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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol.2)

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2011 08:20
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03/03/2011 09:30
 
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Movimento Apostolico - rito romano
Figlio di Davide, abbi pietà di me!

La fede nasce dall'ascolto: insegna San Paolo. L'ascolto avviene per la proclamazione della Parola, dell'annunzio del mistero di Gesù: "Se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene! Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? Dunque, la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo" (Rm 10,9-17).
Quest'uomo che siede lungo la via a mendicare è cieco, non è però sordo. Dove lui è seduto è un posto strategico. Da lì passa tutto il mondo che sale verso Gerusalemme e che discende da essa. Quasi tutti i pellegrini conoscevano Gesù e di sicuro gliene avevano parlato in lungo e in largo, raccontando nei particolari, a volte anche aggiungendo del proprio come avviene nelle narrazioni orali, quanto Gesù aveva fatto su ciechi come lui e su altri infermi. Dalla narrazione del mistero di Cristo il cieco si apre alla fede. Sa chi è Gesù. Non lo ha mai visto. Ma sa che è persona potente in parole e in opere. Sa anche che Gesù è il Figlio di Davide, il Messia del Signore. Questo giorno è propizio per lui. Oggi su quella strada che conduce alla città santa sta passando Gesù di Nazaret, colui che lo può guarire e sanare. Cosa fare se non gridare tutta la sua fede con una invocazione di pietà e di misericordia?
La completezza della fede non è quando si conosce il mistero di Gesù in se stesso e per se stesso. Avviene quando lo si conosce nella sua perfezione anche per riguardo a noi. Gesù non è venuto per farci qualche miracolo, per concederci qualche grazia, per riversare sopra di noi una o molte benedizioni. Lui è venuto perché il suo mistero divenga il nostro, perché noi siamo i continuatori di esso, perché lo realizziamo interamente nella nostra vita. La sequela di Gesù è parte essenziale della fede e dove Cristo cammina per la sua strada e noi per la nostra, di Lui non abbiamo compreso nulla. Sappiamo solo che è Onnipotente, Santo, Giusto, Divino, Eterno, Redentore e Salvatore, ma ignoriamo che la fede in Lui costituisce noi prolungamento nella storia della sua vita. Finché non diveniamo questo prolungamento, la nostra fede in Lui è semplicemente iniziale, parziale, spesso ereticale, erronea e anche falsa.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, fateci vita della vita di Gesù.

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