Ecco cosa intendeva Gesù quando parlava di povertà

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novaragiacomo
00martedì 26 novembre 2013 16:49

La povertà materiale è davvero la condizione per essere perfetti agli occhi di Dio? Ecco il testo evangelico dell’incontro tra Gesù e il giovane ricco:

“Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze. Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”. Mt 19, 16-30

Gesù sapeva che il denaro era per quel ricco la cosa più importante della sua vita, più importante di Dio, quindi la prova di essere un vero discepolo era costituita per lui nel rinunciare alla sua ricchezza. Non era una prova universale e Gesù non ha fatto la stessa richiesta ad altri, neanche se erano ricchi. Infatti Gesù e i suoi discepoli erano anche sostenuti da alcune delle donne benestanti che li accompagnavano:

“In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.” Lc 8, 1-3

Gesù non aveva chiesto a queste donne di distribuire tutta la loro ricchezza ai poveri. La povertà non viene imposta da Gesù per essere un suo seguace.

“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.” Mt 5, 3

La parola ebraica adoperata da Gesù per indicare i poveri era anawîm: questi ultimi sono i “poveri di Dio”, nel senso di persone con una particolare spiritualità, le persone che si fidano di Dio e si affidano a lui. Il concetto di anawîm, tipicamente semitico, non è assolutamente reso bene in greco con ptochòs (povero); si tratterebbe di una traduzione “a calco”, una parola che ne rende un’altra meccanicamente; ma cambiando cultura non si può fare questo passaggio meccanico. Ecco allora che il redattore greco di Matteo, proprio per essere fedele all’originale, deve aggiungere qualcosa e decide di aggiungere un dativo di relazione: poveri to pneumati. Quello “spirito” è inteso proprio in senso greco: “poveri in spirito” indica una ben precisa specie di povertà, dove lo spirito determina la condizione, l’ambiente, il pensiero. Non è un discorso di tipo economico o sociale, non è una povertà determinata dal conto in banca o dalla condizione sociale, dal mestiere o da altre situazioni del genere: è una povertà “in spirito”, cioè il riconoscimento della propria povertà personale. Il concetto di anawîm dunque è quello di colui che, riconoscendo la propria povertà e debolezza, riconosce di dipendere da Dio. www.atma-o-jibon.org/italiano/don_doglio23.htm

Il benessere economico e l’istruzione impediscono la costituzione di una società organizzata gerarchicamente che basa il suo potere sulla povertà e sull’ignoranza della popolazione.
Credente
00martedì 26 novembre 2013 18:42
Il brano del giovane ricco si presta a qualche interpretazione errata.
Il commento da te proposto è aderente al significato corretto, e che generalmente viene dato anche nelle omelie di spiegazione a questo testo evangelico, anche se con altre parole.

Non ho però compreso l'attinenza della tua ultima affermazione col commento che hai postato.
Se vuoi, spiega meglio il tuo pensiero.
[SM=g3228754]



novaragiacomo
00martedì 26 novembre 2013 18:52
Mi riferivo alla situazione attuale in Italia... ;-)Governi Monti e Letta che hanno rovinato il paese.
ulisseitaca
00martedì 26 novembre 2013 19:22
e questo cosa centra con quello che intendeva Gesù per povertà?

Gesù non ha mai demonizzato il denaro, ma l'uso improprio e l'idolatria di esso

prima di criticare le scelte politico-economiche sbagliate domandiamoci quale uso ne facciamo noi del nostro denattre e di quello pubblico?

ma onestamente
novaragiacomo
00mercoledì 27 novembre 2013 01:55
Il problema è che queste scelte politiche-economiche non sono sbagliate in buonafede, ma in malafede...
ulisseitaca
00mercoledì 27 novembre 2013 08:58
questo lo deve decidere il Signore a Lui solo il giudizio, a noi tocca solo di avere coscienza per noi stessi.

Espose loro un'altra parabola, dicendo: "Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: "Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?". Ed egli rispose loro: "Un nemico ha fatto questo!". E i servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a raccoglierla?". "No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio"". (Mt 24,30)

Non credo sia questo il sito per fare polemica contro i governanti, oltretutto il nostro compito è quello di pregare per loro

Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio (1Tm 2,1-2)
novaragiacomo
00mercoledì 27 novembre 2013 15:09
E quindi secondo te se sappiamo che chi ci governa sta facendo del male, dovremo stare buoni e pregare per loro????

Non mi sembra proprio che Gesù non si ribellasse alle ingiustizie:

Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. Mt 7, 15-20


Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: «La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri». Mt 21, 12-13
ulisseitaca
00mercoledì 27 novembre 2013 15:32
E quindi secondo te se sappiamo che chi ci governa sta facendo del male, dovremo stare buoni e pregare per loro????

Così dice la bibbia e te l'ho anche citata, vedi chi è al governo in qualche modo è nostro rappresentante perchè votato, indirettamente ma votato.

Comunque il problema sta nel giudicare noi stessi è questo l'importante
ulisseitaca
00mercoledì 27 novembre 2013 15:42
e visto che siamo in vena di citazioni è proprio Gesù xhe ci invita alla preghiera

Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Mt 5,44-45)
Credente
00mercoledì 27 novembre 2013 19:44
Caro Giacomo,
il governo dei romani al tempo di Gesù, sul popolo di Israele, era molto oppressivo e sanguinario come ci testimoniano diversi passi di Flavio Giuseppe. Quindi un governo tutt'altro che perfetto ed umanamente riprorevole sotto molti aspetti.
Ciononostante Gesù non espresse mai un giudizio negativo contro di esso ma anzi, quando fu interrogato se fosse giusto pagare le tasse a Cesare, rispose di dare a Cesare quanto spettava a Cesare e a Dio quanto spettava a Dio.
In parole povere non si ribellò al potere costituito di allora anche se non era affatto da lodare.
Il Battista dal canto suo aveva mosso il suo rimprovero non al governo romano ma semplicemente al comportamento morale e personale di Erode, e pagando con la vita per questo suo gesto. Ma non disse mai niente per indurre il suo popolo alla ribellione generale.

L'atteggiamento di Paolo di fronte al potere costituito è sulla stessa linea del Battista e di Gesù stesso.
Oltre quanto opportunamente ricordato dal caro Ulisse, ecco cosa raccomanda proprio ai cristiani di Roma:
Rom 13,1 Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna.

Ti chiederai allora come mai Gesù era molto intransigente per la purezza del culto di Dio (vedi il rovesciamento dei tavoli nel tempio come da te ricordato) e non altrettanto per il governo romano contro il quale vi sarebbero stati molti motivi di disappunto.

Io credo che la provvidenza divina si serva delle autorità umane in vari modi. A volte per correggere la protervia umana, a volte per stabilire la giustizia, a volte per punire l'umanità ribelle.
Non è possibile stabilire con certezza tutti i motivi reconditi del perchè dovremmo sopportare certi governi, ovvero cercare con la libertà residua che possediamo, di trovare delle sostituzioni accettabili laddove esiste un minimo di vera democrazia.
Sta di fatto che in nessun caso ci è lecito di agire con la violenza ma sempre e soltanto nella regolarità delle leggi aspettando che il Signore ci aiuti a raggiungere il regno di giustizia perfetta che solo Lui potrà dare agli uomini. Ogni altro governo umano, qualsiasi tu possa desiderare, avrebbe sempre molte pecche.

novaragiacomo
00giovedì 28 novembre 2013 00:06
Dio mio ma parlate sul serio???

Quindi secondo voi Gesù è felice di come Monti (che tra l'altro non è stato eletto...) ed Enrico Letta stanno distruggendo l'Italia seguendo gli ordini della Massoneria, tra l'altro condannata da Joseph Ratzinger???

E' incredibile!!! Quindi tutte le persone che stanno male in Italia ingiustamente devono stare in silenzio aspettando la Giustizia Divina??? Semplicemente folle e molto egoista da parte vostra...
Credente
00giovedì 28 novembre 2013 10:36
Caro Giacomo,
preciso meglio il mio pensiero per non essere equivocato:
noi possiamo e anzi dobbiamo ricercare sempre il meglio per la nostra società, e a questo mi riferivo quando dicevo che dobbiamo trovare delle sostituzioni accettabili ai governi che non corrispondono alle necessità della gente. Non per nulla vi sono molti cristiani impegnati in politica, e la Chiesa stessa raccomanda di mettersi al servizio per il bene comune. Questo non è passività nè rassegnazione di fronte a qualsiasi situazione. Però dobbiamo essere realisti e sapere in anticipo che qualsiasi governo umano avrà sempre molte carenze. Sostituendo un regime, non è detto che quello che viene proposto in sua sostituzione sia migliore.
Molte volte, in nome di una presunta maggiore uguaglianza e libertà si introducono regimi dittatoriali criminali e che immiseriscono la società, anzichè promuoverla, ed anche il governo con i migliori principii finisce coll'asservirsi a sistemi contrari al bene sociale, facendo spesso l'interesse individuale.

QUindi è legittimo lagnarsi di un governo che a nostro avviso non fa quello che deve fare, e cercare di migliorare le cose con i mezzi che la democrazia ci mette a disposizione.
Dobbiamo quindi evitare due eccessi:
quello di illuderci che un altro governo umano sia davvero migliore del precedente.
e quello di pensare che per instaurare un nuovo governo bisogna ricorrere necessariamente alla violenza.

Emblematicamente il popolo giudeo si trovò ad un certo punto a dover scegliere il suo RE:
scelse dicendo: noi non abbiamo altro re che Cesare, a morte Costui (Gesù).

La tragica realtà umana è proprio questa. L'uomo continua a scartare il regno di Dio e a cercare rimedi che si rivelano di volta in volta fallimentari.
Per questo Gesù vuole che noi preghiamo che venga il Suo regno. Mentre attendiamo però vuole che noi ci attiviamo e preghiamo perchè i governi che ci sono siano il più possibile animati dai principi del vangelo.

Spero di aver chiarito meglio il mio pensiero.
novaragiacomo
00giovedì 28 novembre 2013 12:05
Ciao Credente,


ora in effetti ho capito meglio il tuo pensiero, e lo condivido, in effetti dovrebbe essere così come dici tu, e la mia lamentela, magari in effetti mi sono lasciato un po' andare, è dovuta proprio al fatto che questo spesso non accade. Comunque a proposito di violenza,sono contrario anche io, basterebbe solo essere informati prima di votare per impedire che certe persone vengano elette ;-). Sulla frase "preghiamo perchè i governi che ci sono siano il più possibile animati dai principi del vangelo" sono anche qui d'accordo, ma sinceramente pensare che certi governanti possano cambiare mi sembra molto dura...

ulisseitaca
00giovedì 28 novembre 2013 12:58
asterebbe solo essere informati prima di votare per impedire che certe persone vengano elette ;-). [SM=g7372] [SM=g3228775] Sulla frase "preghiamo perchè i governi che ci sono siano il più possibile animati dai principi del vangelo" sono anche qui d'accordo, ma sinceramente pensare che certi governanti possano cambiare mi sembra molto dura... nulla è impossibile a Dio
novaragiacomo
00giovedì 28 novembre 2013 14:45
Ciao Ulisse!

Sì è vero nulla è impossibile a Dio :)
Credente
00giovedì 28 novembre 2013 16:18
Mi fa piacere caro Giacomo che su questo punto ci siamo ritrovati daccordo.

E' vero che è molto dura far si che l'amministrazione del bene comune (la politica), sia improntata ai principii evangelici.
Comunque, proprio per questo, giustamente come è stato detto, noi abbiamo a disposizione dei mezzi importanti: la libera espressione e il voto.
Anche se il nostro intento qui non è quello di far campagne elettorali, nè di schierarci a favore di un determinato partito (come abbiamo anche evidenziato nel regolamento) possiamo comunque ricordare che è un nostro diritto ed anche un dovere quello di individuare ed appoggiare quelle forze sociali che maggiormente rispecchiano i principii evangelici, per evitare che altre forze che invece se ne allontanano, possano prendere il sopravvento e portare a maggiori danni sociali.

In fondo i cristiani sono parte di questa umana società ed è quanto mai giusto che dicano la propria. Quando alcuni sostengono che i cristiani dovrebbero professare in privato la propria fede, senza interferire nella cosa pubblica, io penso che cerchino di estromettere una percentuale consistente della popolazione, dalle decisioni che riguardano il consorzio pubblico di cui fanno parte a pieno titolo.
Quindi ben vengano quanti si danno da fare per calare nella realtà concreta e riaffermare quei valori che nel corso della storia hanno permesso di arrivare a conquiste sociali che purtroppo stiamo perdendo in maniera proporzionale alla perdita di aderenza al Vangelo.

novaragiacomo
00giovedì 28 novembre 2013 16:22
ciao Credente,

mi fa piacere che condividiamo questi valori. E' molto bello :D

Concordo in particolare con questa frase "ricordare che è un nostro diritto ed anche un dovere quello di individuare ed appoggiare quelle forze sociali che maggiormente rispecchiano i principii evangelici, per evitare che altre forze che invece se ne allontanano, possano prendere il sopravvento e portare a maggiori danni sociali. In fondo i cristiani sono parte di questa umana società ed è quanto mai giusto che dicano la propria."

Infatti è così.
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