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MERAVIGLIOSA PROGETTAZIONE DEGLI ORGANISMI VIVENTI

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2021 16:14
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28/12/2013 02:32
 
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LA SORPRENDENTE COMPLESSITA' DELLA VITA
Tratto da: C'era una volta il Darwinismo


Il concetto iniziale più importante, che ha fatto sì che la realtà della Creazione sia ben conosciuta da ognuno, è la complessità della vita, che non poteva neanche essere immaginata ai tempi di Darwin. Nel suo libro del 1996, Darwin's Black Box [La scatola nera di Darwin], Michael Behe, professore di biochimica alla Lehigh University, scrive a proposito della scoperta della complessità delle cose viventi:

Sin dalla metà degli anni ’50 la biochimica ha spiegato, con estrema accuratezza, i procedimenti della vita a livello molecolare […] La scienza del XIX secolo non poteva neanche immaginare i meccanismi della vista, dell’immunità, o del movimento, ma la moderna biochimica ha identificato le molecole che permettono queste e altre funzioni. Una volta ci si aspettava che la base della vita fosse oltremisura semplice. Questa aspettativa si è incrinata. Si è constatato che la vista, il moto e le altre funzioni biologiche non sono meno sofisticate delle telecamere o delle automobili. La scienza ha fatto enormi progressi nella comprensione del funzionamento della chimica della vita, ma l’eleganza e la complessità dei sistemi biologici a livello molecolare hanno paralizzato il tentativo della scienza di spiegare le loro origini. […] Molti scienziati hanno temerariamente asserito che le spiegazioni erano già in loro possesso, o che prima o poi lo sarebbero state , tuttavia non si può trovare nessun argomento a favore di tale asserzione nella letteratura scientifica autorevole. Ancora più importante è il fatto che vi sono ragioni inoppugnabili, basate sulla struttura dei sistemi stessi, per arrivare alla conclusione che una spiegazione darwiniana dei meccanismi della vita sarà sempre evasiva.13

Dunque cosa c’è di così complesso in una cellula? Behe risponde:

Poco dopo il 1950, la scienza progredì fino al punto che fu possibile determinare le forme e le proprietà di alcune molecole che costituiscono gli organismi viventi. Un po’ alla volta, e con estrema cura, furono rivelate le strutture di un numero sempre maggiore di molecole biologiche, e come queste funzionassero, desumendolo da un incalcolabile numero di esperimenti. I risultati complessivi hanno poi dimostrato, con assoluta chiarezza, che la vita è basata su delle macchine – macchine composte da molecole! Macchine molecolari che trasportano il carico da un posto all’altro nelle cellule, procedendo in “autostrade” fatte di altre molecole, mentre altre ancora funzionano da cavi, funi e pulegge per mantenere la cellula nella giusta forma. Macchine che spengono e accendono gli interruttori cellulari, a volte uccidendo la cellula, e altre volte facendola crescere di dimensioni. Macchine funzionanti a energia solare che catturano l’energia dei fotoni e la conservano sotto forma di sostanze chimiche. Macchine elettriche che permettono alla corrente di fluire attraverso i nervi. Macchine che fabbricano sia sé stesse che altre macchine molecolari. Le cellule nuotano usando le macchine, si copiano con il macchinario e con questo ingeriscono il cibo. In breve, macchine molecolari altamente sofisticate controllano ogni processo cellulare. Perciò i dettagli della vita vengono finemente calibrati, e il macchinario della vita è enormemente complesso.14

Gerald Schroeder, fisico e biologo molecolare, mette in evidenza questa straordinaria complessità:

[…] In media, ogni cellula del vostro corpo, in questo preciso istante ed in ogni secondo, sta formando duemila proteine. Ogni secondo! In ogni cellula. Continuamente. E lo fanno con una tale semplicità. Noi, di tutta questa attività, non ce ne accorgiamo neanche. Una proteina è una fila di diverse centinaia di aminoacidi, e un aminoacido è una molecola che ha circa venti atomi. Ognuna di tutte le cellule del vostro corpo sta selezionando, proprio adesso, circa cinquecentomila aminoacidi, costituite da circa dieci milioni di atomi, organizzandoli in stringhe preselezionate, unendoli insieme, controllando che ogni stringa sia ripiegata in forme specifiche, e infine inviando ogni proteina verso il luogo giusto, qualcuna all’interno della cellula, qualcuna fuori, luoghi che hanno segnalato la necessità di queste proteine specifiche. Ogni secondo. Ogni cellula. Il tuo corpo, e anche il mio, è una meraviglia vivente.15

Come scrisse Paul Davies , affermare che questo sistema straordinariamente complesso è un prodotto del caso o di leggi naturali è come asserire che una casa può essere costruita facendo saltare in aria i mattoni con della dinamite. Ed è per questa ragione che la complessità della vita disarma i darwinisti. Secondo Behe nessuna delle loro pubblicazioni scientifiche dà una spiegazione evoluzionista delle origini della vita:

Se si cerca nella letteratura scientifica sull’evoluzione, e si concentra la propria ricerca sulla questione di come le macchine molecolari - la base della vita – si sono sviluppate, si troverà un innaturale e completo silenzio. La complessità della fondazione della vita ha paralizzato il tentativo della scienza di darne conto; le macchine molecolari si innalzano come una barriera finora impenetrabile e irraggiungibile per il darwinismo.16

In breve, le indagini sulle origini della vita sono state un importante sviluppo che ha contribuito al crollo della teoria dell’evoluzione. Allora perché gli evoluzionisti ancora si aggrappano al darwinismo?

Harold Urey, uno degli autori dell’esperimento di Miller, ammette:

Tutti noi che studiamo l’origine della vita troviamo che più vi guardiamo dentro, più abbiamo l’impressione che la vita sia troppo complessa perché si sia evoluta da qualche parte. Tutti noi crediamo, come un atto di fede, nell’evoluzione della vita dalla materia inerte di questo pianeta. Ma è proprio il fatto che la sua complessità sia così grande, che ci rende difficile immaginare che sia stata davvero così.

Urey dichiara che lui e molti dei suoi colleghi “credono” che l’origine della vita sia un evento del caso. Pertanto, in effetti, non fu la scienza la base di questo esperimento, ma la fede. E l’idea che niente esista oltre alla materia, che tutto debba essere spiegato in termini di effetti fisici, è filosofia materialista.

Il darwinismo è scientificamente crollato, solo una fede cieca nella sua filosofia lo mantiene ancora in vita, ma non potrà mai farlo rivivere in quanto teoria.
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