È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

CRONOLOGIA BIBLICA E PARABIBLICA

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2013 14:48
Autore
Stampa | Notifica email    
09/09/2013 14:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

GIOVANNI BATTISTA IN FLAVIO GIUSEPPE

Nelle “Antichità giudaiche” troviamo riferimenti importanti a ciò che è narrato nel Nuovo Testamento. Giuseppe Flavio ci descrive la vicenda di Giovanni Battista con queste parole (le parole fra parentesi, che aiutano a contestualizzare il brano, appartengono al commento del biblista R.Penna ai testi flaviani): 

Nel frattempo vennero in conflitto Areta, re di Petra, ed Erode (Antipa). Il tetrarca Erode aveva sposato la figlia di Areta ed era unito a lei già da molto tempo. In procinto di partire per Roma, egli prese alloggio da Erode (Filippo, nominato in Mc 6,17), suo fratello, essendo di diversa madre; infatti questo Erode era nato dalla figlia del sommo sacerdote Simone. Innamoratosi di Erodiade, sua moglie, che era figlia del loro fratello Aristobulo e sorella di Agrippa il Grande (=Erode Agrippa I, nominato in At 12), cominciò impudentemente a parlarle di matrimonio. Avendo ella accettato, convennero che lei si sarebbe trasferita a casa di lui, appena fosse tornato da Roma. Nei patti c'era che egli doveva ripudiare la figlia del re Areta. Trovatisi d'accordo su queste cose, egli s'imbarcò per Roma. Al ritorno, dopo aver sbrigato le sue faccende a Roma, sua moglie, venuta a conoscenza dei contatti con Erodiade e prima ancora di informarlo che sapeva ogni cosa, chiese di essere inviata a Macheronte, che era ai confini dei domini di Areta e di Erode, senza dare alcuna spiegazione delle sue intenzioni. Ed Erode la lasciò andare, senza sospettare cosa la donna tramasse. Ma questa aveva già mandato dei messaggeri a Macheronte, che allora era soggetto a suo padre, in modo che il governatore (della fortezza) potesse preparare tutto per il viaggio. Appena giunta, ella partì per l'Arabia, pensando i vari governatori al trasporto, finché giunse velocemente dal padre e gli rivelò il progetto di Erode. Quegli (=Areta) fece di ciò un motivo di inimicizia, in aggiunta alla questione dei confini nella regione della Gabalitide. Raccolte truppe da ambedue le parti in vista della guerra, designarono dei comandanti invece di prendere essi stessi il comando. Data battaglia, l'intero esercito di Erode fu distrutto, in seguito al tradimento di alcuni rifugiati, che provenivano dalla tetrarchia di Filippo e si erano uniti alle forze di Erode. Erode scrisse queste cose a Tiberio. Questi, adiratosi perché Areta aveva cominciato le ostilità, scrisse a Vitellio (Legato in Siria negli anni 35-37: cf. Tacito, Ann 6, 32) di dichiarargli guerra e di condurre a lui Areta in catene, se l'avesse catturato vivo, o di mandargli la testa, se fosse stato ucciso. Queste cose Tiberio ordinò al governatore di Siria. 
Ma ad alcuni giudei sembrò che l'esercito di Erode fosse stato distrutto da Dio, e del tutto giustamente, per punire il suo trattamento di Giovanni soprannominato “battista”. Erode, infatti, aveva ucciso quest'uomo buono, che esortava i giudei a condurre una vita virtuosa e a praticare la giustizia vicendevole e la pietà verso Dio, invitandoli ad accostarsi insieme al battesimo. In ciò, infatti, il battesimo doveva risultare secondo lui accetto (a Dio): non come richiesta di perdono per eventuali peccati commessi, ma come consacrazione del corpo, poiché l'anima era già tutta purificata con la pratica della giustizia. Ma quando altri si unirono alla folla, poiché erano cresciuti in grandissimo numero al sentire le sue parole, Erode cominciò a temere che l'effetto di una tale eloquenza sugli uomini portasse a qualche sollevazione, dato che sembrava che essi facessero qualunque cosa per decisione di lui. Ritenne perciò molto meglio prendere l'iniziativa e sbarazzarsene, prima che da parte sue si provocasse qualche subbuglio, piuttosto che, creatasi una sollevazione e trovandosi in un brutto affare, doversene poi pentire. Perciò (Giovanni), per il sospetto di Erode, fu inviato in catene a Macheronte, la fortezza di cui abbiamo già parlato, e là fu ucciso. Ma l'opinione dei giudei fu che la rovina dell'esercito venne da Dio, che volle punire Erode per averlo condannato” (Giuseppe Fl, Ant. 18, 109-119). 


E' innanzitutto da rilevare come Giuseppe Flavio ci faccia conoscere degli aspetti della storia di Erode Antipa non descritti dalle fonti evangeliche. Veniamo così a sapere che era sposato con la figlia di Areta IV, re dei Nabatei, che regnò dal 9 a.C. al 40 d.C., avendo come capitale Petra (è il periodo del massimo splendore di Petra, quello nabateo; il predecessore di Areta IV è Obodas ed è lui che fa erigere la famosa Khazneh, il "Tesoro", all'ingresso della città). Il dominio di Areta si estendeva fino a Damasco (anche se, forse, non in maniera diretta) ed è da lui che l'apostolo Paolo scapperà, facendosi calare in una cesta dalle mura di Damasco (2Cor 11, 32-33 e At 9, 23-25). 
Il testo di Flavio Giuseppe conferma le nozze di Erode Antipa con la cognata (e nipote) Erodiade, che già aveva una figlia, Salomé (Ant. Giud. 18, 136 ss.). Conferma altresì il grandissimo seguito di popolo che aveva il Battista. La motivazione che da dell'uccisione di Giovanni è quella della paura di una rivolta, proprio a motivo del successo della sua predicazione. Questa affermazione non deve essere preferita necessariamente alla motivazione evangelica del rifiuto del Battista di approvare le seconde nozze di Erode fino alla pubblica condanna di esse. Entrambe le motivazioni, quella dello storico Flavio Giuseppe e quella neotestamentaria, potrebbero aver indotto, insieme, alla decisione sulla condanna, presa da Erode. 
Infine il teso flaviano sembra sottovalutare la motivazione del battesimo di Giovanni, come penitenza per il perdono dei peccati. Dobbiamo però considerare che Giuseppe Flavio è di discendenza asmoneo-sacerdotale e potrebbe voler riservare all'efficacia dei sacrifici del Tempio il potere del perdono.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:00. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com