Nel gergo ordinario tuttavia il termine "SETTA" ha assunto altri significati, attribuendo a tale termine connotazioni non di carattere dottrinale ma soprattutto riguardante la prassi seguita e le regole comportamentali imposte agli aderenti.

Vediamo  alcune linee che secondo il gergo comune connotano le sette.

1. Potere
. Il capo o guru decide tutto, la struttura è rigidamente piramidale esistono regole che definiscono minuziosamente cosa l’adepto deve fare, anche in materia di sessualità, educazione dei figli, lavoro. Gli adepti sono privati del potere decisionale su molti aspetti delle loro vite.

2. Denaro. Gli adepti devono conferire i loro beni o lavorare per salari da fame che di fatto impediscono ogni autonomia.

3. Sesso. Il capo esercita anche un potere sessuale , sia personalmente che decidendo chi deve fare cosa con chi

4. Contatti esterni. Si tende a scoraggiare il contatto con “quelli di fuori”, cosa che può arrivare a livelli patologici, quasi una paranoia di massa: vedi il suicidio colletto dei seguaci di Jim Jones in Guyana, o gli esiti della comunità di Osho in Oregon. Se sono presenti questi elementi, l’aspirazione alla spiritualità degli adepti è sfruttata per fini personali, che configurano anche reati. Le persone sono in pericolo. Si incoraggia però fortemente il proselitismo, che fa avanzare di grado chi porta dentro più gente, i cosiddetti reclutatori ? Questo è il caso di un santone pugliese che, tra maratone di preghiera, apparizioni dell’ostia e altri fenomeni, cerca di ampliare la sua sfera di influenza.

Anche di recente un genitore preoccupato per la sorte di un figlio ci ha chiesto aiuto: ci si può rivolgere a delle associazioni che si occupano di queste situazioni, per esempio il Cesap, Centro studi abusi psicologici, il Gris di Torino, l’Onap, Osservatorio nazionale abusi psicologici. È fondamentale che il governo si impegni perché il vuoto legislativo alimenta l’impunità. Ci sono state interrogazioni parlamentari, ci auguriamo davvero che abbiano un seguito.