DIBATTITO su vari ASPETTI STORICI dei VANGELI

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Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 10:41
Caro Angelo
apro qui una nuova discussione a seguito delle tue domande formulate in altro 3d. in cui chiedevi:

<Si dice in campo accademico che il vangelo di Tommaso sia più antico dei quattro vangeli eppure quel vangelo non entrò nel canone.
Chi decise tra i vari documenti circolanti all'epoca cosa doveva rientrare nel canone e cosa no. E che tipo di criterio utilizzo?

Ho letto in questo forum le modifiche della bibbia fatte dai Tdg, ora cosa garantisce che a quei tempi non furono fatte altrettante modifiche?
La bibbia non è ( per me ) un libro ispirato da Dio ma un libro assemblato dall'uomo.
Se Dio fosse davvero esistito non avrebbe preservato la sua parola lasciandoci gli originali?
Se Dio fosse davvero esistito non avrebbe preservato le tavole della legge scritte tral'altro di suo pugno?
Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 10:48
Riporto anche qui quanto da me già scritto nell'altro 3d e che aveva dato origine alle tue domande, come inquadramento della questione del canone biblico.

Tutti i testi del Nuovo Testamento si sono formati all'interno di una comunità vivente e cioè la Chiesa, formatasi attorno agli apostoli e ai loro fiduciari, per mezzo dei quali Dio operava anche dei prodigi che confermavano la parola predicata o da essi scritta. Solo con la loro predicazione gli apostoli non avrebbero fatto molta strada perchè predicavano un messaggio che poteva apparire ripugnante, come quello della croce di Cristo, ritenuto pazzia o stoltezza sia dai giudei che dai pagani.

Ogni testo scritto prima di essere dichiarato attendibile e degno di fede doveva rispondere a questo requisito principale, e cioè di provenire direttamente da uno degli apostoli o dai loro delegati.
QUindi anche se uno scritto non recava il nome dello scrittore, questo era chiaro all'interno della comunità cristiana primitiva ai quali quel testo veniva indirizzato o raccomandato.
Molti erano i racconti di Cristo circolanti al tempo in cui scrisse Luca, ma il suo scritto fu tenuto da conto mentre i tanti altri furono ignorati.
Molti cercavano addirittura di sostituirsi agli apostoli nello scrivere lettere come ricorda s.Paolo: 2Te 2,2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente....

Ma solo le lettere considerate come provenienti dagli apostoli , dalle comunità cristiane sono entrati nel canone, le altre non sono state ammesse.
Molti scritti, si fregiavano di titoli come Vangelo di MAttia, di Barnaba, di Giacomo, apocalisse di Paolo di Pietro ecc ma non sono entrati nel canone perchè la comunità cristiana non li aveva ricevuti come di origine apostolica.

QUindi non è il fatto che all'interno del testo ci sia il nome di chi l'ha scritto a renderlo credibile, ma la comunità che conservava quel determinato testo e che lo trasmetteva come fosse un testamento ereditario di origine certa.
CHe poi qualche amanuense abbia potuto per svista modificare qualche termine non ben letto o non ben compreso, questo lo si può anche ragionevolmente pensare. Ma siccome si possiedono parecchie testimonianze dei primi cristiani che citavano spesso i testi che essi ritenevano sacri, abbiamo la possibilità di fare molti confronti per vedere che non vi sono scostamenti di rilievo tra i vari codici più antichi che alterino la SOSTANZA del messaggio.

Diceva a ragione Agostino di Ippona: "Non crederei ai Vangeli se non me lo dicesse la Chiesa".
Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 11:04
Una parte delle lettere di Paolo, da studi fatti da eminenti biblisti ( vedi Bart D. Ehrman ) non sono neanche state scritte da lui ma sono un falso. Scritte da persone anonime fattesi passare per Paolo.

Il NT stesso ad un certo punto cambia politica, mi spiego meglio.

Gesù predicava alle pecore di Israele
Gesù non avrebbe cambiato una vorgola di quello che la legge ( mosaica ) dicesse
Gesù non aveva alcuna intenzione di allargare la legge ai gentili e se volesse farlo, i gentili si sarebbero conformati alla legge mosaica e non viceversa ( circoncisione cibi da mangiare e varie regole da seguire ebraiche)
Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 11:10
Luca all'inizio del suo Vangelo fa questa premessa:

1 Poiché MOLTI hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno avuto compimento in mezzo a noi, 2 come ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola, 3 è parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa dall'origine, di scrivertene per ordine, illustre Teofilo, 4 perché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.

----
Dunque, quando l'autore del terzo Vangelo redige il suo scritto, MOLTI avevano scritto altri testi che avevano la finalità di voler far conoscere i fatti straordinari della vita e delle opere di Cristo.
Però questi MOLTI, fatta eccezione per Marco e Matteo, non avevano le credenziali di apostolicità e di credibilità sulle cose che narravano.
Infatti basta leggere alcuni dei testi apocrifi, pur animati da buone intenzioni, per rendersi conto delle esagerazioni o delle inezie che inserivano nella narrazione.
Inoltre vi erano testi circolanti che ignorando il contenuto della predicazione apostolica, davano una loro interpretazione ai fatti inerenti la vita e il messaggio di Cristo e formavano gruppi paralleli ed in antitesi con le comunità fondate e guidate dagli apostoli o dai loro diretti incaricati.
E' appunto il caso di ricordare le comunità gnostiche che avevano una visione molto diversa di Cristo da quanto insegnato e trasmesso nelle comunità cristiane.
All'interno di queste comunità che la Chiesa primitiva considerava come corpo estranei, nacquero vari testi, tra cui appunto il vangelo cosiddetto "di Tommaso", anche se di Tommaso aveva solo il nome di cui si fregiava per essere stato un apostolo.
Quindi fu la Chiesa primitiva a stilare degli elenchi per poter permettere ai propri membri di poter riconoscere i testi sorti all'interno del proprio alveo distinguendo anche chi fosse l'apostolo o il suo delegato ad aver presieduto alla sua redazione.

riprendo appena possibile.
Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 12:37
Secondo quali criteri l'uomo distinse ciò che poteva essere accettato e no?

Quando Gesù disse di fondare un suo credo ( sicuramente ebraica ) e non qualcosa di diverso.
Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 13:11
Nel vangelo di Tommaso ci sono poi parecchie frasi ( più complete ) che poi sono state riportate nei vangeli canonizzati. E il vangelo di Tommaso come dicevo è più antico degli altri 4.

Anche la bibbia stessa non rispetta la cronologia evangelica dal vangelo più antico a quello più moderno.
Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 13:35
Re:
Angelo.03, 27/09/2017 11.04:

Una parte delle lettere di Paolo, da studi fatti da eminenti biblisti ( vedi Bart D. Ehrman ) non sono neanche state scritte da lui ma sono un falso. Scritte da persone anonime fattesi passare per Paolo.

Il NT stesso ad un certo punto cambia politica, mi spiego meglio.

Gesù predicava alle pecore di Israele
Gesù non avrebbe cambiato una vorgola di quello che la legge ( mosaica ) dicesse
Gesù non aveva alcuna intenzione di allargare la legge ai gentili e se volesse farlo, i gentili si sarebbero conformati alla legge mosaica e non viceversa ( circoncisione cibi da mangiare e varie regole da seguire ebraiche)



CI sono molti "eminenti" nel mondo, ciascuno con la sua teoria, ma sta di fatto che quelle lettere erano accreditate come di Paolo o di un suo segretario-delegato-fiduciario, anche se non scritte tutte di suo pugno. E con tali credenziali sono state conservate gelosamente e trasmesse a noi. Poi ovviamente ci sono state anche lettere dichiarate di Paolo che non erano ritenute autentiche nelle chiese di origine apostolica e quindi non sono entrate nel canone.

Gesù predicava direttamente e oralmente ai suoi connazionali ma ordinò ai suoi apostoli:
Marco 16,15 Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.
Perchè voleva che il suo insegnamento e la sua opera valesse per tutti, e quindi non è vero che non voleva allargare a tutti il suo messaggio e soprattutto il valore del suo sacrificio. Basti vedere: Gv 12,32 Mt 11,28

Tutto il Vecchio Testamento ha il suo valore ed è stato di insegnamento, di correzione, di preparazione e di profezia per tutto ciò che Gesù è venuto a compiere e a completare. Tutta la Scrittura antica additava la venuta e l'opera di Cristo che è intervenuto diverse volte a precisare riguardo alla Legge mosaica: "avete udito che fu detto...ma io vi dico...!"
Per quanto riguarda la circoncisione e le altre norme legali e igienico sanitarie contenute nel Vecchio Testamento, Pietro, il principale referente dopo la dipartita di Cristo, insieme agli altri apotoli e a Paolo, convenuti nel primo concilio a Gerusalemme, a seguito anche di quanto DIo aveva mostrato loro (vedi l'episodio di Cornelio in Atti 10), decisero di non imporre i pesi legalistici ai convertiti ma di mantenere solo alcune norme.

Ora, al di la di ciò che dei biblisti possano pensare o insegnare a noi deve importare ciò che i legittimi incaricati ci insegnano e ci trasmettono. Altrimenti saremmo esposti ad ogni vento di dottrina. Per questo Gesù ha formato un corpo ben compaginato e connesso, che è la Chiesa, formata da apostoli, evangelisti, pastori, dottori, profeti, corroborati anche dei doni spirituali.




Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 14:49
Re:
Angelo.03, 27/09/2017 12.37:

Secondo quali criteri l'uomo distinse ciò che poteva essere accettato e no?

Quando Gesù disse di fondare un suo credo ( sicuramente ebraica ) e non qualcosa di diverso.



Agostino al suo tempo disponeva del canone completo dei testi che compongono fino ad oggi il canone ed egli stesso descrisse il criterio che era stato seguito dai suoi predecessori nell'episcopato per fissarlo, in questi termini:

Libri canonici e libri apocrifi. Criteri di canonicità.

8. 12. Quanto a noi, riportiamo la considerazione a quel terzo gradino del quale avevamo stabilito di approfondire ed esporre ciò che il Signore si fosse degnato di suggerirci. Pertanto sarà diligentissimo investigatore delle divine Scritture colui che, prima di tutto, le legge per intero e ne acquista la conoscenza e, sebbene non le sappia penetrare con l'intelligenza, le conosce attraverso la lettura. Mi riferisco esclusivamente alle Scritture cosiddette canoniche, poiché, riguardo alle altre le legge con tranquillità d'animo chi è ben radicato nella fede cristiana, per cui non succede che gli disturbino l'animo debole e, illudendolo con pericolose menzogne e fantasticherie, gli distorcano il giudizio in senso contrario alla retta comprensione. Nelle Scritture canoniche segua l'autorità della maggior parte delle Chiese cattoliche, tra le quali naturalmente sono comprese quelle che ebbero l'onore di essere sede di un qualche apostolo o di ricevere qualche sua lettera. Riguardo pertanto alle Scritture canoniche si comporterà così:
quelle che sono accettate da tutte le Chiese cattoliche le preferirà a quelle che da alcune non sono accettate; in quelle che non sono accettate da tutte preferirà quelle che accettano le Chiese più numerose e autorevoli a quelle che accettano le Chiese di numero inferiore e di minore autorità. Se poi succedesse che alcune sono ritenute autentiche da più Chiese mentre altre da Chiese più autorevoli, sebbene questo caso non si possa risolvere con facilità, io riterrei che le si debba considerare tutte di pari autorità.


Ricordiamo che nel 170 circa circolava già un canone detto "canone Muratori" che riportava un elenco di libri neotestamentari che erano conservati e trasmessi nell'ambito ecclesiale dell'epoca e che, pur non trovandosi citate alcune parti, forse perche il testo era piuttosto rovinato, tutte le parti citate sono rimaste nel canone definitivo. Vi si trovano citati anche alcuni scritti che all'epoca già circolavano ma che erano ritenuti apocrifi già allora.

Vi è anche da dire che il canone del Nuovo Testamento è oggi universalmente riconosciuto da tutti i cristiani, non solo cattolici ma anche ortodossi e da tutto il mondo evangelicale, proprio per l'attendibilità di cui gode ogni singolo libro.



Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 15:08
Re:
Angelo.03, 27/09/2017 13.11:

Nel vangelo di Tommaso ci sono poi parecchie frasi ( più complete ) che poi sono state riportate nei vangeli canonizzati. E il vangelo di Tommaso come dicevo è più antico degli altri 4.

Anche la bibbia stessa non rispetta la cronologia evangelica dal vangelo più antico a quello più moderno.



La datazione del cosiddetto "vangelo di Tommaso" è discussa e quindi non si può dire con certezza se precedette o meno la redazione dei vangeli canonici. Ma a prescindere dalla data in cui fu scritta, quello che conta è che non fu mai accreditata come di origine apostolica, nè le chiese apostoliche lo ricevette come tale nè mai lo lessero nelle loro assemblee.
Inoltre non risulta citato in nessuno degli scritti dei primi cristiani come appartenente ad uno dei testi della cerchia apostolica.
Ergo non entrò mai nel canone biblico.

Il fatto che vi si possa trovare una qualche citazione che ricorda qualche versetto evangelico può significare che dipenda da qualche frase di Gesù che comunque circolava di bocca in bocca tra i cristiani dell'epoca e potè essere ripreso dallo scrittore gnostico che lo redasse; oppure che si sia appropriato di qualcuno dei versetti già scritti da uno degli evangelisti.
Ma resta un testo estraneo al deposito della fede che Paolo invitava a conservare e trasmettere, con la sua certezza che il Signore avrebbe vigilato su di esso.
2 TIM.1,12 …SONO CONVINTO CHE (IL SIGNORE) HA IL POTERE DI CUSTODIRE IL DEPOSITO FINO A QUEL GIORNO.

Quindi per quanto mi riguarda, vi è ragione di ritenere che il complesso degli scritti canonici ci sia pervenuto con sostanziale fedeltà a quanto Dio stesso voleva che ci pervenisse, così come è conservata nell'ambito della Chiesa in cui tali scritti si sono formati e sono stati riconosciuti come fonte di vera fede.



Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 15:30
Gesù non formò nessun corpo ben compaginato, ma quello fu Paolo. E a dirla tutta, Paolo travisó quelli che erano gli insegnamenti di Gesù.
Ti confesso che leggendo i vangeli e poi le lettere di Paolo, mi resi conto di quanta discordanza ci fosse e quanto Paolo fosse antisemita. Da lettore non credente, ma interessato vidi questa differenza.
La cattolicità ( o universalita ) la creò Paolo mettendosi contro Giacomo, Pietro e Giovanni, che se stiamo a vedere le tre colonne vissero con Gesù e lo conobbero e quanto meno, sapevano come la pensava, se andarono contro Paolo credo che una ragione c'era. O sbagliava lui ( Paolo ) o sbagliavano loro ( le tre colonne ). Fatto sta che si creò un diverbio.
Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 15:37
Angelo.03, 27/09/2017 15.30:


La cattolicità ( o universalita ) la creò Paolo mettendosi contro Giacomo, Pietro e Giovanni, che se stiamo a vedere le tre colonne vissero con Gesù e lo conobbero e quanto meno, sapevano come la pensava, se andarono contro Paolo credo che una ragione c'era. O sbagliava lui ( Paolo ) o sbagliavano loro ( le tre colonne ). Fatto sta che si creò un diverbio.


Mi potresti indicare a quale versetto o paragrafo biblico ti riferisci nel dire che Paolo si mise contro Pietro, Giacomo e Giovanni e che questi andassero "contro Paolo"?
Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 15:39
Mi sembra in atti, quando disse che parlai a muso duro, significa che li ci fu un conflitto, tanto è vero che da li in avanti di Pietro non si fa più nessun accenno.
Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 15:40
Questo non centra, ma potrei sapere il tuo nome credente?
Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 16:53
Re:
Angelo.03, 27/09/2017 15.39:

Mi sembra in atti, quando disse che parlai a muso duro, significa che li ci fu un conflitto, tanto è vero che da li in avanti di Pietro non si fa più nessun accenno.


Caro Angelo, il mio nome reale è Mario, ma continua a chiamarmi genericamente "credente", grazie.

-----

Questo "muso duro" non capisco a cosa lo riferisci. Comunque in Atti non si trova.
In Atti invece si trova un concorde ed unitario Concilio descritto nel cap.15 dove Paolo e gli apostoli, sotto la guida dello Spirito Santo decidono all'unanimità la linea da seguire circa l'ammissione dei pagani nella Chiesa (cf Atti 15,1-28)
Potrai notare che sulle decisioni del Concilio non ci fu alcun conflitto con gli apostoli, nè prima nè dopo.
Il conflitto c'era stato tra Paolo ed alcuni giudaizzanti e ne era nata un dissenso come riporta Atti 15,1-2 dicendo:
1 Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati». 2 E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione.

come puoi notare dalla frase in grassetto, Paolo per risolvere la questione sorta, non si mette ad insistere caparbiamente ma va a sottoporla innanzitutto agli apostoli, come referenti principali della dottrina che egli insegnava.

---------------------
A conferma di questo atteggiamento di Paolo troviamo anche altri episodi narrati da lui stesso in Gal.cap.2
e che cerco di commentarti qui di seguito per farti capire che tra Paolo e il consesso apostolico non c'era alcun dissenso ma semmai sottomissione da parte di Paolo che riconosceva la preminenza apostolica (la parte in grassetto è il testo di Galati 2:

Paolo, per rivelazione divina, si reca a Gerusalemme con i suoi più
stretti collaboratori, per sottoporre alla "persone più
ragguardevoli" il suo insegnamento tra i pagani.
Tale insegnamento, sarebbe risultato vano se non avesse avuto il
consenso dei capi della Chiesa. Dice infatti testualmente al versetto 2
"per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano."

Dunque Paolo, pur avendo ricevuto l'ammaestramento non dagli
apostoli, ma dal Signore stesso, viene diretto da Lui a concordare con i
responsabili visibili della Chiesa, per rivelazione divina, ciò che
insegnava tra i pagani: infatti, è come se Dio avesse voluto
indicare a Paolo il modo corretto di procedere; senza il beneplacito
dei capi, legittimamente costituiti, quell'insegnamento di Paolo
avrebbe potuto sgretolarsi facilmente.
Paolo manifesta un implicito riconoscimento
dell'autorità apostolica al di sopra di se, e dello stesso dono
carismatico del suo essere dottore delle genti.
Questo atteggiamento, teso ad ottenere il benestare degli apostoli,
farà sì che i suoi sforzi di testimonianza non risultino vani per la
mancanza di unità.

3 Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato
a farsi circoncidere.
Coloro ai quali Paolo aveva esposto la sua dottrina, e che erano
considerate "le colonne" non imposero la circoncisione neppure a
Tito.
4 E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano
intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo
di renderci schiavi. 5Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure
un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda
tra di voi.


Paolo non manifesta riguardo nei confronti dei credenti che egli
chiama falsi fratelli, ma cerca però il beneplacito delle "colonne" .

6Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero
allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me,
da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più.

"Non fu imposto" dice Paolo; il che significa implicitamente che
avrebbero anche potuto farlo.

.7Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non
circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - 8poiché colui che
aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva
agito anche in me per i pagani -


Vi è un esplicito riferimento a Pietro come principale artefice
dell'annuncio ai circoncisi.Ma occorre anche ricordare che gli Atti
riportano l'azione decisiva di Pietro quando andò per rivelazione
da Cornelio al quale per bocca sua gli fu annunciata la salvezza.

9e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni,
ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la loro destra in segno
di comunione
, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i
circoncisi. 10Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che
mi sono proprio preoccupato di fare.

Dunque, Giacomo, Cefa e Giovanni riconoscono a Paolo la facoltà di
insegnare tra i pagani. E non gli impongono altro che di ricordarsi
dei poveri.
Avrebbero potuto, se necessario, imporre anche altro, in forza della
loro posizione di preminenza rispetto al Paolo, in qualità di
Apostoli designati dal Signore. Ma essi effettuarono, attraverso il
loro illuminato discernimento, una valutazione positiva
sull'insegnamento di Paolo e gli accordarono il loro mandato verso i
pagani.

Da quanto sopra puoi capire che la conflittualità che pensavi vi fosse tra Paolo e gli apostoli, in realtà non vi è stata perchè la dottrina professata era in armonia e con quella STRETTA DI MANO IN SEGNO DI COMUNIONE essi sancirono un accordo che non risulta sia mai venuto meno.




Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 17:58
Gal 2,11-14:

11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».

Da li Pietro evito i pagani come impuri
Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 18:51
Re:
Angelo.03, 27/09/2017 17.58:

Gal 2,11-14:

11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».

Da li Pietro evito i pagani come impuri



Questo episodio dimostra non il disaccordo dottrinale tra Paolo e Pietro ma piuttosto la loro unità di vedute perchè inizialmente, "prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo egli prendeva cibo insieme ai pagani", e dopo la riprensione di Paolo, Pietro accetta i principi espressi da Paolo, che confermavano quanto Pietro già sapeva.

Sapeva cioè che il modo corretto di COMPORTARSI era quello di non evitare di essere a mensa con i pagani venuti alla fede cristiana. Ma nel momento in cui arrivarono quei giudei, che sostenevano di essere venuti da parte di Giacomo, per timore di scandalizzarli o di deluderli se non avesse rispettato una norma legalistica, si allineò con il loro modo di praticare la legge e manifestò perciò un COMPORTAMENTO INCOERENTE.
Così facendo Pietro stava ponendo le basi per tradire un principio basilare che gli era già chiaro perchè all'inizio il suo comportamento era coerente. Ma siccome il suo comportamento diventò diverso, Paolo lo riprese pubblicamente, proprio perchè nella sua preminente posizione, Pietro avrebbe potuto trascinare tutti gli altri nella sua simulazione ed invalidare così il cuore della fede che non era più basata sulla conquista della salvezza basata sull'osservanza della legge.

Quindi nessuna contrapposizione dottrinale tra gli apostoli e Paolo


Angelo.03
00mercoledì 27 settembre 2017 21:23
Secondo te Pietro uno zelota poteva mangiare con i gentili?
Credente
00mercoledì 27 settembre 2017 21:36
Re:
Angelo.03, 27/09/2017 21.23:

Secondo te Pietro uno zelota poteva mangiare con i gentili?


Da cosa deduci che Pietro fosse uno zelota?

Il fatto di non poter mangiare con i pagani era comune a tutti gli ebrei, ma Gesù aveva mostrato ai suoi seguaci che Lui mangiava con pubblicani , esattori, e peccatori. Quindi i cristiani avrebbero dovuto fare come il Maestro e Pietro lo sapeva.
Soltanto che ad Antiochia, per debolezza cedette ai cristiani-giudaizzanti che cioè non volevano lasciare le vecchie norme legalistiche.




Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 10:12
Pietro viene chiamato galileo, come Giuda detto galileo ed entrambi non venivano dalla Galilea, quello era un soprannome per indicare gli zeloti. Ecco perché Pietro era uno zelota.
Credente
00giovedì 28 settembre 2017 10:36
Simone, fu rinominato Pietro da Gesù, ma non mi risulta che fosse denominato comunemente "galileo" come sembra tu voglia dire, per dimostrare che tale definizione fosse da associare al suo essere zelota.
Lo accusarono di essere galileo, al momento del processo di Gesù, come luogo della sua origine geografica e che ne faceva in quel momento un amico di Gesù, e non perchè venisse comunemente definito così o che fosse uno zelota.

Pietro risulta essere stato un galileo come abitante della Galilea, ma nulla lascia pensare che questa sua residenza sia automaticamente da associare agli zeloti. Sarebbe come dire che tutti i galilei erano zeloti, ma questo è assurdo.
Matteo 4,18
Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.

COmunque può anche darsi che mi sfugga qualche particolare evangelico che dimostri l'appartenenza al gruppo degli zeloti da parte di Pietro, ma lo dovresti dimostrare con la citazione, altrimenti il tuo ragionamento resta infondato.

In ogni caso, anche ammesso, e non concesso, che Pietro fosse zelota, prima di essere seguace di Cristo, certamente dopo aver seguito ed accettato l'insegnamento del Maestro, per poterlo insegnare al mondo ha cambiato radicalmente i suoi principi, quali che fossero, anche se per debolezza umana, può aver ceduto qualche volta come nel caso di Antiochia. Non certo perchè era uno zelota ma semplicemente perchè era e restava un ebreo.

Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 11:13
Pietro è nato a Betsaida in Giudea
Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 11:22
Betsaida, alture del golan siria.
Mi sembra che anche un certo Giuda detto il galileo era delle alture del golan siria che entrambi venissero dalla stessa zona? Mah.....
Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 11:29
Anche Giovanni e Andrea nacquero a Betsaida...coincidenza?
Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 11:32
Giacomo il maggiore nato a Betsaida.
Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 11:48
Filippo anche lui nato Betsaida

Credente
00giovedì 28 settembre 2017 12:19
Giovanni 12,21
Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù».

Infatti erano appunto galilei perchè Betsaida era in tale regione e non perchè fossero tutti degli zeloti.
Dai vangeli risulta che solo Simone detto anche Cananeo e Giuda erano zeloti.

E comunque la prassi degli zeloti non è quello che insegnava e praticava Cristo.
Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 12:27
Betsaida è della giudea non galilea. Anzi per essere del tutto corretti è Gaulanite.
Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 12:30
Quindi si mente nella bibbia?
Credente
00giovedì 28 settembre 2017 12:59
Re:
Angelo.03, 28/09/2017 12.27:

Betsaida è della giudea non galilea. Anzi per essere del tutto corretti è Gaulanite.


Ma la Gaulanitide non si trova in Giudea nè vicino alla Giudea come tu pensi, bensì molto più a nord e Batsaida si trova presso il confine con la Galilea. Quindi sei in errore pensando che la Giudea c'entri qualcosa.
Puoi consultare una qualsiasi cartina per renderti conto.
Ma ripeto, tutto ciò non c'entra nulla per dimostrare o non dimostrare che il gruppo dei seguaci di Gesù praticassero o professassero le idee e i metodi degli zeloti.

Angelo.03
00giovedì 28 settembre 2017 13:06
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Betsaida
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