Ricordo qualcuna delle accuse alla Chiesa su cui hai fatto delle domande: l'accusa che la Chiesa avrebbe dichiarato che le donne non avrebbero un'anim
Ciao Credente, riprendo una ad una le nostre riflessioni. Devo dire che sono confuso e penso che dovrò affidarmi ancora una volta al mio famoso "abbraccio di Dio" affinchè mi aiutio a capire a quale campana credere. Torniamo un pochino indietro nelle nostre discussioni prima di andare avanti. Ho fatto, come al solito, una indagine leggendo e sentendo più campane, perchè non voglio avere una fede cieca ed incondizionata nella Chiesa, ho già dteto che quella ce l'ho solo in Dio ed è troppo facile e scontato asserire che "Dio ha trasmesso lo spirito santo ai discendenti di Pietro" - chi si ficca dietro questa porta acquista immediatamente una potenza inaudita, quasi divina !!!!!!!!!!!!
Ti riporto 2 brani, circa l'anima delle donne, uno preso dai protestanti e l'altro preso da Vittorio Messori. Al termine della lettura, chi ha fede cieca, distrugge le notizie die protestanti ed esalta quelle di Messori, chi non crede in Dio applaude ai protestanti e chi, come me, cerca di capire dove sia il vero si ritrova a ricercare ancora la verità da qualche altra parte, qualche altro ricercatore o teologo di parte e non di parte ma , al termine della ricerca - non riuscendo a cavare un ragno dal buco - io mi affido alla logica e al MISTER LASSU' a cui chiedo di illuminare il mio pensiero.
Questo è quello dei protestanti
Bernardo Rategno, detto anche Bernardo da Como, frate domenicano e "grande inquisitore" morto nel 1510, nel suo libro "De strigiis", spiega dettagliatamente il suo odio contro le donne "streghe": all'epoca la Chiesa Cattolica non riconosceva alle donne... un'anima, perché le considerava "strumento del demonio" per la dannazione degli uomini, che, nel solo vederle, subivano... la tentazione del desiderio!
Documenti su queste affermazioni sono tanti, ma occultati opportunamente in internet e dovunque in generale: nei seminari cattolici, fino agli anni 50 si leggevano a pranzo e cena scritti e documenti che invitavano i futuri sacerdoti a disprezzare sesso e donne.
Famosa è la frase: “Post coitum, omnis animal tristis est”, equiparando l’uomo ad un animale e la donna ad un coito che rende tristi, perché colpevoli per aver ceduto a passioni inutili.
“Come in ogni epoca, la donna può ovviamente appartenere a classi differenti e questo comporta inevitabili differenziazioni. Nel complesso, in età medievale, la condizione della donna era però assai diversa da quello che i pregiudizi spesso ci portano a ritenere: molto diffusa è infatti la diceria secondo la quale la donna nel Medioevo fosse addirittura considerata priva di anima”…
Tale condizione purtroppo non era solo una diceria, ma un sistema sociale diffuso e ben affermato sia nei rapporti sociali, sia nei codici.
Sembra incredibile, ma le storie di milioni di donne sono piene di angherie, violenze e soprattutto attentati alla loro dignità e al loro onore.
Oggi si tende a minimizzare o a dimenticare per sovrapporre nuove informazioni rimaneggiate a documentazioni e situazioni cui si erano scagliati i recenti movimenti di liberazione della donna e le femministe e le post-femministe.
Basti pensare alla lettura della Bibbia che era vietata nel Medioevo: oggi si affermerebbe che le donne nei conventi leggevano la Parola di Dio. Nulla di più falso!
Basti pensare che i conventi femminili, pur considerati luoghi protetti per… pregare, lì dove non si amoreggiava, vi si studiavano i libri della patristica, ma mai la sacra scrittura, perché assente in Italia e nei monasteri. Un esempio per tutti: a Montecassino c’era un milione di libri, ma neppure una copia della Bibbia. L’unica Bibbia presente in Itala è la Vaticana, ma è stata “scoperta” in Vaticano nel 1870, solo dopo la presa di Porta Pia
Esponenti cattolici hanno stornato le accuse antifemministe loro rivolte, inventando un falso fondamento di tale situazione contro le donne e parlando di una falso concilio di Macon, ovviamente mai esistito neppure come favoletta.
Beato chi ci crede!
E questo è quello di Messori
Prima di decidersi ad ammettere che l'anima ce l'hanno anche le femmine, la Chiesa ha esitato per secoli, ha convocato concili, ha permesso scontri di teologi. Alla fine ha dovuto arrendersi, ma riluttante e magari con qualche dubbio sempre risorgente. Così si legge in libri di scuola o in articoli da terza pagina di giornale o si sente da chi la saprebbe lunga sull'oscurantismo cattolico. Di recente, alla tv di Stato, una "specialista", all'ennesimo dibattito sulla parità dei sessi, ha fatto correre nelle schiene dei nuovi benpensanti fremiti di indignazione, rivelando: "È solo nel XV secolo che la Chiesa ha ammesso che la donna ha un anima come quella dell'uomo!". Ascoltando, ho sorriso, ben sapendo il livello medio di conoscenza storica di simili "esperte". Ma non ho sorriso, ho sobbalzato, prima sorpreso e poi un po' avvilito, consultando - lo faccio spesso - le duemila pagine, nell'edizione del 1978, de La civiltà del Medioevo europeo. Opera assai pregiata, e giustamente, a livello internazionale, scritta da quel medievista insigne che è Paolo Brezzi. Il quale è a tutti noto come studioso di esplicito orientamento cristiano; e, proprio come "cattolico", è stato eletto al Senato per due legislature nelle liste comuniste, in Compagnia di altri "credenti del dissenso". Ho sobbalzato, dicevo, leggendo a pag. 482 del primo volume: "Il famoso concilio di Mâcon, che discusse se la donna ha l'anima, non è un caso isolato o assurdo, anche se la decisione fu favorevole alle donne, in base alla considerazione che Cristo era il figlio di una donna (ecco, ancora una volta, il segno della maternità che riscatta e nobilita la femmina e le ottiene un riconoscimento nell'ambito della società)".
C'è davvero da rattristarsi se una delle più plateali menzogne elaborate nel Settecento dalla propaganda illuminista lascia il segno, due secoli dopo, nelle pagine di uno specialista non solo illustre ma anche di riconosciuta fede cristiana, quali che siano le sue discutibili scelte politiche. Il povero sottoscritto che, dopo la laurea, non ha più frequentato aule universitarie e di nulla è "professore", pur a disagio è costretto allora a ricordare al cattedratico insigne (e ai tanti che ripetono le stesse cose) come andò davvero. E in modo certo, non smentibile. A Mâcon, nella Francia centrale, si tenne nell'anno 585 non un "concilio" ma un secondo sinodo provinciale. Ne possediamo gli atti, ma invano vi cercheremmo discussioni sull'anima, tanto meno su quella femminile. Né vi è traccia di simili discussioni mai, nè prima nè dopo, in nessun documento della Chiesa ufficiale. Questo in realtà avvenne; a quel sinodo partecipò anche il vescovo dì Tours, il futuro san Gregorio, il quale, al libro ottavo della sua Historia Francorum, ci lasciò la descrizione dei lavori. In una pausa, come per distrarsi dalle ardue discussioni teologiche, un vescovo pose ai confratelli una sorta di quiz filologico: il termine latino homo, può essere usato nel senso allargato di "persona umana", comprendente dunque entrambi i sessi, o è da intendersi nel senso ristretto di vir, di maschio? Si noti che il problema è ritornato d'attualità: negli Stati Uniti, ad esempio, se si intende alludere a entrambi i sessi, ora non si usa più man ma sempre person. (Se, negli States, vi capita di partecipare a un congresso, e se non volete essere aggredito come "sessista" e "sciovinista maschilista", guardatevi dal chiamare il "presidente" o "moderatore" chairman: secondo il vocabolario "non discriminante" ora si dice chairperson...).
E QUESTO E' QUELLO CHE PENSO - VISTO CHE NON SI RIESCE COME AL SOLITO AD AVERE UNA DOCUMENTAZIONE CERTA DEI FATTI E BISOGNA AFFIDARSI ALLA FEDE CIECA NELLA INFALLIBILITA' DELLA CHIESA
Io credo che Dio ha creato l'UOMO intendendo con questo termine sia l'uomo che la donna perchè il suo è stato un atto di amore. Cosa c'è di più bello di unire l'uomo con una creazione complementare alla sua essenza e compenetrata di amore ? Dar luogo in questo modo a una discendenza che proviene a sua volta da atti di amore miscuglio di quello dell'uomo e di quello della donna. Perchè mai avrebbe dovuto discriminare la donna dall'uomo ? Non ha senso e non si capisce il motivo (anche se la mente di Dio non la si può capire) ma si può capire però tutto quello che ci riguarda in maniera molto logica e semplice e enon cervellotica e dogmatica. PERTANTO: se davvero c'è stato un concilio che discuteva queste cose..bè...forse era meglio che si facevano una bella mangiata insieme anzichè discutere... Invece, se non c'è stato oppure c'è stato ma nessuno ha mai parlato minimamente del problema "anima delle donne" ...bè...stavolta concordo con il gruppo: deve essere per forza una cavolata tirata fuori da chissà chi e senza nessun fomndamento.