LA INTERLINEARE DEI TdG sotto la LENTE

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00venerdì 24 maggio 2013 20:01
Dichiarazione tratta dalla rivista dei tdg:  w70 1/6 p. 340;
in merito alla

TRADUZIONE INTERLINEARE
 
10 E nell’anno 1969, alle Assemblee Internazionali “Pace in terra” dei Testimoni di Geova, fu presentata al pubblico La traduzione interlineare del Regno delle Scritture Greche (inglese). Questo è un libro rilegato in tela di 1.184 pagine. Il testo greco che viene usato è quello preparato e pubblicato da Westcott e Hort nel 1881. Sotto di esso è stampata la traduzione letterale parola per parola. Nella colonna a destra su ciascuna pagina è presentata la traduzione moderna che si trova nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture in edizione riveduta. Comunque, nella traduzione letterale interlineare del greco le parole inglesi non sono prese dal corpo o direttamente dalla Traduzione del Nuovo Mondo e poste sotto l’appropriata parola greca. No! Ma sotto ciascuna parola greca è posto il suo significato basilare, secondo la sua costruzione grammaticale, sia che questo concordi letteralmente con la Traduzione del Nuovo Mondo o no. Ciò che noi come studenti biblici dovremmo volere è quello che dice il testo greco originaleSolo avendo questo basilare significato possiamo determinare se la Traduzione del Nuovo Mondo o qualsiasi altra traduzione della Bibbia è giusta o no.
 
 

Le pagine riprodotte permetteranno di determinare che proprio la Traduzione del Nuovo Mondo tradisce il Testo greco originale, in molti punti nodali.
Esamineremo perciò alcune pagine del testo INTERLINEARE pubblicato  nel 1985 dalla WTS dei TdG (copertina BLU), che riporta nella colonna di sinistra il testo greco e ad ogni parola la corrispondente traduzione inglese,  
Nella colonna sinistra dove c'è la INTERLINEARE, si evince quasi sempre la correttezza della traduzione parola per parola dal greco originale all'inglese, mentre nella colonna destra, nei punti evidenziati in giallo, il testo risulta alterato, e tale testo  viene poi riportato alterato nelle pubblicazioni delle bibbie dei tdg, e nei vari stampati in cui essi pretendono di spiegare correttamente la Bibbia, portando i lettori a una comprensione erronea del testo sacro, perchè si discosta in maniera significativa e sostanziale dal significato del greco originale.

Occorre precisare che uno stesso termine greco può anche essere reso con diversi  corrispondenti termini sinonimi o almeno simili, ma pur sempre adatti senza modificare il messaggio dottrinale che si ricava dal Testo, mentre invece, nel caso delle alterazioni apportate nella TNM, ci troviamo di fronte a  termini o frasi che modificano la dottrina che si ricaverebbe traducendo con le normali parole e regole grammaticali appropriate, così come hanno fatto la maggior parte delle traduzioni accreditate cattoliche ed evangeliche.



I tdg sinceri e che vogliono pervenire alla Verità, non dovrebbero temere di fare le opportune verifiche ed approfondimenti di queste pagine BASILARI, che non sono messe a disposizione facilmente dai responsabili della congregazione, e potranno così  vedere e rendersi conto di persona di come il Testo sacro sia stato stravolto dalla WTS, con dei termini  che deformano la sostanza del significato al fine di far coincidere il testo con le proprie dottrine.
E' stata così attuata una operazione gravissima da una società che non ha ricevuto alcun mandato divino nè per interpretare la Bibbia nè tantomeno per tradurla a proprio capriccio.
Tale società si arroga delle prerogative e delle facoltà che non possiede perchè mai le sono state conferite; ad essa si adattano le parole degli apostoli in
Atti 15,24   Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi.


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00venerdì 24 maggio 2013 20:04
LE PAGINE SOTTORIPRODOTTE SONO TRATTE DAL SEGUENTE TESTO UFFICIALE DELLA SOCIETA' TORRE DI GUARDIA COME RISULTA QUI:




P5240003

Nella foto che segue, tratta dalla Interlineare pubblicata dai tdg, vengono riportati graficamente i significati reali di termini greci per comprendere con esattezza dettagli importanti che nella TNM della WTS vengono però tradotti in modo alterato nei punti in cui non corrispondono alle loro dottrine:



Si osservi che nel testo greco del vangelo di Giovanni risulta varie volte riportato il termine EN che si deve tradurre IN, come mostrato nella foto del grafico proprio al centro. Ma se la wt avesse tradotto IN, come fanno e dovono fare la Bibbie vere, avrebbe messo in discussione la propria dottrina che nega la divinità di Cristo.
Perciò hanno alterato la traduzione; Cristo anzichè trovarsi NEL PADRE, come il testo originale dice(vedi Gv.14,10) , secondo la wt Egli risulta in tal modo solo" in unione con Lui." E tutte le volte che ricorre questo piccolo ma fondamentale vocabolo, la wt ricorre alla ingannevole alterazione. Ma i tdg sinceri dovrebbero riconoscere la malafede adottata in quanto la wt sa benissimo come andrebbe tradotto quel vocabolo avendolo spiattellato proprio all'inizio della interlineare!!!
Questo è solo uno degli esempi, che si possono fare e che verranno in parte evidenziati nella presente sezione.
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00venerdì 24 maggio 2013 20:05
Qui sotto viene inserito l'intera INTERLINEARE pubblicata dalla wt nel 1969 in modo da sottoporre per la verifica, la fonte da cui essa trae poi le relative traduzioni, che riportano alterazioni nei punti della Scrittura che si discostano dalla propria dottrina, in modo che il testo tradotto coincida con essa.

Per scorrere le pagine, trascinare il cursore che si trova sul bordo destro del riquadro.







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Qui di seguito inseriremo le pagine desunte dalla interlineare wt dove risultano alcune delle alterazioni apportate, evidenziando in giallo gli scostamenti tra il testo originale che si trova sulla parte sinistra, e le modificazioni sostanziali ( non di forma) che si trovano nella parte destra di ogni pagina.


PER MAGGIORE COMPRENSIONE RIPORTEREMO LA TRADUZIONE ITALIANA LETTERALE DEL GRECO (KIT), E SUBITO DOPO LA TRADUZIONE DELLA COLONNA DI DESTRA (TNM.)

Corrediamo i versetti alterati anche con altre traduzioni per fare dei paragoni, ma è evidente che conta solo l'originale, da cui deve essere fatta la corretta traduzione.
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00venerdì 24 maggio 2013 20:08
P5240005

KIT:  EGLI VI BATTEZZERA' IN SPIRITO SANTO E FUOCO

TNM:  EGLI VI BATTEZZERA' CON SPIRITO SANTO E FUOCO

L'originale greco riporta IN ma la WTS preferisce sostituire la preposizione perchè mettendo CON al posto di IN si rende più facile l'idea che lo Spirito Santo sia solo una cosa.
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00venerdì 24 maggio 2013 20:10
P5240006



KIT CHI CONFESSERA' ME DAVANTI AGLI UOMINI...

TNM: CHI CONFESSERA' DI ESSERE UNITO A ME...

Confessare Cristo significa riconoscerne il termine ultimo della fede e questo si addice alla divinità.
Perciò la TNM, nella colonna a destra opera la trasformazione introducendo i termini ESSERE UNITO, inesistenti nella interlineare della colonna a sinistra
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:13
P5240007

La traduzione letterale INTERLINEARE riporta:
QUESTO E' IL MIO CORPO....QUESTO E' IL MIO SANGUE

Nella colonna destra invece la TNM traduce:
QUESTO SIGNIFICA IL MIO CORPO...SIGNIFICA IL MIO SANGUE

dando origine a ben diversa dottrina. La realtà diventa in tal modo solo un simbolo.


Ecco le altre principali traduzioni

C.E.I.:
Mat 26,26 Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo».


Darby:
Mat 26,26 Et comme ils mangeaient, Jésus ayant pris le pain et ayant béni, le rompit et le donna aux disciples, et dit: Prenez, mangez; ceci est mon corps.


Diodati:
Mat 26,26 Ora, mentre mangiavano, Gesù, preso il pane, e fatta la benedizione, lo ruppe, e lo diede a' discepoli, e disse: Prendete, mangiate; quest'è il mio corpo.


NT in greco traslitterato:
Mat 26,26 Esthiontôn de autôn labôn ho Iêsous arton kai eulogêsas eklasen kai dous tois mathêtais eipen, Labete fagete, touto estin to sôma mou.


Nuova Riveduta:
Mat 26,26 Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo».


Vulgata:
Mat 26,26 cenantibus autem eis accepit Iesus panem et benedixit ac fregit deditque discipulis suis et ait accipite et comedite hoc est corpus meum

Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:14
P5240008


iIn tutti i testi originali del Nuovo Testamento originale greco, non si trova MAI riportato il Tetragramma YHWH, ma sempre e solo il termine KIRIOS che in inglese risulta correttamente tradotto LORD.
Mentre la TNM introduce il termine "Geova" oltre 230 volte al posto del termine SIGNORE che è la traduzione corretta in italiano del termine originario.
Siccome il termine KIRIOS=LORD= SIGNORE nel Nuovo Testamento è riferito a volte al Padre, a volte al Figlio, a volte allo Spirito Santo, se si traduce con "Geova", che è inesistente nel testo originario, si rende anche impossibile capire a chi lo scrittore sacro si sta riferendo effettivamente. Si riporta solo qualcuna delle tante pagine dove è stata operata questa arbitraria traduzione.
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:16
Le pagine allegate qui di seguito, sono solo alcune di tutte le volte che al posto di tradurre l'originale "kirios", inseriscono il termine inesistente "Geova", che non risulta in NESSUN MANOSCRITTO E IN NESSUN CODICE del Nuovo Testamento. Essi lo hanno arbitrariamente fatto risultare per oltre 230 volte.

P5240012

P5240009

P5240046

P5240047
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:17
P5240010

KIT: ti dico oggi tu sarai con me in paradiso

TNM: ti dico oggi: tu sarai con me in paradiso.

Nell'originale non c'è la punteggiatura. La cosa più ovvia è che come in tante altre occasioni in cui Gesù ha pronunciato : "in verità io ti dico" che tale espressione sia seguita dai due punti che annunciano il detto successivo. Mentre mettendo i due punti dopo "oggi", si fa capire che la promessa fatta al malfattore per quello stesso giorno, viene rinviata al futuro.
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00venerdì 24 maggio 2013 20:18
P5240011


Errori e forzature

Altre traduzioni

Note

GIOV.1:1
...e un dio era la Parola

...e Dio era la Parola

La mancanza dell’articolo davanti a theos non indica un’inferiorità di Gesù, come sostengono i TdG, ma semplicemente evita di identificare la Parola con il Padre altrimenti ci sarebbe una totale identificazione tra soggetto e predicato (come ad es. in I GIOV. 3:4) Giovanni infatti non voleva identificare il Logos (Gesù) con il Padre (Geova) ma voleva dire che entrambi hanno la stessa natura divina: es.: il ghiaccio e la nebbia sono cose distinte ma sono entrambe acqua. In ogni caso l’assenza dell’articolo davanti a theos riferito a Gesù non dimostra comunque che sia inferiore al Padre in quanto inGIOV. 20:28 theos con l’articolo viene riferito a Gesù, mentre ad es. in II COR.1:3theos senza articolo viene riferito al Padre.
Se infine fosse corretta l’interpretazione dei TdG al versetto 1 sarebbe scritto: "in principio Dio creò la Parola". Facendo di Gesù un dio minore i TdG dimostrano di essere influenzati dalla filosofia greca (la credenza nel "demiurgo" di Platone). È curioso tuttavia il fatto che accusino gli altri di essere influenzati dalla Filosofia!

 
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00venerdì 24 maggio 2013 20:20
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:22
P5240013

P5240031

P5240014

KIT: IN CRISTO
TNM: IN UNIONE CON CRISTO

Essere IN CRISTO, così come riporta l'originale greco, equivale ad una incorporazione nella persona di Cristo e questo è possibile solo se si considera Cristo una Persona divina.
Mentre traducendo IN UNIONE CON CRISTO si fa pensare solo ad una generica unità morale con lui, togliendogli la divinità.
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:23
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:25
P5240015

KIT: SONO USCITO DA LUI
TNM: sono venuto come suo rappresentante.

L'originale afferma che Cristo è uscito dal Padre. Questa affermazione è in sintonia con quanto l'evangelista scrive a suo riguardo in Gv 1,18 definendolo UNGENITO DIO, CHE E' NEL SENO DEL PADRE. Dunque Cristo E' USCITO nel senso che procede dal Padre per generazione diretta e della stessa natura del Padre essendo stato da Lui GENERATO come unico vero Figlio.

Inserendo nel testo il termine "rappresentante", si toglie la natura divina dell'inviato e gli si attribuisce solo un ruolo di rappresentanza.
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:26
P5240016


Nel testo originale, Gesù pronuncia IO SONO senza alcun predicato, la TNM invece traduce "io sono stato" , la qual cosa impedisce di capire la portata ed il significato di questa definizione. Infatti IO SONO è la traduzione del Nome divino (YHWH) e un simile Verbo, che Gesù si attribuisce dà molto fastidio alla WTS in quanto, se venisse tradotto bene, come fanno tutte le buone Bibbie, farebbe pensare ciò che essi invece rifiutano, e cioè che con quell'attributo Gesù indica di avere l'ESSERE DIVINO. Per maggiore chiarezza dobbiamo osservare che nel Vangelo di Giovanni si trovano menzionati sette volte “Io Sono” seguiti da un predicato:

IO SONO
1° “il pane della vita” (6:35, 41, 48, 51);
2° “la luce del mondo” (8:12; 9:5);
3° “la porta” (10:7, 9);
4° “il buon pastore” (10:11,14);
5° “la risurrezione e la vita” (11:25);
6° “la via, la verità e la vita” (14:6);
7° “la vite” (15:1, 5).

e troviamo sette affermazioni: “Io SONO” privi di predicato:
4:26; 6:20; 8:24, 28, 58; 13:19; 18:5, 8.

Questi settenari sono molto significativi e ci permettono di comprendere che non si tratta di una attribuzione casuale o di un modo di dire dell'evangelista, bensì che si tratta della definizione principale e deliberata che Cristo dà di se stesso, pronunciando il quale, con la potenza di quel Verbo, al momento della sua cattura tramortisce tutti i soldati.
Pertanto i tdg che sono alla sincera ricerca della verità tengano ben presente quanto dice Gesù in Gv.8,24 " se infatti non credete che IO SONO , morirete nei vostri peccati».
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00venerdì 24 maggio 2013 20:31
P5240017


TNM

...prima che Abramo venisse all’esistenza Io ero

Gesù dichiara la propria eguaglianza di natura con il Padre anche in Riv. 1:8 ed inRiv. 22:13. I TdG "risolvono" il problema sostenendo, contro ogni evidenza data dal contesto, che questi versetti si riferiscono a Geova.

ALTRE TRADUZIONI

Prima che Abramo venisse all’esistenza Io SONO

I TdG cercano di giustificare questa "traduzione" sostenendo che vi sono casi in cui il verbo all’indicativo presente si traduce al passato. Chi non si fida e va a controllare scopre... che è lo stesso trucco del caso successivo: quando non si altera il senso della frase si può anche tradurre liberamente, ma non quando si sovverte il significato!

    NOTE

A parte il fatto che in greco vi è l’indicativo presente, dal contesto del discorso si comprende che finché gli Ebrei avevano creduto che Gesù volesse dire che ai tempi di Abramo Egli c’era già (come traduce e vuole fare intendere la NM) lo prendono solo in giro, ma quando Egli si autodefinisce come Dio (v. Esodo 3:14) allora si scandalizzano e lo vogliono lapidare.

 
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00venerdì 24 maggio 2013 20:34
P5240018

Nell'originale greco troviamo sempre CREDERE IN riferito al Padre ed anche al Figlio.
la KIT traduce bene in inglese l'originale, ma la TNM riporta invece sempre "esercitare fede".
in tal modo risulta che la fede in Cristo sia solo un esercitazione, un allenamento, che poi serva a credere in Dio Padre.
In tal modo si toglie la divinità a Cristo quale termine ultimo della nostra fede, insieme a quella che abbiamo nel Padre.
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:35
P5240019

L'originale riporta "Chi ha visto me ha visto il Padre"
La TNM aggiunge il termine ANCHE, che non c'è,
traducendo "chi ha visto me ha visto (anche) il Padre",
in modo tale da scindere l'unità divina tra Cristo e il Padre.

Anche se nella TNM tale termine aggiunto è stato messo tra parentesi, poi nelle pubblicazioni geoviste , le parentesi non vengono generalmente riportate, in modo tale che i lettori tdg non si accorgono neppure dell'alterazione apportata e ritengono "bibbia" ciò che è solo una storpiatura di essa.

Nella pagina qui riportata in foto si possono vedere anche altre alterazioni, già evidenziate anche in precedenza.

Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:36
P1010231



GIOV. 14:14
Se voi chiederete qualcosa [si intende al Padre] nel mio nome io la farò

Se voi MI chiederete qualcosa io la farò

Nella traduzione NM il "mi" scompare (ma c’è nella traduzione interlineare greco/inglese) in questo modo si evita  un’equivalenza tra Gesù ed il Padre (v. GIOV. 15:16).
In nota la NM "grande" specifica che in alcuni codici il MI è presente! Ma questo non dimostra la buona fede dei traduttori: infatti, prendendo per buona proprio quella nota, si può verificare che n° 3 codici NON conterrebbero il "MI" ma ben 7 lo contengono. Riguardo i 3 che non lo conterrebbero 1 è la vetus latina che non è un originale ma è una traduzione in latino, mentre i codici A e D risalgono al V-VI secolo e quindi non sono tra i più antichi. A parte la differenza numerica tra i codici che lo contengono e quelli che non lo contengono, se un codice più antico lo contiene ed uno successivo non lo contiene, quale è più attendibile? Non per niente sia il testo critico di Westcott e Hort che il Nestle Aland, riconosciuti da tutti COMPRESO IL CORPO DIRETTIVO, riportano il "MI"!
Con queste e altre "piccole correzioni" anche Gesù, che evidentemente rischia l’apostasia, viene messo d’accordo con le dottrine della Torre di Guardia.

 


Se si controlla la Traduzione del Nuovo Mondo formato grande che usano i Testimoni di Geova (sigla RBi8) in Giovanni 14:14 trovate un ASTERISCO che vi riporta ad una NOTA appena sotto il versetto. In questa NOTA leggerete che Gesú dice: "MI CHIEDERETE".
A conferma di questo sempre in questa nota ci sono dei SIMBOLI TESTUALI 
"P66, la lettera ALEF, B, W, Vg, Sy". Questi SIMBOLI TESTUALI corrispondono ai codici e manoscritti più antichi dove si legge "MI CHIEDERETE".
L'elenco dei simboli testuali lo trovate nella stessa Traduzione del NM (RBi8) alle pagine 9-11.

I simboli testuali corrispondono ai seguenti codici e manoscritti più antichi:

P66= Papiro Bodmer ll, 200 d.C. conservato a Ginevra "MI CHIEDERETE" (Giov 14:14)
Lettera ALEF= Codice Sinaitico, lV sec. d.C. British Museum. "MI CHIEDERETE" (Giov 14:14)
B= Ms. Vaticano 1209, lV sec. d.C. Città del Vaticano. "MI CHIEDERETE" (Giov 14:14)
W= Codice di Freer, V sec. d.C. Washington. "MI CHIEDERETE" (Giov 14:14)
Vg= Vulgata latina 400 d.C. "MI CHIEDERETE" (Giov 14:14)
Sy= Pescitta siriana V sec. d.C. "MI CHIEDERETE" (Giov 14:14)

Dunque TUTTI I TESTI PIÙ ANTICHI sono concordi e riportano le testuali parole di Gesù Cristo che ha detto di chiedere in preghiera direttamente a lui. Inoltre essendo Gesù Dio uguale al Padre, lui stesso può esaudire le nostre preghiere.


Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:37
P5240021

In Gv 16,27 la traduzione LETTERALE della interlineare riporta:
IO DA PRESSO AL PADRE SONO USCITO
nella colonna destra invece troviamo tradotto:
IO VENNI COME RAPPRESENTANTE DEL PADRE.

Il significato cambia perchè in tal modo Cristo risulta essere solo un agente che rappresenta il Padre, togliendogli le prerogative divine di Figlio generato  e cioè uscito da Lui. 

Ecco come Le seguenti traduzioni

C.E.I.:
il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio.


Darby:
 car le Père lui-même vous aime, parce que vous m'avez aimé et que vous avez cru que moi je suis sorti d'auprès de Dieu.


Diodati:
 Perciocchè il Padre stesso vi ama; perciocchè voi mi avete amato, ed avete creduto ch'io son proceduto da Dio.


NT in greco traslitterato:
 autos gar ho patêr filei humas, hoti humeis eme pefilêkate kai pepisteukate hoti egô para [tou] theou exêlthon.


Nuova Riveduta:
 poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che sono proceduto da Dio.


Vulgata:
 ipse enim Pater amat vos quia vos me amastis et credidistis quia ego a Deo exivi


Un esempio analogo lo si trova anche nella pagina sottoriprodotta


Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:38
P5240022
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:39
P5240023


ATTI 7:59
Stefano fa appello a Gesù

 

Stefano invoca = prega Gesù

Nel libro La verità che conduce alla vita eterna,  pag. 152, si dice che Gesù non va pregato né che abbia mai insegnato a farlo. È vero che il verbo epikaleosignifica anche "fare appello" in senso giuridico-legale, come attestato anche dalla letteratura greca. Tuttavia i termini nel NT non sempre sono usati con il significato principale che avevano nel greco classico. L'esempio più noto è proprio quello di "stauros". Per quanto riguarda inveceepikaleo, questo verbo viene usato nel NT col significato giuridico-legale di "fare appello" in ATTI 25:11, 21. In altri casi questo verbo viene usato per rendere l'equivalente significato dell'ebraico "invocare" (vedi ad esempio Gioele 2:32 o Salmo 86: 6-7 nella TNM), dove "invocare il Signore" (Adonai, nell'ebraico originale") ha l'evidente significato di "pregare" e non certo di "fare appello". In questo senso quindi i Cristiani "invocavano il Signore" (vedi 1 Corinti 1:2 o Atti 9:21) e in questo senso Stefano "invoca" Gesù: quelle di Stefano sono due evidenti preghiere precedute da due invocazioni al Signore (Kyrienel testo originale):
1) "Signore Gesù accogli il mio spirito, e
2) "Signore non imputare loro questo peccato".
Per Brooklyn invece solo la 2 è una preghiera e quindi ha sostituito, come al solito arbitrariamente, il secondo "Kyrie" con "Geova". Ci troviamo quindi di fronte in realtà non ad una ma a due alterazioni nel testo.
Nel NT il verbo epikaleo quando è rivolto a Dio o a Gesù vuol dire: a) sempre "invocare", eccetto un caso in cui ha il senso di "chiamare a testimonio"; b) c'è un senso di appello giuridico, che vale per Cesare come termine tecnico; c) una sola volta serve a dire che uno aveva un certo "soprannome", e infine d) semplicemente "chiamare".
In Atti-Luca ci sono solo i sensi a-b-c, ma quando si tratta del Padre o di Cristo ha sempre il senso di  "invocare". E la TNM stessa quando si riferisce al Padre mette "invocare", e anche per il Figlio in 1Corinzi 1:2 . 
Ecco i passi in cui si usa il verboepikaleo nel NT:
a) invocare: Atti 2:21, 9:14, 15:17, Rom.10:12-13, 1Corinzi 1:2, Giacomo 2:7, 2 Timoteo 2:22, 1Pietro1:17.
b) appellare: Atti 25:11, 21, 2Corinzi 1:23.
c) cognominari: Atti 1:23.
d) vocare: Matteo 10:25, Ebrei 11:16.

La nota su questo versetto nella TNM dice: «"Faceva appello": o, "invocava; pregava"», lasciando così intendere che sia indifferente tradurre in un modo o nell'altro. Fra le accezioni possibili il CD ha scelto però proprio quella più improbabile e che meglio si adatta alla sua teologia, mettendo nella nota in calce "invocare, pregare" come significati secondari. 

 
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:41
P5240024


ATTI 20:28
...la congregazione di Dio che Egli acquistò col sangue del suo proprio Figlio.

La Chiesa di Dio che Egli acquistò col suo proprio sangue.

Almeno in questo caso nelle note della NM viene detto chiaramente che la parola "del Figlio" non c’è nell’originale. Tuttavia si afferma che "sicuramente" una volta c’era ma poi sarebbe andato perduto nei manoscritti successivi. Naturalmente ciò è possibile ma sorge una domanda: se l’autore riteneva che Gesù è uguale a Dio l’omissione della parola "del Figlio" non è grave perché non cambia il significato del discorso. Ma se Gesù non è uguale a Dio allora la "perdita" di questa parola altera completamente il significato. Perché Dio in questo caso non avrebbe preservato l’integrità della Sua Parola?

 
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:42
P5240025


ROM 9:5
...dai quali sorse il Cristo secondo la carne: Dio, che è sopra tutti, sia benedetto per sempre.

TITO 2:13
Mentre aspettiamo...la gloriosa manifestazione del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù

TITO 3:4-5
Comunque quando si manifestò la benignità e l’amore per l’uomo da parte del nostro Salvatore, Dio, non per opere di giustizia che noi avessimo compiuto, ma secondo la sua misericordia egli ci salvò...

 

...dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo che è sopra tutte le cose Dio benedetto per sempre

mentre aspettiamo l’apparizione della gloria del nostro grande Iddio e Salvatore Gesù Cristo

comunque quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, ed il suo amore verso gli uomini si sono manifestati, Egli ci ha salvati non per opere di giustizia...

Mentre Rom. 9:5 e Tito 2:13 si trovano nella Bibbia originale in una forma volutamente (?) "ambigua" per cui è grammaticalmente giustificata anche la traduzione del NM (così come riportato in appendice a questa Traduzione e come peraltro riportato anche in altre Bibbie), in TITO 3:4-5 il termine "Dio" non può che concordare con "Salvatore" in quanto non separato né da punteggiatura né da congiunzioni o altro.

È significativo che la Traduzione NM non dia in questo caso nessuna spiegazione per la sua contorta "traduzione".

 
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:43
P5240026

In questa pagina il termine Kyrios, presente 4 volte nell'originale, viene tradotto sempre Geova nella TNM, rendendo impossibile, volutamente, riconoscere a quale Signore si riferisce il termine originale, in modo da annullare la divinità dello Spirito Santo a cui allude questo testo.

Vedi anche pagina seguente con analoga alterazione.
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 20:44
P5240027
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 23:27
P5240028

Nell'originale risulta: "Dio che ci ha dato la caparra dello Spirito"

La TNM traduce: "Dio che ci ha dato la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito."

La modificazione fatta subire a questa espressione consiste nell'aver introdotto le parole "di ciò che deve venire" che confonde e complica la comprensione semplice e lineare del significato e cioè che lo Spirito viene dato come caparra ai credenti. Ma solo la divinità può inabitare nei credenti e quindi lo Spirito è Dio, la qual cosa la WTS non ammette e quindi tenta di confondere il senso dell'espressione originaria.
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 23:29
P5240029

Nell'originale risulta evidente l'espressione "Cristo IN VOI", ma ancora una volta la TNM modifica tale espressione con "Cristo in unione con voi".
La possibilità che Cristo possa inabitare in tutti i cuori dei credenti appartiene solo alla divinità. Ma siccome la WTS non accetta tale idea, traduce "in unione con voi" riducendo il senso vero ad una generica unità morale che può essere detenuta da chiunque.
Credente
00venerdì 24 maggio 2013 23:31
P5240030


2 Corinti 13,14:

La traduzione dal greco originale è: La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

Il passo succitato viene reso in questo modo sia nella versione della C.E.I. che nelle altre traduzioni.

Nella Traduzione del Nuovo Mondo (TNM) il versetto è reso invece così:

L’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la partecipazione nello spirito santo siano con tutti voi.

Per sostenere la credenza che lo Spirito Santo non è una persona, ma la “forza attiva di Geova”, anzichè "comunione dello Spirito Santo" la TNM traduce il greco «koinonia tou haghiou pneumatos» con «partecipazione nello spirito santo». 

Se controlliamo questo passo nella versione Interlineare greco/inglese edita dalla Watchtower (The Kingdom Interlinear Transaltion of the Greek Scriptures), possiamo fare l'esatta verifica: anche chi non conosce il greco potrà infatti notare che la traduzione in inglese riportata sotto il testo originale traduce “dello Spirito Santo”, mentre sulla colonna destra, dove è riportato il testo finale che si trova in tutte le bibbie e le pubblicazioni usate dei Testimoni di Geova, abbiamo “nello spirito santo”.
Con questa operazione la WTS annulla il carattere trinitario del versetto che cita in successione le tre Persone divine.

La traduzione giusta è “dello Spirito Santo”, e non “nello Spirito Santo”, come si legge invece nel testo principale della TNM. 

Un commento

Le motivazioni addotte da alcuni (pochi) secondo cui l'espressione “koinonia tou pneumatos” andrebbe tradotta con “partecipazione allo Spirito" e non “dello Spirito”, sembrano siano il frutto di interpretazioni teologiche (su cui non entro nel merito) e non di riflessioni sulla sintassi della frase, che invece dovrebbe essere l'elemento principale, se non l'unico, su cui dovrebbe basarsi una traduzione seria e obiettiva, non snaturata dalle idee personali del traduttore. 

È evidente che 2 Cor. 13:13 rappresenta uno dei passi più significativi a sostegno della dottrina della Trinità e questo fatto non poteva certo “sfuggire” all'autore del passo che, se avesse voluto evidenziare una posizione diversa dello “Spirito”, rispetto al Padre ed al Figlio, avrebbe sicuramente costruito la frase in maniera diversa. Invece è evidente, per la forma del periodo e per il suo significato di invocazione di benedizioni, che si tratta di 3 doni invocati sui cristiani, e sarebbe alquanto strano, per non dire paradossale, sostenere che per il terzo dono il destinatario sia colui che agisce e non colui che riceve! A riprova comunque del fatto che la traduzione resa dalla TNM “partecipazione nello Spirito” sia frutto di un preconcetto teologico e non di una regola grammaticale, si può leggere Filippesi 2:1 dove troviamo nuovamente il termine koinonia seguito da pneumatos(sempre genitivo quindi), ma qui stranamente viene mantenuto il genitivo soggettivo anche nella TNM come in tutte le altre traduzioni. Forse perché in questo passo non è esplicitata la dottrina della Trinità? Al lettore la risposta... 

Claudio Forte

 tratto da
http://www.infotdgeova.it/bibbia/tnm2.php


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Cliccare sul quadrettino n. 2 che appare sotto a destra di questo post.

Credente
00venerdì 24 maggio 2013 23:33
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Filippesi 1,1 dall' originale si traduce
Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi...

Nella TNM viene tradotto:
Paolo e Timoteo, schiavi+ di Cristo Gesù, a tutti i santi uniti a Cristo Gesù che sono a Filippi,+ insieme ai sorveglianti* e ai servitori di ministero:*+

In questo versetto, come nella successiva pagina allegata e ogni altra volta che nel Nuovo Testamento ricorre l'espressione IN CRISTO,la TNM sostituisce sempre con l'espressione UNITI A CRISTO" che modifica nella sostanza il senso del versetto. Essere UNITI a qualcuno non va al di là di una semplice unione di sentimento o di intenti. Mentre essere IN CRISTO nel senso biblico è venire incorporati al suo Corpo mistico che è la Chiesa; e questa è cosa di ben più grande valore e significato.

Inoltre i termini originari derivanti direttamente dal greco e cioè EPISCOPI E DIACONI sono stati trasmessi nello stesso modo nella nostra lingua per indicare i diversi livelli di responsabilità nella Chiesa.
Non è quindi ammissibile che si debbano cambiare i termini di questi importanti e fondamentali ruoli svolti dai capi della comunità. Il motivo della modifica è chiaro: la WTS dovendo stabilire i propri capi deve rimuovere i termini di origine dalle sue traduzioni e introdurre i ruoli da essa stabiliti.
Ma ovviamente sia la traduzione che l'elezione di questi "capi" è una operazione inopportuna e fraudolenta. Dio non ha autorizzato mai la WTS nè ad apportare modifiche alla sua Parola, nè ad eleggere i suoi rappresentanti sulla terra.


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L'originale riporta:
Cristo in voi, speranza della gloria.

Nella TN viene tradotto:
Cristo in unione con voi...

In tal modo si rimuove l'idea che Cristo possa trovarsi per mezzo del suo Spirito nel credente. Questo infatti significherebbe che Cristo è Dio.
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