Evangelizzatori: segno del Vangelo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ulisseitaca
sabato 26 gennaio 2013 22:49



Si sono aperti a Sacrofano (RM), presso la Fraterna Domus, i lavori della VII Assemblea nazionale.




È stato il dono della pace il primo segno ― manifestato nella Preghiera comunitaria carismatica ― della VII Assemblea nazionale che si è aperta ai membri del Comitato nazionale di servizio, ai coordinatori diocesani, ai coordinatori regionali e quest’anno anche agli anziani del cammino del RnS sul tema: “Allora essi partirono e predicarono dappertutto” (Mc 16, 20) – “Affrontare senza paura, guidati dallo Spirito Santo, gli impegnativi compiti della Nuova evangelizzazione”. Un momento sinodale importante, all’indomani della 36ª Conferenza nazionale animatori, per dare al Movimento «un volto ancora più espressamente unitario – come ha ricordato il presidente Martinez nel presentare l’evento. Una svolta tra tutte, al “giro di boa” del nostro mandato di servizio 2011-2014: rendere il nostro impegno pastorale un segno credibile e fruttuoso della Nuova evangelizzazione».

L’ incontro (25-27 gennaio), ha avuto inizio con una giornata di ritiro nella memoria della Conversione di San Paolo. «Come san Paolo accolse Anania ― ha detto Salvatore Martinez ― per recuperare la vista, così noi accogliamo il vescovo, mons. Enrico dal Covolo», per vedere con occhi spirituali nuovi, per vedere la Chiesa con occhi nuovi.

Con cuore di pastore, nella cordialità e nella simpatia che gli sono caratteristiche, il Vescovo, teologo e patrologo, dal 2010 Magnifico rettore della Pontificia università Lateranense, ha tenuto la Lectio divina “Come Dio ci ha trovati degni di affidarci il Vangelo, così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori” (1 Ts 2, 4). Dopo aver ripercorso i momenti della conversione di San Paolo, del suo passaggio da persecutore ad Apostolo, mons. Dal Covolo, nella meditatio ha sottolineato alcune parole più significative: il Vangelo affidato a Paolo per esserne testimone è una Persona: Gesù stesso. Come a Paolo, questo Vangelo è affidato a noi: «Proprio di questa missione ― ha precisato il Teologo – il Signore ci ha valutati degni, lui che valuta la degnità dei nostri cuori… non per caso, ma avendo considerato la possibilità della nostra risposta: una possibilità che si realizza solo per la sua grazia». Concludendo, mons. Dal Covolo ha affermato che«per noi, per la nostra salvezza, è decisivo l’incontro con Gesù, risorto dai morti, e altrettanto decisiva è la volontà di partecipare al progetto della sua vita».

Più tardi, presiedendo la Concelebrazione eucaristica ― in cui si è richiesto il dono della conversione per essere santi, perché solo così si può essere veri evangelizzatori ― il Vescovo ha ripreso, riferendosi alla Liturgia della Parola del giorno, tre concetti da sottolineare ancora nella conversione di Paolo, perché fossero occasione di riflessione e confronto per i presenti.

- L’iniziativa è stata tutta di Gesù Cristo: «Bisogna capire – ha detto mons. Dal Covolo – che la salvezza viene da Dio e non dalle nostre azioni».

- Quello che Paolo ha incontrato a Damasco è un Gesù che si preoccupa di salvare il suo persecutore.

- Ripensando alla sua singolarissima, sconvolgente esperienza, Paolo deve riconoscere l’assoluta gratuità del dono di Gesù, egli scopre il Vangelo della grazia, che deve essere annunciato a tutti.

Il Vescovo, custodendo nel cuore l’attenzione e la cura del Santo Padre Benedetto XVI per il Rinnovamento nello Spirito Santo, se ne è fatto interprete impartendo all’Assemblea la Benedizione conclusiva della Santa Messa a suo nome.

A concludere questa intensa, santa, proficua giornata, tutto quanto vissuto e meditato è stato posto davanti al Roveto ardente in una adorazione notturna. La giornata che si è aperta nel segno della pace e nella gioia di incontrarsi si è conclusa nella gioia dell’Alleluja, del canto di vittoria e di giubilo del popolo che Dio si è scelto.

Elena Dreoni

rns-italia

ladymira
domenica 27 gennaio 2013 16:57
che la salvezza viene da Dio e non dalle nostre azioni».
Dio è sempre pronto a salvarci, quale padre se un figlio sta per cadere , non lo salva?cosi Dio salva le nostre anime, ci vuole sempre insieme a lui , sempre e comunque, ci apre sempre le sue braccia e ci perdona sempre, ci dice vieni qua hai sbagliato , ma ti perdono ti voglio bene , ti amo , chi altro ci può offrire questo? se non Dio, padre onnipotente, certo le persone ci ameranno, ma l'amore di Dio non ha confini , è sconfinato, disinteressato,Dio unica salvezza.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:42.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com