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I CREDENTI E I NON CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2011 14:28
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09/02/2010 09:20
 
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Il brano che segue, tratto dal libro della Sapienza, descrive in generale il modo di ragionare di coloro che non credono in Dio, e che non vi sia nulla al di fuori di quanto cade sotto i nostri sensi esteriori.



Sap 1,16
Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza, perché son degni di appartenerle. 2,1 Dicono fra loro sragionando: «La nostra vita è breve e triste; non c'è rimedio, quando l'uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi.

2 Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati. È un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore.  3 Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere e lo spirito si dissiperà come aria leggera.  4 Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo e nessuno si ricorderà delle nostre opere. La nostra vita passerà come le tracce di una nube, si disperderà come nebbia scacciata dai raggi del sole e disciolta dal calore.  5 La nostra esistenza è il passare di un'ombra e non c'è ritorno alla nostra morte, poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.

6 Su, godiamoci i beni presenti, facciamo uso delle creature con ardore giovanile!

7 Inebriamoci di vino squisito e di profumi, non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,

8 coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano; 9 nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza. Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia perché questo ci spetta, questa è la nostra parte. 10 Spadroneggiamo sul giusto povero, non risparmiamo le vedove, nessun riguardo per la canizie ricca d'anni del vecchio. 11 La nostra forza sia regola della giustizia, perché la debolezza risulta inutile.

12 Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l'educazione da noi ricevuta.  13 Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore.  14 È diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti; ci è insopportabile solo al vederlo, 15 perché la sua vita è diversa da quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. 16 Moneta falsa siam da lui considerati, schiva le nostre abitudini come immondezze. Proclama beata la fine dei giusti e si vanta di aver Dio per padre.  17 Vediamo se le sue parole sono vere; proviamo ciò che gli accadrà alla fine.  18 Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà, e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. 19 Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti, per conoscere la mitezza del suo carattere e saggiare la sua rassegnazione. 20 Condanniamolo a una morte infame, perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà».

21 La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati.  22 Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità né credono alla ricompensa delle anime pure. 23 Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a immagine della propria natura. 24 Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.


Tanti non credenti (non tutti) vivono purtroppo pensando che non essendoci nient'altro che il mondo materiale, sia meglio prendersi  quanto più è possibile nella vita presente che rinunciarvi, a volte anche a costo di passar sopra ai diritti altrui.  
      Il brano sopra riportato, descrive anche  le pene che essi talora infliggono a coloro che in qualche modo li richiamano ai doveri della giustizia o anche all'esistenza di Dio e delle realtà soprannaturali. Queste ultime,  sono la gioia dei CREDENTI, ma creano invece disagio nei non credenti, i quali cercano di avversare sia nella teoria che nella pratica, coloro che volessero intralciarli.

Però il Signore, che conosce i pensieri dei cuori, mette a nudo i loro pensieri e i loro progetti.

Anzi Egli stesso, in quanto si è fatto Uomo come noi,  rendendosi partecipe delle sofferenze di tutti gli innocenti, si è voluto far vittima delle loro congiure.
Il testo citato dice infatti:
 

Sap 1,18) Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà, e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.

19 Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti, per conoscere la mitezza del suo carattere e saggiare la sua rassegnazione. 20 Condanniamolo a una morte infame, perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà».

Sono parole profetiche che si sono adempiute proprio sotto la croce e descrivono perfettamente quei tali che insultavano il Crocifisso dicendo:

Mat 27,40 «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!».

41 Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano:

42 «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.

43 Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!».


Ma l'Innocente ha vinto la morte a favore di tutti gli innocenti e di coloro che hanno creduto e crederanno. Per coloro che non hanno voluto accogliere questa opportunità di salvezza, resta purtroppo l'amarezza della vita presente, che per quanto ci si affanni ad arraffare, non potrà mai offrire nè piena felicità, nè tranquillità.
[Modificato da Credente 27/12/2011 14:28]
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17/02/2010 23:08
 
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Ogni uomo, a qualunque popolo appartenga si sente richiamato da qualcosa di trascendente.

Alcuni tentano di rimuovere questo senso interiore, altri cercano di piegarlo alle proprie attese, altri ancora vorrebbero far credere di non sentire nulla.

Ma la voce della coscienza è ineliminabile e il trascendente è una presenza che non si può rimuovere.

La Verità, anche se soffocata, risorge sempre. Anche se non si impone, continua a parlarci sommessamente,

Impariamo poco a poco a porgerle l'orecchio e il cuore e sarà luce ai nostri passi. Non ci rinfaccerà le colpe passate, ma ci farà sentire liberi e benevolmente ci aiuterà a evitare quelle future.
Non opponiamole il nostro rifiuto, non rifiutiamo Colui che tanto pazientemente bussa alla porta del nostro cuore.
[Modificato da Credente 07/06/2010 08:21]
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25/07/2010 23:30
 
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Qualcuno ha detto che senza Dio tutto può essere ritenuto permesso.
La storia umana è piena di tragici fatti accaduti a seguito della rimozione dell'idea di Dio, sia nella teoria che nella pratica.

Ad ogni modo va detto anche che vi possono essere delle eccezioni.
Vi possono essere infatti dei credenti che potrebbero comportarsi da non credenti, e fare scelte disastrose ed incoerenti; e al contempo vi possono essere dei non credenti con delle regole etiche ferree e rispettose del prossimo.

Non si possono quindi fare delle affermazioni assolute nè sugli uni nè sugli altri.
Eppoi non si può sapere se gli uni passeranno nell'altro campo, cioè se i credenti di oggi diventeranno non credenti domani, e viceversa.
Solo il Signore conosce l'intimo degli uomini ed a Lui dobbiamo lasciare ogni giudizio.
Noi possiamo avere solo un parere generico e non individuale sulle persone, senza mai esprimere condanne.
[Modificato da Coordin. 25/07/2010 23:32]
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09/01/2011 17:42
 
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Chi è incredulo? in che cosa consiste l’incredulità? Non semplicemente nel negare l’esistenza di Dio, ma nel non ammettere che Dio si prenda cura di ciascuno di noi; nel non ammettere che Egli sia talmente grande da potersi interessare alle nostre vicende quotidiane. Chi è il credente? in che cosa consiste la fede? nella certezza che Dio è il nostro aiuto, la «roccia della nostra salvezza», colui che condivide con noi la nostra vicenda umana, perché questa non finisca nella disperazione e nella morte.
Mons.Caffarra
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04/03/2011 10:12
 
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Sir 42,15-26
Della gloria del Signore sono piene le sue opere.

 


 

Dal libro del Siràcide

Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quello che ho visto.
Per le parole del Signore sussistono le sue opere,
e il suo giudizio si compie secondo il suo volere.
Il sole che risplende vede tutto,
della gloria del Signore sono piene le sue opere.
Neppure ai santi del Signore è dato
di narrare tutte le sue meraviglie,
che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito
perché l’universo stesse saldo nella sua gloria.
Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti.
L’Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre
per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono.
Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto.
L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?

Parola di Dio

 

 

I  credenti sinceri osservano le cose esistenti e percepiscono in esse una bellezza, una tenerezza, una sapienza, un amore straordinario, messe a servizio dell'uomo.

I non credenti purtroppo, osservando le ferite che la natura ha ricevuto, non sono arrivati ancora a concludere che le cose belle sono da attribuire al Creatore mentre le storture sono state causate dalla protervia umana.

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