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MERAVIGLIOSA PROGETTAZIONE DEGLI ORGANISMI VIVENTI

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2021 16:14
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27/08/2016 19:39
 
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Nel precedente articolo sulla coagulazione del sangue ,processo estremamente complesso, abbiamo visto che i fattori che iniziano la cascata coagulativa ,in sede di ferita ,partono dalla lesione endoteliale; questo processo non si estende a tutto il sistema vascolare, perchè a monte e a valle della ferita vascolare l'endotelio è intatto e da esso vengono prodotte sostanze chimiche che inibiscono la coagulazione.


Quali sono queste sostanze chimiche? Anzitutto il fegato produce una proteina ,chiamata antitrombina che funziona penetrando all'interno della trombina inibendola; questa azione è però debole e viene rinforzata di 1000' volte dalla produzione da parte dell'endotelio intatto di una sostanza chiamata eparan solfato (l'eparina). Questa sostanza rinforza enormemente l'azione dell'antitrombina che entra dentro la trombina inibendola e non consentendo che essa trasformi il fibrinogeno in fibrina. L’antitrombina inibisce anche il fattore X attivato e in misura minore anche i fattori IX eVII. Questa inibizione consente che il coagulo non si formi. L'endotelio intatto produce un'altra sostanza, la trombomodulina; la trombomodulina attiva la proteina C prodotta anch'essa dal fegato. La proteina C attivata è una proteasi che rompe dei legami chimici specifici dei i fattori V e VIII :E' evidente quindi che la combinazione di proteina C e trombomodulina inibisce anch'essa la coagulazione. Ricordo inoltre che nella cascata coagulativa ,al suo inizio il fattore tissutale presente nel tessuto danneggiato attiva il fattore VII: l'endotelio normale produce un altro fattore tissutale, il TFPI che disattiva il fattore X e il complesso cosi' legato disattiva anche il fattore VII. Cosi', per la presenza di tutti questi fattori anticoagulanti l'endotelio normale disattiva tutta la cascata coagulativa, finchè non avviene una ferita del vaso, che inibisce tutti i fattori anticoagulanti. Tutto il sistema dei fattori coagulanti e anticoagulanti è irriducibilmente complesso :se fosse mancato soltanto il fibrinogeno, o la protrombina, o il fattore tissutale, o il fattore V, o il fattore VII o il fattore VIII, o  il fattore  IX, o il Fattore X, o il fattore XI, o il fattore XIII, o la antitrombina o la proteina c reattiva o TFPI sarebbe stato impossibile per i primi uomini sopravvivere a lungo per riprodursi e continuare la discendenza. Michael Behe ha descritto molto bene questa complessità irriducibile. Ma non basta la complessità irriducibile per sopravvivere; è necessario che tutti i componenti della coagulazione e della anticoagulazione siano presenti nella giusta misura: poco o troppo di ciascuno di questi componenti rendono problematica la coagulazione o l'anticoagulazione: il corpo deve sapere utilizzare i giusti numeri per avere l'equilibrio.

In un articolo precedente ho detto che perchè avvenga la coagulazione del sangue devono essere presenti tutti i componenti del sistema coagulativo e anche tutti gli elementi che si oppongono alla coagulazione in modo da evitare una trombosi massiccia del sistema vascolare.

Ma non basta tutto questo: ci devono essere anche le dosi giuste per ciascun componente del sistema: sembra che l'organismo "sappia" quali sono i numeri giusti. Incominciando per esempio dalle piastrine esse oscillano normalmente da 150.000 a 450.000 per microlitro di sangue: valori sui 10.000-20.000 possono provocare gravi emorragie nei sistemi più a rischio come il cervello e il sistema gastrointestinale: teniamo presente che ogni giorno in tutto il corpo, a causa delle forze naturali della gravità, dell'attrito, della pressione idrostatica, si verificano migliaia di micro emorragie nel piccolo circolo: se non esistesse il tappo piastrinico si potrebbero avere dei versamenti massicci di sangue. Ma anche un aumento di oltre 750000 piastrine per microlitro provocherebbe gravi inconvenienti come un intasamento dei capillari perchè le piastrine sono corpi solidi ed inoltre tenderebbero ad aggregarsi provocando microemboli con lesioni dei vari organi. Ma anche la cascata coagulativa deve essere controllata: quando avviene un danno vascolare .a livello delle ferite mancano i fattori anticoagulanti ,come l'eparina la proteina c attivata, la calmodulina ecc., e si può avviare quindi la cascata coagulativa. Nell'endotelio intatto al di la della ferita prevalgono invece i fattori anticoagulanti e la coagulazione non può avvenire. Quasi tutti i fattori coagulanti e anche i fattori anticoagulanti sono prodotti dal fegato: il fibrinogeno viene prodotto alla dose di 3000 mg.xmmc,ma se si arriva a 1000mg.possono avvenire sanguinamenti. Il livello ematico di protrombina è di 100 U.se scende a 30 U. avviene egualmente il sanguinamento. Il  fattore V oscilla tra 10 e 2,5 U, il fattore VII tra 0,5 0,125 U., il fattore VIII tra 0,1 e 0,04 U; se manca o è al di sotto di 0,004 U si ha L'emofilia A, il fattore IX oscilla tra 5 e 0,5 U al di sotto di 0,5 U si ha l'emofilia B.  e cosi' via per tutti gli altri fattori. Ma avere anche troppe cose buone suscita problemi: esiste la  malattia di Leiden che è determinata da una mutazione puntiforme del fattore V, ;e' una mutazione  che sostituisce l'amminoacido arginina colla glutammina nella molecola polipepdidica. Questa mutazione non consente più alla proteina C attivata di tagliare la molecola del fattore V nel punto della sostituzione e in definitiva il fattore V continua ad essere attivo e aumentato del 30% in circolo causando, per i portatori della mutazione un maggior rischio di trombosi venosa e quindi di embolia polmonare. Esiste anche un'altra mutazione. questa volta della protrombina, la protrombina 20210  ;trattasi di una sostituzione di una guanina coll'adenina in una zona del gene della protrombina deputato al controllo della produzione della protrombina: tutto cio' determina un aumento della protrombina nel sangue dei portatori della mutazione con conseguente maggior rischio di trombosi venose profonde ed embolie polmonari. Come si vede da quello che fino ad ora ho descritto esiste un sofisticato controllo dei componenti della coagulazione: i valori non devono essere nè troppo alti nè troppo bassi. altrimenti possono avvenire delle catastrofi e basta una mutazione di un solo aminoacido in una molecola chiave perchè avvenga il rischio di una catastrofe per la vita. Sembra che il corpo sappia quali devono essere i valori giusti. E' estremamente improbabile che questo sia avvenuto attraverso tentativi ed errori di eventi casuali. La teoria darwiniana è poco verosimile. E' molto più logica e ragionevole la teoria del disegno intelligente, ma la maggior parte dei biologi evoluzionisti, per varie ragioni non l'accettano ,ma in questo modo continuano ad essere all'oscuro delle vere ragioni della straordinaria complessità biologica

 


[Modificato da Credente 30/08/2016 18:56]
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