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CONSIGLI SPIRITUALI E MATERIALI

Ultimo Aggiornamento: 08/12/2022 20:39
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12/07/2016 14:49
 
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Manuale di sopravvivenza spirituale




I tempi che viviamo sono quel che sono. Certamente la situazione non è facile, ma nemmeno possiamo ritenerla disperata. Anzi, disperare della salvezza, l’unica cosa a cui dovremmo tenere veramente, è uno dei sei peccati contro lo Spirito Santo. In effetti significa sottovalutare l’amore di Dio nei nostri riguardi. No, in qualsiasi situazione che viviamo, il Signore ci dà sempre la possibilità e gli strumenti per trovare in Lui la salvezza, anche in tempi di crisi, anche quando non riusciamo nemmeno più a trovare un sacerdote cattolico che celebri la Messa o che ci possa impartire i sacramenti, confessione compresa.
Ma come fare? Anzitutto, quasi come premessa, è buona cosa essere sempre pronti e vigilare: noi non sappiamo quando arriverà l’ora del nostro trapasso e godere di buona salute non è ancora una garanzia assoluta. Quindi, come ogni volta che partiamo in viaggio abbiamo con noi la valigetta del primo soccorso, allo stesso modo nel nostro pellegrinaggio terreno noi dovremmo sempre poter disporre di un manuale di sopravvivenza spirituale. Dovremmo cioè sapere alcune cose basilari che ci possono essere di grande aiuto ovunque e in qualsiasi situazione. Vediamone alcune.

1) Conoscere lo scopo per cui Dio ci ha creati ed agire di conseguenza.
Dio ci ha infatti creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra, in Paradiso. (Catechismo di San Pio X. Domanda 13). Vivere secondo Dio è dunque fondamentale, per questo dobbiamo credere le verità rivelate da Lui e osservare i suoi comandamenti, con l’aiuto della sua grazia, che si ottiene mediante i sacramenti e l’orazione. (Catechismo di San Pio X. Domanda 27).
Per meglio conoscere e ricordare queste verità e questi insegnamenti possono essere un valido aiuto delle formule o sintesi catechistiche che riportano il decalogo, i comandamenti della carità, i precetti, le virtù, le opere di misericordia, ecc. Può essere utile ripassare e meditare queste formule con una certa frequenza.

2) Il Battesimo è fondamentale per la nostra vita soprannaturale.
Effetto di questo sacramento è la remissione del peccato originale e attuale e l’infusione della Grazia che ci fa partecipi della vita divina e ci fa figli di Dio.
Cosa fare se non c’è il sacerdote? Ognuno, in caso di necessità, può battezzare. Il Battesimo si dà versando per tre volte dell’acqua sul capo del battezzando in forma di croce e dicendo nello stesso tempo le seguenti parole: “Io ti battezzo nel nome del Padre (prima infusione) e del Figlio (seconda infusione) e dello Spirito Santo (terza infusione)” . Se ci sarà tempo o si presenterà l’occasione, un sacerdote completerà le altre cerimonie del rito. (Spiegazione del Catechismo di San Pio X, Padre Dragone. Domanda 294)
Nessuno si può salvare senza Battesimo. Quando però non si possa ricevere il Battesimo di acqua, basta il Battesimo di sangue, cioè il martirio sofferto per Gesù Cristo, oppure il Battesimo di desiderio, che è l’amore di carità, desideroso dei mezzi di salute istituiti da Dio. (Spiegazione del Catechismo di San Pio X, Padre Dragone. Domanda 280)

3) Purtroppo siamo peccatori: riconosciamolo! Il peccato mortale priva la nostra anima della grazia divina che è la sua vita: è importantissimo tornare al più presto in stato di grazia.
II peccato è offesa e distacco da Dio e attaccamento alle creature e ci merita i castighi divini privandoci dei diritti alla vita eterna. Per lasciare il peccato e riavere il diritto alla vita eterna e all’unione con Dio occorre che la nostra volontà si distacchi dal peccato, lo detesti, se ne allontani, si decida a non peccare più e ad aderire a Dio, unendosi a Lui. La virtù che ci inclina a distaccarci dal peccato, a detestarlo con la volontà, a non volerlo più commettere è la penitenza, virtù tanto necessaria che chi ha peccato mortalmente e non si pente nemmeno in punto di morte non può ottenere il perdono e la salvezza eterna. Evidentemente la penitenza, come ogni virtù, va esercitata altrimenti deperisce. Normalmente per ottenere la remissione dei peccati ci si accosta al sacramento della confessione. Tuttavia sempre, ma specialmente dopo aver commesso un peccato mortale, è importante provare al più presto un dolore perfetto per il peccato commesso.
Il dolore perfetto o contrizione è il dispiacere dei peccati commessi, perché sono offesa a Dio nostro Padre, infinitamente buono e amabile, e cagione della Passione e Morte del nostro Redentore Gesù Cristo, Figliuolo di Dio. È detto perfetto perché nasce da un motivo perfetto, cioè l’amore filiale di Dio o carità, e perché ci ottiene subito il perdono dei peccati, sebbene resti l’obbligo di confessarli, evidentemente appena sarà reperibile un confessore. (Spiegazione del Catechismo di San Pio X. Domanda 363 e 364)

In questo senso l’atto di dolore qui sotto riportato è anche molto istruttivo. Infatti

a) esprime il dolore imperfetto: “perché peccando ho meritato i tuoi castighi” (cioè ho paura dei castighi di Dio),

b) esprime anche il dolore perfetto: “e molto più perché ho offeso Te” (cioè ho capito il tuo amore infinito di Padre);

c) di qui nasce il proposito: “propongo di non offenderti mai più” e quindi

d) la volontà decisa di star lontano dal peccato e di “fuggire le occasioni prossime di peccato”.

Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.”

4) Chiedete e vi sarà dato” (Mt 7,7-8). Senza la preghiera non si fa nulla. Senza l’aiuto celeste, senza la Grazia divina, la vita spirituale appassisce. Si preghi Dio Padre onnipotente, per mezzo di Gesù Cristo suo Figlio, attraverso lo Spirito Santo! E si chieda l’intercessione e l’aiuto di Maria Santissima - colei che con il suo fiat ha da subito collaborato con l’opera salvifica di Dio - e di tutti i santi (martiri, confessori, vergini o semplici credenti), che ben conoscono le difficoltà della vita per averle vissute. Non dimentichiamo neppure gli Angeli, che da Dio hanno ricevuto il compito di assistere noi, le nostre famiglie, i nostri paesi e nazioni e di difenderci dalle possenti forze del male e del demonio, che già combatterono. È importante chiedere la Grazia di poter accrescere la fede, la speranza e la carità. Ma non meno utile è chiedere sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio. In genere è bene far ricorso alle preghiere che la Chiesa già conosce e propone. Spesso le preghiere spontanee non hanno la stessa ricchezza dottrinale e profondità spirituale delle altre. Infine la Madonna, nelle sue numerose apparizioni riconosciute, ci ha spesso indicato nella recita del Santo Rosario un mezzo efficace per ottenere grazie e protezioni dal cielo. In poche parole, concludendo, è importante chiedere aiuto a chi lo può dare o a coloro che possono intercedere a tal fine!

5) Studio della dottrina cattolica, Sacre Scritture e buone letture.
La fede non è un cieco sentimento religioso che emerge dall'oscurità del subcosciente per impulso del cuore e inclinazione della volontà moralmente educata, ma un vero assenso dell'intelletto a una verità ricevuta dal di fuori con la predicazione, per il quale, fiduciosi nella sua autorità supremamente verace, noi crediamo tutto quello che il Dio personale, creatore e signore nostro, ha detto, attestato e rivelato.
La dottrina della fede è trasmessa a noi dagli apostoli tramite i padri ortodossi, sempre con lo stesso senso e uguale contenuto. È da respingere del tutto la fantasiosa eresia dell'evoluzione dei dogmi da un significato all'altro, diverso da quello che prima la Chiesa professava; è da condannare similmente ogni errore che pretende sostituire il deposito divino, affidato da Cristo alla Chiesa perché lo custodisse fedelmente, con una ipotesi filosofica o una creazione della coscienza che si è andata lentamente formando mediante sforzi umani e continua a perfezionarsi con un progresso indefinito . (Dal giuramento antimodernista. Punti quarto e quinto)
Quindi, per conoscere la dottrina di Cristo, è necessario averla nell'intelletto e nel cuore: va dunque studiata, meditata ed amata. Si presti particolare attenzione al fatto che la Rivelazione si è compiuta ed è terminata con la morte dell’ultimo apostolo. Diffidiamo delle novità dottrinali, fosse anche un angelo del cielo che ce le trasmettesse (Gal: 1,6-10): la dottrina può essere approfondita, ma non può arricchirsi di nuove verità o tralasciarne altre!

Con questi insegnamenti impressi nella mente e nel cuore, con un immenso Amore per Dio e specialmente confidando nella sua grazia e misericordia, ci apprestiamo a combattere la buona battaglia, sperando di riuscire anche noi a conservare la fede così da poter un giorno accedere al Paradiso celeste! Che il Signore ci aiuti e ci protegga sempre e se possibile, a tal fine, ci dia sempre dei buoni e santi sacerdoti!
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