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IL PASTORE di Erma

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2011 21:40
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05/04/2011 21:35
 
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L'incertezza e l'ira

XLI (2), 1. "Ascolta, dunque, o stolto, in che modo la tristezza caccia lo Spirito Santo e poi salva. 2. Quando un indeciso è indotto a qualche impresa e fallisce per la sua incertezza, il dolore entra nell'uomo, contrista lo Spirito Santo e lo caccia. 3. Poi se la collera si attacca all'uomo per qualunque faccenda sia, lo esaspera molto; di nuovo la tristezza subentra nel cuore dell'uomo adirato che prova dolore per l'impresa compiuta e si pente perché ha agito male. 4. Sembra che questa tristezza abbia salvezza perché chi ha fatto i1 male si è pentito. Ambedue le cose contristano lo spirito; l'incertezza perché non riuscì nell'impresa, l'ira contrista lo Spirito perché operò il male. Ambedue sono moleste allo Spirito Santo, l'incertezza e la collera. 5. Lungi da te la tristezza e non angustiare lo Spirito Santo che abita in te, perché non si rivolga a Dio contro di te e si allontani da te. 6. Lo Spirito di Dio dato a questa carne non tollera né tristezza né angustia".
 

La gioia

XLII (3), 1. "Rivestiti, dunque, di gioia che è sempre gradita a Dio e gli è accetta. In essa si diletta. Ogni uomo allegro opera bene, pensa bene e disprezza la mestizia. 2. Invece l'uomo triste si comporta sempre male. Prima agisce male perché contrista lo Spirito Santo che fu dato gioioso all'uomo, poi, contristando lo Spirito Santo, compie l'ingiustizia di non supplicare Dio e di non confessarsi a Lui. La preghiera dell'uomo triste non ha mai la forza di salire all'altare del Signore". 3. "Perché, chiedo, la preghiera del triste non sale all'altare?". "Perché, dice, la tristezza risiede nel suo cuore. La tristezza unita alla preghiera non permette che la preghiera ascenda pura all'altare. Come l'aceto e il vino mescolati insieme non hanno lo stesso sapore, così la tristezza frammista allo Spirito Santo non conserva la stessa preghiera. 4. Purìficati, dunque, da questa nefasta tristezza e vivrai in Dio. E vivranno in Dio quanti allontanano la tristezza e si rivestono di ogni gioia".

 

Undicesimo precetto

 Il falso profeta

XLIII, 1. Mostrandomi uomini seduti su una panca e un uomo seduto su di una cattedra mi dice: "Vedi quelli che siedono sulla panca?". "Vedo, signore". Mi precisa: "Questi sono i fedeli, e quello che è seduto sulla cattedra è un falso profeta che rovina la mente dei servi di Dio. Rovina, cioè, la mente dei dissociati, non dei fedeli. 2. I dissociati vanno da lui come da un mago e gli chiedono che cosa accadrà loro. Il falso profeta, non avendo forza alcuna dello Spirito di Dio, risponde secondo le domande e le passioni della loro iniquità e soddisfa le loro anime come essi vogliono. 3. Essendo egli vano, cose vane dice ai vani. Su ciò che gli si domanda, risponde con la vanità dell'uomo. Dice anche cose vere. Il diavolo, infatti, lo riempie del suo spirito, con lo scopo di piegare qualche giusto. 4. Quanti, dunque, sono forti nella fede del Signore, poiché sono rivestiti di verità non aderiscono agli spiriti malvagi, ma se ne allontanano. Quanti, invece, sono incerti e si convertono spesso, si rivolgono agli indovini come i pagani ed acquisiscono un peccato maggiore divenendo idolatri. Chi interroga un falso profeta su qualche faccenda, è un idolatra, uno privo di verità, un insulso. 5. Infatti, ogni spirito dato da Dio non si fa interrogare, ma avendo la forza divina, da sé dice ogni cosa poiché è dall'alto, dalla potenza dello Spirito di Dio. 6. Invece, lo spirito che si fa interrogare e si pronunzia secondo le passioni degli uomini, è terreno, leggero e non ha forza. Addirittura non parla se non è interrogato". 7. Chiedo: "Come, o signore, l'uomo distinguerà chi è profeta da chi è falso profeta?". "Ascolta, e di entrambi i profeti, come ti sto per dire, valuterai il profeta e il falso profeta. Dalla vita distingui l'uomo che ha lo Spirito di Dio. 8. Prima, chi ha dall'alto lo Spirito è calmo, sereno, umile e lontano da ogni malvagità e desiderio vano di questo secolo. Egli considera se stesso inferiore a tutti gli uomini e, interrogato, non risponde a nessuno, né parla come una monade. Lo Spirito Santo non parla quando l'uomo vuole, ma solo quando Dio vuole che parli. 9. Quando un uomo che ha lo Spirito di Dio entra in una riunione di uomini giusti, che hanno la fede dello Spirito di Dio, e c'è la preghiera della riunione di quegli uomini a Dio, allora l'angelo dello spirito profetico, che dimora in lui, riempie l'uomo, e quell'uomo pieno dello Spirito Santo parla alla moltitudine come il Signore vuole. 10. Così si manifesta lo spirito divino. Tale è la potenza del Signore sullo spirito divino. 11. Ascolta ora, mi dice, intorno allo spirito terreno e vano, che non ha forza ed è insulso. 12. Prima, l'uomo che crede di avere lo spirito si esalta e vuole avere il primo posto e subito si presenta sfacciato, impudente e loquace. Vive fra molte mollezze e molti altri piaceri e accetta le rimunerazioni per la sua preghiera. Se non le riceve non profetizza. Potrebbe uno spirito divino ricevere la ricompensa e profetare? Non è possibile che un profeta di Dio faccia questo. Lo spirito di siffatti profeti è terreno. 13. Poi non si accosta per nulla all'assemblea di uomini giusti, ma li evita. Si unisce agli incerti e ai vani e profetizza loro in un angolo. Li inganna parlando loro a vuoto di ogni cosa, secondo le loro passioni; del resto ai vani egli risponde. Un vaso vuoto messo con gli altri vuoti non si rompe, ma tra loro si armonizzano. 14. Quando giunge in un'assemblea piena di giusti che hanno lo spirito divino e da loro si fa la preghiera, quell'uomo viene reso vano e lo spirito terreno, per timore, fugge da lui. Diventa muto quell'uomo ed è completamente disorientato per non poter più parlare. 15. Se conservi in un ripostiglio vino e olio e metti un vaso vuoto e di nuovo vuoi sgombrare il ripostiglio, il vaso che mettesti vuoto, vuoto lo troverai. Così anche i profeti vuoti, quando entrano tra gli spiriti dei giusti, come vennero si ritrovano. 16. Ecco la vita di entrambi i profeti. Giudicalo dalle opere e dalla vita l'uomo che dice di essere portatore dello spirito. 17. Tu credi allo Spirito che viene da Dio e che ha forza, e non credere, invece, allo spirito terrestre e vuoto, poiché in lui non c'è forza. Egli viene dal diavolo. 18. Ascolta la similitudine che sto per dirti. Prendi una pietra e lanciala verso il cielo, vedi se puoi toccarlo. O meglio, prendi un tubo d'acqua e tira il getto verso il cielo e vedi se puoi trapassarlo". 19. Dico: "Come, signore, possono avvenire queste cose? Sono entrambe impossibili le cose che hai detto". "Come queste cose sono impossibili, egli risponde, così gli spiriti terrestri sono impotenti e deboli. 20. Prendi, dunque, la forza che viene dall'alto. La grandine è un infimo granello e quando cade sulla testa di qualcuno come fa male! Ancora prendi la goccia che scende dal tetto a terra: fora la pietra. 21. Pensa, dunque, che le cose più piccole che dall'alto cadono sulla terra hanno una grande forza. Così anche lo spirito divino che viene dall'alto è potente. Tu credi, pertanto, a questo spirito, e allontana l'altro".

 

Dodicesimo precetto

 Liberarsi da ogni desiderio cattivo

XLIV (1), 1. Mi dice: "Liberati da ogni desiderio cattivo e rivestiti di ogni desiderio buono e santo. Rivestendoti di un tale desiderio odierai il desiderio cattivo e lo frenerai come vuoi. 2. Il cattivo desiderio è violento e difficilmente si addolcisce. È terribile e con la sua massima ferocia consuma gli uomini. Specialmente se vi cade un servo di Dio che non sia avveduto. Viene terribilmente rovinato. Rovina, però, quelli che non indossano l'abito del desiderio buono e si lasciano prendere da questo mondo. Sono questi che consegna alla morte". 3. Domando: "Quali, o signore, sono le opere del desiderio cattivo che consegnano gli uomini alla morte? Fammele conoscere, perché me ne voglio stare lontano". "Ascolta con quali opere lo spirito cattivo fa morire i servi di Dio.

 

Seguire il desiderio buono

XLV (2), 1. "Prima di tutto il desiderio della donna o dell'uomo altrui, dello sfarzo, della ricchezza, delle molte inutili vivande e bevande ed altre numerose e insulse mollezze. Ogni mollezza è insulsa e vana per i servi di Dio. 2. Questi desideri sono cattivi e fanno morire i servi di Dio. Il desiderio cattivo è figlio del diavolo. Bisogna stare lontano dai desideri cattivi per vivere, standosene lontani, in Dio. 3. Quanti sono da essi dominati e non si oppongono, alla fine muoiono. Fatali sono questi desideri cattivi. 4. Tu, dunque, rivestiti del desiderio della giustizia e armato del timore di Dio resisti ad essi. Infatti, il timore di Dio risiede nel desiderio buono. Il desiderio cattivo, se ti vede armato del timore di Dio e che tu lo contrasti, ti fuggirà lontano e non si farà più vedere da te perché teme le tue armi. 5. Tu dunque, vincendo e trionfando su di esso vieni al desiderio della giustizia e consegnagli la vittoria che riportasti, servendolo come vuole. Se tu servi il desiderio buono e ad esso ti sottometti, puoi dominare il desiderio cattivo e sottometterlo come vuoi".

 

Adempiere il ministero affidato

XLVI (3), 1. "Vorrei sapere, signore, con quali maniere devo servire il desiderio buono". "Ascolta: pratica la giustizia e la virtù, la verità e il timore del Signore, la fiducia e la mansuetudine e quante cose buone sono simili a queste. Operando ciò sarai un servo di Dio accetto e vivrai con Lui. Tutti quelli che serviranno il desiderio buono vivrà in Dio". 2. Terminati i dodici precetti, mi dice: "Questi sono i precetti, cammina nella loro via e prega quelli che ascoltano che la loro conversione sia pura per i rimanenti giorni della loro vita. 3. Adempi con cura il ministero che ti affido e opererai molto. Sarai gradito a quelli che vogliono convertirsi e crederanno alle tue parole. Sarò con te e li indurrò a credere". 4. Gli chiedo: "Questi precetti sono grandi, belli, eccellenti, e possono rallegrare il cuore dell'uomo che può osservarli. Non so, o signore, se questi precetti possono essere osservati dall'uomo, poiché sono troppo duri". 5. Rispondendo mi dice: "Se sei convinto che si possono osservare, li osserverai senza difficoltà e non saranno duri. Se, invece, si insinua nel tuo cuore che non possono essere osservati dall’uomo, non li osserverai. 6. Ora ti dico: se non li osserverai, ma li trascuri, non avrai salvezza né tu, né i tuoi figli, né la tua casa poiché tu hai ritenuto che questi precetti non possono essere osservati dall'uomo".

 

La paura del diavolo non ha forza

XLVII (4), 1. Mi disse queste cose con uno sdegno tale che rimasi sconvolto ed ebbi molta paura. Il suo aspetto si alterò in modo che un uomo non poteva sostenere la sua ira. 2. Vedendomi tutto disorientato e confuso, incomincio a parlarmi con più moderazione e dolcezza e mi disse: "Insulso, dissennato e incerto, non sai che la gloria di Dio è grande, forte e stupenda? Egli non creò il mondo per l'uomo e tutta la sua creazione sottomise all'uomo dandogli il potere di dominare ogni cosa che è sotto il cielo? 3. Se, dunque, dice, l'uomo è il signore di tutte le creature di Dio e su tutte domina, non può dominare anche questi precetti? Può, precisa, dominare tutti questi precetti solo l'uomo che ha il Signore nel suo cuore. 4. Quelli che hanno il Signore sulle labbra, ma il cuore indurito, sono assai lontani da Dio e per loro questi precetti sono duri e inattuabili. 5. Mettete il Signore nel vostro cuore, voi che siete vani e leggeri nella fede, e credete che nulla è più facile più dolce e più mite di questi precetti. 6. Pentitevi, voi che camminate nei precetti del diavolo, difficili, aspri, duri e licenziosi e non temete il diavolo perché non ha forza contro di voi. 7. Sarò con voi io, l'angelo della penitenza che lo domina. Il diavolo incute solo paura e la sua paura non ha forza. Non temetelo, dunque, e fuggirà da voi".

 

Il diavolo non trionfa

XLVIII (5), 1. Gli dico: "Signore, ascoltami per poche parole". "Di' pure quello che vuoi". "L'uomo è desideroso di osservare i precetti di Dio, e ognuno prega il Signore che lo rafforzi nei suoi precetti e lo sottoponga ad essi. Ma il diavolo è duro e domina". 2. "Non può, replica, dominare i servi di Dio che sperano con tutto il cuore in Lui. Il diavolo può combattere, ma non può trionfare. Se lo contrastate, vinto e scornato fuggirà da voi. Quelli che sono vani temono il diavolo come se avesse forza. 3. Quando l'uomo riempie di buon vino i recipienti più adatti e tra questi pochi semivuoti, se torna ai recipienti non osserva i pieni, perché li sa pieni, ma osserva i semivuoti temendo che siano inaciditi. Presto, infatti, i recipienti semivuoti inacidiscono e svanisce il sapore del vino. 4. Così pure il diavolo va da tutti i servi di Dio, per provarli. Quelli che sono pieni di fede gli resistono energicamente, e lui si allontana da loro non avendo per dove entrare. Allora egli va dai vani e, trovando lo spazio, entra da loro ed agisce con questi come vuole e gli diventano soggetti".


XLIX (6), 1. "Io, l'angelo della penitenza, vi dico: "Non temete il diavolo. Fui inviato per stare con voi che fate penitenza con tutto il vostro cuore e per rafforzarvi nella fede. 2. Credete in Dio, voi che per i vostri peccati avete disperato della vostra vita, accresciuto le colpe e appesantito la vostra esistenza. Se vi convertite al Signore con tutto il vostro cuore e operate la giustizia per i rimanenti giorni della vostra vita e lo servite rettamente secondo la sua volontà, vi darà il perdono per tutti i precedenti peccati e avrete la forza di dominare le opere del diavolo. Non temete assolutamente le minacce del diavolo. Egli è inerte come i nervi di un morto. 3. Ascoltatemi, dunque, e temete chi può tutto salvare e perdere. Osservate questi precetti e vivrete in Dio". 4. Gli chiedo: "Signore, ora mi sento rafforzato in tutti i comandamenti di Dio perché tu sei con me. So che abbatterai tutta la forza del diavolo e noi lo domineremo e vinceremo tutte le sue opere. E spero che il Signore, dandomi la forza, mi farà osservare questi precetti che hai ordinato". 5. "Li osserverai, mi dice, se il tuo cuore diviene puro presso il Signore. Li osserveranno tutti quelli che purificheranno il loro cuore dalle vane passioni di questo mondo e vivranno in Dio".


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