POSSIAMO RITENERE CHE LA BIBBIA SIA PAROLA DI DIO ?

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Credente
00lunedì 22 marzo 2021 11:54
Molti pongono ai credenti questa obiezione:

Voi dite e credete che la Bibbia sia stata ispirata da Dio, ma quali elementi avete per affermarlo?
Non potrebbe essere invece una collezione di favole mitologiche,
oppure una serie di invenzioni fatte a tavolino da astuti personaggi per asservire le masse?
O ancora una serie di interpretazioni fuorvianti di taluni eventi, ritenuti di origine divina?

Insomma basare la certezza in una Bibbia che affermi di essere Parola di Dio, non è forse solo un
tentativo di dare a questo testo un carattere autoreferenziale senza garanzie che lo sia veramente?


Volendo sintetizzare come RISPOSTA, le principali ragioni in base alle quali possiamo ritenere che la Bibbia sia veramente Parola di Dio , diamo qui di seguito un breve elenco che più sotto cercheremo di spiegare:

- La corrispondenza di fatti narrati in essa, con la storia, la geografia, le scienze, l'archeologia.
- Molte narrazioni evidenziano la debolezza e la caducità dei protagonisti o degli stessi autori, anzichè esaltarne le qualità per renderli più credibili.
- l'avveramento di oltre 300 profezie nella vita e nell'opera di Gesù di Nazareth .
- l'avveramento di molte delle profezie fatte da Gesù ed altre ancora da avverarsi.
- la manifestazione costante di segni prodigiosi sia nel Vecchio Testamento che nel Nuovo Testamento
che ha accompagnato la predicazione del contenuto della Bibbia
- la formazione e la custodia di un popolo pur tra vicende umanamente impossibili da superare.
- La compunzione e la conversione che il Testo sacro produce in innumerevoli persone di cui tocca il cuore.
- Le leggi in essa enunciate, soprattutto quelle del Nuovo Testamento, anche se sembrano essere impraticabili (amare i nemici, porgere l'altra guancia, perdonare chi ti danneggia... ecc) vengono percepite come di altissima moralità e di perfezione.


Credente
00lunedì 22 marzo 2021 12:08

Perché dovrei credere nella Bibbia?




Risposta: 


Gli scrittori della Bibbia sostengono che la Bibbia sia la Parola stessa di Dio. L'apostolo Paolo scrive che: "Tutta la Scrittura è divinamente ispirata" (2 Timoteo 3:16).
Ovvero, tutte le parole riportate nella Scrittura originale si sono originate dalle labbra di Dio prima di raggiungere le menti e le penne degli scrittori biblici.
L'apostolo Pietro scrive anche che: "Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d'uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo" (2 Pietro 1:21).
L'espressione "spinti" si usa per indicare le vele sospinte dal vento. Ovvero, la Scrittura fu diretta dallo Spirito Santo. La Bibbia non ha avuto origine nell'uomo ed è, dunque, un prodotto di Dio, il quale porta l'autorità di Dio.

A questo punto, è importante non lasciare che un ragionamento circolare divenga la giustificazione per credere nella Bibbia.
Non possiamo dire che una persona dovrebbe credere nella Bibbia solo perché la Bibbia dice che dovremmo credere in Essa.
Ciò, se fosse privo di altri riscontri esterni, sarebbe solo una affermazione autoreferenziale 
Se, tuttavia, le rivendicazioni di veridicità fatte dalla Bibbia si dimostrano vere laddove è possibile verificarle, o se si dimostrano vere durante scoperte storiche e scientifiche, allora le rivendicazioni d'attendibilità fatte dalla Bibbia stessa sono più convincenti.
E naturalmente non vi sono soltanto le corrispondenze storiche, geografiche, ad essere prese in considerazione, poichè anche gli storici scrissero opere corrispondenti a fatti reali, ma questo non è certamente sufficiente per essere ritenuti ispirati..
L'evidenza interna opera in concomitanza con quella esterna, ma devono esserci evidenze vadano al di là di fatti riscontrabili in altri comuni libri.

L'evidenza interna della veridicità della Scrittura fornisce molti argomenti convincenti sul perché dovremmo credere nella Bibbia.

Vediamo in appresso quali motivazioni di portano a ritenere che la Bibbia sia realmente Parola che Dio ha voluto rivelare all'umanità.

Prima di tutto, il messaggio unico della Bibbia la contraddistingue dagli altri testi religiosi. La Bibbia, per esempio, insegna che l'umanità è essenzialmente malvagia e merita la morte eterna. Se fosse l'uomo il responsabile del contenuto della Bibbia, la visione dell'umanità non sarebbe tanto oscura, in quanto abbiamo la tendenza a farci vedere buoni. La Bibbia insegna anche che gli esseri umani da soli non possono fare niente per porre rimedio alla loro condizione naturale. Anche questo va contro la natura umana orgogliosa.

L'unità del messaggio biblico è una ragione ulteriore per la quale si dovrebbe credere nella Bibbia. La Bibbia fu scritta in un periodo di circa 1550 anni, con almeno 40 scrittori umani, la maggior parte dei quali non conosceva gli altri ed apparteneva a diverse estrazioni sociali (re, pescatori, esattori di tasse, pastori ecc.). La Bibbia fu scritta in vari ambienti (deserti, prigioni, corti reali, ecc.) Furono usate tre lingue diverse per scrivere la Bibbia, e, nonostante tratti di argomenti controversi, porta un messaggio armonioso. Le circostanze intorno alla scrittura della Bibbia sembrerebbero garantire la sua fallacia, e tuttavia il messaggio dalla Genesi all'Apocalisse è misteriosamente coerente.

Un'altra ragione per la quale si dovrebbe credere nella Bibbia è la Sua accuratezza. Non dovremmo confondere la Bibbia con un manuale di scienze, ma questo non significa che la Bibbia non parli di questioni di natura scientifica. Il ciclo dell'acqua viene descritto nella Scrittura secoli prima che fosse una scoperta scientifica. In alcuni casi, sembrava che la scienza e la Bibbia fossero in opposizione. Tuttavia, quando la scienza ha fatto progressi, le teorie scientifiche si sono dimostrate false e la Bibbia vera. Per esempio, una pratica medica ordinaria era quella di praticare salassi per curare le malattie. Molte persone sono morte a causa di eccessiva perdita di sangue. Adesso, i medici professionisti sanno che i salassi come cura per la maggior parte delle malattie sono controproducenti. La Bibbia ha sempre pensato che "la vita della carne è nel sangue" (Levitico 17:11).

Le rivendicazioni di verità della Bibbia riguardo la storia mondiale sono state ugualmente sostanziate. Gli scettici erano soliti criticare la Bibbia perché menzionava il popolo ittita (per esempio in 2 Re 7:6). La mancanza di prove archeologiche che sostenessero l'esistenza di una cultura ittita veniva spesso citata come rifiuto contro la Scrittura. Nel 1876, tuttavia, gli archeologi scoprirono prove della nazione ittita, e all'inizio del XX secolo la gran parte della nazione ittita e la sua influenza sul mondo antico erano di conoscenza comune.

L'attendibilità scientifica e storica della Bibbia è una prova importante dell'attendibilità generale della Bibbia, ma essa contiene anche profezie compiute. Alcuni degli scrittori biblici fanno rivendicazioni su eventi futuri, secoli in anticipo. Sarebbe sorprendente se anche uno solo degli eventi predetti si fosse compiuto. Ma la Bibbia contiene molte, molte profezie. Alcune delle predizioni furono compiute in poco tempo (Abramo e Sara ebbero un figlio, Pietro rinnegò Gesù tre volte, Paolo fu testimone di Gesù a Roma ecc.). Altre predizioni furono realizzate centinaia di anni dopo. Le 300 profezie messianiche compiute da Gesù non si sarebbero potute ragionevolmente compiere in una persona, a meno che non fosse stato coinvolto un potere maggiore. Le profezie specifiche, come il luogo di nascita di Gesù, le attività, il modo in cui sarebbe morto e la resurrezione dimostrano l'attendibilità sovrannaturale della Scrittura.

Credente
00lunedì 22 marzo 2021 12:14


Credente
00lunedì 22 marzo 2021 12:21

Ci sono contraddizioni nella Bibbia?
Innanzitutto:  chi ha scritto la Bibbia?

La Bibbia fu scritta da 40 autori in un lasso di tempo di 1500 anni. Al contrario degli altri testi religiosi, la Bibbia è scritta come un resoconto veritiero di eventi, posti, persone, e dialoghi reali. Storici ed archeologi hanno ripetutamente confermato la sua autenticità.

Tramite lo stile di scrittura e la personalità tipica di ogni autore, Dio ci mostra chi è, e cosa vuol dire conoscerlo.

Nella Bibbia c’è un messaggio centrale perpetuato da tutti i 40 autori che l’hanno scritta: Dio, che ci ha creati, desidera avere un rapporto personale con noi. Ci chiama a conoscerlo ed a fidarci di lui.

Non solo la Bibbia ci ispira, ma ci parla anche di Dio e della vita. Sebbene non possa rispondere a tutte le nostre domande, ci dà comunque una risposta a molte di loro. Ci mostra come vivere con uno scopo e con compassione, come rapportarci agli altri, ci incoraggia ad affidarci alla forza di Dio ed ai suoi consigli, e al suo amore per noi. La Bibbia ci parla anche di come ottenere la vita eterna.

Diverse prove supportano l’accuratezza storica della Bibbia e la paternità divina della stessa (Di seguito ci sono le diverse sottosezioni dell’articolo, se vuoi leggerne una in particolare).

  1. In che modo l’archeologia supporta la veridicità della Bibbia?
  2. La Bibbia è cambiata durante il tempo, o abbiamo ciò che fu scritto originariamente?
  3. Sono affidabili i racconti su Gesù contenuti nei Vangeli?
  4. Gli storici confermano ciò che la Bibbia dice su Gesù?
  5. Ci sono contraddizioni nella Bibbia?
  6. Come sono stati scelti i libri del Nuovo Testamento? E perché il vangelo di Giuda non vi fa parte?
  7. Perché ci sono voluti dai 30 ai 60 anni per scrivere i Vangeli?
  8. Importa se Gesù ha davvero detto o fatto ciò che ci raccontano i Vangeli?

1. In che modo l’archeologia supporta la veridicità della Bibbia?

Nonostante l’archeologia non possa provare che la Bibbia sia la parola di Dio scritta per noi, può comunque (e lo fa) comprovarne la veridicità storica. Le scoperte degli archeologi hanno confermato nomi di ufficiali del governo, re, città, e festival menzionati nella Bibbia, anche in casi in cui gli storici non pensavano che tali posti e persone esistessero. Per esempio, il Vangelo di Giovanni ci parla della guarigione di uno storpio da parte di Gesù nei pressi della piscina di Betzaeta. Il testo descrive addirittura i cinque portici che portavano alla piscina. Gli studiosi dubitavano dell’esistenza della piscina, fino a quando degli archeologi non ne scoprirono i resti che giacevano 12 metri sotto terra, completi dei cinque portici descritti nel testo1.

La Bibbia contiene un’enorme quantità di dettagli storici, per cui non tutto ciò che vi è menzionato è stato già trovato dagli archeologi. Ad ogni modo, nessuna scoperta archeologica ha mai messo in discussione ciò che viene testimoniato dalla Bibbia2.

Ecco invece cosa ci dice il giornalista Lee Strobel sul Libro di Mormon: “L’archeologia non ha mai confermato ciò che viene raccontato nel Libro di Mormon riguardo ad eventi che sarebbero accaduti tempo fa nelle Americhe. Ricordo di quando scrissi allo Smithsonian Institution per chiedere di qualche prova che supportasse ciò che viene sostenuto dal Mormonismo, e la loro risposta, in termini univoci, fu che i suoi archeologi non vedono ‘nessun nesso diretto tra l’archeologia delle Americhe e il tema centrale del libro’”. Gli archeologi non hanno mai identificato le città, le persone, i nomi, ed i posti menzionati nel Libro di Mormon3.

Molti degli antichi luoghi citati da Luca negli Atti del Nuovo Testamento sono stati identificati grazie all’archeologia. “In tutto, Luca cita trentadue Paesi, cinquantaquattro città, e nove isole senza errore alcuno”4.

L’archeologia ha inoltre confutato diverse teorie infondate che riguardano la Bibbia. Per esempio, una teoria che ancora si insegna in alcune università, asserisce che Mosè non avrebbe potuto scrivere il Pentateuco (i primi cinque libri della Bibbia) in quanto ai tempi la scrittura ancora non esisteva.
In seguito invece gli archeologi scoprirono il Codice di Hammurabi. La stele nera “era incisa in caratteri cuneiformi e recava, nel dettaglio, le leggi di Hammurabi. Era successiva a Mosè? No! Era pre-moseica. Non solo, ma fu scritta addirittura prima dei tempi in cui visse Abramo (2000 a. C.). Precede le scritture di Mosè di addirittura tre secoli.”5.

2. La Bibbia è cambiata durante il tempo,
o abbiamo ciò che fu scritto originariamente?

Alcuni sono dell’idea che la Bibbia sia stata tradotta “così tante volte” fino a venire corrotta dalle diverse traduzioni. In effetti potrebbero avere ragione, se solo le traduzioni venissero fatte da altre traduzioni. Ma, invece, le traduzioni sono fatte da testi di partenza originali in Greco, Ebraico, ed Aramaico, che si basano su migliaia di vecchi manoscritti.

La veridicità dell’Antico Testamento fu confermata da una scoperta archeologica del 1947, nei pressi di quella che oggi è la litoranea occidentale d’Israele. I ‘Rotoli del Mar Morto’ che contenevano i testi sacri del Vecchio Testamento, erano 1000 anni più vecchi di ogni manoscritto sino ad allora in nostro possesso. Quando si confrontano i manoscritti con i Rotoli, di 1000 anni più vecchi, la concordanza tra i testi avviene nel 99,5% dei casi, e il restante 5% si riferisce a piccole variazioni nell’ortografia e nella struttura delle frasi che comunque non ne alterano il significato.

Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, è il documento antico più affidabile che l’umanità possegga. Esistono migliaia di copie del Nuovo Testamento, tutte risalenti più o meno allo stesso periodo in cui fu scritto il testo originale. Infatti, siamo più sicuri che il Nuovo Testamento sia rimasto così come è stato scritto in origine dai suoi autori, di quanto non lo siamo degli scritti attribuiti a Platone, Aristotele, o dell’Iliade di Omero. Clicca qui per un confronto tra il Nuovo Testamento ed altri testi antichi.

3. Sono affidabili i racconti su Gesù contenuti nei Vangeli?

Ognuno dei quattro autori del Nuovo Testamento ha scritto la propria biografia della vita di Gesù. Ci si riferisce alle storie sulla vita di Gesù col nome di Vangeli, ovvero i primi quattro libri del Nuovo Testamento. Chi ci dà la sicurezza che tali biografie sulla vita di Gesù siano accurate?

Quando gli storici cercano di capire se una biografia sia affidabile o meno, si pongono la seguente domanda: “Quante altre fonti riportano gli stessi dettagli sulla vita di questa persona?”. Il lavoro funziona in questo modo: immagina di star raccogliendo diverse biografie relative alla vita di John F. Kennedy. Molte di queste potrebbero descrivere la sua famiglia, i suoi anni alla Casa Bianca, il modo in cui ha gestito la Crisi dei missili di Cuba, e quasi tutte le biografie riportano eventi simili. Ma che accadrebbe, se, invece, trovassi una biografia che dice che Kennedy ha vissuto per dieci anni in Africa come prete? Le altre biografie dicono invece che il Presidente ha vissuto per tutta la sua vita in America. Un qualsiasi storico con del buon senso opterebbe invece per le biografie che concordano l’una con l’altra riguardo gli eventi che raccontano.

Per quanto riguarda Gesù, troviamo diverse biografie che concordano sui fatti che raccontano? Sì!
Di seguito vengono riportati alcuni dati sulla vita di Gesù, e la collocazione di ogni evento all’interno delle biografie.

L’idea che la Bibbia sia piena di contraddizioni, nonostante questa sia portata avanti da alcuni, è un mito da sfatare. Il numero di possibili contraddizioni all’interno della Bibbia è in realtà piccolissimo, se confrontato con la sua portata e le sue dimensioni. Se è vero che delle contraddizioni esistono, queste dovrebbero essere trattate come curiosità, non come calamità, perché non vanno ad intaccare nessun dogma o evento.

Una delle possibili contraddizioni potrebbe essere la seguente: Pilato ordinò che venisse affisso un cartello (latino I.N.R.I., Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum10) sulla croce dove Gesù venne crocifisso. Tre dei Vangeli parlano di ciò che venne scritto sul cartello:
Matteo: Questo è Gesù, il rei dei giudei;
Marco: Il re dei giudei;
Giovanni: Gesù di Nazareth, il re dei giudei.
L’unica cosa in cui differiscono le frasi è il modo in cui sono scritte. La cosa importante, comunque, è che tutti e tre gli apostoli descrivono l’evento nello stesso modo, ovvero che Gesù fu crocifisso. Tutti concordano su questo fatto. Ci dicono anche che il cartello fu messo sulla croce, ed il senso della frase è lo stesso in tutti i racconti!

E la formulazione della frase? Nell’originale greco dei Vangeli, non venivano usati dei simboli per le citazioni come facciamo noi oggi per indicare il discorso indiretto. L’intenzione degli autori dei Vangeli era quella di fare una citazione di un discorso indiretto, e ciò potrebbe aver causato queste piccole differenze nei passaggi.

Ecco un altro esempio di un’apparente contraddizione: Gesù rimase tre o due notti nel suo sepolcro prima di resuscitare? Prima di essere crocifisso, Gesù disse che “[…] Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo sarà nel cuore e nella terra tre giorni e tre notti” (Matteo 12:40). Marco riporta un’altra affermazione fatta da Gesù: “Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi e dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni egli resusciterà” (Marco 10:33,34).

Gesù fu ucciso di venerdì, e la sua resurrezione fu scoperta di domenica. Ma come fanno ad essere tre giorni e tre notti? Contare ogni parte del giorno e della notte come se fossero un giorno o una notte intera faceva parte del modo di parlare dei giudei ai tempi di Gesù. Quindi venerdì, sabato, e domenica, sarebbero stati considerati come tre giorni e tre notti nella cultura di Gesù. Anche noi parliamo in un modo simile, infatti se qualcuno dovesse dire “ho passato tutta la giornata a fare shopping” capiremmo che sicuramente non intendeva 24 ore.

Sono cose tipiche di ogni possibile contraddizione che possiamo trovare nel Nuovo Testamento. La gran parte può essere risolta esaminando da vicino il testo stesso, o studiando il contesto storico.

Due delle biografie contenute nei Vangeli furono scritte dagli apostoli Matteo e Giovanni, uomini che conoscevano Gesù personalmente, e che viaggiarono con lui per più di tre anni. Gli altri due libri furono scritti da Marco e Luca, vicini agli apostoli. Tali autori ebbero una testimonianza diretta degli eventi che raccontarono. Le prime chiese cristiane accettarono questi quattro Vangeli perché il loro contenuto concordava con ciò che già si conosceva riguardo la vita di Gesù.
Quindi, i Vangeli sono come articoli riguardo a delle notizie, racconti veritieri di eventi quotidiani, ognuno visto dalla prospettiva di ogni autore. Ogni descrizione è caratteristica del proprio autore, ma i fatti concordano. Questi quattro libri ci informano riguardo specifici nomi geografici e dettagli culturali che sono stati confermati anche dagli archeologi.

Clicca qui per un assaggio da uno dei Vangeli.

4. Gli storici confermano ciò che la Bibbia dice su Gesù?

La Bibbia racconta che Gesù di Nazareth fece diversi miracoli, fu giustiziato dai Romani, e che resuscitò. Diversi storici del mondo antico avvalorano i racconti della Bibbia sulla vita di Gesù ed i suoi seguaci:

Cornelio Tacito (55-120 D.C.), uno storico della Roma del primo secolo, è considerato uno degli storici più minuziosi del mondo antico6. Un estratto dagli scritti di Tacito ci racconta che l’imperatore Nerone “inflisse le torture più ricercate ad una classe di persone […] chiamata Cristiani. […] Cristo , dal cui nome deriva quello di questa classe, fu sottoposto alla pena maggiore sotto Tiberio, per mano di uno dei nostri procuratori, Ponzio Pilato7 […]”

Tito Flavio Giuseppe, uno storico giudeo (38-100 D.C.), scrisse di Gesù nel suo libro Antichità Giudaiche. Grazie a Tito Flavio, “sappiamo che Gesù era un uomo saggio, che compì imprese sorprendenti, che predicò a tanta gente e si guadagnò dei seguaci anche nelle fila greche e giudaiche, che lo si credeva il Messia, che fu accusato dai capi giudaici, che fu condannato per essere crocifisso sotto Ponzio Pilato, e che si pensava fosse resuscitato8”.

Svetonio, Plinio il Giovane, e Tallo scrissero a loro volta delle preghiere dei Cristiani e delle persecuzioni a loro inflitte. I racconti di questi storici sono coerenti con ciò che ritroviamo nella Nuovo Testamento.

Addirittura il libro ebreo del Talmud, sicuramente non di parte nei confronti di Gesù, concorda con la gran parte degli eventi che vengono raccontati riguardo la sua vita. Il Talmud “ci racconta che Gesù nacque come figlio illegittimo, che attrasse a sé dei discepoli, che affermava cose blasfeme sulla sua persona, che fece dei miracoli – ma che questi miracoli erano da attribuire alla stregoneria e di certo non a Dio9”.

Questa informazione è importante, soprattutto se consideriamo il fatto che la gran parte degli storici del mondo antico si concentravano su capi politici e militari, di sicuro non su misteriosi rabbini provenienti dalle province più lontane dell’Impero Romano. Nonostante ciò, molti storici ebrei, greci, e romani dell’epoca classica confermano ciò che viene detto nel Nuovo Testamento nonostante la loro posizione da non credenti.

5. Ci sono contraddizioni nella Bibbia?

L’idea che la Bibbia sia piena di contraddizioni, nonostante questa sia portata avanti da alcuni, è un mito da sfatare. Il numero di possibili contraddizioni all’interno della Bibbia è in realtà piccolissimo, se confrontato con la sua portata e le sue dimensioni. Se è vero che delle contraddizioni esistono, queste dovrebbero essere trattate come curiosità, non come calamità, perché non vanno ad intaccare nessun dogma o evento.

Una delle possibili contraddizioni potrebbe essere la seguente: Pilato ordinò che venisse affisso un cartello (latino I.N.R.I., Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum10) sulla croce dove Gesù venne crocifisso. Tre dei Vangeli parlano di ciò che venne scritto sul cartello:
Matteo: Questo è Gesù, il rei dei giudei;
Marco: Il re dei giudei;
Giovanni: Gesù di Nazareth, il re dei giudei.
L’unica cosa in cui differiscono le frasi è il modo in cui sono scritte. La cosa importante, comunque, è che tutti e tre gli apostoli descrivono l’evento nello stesso modo, ovvero che Gesù fu crocifisso. Tutti concordano su questo fatto. Ci dicono anche che il cartello fu messo sulla croce, ed il senso della frase è lo stesso in tutti i racconti!

E la formulazione della frase? Nell’originale greco dei Vangeli, non venivano usati dei simboli per le citazioni come facciamo noi oggi per indicare il discorso indiretto. L’intenzione degli autori dei Vangeli era quella di fare una citazione di un discorso indiretto, e ciò potrebbe aver causato queste piccole differenze nei passaggi.

Ecco un altro esempio di un’apparente contraddizione: Gesù rimase tre o due notti nel suo sepolcro prima di resuscitare? Prima di essere crocifisso, Gesù disse che “[…] Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo sarà nel cuore e nella terra tre giorni e tre notti” (Matteo 12:40). Marco riporta un’altra affermazione fatta da Gesù: “Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi e dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni egli resusciterà” (Marco 10:33,34).

Gesù fu ucciso di venerdì, e la sua resurrezione fu scoperta di domenica. Ma come fanno ad essere tre giorni e tre notti? Contare ogni parte del giorno e della notte come se fossero un giorno o una notte intera faceva parte del modo di parlare dei giudei ai tempi di Gesù. Quindi venerdì, sabato, e domenica, sarebbero stati considerati come tre giorni e tre notti nella cultura di Gesù. Anche noi parliamo in un modo simile, infatti se qualcuno dovesse dire “ho passato tutta la giornata a fare shopping” capiremmo che sicuramente non intendeva 24 ore.

Sono cose tipiche di ogni possibile contraddizione che possiamo trovare nel Nuovo Testamento. La gran parte può essere risolta esaminando da vicino il testo stesso, o studiando il contesto storico.

6. Come sono stati scelti i libri del Nuovo Testamento? E perché il vangelo di Giuda, di Tommaso, e i vangeli apocrifi non ne fanno parte?

Ci sono solide ragioni per cui dovremmo accettare la lista di Vangeli in nostro possesso. La Chiesa accettò i libri del Nuovo Testamento quasi subito dopo la loro scrittura. Gli autori erano amici di Gesù o suoi seguaci, uomini ai quali Gesù aveva affidato la guida della Chiesa alle sue origini. Gli apostoli Matteo e Giovanni erano tra i seguaci più vicini a Gesù. Marco e Luca erano amici stretti degli apostoli, ed avevano accesso ai loro racconti sulla vita di Gesù.

Anche gli altri autori del Nuovo Testamento erano molto vicini a Gesù: Giacomo e Giuda erano fratellastri di Gesù, ed inizialmente non gli credettero. Pietro era uno dei 12 Apostoli. Paolo era inizialmente un forte oppositore del Cristianesimo e membro della classe religiosa dominante, ma finì col diventare un appassionato seguace di Gesù, fortemente convinto della sua resurrezione.

I racconti nei libri del Nuovo Testamento sono in linea con ciò che migliaia di testimoni oculari hanno visto coi loro occhi. Quando, secoli più tardi, vennero scritti altri libri, non fu difficile per la Chiesa riconoscerli come falsi.
Ad esempio, il Vangelo di Giuda fu scritto da una setta Gnostica intorno al 130-170 D. C., molto dopo la morte di Giuda. Il Vangelo di Tommaso, scritto intorno al 140 D. C., è un altro esempio di testo contraffatto portante il nome di uno degli Apostoli.
Questi ed altri Vangeli Gnostici erano in conflitto con gli insegnamenti di Gesù fino ad allora conosciuti e col Vecchio Testamento, e spesso contenevano vari errori storici e geografici11.

Nel 367 D. C., Atanasio di Alessandria stese in maniera ufficiale l’elenco dei 27 libri del Nuovo Testamento (gli stessi che abbiamo noi oggi). Negli anni seguenti, San Girolamo e Sant’Agostino fecero circolare la stessa lista.
Per la gran parte dei Cristiani, comunque, tali liste non erano necessarie, in quanto la Chiesa aveva, in larga parte, autorizzato ed utilizzato la stessa lista di libri sin dal primo secolo dopo Cristo.
Più in là, la Chiesa iniziò ad espandersi anche oltre i confini delle regioni di lingua greca, e nacque quindi il bisogno di tradurre i testi sacri. Inoltre, iniziarono a girare sempre più versioni dei testi sacri ad opera delle sette scissioniste. Per queste due ragioni, avere una lista definitiva diventò sempre più importante.

7. Perché ci vollero dai 30 ai 60 anni per scrivere i Vangeli del Nuovo Testamento?

La ragione principale per la quale i Vangeli non furono scritti subito dopo la morte e resurrezione di Gesù è molto semplice: inizialmente, non c’era nessun bisogno apparente di tali scritture. La vita di Gesù veniva tramandata a Gerusalemme per via orale, e non c’era nessun bisogno di scriverla, dato che coloro che la tramandavano e che vivevano nella zona di Gerusalemme ne erano stati testimoni oculari, ed erano quindi a conoscenza del suo ministero12.

Comunque, quando i racconti sulla vita di Gesù varcarono i confini di Gerusalemme e i testimoni oculari non erano più prontamente accessibili, nacque il bisogno di mettere tutto per iscritto per educare la gente riguardo la parola di Gesù e la sua vita: molti studiosi fanno risalire la scrittura dei Vangeli a 30-60 anni dopo la morte di Gesù.

Luca ci racconta, all’inizio del suo Vangelo, il perché della decisione di scriverne uno: “Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno avuto compimento in mezzo a noi, come ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola, è parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo […]13”.

8. Importa se Gesù ha davvero detto o fatto ciò che ci raccontano i Vangeli?

Ovviamente sì. Per far sì che la fede abbia un valore, c’è bisogno che questa sia fondata sui fatti, sulla realtà. Ecco perché: se dovessi salire su un aereo per Londra, sicuramente avresti fede nel fatto che l’aereo ha fatto il carico di carburante e che è meccanicamente affidabile, che il pilota sia allenato, e che non ci siano terroristi a bordo. Non sarà grazie alla tua fede, comunque, che tu atterrerai a Londra. La tua fede ha fatto sì che tu salissi sull’aereo, ma ciò che ti ha fatto atterrare a Londra è stata l’integrità dell’aereo, l’affidabilità del pilota, e così via. Potresti anche affidarti alle tue esperienze con voli precedenti, ma, da sole, queste non sono abbastanza per far arrivare l’aereo a Londra. Ciò che importa è l’oggetto della tua fede. Ma è affidabile?

Il Nuovo Testamento è un’accurata ed affidabile presentazione di Gesù? Sì! Possiamo fidarci del Nuovo Testamento perché è supportato da una nutrita serie di dati in suo favore. In questo articolo ci siamo occupati dei punti seguenti: gli storici concordano, l’archeologia concorda, i quattro Vangeli concordano tra di loro, la conservazione delle copie dei documenti è considerevole, e le traduzioni sono di qualità. Tutto ciò ci dà solide basi per credere che ciò che leggiamo oggi è ciò che gli autori scrissero e sperimentarono in origine, e di persona, in posti realmente esistiti.

Giovanni, uno degli autori, ben riassume tutto questo: “Ora Gesù fece in presenza dei {suoi} discepoli molti altri segni, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.14”.

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(1) Strobel, Lee. The Case for Christ (Zondervan Publishing House, 1998), p. 132.
(2) Il rinomato archeologo ebreo Nelson Glueck scrisse: “Si potrebbe affermare fermamente che nessuna scoperta archeologica ha mai messo in dubbio una referenza biblica.” citato in McDowell, Josh.
(3) Strobel, Lee. The Case for Christ (Zondervan Publishing House, 1998), p. 143-144.
(4) Geisler, Norman L. Baker Encyclopedia of Christian Apologetics (Grand Rapids: Baker, 1998).
(5) McDowell, Josh. Evidence That Demands a Verdict (1972), p. 19.
(6) McDowell, Josh. The New Evidence that Demands a Verdict (Thomas Nelson Publishers, 1999), p. 55.
(7) Tacito, Annales 15.44.
(8) Wilkins, Michael J. & Moreland, J.P. Jesus Under Fire (Zondervan Publishing House, 1995), p. 40.
(9) Ibid.
(10) Ndt
(11) Bruce, F.F. The Books and the Parchments: How We Got Our English Bible (Fleming H. Revell Co., 1950), p. 113.
(12) Atti 2:22, 3:13, 4:13, 5:30, 5:42, 6:14, ecc.
(13) Luca 1:1-3
(14) Giovanni 20:30,31


Credente
00lunedì 22 marzo 2021 12:23

ciò che puoi trovare in uno dei Vangeli…


I Vangeli sono presentati come un dato di fatto, “è come era”. Addirittura i resoconti dei miracoli fatti da Gesù sono scritti senza sensazionalismi o misticismi di sorta. Un tipico esempio è il racconto di Luca, nel capitolo 8, nel quale Gesù riporta una bambina alla vita. Da notare i dettagli e la chiarezza nel racconto:



“Ecco venire un uomo di nome Iairo, che era capo della sinagoga; e, gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di entrare in casa sua, perché aveva una figlia unica, di circa dodici anni, che stava per morire. Or mentre Gesù vi andava, la folla faceva ressa intorno a lui.
Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni {e aveva speso tutti i suoi beni con i medici} senza poter essere guarita da nessuno, si avvicinò di dietro e gli toccò il lembo della veste; e in quell’istante il suo flusso di sangue cessò. E Gesù disse: «Chi mi ha toccato?» E siccome tutti negavano, Pietro e quelli che erano con lui dissero: «Maestro, la folla ti stringe e ti preme [e tu dici: Chi mi ha toccato?]». Ma Gesù replicò: «Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che una potenza è uscita da me». La donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante e, gettatasi ai suoi piedi, [gli] dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per quale motivo lo aveva toccato e come era stata guarita in un istante. Ma egli le disse: «Figliola, [coraggio,] la tua fede ti ha salvata; va’ in pace».

Mentre egli parlava ancora, venne uno dalla casa del capo della sinagoga, dicendo: «Tua figlia è morta; non disturbare più il Maestro». Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo [, dicendo]: «Non temere; solo abbi fede, e sarà salva». Arrivato alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui all’infuori di Pietro, Giovanni, Giacomo, il padre e la madre della bambina. Or tutti piangevano e facevano cordoglio per lei. Ma egli disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». E ridevano di lui, sapendo che era morta. Ma egli, [dopo aver messo tutti fuori,] prendendole la mano, disse ad alta voce: «Bambina, alzati». Lo spirito di lei ritornò ed ella si alzò subito; Gesù comandò che le fosse dato da mangiare. E i genitori di lei rimasero sbalorditi; ma egli ordinò loro di non dire a nessuno quello che era avvenuto.”

Come altri racconti riguardo le guarigioni fatte da Gesù, anche questo è considerevolmente autentico. Se fosse fantasia, ci sarebbero parti del racconto scritte differentemente. Per esempio, in un racconto di fantasia, non ci sarebbero interruzioni nella narrazione di un evento. Se fosse fantasia, le persone a lutto non avrebbero riso delle affermazioni di Gesù; magari si sarebbero arrabbiate, ne sarebbero rimaste ferite, ma non avrebbero riso. E in un racconto di fantasia, Gesù avrebbe mai potuto ordinare ai suo genitori di tacere sul fatto? Ci si sarebbe aspettato il grande effetto sortito dalla guarigione, e basta. Ma la vita reale non è tutta rose e fiori. Ci sono delle interruzioni. Le persone reagiscono in modo strano. E Gesù aveva le proprie ragioni per non volere che i genitori lo dicessero in giro.

La miglior prova del nove per quanto riguarda i Vangeli, è che tu li legga da te. Sembra un racconto di eventi reali, o di fantasia? Se è veritiero, Dio si è rivelato a noi. Gesù venne su questa terra, visse, insegnò, ispirò e riportò alla vita milioni di persone che, oggi, hanno letto della sua vita e delle sue parole. In molti hanno sperimentato come vero ciò che Gesù ha affermato nei Vangeli: “[…] io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.” (Giovanni 10:10).

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Un paragone tra il Nuovo Testamento ed altri testi antichi…

Il Nuovo Testamento a confronto con altri testi antichi*

Autore Libro Data
scrittura
Prime copie Intervallo
di tempo
Numero
di copie
Omero Iliade 800 a. C. c. 400 a. C. c. 400 anni 643
Erodoto Historiae 480-425 a. C. c. 900 d. C. c. 1350 anni 8
Tucidide Historiae 460-400 a. C. 900 d. C. c. 1300 anni 8
Platone   400 a. C. c. 900 d. C. c. 1300 anni 7
Demostene   300 a. C. 1100 d. C. c. 1400 anni 200
Cesare Bellum Gallicum 100-44 a. C. c. 900 d. C. c. 1000 anni 10
Tacito Annales 100 d. C. 1100 d. C. c. 1000 anni 20
Gaio Plinio
Secondo
Naturalis
historia
61-113 d. C. 850 d. C. c. 750 anni 7
Nuovo Testamento 50-100 d. C. c. 114 d. C.
(porzioni)
c. 200 d. C.
(libri)
c. 325 d. C.
(N.T. completo)
c. +50 anni

 

c. 100 anni

c. 225 anni

5366

*McDowell, Josh. The New Evidence that Demands a Verdict (Thomas Nelson Publishers, 1999), p. 55.

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Tabella con alcune delle scoperte archeologiche più importanti…

SCOPERTA ARCHEOLOGICA CONTENUTO
Tavole di Mari Più di 20000 tavole cuneiformi, risalenti ai tempi di Abramo, spiegano molte delle tradizioni patriarcali contenute all’interno della Genesi
Tavole di Ebla Più di 20000 tavole, la gran parte delle quali contiene leggi simili a quelle del Deuteronomio. 5 città di pianura citate in Genesi 14 (Sodoma, Gomorra, Adma, Zeboiim, Zoar), e prima credute fittizie, vennero identificate
Tavole di Nuzi Recano le tradizioni del sec. XIV e XV, parallele ai racconti su quelle patriarcali, come, ad esempio, le domestiche che generavano bambini per le mogli sterili
Leggi di Hammurabi Provarono il fatto che le leggi scritte esistevano già tre secoli prima delle leggi di Mosè
Mura del tempio di Karnak, Egitto Riferimento del sec. X ad Abramo
Leggi di Eshunna (ca. 1950 a. C.)
Codice di Lipit-Ishtar (ca. 1860 a. C.)
Leggi di Hammurabi (ca. 1700 a. C.)
Mostrano che le leggi contenute nel Pentateuco non erano troppo complicate per quel periodo
Tavole di Ras Shamra Danno informazioni sulla poesia giudaica
Lettere di Lachish Descrivono l’invasione del Regno di Giuda da parte di Nebuchadnezzar e ci offrono uno spaccato dei tempi di Geremia
Sigillo di Ghedalia Di Ghedalia si parla in 2 Re 25:22
Cilindro di Ciro Conferma la descrizione della Bibbia del decreto di Ciro che permise agli Ebrei di ricostruire il tempio di Gerusalemme (2 Cronache 36:23; Esdra 1:2-4)
Stele di Mesha Dà informazioni su Omiri, il sesto re d’Israele
L’Obelisco nero del re d’Assiria Salmanassar III Illustra la sottomissione che Jehu, re d’Israele, doveva al re d’Assiria
Prisma di Taylor Contiene un testo in Assiro che descrive l’attacco di Sennacherib ai danni di Gerusalemme ai tempi di Ezechia, re d’Israele
VECCHIE ACCUSE DEI CRITICI RISOLTE DALL’ARCHEOLOGIA
Mosè non avrebbe potuto scrivere il Pentateuco perché visse prima dell’invenzione della scrittura La scrittura precede Mosè di vari secoli
Ur, città di Abramo, non esiste Ur fu scoperta. Una delle colonne rinvenute recava la scritta “Abram”
Petra, città costruita di solide rocce non esiste Petra fu scoperta
La storia della caduta di Gerico è una leggenda. La città non è mai esistita La città fu scoperta e vennero effettuati degli scavi. Si scoprì che le mura caddero esattamente nel modo descritto dalla Bibbia
Gli Ittiti non sono mai esistiti Furono scoperti centinaia di rimandi alla meravigliosa civiltà ittita. Presso l’Università di Chicago si può addirittura conseguire un dottorato in studi ittiti
Baldassarre non fu un vero re di Babilonia: il suo nome non esiste nelle testimonianze Le tavole di Babilonia descrivono il regno di Baldassarre, coreggente e figlio di Nabonide

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