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MINUCIO FELICE (200-260 d.C. )

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2011 22:57
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26/06/2011 22:57
 
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Minucio Felice

Marco Minucio Felice (in latino Marcus Minucius Felix; Cirta, seconda metà II secoloRoma, 260 circa) è stato un poeta, scrittore e letterato romano del II secolo.

 

Biografia

Del Minucio Felice uomo sappiamo ben poco: è però certo che nacque nella Numidia, quasi sicuramente a Cirta (quindi conterraneo ed amico di Frontone, maestro di Marco Aurelio), che visse per quasi tutta la sua esistenza a Roma, che fu un avvocato molto ricco e che la sua vita si svolse nel II secolo dopo Cristo.

Grande esponente della letteratura apologetica (secondo, in quanto a fama, al solo Tertulliano), scrisse il dialogo Octavius, che ci è pervenuto, e un romanzo didascalico, il De fato, che invece non è arrivato ai giorni nostri.

L'Octavius

   

L'Octavius è un dialogo che ha per protagonisti lo stesso scrittore, Cecilio e Ottavio e che si svolge sulla spiaggia di Ostia. Mentre i tre passeggiano sul litorale Cecilio, di origine pagana, compie un atto di omaggio nei confronti della statua di Serapide. Da ciò nasce una discussione in cui Cecilio attacca la religione cristiana ed esalta la funzione civile della religione tradizionale, mentre Ottavio, cristiano, attacca i culti idolatrici pagani ed esalta la tendenza dei Cristiani alla carità e all'amore per il prossimo. Alla fine del dialogo Cecilio si dichiara vinto e si converte al Cristianesimo, mentre Minucio, che funge da arbitro, assegna ovviamente la vittoria ad Ottavio.

Un Cristianesimo solo per l'élite societaria

Il Cristianesimo di Minucio è lo stesso dei ceti dirigenti, i quali non vogliono che il cambiamento di religione sia accompagnato da sommovimenti sociali e sono convinti che debbano comunque sopravvivere la finezza e l'equilibrio costruiti da secoli di civiltà greco-latina.

Nel progetto di Minucio Felice, infatti, non c'è spazio per le "stranezze" giudaiche e per gli estremismi dei cristiani radicali.

Non si può negare che il Cristianesimo sia autentico, spontaneo, genuino e sincero, ma certamente nulla ha della carica rivoluzionaria che ne aveva facilitato la diffusione fra i ceti subalterni e che per alcuni intellettuali (Tertulliano era uno di loro) costituiva ancora il fascino principale della nuova religione.

[Modificato da Coordin. 26/06/2011 22:57]
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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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