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MOLTI I CREDENTI MA POCHI I PRATICANTI (M.Introvigne)

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2012 15:06
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18/05/2011 19:34
 
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L’ultima Indagine Europea sui Valori (Evs) rileva che il numero dei frequentatori regolari di funzioni religiose in Italia sale dal 35 al 37 e infine al 40%, ma si tratta della somma complessiva di cattolici e praticanti di altre religioni. Più della metà, quindi, entra in chiesa tutt’al più solo per ammirarne le bellezze artistiche. Una disaffezione che parte dai più giovani: sebbene a scuola l’ora di religione sia presente nei programmi, secondo l’ultimo annuario del servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica, la media nazionale di studenti che non fanno catechismo a scuola è del 7,3 per cento. Nelle scuole superiori, la percentuale raggiunge il 14, con punte del 17 in Toscana. E in Lombardia va anche peggio: stando ai dati diffusi dal Provveditorato provinciale e confermati dalla Curia ambrosiana, più di uno studente su due nelle scuole di Milano sceglie di non avvalersi dell’insegnamento del catechismo. In alcune scuole superiori, si sfiora il 60 per cento delle astensioni e in 182 classi non lo si insegna proprio.

La Bibbia, bandita dalle scuole dell’obbligo, viene bocciata anche all’università: poche le cattedre dove si insegna l’Antico Testamento (ossia Lingua e letteratura ebraica oppure Filologia biblica) e il Nuovo Testamento (Filologia ed esegesi neotestamentaria). Pochi i corsi di letteratura cristiana. E sebbene esistano molte case editrici di impronta cattolica e la vita quotidiana sia intrisa di riferimenti al cristianesimo (basta entrare in un museo), sempre meno persone hanno dimestichezza con i princìpi fondanti del Cattolicesimo, hanno letto e conoscono i testi sacri e sono in grado di spiegare i dogmi.

In questo quadro poco roseo – c’è da chiedersi – può una religione come quella cattolica impostare un dialogo proficuo di tipo ecumenico o interreligioso se prima non è consapevole della propria identità? E c’è da stupirsi se un romanzo zeppo di falsità come “Il Codice Da Vinci” vende milioni di copie e diventa un fenomeno mondiale? Ne abbiamo parlato con Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur, il Centro Studi Nuove Religioni, e uno dei massimi esperti in materia.

Introvigne, qual è la sua opinione in merito all’attuale cultura religiosa dell’Occidente?

“Contrariamente a quanto si pensa, in molti Paesi dell’Occidente il Cristianesimo gode di una salute discreta, migliore rispetto agli anni Settanta e Ottanta. Occorre però distinguere fra quelle che i sociologi di lingua inglese chiamano “le tre b”: believing (credere), belonging (appartenere) e behaving (comportarsi). Dal punto di vista delle credenze non c’è nessuna secolarizzazione: più o meno dovunque in Occidente coloro che si dichiarano credenti e cristiani sono oggi più numerosi che nel 1970, 1980 o 1990, e gli atei sono in rapido declino. Se invece parliamo di pratica religiosa, c’è una ripresa rispetto a dieci e ancor più a vent’anni fa in Stati Uniti, Italia (piccola, ma c’è), Germania, mentre il declino continua altrove, specialmente in Francia e in Spagna. Se infine parliamo di influenza della religione sul comportamento personale (specie nella sfera sessuale), sociale e politico, questa continua a essere molto bassa”.

Secondo lei i precetti della religione cristiana sono sufficientemente insegnati ai giovani d’oggi, oppure tale insegnamento è da considerarsi deficitario?

“Le statistiche pongono appunto questo problema, e per questo spesso assai curiosamente il clero contesta i dati dei sociologi e sostiene che ad andare in chiesa sono molti meno di quanto i sociologi pensano. Secondo le più autorevoli indagini sociologiche, vanno in chiesa almeno una volta al mese quasi metà degli italiani contro meno del 15% dei francesi. Quanto ai comportamenti sessuali, culturali e politici le differenze sono invece assai meno marcate. Dunque gli italiani si comportano in modo poco cristiano nonostante vadano in chiesa, non perché non ci vanno come invece accade in Francia”.

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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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