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MERAVIGLIOSA PROGETTAZIONE DEGLI ORGANISMI VIVENTI

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2021 16:14
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21/01/2018 19:09
 
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l linfocita T, cosi' chiamato perchè prodotto dal timo, un organo linfatico presente nella parte antero-superiore del torace nell'uomo, è la cellula immunitaria che riconosce e distrugge gli antigeni batterici  O, virali presenti all'interno di una cellula e che quindi non possono essere distrutti dagli anticorpi solubili  prodotti dai linfociti B. Inoltre il linfocita T riconosce e distrugge le cellule tumorali,  e le cellule trapiantate.


Per fare questo è dotato di un recettore specifico posto sulla sua membrana chiamato TCR  che è un eterodimero proteico formato da due catene alfa e beta che hanno una parte variabile V e una parte costante C. La parte variabile sporge al di fuori del citoplasma del linfocita ed è pronto a riconoscere un antigene specifico che è un peptide batterico o virale accoppiato al complesso di istocompatibilità MHC di 1 e 2 classe che è presentato dalle cellule che possiedono l'antigene virale e batterico che viene processato ed esposto alla superficie della cellula deputata a questo compito insieme al complesso MHC. Soltanto se l'antigene è associato al complesso MHC può essere riconosciuto dal TRC del linfocita. I linfociti si differenziano in una quantità enorme di cloni, da 10^14 a 10^18 cloni cioè cellule che hanno CTR diversi nella loro parte variabile e possono quindi riconoscere una quantità enorme di antigeni diversi. Per avere questa varietà enorme di cloni avviene il meccanismo del ri-arrangiamento genico nei segmenti cromosomici V,D,J. Le catene alfa e beta del TCR sono espresse sulla superficie del linfocita T insieme al complesso proteico CD3 e a due catene identiche Z. Il CD3 ele le catene Z non legano l'antigene ma trasducono il segnale di attivazione quando il linfocita adatto incontra il suo antigene complementare. Ci sono poi dei corecettori che interagiscono coi ligandi espressi dal complesso MHC-peptide; questi  corecettori sono il CD4, che si lega al MHC di classe seconda, e il CD8 che si lega al dominio alfa 3 della classe 1 di MHC,.Il linfocita inoltre matura la tolleranza al self, cioè ai tessuti del proprio organismo e si differenzia anche in due sottopopolazioni specializzate: linfociti helper  CD4 e linfociti citotossici CD8. Le cellule reticolo-epiteliali del timo controllano la maturazione delle cellule T. In maggioranza i timociti , per il 90% esprimono le due catene alfa e beta, e cellule che esprimono i due coricettori  CD4 eCD8. E' notevole il fatto che il 95% dei linfociti non riesce a giungere a maturazione e muoiono per apoptosi, cioè per morte programmata. E questo accade perchè moltissimi linfociti presentano il TCR simile alla conformazione dei componenti  del proprio corpo. In questo caso scatta il meccanismo molto complesso della morte programmata. ed è per questo motivo che l'organismo in condizioni normali non produce anticorpi contro se stesso. I linfociti T inoltre producono due sottopopolazioni di linfociti molto importanti: i linfociti Helper e i linfociti citotossici. I linfociti Helper, una volta entrati in contatto con l'antigene, incominciano a secernere varie citochine che possono essere prodotte anche dalle cellule che espongono l'antigene. Le citochine sono le sostanze che producono l'infiammazione e quindi la distruzione degli antigeni alieni. Tra i linfociti Helper si differenziano anche i linfociti Helper follicolari che hanno la funzione di stimolare i linfociti B a trasformarsi in plasmacellule e quindi a secernere gli anticorpi Esiste quindi un collegamento tra i linfociti T e i linfociti B che producono anticorpi. I linfociti citotossici invece svolgono un'azione diretta distruggendo la cellula infettata dal virus o la cellula anomala. Quindi i linfociti Helper  sono come una specie di direttori d'orchestra e dirigono tutta l'immunità adattativa. I linfociti citotossici sono invece dei perfetti esecutori  e distruggono direttamente la cellula infetta o anomala. Il virus del HIV aggredisce specificamente i linfociti Helper i quali vengono a mancare con tutte le conseguenze negative per l'immunità provocando la malattia  AIDS. Anche i linfociti T, una volta attivati con l'antigene estraneo associato al complesso di istocompatibilità MHC, si moltiplicano, ma producono lo stesso identico CTR e anche  producono le cellule della memoria pronte ad agire in caso di nuovo attacco dello stesso bacterio o virus. Questa breve e sintetica descrizione che ho fatto del linfocita T e delle sue funzioni dimostra ancora una volta che tutto questo meccanismo molto complesso non può essere dovuto al caso: lo dimostrano soprattutto due cose: se per esempio il virus del HIV attacca e distrugge le cellule Helper si ha l'AIDS con gravi conseguenze fino alla morte. Quindi le cellule Helper sono essenziali alla vita. Se non ci fosse il TCR esposto sulla superficie della cellula linfocitica non potrebbe esserci l'immunità.senon ci fosse il meccanismo che distrugge  i linfociti che espongono CTR simili agli antigeni dello proprio corpo si avrebbero attacchi continui di tipo infiammatorio alle cellule e agli organi dello stesso corpo. Si avrebbero cioè le cosiddette malattie autoimmunitarie  che avvengono quando i meccanismi che sono atti alla distruzione delle cellule che espongono recettori self sono difettosi. Esiste un Intelligenza dietro tutto questa complessità




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