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PERSECUZIONI CONTRO I CREDENTI IN CRISTO

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2023 12:13
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06/10/2019 21:02
 
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Ecco cosa  continua ad accadere in Africa, specificamente in Uganda e Nigeria riguardo la persecuzione dei cristiani.

E anche un aggiornamento su quanto accade a casa nostra, dove, ancora una volta, viene a galla la battaglia contro il crocifisso nelle scuole.

Riporta il Morning Star News, l’agenzia che si occupa delle sofferenze dei cristiani perseguitati:

*** In Uganda, Ali Nakabale, un cristiano di 36 anni, ha visto la sua famiglia uccisa da parte di musulmani radicali a causa della sua conversione al cristianesimo. Ha perso sua figlia di 9 anni, suo figlio di 6 anni, sua madre e il suo patrigno.

È successo lo scorso 20 agosto a Nakaseke, paese a circa 50 chilometri da Kampala, la capitale nazionale e commerciale situata nel centro dell’Uganda. Tutto perché i musulmani radicali della zona si erano infuriati per il fatto che Nakabale e sua madre si erano convertiti dall'Islam al Cristianesimo.

Un vicino ha detto a Morning Star News che è venuto a conoscenza del fuoco all'una di notte: “Abbiamo visto il fuoco emanare dalla casa al tempo stesso che i musulmani gridavano ‘Allah Akbar’ [Allah è più grande] ... Arrivati sulla scena dell’attacco, abbiamo scoperto che la casa era stata rasa al suolo e i quattro membri della famiglia erano stati uccisi”.

*** Sempre nel Centro Uganda, una vedova e mamma di 7 figli, Lezia Nakayiza, ha dovuto lasciare la sua casa quando i parenti del suo defunto marito hanno scoperto che aveva abbandonato l’Islam.

“Non potevo condividere la mia fede con i fratelli di mio marito e con i suoi parenti che sono musulmani radicali", ha detto Nakayiza al Morning Star News per telefono.

“A giugno mio figlio minore ha raccontato a uno dei parenti il meraviglioso coro della chiesa che frequentiamo. Questo è stato l'inizio della nostra persecuzione”.

Si è sparsa la voce che i parenti del suo defunto marito stavano pianificando di punirla per aver lasciato l'Islam: “Un vicino cristiano mi ha informato che la famiglia stava pianificando di attaccarci”, ha detto Nakayiza.

Hanno colpito il 20 giugno: “Intorno alle 20:00 ho visto molte persone avvicinarsi alla nostra casa con bastoni e altre armi con un forte rumore proveniente dal capannone degli animali”, ha detto, aggiungendo che li ha sentiti urlare “Via con questi infedeli!”

Mentre cercavano di sfondare la porta principale, Nakayiza e i suoi figli scapparono dalla porta sul retro. La famiglia ora vive in un luogo sconosciuto.

E questo non è un caso unico. A luglio, un'altra vedova nell'Uganda centrale è stata costretta a fuggire da casa sua dopo aver ricevuto minacce islamiste quando i musulmani della zona hanno scoperto che era diventata cristiana.

Tali minacce costituiscono gli ultimi di molti casi di persecuzione dei cristiani in Uganda documentati da Morning Star News.

La costituzione dell'Uganda e altre leggi prevedono la libertà religiosa, incluso il diritto di propagare la propria fede e convertirsi da una fede all'altra.

I musulmani non rappresentano più del 12% della popolazione dell'Uganda, con concentrazioni elevate nelle aree orientali del paese.

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Schermata catturata dal sito di notizie Amaq dello Stato Islamico che ritrae Godfrey Ali Shikagham (a sinistra) e Lawrence Duna Dacighir prima della loro esecuzione da parte di Boko Haram (Morning Star News).

*** Allo stesso tempo, in Nigeria, la scorsa settimana il gruppo estremista islamico Boko Haram ha pubblicato un video che mostra l'esecuzione di due operatori cristiani a Maiduguri, capitale dello stato federale di Borno, ad est del paese.

È quanto riporta il corrispondente del Morning Star News in Nigeria. Boko Haram ha promesso anche di uccidere altri da tribù prevalentemente cristiane.

In un video pubblicato il 22 settembre sul sito dell'agenzia di stampa Amaq di Boko Haram, i due giovani – che si trovavano a Maiduguri svolgendo il loro lavoro nei campi profughi – vengono mostrati in ginocchio mentre tre uomini mascherati e armati stanno dietro di loro.

Parlando in lingua Hausa, il terzo dei tre terroristi afferma nel video di aver giurato di uccidere tutti i cristiani che catturano per vendetta nei confronti dei musulmani uccisi nei precedenti conflitti religiosi in Nigeria.

In una lettera della scorsa settimana al segretario generale delle Nazioni Unite, il portoghese Antonio Guterres, l'avvocato Emmanuel Ogebe del gruppo USA-Nigeria, una società di consulenza legale con enfasi sui diritti umani, ha espresso preoccupazione per il fatto che il governo nigeriano non ha condannato l'omicidio dei due uomini sebbene stessero aiutando a fornire rifugio agli sfollati nigeriani.

Ogebe ha affermato nella sua lettera che l'uccisione dei due cristiani è stata la prima esecuzione di Boko Haram sulla base della “pulizia etnica”. Le due vittime provenivano dal gruppo etnico Mwalghavul, prevalentemente cristiano.

L'agenzia internazionale di aiuti umanitari Mercy Corps ha sospeso le operazioni negli stati di Borno e Yobe nel nord-est della Nigeria dopo che l'esercito nigeriano ha chiuso quattro dei suoi uffici nella regione senza spiegazioni, ha annunciato l'agenzia lo scorso 25 settembre.

Ricordo che la Nigeria è classificata al 12 ° posto nella World Watch List del 2019 di Open Doors dei paesi in cui i cristiani subiscono le maggiori persecuzioni.

*** Mentre i cristiani sono perseguitati in tantissimi paesi da parte dei musulmani e induisti di matrice radicale, in Italia il neo Ministro dell’Istruzione, il grillino Lorenzo Fioramonti, si schiera contro il crocifisso nelle aule di scuola.

Per il ministro, intervistato da “Un giorno da pecora”, la trasmissione radiofonica di Rai Radio 1, piuttosto del crocifisso, sarebbe “meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione . . . Ritengo che le scuole non debbano rappresentare una sola cultura ma permettere a tutte di esprimersi. Eviterei un'accozzaglia di simboli, altrimenti diventa un mercato”.

Questo forse ti ricorderà il caso Adel Smith, allora presidente dell'Unione musulmani d'Italia e del giudice Luigi Tosti, tutte e due promotori della battaglia anti-crocifisso.

Contestando le disposizioni ancora in vigore che rendono obbligatoria l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche italiane, hanno fatto appello alla Corte europea dei diritti dell'uomo, la quale, con una sentenza definitiva, nel 2011 sancì che il crocifisso poteva restare affisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane.

L’Osservatorio sulla Cristianofobia rimarrà attento a qualsiasi atto che punta a togliere il simbolo massimo dei cristiani delle aule delle scuole italiane. Perchè l’Italia è cristiana e le sue radici sono cristiane: questo è un fatto, non è un’opinione.


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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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