetto degli ospiti, lasciando al Signore il giudizio verso chi non accoglie la sua parola. Ma se il discepolo deve presentarsi povero, austero, difucioso e affidato pienamente alla forza di Cristo che lo libera da ogni male, su chi ha ricevuto l'annuncio di salvezza ricade la responsabilità di non 'sprecare' la parola ricevuta, di non rifiutarla o trascurarla, perchè il Signore chiamerà alla riprova costoro nel momento che meno si aspettano.



Preghiamo col Salmo



Custodiscimi, Signore, come pupilla degli occhi,

all'ombra dellle tue ali nascondimi,

di fronte ai malvagi che mi opprimono

ai nemici che mi accerchiano.

da chiesadimilano
ulisseitaca
00venerdì 26 ottobre 2012 08:36


Visita, Signore, la tua vigna


26.10.2012


Ap 1,10;3,7-13; Sal 23; Lc 8,1-3



"Poichè hai custodito il mio invito alla perseveranza, anch'io ti custodirò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Vengo presto, tieni saldo quello che hai". (Ap 3)



Importante il discorso sulla fedeltà che il libro dell'Apocalisse continua a svolgere: eventi scuotono il mondo e mettono alla prova la fede, ma il Signore protegge quanti sono sinceri e di lui si fidano. Così è importante l'insegnamento sull'uso dei beni da parte dell'evangelista Luca a proposito di un gruppo di donne che assistono con i loro beni Gesù e i Dodici.

I beni non sono in se stessi cattivi, ciò che conta e dà valore ad essi è lo scopo al quale sono finalizzati. Se sono considerati la copertura della vita e la ragione per sentirsi autosufficienti, certamente portano al disastro di chi li usa in tal modo e lo fanno sprofondare nella cecità; se invece diventano mezzo per agevolare il bene comune, la veritù e la giustizia, sono fonte di felicità.

Come le donne che seguono Gesù: da lui sono state guarite e risanate, rese disponibili al servizio di Cristo e dei suoi discepoli, e a tale scopo impegnano i loro talenti, materiali e spirituali.



Preghiamo col Salmo



Del Signore è la terra e quanto contiene:

il mondo, con i suoi abitanti.

E' lui che l'ha fondato sui mari

e sui fiumi l'ha stabilito.



.



ulisseitaca
00sabato 27 ottobre 2012 10:31

Visita, Signore, la tua vigna


27.10.2012


Dt 26,1-11; Sal 96; Eb 11,1-2.8-9.23-29; Lc 5,1-11



"Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso". (Dt 26)



La fede è il fondamento di ciò che si spera e di ciò che non si vede, ci dice l'apostolo Paolo. E' la forza che ha tenuto saldo il popolo d'Israele durante la schiavitù in Egitto e gli ha fatto invocare l'intervento divino; è la stessa speranza che ha consentito ai popoli di resistere a tante difficoltà e a singole persone di uscire dalla propria terra per cercare una terra promessa.

E' lo slancio che fa dire a Simone: "Maestro, abbiamo faticato tutta notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getterò le reti". Non sono prevedibili gli esiti di tanti nostri sforzi, ma c'è sempre la certezza che di ogni evento la mano del Signore porta a salvezza.



Preghiamo col Salmo



Odiate il male, voi che amate il Signore:

egli custodisce la vita dei suoi fedeli,

li libererà dalle mani dei malvagi.

da chiesadimilano
ulisseitaca
00domenica 28 ottobre 2012 12:36

La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli


28.10.2012
At 8,26-39; Sal 65; 1Tm 2,1-5; Mc 16,14b-20



Occorre saper incontrare Gesù nelle Scritture, per poi unirsi a lui nella fede e nella vita. (At 8)



Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Dio è uno solo ed anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Gesù Cristo, è uno solo ed ha offerto la sua vita come prezzo di liberazione per tutta l'umanità.

La Chiesa è la presenza di Cristo nel mondo e nella sua storia: una presenza che si attua attraverso la parola e il battesimo. Cristo assicura alla Chiesa i segni della credibilità; sono i segni che testimoniano le azioni di Cristo nella storia dei viventi nella lotta contro il male.

Cristo ci sostiene e continua a rendere efficaci la sua parola e il suo insegnamento.



Preghiamo col Salmo



Popoli, benedite il nostro Dio,

fate risuonare la voce della sua lode;

è lui che ci mantiene fra i viventi

e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.

chiesadimilano
ulisseitaca
00lunedì 29 ottobre 2012 12:40

La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli


29.10.2012
Ap 12,1-12; Sal 117; Lc 9,57-62



Ogni nostra vittoria sul demonio è una comunione con la pasqua di Cristo e una lotta condivisa con gli angeli. (Ap 12)



Il vangelo ci invita a seguire Gesù con prontezza e diventare suoi discepoli, senza porre precondizioni e lasciando cadere nostalgie di legami passati e di esperienze vissute. Consapevoli, però, che non è un percorso di privilegi e di facilitazioni, ma di impegno costante e talora arduo.

Ma a sostenerci c'è la certezza che l'apostolo Giovanni ci dà nella sua visione celeste: sul trono sta il Signore e tutti e tutto sono a lui attorno per cantarne le lodi. E' la corte celeste dei redenti che si unisce agli angeli per compartecipare la grande festa di luce e di amore che si diffonde dal trono.

Nessuno lo contrasta o ne offusca la gloria.



Preghiamo col Salmo



Apritemi le porte della giustizia:

vi entrerò per ringraziare il Signore.

E' questa la porta del Signore:

per essa entrano i giusti.

da chiesadimilano
ulisseitaca
00martedì 30 ottobre 2012 10:31

La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli


30.10.2012
Ap 12,13-13,10; Sal 143; Mc 10,17-22



Va', vendi quello che hai e dallo ai poveri; e vieni! Seguimi! (Mc 10)



All'uomo che ha già osservato i comandamenti dell'antica legge manca di accogliere con assoluta generosità e pieno distacco il vangelo, cioè Gesù Cristo, lasciandosi alle spalle i vincoli dei beni terreni.

Ma il giovane uomo che chiede a Gesù come poter entrare nel regno, non ha il coraggio di staccarsi dai beni, dalle sue certezze, per fidarsi solo del Signore e mettersi alla sua sequela. Ha timore di perdere ciò che possiede, ma non sa che il Signore è il vincitore, come ci dice l'Apocalisse.

Cristo, risorto da morte, è il senso della storia e dell'universo.



Preghiamo col Salmo



Signore, abbassa il tuo cielo e discendi,

tocca i monti ed essi fumeranno.

Lancia folgori e disperdili,

scaglia le tue saette e sconfiggili.

La loro bocca dice cose false

e la loro è una destra di menzogna

chiesadimilano
ulisseitaca
00mercoledì 31 ottobre 2012 14:03

La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli


31.10.2012
Ap 13,11-18; Sal 73; Mt 19,9-12



"Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome". (Sal 73)



L'immagine dell'Apocalisse è di una grande bestia che sale dalla terra, quindi non è di natura divina, e si camuffa perfino nell'aspetto, sembra un agnello, ma parla come un drago, eppure riesce a sedurre gli uomini con grandi prodigi ed arriva a costringerli ad adorarla. Essi subiscono il fascino del suo potere e si pongono al suo servizio senza porsi domande nè cercare di capire che potere fosse il suo.

Tutti indifferentemente accettano di adorarla, eppure essa non opera per il loro bene ma gestisce le loro azioni per il proprio disegno, che è di male. Non tutti capiscono la parola di verità che Gesù ci porta, ma solo coloro cui è concessa, ed è un percorso che non apapre facile e senza fatica. Come il pegno di amore che non può essere infranto e che per esso si possono compiere sacrifici.



Preghiamo col Salmo



Ricòrdati della comunità

che ti sei acquistata nei tempi antichi.

Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,

il monte Sion, dove hai preso dimora.

Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:

il nemico ha devastato tutto nel santuario

da chiesaimilano
ulisseitaca
00lunedì 5 novembre 2012 13:40


Dio salva tutti i poveri della terra


5.11.2012
San Carlo Borromeo

1Gv 3,13-16; Sal 22; Ef 4,1b-7.11-13; Gv 10,11-15



Gesù è il vero pastore, che pasce le pecore non per interesse, ma per amore. Egli dà la sua vita per il gregge e non per costrizione, ma per libera donazione di sè e nell'adempimento della volontà del Padre. (Gv 10)



La memoria di s. Carlo richiama nella Chiesa in Milano l'immagine del pastore vigilante, del vescovo generoso, del provvido riformatore. Egli ha rinnovato la sua chiesa consumando le proprie energie e sacrificandosi per lei.Testimone della presenza amorevole di Dio. Gesù, nella parabola di oggi, ci lascia abbastanza disorientati perchè riconosce che: "I figli di questo mondo, infatti, sono verso i loro pari più scaltri dei figli della luce".

Egli quindi non loda l'amministratore per la sua disonestà, ma per la scaltrezza con cui ha saputo trovare, in una situazione difficile, una soluzione che gli permettesse di continuare la sua vita comoda, egoistica. I figli della luce, noi, siamo altrettanto inventivi nel lavorare per il servizio di Dio? Non troviamo difficoltà per un progetto nostro, e se difficoltà ci sono riusciamo sempre a superarle, perché vi troviamo soddisfazione; quando si tratta di Dio e degli altri ogni difficoltà ci sembra subito insormontabile, ce ne lamentiamo, magari ci sentiamo perseguitati e ci blocchiamo: "Non è proprio possibile... con questa gente! nella società di oggi!...". E così via.

I santi non agiscono così: le difficoltà li spronano a trovare soluzioni, e le trovano, perché il loro unico interesse è il regno di Dio e il loro amore è disinteressato, generoso, inventivo. "Le grandi acque non possono spegnere l'amore, né i fiumi travolgerlo".



Preghiamo col Salmo



Se dovessi camminare in una valle oscura,

non temerei alcun male,

perchè tu sei con me, Signore.



.



ulisseitaca
00martedì 6 novembre 2012 12:34

Dio salva tutti i poveri della terra


6.11.2012
Ap 17,7-14; Sal 75; Gv 12,44-50



Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. (Gv 12)



Parole di forza e di grande speranza per tutti gli esseri umani quelle che Gesù procnuncia nel suo grande discorso di aperta rivelazione della propria missione e della propria identità. Lui non condanna nessuno perchè è venuto a salvare; sarà la verità stessa a segnare quanti non la accolgono o la rifiutano. La fede è luce, ed è la luce di Cristo. Quanti non accettano di ricercare, di comprendere e di seguire la parola evangelica si troveranno loro stessi nelle tenebre perchè da soli non costruiranno il senso profondo ed autentico della vita e della storia umana.

E la parola di Gesù non scaturisce da lui stesso e solo dalla sua sapienza, ma viene dal Padre, è la parola creatrice che in Cristo si rende visibile. Per Cristo andiamo al Padre e ne viviamo l'intimità.



Preghiamo col Salmo



Dio salva tutti i poveri della terra.

Dio si è fatto conoscere in Giuda,

in Israele è grande il suo nome.

È in Salem la sua tenda,

in Sion la sua dimora.

Splendido tu sei,

magnifico su montagne di preda.
ulisseitaca
00mercoledì 7 novembre 2012 10:37

Dio salva tutti i poveri della terra


7.11.2012
Ap 18,1-8; Sal 13; Gv 8,12-19



Voi volete umiliare le speranze del povero, ma il Signore è il suo rifugio. (Sal 13)



Gesù vive in intimità col Padre. Chi conosce lui conosce il Padre. Ma questa conoscenza è possibile solo a chi crede, a chi si lascia guidare da Gesù, che è luce del mondo. Il mistero di Cristo si rivela unicamente a quanti accolgono la grrazia della fede; diversamente tutto rimane oscuro.

La visione che ci dà l'Apocalisse, ci mostra come le grandi illusioni di chi conta solo sul potere e la ricchezza sono destinate a finire tragicamente, come la grande Babilonia che è sparita con tutte le sue presunte magnificenze.



Preghiamo col Salmo



Lo stolto pensa: "Dio non c'è".

Sono corrotti, fanno cose abominevoli:

non c'è chi agisca bene.

Il Signore dal cielo si china sui figli dell'uomo

per vedere se c'è un uomo saggio,

uno che cerchi Dio.

da chiesadimilano
ulisseitaca
00giovedì 8 novembre 2012 11:40

Dio salva tutti i poveri della terra


8.11.2012
Ap 18, 21-19, 5; Sal 46; Gv 8,28-30



"Un angelo possente prese una pietra, grande come una màcina, e la gettò nel mare esclamando: / «Con questa violenza sarà distrutta / Babilonia, la grande città, / e nessuno più la troverà." (Ap 18)



Babilonia, simbolo della corruzione, dell'idolatria, e della persecuzione, è abbattuta e vinta. E' la vittoria della fine dei tempi, che Cristo ha inaugurato già dalla storia del tempo umano; è la vittoria definitiva del bene sul male. Il Signore ha chiamato al banchetto delle nozze dell'Agnello tutti i servi liberati dalla schiavitù.

Questa è la gloria definitiva di Gesù, che predice il pieno svelamento di sè dopo che sarà innalzato sulla croce: "Allora conoscerete chi Io sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato".



Preghiamo col Salmo



Dio regna sulle genti,

Dio siede sul suo trono santo.

I capi dei popoli si sono raccolti

come popolo del Dio di Abramo.

Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:

egli è eccelso.

chiesadimilano
ulisseitaca
00venerdì 9 novembre 2012 13:10

Dio salva tutti i poveri della terra


9.11.2012
Dedicazione della Basilica Lateranense

1Re 8,22-23.37-30; Sal 94; 1Cor 3,9-17; Gv 4,19-24



I cristiani formano un tempio vivo, di cui Cristo è come la pietra d'angolo. (1Pt 2)



Quando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente.

Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe. Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano.

Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726. Basilica e cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale. Durante l’era delle persecuzioni, che si estende ai primi tre secoli della storia della Chiesa, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente.

Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la basilica del Laterano fu il luogo dove potevano finalmente adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore. Quell’edificio di pietre, costruito per onorare il Salvatore del mondo, era il simbolo della vittoria, fino ad allora nascosta, della testimonianza dei numerosi martiri. Segno tangibile del tempio spirituale che è il cuore del cristiano, esorta a rendere gloria a colui che si è fatto carne e che, morto e risorto, vive nell’eternità.



Preghiamo col Salmo



Venite, prostrati adoriamo, in ginocchio

davanti al Signore che ci ha creati.

Egli è il nostro Dio,

e noi il popolo del suo pascolo.


da chiesadimilano
ulisseitaca
00sabato 10 novembre 2012 09:28

Dio salva tutti i popoli della terra


10.11.2012
Dt 30,1-14; Sal 98; Rm 10,5-13; Mt 11,25-27



Questo comando che oggi ti ordino - dice il Signore - non è troppo altro per te, nè troppo lontano: non è nel cielo, non è al di là del mare. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perchè tu la metta in pratica. (Dt 30)



Il tema dell'alleanza di Dio con gli uomini percorre tutta la Scrittura ed è fondamento della rivelazione che Gesù porta definitivamente a compimento. Un'alleanza stabilita da Dio e fondata sulla legge, che è posta nella mente e nel cuore degli uomini.

E' la legge dell'amore, della giustizia che viene dalla fede che si è fatta vicina in Cristo. "Chiunque crede in lui non sarà deluso". Non sono i sapienti o gli intelligenti, quanto i semplici e i piccoli che ricevono il dono di riconoscere il mistero di Gesù e ad essere introdotti nella conoscenza del Padre e del Figlio che tutto ha ricevuto dal Padre.



Preghiamo col Salmo



Esaltate il Signore, nostro Dio,

prostratevi allo sgabello dei suoi piedi.

Egli è santo!

Mosè ed Aronne tra i suoi sacerdoti,

Samuele tra quanti invocavano il suo nome.

da chiesadimilano
ulisseitaca
00domenica 11 novembre 2012 11:34

Dal legno della croce regna il Signore


11.11.2012
Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'universo - Solennità del Signore

Is 49,1-7; Sal 21; Fil 2,5-11; Lc 23,36-43



La croce è il luogo storico della regalità del Signore, a cui segue la risurrezione: siamo nel regno della redenzione della croce nella nostra vita. (Lc 23)



La regalità di Cristo celebra la sua signoria pasquale sul mondo, la ricapitolazione di tutte le cose avvenuta con la sua immolazione e la sua esaltazione: "L'agnello che è stato immolato è degno di ricevere potenza e gloria divina e il dominio nei secoli dei secoli".

Gesù, dopo l'umiliazione della morte, con la sua risurrezione è già costituito come "il Signore", ma il suo regno è ancora in via di compimento in noi.Cristo si fece obbediente dino alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato.

L'anno liturgico si chiude indicando in Cristo, re dell'universo, la chiave di lettura del mondo e della storia. Il suo modo di esercitare il potere è nella debolezza della croce; non per dominare e sfruttare gli altri, ma per liberarli e promuovere il loro vero bene.

Con il Cristo viene decisamente superata qualsiasi realtà salvifica nella storia dei popoli e del mondo sia per le sue doti personali sia soprattutto per un preciso piano salvifico di Dio.



Preghiamo col Salmo



Dal regno della croce regna il Signore.

Ricorderanno e torneranno al Signore

tutti i confini della terra;

davanti a te siprostreranno tutte le famiglie dei popoli.

da chiesadimilano
ulisseitaca
00lunedì 12 novembre 2012 10:32

Dal legno della croce regna il Signore


12.11.2012
Ap 20,1-10; Sal 148; Mt 24,42-44



Il regno millenario indica il tempo della Chiesa dopo le persecuzioni, e la pienezza della salvezza per quanti sono rimasti fedeli alla parola del Signore. E' il tempo che precede il giudizio e la resurrezione finale. (Ap 20)



Il tempo nella fede è scandito dalla speranza che è certezza di un futuro nelle mani di Dio e nella pienezza della sua giustizia. Gesù invita alla vigilanza nel piccolo tempo che a noi è dato di vivere in questa terra. Il cristiano sa che nella sua vita e nella storia dell'umanità la venuta del Figlio dell'uomo nella gloria è imminente e non è dilazionabile, però non è dato sapere quando ciò avverrà.

Non dobbiamo illuderci di poter programmare il nostro tempo, ritnendoci al sicuro o padroni degli eventi. Dio sconvolge i nostri piani ed è lui il padrone del tempo, di quello finito e dell'eternità. Cristo giunge inaspettato, come un ladro che certo non si preannuncia, e richiede prontezza nella risposta, unitamente ad una ferma speranza lungo il tempo dell'attesa.



Preghiamo col Salmo

Lodate il signore dai cieli,

lodatelo nell'alto dei cieli.

Lodatelo voi tutti, suoi angeli,

lodatelo, voi tutte, sue schiere.

I cieli e la terra cantano la gloria di Dio.

da chiesadimilano
ulisseitaca
00giovedì 15 novembre 2012 10:50


Dal legno della croce regna il Signore


15.11.2012
Ap 22,1-5; Sal 45; Mt 25,14-30



"Non vi sarà più notte, / e non avranno più bisogno / di luce di lampada né di luce di sole, / perché il Signore Dio li illuminerà". (Ap 22)



La Gerusalemme celeste, la città di Dio, ha al suo centro Dio e l'Agnello, ed è irrigata dallo Spirito, che è l'acqua viva, ed è sottratta ad ogni male. In essa si dimora nella pienezza della luce e della creazione originaria. Il Signore stesso è luce che irradia ogni cosa ed ogni anima; ogni tenebra è vinta e non occorre altra fonte di luce. ed è qui che potremo vivere nella piena trasparenza, ogni frutto di vita avrà il suo riconoscimento. Non è un esame di merito o di comportamento ma di verità e di pieno valore dei doni ricevuti.



Preghiamo col Salmo



Venite, vedete le opere del Signore,

egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Fermatevi! Sappiate che io sono Dio,

eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.

da chiesadimilano

.



ulisseitaca
00venerdì 16 novembre 2012 11:04

Dal legno della croce regna il Signore

16.11.2012

Ap 22,6-13; Sal 62; Mt 25,31-46

 

Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. (Ap 22)

 

Si avvia a conclusione la lettura del libro dell'Apocalisse con l'invito pressante che a tutti viene rivolto di non temere e di 'andare', andare verso la vita, verso la pienezza dell'incontro con Dio, quando tutto sarà donato. Cristo giudice, Principio e Fine di tutto, significato e sostanza dell'universo e della storia della salvezza, viene presto.

Nella brevità dei nostri giorni siamo già sotto il suo giudizio, nella speranza della piena libertà. L'evangelista Matteo pone a sua volta il tema del giudizio ultimo affidato a Gesù Cristo che avrà come criterio la carità operosamente esercitata verso il prossimo, verso chi soffre, il piccolo, il bisognoso. Ogni azione di generosità, di aiuto, di accoglienza fatta nei confronti di un fratello o sorella sulla terra, sarà come averla fatta a Gesù stesso.

 

Preghiamo col Salmo

 

Quando nel mio letto di te mi ricordo, o Dio,

e penso a te nelle veglie notturne,

a te che sei stato il mio aiuto,

esulto di gioia all'ombra delle tue ali.

ulisseitaca
00sabato 17 novembre 2012 09:59

Dal legno della croce regna il Signore


17.11.2012
Dt 31,9-18; Sal 28; Rm 3,19-26; Mc 13,5a.33-37



Il credente vive operoso e vigilante, impegnato a portare a buon fine il progetto di Dio. (Mc 13)



Essere vigili è la racomandazione lasciata da Gesù ai suoi discepoli alla fine della sua presenza terrena. Non lasciarsi prendere dall'illusione che il tempo sia a nostra disposizione perchè da un momento all'altro il Signore può chiamarci a sè, e chiederci conto di come abbiamo investito i suoi doni.

Può venire all'improvviso, in un momento di luminosità o in un tempo di oscurità, e noi dovremo farci trovare come custodi vigili di quanto lui ci ha affidato di compiere nella vita. Ma Dio conosce le nostre debolezze e non ci prepara dei 'tranelli', ci chiede fedeltà, ma ci concede i sostegni per esercitarla; la legge lasciata a Mosè è posta a fondamento del vivere del popolo d'Israele, ed è l'aiuto dato da Dio all'uomo perchè non vacilli.

Dio sa che il suo popolo infrangerà l'alleanza, ma lui la rispetterà e non impedirà la libertà d'azione del popolo.



Preghiamo col Salmo



La voce del Signore è sopra le acque,

tuona il Dio della gloria, il Signore sulle grandi acque.

La voce del signore è forza,

la voce del Signore è potenza.


da chiesadimilano
ulisseitaca
00domenica 18 novembre 2012 19:28

Con fede pura e cuore devoto


18.11.2012
Is 13,4-11; Sal 67 (68); Ef 5,1-11a; Lc 21, 5-28



«Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». (Lc 21,28)



Inizia oggi il cammino dell’avvento. Credo che la maggior parte di noi si ritrova un po’ “buttato dentro” in questo percorso. Le tante cose da fare, i mille pensieri e ad un certo punto ci si trova in avvento. La Chiesa invita a prepararsi per vivere bene questo tempo forte, ma c’è sempre l’inerzia della vita che ci tiene il capo basso.

E' bello scoprire che questo appello non ci impegna a fare qualcosa, ad attivarci per un progetto, ad organizzarci per una proposta, ma mette le condizioni per poter accogliere, per poter vedere la pienezza, la liberazione, la felicità.

Grande intuizione e grande verità ricordarci che la salvezza ci arriva da un Altro!

E' l’esperienza della fede che ci apre il cuore, la mente, la vita per poter accogliere i potenti doni di Dio... che ci apre il cuore, la mente, la vita per poter accogliere la debolezza del bimbo di Betlemme! Buon Cammino!



Preghiamo

O Dio, risveglia la tua potenza e vieni; allontana gli assalti del nemico e sostieni tutti noi, la Chiesa che si affida alla tua misericordia. Amen.

(orazione, liturgia ambrosiana)


chiesadimilano
ulisseitaca
00lunedì 19 novembre 2012 12:59
Con fede pura e cuore devoto

19.11.2012
Ger 1,4-10; Sal 73 (74); Ab 1,1; 2,1-4; Mt 4,18-25



«Venite dietro a me». (Mt 4,19)



Siamo ancora nella parte introduttiva dell’avvento e subito Gesù ha le idee chiare! Quell’invito (a dire il vero è più un comando!) che ci ripiglia dalle nostre cose e ci mette nella posizione giusta: stare dietro a Gesù!

E' molto efficace questo comando di Gesù. Ci chiede di mettere i nostri passi dove Lui è già passato, di fidarsi che il suo cammino è il nostro cammino e dove Lui ci porta è la nostra felicità. Noi ci perderemmo dietro a riflessioni, a ragionamenti, a ipotesi... e Lui ci dice solo seguirlo, di andare dietro a Lui! Anche oggi siamo chiamati a vivere l’esperienza della fede come i discepoli del Vangelo. Da loro cogliamo la necessità che per seguire Gesù bisogna lasciare qualcosa (non è mai facile farlo davvero!) e vediamo che il seguirlo genera miracoli di ogni genere. Allora... buon cammino dietro a Lui!



Preghiamo

Ascolta le nostre suppliche, o Dio di misericordia e manifesta più apertamente alla tua Chiesa il mistero meraviglioso e profondo del tuo Figlio. Amen.

(orazione, liturgia ambrosiana)



Impegno Settimanale

Aprirò gli occhi per riconoscere i tanti segni che annunciano la venuta di Dio nella mia vita.


chiesadimilano
ulisseitaca
00martedì 20 novembre 2012 12:32


Con fede pura e cuore devoto


20.11.2012
Ger 1,11-19;Sal 101 (102); Am 1,1-2; 3,1-2; Mt 7,21-29



«Io sono con te per salvarti». (Ger 1,19b)



Il racconto del vangelo di oggi termina con lo stupore che le folle riservano a Gesù per il suo insegnamento. E' lo stesso stupore nostro di fronte a questa frase di Geremia! Secoli prima il Dio dei nostri padri amava l’umanità con la stessa forza! Tutto parte dalle prime parole: io sono con te. E' la certezza più forte e più dolce di ogni relazione: CI SONO! E' la conferma di un’alleanza che non viene mai meno, di una vicinanza che sostiene sempre. E' Dio che lo dice e lo ha dimostrato con migliaia di esempi lungo la storia della salvezza. Ancora una volta siamo chiamati a fidarci di queste parole confermati dal motivo per cui Lui c’è: per salvarci! Dietro a questa parola c’è la nostra vita ricca di fatiche, di contraddizioni, di ferite. Quanto abbiamo bisogno di salvezza e quanta sete di felicità abbiamo tutti! Oggi è una giornata buona per mettere la nostra vita nelle sue mani, per fidarci di Lui.



Preghiamo

La tua Chiesa ti supplica, o Dio: infondi in noi la tua forza meravigliosa; vieni in nostra difesa e adempi ogni speranza con la presenza gloriosa del tuo Figlio. Amen.

(orazione, liturgia ambrosiana)

chiesadimilano





.



ulisseitaca
00mercoledì 21 novembre 2012 11:35
Con fede pura e cuore devoto

21.11.2012
Ger 2,1-9; Sal 13 (14); Am 5,10-15; Mt 9,9-13





«Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mt 9,13b)



Fa sempre specie pensare che Gesù abbia delle preferenze! In fondo in fondo l’idea del giudice imparziale resta come sfondo nella comprensione di Dio. Le preferenze di Gesù non sono le nostre preferenze. I poveri, i peccatori, gli ultimi cerchiamo normalmente di evitarli... danno sempre un po’ fastidio. Oggi Gesù ci ricorda una scelta di campo che Lui ha fatto: i peccatori! Ci ricorda anche, e soprattutto, che noi tutti siamo in quella categoria. Quale bellezza, quale grazia scoprire un Dio che si è fermato a guardarci, un Dio che va a cercare noi uomini e donne feriti, umiliati dal loro peccato. In fondo oggi ci viene ricordato il motivo per cui camminiamo in questo avvento, per cui Dio si fa uomo! E' l’esperienza della fede che illumina il nostro cuore, la nostra mente, la nostra vita per poter accogliere un Dio interessato sinceramente a tutti i peccatori e quindi... anche a noi!



Preghiamo

Concedi, o Dio onnipotente, che la venuta gloriosa del Salvatore lavi i nostri peccati e porti a noi, tuo amato popolo, consolazione e perdono. Amen. (orazione, liturgia ambrosiana)

chiesadimilano
ulisseitaca
00giovedì 22 novembre 2012 12:24

Con fede pura e cuore devoto


22.11.2012
Ger 2,1-2a. 12-22; Sal 73 (74); Am 8,9-12; Mt 9,16-17





«Signore, sii fedele alla tua alleanza». (Sal 73)



Spesso quando ci mettiamo di fronte alla Parola del giorno non ci accorgiamo della ricchezza del salmo che preghiamo nella liturgia della parola. La piccola frase che ripetiamo come un ritornello del salmo di oggi è un appello, un invito, un suggerimento... addirittura a Dio. Questa preghiera accorata parte dalla certezza che Dio ha voluto allearsi con l’umanità. Decine di volte Dio si è chinato sui personaggi della storia della salvezza per confermare il suo desiderio di essere vicino al suo popolo e di sostenerlo nelle varie vicende della sua storia. E' proprio la storia del suo popolo che ha messo in evidenza la nostra infedeltà. Nasce come un grido di speranza

Signore, sii tu fedele! Perché noi non riusciamo! Paradossalmente oggi siamo invitati a contemplare la fede di Dio che, spesso da solo, sostiene l’alleanza con noi. Buon cammino anche oggi...anche se sappiamo che chi cammina davvero è Dio!



Preghiamo

O Dio onnipotente, ricolma di beni la terra che anela al suo Redentore, e noi tuo popolo possiamo vivere ogni giorno guidati dalla tua grazia e sorretti dal tuo amore. Amen. (orazione, liturgia ambrosiana)

chiesadimilano
ulisseitaca
00venerdì 23 novembre 2012 08:48
Con fede pura e cuore devoto

23.11.2012
Ger 2,1-2a.23-29; Sal 50 (51); Am 9,11-15; Mt 9,35-38





«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate duneuq il signore della messe, perchè mandi operai alla sua messe!». (Mt 9,37-38)



Davvero straordinario il passaggio di Gesù sulla terra. L’evangelista Matteo parla nel vangelo di oggi di un Gesù che percorreva tutte le città e i villaggi insegnando... annunciando ...guarendo! Ma non solo! In queste pienissime giornate Gesù fa un altro gesto assolutamente prioritario. Vede! Apre gli occhi! Si rende conto della situazione delle persone che ha accanto. E da questo vedere si apre un fiume rigenerante e benedetto su tutti noi! Gesù ha compassione, soffre con noi! Freme interiormente per la nostra condizione! Si lascia coinvolgere dalla situazione di stanchezza di queste pecore...senza pastore. Davvero straordinario il passaggio di oggi di Gesù nella mia vita come un pastore buono pronto a donare la vita per me!



Preghiamo

O Dio eterno che nella venuta del tuo Figlio hai riconciliato il mondo lontano dal tuo amore, sciogli la durezza del nostro egoismo, perché possiamo celebrare con cuore libero e gioioso il mistero della nascita di Gesù. Amen.

(orazione, liturgia ambrosiana)

chiesadimilano
ulisseitaca
00sabato 24 novembre 2012 11:33

Con fede pura e cuore devoto


24.11.2012
Ger 2,1-2a.30-32; Sal 129 (130); Eb 1,13-2,4; Mt 10,1-6



«I nomi dei dodici apostoli sono… che Gesù inviò». (Mt 10,2.5)



Tutti gli evangelisti nei loro scritti hanno riservato un posto di evidenza ai dodici apostoli. Tanti si sono avvicinati a Gesù e tanti per un po’ di tempo lo hanno seguito. Eppure i dodici sono coloro che hanno condiviso maggiormente la vita con Gesù. Il vangelo di oggi elenca i loro nomi come a ricordarci che sono persone concrete con una storia, con un volto, con delle qualità e con dei limiti. Da quel giorno è iniziata una staffetta continua, che non è ancora finita (viene chiamata successione apostolica!). Tutti corrono per portare l’annuncio che Dio ama gli uomini... di generazione in generazione. All’origine di questa corsa c’è il comando di Gesù, è Lui che ha dato inizio alla corsa. E' lui che oggi ci spinge nella vita di tutti i giorni per dire e testimoniare a tutti gli uomini che Dio li ama.



Preghiamo

A noi, in cammino in questo avvento, dona, o Dio, la tua misericordia perché degnamente ci prepariamo a celebrare la festa
della nostra redenzione. Amen.

(orazione, liturgia ambrosiana)

chiesadimilano
ulisseitaca
00domenica 25 novembre 2012 20:35


Totalmente affidati


25.11.2012
Is 19,18-24; Sal 86 (87); Ef 3,8-13; Mc 1,1-8



«E proclamava “viene dopo di me colui che è più forte di me”». (Mc 1, 7)



La liturgia di oggi ci presenta due grandi annunciatori della Parola: S. Giovanni Battista e S. Paolo, ma non dobbiamo ingannarci nel crederli irraggiungibili testimoni della fede. Entrambi infatti ci richiamano la loro piccolezza ed inadeguatezza. Come è stato possibile per loro vivere una vita così intensa e così radicale?

Non hanno avuto paura di riconoscere i loro limiti; si sono fatti guidare dal desiderio ardente di portare l’Amore. Non hanno avuto paura perché il loro esistere è stato un legame strettissimo con l’Assoluto e questo legame ha trasformato la loro piccolezza in affidamento. Non hanno avuto paura perché sapevano Chi annunciavano. Non avevano la preoccupazione di portare loro stessi, ma di portare la certezza di un Dio che si fa servo e fratello nostro.

E' possibile anche per noi vivere in modo tanto radicato in Dio il nostro esser cristiani se partiamo dall’accorgerci della bellezza assoluta che ogni domenica riceviamo nell’eucaristia!



Preghiamo

Signore Gesù Cristo, mio unico bene, donami di seguire le tue orme imitando la tua umiltà e povertà, perché anch’io come Maria possa essere tua dimora e portarti sempre in me spiritualmente per la carità, e in te e con te, portare ogni creatura perché tu le contieni tutte.

(Santa Chiara, FF 2892-2893)



Impegno Settimanale

Trovo un momento nella giornata in cui mettermi in ginocchio, come attesa umile e di affidamento.

chiesadimilano



.



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:23.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com