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SCRITTI PATRISTICI PER LA LITURGIA FESTIVA (anno A)

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2017 10:21
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07/06/2011 08:57
 
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PENTECOSTE


Letture: Atti 2,1-11

1 Corinti 12,3b-7.12-13

Giovanni 20,19-23


1. L`opera mirabile dello Spirito Santo


Qualcosa di grande, e onnipotente nei doni, e ammirabile, lo Spirito Santo. Pensa, quanti ora sedete qui, quante anime siamo. Di ciascuno egli si occupa convenientemente; e stando in mezzo (cf. Ag 2,6) (a noi) vede di che cosa ciascuno è fatto; vede anche il pensiero e la coscienza, ciò che diciamo e abbiamo nella mente. E` certamente cosa grande ciò che adesso ho detto, ma ancora poco. Vorrei che tu considerassi, illuminato da lui nella mente, quanti sono i cristiani di tutta questa diocesi, e quanti di tutta la provincia della Palestina. Di nuovo spazia col pensiero da questa provincia a tutto l`impero romano; e da questo rivolgi lo sguardo a tutto il mondo; le stirpi dei Persiani, e le nazioni degli Indi, Goti e Sarmati, Galli, e Ispani, Mauri ed Afri ed Etiopi, e tutti gli altri, dei quali non conosciamo neanche i nomi; ci sono molti popoli, infatti, dei cui nomi non ci venne neppure notizia. Considera di ciascun popolo i vescovi, i presbiteri, i diaconi, i monaci, le vergini, e tutti gli altri laici; e guarda il grande reggitore e capo, e largitore dei doni; come in tutto il mondo a uno dà la pudicizia, a un altro la perpetua verginità, a un altro ancora la misericordia (o la passione dell`elemosina), a uno la passione della povertà, ad un altro la forza di fugare gli spiriti avversi; e come la luce con un solo raggio illumina tutto, così anche lo Spirito Santo illumina coloro che hanno occhi. Poichè se uno che vede poco con l`aiuto della grazia non si dona affatto, non accusi lo Spirito ma la sua propria incredulità.

Avete visto la sua potestà che egli esercita in tutto il mondo. Ora, perché la tua mente non sia rivolta alla terra, tu sali in alto: sali col pensiero fino al primo cielo, e contempla le innumerevoli miriadi di angeli che ivi esistono. Sempre col pensiero, sforzati di salire a cose ancora più alte, se puoi; mira gli arcangeli, mira gli spiriti; guarda le virtù, guarda i principati; guarda le potestà, i troni, le dominazioni. Di tutti questi è stato dato da Dio chi stia loro a capo, il Paraclito. Di lui hanno bisogno Elia ed Eliseo e Isaia tra gli uomini; di lui, tra gli angeli, Michele e Gabriele. Nessuna delle cose generate (o meglio create) è pari a lui nell`onore; infatti tutti i generi degli angeli, e gli eserciti tutti insieme riuniti, non possono avere alcuna parità ed uguaglianza con lo Spirito Santo. Tutte queste cose ricopre e oscura totalmente la buona potestà del Paraclito. Quelli infatti sono inviati per il ministero e questi scruta anche le profondità di Dio; come dice l`Apostolo: "Lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell`uomo se non lo spirito dell`uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio" (1Cor 2,10ss).

Fu lui a predicare del Cristo nei profeti: lui ad operare negli apostoli: ed è lui che fino ad oggi segna le anime nel Battesimo. E il Padre dà al Figlio e il Figlio comunica allo Spirito Santo. E` lo stesso Gesù, infatti, non io, che dice: "Tutto mi è stato dato dal Padre mio" (Mt 11,27); e dello Spirito Santo dice: "Quando però verrà lo Spirito di verità, ecc., egli mi glorificherà, perchè prenderà del mio e ve l`annunzierà" (Gv 16,13-14). Il Padre dona tutto attraverso il Figlio con lo Spirito Santo. Non è che una cosa sono i doni del Padre, e altri quelli del Figlio, e altri quelli dello Spirito Santo; una infatti è la salvezza, una la potenza, una la fede. Un solo Dio, il Padre un solo Signore, il suo Figlio unigenito; un solo Spirito Santo, il Paraclito.


(Cirillo di Aless., Catechesis XVI, De Spir. Sancto, I, 22-24)



2. Lo Spirito del Signore


Paolo, scrivendo a Timoteo, dice: "Custodisci il buon deposito con l`aiuto dello Spirito Santo che abita in noi" (2Tm 1,14). Ai Romani poi: "Non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all`obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito Santo (Rm 15,18). E ancora: "Vi esorto perciò, fratelli, per il Signore Nostro Gesù Cristo e l`amore dello Spirito Santo, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio" (Rm 15,30). Ai Corinzi: "O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio"? (1Cor 6,19). E ancora: "Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito" (1Cor 6,17). Ecco che apertamente qui afferma che c`è lo Spirito del Signore e facendolo ancora più apertamente, così di nuovo scrive ai Giudei: "Fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell`Antico Testamento, perchè‚ è in Cristo che esso viene eliminato. Fino ad oggi, guando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto. Il Signore è Spirito e dove c`è lo Spirito del Signore, c`è libertà" (2Cor 3,14-17). E ancora: "E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l`azione dello Spirito del Signore" (2Cor 3,18). Poichè dunque uno è il Signore Gesù Cristo, secondo la sentenza di Paolo, [questi] chiama il Signore veramente Spirito, e non riconosce alcuna differenza del Figlio e dello Spirito, ma lo chiama col nome del Signore in quanto in lui e per lui naturalmente esistente.


(Cirillo di Aless., De Sanct. Trinit., Assertio 34)



3. Il ruolo dello Spirito Santo


Quanto all`«economia» stabilita per l`uomo dal nostro magnifico Dio e Salvatore Gesù Cristo, secondo la bontà di Dio, chi dunque rifiuterà [di attribuirne] la piena realizzazione dlla grazia dello Spirito? Si considerino pure il passato, le benedizioni dei Patriarchi, l`aiuto portato dal dono della Legge, i «tipi», le profezie, le azioni brillanti in guerra, i miracoli compiuti dai giusti, o le disposizioni relative alla venuta del Signore nella carne, tutto fu realizzato dallo Spirito.

Egli fu all`inizio presente alla carne del Signore, quando di lui divenne l`«unzione» e l`inseparabile compagno, come è scritto: "Colui sul quale vedrai discendere e posarsi lo Spirito, è il mio Figlio diletto" (Gv 1,33; Lc 3,22) e "Gesù di Nazaret, che Dio consacrò in Spirito Santo" (At 10,38). Poi tutta l`attività di Cristo si compì in presenza dello Spirito. Egli era là anche quando fu tentato dal diavolo, poiché sta scritto: "Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato" (Mt 4,1). Ed era ancora con lui, inseparabilmente, quando Gesù compiva i suoi miracoli, perchè "io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio..." (Mt 12,28). Egli non l`ha lasciato dopo la sua Risurrezione dai morti: quando il Signore, per rinnovare l`uomo e per restituirgli - giacché l`aveva perduta - la grazia ricevuta dal soffio di Dio, quando il Signore soffiò sulla faccia dei discepoli, che cosa ha detto? "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv 20,22-23).

E l`organizzazione della Chiesa? Non è evidentemente, e senza contraddizione, opera dello Spirito Santo? Infatti, secondo san Paolo, è lui che ha dato alla Chiesa "in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori; poi il dono dei miracoli, poi i carismi di guarigione, di assistenza, di governo, di lingue diverse" (1Cor 12,28). Lo Spirito distribuisce quest`ordine secondo la ripartizione dei suoi doni.


(Basilio di Cesarea, De Spir. Sancto, 16, 39)



4. Nello Spirito invochiamo il Padre


Ma ora, è solo una parte del suo Spirito che noi riceviamo, per disporci in anticipo e prepararci all`incorruttibilità, abituandoci a poco a poco a comprendere e a portare Dio. E` ciò che l`Apostolo chiama «caparra» - cioè una parte soltanto di quell`onore che ci è stato promesso da Dio -, allorché nella lettera agli Efesini dice: "E` in lui che anche voi, dopo aver ascoltato la parola di verità, il vangelo della vostra salvezza, è in lui che, dopo aver creduto, voi siete stati segnati con il sigillo dello Spirito Santo della promessa, che è la caparra della vostra eredità" (Ef 1,13-14). Se dunque questa caparra, dimorando in noi ci rende già spirituali e se ciò che è mortale è assorbito dall`immortalità (cf. 2Cor 5,4) - infatti "quanto a voi", dice egli, "non siete nella carne, ma nello Spirito, se è vero che lo Spirito di Dio abita in voi" (Rm 8,9) -, e se, d`altra parte, ciò si realizza non con il rifiuto della carne, bensì per la comunione dello Spirito - in effetti coloro a cui egli scriveva non erano degli esseri disincarnati, ma persone che avevano ricevuto lo Spirito di Dio "nel quale gridiamo: Abba, Padre" (Rm 8,15) -; se dunque, fin da ora, per aver ricevuto questa caparra, noi gridiamo "Abba, Padre", che sarà quando, risuscitati, "lo vedremo a faccia a faccia" (1Cor 13,12)? Quando tutte le membra, a fiotti straripanti, faranno sgorgare un inno di esultanza, glorificando colui che li ha risuscitati dai morti e li ha gratificati della vita eterna? Infatti, se già una semplice caparra, avvolgendo in se stessa l`uomo da ogni parte, lo fa gridare: "Abba, Padre", cosa non farà la grazia intera dello Spirito, una volta data agli uomini da Dio? Essa ci renderà simili a lui e compirà la volontà del Padre, poichè farà l`uomo ad immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,26).


(Ireneo di Lione, Adv. Haer. V, 8, 1)



5. Il Logos e lo Spirito


E questo discendente di David, che esisteva prima di David, il Logos di Dio, avendo disprezzato la lira e la cetra, strumenti senz`anima, regolò per mezzo dello Spirito Santo il nostro mondo e in modo particolare questo microcosmo, l`uomo, anima e corpo: egli si serve di questo strumento dalle mille voci per celebrare Dio, e canta egli stesso in accordo con questo strumento umano. «Poichè tu sei per me una cetra, un flauto e un tempio» (Anonimo): una cetra, per la tua armonia; un flauto, per il tuo soffio; un tempio, per la tua ragione, in guisa che l`una vibra, l`altro respira e quest`ultimo accoglie il Signore.


(Clemente di Aless., Protrepticon, I, 5, 3)


[Modificato da Coordin. 07/06/2011 08:59]
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