LA TRINITA': mito pagano o VERITA' BIBLICA E CRISTIANA ?

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00mercoledì 31 luglio 2013 23:30
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00lunedì 26 agosto 2013 17:09

Versetti che confermano che lo Spirito Santo è una Persona divina e non una forza impersonale.

Per quel che riguarda l'intelligenza,

lo Spirito Santo pensa    ( I Corinzi 2:10,11; Romani 8: 27),

intende  (Giovanni 16: 13),

parla      ( Matteo 10: 20; Giovanni16: 13; Atti 8: 29; I Timoteo 4: 1;  Apocalisse 2:7),

insegna  (Luca 12:12; Giovanni 14:26; 16:12-14; I Corinzi 2:4 ),

testimonia ( Giovanni 15:26; Romani 8:16),

rivela        (Giovanni 16:13; I Corinzi 2:10 ).


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Per quello che concerne l'affettivita'…, lo Spirito Santo

 

ama        ( Romani 15:30 ),

consola ( Giovanni 14:16-26; 15:26; Atti 9:31;  e'chiamato il Consolatore),

prega e intercede (Romani 8: 26, 27),

invita il peccatore al pentimento ( Apocalisse 22: 17).

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Per quanto si riferisce alla volonta, lo Spirito Santo

 

vuole ( I Corinzi 12:11 )

guida, chiama e, qualche volta, impedisce ( Romani 8:14; Atti 13:2-4; 16:6-7),

sostituisce ( Giovanni 14:16-17; 16:7),

distribuisce doni ( 1 Corinzi 12:10),

convince   ( Giovanni 16:8 ) e da la forza di servire (Luca 24:49; Atti 1:8 ).

Si vede quindi che lo Spirito Santo si presenta. nelle fasi successive di una persona che pensa, che sente e che agisce.

D'altra parte, si puo'   resistere allo Spirito Santo ( Atti 7: 51 ),

tentarlo ( Atti 5:9 ),

rattristarlo ( Isaia 63:10; Efesini 4:30 ),

oltraggiarlo ( Ebrei 10:29),

mentirgli ( Atti 5:3 ),

 bestemmiare contro di lui, che costituisce un peccato imperdonabile ( Matteo 12:31-32).

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00mercoledì 28 ottobre 2015 15:24
Nella Bibbia del Nuovo Testamento vi sono circa quaranta testi trinitari.

Uno dei più noti è certamente quello del vangelo di Matteo 28,19, che non può ignorare chiunque abbia una minima conoscenza dei vangeli. Sono le parole di Gesù dette prima dell'Ascensione e che la Chiesa usa come formula battesimale fin dalle sue origini. Ecco il testo:

E Gesù, avvicinatosi, disse loro: Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Matteo 28,19)

Il suo contenuto è inequivocabilmente trinitario. I termini di Padre, Figlio e Spirito Santo e ciò che ad essi è attribuito, ci autorizzano ad affermare la triplice personalità e l'unica natura in Dio: Tre Persone e un solo Dio.
La frase di Matteo 28, 19 infatti è una enumerazìone che dipende grammaticalmente da un'unica formula: nel nome di. Ora lo Spirito Santo si trova nella stessa enumerazione dove si trovano il Padre e il Figlio, (che inequivocabilmente indicano Persone) dipende cioè dalla stessa formula.
Dunque ANCHE lo Spirito Santo deve dirsi Persona come il Padre e come il Figlio.
Alla stessa conclusione si arriva se si considera che la formula nel nome di, per il suo stesso significato, deve precedere persone, non realtà impersonali.
Infatti “battezzare nel nome di” significa “consacrare a” oppure “mettere al servizio di”. Il battezzato si consacra o/e si mette al servizio del Padre e del Figlio che sono Persone. Poiché il battesimo è amministrato “anche nel nome dello Spirito Santo”, ne segue che il battezzato si consacra o/e si mette al servizio anche dello Spirito Santo, che come il Padre e il Figlio deve dirsi una Persona Divina.

Dall'analisi oggettiva e fedele delle parole di Gesù in Matteo 28,19 risulta anche la perfetta uguaglianza delle tre Persone Divine, ossia l'unità divina: un solo Dio.
Intanto il battesimo istituito da Gesù, a differenza di quello ricevuto da Gesù, comporta la remissione dei peccati (Atti 2,38; Efesini 5,26; Tito 3, 5) .
Ora solo Dio può rimettere i peccati (Luca 5, 21). Se il battesimo è amministrato nel nome delle Tre Persone, ne segue logicamente che tutte e Tre le Persone hanno la stessa autorità, la stessa capacità di santificare, ossia la stessa natura o sostanza divina. Sono un solo Dio.

Come detto, battezzare vuol dire “consacrare a”, “mettere al servizio di”.
Il battezzato si consacra e si mette al servizio del Figlio e dello Spirito Santo nella stessa misura e in virtù della stessa potenza divina (nel nome di ... ), che lo consacra e lo mette al servizio del Padre. Se l'essere divino, ossia la natura o sostanza divina appartiene al Padre, e non vi è dubbio che sia così, deve necessariamente appartenere anche al Figlio e allo Spirito Santo.

Altra considerazione, il battesimo istituito da Gesù è impartito NEL NOME, non NEI nomi, pertanto Padre, Figlio e Spirito Santo è IL nome delle Persone divine!
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00venerdì 20 novembre 2015 19:10



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00martedì 30 maggio 2017 19:36
"L'Unità divina è un'unità COMPOSTA, in questa unità vi sono realmente Tre Persone DISTINTE, Ognuna delle quali è la Divinità pur essendo supremamente cosciente delle altre Due.” (“Le dottrine della Bibbia” di Myer Pearlman)
Non significa questo che vi siano tre dèi, ognuno dei quali sia indipendente ed esistente in se stesso, ma i Tre cooperano con una sola mente ed un solo scopo, cosicché, nel senso più vero della parola, sono “Uno”. Il Padre crea, il Figliuolo parla e redime, lo Spirito Santo santifica e crea; ma pure in ognuna di queste operazioni i Tre sono presenti.
Con l'insistere sulla realtà della Deità di Cristo e della personalità dello Spirito Santo certi teologi o studiosi di dottrina, rischiarono di cadere nel Trideismo, cioè nella concezione di tre Dèi.
ALTRI teologi, insistendo sull'unità di Dio, caddero nell'errore di dimenticare la distinzione delle Persone. Quest'ultimo errore è comunemente conosciuto come Sabellianismo, dal vescovo Sabellius il quale insegnò che il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo erano semplicemente tre aspetti o manifestazioni di Dio.
Questo errore è apparso molte volte nella storia della Chiesa ed è comune anche oggi.
Tale dottrina non è scritturale ed è esclusa dalla chiara distinzione segnata nelle Scritture fra il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo. Il Padre ama e manda il Figliuolo; il Figliuolo si diparte e ritorna al Padre. Il Padre e il Figliuolo mandano lo Spirito Santo; lo Spirito Santo intercede presso il Padre, nel Nome del Figlio."

La TRINITÀ è inconfutabile in tanti passi dove le tre persone sono distinte:

1) "E IO (Gesù) pregherò il PADRE (di Gesù) , ed Egli vi darà un ALTRO Consolatore (come Gesù), perché stia con voi in perpetuo" (Giovanni 14:16)
2) "ma il Consolatore, lo SPIRITO SANTO che il PADRE manderà nel MIO nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto." (Giovanni 14:26)
3) un passo con la TRINITÀ ripetuta DUE volte: "Ma quando sarà venuto il CONSOLATORE che IO vi manderò da parte del PADRE, lo SPIRITO DELLA VERITÀ che procede dal PADRE, egli testimonierà di ME;" (Giovanni 15:26)
4) "EGLI (Gesù) dunque, essendo stato esaltato dalla destra di DIO (il Padre) , e avendo ricevuto dal Padre LO SPIRITO SANTO promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite." (Atti 2:33)

La parola "trinità" non esiste espressamente, ma ne è ben presente il concetto biblico scritturale, contrariamente a quanto affermano i Tdg, la stessa cosa accade per tante parole che, pur non presenti, esistono concettualmente, come monarchia, democrazia diretta ("convocato tutto il popolo") "ecc
Vedansi anche i seguenti passi sulla Trinità: Genesi 1:26; Isaia 48:16; 49:1-9; Daniele 3:25; 7:13; Michea 5:2; Salmi 2:7; 40:6-8; 45:6-7; 110:1; Matteo 3:16-17; 17:5; 27:46; 28:19; Giovanni 1:1; 3:35; 10:7; 12:28-29; 15:17; 16:13-15; 23:27; Atti 13:33; 2 Corinzi 5:21; Ebrei 1:5-7; 1:8-9; 5:5; 1 Giovanni 2:1.

Come terza PERSONA della Trinità, lo Spirito Santo ha tutti i requisiti ed attributi "divini" del Padre e del Figlio. L'attributo più importante è quello della SANTITÀ. Nella Bibbia IL DIO-PADRE E IL DIO-FIGLIO GESÙ SONO CHIAMATI SINGOLARMENTE "IL SANTO".
ANCHE LO SPIRITO SANTO è così chiamato in due passi appresso riportati e che sono stati tradotti alla lettera per renderli più aderenti nell'originale greco. (Atti 1:16; Atti 2:33-36)
Le traduzioni ufficiali di due passi biblici non hanno mantenuto l'articolo davanti all'aggettivo "santo", ritenendolo forse insignificante ed irrilevante. L'articolo invece estende chiaramente anche allo Spirito Santo una santità "autonoma".
Solo così possiamo meglio capire perché Dio è tre volte santo!
Lo Spirito Santo di Dio è la terza Persona della Trinità ed agisce al posto di Dio, per portare a Dio, per avere da Dio, per essere in Dio, per agire con Dio e per Dio, per stare tra Dio e tutto ciò che Dio tocca!

Per semplificazione, nella Bibbia troviamo azioni proprie attribuite a una delle Persone divine: il mondo, l'universo, la vita, ecc, sono state create dallo Spirito Santo di Dio, perché il Figlio di Dio ha parlato e perché Dio Padre l'ha voluto; tuttavia essendo intimamente e profondamente unite, le Persone divine agiscono in maniera unanime e l'una non fa nulla senza l'altra.
Ne abbiamo una conferma nel testo di Giov 5,19 Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
oppure anche nel testo in cui Gesù comanda ai discepoli di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.


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00giovedì 14 settembre 2017 21:33
I Tre Testimoni divini

Uno dei concetti chiave da cui si deve partire per comprendere dove è scritta la Trinità nella Bibbia è quello della TESTIMONIANZA.

In Dt 19,15 leggiamo:
Un solo testimone non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni.

Nella mentalità ebraica, come leggiamo da questo versetto, la testimonianza di una sola persona non aveva alcun valore. Ovviamente in questo versetto si parla dell’accusa di una colpa o peccato, ma tanto valeva anche per altre questioni.


La testimonianza del Padre

Gv 5,31Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. 32C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. 33Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. 34Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. 35Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. 36Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, 38e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. 39Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. 40Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Dunque la regola della testimonianza di due o tre non vale per Dio.
Il Padre dà testimonianza del Figlio e la sua testimonianza è VERA.

La testimonianza del Figlio

Gv 8,12 Di nuovo Gesù parlò loro e disse: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". 13Gli dissero allora i farisei: "Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera". 14Gesù rispose loro: "Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. 15Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 16E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 17E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. 18Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me".

Molto interessante questo passaggio del vangelo di Giovanni.
Intanto Gesù sembra contraddirsi perché nel capitolo 5 dice che se desse testimonianza di sé stesso non sarebbe una testimonianza vera mentre qui dice che la sua testimonianza è vera. In realtà non c’è nessuna contraddizione perché nel capitolo 5 Gesù sta parlando di riconoscerlo dalle opere che fa e in relazione a queste se Egli affermasse di essere ciò che è non sarebbe valida come testimonianza (Deuteronomio è chiaro che parla di testimonianze vere in relazione ad OPERE peccaminose e lo stesso vale per ciò che si riferisce a opere buone). Nel capitolo 8 Gesù rende testimonianza della sua persona in sé sganciandosi dalle sue opere, diremmo che testimonia di chi è Lui ontologicamente. E la sua testimonianza è VERA perché, al pari del Padre, Egli è Dio è non c’è bisogno che per ritenersi vera la sua testimonianza vi sia qualcun altro che dica lo stesso.
Tuttavia Gesù da buon pedagogo richiama la legge deuteronomica e sottolinea che la sua testimonianza è vera ed è vera la testimonianza che dà di Lui anche il Padre così sono due concordi ed è soddisfatto anche il requisito della legge.

La testimonianza dello Spirito Santo

1Gv 5,6Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.

Più chiaro di così… lo Spirito Santo dà testimonianza e la sua testimonianza è VERA perché Egli è la verità.
Lo Spirito inoltre può dare testimonianza in quanto è una Persona e non una forza impersonale. L'apostolo precisa anche che lo Spirito è la verità; non è un semplice mezzo per portare la verità ma è Egli stesso la verità, esattamente come è Verità il Figlio che aveva detto di sè: io sono la Via, la Verità e la Vita.

Ma cosa testimoniano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo?
Tutti e tre testimoniano che il figlio di Dio si è incarnato per salvarci.
Questa è la testimonianza che tutti e tre hanno dato e tutti e tre sono un unico Dio.

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00sabato 16 settembre 2017 10:41


Lo scrittore Eusebio di Cesarea, a proposito della fede nella divinità di Cristo, riporta questo brano nella sua storia ecclesiastica in cui narra ciò che credevano e facevano i cristiani prima di lui:

"18 La storia quindi attesta che egli (Gesù) non fu unto nel corpo dai Giudei, e non era neppure discendente da famiglia sacerdotale, ma che, GENERATO DA DIO STESSO prima della stella del mattino, cioè prima della creazione del mondo, è stato fin dal principio sacerdote immortale ed eterno.
19. Prova irrefutabile ed evidente dell'unzione non fìsica, ma divina è che solo lui, da tutti gli uomini del suo tempo fino a quelli del nostro, in tutto il mondo, è detto il Cristo, ed è riconosciuto, testimoniato e ricordato universalmente con questo appellativo dai Greci e dai barbari, ed onorato ancora oggi come re dai suoi seguaci nel mondo, che lo venerano più di un profeta e lo reputano vero e solo sommo sacerdote di Dio e, cosa ancor più importante, LO ADORANO COME DIO, poiché è Verbo di Dio PREESISTENTE E GENERATO PRIMA DI TUTTI I SECOLI ed ha ricevuto dal Padre l'ONORE DIVINO.
20. Ma - cosa più sorprendente di tutte –noi che siamo a lui consacrati, lo veneriamo non solo con deboli parole, ma anche con una tale disposizione dell’anima da anteporre la TESTIMONIANZA A LUI alla nostra stessa vita.
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Pertanto il termine Trinità, serve solo a sintetizzare questo concetto già presente nel NT e professato dai primi cristiani e che fu utilizzato per primo da Tertulliano già nel secondo secolo (nel De pudicitia), a dimostrazione che Nicea non inventò nulla di nuovo, ma definì in modo dirimente quello che già si professava e che alcuni obiettavano creando confusione..
Secondo il Nuovo Testamento Il Padre è Dio, il Figlio è Dio (Gv.1,1 e 18) e lo Spirito Santo è Dio, e la chiara attestazione di questa realtà è espressa esplicitamente nel comando di Gesù di battezzare NEL NOME del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
Ecco le Tre Persone in UN SOLO DIO. Ecco la Trinità nel Nuovo Testamento.
Credente
00mercoledì 4 ottobre 2017 17:08
PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO sono definiti SIGNORE, in senso assoluto.

In Mt 11,25 Gesù chiama il Padre Signore,
In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.

Paolo afferma che vi è UN SOLO SIgnore (1Cor.8,6).
1Corinzi 8,6 ...per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo , in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.

Lo Spirito Santo viene chiamato Signore in 2 Cor.3,17-18.
17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

ne ricaviamo che le tre Persone sono un solo Signore, Dio e creatore.
Credente
00mercoledì 18 luglio 2018 18:58
IL CONCETTO DI TRINITA' NELLE SACRE SCRITTURE



Russell diceva che Dio non é trino, in altre parole negava che la Divinità sia composta dal Padre, dal Figliuolo e dallo Spirito Santo, e difatti disse: ‘…viene denominata dottrina della Trinità! Essa dichiara, nel catechismo, esservi ‘tre persone in un solo Dio ed esse sono il Padre il Figliuolo e lo Spirito Santo, uguali in sostanza, in potenza ed in gloria’. Questa concezione poteva ammettersi nelle età oscure, in cui regnavano le tenebre e vigevano i misteri – di cui essa faceva parte – i quali sono irragionevoli ed antiscritturali’ (Charles Taze Russell, Studi su le Scritture, s.d., stampato in America, serie V, Ad-una-mente fra Dio e l’uomo [La riconciliazione fra Dio e l’uomo], pag. 148) [1], e: ‘…dottrina d’uomini, che non trova nessun appoggio nella Parola di Dio’ (Russell, op. cit., pag. 41), ed ancora: ‘In nessun luogo nelle Scritture è mai fatta menzione di una trinità’ (ibid., pag. 92). I Testimoni di Geova affermano la stessa cosa. Nella loro rivista Torre di Guardia si legge infatti: ‘La dottrina della Trinità non ha onorato Dio avvicinando maggiormente le persone a lui. Al contrario, ne ha gravemente travisato l’identità. E’ quindi evidente che coloro che contribuirono allo sviluppo di questa dottrina avevano apostatato dal vero cristianesimo’, e più avanti nell’articolo viene detto che questa dottrina affonda le sue origini nel paganesimo e che la nostra adorazione ‘richiede che respingiamo con fermezza tutte le falsità religiose pagane’ tra cui appunto la Trinità (La Torre di Guardia, 1 luglio 1984, pag. 8). Nel loro libro Sia Dio riconosciuto verace si legge: ‘Se una persona tiene presente le parole dell’apostolo che ‘Iddio non è l’autore di confusione’ (…) si vede subito che tale dottrina non procede da Dio’ (Sia Dio riconosciuto verace, Brooklyn – Watchtower 1949, pag. 81).



Confutazione



La Scrittura attesta chiaramente che la Divinità è composta da tre Persone, ossia il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo



Nella Scrittura non è menzionato il termine Trinità [2]; ma non si può dire che in essa non vi sia menzionato il concetto della Trinità perché le seguenti Scritture attestano che il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono tre persone [3] divine distinte (che esistono da sempre ed esisteranno per sempre), e che nello stesso tempo sono un solo Dio [4].

Ÿ “Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per esser da lui battezzato. Ma questi vi si opponeva dicendo: Son io che ho bisogno d’esser battezzato da te, e tu vieni a me? Ma Gesù gli rispose: Lascia fare per ora; poiché conviene che noi adempiamo così ogni giustizia. Allora Giovanni lo lasciò fare. E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua; ed ecco i cieli s’apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venir sopra lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo é il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto” (Matt. 3:13-17). In questo evento che si verificò al Giordano vediamo il Padre che parlò dal cielo, il Figliuolo che era sulla terra che fu battezzato da Giovanni, e lo Spirito Santo che discese su lui in forma corporea a guisa di colomba.

Ÿ Gesù disse ai suoi discepoli: “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti. E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, lo Spirito della verità…” (Giov. 14:16-17). Gesù, mentre era ancora sulla terra con i suoi discepoli, era il Consolatore che Dio aveva mandato per consolare quelli che facevano cordoglio, ma siccome Egli doveva tornare al Padre che lo aveva mandato, pregò il Padre di dare ai suoi discepoli un altro Consolatore, appunto lo Spirito Santo il quale sarebbe rimasto con loro per sempre. Il Padre quindi, supplicato dal suo Figliuolo, ha mandato lo Spirito della verità per supplire alle necessità che si vennero a creare con la dipartenza del suo Figliuolo. Il concetto della trinità è evidente nelle parole di Gesù.

Ÿ Gesù, prima di essere assunto in cielo, disse ai suoi discepoli: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo….” (Matt. 28:19). Il battesimo in acqua, che ricordiamo non purifica dai peccati perché è la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio, deve essere ministrato nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Il Signore non avrebbe mai comandato una simile cosa se Lui, il Padre e lo Spirito Santo non fossero stati uno.

Ÿ Paolo dice ai Romani: “E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi” (Rom. 8:11). In queste parole troviamo Dio Padre che ha risuscitato Gesù; il Figliuolo che é stato da lui risuscitato; e lo Spirito Santo che Egli ha mandato nei nostri cuori. Anche qui il concetto della trinità é espresso in maniera chiara.

Ÿ Paolo, al termine di una delle sue epistole ai Corinzi, scrisse: “La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor. 13:13). Anche qui le tre persone sono nominate distintamente, ma benché ciò sono una stessa cosa.

Ÿ Paolo agli Efesini dice: “V’è… un unico Spirito…V’è un solo Signore… un Dio unico e Padre di tutti, che é sopra tutti, fra tutti ed in tutti” (Ef. 4:4,5,6). Anche da queste parole comprendiamo come le tre persone divine di cui é composta la Divinità, sono distinte tra loro ma unite tra loro in perfetta unità.

Ÿ Paolo disse ai Corinzi: “Or vi é diversità di doni, ma v’è un medesimo Spirito. E vi é diversità di ministerî, ma non v’è che un medesimo Signore. E vi é varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti” (1 Cor. 12:4-6). Notate come Paolo menziona prima lo Spirito, poi il Signore Gesù Cristo e poi Dio. Anche queste sue parole fanno capire come queste tre persone divine, benché distinte l’una dall’altra, sono uno stesso Dio.

Ÿ La Scrittura condanna le tre bestemmie indirizzate a tutte e tre le persone della Divinità. Chi bestemmia il nome di Dio si rende colpevole di un peccato perché é scritto: “Non bestemmierai contro Dio” (Es. 22:28); anche chi bestemmia contro il Figliuol dell’uomo e contro lo Spirito Santo si rende colpevole di un peccato. Ma il fatto é che mentre coloro che bestemmiano contro Dio e contro il Figliuol dell’uomo possono essere perdonati, chi bestemmia contro lo Spirito Santo non può ottenere la remissione del suo peccato, perché Gesù disse: “Ai figliuoli degli uomini saranno rimessi tutti i peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha remissione in eterno, ma é reo d’un peccato eterno” (Mar. 3:28-29). Queste parole del Signore ci fanno capire come lo Spirito Santo sia una persona divina distinta dal Figliuolo di Dio e dal Padre; per questo noi quando parliamo del Figliuolo non parliamo dello Spirito Santo e viceversa; e perché quando parliamo del Padre non parliamo né del Figliuolo e né dello Spirito Santo, appunto perché i tre sono differenti. Per farvi capire questo concetto vi parlo in questa maniera: noi non possiamo dire che il Padre del nostro Signore Gesù Cristo é morto sulla croce per i nostri peccati, perché questo non corrisponde al vero, infatti la Scrittura dice che Cristo, il Figlio di Dio, morì sulla croce, e non il Padre. Noi non possiamo dire neppure che lo Spirito Santo sia morto per i nostri peccati perché anche questo non é vero. Noi non possiamo dire neppure che lo Spirito Santo battezza con lo Spirito Santo perché la Scrittura attesta che é Cristo che battezza con lo Spirito Santo e con il fuoco. Però, benché dobbiamo nominare separatamente il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo, e le loro caratteristiche, pure sappiamo che i tre sono una stessa cosa. Fratelli, ci troviamo davanti ad un mistero, per questo le nostre parole non riescono a spiegarlo [5]. Ed a proposito di misteri, a riguardo della Trinità che non è comprensibile alla mente umana, la rivista Torre di Guardia afferma: ‘Non c’è qualcosa di strano in un concetto di Dio che risulta inspiegabile? Dio può essere onorato da un concetto che ‘nessuno capisce’? I veri cristiani devono conoscere l’Iddio che adorano. Non c’è spazio per i misteri!’ (La Torre di Guardia, 1 luglio 1984, pag. 7). Vani ragionamenti che mostrano come i Testimoni di Geova rifiutano di accettare tutto ciò che secondo loro non è ragionevole per la mente umana. Ma essi dimenticano che Tsofar di Naama disse: “Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo… e tu che faresti? di cose più profonde del soggiorno de’ morti… come le conosceresti?” (Giob. 11:7-8); parole queste che si possono benissimo applicare anche al concetto di Dio trino. Non si può dunque affermare che non c’è spazio per i misteri; perché lo spazio dedicato ai misteri attorno a Dio, alla sua natura e al suo modo di agire c’è ed è vasto. Ma quantunque ci siano dei misteri divini a noi non rivelati pure noi siamo pienamente consci di avere conosciuto Dio perché Giovanni dice: “Figliuoletti, v’ho scritto perché avete conosciuto il Padre” (1 Giov. 2:14); ed anche: “Chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio” (1 Giov. 4:7). E’ evidente però che questo non significa che per noi tutto è chiaro e non rimangano più dei misteri che riguardano Dio perché è altresì scritto: “Noi conosciamo in parte” (1 Cor. 13:9) ed anche che “ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro” (1 Cor. 13:12). Ma viene il giorno in cui conosceremo appieno come anche siamo stati appieno conosciuti. A Dio sia la gloria in eterno. Amen.



La perfetta unità esistente tra il Figlio ed il Padre



Gesù nei giorni della sua carne fece menzione della perfetta unità che vi era tra di lui e il Padre in diverse maniere. Egli disse: “Io ed il Padre siamo uno” (Giov. 10:30); “Nella vostra legge é scritto che la testimonianza di due uomini é verace. Or son io a testimoniar di me stesso, e il Padre che mi ha mandato testimonia pur di me” (Giov. 8:17-18); “Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre é in me” (Giov. 14:11); “Le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente. Poiché il Padre ama il Figliuolo, e gli mostra tutto quello che Egli fa; e gli mostrerà delle opere maggiori di queste, affinché ne restiate maravigliati. Difatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figliuolo vivifica chi vuole. Oltre a ciò, il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al Figliuolo, affinché tutti onorino il Figliuolo come onorano il Padre” (Giov. 5:19-23); “Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figliuolo d’aver vita in se stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo” (Giov. 5:26-27); “Chi crede in me, crede non in me, ma in Colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede Colui che mi ha mandato” (Giov. 12:44-45); “Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre” (Giov. 14:7); “Niuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre; e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo” (Matt. 11:27); “Tutte le cose che ha il Padre, son mie” (Giov. 16:15); “E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro, e tu in me” (Giov. 17:22-23). Per spiegare questa perfetta unione e collaborazione che esisteva ed esiste tuttora fra il Figliuolo ed il Padre metteremo ora a confronto fra loro alcuni passi della Scrittura.

Ÿ Gesù parlò ai Giudei della sua risurrezione in questa maniera: “Disfate questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere” (Giov. 2:19), facendo capire che lui stesso avrebbe risuscitato il suo corpo dopo che esso sarebbe stato ucciso [6]; mentre Pietro disse ai Giudei: “Uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti” (Atti 3:15), facendo chiaramente capire che fu Dio a fare risorgere il corpo di Cristo Gesù.

Ÿ Gesù, quando promise ai suoi discepoli lo Spirito Santo, disse: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa” (Giov. 14:26), ed anche: “Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me” (Giov. 15:26), facendo capire chiaramente che lo Spirito Santo sarebbe stato mandato sia dal Padre che dal Figliuolo (rimane il fatto però che lo Spirito Santo procede dal Padre come disse lo stesso Gesù).

Ÿ Gesù disse, parlando delle sue pecore: “Io do loro la vita eterna” (Giov. 10:28), e nella preghiera che rivolse al Padre disse: “Padre, l’ora é venuta; glorifica il tuo Figliuolo, affinché il Figliuolo glorifichi te, poiché gli hai data potestà sopra ogni carne, onde egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato” (Giov. 17:1-2), facendo chiaramente capire che chi dona la vita eterna é lui. Paolo invece dice ai Romani: “Il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom. 6:23), e Giovanni dice: “Iddio ci ha data la vita eterna” (1 Giov. 5:11), facendo ambedue capire chiaramente che è Dio a dare la vita eterna. Possiamo dunque dire che la vita eterna la dà sia il Padre che il Figliuolo.

Ÿ Gesù disse: “Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Giov. 6:40). Notate che Gesù qui ha detto che sarà lui a risuscitare noi che abbiamo creduto in lui. Ma è altresì scritto che sarà Dio a risuscitarci infatti Paolo ai Corinzi disse: “E Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza” (1 Cor. 6:14).

Ÿ Paolo dice ai Romani: “… fra i quali Gentili siete voi pure, chiamati da Gesù Cristo..” (Rom. 1:6). Quindi colui che ci ha chiamati è Cristo. Ma sempre Paolo dice più avanti in questa epistola che quelli che Dio ha preconosciuti “li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati…” (Rom. 8:29-30). Quindi noi siamo stati chiamati da Dio e da Cristo Gesù.

Ÿ Paolo dice a Timoteo: “Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al ministerio me…” (1 Tim. 1:12). Questo significa che Paolo fu approvato da Cristo che lo stimò degno della sua fiducia affidandogli il ministerio della Parola. Lo stesso apostolo dice ai Tessalonicesi: “… siccome siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare l’Evangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori” (1 Tess. 2:4). Quindi lui era stato approvato da Dio e da Cristo Gesù.

Ÿ Paolo disse agli anziani di Efeso: “Ma io non fo alcun conto della vita, quasi mi fosse cara, pur di compiere il mio corso e il ministerio che ho ricevuto dal Signor Gesù…” (Atti 20:24). Quindi fu Cristo a stabilirlo ministro del Vangelo, e questo lo confermò anche a Timoteo quando gli disse che lui rendeva grazie a Cristo che lo aveva reputato degno della sua fiducia ponendo al ministerio lui che prima era stato un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore (cfr. 1 Tim. 1:12-13). Ma ai Colossesi Paolo dice che fu Dio a dargli il ministerio: ‘… io sono stato fatto ministro, secondo l’ufficio datomi da Dio per voi di annunziare nella sua pienezza la parola di Dio” (Col. 1:25).



I Tre operano di comune accordo



I seguenti esempi mostrano come il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo operano tutte le cose assieme e di comune accordo.



Ÿ L’uomo fu creato dal Padre, dal Figliuolo e dallo Spirito Santo.

Nel libro della Genesi, a riguardo della creazione dell’uomo, troviamo scritto: “Poi Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza…” (Gen. 1:26). Queste parole mostrano come Dio, quando parlò, usò il verbo al plurale e non al singolare infatti egli non disse: ‘Farò’, ma bensì: “Facciamo”. Con chi parlò? Con gli angeli forse? Affatto, perché essi sono delle creature. Egli parlò con la Parola che era con Lui, e con lo Spirito eterno che era altresì con Lui.



Ÿ Dio, la Parola e lo Spirito Santo ci hanno formato nel seno di nostra madre.

Davide dice a Dio: “Poiché sei tu che hai formato le mie reni, che m’hai intessuto nel seno di mia madre….” (Sal. 139:13). Elihu disse a Giobbe: “Lo Spirito di Dio mi ha creato…” (Giob. 33:4). Giovanni dice che “ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei” (Giov. 1:3) riferendosi alla Parola di Dio; e quindi noi siamo stati formati dalla Parola di Dio nel seno di nostra madre.



Ÿ L’apostolo Paolo fu mandato a predicare da Dio Padre, dal Figliuolo e dallo Spirito Santo.

A Tito, l’apostolo Paolo dice: “Paolo, servitor di Dio e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che é secondo pietà, nella speranza della vita eterna la quale Iddio, che non può mentire, promise avanti i secoli, manifestando poi nei suoi proprî tempi la sua parola mediante la predicazione che é stata a me affidata per mandato di Dio, nostro Salvatore…” (Tito 1:1-3), facendo intendere che egli fu mandato a predicare da Dio Padre. Ai Corinzi lo stesso apostolo dice: “Cristo non mi ha mandato a battezzare ma ad evangelizzare…” (1 Cor. 1:17), facendo capire che lui fu mandato a predicare ai Gentili dal Figliuolo di Dio. Se poi a questi passi si aggiunge quello che dice: “Essi (Barnaba e Saulo) dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là navigarono verso Cipro” (Atti 13:4) allora noteremo come furono tutti e tre, cioè il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo, che di comune accordo mandarono Paolo a predicare l’Evangelo ai Gentili.



Ÿ Per ciò che concerne la nostra salvezza dobbiamo dire che i tre, cioè il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo, hanno operato assieme in perfetta collaborazione.

Il Padre ha mandato lo Spirito Santo secondo che è scritto: “.. lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome…” (Giov. 14:26), il quale ci ha convinti quanto al peccato, alla giustizia ed al giudizio secondo che é scritto: “E quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia, e al giudizio” (Giov. 16:8); poi Egli ci ha attratti al Figliuolo secondo che disse Gesù: “Niuno può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri” (Giov. 6:44), ed anche: “Tutto quel che il Padre mi dà, verrà a me” (Giov. 6:37); ed il Figliuolo ci ha salvati dai nostri peccati secondo che é scritto: “Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi” (Gal. 5:1).



Ÿ Il processo di trasformazione all’immagine del Figliuolo di Dio che é cominciato in noi e che sta tuttora proseguendo è compiuto da tutte e tre le persone della Deità, nessuna esclusa. Ecco i passi che lo confermano.

Paolo ai Filippesi dice: “Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza” (Fil. 2:13). Ai Corinzi egli dice: “Cristo che verso voi non é debole, ma é potente in voi” (2 Cor. 13:3), e sempre ai Corinzi dice: “E noi tutti, contemplando a faccia scoperta, come in uno specchio, la gloria del Signore, siam trasformati nella stessa immagine, di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore” (2 Cor. 3:18 Diod.).



Ÿ L’opera di santificazione è compiuta da Dio Padre, dal Figliuolo e dallo Spirito Santo. Le seguenti Scritture lo confermano:

Paolo dice ai Tessalonicesi: “Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente…” (1 Tess. 5:23). Lo scrittore agli Ebrei afferma: “Poiché e colui che santifica (Cristo) e quelli che son santificati, provengon tutti da uno…” (Ebr. 2:11). Pietro dice nella sua epistola che noi siamo stati “eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito…” (1 Piet. 1:2).



Ÿ Per ciò che concerne la guida dobbiamo dire che siamo guidati da Dio, dal suo Cristo e dallo Spirito Santo. Le seguenti Scritture lo confermano.

Nei Salmi è scritto di Dio : “Poiché questo Dio è il nostro Dio in sempiterno; egli sarà la nostra guida fino alla morte” (Sal. 48:14). In Matteo, Gesù dice: “E non vi fate chiamar guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo” (Matt. 23:10). In Giovanni é scritto: “Ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità” (Giov. 16:13).



Noi credenti riconosciamo di conoscere in parte, riconosciamo che la conoscenza di questo mistero è troppo alta per noi, tanto alta che noi non ci possiamo arrivare; a ciascuno di noi la Scrittura dice tuttora: “Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo…e tu che faresti? di cose più profonde del soggiorno de’ morti…come le conosceresti? La lor misura è più lunga della terra, più larga del mare” (Giob. 11:7-9). Siamo in grado, per ora, solo di esaminare le Scritture che parlano del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, ma non siamo in grado di spiegare come i tre sono una stessa cosa. Noi non abbiamo tre dii, perché noi non siamo politeisti come lo sono tante popolazioni sulla terra; ma noi abbiamo un solo Dio, in Lui crediamo, Lui conosciamo, Lui amiamo, Lui serviamo, Egli é l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo; abbiamo pure un solo Signore, il Figlio di Dio; ed abbiamo pure un unico Spirito nei nostri cuori, quello eterno del nostro Dio per il quale gridiamo: Abba! Padre! Queste tre persone sono Dio ab eterno in eterno. Amen.



I Tre sono uno e dimorano in noi



Ora vediamo delle Scritture dalle quali si comprende che in noi figliuoli di Dio dimorano sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito Santo.



Ÿ La Parola attesta che Dio il Padre dimora in noi con queste parole.

Gesù disse: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui” (Giov. 14:23). Giovanni dice: “Chi confessa che Gesù é il Figliuol di Dio, Iddio dimora in lui, ed egli in Dio” (1 Giov. 4:15). Paolo dice: “Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro…” (2 Cor. 6:16).



Ÿ La Parola attesta che Gesù Cristo il Figlio di Dio dimora in noi in queste maniere.

Gesù disse: “Dimorate in me, e io dimorerò in voi… Colui che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto…” (Giov. 15:4,5). Paolo dice agli Efesini: “Io piego le ginocchia dinanzi al Padre,… perch’Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, d’esser potentemente fortificati mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori…” (Ef. 3:14-17). Ai Colossesi, lo stesso apostolo dice: “Ai quali (ai santi) Iddio ha voluto far conoscere qual sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra i Gentili, che é Cristo in voi, speranza della gloria” (Col. 1:27). Ai Galati: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma é Cristo che vive in me..” (Gal. 2:20). Ai Romani: “E se Cristo é in voi, ben é il corpo morto a cagion del peccato…” (Rom. 8:10). Ai Corinzi: “Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi medesimi che Gesù Cristo é in voi?” (2 Cor. 13:5).



Ÿ La Parola attesta nelle seguenti maniere che lo Spirito Santo dimora in noi (tenete presente che Esso é chiamato sia Spirito di Dio che Spirito del suo Figliuolo).

Gesù disse: “Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi” (Giov. 14:17). Paolo dice ai Romani: “Or voi non siete nella carne ma nello spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non é di lui” (Rom. 8:9). Ai Corinzi egli dice: “Non sapete voi che il vostro corpo é il tempio dello Spirito Santo che é in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?” (1 Cor. 6:19). Ai Galati: “E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre” (Gal. 4:6). A Timoteo: “Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi” (2 Tim. 1:14). Giacomo dice: “Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito ch’Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia?” (Giac. 4:5).



Come potete vedere fratelli, queste Scritture parlano in maniera chiara; in noi abita Dio, Cristo Gesù e lo Spirito Santo. Ma come possiamo comprendere tutto ciò? Non possiamo, possiamo solo accettarlo per fede per ora. O profondità della sapienza e della conoscenza di Dio, quanto imperscrutabili sono le sue opere!



Note:



[1] Degli Studi sulle Scritture ho potuto consultare direttamente solo il primo e il quinto volume. Faccio presente che Russell di questi suoi Studi sulle Scritture ebbe a dire: ‘Inoltre non solo non si possono conoscere i piani divini studiando la Bibbia da sola, ma se vengono messi da parte gli Studi sulle Scritture dopo averli usati (….) e ci si rivolge soltanto alla Bibbia per dieci anni, l’esperienza mostra che entro due anni si ritornerà nell’oscurità. D’altra parte, se si leggono semplicemente gli Studi sulle Scritture con i riferimenti e non si legge in tal modo una sola pagina della Bibbia, al termine di due anni si giungerà alla luce, perché si avrebbe la luce delle Scritture’ (Torre di Guardia del 15 settembre 1910; citata da La Torre di Guardia del 1 novembre 1958 pag. 670). Da parte nostra invece diciamo che chi si appoggia sugli scritti di Russell se un giorno camminava nella luce, comincerà a brancolare nel buio per ritrovarsi poi, prima nell’Ades alla sua morte e poi nel fuoco eterno in cui sarà tormentato nei secoli dei secoli. Chi invece cammina nelle tenebre e si appoggia agli scritti di Russell, nelle tenebre rimarrà perché le sue parole oscurano chi le accetta invece che illuminarlo. La Bibbia, solo la Bibbia si legga, perché essa è la Parola di Dio che illumina chi giace nelle tenebre e lo porta a conoscere Colui che è la luce del mondo, cioè Cristo Gesù, Dio benedetto in eterno. Amen. Essa corregge, ammaestra, consola, educa alla giustizia, chi ha creduto affinché egli sia reso perfetto e completo per il giorno di Cristo. Gli scritti di Russell vanno bruciati o buttati dopo averli resi in mille pezzi, perché sono immondizia; la Bibbia invece va conservata con cura perché è il libro più prezioso che esiste sulla terra. Il suo valore supera quello di tutto l’oro e di tutte le ricchezze del mondo. Essa è la Parola di Dio.

[2] Il termine Trinità deriva dal latino Trinitas che significa ‘la riunione di tre’, una parola coniata da Tertulliano di Cartagine alla fine del secondo secolo.

[3] A riguardo del termine persona che usiamo sia per Dio Padre, che per il Figliuolo che per lo Spirito Santo è necessario che si sappia che la parola latina persona significa ‘maschera’ o ‘personaggio di rappresentazione’. Ma evidentemente noi quando la usiamo in relazione al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo non la usiamo con quel senso originale, perché in questo caso definiremmo le tre Persone della Divinità delle maschere di un personaggio teatrale, in altre parole è come se dicessimo che Dio è come un attore di uno spettacolo che è apparso sulla scena del mondo in tre differenti costumi o ruoli, il che noi sappiamo non è affatto vero. L’uso della parola persona ha il solo scopo di spiegare che sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito Santo sono tre Esseri distinti con una personalità propria. Nel caso specifico dello Spirito Santo a cui i Testimoni di Geova negano la personalità, la parola persona rende meglio il concetto che Egli non è qualcosa ma qualcuno.

[4] A queste Scritture che seguono vanno aggiunte – per avere un quadro il più completo possibile sulla Trinità – le Scritture da me citate più avanti a dimostrazione che Gesù è Dio, e che lo Spirito Santo è Dio e non una forza. Questo intero capitolo infatti è praticamente quasi tutto dedicato alla dimostrazione che la Trinità è una dottrina perfettamente scritturale.

[5] Per quanto riguarda il passo di Giovanni: “Poiché tre son quelli che rendon testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono una stessa cosa”, (1 Giov. 5:7) nella versione Riveduta fatta da Luzzi non viene inserito nel testo; Diodati invece lo aveva inserito nel testo. I Testimoni di Geova riguardo ad esso affermano che probabilmente esso è spurio. In effetti è stato riconosciuto anche da molti studiosi biblici evangelici che queste parole mancano nei più antichi manoscritti. Noi diciamo che anche se quelle parole fossero spurie le cose non cambiano minimamente: la dottrina della Trinità rimane ampiamente confermata dalla sacra Scrittura.

[6] I Testimoni di Geova sfacciatamente negano che Gesù intese dire che avrebbe risuscitato se stesso: ‘Con queste parole, Gesù voleva forse dire che avrebbe risuscitato se stesso dai morti? (…) Niente affatto’ (Ragioniamo facendo uso delle Scritture, Roma 1990, pag. 421).



Tratto dal libro “I testimoni di Geova“
Credente
00giovedì 30 aprile 2020 13:52

Lo studioso e teologo cattolico francese Joseph Doré[ nota come l'espressione al singolare presente in Mt 28,19, "eis to onoma (εἰς τὸ ὄνομα) ovvero "nel nome",   unitamente alle due ricorrenze della congiunzione kai (καὶ), "e", quindi nel significato di "del Padre 'e' del Figlio 'e' dello Spirito Santo" evidenzierebbe la presenza di un credo già trinitario.


Allo stesso modo e in tale senso possono essere letti alcuni altri passi dei Vangeli canonici, ad esempio:


(EL)

«βαπτισθεὶς δὲ ὁ Ἰησοῦς εὐθὺς ἀνέβη ἀπὸ τοῦ ὕδατος καὶ ἰδοὺ ἠνεῴχθησαν οὶ οὐρανοί, καὶ εἶδεν πνεῦμα θεοῦ καταβαῖνον ὡσεὶ περιστερὰν ἐρχόμενον ἐπ' αὐτόν[Nota 6]»


(IT)

«Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.»


(Vangelo di Matteo III, 16)

(EL)

«καὶ ἀποκριθεὶς ὁ ἄγγελος εἶπεν αὐτῇ, πνεῦμα ἅγιον ἐπελεύσεται ἐπὶ σέ, καὶ δύναμις ὑψίστου ἐπισκιάσει σοι· διὸ καὶ τὸ γεννώμενον ἅγιον κληθήσεται, υἱὸς θεοῦ[Nota 7]»


(IT)

«Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio»


(Vangelo di Luca I, 35)

e in particolar modo in alcuni passi del "discorso dopo la cena" riportato nel Vangelo di Giovanni:


(EL)

«πιστεύετέ μοι ὅτι ἐγὼ ἐν τῷ πατρὶ καὶ ὁ πατὴρ ἐν ἐμοί· εἰ δὲ μή διὰ τὰ ἔργα αὐτὰ πιστεύετε μοι[Nota 8]»


(IT)

«Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.»


(Vangelo di Giovanni XIV, 11)

(EL)

«καγὼ ἐρωτήσω τὸν πατέρα καὶ ἄλλον παράκλητον δώσει ὑμῖν, ἵνα ᾖ μεθ' ὑμῶν εἰς τὸν αἰῶνα τὸ πνεῦμα τῆς ἀληθείας, ὃ ὁ κόσμος οὐ δύναται λαβεῖν, ὅτι οὐ θεωρεῖ αὐτὸ οὐδὲ γινώσκει· ὑμεῖς γινώσκετε αὐτό, ὅτι παρ' ὑμῖν μένει καὶ ἐν ὑμῖν ἔστιν[Nota 9]»


(IT)

«Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.»


(Vangelo di Giovanni XIV, 16-7)

(EL)

«ὁ δὲ παράκλητος τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιον, ὃ πέμψει ὁ πατὴρ ἐν τῷ ὀνόματι μου ἐκεῖνος ὑμᾶς διδάξει πάντα καὶ ὑπομνήσει ὑμᾶς πάντα ἃ εἶπον ὑμῖν ἐγώ.[Nota 10]»


(IT)

«Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.»


(Vangelo di Giovanni XIV, 26)

(EL)

«εἰ οὐ ποιῶ τὰ ἔργα τοῦ πατρός μου, μὴ πιστεύετέ μοι· εἰ δὲ ποιῶ, κἂν ἐμοὶ μὴ πιστεύητε τοῖς ἔργοις πιστεύετε, ἵνα γνῶτε καὶ γινώσκητε ὅτι ἐν ἐμοὶ ὁ πατὴρ κἀγὼ ἐν τῷ πατρί .[Nota 11]»


(IT)

«Se non compio le opere del Padre mio non credetemi, ma se le compio anche se non volete credere a me credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre.»


(Vangelo di Giovanni X, 37-38)

Joseph Doré[4] nota anche qui che se il termine greco πνεῦμα (pneúma, "spirito", "soffio") è certamente neutro esso viene indicato con il pronome relativo al maschile come ad evidenziarne la personificazione.





Credente
00giovedì 30 aprile 2020 13:55

Allo stesso modo vi sono dei richiami alle tre figure divine negli altri scritti del Nuovo Testamento


(EL)

«Ἡ χάρις τοῦ κυρίου Ἰησοῦ [Χριστοῦ] καὶ ἡ ἀγάπη τοῦ θεοῦ καὶ ἡ κοινωνία τοῦ ἁγίου πνεύματος μετὰ πάντων ὑμῶν[Nota 12]»


(IT)

«La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi»


(Seconda lettera ai Corinzi XIII, 14)

(EL)

«κατὰ πρόγνωσιν θεοῦ πατρὸς ἐν ἁγιασμῷ πνεύματος εἰς ὑπακοὴν καὶ ῥαντισμὸν αἵματος Ἰησοῦ Χριστοῦ, χάρις ὑμῖν καὶ εἰρήνη πληθυνθείη.[Nota 13]»


(IT)

«Secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza.»


(Prima lettera di Pietro I, 2)


Vi sono anche altri versetti dopo si possono vedere citate insieme, le Persone divine:

Atti 5,30 Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. 31 Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati. 32 E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui  (Gesù)».

Romani 15,30  Vi esorto perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l'amore dello Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio...

1Corinzi 6,11 ... ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!

1Corinzi 12,3 .. nessuno che parli sotto l'azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo.

Efesini 1,17 ...il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui  (Gesù).

1Giovanni 4,2 Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio;

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Sulla presenza della Trinità nel Nuovo Testamento ci si pone questa domanda: "La dottrina delle Trinità è presente nella Bibbia?" 

Pur non essendoci una formulazione di questo termine,  vi si può ritrovare il concetto.
Vi sono evidenze che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo risultano avere una distinta personalità e una chiara connotazione divina. Quanto basta per concludere che sono tre Persone aventi la stessa natura Divina, in intima comunione di amore che formano la stessa unica famiglia divina.


Credente
00giovedì 30 aprile 2020 14:06
Il concetto di Trinità negli scritti dei primi cristiani:


«vediamo ciò che avviene nel caso del fuoco, che non è diminuito se serve per accenderne un altro, ma rimane invariato; e ugualmente ciò che è stato acceso esiste per se stesso, senza inferiorità rispetto a ciò che è servito per comunicare il fuoco. La Parola di Sapienza è in sé lo stesso Dio generato dal Padre di tutto.»

(Giustino)

Immagine ripresa anche da scrittori successivi:

«Noi non togliamo al Padre la sua Unicità divina, quando affermiamo che anche il Figlio è Dio. Poiché egli è Dio da Dio, uno da uno; perciò un Dio perché Dio è da Se stesso. D'altro lato il Figlio non è meno Dio perché il Padre è Dio uno. Poiché l'Unigenito Figlio non è senza nascita, così da privare il Padre della Sua unicità divina, né è diverso da Dio, ma poiché Egli è nato da Dio.»

(Ilario di Poitiers, De Trinitate)

Se Gesù Cristo nel vangelo di Giovanni viene chiamato l'"unigenito" Figlio di Dio, evidenziando con questa affermazione il suo essere ontologicamente in Dio, secondo la dottrina ortodossa Gesù è anche diventato una creatura con l'incarnazione, svolgendo un ruolo "ministeriale", e in un certo senso subordinato in relazione a Dio, nei confronti dell'umanità. Viene pertanto chiamato "primogenito" in altri passi, in riferimento alla creazione e redenzione, ad esempio è detto "immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione... egli è principio, primogenito dei risuscitati". La distinzione è ripresa nell'affermazione che Gesù fa quando dice che dovrà "ascendere al Padre mio e Padre vostro, Iddio mio e Iddio vostro", distinguendo così fra l'essere figlio di Dio in senso proprio (caratteristico di Gesù) e in senso figurato (caratteristico degli uomini).

Atanasio di Alessandria sviluppa questa distinzione commentando il passo evangelico in cui Gesù dichiara di non conoscere il giorno e l'ora della fine del mondo:

«Ancora un altro passo che è detto bene, viene interpretato male dagli ariani: Voglio dire che "Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli, neppure il figlio." Ma essi ritengono che avendo detto "neppure il figlio", egli, in quanto ignorante, abbia rivelato di essere creatura. Ma la cosa non sta così, non sia mai! Come infatti dicendo: "Mi ha creato", lo ha detto in riferimento all'umanità, così, anche, dicendo: "neppure il Figlio", si è riferito alla sua umanità. ... Poiché infatti è diventato uomo, ed è proprio dell'uomo ignorare, come l'aver fame e il resto (infatti l'uomo non sa se non ascolta e apprende) egli, in quanto uomo, ha dato a vedere anche l'ignoranza propria degli uomini per questo motivo: in primo luogo per dimostrare di avere veramente un corpo umano, poi anche perché, avendo nel corpo l'ignoranza propria dell'uomo, dopo aver mondato e purificato tutta l'umanità, la presentasse al Padre perfetta e santa. ..... quando dice: "Io e il Padre siamo una cosa sola e Chi ha visto me ha visto il Padre e Io nel Padre e il Padre in me", dimostra la sua eternità e la consustanzialità col Padre. .... Nel vangelo di Giovanni i discepoli dicono al Signore: Ora sappiamo che tu sai tutto...»

(Atanasio, Seconda Lettera a Serapione, trad. M. Simonetti)

«Noi non togliamo al Padre la sua Unicità divina, quando affermiamo che anche il Figlio è Dio. Poiché egli è Dio da Dio, uno da uno; perciò un Dio perché Dio è da Se stesso. D'altro lato il Figlio non è meno Dio perché il Padre è Dio uno. Poiché l'Unigenito Figlio non è senza nascita, così da privare il Padre della Sua unicità divina, né è diverso da Dio, ma poiché Egli è nato da Dio.»

(Ilario di Poitiers De Trinitate)

«Quando affermo che il Figlio è distinto dal padre, non mi riferisco a due dèi, ma intendo, per così dire, luce da luce, la corrente dalla fonte, ed un raggio dal sole»

(Ippolito di Roma)

«Il carattere distintivo della fede in Cristo è questo: il figlio di Dio, ch'è Logos Dio in principio infatti era il Logos, e il Logos era Dio - che è sapienza e potenza del Padre Cristo infatti è potenza di Dio e sapienza di Dio - alla fine dei tempi si è fatto uomo per la nostra salvezza. Infatti Giovanni, dopo aver detto: In principio era il Logos, poco dopo ha aggiunto e il logos si fece carne, che è come dire: diventò uomo. E il Signore dice di sé: perché cercate di uccidere me, un uomo che ha detto la verità? e Paolo, che aveva appreso da lui, scrive: Un solo Dio, un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo»

(Atanasio di Alessandria, Seconda lettera a Serapione)

Credente
00venerdì 8 maggio 2020 22:31


I versetti evidenziati, di Gv 16,13 dovrebbero far molto riflettere i tdg. In essi ci si riferisce allo Spirito Santo, che viene presentato da Gesù come PERSONA, chiamandolo PARACLITO (che si può tradurre DIFENSORE, SOCCORRITORE, CONSOLATORE) e non come una forza impersonale. La wt nella nota relativa osa scrivere che Gesù lo presenta come PERSONIFICAZIONE di una forza impersonale. Come dire che Gesù abbia fatto una finta rappresentazione di ciò che ESSI ritengono che invece sia lo Spirito Santo.-----



Ma a parte questa fuorviante insinuazione contro ciò che Gesù ha affermato, vi sono elencate, nelle parole di Gesù, diverse azioni attribuite allo Spirito Santo, che solo una Persona divina, può fare. E cioè GUIDARE,DIRE, UDIRE, ANNUNZIARE le cose future, GLORIFICARE, PRENDERE.DA CRISTO.


In questo versetto vi è pure la menzione del Padre che manda, dello Spirito Persona distinta, che è mandato e che prende da Cristo per annunziare agli uomini la verità.


Le tre Persone risultano in una azione convergente a favore di tutta la compagine che si sarebbe formata attorno al nucleo apostolico originario.


Ancora una volta si dimostra che la wt svia i propri adepti, e si dimostra che lo Spirito Santo non li guida affatto, nè può volere che essi guidino gli altri.










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Credente
00venerdì 25 febbraio 2022 18:59
IL LÓGOS ERA DIO
GIOVANNI 1,1
Testo Greco
En archê ên ho Lógos, kai ho Lógos ên pros ton Theón, kai Theòs ên ho Lógos.
CEI
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.
Nuova Riveduta
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Nuova Diodati
Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.
Traduzione del Nuovo Mondo
In principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio.
I traduttori della Nuovo Mondo (versione italiana della Bibbia utilizzata dai testimoni di Geova) traducono il secondo « Theòs » del versetto con « un dio », e molti geovisti si giustificano affermando che è giusto tradurre in questo modo poiché, a differenza del primo « ton Theón », davanti al secondo « Theòs » manca l’articolo. Questa loro giustificazione, tuttavia, non basta a sostenere la loro traduzione, poiché « Theòs » non ha sempre l’articolo ogni volta che è riferito al vero Dio. Ci basta leggere l’intero prologo di Giovanni nella versione greca per vedere i versetti che fanno riferimento al vero Dio e nei quali « Theòs » non ha l’articolo (vv 6.12.13.18). Inoltre « Theòs » può avere l’articolo anche quando si fa riferimento a qualcuno che non sia il vero Dio (ad es 2Corinzi 4,4 dove Satana viene detto « il dio di questo mondo »). In Giovanni 1,1 è il « Lógos » il soggetto, e perciò ha l’articolo. Se anche il secondo « Theòs » avesse l’articolo non si capirebbe più chi tra « Lógos » e « Theòs » è il soggetto. Quindi quella dell’articolo mancante non è una scusa sostenibile. Il Lógos è Dio, come ci dice Giovanni nella Scrittura sopracitata. L’evangelista fa uso dell’imperfetto del verbo « eimì » (essere), cioè « ên » (era), per dire che prima che vi fosse un principio (il greco ha « en archê », equivalente dell’ebraico « berē’sît » che troviamo in Genesi 1,1) il Lógos c’era già, poiché anteriore a qualsiasi inizio, essendo egli stesso la causa prima di tutte le cose (Giovanni 1,3; Colossesi 1,16-17; Ebrei 1,2; 1Corinzi 8,6). Quindi, essendo anteriore a qualsiasi inizio, il Lógos è eterno. Il Lógos – scrive Giovanni – era presso Dio, e infatti il Lógos è distinto da Dio Padre, pur essendo con lui una cosa sola, un solo Dio, non un altro. Gesù, che è il Lógos incarnato (Giovanni 1,14), afferma di essere col Padre « Uno solo » (Giovanni 10,30), pur essendo distinto da lui. Così lo Spirito di Dio (o Spirito Santo) è detto, ad un tempo, « Spirito del Padre » (Matteo 10,20) e « Spirito del Figlio » (Galati 4,6), pur essendo distinto da entrambi (Giovanni 14,16; 15,26).
Vediamo alcune traduzioni in inglese:
New International Version
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
New Living Translation
In the beginning the Word already existed. The Word was with God, and the Word was God.
English Standard Version
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
Berean Study Bible
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
Berean Literal Bible
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
King James Bible
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
New King James Version
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
New American Standard Bible
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
NASB 1995
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
NASB 1977
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
Christian Standard Bible
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
Holman Christian Standard Bible
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
American Standard Version
In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God.
Tutte queste versioni in inglese traducono correttamente il greco « kai Theòs ên ho Lógos » con « and the Word was God » (è il Verbo era Dio).
Vediamo adesso qualche traduzione in francese:
Louis Segond Bible
Au commencement était la Parole, et la Parole était avec Dieu, et la Parole était Dieu.
Martin Bible
Au commencement était la Parole, et la Parole était avec Dieu; et cette parole était Dieu :
Darby Bible
Au commencement etait la Parole; et la Parole etait aupres de Dieu; et la Parole etait Dieu.
Anche queste versioni in francese traducono correttamente il greco « kai Theòs ên ho Lógos » con « et la Parole etait Dieu » (e la Parola era Dio).
Qualche traduzione in spagnolo:
Reina-Valera Antigua
EN el principio era el Verbo, y el Verbo era con Dios, y el Verbo era Dios.
La Biblia de las Américas
En el principio existía el Verbo, y el Verbo estaba con Dios, y el Verbo era Dios.
Nueva Biblia Latinoamericana
En el principio ya existía el Verbo (la Palabra), y el Verbo estaba con Dios, y el Verbo era Dios.
Reina Valera Gómez
En el principio era el Verbo, y el Verbo era con Dios, y el Verbo era Dios.
Reina Valera 1909
EN el principio era el Verbo, y el Verbo era con Dios, y el Verbo era Dios.
Biblia Jubileo 2000
En el principio ya era la Palabra, y aquel que es la Palabra era con el Dios, y la Palabra era Dios.
Sagradas Escrituras 1569
En el principio ya era la Palabra, y aquel que es la Palabra era con el Dios, y la Palabra era Dios.
Anche queste versioni traducono correttamente il greco « Theòs » con « Dios » (Dio) in maiuscolo.
Alcune traduzioni in tedesco:
Lutherbibel 1912
Im Anfang war das Wort, und das Wort war bei Gott, und Gott war das Wort.
Textbibel 1899
Im Anfang war das Wort und das Wort war bei Gott. Und das Wort war Gott,
Modernisiert Text
Im Anfang war das Wort, und das Wort war bei Gott, und Gott war das Wort.
Anche queste versioni in tedesco traducono correttamente il secondo « Theòs » della frase col maiuscolo « Gott » (Dio).
Tutte queste traduzioni di Giovanni 1,1 dimostrano l’errore della Traduzione del Nuovo Mondo nel tradurre « Theòs » con « un dio ».
Giuseppe Monno
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