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ANEDDOTI E STORIELLE UTILI

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2017 17:42
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01/08/2013 17:01
 
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Di i Pino Molina Betancor

"Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:
- Tu credi nella vita dopo il parto? >
- Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi.
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita? >
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto. >
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.>
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla. >
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
- Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? >
- Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe. >
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ."

P.M.Betancor
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19/09/2013 21:41
 
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IL TEST DI SOCRATE PER SAPERE SE LE COSE SONO VERE, BUONE ED UTILI.
Nell'antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:

- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?

- Un momento - rispose Socrate. - Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.

- I tre setacci?

- Ma sì, - continuò Socrate. - Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?

- No... ne ho solo sentito parlare...

- Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?

- Ah no! Al contrario

- Dunque, - continuò Socrate, - vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. E' utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?

- No, davvero.

- Allora, - concluse Socrate, - quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo ?

-------------------------------

Se ciascuno di noi potesse meditare e metter in pratica questo piccolo test... forse il mondo sarebbe migliore.
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17/01/2014 08:27
 
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L'utilità di un sasso

C’era una volta. in un inverno freddissimo, un uccellino che volava su un campo innevato. Avendo le zampette piene di neve cercava un posto su cui appoggiarsi.
Dall’alto sembrava che tutto fosse ricoperto di neve. Scendendo più in basso, però, si accorse che c’era una pietra che ne era priva. Allora l’uccellino si avvicinò e chiese al sasso: “Scusami, sono infreddolito e ho le zampette piene di neve, posso poggiarmi su di te per qualche istante?” [SM=g7506]

Il sasso lo guardò e subito disse “Ma certo!”. [SM=g7398]

L’uccellino si posò, si asciugò le zampette e dopo qualche minuto riprese il viaggio. Nel ripartire disse alla pietra: “Grazie, sei stato veramente gentile, eri l’unico su cui potevo poggiarmi. Ti sarò sempre debitore”. [SM=g3228777]
Ma il sasso rispose: “Grazie a te! Ora non mi chiederò più che ci sto a fare”. [SM=g7297]
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11/11/2016 17:03
 
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LA CIOCCOLATA CALDA

Un gruppo di laureati, affermati nelle loro carriere, discutevano sulle loro vite durante una riunione. Decisero di fare visita al loro vecchio professore universitario, ora in pensione, che era sempre stato un punto di riferimento per loro.
Durante la visita, si lamentarono dello stress che dominava la loro vita, il loro lavoro e le relazioni sociali.
Volendo offrire ai suoi ospiti un cioccolato caldo, il professore andò in cucina e ritornò con una grande brocca e un assortimento di tazze. Alcune di porcellana, altre di vetro, di cristallo, alcune semplici, altre costose, altre di squisita fattura.
Il professore li invitò a servirsi da soli il cioccolato.
Quando tutti ebbero in mano la tazza con il cioccolato caldo il professore espose le sue considerazioni dicendo :
" Noto che son state prese tutte le tazze più belle e costose, mentre son state lasciate sul tavolino quelle di poco valore. La causa dei vostri problemi e dello stress è che per voi è normale volere sempre il meglio. La tazza da cui state bevendo non aggiunge nulla alla qualità del cioccolato caldo. In alcuni casi la tazza è molto bella mentre alcune altre nascondono anche quello che bevete. Quello che ognuno di voi voleva in realtà era il cioccolato caldo. Voi non volevate la tazza... Ma voi consapevolmente avete scelto le tazze migliori. E subito, avete cominciato a guardare le tazze degli altri. Ora amici vi prego di ascoltarmi... La vita è il cioccolato caldo... il vostro lavoro, il denaro, la posizione nella società sono le tazze. Le tazze sono solo contenitori per accogliere e contenere la vita. La tazza che avete non determina la vita, non cambia la qualità della vita che state vivendo. Qualche volta, concentrandovi solo sulla tazza, voi non riuscite ad apprezzare il cioccolato caldo che Dio vi ha dato. Ricordatevi sempre questo: Dio prepara il cioccolato caldo, Egli non sceglie la tazza. La gente più felice non ha il meglio di ogni cosa, ma apprezza il meglio di ogni cosa che ha! Vivere semplicemente.
Amare generosamente.
Parlare gentilmente.
Lasciate il resto a Dio.
E ricordatevi: La persona più ricca non è quella che ha di più, ma quella che ha bisogno del minimo.
Godetevi il vostro caldo cioccolato, offre Dio!
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03/01/2017 13:51
 
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Gesù, alunno della scuola di Nazareth, rientra a casa con la sua pagella.
Sua Madre, dopo averli letti, non dice nulla, ma medita tutte queste cose nel suo cuore.
Ma a Giuseppe bisognerà pur farla vedere…
PAGELLA SCUOLA primaria “SIMEONE DI NAZARETH” Destinatari: Giuseppe e Maria
Materie
SCRITTURA: Non porta mai quaderno e penna ed è costretto a scrivere col dito per terra.
ESPRESSIONE LINGUISTICA: L’alunno presenta grosse difficoltà a parlare normalmente. Si esprime inventando strane storielle.
MATEMATICA: L’alunno non è in grado di sottrarre nulla. Sbaglia le addizioni dicendo che 1+1+1 fa sempre UNO. Quando deve fare delle moltiplicazioni parla di pani e pesci.
GEOGRAFIA: spiega incomprensibili regioni celesti e non vuole saperne di quelle terrestri.
CHIMICA: Non fa gli esercizi richiesti. Quando l'insegnante è girato si diverte a fare giochetti con l'acqua facendola sembrare vino
SCIENZE NATURALI: Crede di poter sovvertire le leggi della natura e di poter comandare ai venti e al mare.
ECONOMIA: Insiste nel dire che per guadagnare bisogna perdere e che le ricchezze vanno condivise. Inoltre sostiene che quelli che lavorano tutto il giorno siano pagati come quelli che lavorano un'ora sola.
EDUCAZIONE FISICA: Invece di imparare a nuotare come fanno tutti, si mette a camminare sull'acqua.
CONDOTTA: Ha una forte tendenza a frequentare i compagni più inetti e dice che alcuni pii uomini che si recano al Tempio dovrebbero esserne cacciati con la frusta.
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Giuseppe, letta con attenzione la pagella, riflette e conclude che così non si può andare avanti e che dovrà prendere seri provvedimenti.
Chiama il figlio e gli dice: “Bene, Gesù, siccome le cose sono a questo punto, puoi fare una croce sulle vacanze di Pasqua!”
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11/02/2017 08:47
 
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*LO* *ZUCCHERO*

Mancavano 5 minuti alle 16. Trenta bambini, tutti della 5a elementare, quel pomeriggio, erano eccezionalmente irrequieti, agitati, emozionati, chiassosi, rumorosi. Alle ore 16 in punto arrivó la maestra per iniziare l’esame scritto di religione.
Immediatamente un silenzio generale piombó nella sala dove erano seduti i bambini in attesa delle domande.
*1°* *Domanda*: “Chi mi sa dire con parole sue chi è Dio?”, cominció a dettare la maestra;
*2°* *Domanda*: "Come fate a sapere che Dio esiste, se nessuno l’ha mai visto?”.

Dopo 20 minuti, tutti avevano consegnate le risposte.
La maestra lesse ad una ad una le prime *29*; erano piú o meno ripetizione di parole dette e ascoltate molte volte: “Dio è nostro Padre, ha fatto la terra, il mare e tutto ció che esiste”
Le risposte erano esatte, per cui si erano guadagnati la promozione.
Poi chiamó *Ernestino*, un piccolo vispo bambino biondo, lo fece avvicinare al suo tavolo e gli consegnó il suo foglietto, dicendogli di leggerlo ad alta voce davanti a tutti i suoi compagni. *Ernestino*, temendo una pesante umiliazione davanti a tutta la classe, con la conseguente bocciatura, cominció a piangere. La maestra lo rassicuró e lo incoraggió. *Singhiozzando* *Ernestino* lesse: “Dio è come lo zucchero che la mamma ogni mattina scioglie nel latte per prepararmi la colazione. Io non vedo lo zucchero nella tazza, ma se la mamma non lo mette, ne sento subito la mancanza. Ecco, *Dio* è cosí, anche se non lo vediamo. Se *Lui* non c’è la nostra vita è amara, è senza gusto”. Un applauso forte riempí l’aula e la maestra ringraziò *Ernestino* per la risposta cosí originale, semplice e vera. Poi completó: “Vedete bambini, ció che ci fa saggi non è il sapere molte cose, ma l’essere convinti che *Dio* fa parte della nostra vita”.

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14/02/2017 10:14
 
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Leggi questa storiella... fa riflettere.
Oggetto: 7%

Un Sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese

:«Signore, mi
piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno»
Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno.
C'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente
cibo dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma
poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro
sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire
l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi
manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio :
«Non capisco!»
- E' semplice, - rispose Dio, - essi hanno imparato che il manico del
cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire se' stessi..ma permette di nutrire il proprio vicino. Percio' hanno imparato a
nutrirsi gli uni con gli altri !
Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano che a se stessi...
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura...La differenza la
portiamo dentro di noi!!!
Mi permetto di aggiungere un pensiero non mio:
"Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non
per soddisfare l'ingordigia di pochi.
I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false
fintanto che non vengono trasformati in azioni.


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16/02/2017 23:02
 
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Oggi, un bimbo mi ha chiesto:
“Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure,
ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?”
Io: “No, il cuore resta sempre nello stesso posto, a sinistra..”
Ed intanto penso: “..Poi, un giorno, crescerai.
Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi,
senza abitare davvero nessun luogo.
Ti sale in gola, quando sei emozionato.
O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti,
e sembra volerti uscire dal petto.
Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore
per posarlo in altre mani.
E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po’ ammaccato.
Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale.
O, forse, sarà più bello ancora.
Questo però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più,
un cuore. Di averlo perso.
E ti affannerai a cercarlo in un ricordo,
in un profumo, nello sguardo di un passante,
nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno, un giorno un po’ diverso,
un po’ speciale, un po’ importante..
Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore,
ma chi lo possiede, incontrandoti, arricchirà il tuo...❤
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26/02/2017 17:42
 
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Nel pancione di una mamma c'erano due bambini.
Uno chiese all'altro: "Ma tu ci credi in una vita dopo il parto?"
L'altro rispose: "Certo! Deve esserci qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per quello che verrà più tardi". "Sciocchezze" disse il primo "non c'è vita dopo il parto! Che tipo di vita sarebbe quella?"
Il secondo riprese: "Io non lo so, ma ci sarà più luce di qui. Forse potremo camminare con le nostre gambe e mangiare con le nostre bocche. Forse avremo altri sensi che non possiamo capire ora".
Il primo replicò: "Questo è assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca!? Ridicolo! Il cordone ombelicale è tutto quello di cui abbiamo bisogno...e poi è troppo corto. La vita dopo il parto è fuori questione".
Il secondo continuò ad insistitere: "Beh, io credo che ci sia qualcosa e forse diverso da quello che è qui. Forse la gente non avrà più bisogno di questo tubo".
Il primo contestó: "Sciocchezze, e inoltre, se c'è davvero vita dopo il parto, allora, perché nessuno è mai tornato da lì? Il parto è la fine della vita e nel postparto non c'è nient'altro che oscurità, silenzio e oblio. Il parto non ci porterà da nessuna parte".
"Beh, io non so" disse il secondo "ma sicuramente troveremo la mamma e lei si prenderà cura di noi".
Il primo rispose: "Mamma? Tu credi davvero alla mamma? Questo si che è ridicolo. Se la mamma c'è, allora, dov'è ora?"
Il secondo riprese: "Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo in lei. È per lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere".
Rprese il primo: "Beh, io non posso vederla, quindi, è logico che lei non esiste".
Al che il secondo rispose: "A volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù".

_Questo è il modo in cui uno scrittore ungherese ha spiegato l'esistenza di Dio
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