CONVOCAZIONI NAZIONALI del Rinnovamento nello Spirito

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Coordin.
00sabato 20 aprile 2013 00:26
36a Convocazione Nazionale RnS 
Fiera di Rimini, 25-28 aprile 2013
36a Convocazione Nazionale RnS - Clicca per ingrandire...

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 «Accogliamo la Parola con la gioia dello Spirito Santo» (1 Ts 1, 6) è il tema della XXXVI Convocazione Nazionale dei Gruppi e delle Comunità del RnS. Come non risentire l'eco delle parole pronunziate da Papa Francesco in occasione della Domenica delle Palme: "Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra è una gioia che nasce dall'aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù! Ma soprattutto sappiamo che Lui ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia!" (Omelia, 24 marzo 2013).

La Convocazione di Rimini (25-28 aprile) è ormai alle porte e, come sempre, più che in passato, tutto si muove lentamente. Muoviamoci e diffondiamo ancora questo meraviglioso "Vangelo dello Spirito Santo" che sfogliamo a Rimini da tanti anni, perché ogni persona, specie i più lontani e bisognosi, diventino una nuova pagina scritta dall'amore di Dio.

Mai come in questi giorni, sulla scia di Papa Francesco, dobbiamo percepire la nostra Convocazione come un vero kairòs per la Chiesa e per il mondo: partecipare e accompagnare "persone nuove" a Rimini è un dovere, perché «evangelizzare è per noi un dovere» (cf 1 Cor 9,16). Lasciamoci "sfidare" dalla fedeltà di Dio, proprio laddove le nostre "obiezioni e difficoltà" ci indurrebbero a non partecipare. Ciascuno si decida per questo "santo viaggio", considerando la propria "povertà" ricchezza di Dio: lasciamo fare al Signore e con questa fede "contagiamo" i fratelli, i più dubbiosi, i più distratti. Vedremo la sua gloria!

Occorre fare di più, a partire dal nostro diretto coinvolgimento, perché tutti sentano la chiamata a partecipare. È tempo di nuova evangelizzazione e la Convocazione di Rimini - lo sappiamo bene per esperienza - rimane un luogo privilegiato dello Spirito per quanti a Lui sono "vicini" e "lontani".

La Convocazione Nazionale avrà speciali momenti di preghiera d'intercessione, di guarigione, di ecumenismo spirituale. Nell'Anno della Fede vogliamo sottolineare il valore, la potenza, la vita nuova che la preghiera comunitaria regala e che si traduce nelle "opere del Regno". Pertanto, i nostri fratelli saranno ancora più contenti di partecipare (ci si lamenta spesso che la preghiera alla Convocazione non sia mai abbastanza...).

Quanto alle Sessioni della Convocazione Nazionale, le Relazioni saranno affidate a S.E. mons. Santo Marcianò, Arcivescovo di Rossano-Cariati (26 aprile), a P. Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia (27 aprile),a Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS (28 aprile). Al coordinatore nazionale Mario Landi spetterà l'Introduzione alla Convocazione (25 aprile) e al direttore nazionale Marcella Reni sono assegnate le comunicazioni sulla vita del Movimento (28 aprile). Le Celebrazioni Eucaristiche saranno presiedute da S.E. card. Vinko Puljic, Arcivescovo di Sarajevo, da S.E. card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, da S.E. mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, da S.E. mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. La sessione mattutina del 26 aprile sarà dedicata alla Penitenziale con Roveto Ardente dedicata ai giovani, alle famiglie, alle persone sole e ai sacerdoti; le guide saranno mons. Marcianò e Don Guido Pietrogrande (Consigliere spirituale nazionale). La sessione pomeridiana del 26 sarà dedicata al ministero di consolazione (Maria Tortonese, delegata nazionale Ministero intercessione per i sofferenti), di liberazione (Don Fulvio Di Fulvio, consigliere nazionale aggiunto) e di guarigione (Salvatore Martinez, presidente nazionale). La sessione mattutina del 27 interesserà la preghiera per le Chiese perseguitate, con la presenza di rappresentanti di comunità cristiane dell'Iraq, della Siria, dell'Egitto, dell'Eritrea. La sessione pomeridiana del 27 vedrà la suddivisione dei partecipanti in giovani, famiglie e sacerdoti per vivere la "Festa della nuova evangelizzazione". 

Salvatore Martinez
Presidente Nazionale

Coordin.
00giovedì 23 gennaio 2014 20:38
rns
Coordin.
00domenica 1 giugno 2014 07:58

Il Papa all’Olimpico. Oggi si tifa per Gesù


Il presidente Martinez presenta la giornata del Rinnovamento nello Spirito La prima volta di Francesco allo stadio con 50.000 fedeli da 55 Paesi






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Sono almeno 50.000 le persone attese oggi allo Stadio Olimpico per partecipare alla 37ª Convocazione del Rinnovamento nello Spirito, alla quale, evento senza precedenti, sarà presente nel pomeriggio anche Papa Francesco.


Cos’è questo movimento che attrae tanti fedeli, come nasce, per cosa si caratterizza? Lo abbiamo chiesto al presidente Salvatore Martinez.

«Il cardinale Suenens, uno dei quattro moderatori del Concilio Vaticano II, affermava: "Non siamo noi ad entrare nel Movimento, ma è lo Spirito che si rinnova in noi". Il Rinnovamento non nasce come una nuova spiritualità, un nuovo carisma o una nuova opera missionaria ma torna a ridire qualcosa che si era perduto. La Chiesa nasce dall’effusione dello Spirito Santo, evangelizza sotto il suo influsso. Come tradurre questo a distanza di duemila anni? Come disse Leone XIII, la domanda intorno a cui ruota tutto è che fine ha fatto lo Spirito Santo, definito da quel pontefice "il Grande Sconosciuto". Rinnovamento è stata una delle parole più ricorrenti del Concilio: in ambito liturgico, biblico, ecumenico, di pietà. Il movimento nasce alla fine degli anni ’60, in modo spontaneo, senza fondatori e rappresenta il più grande risveglio spirituale del Novecento».


Quante sono le persone in contatto con il Rinnovamento nello Spirito e come si traduce in opere la vostra azione?

«Sono circa 110 milioni i cattolici che hanno conosciuto il movimento, ma questo risveglio ha coinvolto anche evangelici e ortodossi. Con loro si arriva a circa 450 milioni di cristiani, uno su quattro nel mondo. Non ci sono vincoli di appartenenza. Un’opera evangelizzatrice che permette di dar vita a scuole, comunità, fondazioni, gruppi di preghiera, ai quali partecipano soprattutto laici ma anche sacerdoti e religiosi. È la prima volta in assoluto che un Papa entrerà in uno stadio per animare la convocazione del movimento. Si tratta di un "unicum" in Europa, un’esperienza viva con Gesù paragonabile solo a quelle possibili nei grandi santuari mariani: un grande evento di popolo, aperto a chiunque».


I precedenti raduni si sono svolti tutti a Rimini.

«Sì, ma si tratta in un certo senso di un ritorno a Roma, perché nel 1975 ci fu la riunione dei primi 5.000 leader del movimento di tutto il mondo nella basilica di S. Pietro con Papa Paolo VI, che definì il Rinnovamento "una chance per la Chiesa"».


Cosa si aspetta dall’incontro con Papa Francesco?

«Direi piuttosto cosa si aspetta lui da noi. Questo è un pontificato esigente, kerigmatico, focalizzato su Gesù in modo essenziale e rigoroso tanto da apparire rivoluzionario. È un pontificato carismatico perché animato da una grande libertà interiore, segno della presenza dello Spirito Santo. Papa Francesco ci conosce bene perché da arcivescovo di Buenos Aires per 12 anni si era occupato del Rinnovamento nello Spirito e negli ultimi due era stato il referente dell’episcopato argentino per il movimento. Ora incontra la famiglia italiana, allargata al mondo, perché ci saranno delegati di 55 Paesi. Vedremo attualizzare Evangelii Gaudium. Ci responsabilizzerà nell’impegno a essere laicato associato e volto bello della Chiesa. All’inizio Bergoglio non era molto favorevole, diceva che l’animazione della liturgia gli ricordava una scuola di samba. Ma la gioia non si contiene: cosa accade in uno stadio quando si segna un gol? E allora perché non esultare per Gesù quando vince la partita del bene sul male?».


Andrea Acali





Credente
00sabato 29 aprile 2017 12:36






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