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BUONE NOTIZIE

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2019 11:25
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21/10/2010 22:12
 
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    Troppo spesso apprendiamo notizie di tragedie umane, familiari e sociali ma sempre meno sentiamo raccontare di gesti eroici che meriterebbero di essere resi noti e forse con tanto maggiore enfasi.
     Il risultato è che molti sono sfiduciati verso tutto e tutti e tendono a vedere in modo pessimistico la realtà umana a qualsiasi livello.
     Eppure esistono molte persone che attuano nella propria vita il comando dell'amore, proprio soprattutto della fede cristiana.
     In questa sezione riporteremo alcuni di questi casi che ci sembrano significativi, anche per offrire qualche occasione per tornare a guardarci intorno con qualche elemento di fiducia.
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21/10/2010 22:23
 
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AVSI sostiene a oggi quasi 27.000 bambini in 32 paesi di Est Europa, Africa, America Latina e Medio Oriente. l'adozione a distanza è molto spesso integrato in progetti con altri finanziatori, e questo permette una importante valorizzazione del contributo inviato dai singoli donatori. I bambini ancora bisognosi nel mondo, come purtroppo sappiamo, sono tantissimi.

AVSI individua le realtà su cui intervenire non attraverso studi a tavolino, ma sempre per incontri con persone, i nostri operatori presenti sul posto che si imbattono in situazioni di necessità, o persone locali che chiedono aiuto per la loro comunità.

Condizione indispensabile per poter avviare un progetto di sostegno a distanza è che vi siano persone adulte in grado di seguire i bambini, in un accompagnamento educativo che sempre deve accompagnare qualunque attività di aiuto.

Il nostro metodo infatti si basa sul principio della centralità della persona: la persona umana non è ridotta al bisogno pur grandissimo in cui si trova a vivere, ma è guardata in tutta la sua dignità ed accompagnata in un percorso che la aiuti a prenderne coscienza e ad avere la possibilità di esprimere le proprie potenzialità.

Cosa vuol dire per un bambino poter beneficiare di questo sostegno e quanto è importante che l'impegno venga mantenuto nel tempo?

Una collega tornata da poco da un viaggio su uno dei nostri progetti diceva:

 "quando le persone ci chiedono come viene usato il contributo dell'adozione a distanza, e noi rispondiamo che paghiamo le tasse scolastiche, la divisa, i libri, etc., e a volte sembra di fare poco. E invece per quei bambini è una cosa grandissima, è veramente l'unica possibilità che hanno, vivono in un posto dove non c'è assolutamente niente, niente di bello e niente da fare, andare a scuola è la loro unica opportunità per sperare in un futuro migliore. E infatti vedessi come la amano, la scuola, come sono felici di potervi andare!".

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21/10/2010 22:37
 
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Una novità di grande interesse, che riguarda gli israeliani di lingua ebraica diventati cattolici . Per la loro cura il patriarcato latino di Gerusalemme ha uno specifico vicariato, oggi affidato al gesuita David Neuhaus, ebreo israeliano convertito al cristianesimo.
 
Fino a pochi anni fa, in Israele, i cattolici di lingua ebraica erano poche centinaia. Ma sono in netta crescita e contano oggi almeno sette comunità: a Gerusalemme, Jaffa, Be'er Sheva, Haifa, Tiberiade, Latrun e Nazaret. Alla rivista italiana "Il Regno" padre Neuhaus ha spiegato che queste comunità si sono formate grazie a quattro apporti. Il primo apporto è venuto dagli ebrei giunti in Israele con le successive ondate migratorie, tra i quali c’erano dei cattolici, nati tali o convertiti, che sono diventati parte integrante della società israeliana di lingua ebraica. L'ultima grande ondata migratoria, dopo il 1990, è arrivata dal dissolto impero sovietico. Il secondo apporto è dato dall'arrivo in Israele di lavoratori stranieri. Sono oggi circa 200 mila. Provengono dall'Africa, dall'America latina, dall'Europa orientale e più ancora dall'Asia. Dalle Filippine ne sono giunti 40 mila, per la maggior parte donne e cattoliche. I loro figli, nati e battezzati in Israele, vanno a scuola, imparano l'ebraico e si integrano nella società israeliana.
 
Il terzo apporto è costituito dai 2-3 mila maroniti libanesi trasferitisi in Israele dopo il ritiro israeliano dal sud del Libano e da profughi africani provenienti soprattutto dal Sudan meridionale, dove i cattolici sono numerosi. I loro figli crescono anch'essi parlando l'ebraico. Infine, vi sono i palestinesi cattolici presenti in Israele fin dalla sua fondazione, con lo statuto di cittadini ma in condizioni socialmente svantaggiate. La loro lingua è l'arabo e sono stanziati soprattutto nei villaggi della Galilea, ma tendono a spostarsi in località economicamente più attraenti. Padre Neuhaus porta l'esempio di Be'er Sheva, "dove sono emigrate centinaia di famiglie arabe per lavorare nei servizi intorno ai villaggi beduini, che però non vivono con i beduini perché socialmente ed economicamente di classe inferiore. Mandano i loro figli nelle scuole di lingua ebraica e così abbiamo una nuova generazione di arabi palestinesi che parlano l'arabo solo in casa e non sanno più leggerlo né scriverlo".
 
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29/11/2010 21:16
 
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Lettera dal carcere: i detenuti raccontano il loro Banco

Potrà sembrarle strano che dei detenuti come noi abbiano scelto di partecipare alla Colletta alimentare che si terrà sabato. Abbiamo deciso infatti, come avvenuto anche gli anni scorsi, di fare la nostra parte raccogliendo dei generi di prima necessità nello spaccio del carcere per donarli alle persone che si trovano in libertà. Un’iniziativa in qualche modo originale, se si pensa al fatto che una cella non è certo un luogo confortevole e che non navighiamo nell’oro. Per questo abbiamo voluto scriverle per spiegarle le ragioni del nostro gesto. In tutta la nostra vita sbagliata, prima di finire in carcere, ci capitava di ritornare all’alba da una notte di bagordi e di incontrare lungo la strada gli operai che alla stessa ora si stavano recando al lavoro. Provavamo il massimo rispetto nei loro confronti, e un sentimento di vergogna per noi.

Molti di quei lavoratori oggi un lavoro non ce l’hanno più, perché sono stati licenziati a causa della crisi. Dopo una vita onesta e fatta di sacrifici, non hanno più la possibilità di mantenere le loro famiglie. Molte di quelle persone si trovano nella condizione di avere bisogno di aiuto, aiuto pratico e concreto. Anche perché superata una certa età è sempre più difficile trovare una nuova occupazione e quindi avere un reddito dignitoso. Si tratta quindi di persone che avendo bisogno di portare a casa quello che serve per sfamare la famiglia, magari poi qualcuno di questi si ritrova anche a commettere piccoli reati danneggiando l’intera società che è vittima di un malessere generale.

Proprio per questo, riteniamo che le motivazioni da cui nasce la Colletta alimentare siano nobili e profonde. Forse queste parole le possono sembrare stonate o improbabili se dette da un detenuto che si è macchiato di reati. Ma è proprio quello che intendiamo dire. E le possiamo assicurare che non siamo così ingenui da pensare di poter fare perdonare i nostri errori donando un pacco di spaghetti o una scatoletta di tonno. Per noi più che altro questa è una forma di giustizia riparativa.

Tutto quello che può essere utile alla società civile e alle vittime della criminalità, è di aiuto anche ai responsabili dei reati. Partecipare alla Colletta alimentare per noi ha anche questo valore, o almeno è una goccia nel mare che va in questa direzione. Oggi nelle carceri, specialmente nelle carceri dove sono detenuti i responsabili di reati per i quali è prevista una lunga detenzione, c’è qualcosa che si muove e il Banco alimentare lo testimonia.

Qualcosa di nuovo, e solo un inizio, ma quello che conta è questa presa di coscienza. Non deve quindi stupire il fatto che siamo lieti di poter concorrere alla realizzazione di questa bella e concreta iniziativa e che proviamo gratitudine per tutti coloro che materialmente si adoperano per la sua riuscita. Non solo per gli organizzatori, ma anche per i volontari, per le persone che si occupano del ritiro e della consegna dei prodotti e ovviamente per i donatori. Il nostro ringraziamento va a quelle persone che regaleranno anche un sorriso e un augurio di fortuna agli sfortunati destinatari, che per noi sono dei veri e propri angeli. Con la speranza che la prossima occasione veda chi ha donato gli alimenti ritornare nei panni del volontario. Auguriamo e desideriamo la serenità che meritano le famiglie più indigenti. Sappiamo che in un mondo dove niente ha valore queste parole possano apparire retorica, ma davvero il nostro augurio è tutta la gioia possibile per i volontari e per chi parteciperà in qualsiasi forma alla Colletta alimentare.

(Rosario, Francesco, Sergio e Fabiano)
(Testimonianza inviata al direttore da “Il Sussidiario.net”)

UNA SERIE DI TANTI PICCOLI MIRACOLI

Sono la responsabile, insieme ad un amico, della Colletta Alimentare a Matelica (MC). Finalmente mi sono decisa a scrivere per raccontarvi quello che è successo lo scorso anno e quello che sta succedendo ora! Io sono stata una volontaria della Colletta per 6 anni e lo scorso anno, stando molto a contatto con Lauro Dari, responsabile della provincia di Macerata, sono stata coinvolta da lui nei preparativi per la Giornata della Colletta e sono diventata un po´ il punto di riferimento per Matelica. Ho iniziato così a collaborare con il ragazzo che da qualche anno se ne occupava e mi sono accorta che solo 4 supermercati (1 grande e 3 piccoli) aderivano all´iniziativa. Quando ho chiesto il motivo, la risposta è stata: per mancanza di volontari! Cosa!?!? Io, volontaria da 5 anni, che avevo chiarissimo quale occasione fosse per me la Colletta Alimentare, non potevo pensare che non c´erano persone disponibili a questo gesto di Carità! Ho iniziato così ad estendere l´invito a tutti i miei amici, del Movimento e non, chiedendo loro di proporlo anche ad altri amici, e dando le ragioni del perchè io facessi questo gesto di carità da 5 anni. Il risultato?? Nel giro di 15 giorni avevo ben 48 volontari!! Non potevo crederci! Siamo riusciti a coprire due supermercati grandi (Lidl ed Eurospin) ed abbiamo quasi raddoppiato il quantitativo di alimenti raccolti. (…) Ora ho ripreso il lavoro per la prossima GNCA e già sono successi dei piccoli miracoli! Innanzitutto tanti volontari non del Movimento mi hanno chiamato perchè hanno visto la pubblicità della GNCA e hanno paura che mi dimentichi di chiamarli! Un altro ragazzo che ormai la fa da parecchi anni, quest´anno è in Messico e dovrebbe tornare il 26 sera, quando gli ho chiesto se pensava di venire mi ha risposto: "Ci sarò, non c´è fuso orario che tenga!" Altra cosa che mi ha colpito tanto è che ci sono stati dei proprietari di piccoli negozietti alimentari che mi hanno cercato per chiedermi se potevano aderire anche loro. Pur consapevoli del fatto che sicuramente in questi negozietti il risultato non sarà enorme, avrebbero piacere di aderire. Dato che i volontari continuano ad aumentare sto prendendo seriamente in considerazione la cosa, soprattutto per come me lo hanno chiesto, sarebbero veramente felici! Se riusciamo a fare anche questi ho finito i supermercati a Matelica!! Venerdì prossimo rifarò l´incontro con i volontari e la cosa più bella è che me lo hanno chiesto loro!

Federica

UNA NOVITA' CHE ACCADE ORA, TRA LE CORSIE DI UN SUPERMERCATO

Emanuela, per esempio. Che da 14 anni fa la volontaria nel supermercato vicino a casa sua, nell'hinterland milanese. «Ho cominciato quasi per caso, accettando l'invito di un amico. E da allora ogni anno è sempre una novità. Sta accadendo anche ora». Emanuela racconta di essere arrivata alla fine di ottobre un po' stanca, e solo l'idea di mettersi a lavorare per organizzare la Raccolta nel suo quartiere le metteva ansia. Un giorno si sente chiamare per la strada: «Signora Emanuela!». «Era R., l'ex parcheggiatore del supermercato. In passato ci ha sempre dato una mano, coi furgoni per la raccolta, facendoci posto sul piazzale. Poi era capitato che avesse anche lui bisogno di un aiuto...». Emanuela, durante l'anno, porta i pacchi di alimenti dei Banchi di solidarietà ad alcune famiglie povere della zona. «Ho iniziato a portare il pacco anche a lui. Lì, al parcheggio. Finchè, tre anni fa, è andato in pensione, ed è tornato al suo paese, in Campania», spiega Emanuela. «Sono venuto a trovare i miei figli», le dice R. «Bello! Ma se sta qui un po' di tempo può venirci a trovare anche quando facciamo la Colletta, sabato 27», risponde lei. «Ma scherza? Io vengo! Ma a fare il turno. Questo è il più bell'incontro che potevo fare».

Neppure ventiquattrore dopo Emanuela incontra un "collega" volontario. Uno di quelli della prima ora, come lei. Solo che ha superato gli 80 da un pezzo, e in più quest'anno è stato operato diverse volte per problemi seri. «Come va? Immagino che stavolta non ci sarà, mi dispiace», lo anticipa Emanuela. «Cosa?», risponde lui: «Primo turno, dalle 8. Come tutti gli anni», dice andandosene ridendo. «E io che volevo mollare tutto. E invece vedi questa gente, e ti si riapre un mondo. Fare "la carità" così riempie davvero il cuore. Perchè è un gesto che accoglie tutti. E infatti la gente si apre, si mette in gioco, diventa un libro aperto. Quanti che durante la Colletta ti fermano e ti raccontano tutta la loro vita. Ma lo stesso vale per me. Con mio marito non abbiamo figli. E' un grande dolore. Ma tutti i rapporti che sono nati potendo dedicare più tempo alla Colletta e al portare i pacchi alle famiglie sono una risposta grandiosa a quel dolore. Perchè le persone che incontri diventano un po' la tua famiglia, fratelli, sorelle». Figli. «Gesù si è fatto presente carnalmente più che mai con tutti questi volti che mi chiamano a starci fino in fondo. Non è spettacolare?».

(testimonianza tratta dall'articolo apparso su Tracce.it e riportato sul nostro sito)

UNA GIOVANISSIMA VOLONTARIA

Nostra figlia Ilaria ha 4 anni ed è cresciuta a "pane e Banco Alimentare". Quest'anno invece di restare tutto il giorno dai nonni come accade ogni anno durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, ci ha chiesto di poter partecipare e noi abbiamo deciso di assecondarla.
E' stata bravissima, ha sostenuto un turno da 4, 5 ore senza sosta, ha distribuito sacchetti e volantini insieme a sorrisi, senza lasciare scampo a nessuno con la sua frase "vuole partecipare alla Colletta Alimentare? Sul volantino c'è scritto tutto ma io non so ancora leggere, però se vuole glielo posso spiegare". Ha aiutato a montare gli scatoloni, a riempirli ed a sigillarli quando erano pieni, senza mai lamentarsi per la stanchezza. Per me mamma è stato fantastico, spesso le colleghe o le amiche mi dicono che i loro figli al supermercato fanno capricci perchè vogliono sempre qualcosa, beh! Adesso posso raccontargli di questa fantastica giornata e di come i bambini se educati all'amore verso gli altri, riescono a donare se stessi con entusiasmo senza chiedere nulla. Il prossimo anno estenderemo l'invito a tutta la classe dell'asilo di Ilaria.

Antonella e Roberto - Micale

UN AVVENIMENTO DI BENE TRAVOLGENTE

Quest´anno ho vissuto la Colletta Alimentare più libera dall´esito, dall´organizzazione e dalla riuscita.
Per impegni di lavoro e di famiglia ho avuto meno tempo a disposizione per organizzarla e questa condizione mi ha continuamente richiamato all´essenziale: Perchè faccio la Colletta?
Senza affannarmi tanto e chiedendo aiuto, ho visto nascere cose che gli anni scorsi non ho visto:
- gli amici di Cavarzere prendere iniziativa e incontrare tutti i loro volontari
- Christian di Pettorazza dire di sì a fare il capo-equipe nell´unico supermercato dove bisognava stare all´aperto tutto il giorno
- una signora assistita dal bds, che fa fatica ad arrivare a fine mese, essere la prima persona a darmi l´adesione come volontaria
- i volontari della frazione di Ca´ Emo uscire sul blog adria con un loro volantino di indicazioni per andare a fare la spesa nell´unico supermercato del paese
- scoprire di avere in una sola classe di 2a media 10 alunni che facevano già la Colletta nel loro paese
- la telefonata di un amico che di propria iniziativa ha organizzato una cena di beneficenza per il 19 dicembre e ha deciso di devolvere il ricavato al bds di Adria.
Nella Colletta è chiaro che siamo di fronte a un avvenimento presente, che non facciamo noi e che ci chiede una risposta.
L´ho capito meglio guardando mia figlia Emma e i suoi amici di V elementare fare la proposta della Colletta a tutte le persone che entravano al supermercato. Mi divertivo a guardare la reazione delle persone che dovevano rispondere a quei sette pulcini gialli con i sacchetti e i volantini protesi che chiedevano, in coro o a turno: Vuole partecipare alla Colletta Alimentare?
E lui o lei erano costretti a dire "Sì" o"No".
Qualcuno ha detto anche di no, allora i bambini chiedevano: Perchè ha detto di no? Questa è una cosa buona.
E io, prima di rispondere, ho dovuto ri-capire che in ogni situazione c´è sempre di mezzo il mistero della nostra libertà e che anche un "no", anzichè essere un punto di chiusura che ti abbatte, può essere spunto per domande ancora più grandi e l´occasione di ripartire più cosciente di prima.
Mi rendo conto di aver partecipato a un avvenimento di bene travolgente, semplice e silenzioso, alla possibilità per ognuno di dire: sì, anch´io sono fatto per il bene e posso essere protagonista di questo bene.
Un riscatto dal male, dal nulla.
Un avvenimento di bene travolgente, che accade in un solo giorno, che ci fa scoprire di avere un cuore capace di gratuità, perchè amati per primi di un amore gratuito, e che rende liberi dalle cose, cioè poveri.

Antonella Ravagnan - Adria

UN'ESPERIENZA CHE AVVICINA.

I bambini sono stati spettacolari, lavoratori instancabili nonchè fermi e decisi sostenitori della bontà del gesto, anche di fronte a persone adulte che non ne erano convinte e ponevano loro diverse domande ed obiezioni.
Uno di loro, figlio di uno dei responsabili del Banco Alimentare di Palermo, ad un signore che gli obiettava di non sapere dove realmente andassero a finire gli alimenti raccolti, ha risposto che se voleva poteva venire la sera al magazzino del Banco Alimentare per vedere se quello che lui gli stava dicendo era vero oppure no. Quando l'ho raccontato al padre lui mi ha detto "Questa è una cosa importantissima, perchè mio figlio per ora è in una fase in cui non si fida di nessuno, e il fatto invece di avere questa "certezza" della bontà e della verità del gesto in cui mette tante energie è una cosa fondamentale per lui".
Alcuni volontari adulti invece non avevamo mai partecipato alla Colletta, ma quando sono stati invitati a farla da volontari hanno prontamente e positivamente risposto. Si sono impegnati con grande generosità, hanno immediatamente preso la Colletta a cuore come se fosse da sempre una "cosa loro" e soprattutto come una cosa di grandissima importanza. Le reazioni delle persone che fermavano all'ingresso ovviamente sono state le più svariate dalla più cortese alla più menefreghista. Ad un certo punto un signore all'uscita consegnando il sacchettino giallo ad una volontaria le ha detto velocemente "Che Dio vi benedica!", la ragazza (volontaria neofita che neanche conosceva la Colletta prima di ricevere l'invito a partecipare una decina di giorni fa) è venuta a dirmelo quasi commossa, quella frase aveva cancellato tutti i gesti frettolosi di fastidio o di noncuranza che tante persone avevano avuto nei suoi confronti prima di quel momento.

Maria Albano - Palermo

 
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29/11/2010 21:21
 
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Lunedì 29 novembre 2010

Comunicato Stampa - Risultati Giornata Nazionale della Colletta Alimentare 2010

“La carità è più forte della crisi”
GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE:
+ 9%, RACCOLTE 9400 TONNELLATE DI CIBO.
AIUTA LA RETE BANCO ALIMENTARE A DISTRIBUIRE IL CIBO RACCOLTO CON UN SMS AL 45.503
“La carità è più forte della crisi


La XIV edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, svoltasi sabato in più di 8100 supermercati, è stato un successo che è andato al di là delle più rosee aspettative. Grazie all'aiuto di più di 110.000 volontari sono state raccolte 9.400 tonnellate di prodotti alimentari, il 9% in più rispetto all'edizione 2009. Il cibo raccolto sarà ora distribuito alle oltre 8.000 strutture caritative convenzionate con la Rete Banco Alimentare che assistono 1,5 milioni di persone ogni giorno. Per aiutarci in quest'operazione si possono donare 2 euro inviando un sms al numero 45503 (rete mobile Tim, Vodafone, Wind, 3, CoopVoce, AMobile) oppure 2 o 5 euro chiamando allo stesso numero da rete fissa (Telecom Italia, Fastweb e TeleTu).

"Siamo cambiati noi. La Colletta Alimentare è la stessa, ma noi no. Abbiamo partecipato, commossi, allo spettacolo della condivisione gratuita del destino dei nostri fratelli uomini. Il cuore di milioni di persone, piccoli e grandi, lavoratori e pensionati, imprenditori e carcerati - molti dei quali provati dalla crisi economica, e da calamità naturali - è stato mosso dalla carità a una nuova responsabilità personale e sociale, desiderosa di costruire un bene per tutti", ha commentato Mons. Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus
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11/01/2011 11:25
 
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In un momento in cui la prima emergenza sembra essere quella del lavoro vi è una buona notizia  ma solo per chi chi ha il titolo da infermiere.

Catania, concorso per una schiera di 315 Infermieri

L ‘Azienda Ospedaliera per l’emergenza “Cannizzaro” di Catania ha indetto un concorso pubblico, per titoli, volto alla copertura di 315  posti di collaboratore professionale sanitario  -  Infermiere per esigenze delle  aziende sanitarie  ricadenti  nelle  province  di Catania, Enna, Messina, Siracusa e Ragusa. Gli aspiranti candidati dovranno essere muniti di determinati requisiti, al  momento della scadenza del bando, al fine di inoltrare la domanda di ammissione al concorso:

-cittadinanza italiana o di uno dei Paesi dell’Unione Europea

-idoneità fisica al lavoro

-diploma di laurea in infermieristica o diplomi riconosciuti equipollenti

-iscrizione all’albo professionale IPASVI
Continua a leggere: Catania, concorso per 315 Infermieri (...)

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02/04/2011 23:08
 
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 - L’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite premia e loda AVSI in Haiti con questa motivazione: “Onore e merito ad AVSI per il suo importante impegno nella lotta contro la discriminazione e per il rispetto dei diritti delle persone vulnerabili nella zona metropolitana di Port-au-Prince”.

 

- RIMPATRI VOLONTARI: un successo il progetto pilota di AVSI e del partner FDP per le famiglie rom del campo di Triboniano a Milano.

 

- Inaugurazione in MOZAMBICO del nuovo Centro educativo Maria Grazia Rizzo che accoglie 400 bambini e le loro famiglie grazie al sostegno a distanza.

 

- AVSI celebra la giornata mondiale dell’ACQUA presentando diverse esperienze nel mondo:

-         In Libano un film percorre il corso dell’acqua che unisce e racconta il sostegno a distanza;

-         In Haiti un nuovo progetto regala all’uomo il gusto, la scoperta e la vita;

-         In Tanzania e Rwanda si costruiscono acquedotti che portano la speranza nei villaggi;

-         In Messico Humana sostiene, con il Panino Giusto, il centro educativo Maria de Guadalupe e in Italia ha in corso una campagna di promozione dell’acqua che aiuta l’iniziativa.
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05/05/2011 13:27
 
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SUL FRONTE DEL LAVORO, BENCHE' PERMANGA LA CRISI E MOLTI SONO ANCORA DISOCCUPATI, ARRIVA UNO SPIRAGLIO CONFORTANTE:

Posted: 04 May 2011 03:00 AM PDT

E’ scesa anche nello scorso mese di aprile 2011 la cassa integrazione. A comunicarlo è stato l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, mettendo in particolare in evidenza come il calo della cassa integrazione il mese scorso sia stato sia congiunturale, sia tendenziale. La discesa, infatti, è stata ad aprile 2011 del 19,7% rispetto all’aprile 2010, e del 10,1% rispetto al mese di marzo 2011 a conferma dei buoni segnali di ripresa della produttività dal mondo imprenditoriale. Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, i dati in discesa per la cassa integrazione sono accompagnati anche da un tiraggio molto basso, ovverosia da percentuali di utilizzo delle ore autorizzate che via via stanno scendendo mese dopo mese.


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09/05/2011 12:27
 
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Nel corso 2010-2011 si e’ registrato un aumento del 14,83% del numero dei seminaristi ordinati in Spagna. Lo ha reso noto la Conferenza episcopale spagnola in occasione del “giorno del seminario”. I seminaristi sono così passati da 141 nel 2009 a 162 nel 2010. Contemporaneamente c’e’ stato un incremento del numero di seminari, minori e maggiori nell’ultimo anno anche di nuovi ingressi nei seminari (14,49% in piu’), con 245 nuovi ingressi rispetto ai 214 dell’anno precedente. In totale in Spagna -si legge sull’Agenzia Asca- nel corso 2010-2011 ci sono stati di 1.227 seminaristi.

Una ripresa incredibile nello stato laicista di Zapatero, tanto che La Bussola Quotidiana, lo definisce “un vero tsunami spirituale”. Infatti non sono solo i seminari ad essere ripopolati ma anche i luoghi che accolgono altri tipi di vocazioni religiose. Il quotidiano online si concentra sulla grande fortuna che sta avendo, ad esempio, il carisma di una giovane badessa di nome suor Verónica Maria, al secolo María José Berzosa Martinez, che per molti è la Teresa d’Avila del XXI secolo. Attorno a lei e al Iesu Communio, ci sono centinaia di giovani ragazze pronte a seguirla, moltissime laureate, in legge, economia, fisica, chimica, ingegneria, architettura, medicina, farmacia, biologia, pedagogia. C’è chi faceva la fotografa, chi studiava aeronautica e persino chi faceva la modella. Tante provengono dai movimenti laicali più cari a Wojtyla e a Ratzinger. Basti solo pensare che nel suo istituto l’età media è scesa a 35 anni.

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20/05/2011 16:24
 
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MESSICO CON AVSI - IL CENTRO “MARIA DE GUADALUPE”: l’esperienza diventa opera. Una pubblicazione lo racconta.
 
L’inizio è stato quasi sommesso. Era il 2003, quartiere di Monte Albán, Oaxaca, Messico: un’area abitata da oltre 6mila persone in condizioni di emarginazione e grande povertà. Grazie al sostegno a distanza di AVSI si è iniziata a distribuire quotidianamente la colazione a una cinquantina di bambini in una stanzetta. I bambini, a causa della scarsa alimentazione non riuscivano a studiare. Non stavano attenti. Quella prima stanzetta, oggi è diventata il Centro di Sviluppo Comunitario “Maria de Guadalupe”, con una mensa che dà da mangiare ogni giorno a 400 bambini, sostiene 150 famiglie e organizza attività coinvolgendo mamme e la comunità.

Un’opera straordinaria portata avanti da CRECEMOS, l’associazione locale partner di AVSI, in collaborazione con il sostegno a distanza, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri (MAE), importanti aziende amiche come EnelCuore Onlus, Panino Giusto, Humana, l’ong spagnola CESAL e la campagna Tende.

Un’esperienza diventata metodo e patrimonio ben raccontata nella nuova pubblicazione “Crescere insieme” che valuta l’intervento educativo contro la povertà, registrando miglioramenti e sostenibilità, fornendo risposte creative alle necessità.
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20/05/2011 16:28
 
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DIARIO DA HAITI: AVSI CON ACRI PER 10.000 BAMBINI
 
Sono numerose le attività svolte da Fondazione AVSI in Haiti. Attualmente, in collaborazione con ACRI (l'organizzazione che rappresenta le Casse di Risparmio Spa e le Fondazioni di Origine Bancaria), AVSI sta lavorando alla realizzazione di 3 nuovi centri nutrizionali a Port-au-Prince e all’equipaggiamento e formazione di 5 centri sanitari di base a Les Cayes (comune di Torbeck). Un aiuto concreto, che raggiunge oltre 10.000 bambini di Haiti, vittime di una piaga difficile da arginare, quella della malnutrizione – peggiorata dopo il terremoto del gennaio 2010. Da qui, l’impegno di AVSI e ACRI per sostenere la popolazione di Port-au-Prince e della zona di Torbeck.

Nel primo caso sono stati svolti i primi lavori di ristrutturazione, mentre nel secondo i laboratori sono stati dotati di quanto necessario: termometri, bilance, sedie, otoscopi, disinfettanti e quanto di più utile possa servire in un centro sanitario.
Si sta anche provvedendo alla formazione del personale medico e paramedico, un impegno che coinvolge ben 150 persone. Ma i beneficiari di questi progetti sono molti di più: oltre ai 10.000 bambini di Port-au Prince (quartiere Cité Soleil e Martissant) che avranno a disposizione questi nuovi centri nutrizionali con servizi di screening, cura, canalizzazione ed educazione alimentare-sanitaria, ecco anche le 8.370 famiglie beneficiarie nella zona di Torbeck (Dipartimento Sud). Ricostruire e sanare le ferite di un così gran numero di persone non è facile. Ma è una sfida che, insieme, si può ben affrontare.
La documenteremo, giorno dopo giorno, sul sito.

Vi terremo aggiornati sui progressi di questi progetti!

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27/05/2011 09:35
 
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Nel 2010 la Caritas italiana ha investito 44 milioni di euro

Nel 2010 la Caritas italiana ha investito 44 milioni di euro in progetti di aiuto in Italia e in 56 Paesi del mondo.

La cifra è molto alta, anche rispetto al 2009 quando vennero distribuiti 31 milioni e 700 mila euro (cfr. Ultimissima 25/6/10), perché utilizzati soprattutto per le emergenze ad Haiti e in Abruzzo. I dati sono sintetizzati dal Rapporto annuale 2010 di Caritas italiana. Nel dettaglio, 24.880.101 euro sono stati utilizzati per progetti e attività in Italia (56,5%), 15.568.693 euro per progetti e attività nel mondo (35,3%) e 3.589.294 (8,2%) per spese di gestione. La fetta più grande investita in Italia, 12 milioni e 100 mila euro (48,6%), è stata destinata all’emergenza del post-terremoto in Abruzzo, dove sono state realizzate 25 strutture.

Nel mondo, invece, si legge in una nota SIR, ben 4.899.614 euro sono stati destinati alla ricostruzione post-terremoto ad Haiti e 969.162 euro per le alluvioni in Pakistan. Tra le aree geografiche, dopo l’America Latina con il 39,9% dei fondi impiegati (6.207.029 euro), gli aiuti più consistenti sono andati all’Asia (32,5%, pari a 5.060.524 euro), a seguire all’Africa (16,8% con 2.622.473 euro), all’Europa (6%) e al Medio Oriente (4,8%). Nel 2010 la Caritas ha anche censito le opere sociali e sanitarie in Italia: oltre 14 mila.


http://www.uccronline.it/2011/05/25/nel-2010-la-caritas-italiana-ha-investito-44-milioni-di-euro/
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04/06/2011 09:38
 
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KENYA: IL PRIMO MINISTRO ODINGA VISITA IL ST.KIZITO
A Kibera (Nairobi), il leader ha rinnovato il suo sostegno all’opera
di AVSI e dei suoi partner locali
 
Il Primo Ministro della Repubblica del Kenya, Rt. Honorable Raila Odinga, ha visitato venerdì 27 maggio il St. Kizito Vocational Training Institute-Kibera Branch, la scuola professionale realizzata dalla Fondazione AVSI e cofinanziata dall’Unione Europea nel sobborgo di Raila Village a Nairobi. Il Centro oggi tiene corsi di formazione professionale per i giovani degli slums di Nairobi. Sono oltre un migliaio i ragazzi che seguono lezioni per diventare elettricisti, carpentieri, cuochi, parrucchieri o modisti.

Il Primo Ministro ha poi voluto incontrare i rappresentanti di AVSI e dei suoi partner locali COWA, St. Kizito e Watoto Wa Lwanga per conoscere meglio questa realtà. Odinga, che aveva già partecipato al Meeting di Rimini ad un grande incontro con il ministro Frattini, ha quindi dichiarato: “Mi piace vedere gente come voi, che lavora così. Vi avevo sfidato chiedendovi di venire a realizzare in Kenya quello che facevate in Italia. Vedo che mi avete preso sul serio”.

Successivamente, nel visitare Kibera, l’annessa scuola elementare e i suoi bambini, ha espresso rinnovato appoggio per l’opera che Fondazione AVSI e i suoi partner portano avanti, assicurando anche il suo personale patrocinio e la sua presenza per la prossima inaugurazione dell’Istituto.
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13/06/2011 23:39
 
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AITI: Al via il progetto AQUAPLUS con Fondazione Rotary Milano per Milano ed EXPO Milano 2015
 
“Sradicare la fame e la sete nel mondo”. E’ questo l’obiettivo di AQUAPLUS, il progetto di Rotary DISTRETTO 2040, Fondazione Rotary Milano per Milano, EXPO Milano 2015, che ha come partner Università degli Studi di Milano, AVSI, MLFM.

Il progetto si svolge nella zona sud di Haiti, a Torbeck, area molto povera ma potenzialmente ricca di risorse naturali utili ad uno sviluppo agricolo, a condizione di diffondere capacità e tecnologie appropriate.
È ampia la disponibilità di acqua, ma è insufficiente la capacità di gestione e quindi l’effettiva disponibilità sia per uso domestico che per uso agricolo.

AQUAPLUS prevede quindi di ripristinare e ampliare un impianto di acqua ad uso domestico, di formare tecnici agricoli anche a livello universitario con il contributo dell’Università di Milano, di introdurre processi di trasformazione e di filiera per la manioca e altre produzioni locali, includendo anche la gestione del suolo.

Il progetto mira ad approdare a Milano all’EXPO del 2015 con la presentazione di questa esperienza per voce degli stessi protagonisti di Haiti.

Un gran galà milanese, il 9 giugno 2011, ha contribuito alla raccolta fondi a favore di AQUAPLUS: aperitivo, cena e uno spettacolo di tango argentino nella splendida cornice di Palazzo Reale per sostenere un’iniziativa importante in ambito formativo, ambientale ed agricolo.
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17/06/2011 12:41
 
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AN CHILD DAY – L’impegno di AVSI per i bambini.
Festeggiamenti per riflettere sulla condizione dell’infanzia
 
Soweto, sobborgo di Johannesburg, Sudafrica, 1976. Una marcia silenziosa attraversa la città: in strada le persone ricordano le migliaia di giovani studenti uccisi dalla polizia pochi giorni prima perché chiedevano migliori opportunità educative. Oggi, a quasi 40 anni di distanza, quella marcia si è tramutata nell’African Child Day, un’occasione di riflessione sulle condizioni dei bambini e degli adolescenti più vulnerabili in Africa e festeggiata ogni anno il 16 giugno.

In prima linea, come sempre, anche AVSI che, con il suo impegno quotidiano sul campo portato avanti dai suoi collaboratori e partner locali, attraverso i vari programmi come il sostegno a distanza, celebra l’evento proponendo attività particolari. Non solo feste, ma momenti di incontro e condivisione per promuovere le tematiche più sensibili dedicate all’infanzia e all’adolescenza, coinvolgendo anche le famiglie e la comunità. Una giornata particolare per fare il punto sulle lezioni apprese e sui bisogni che ancora chiedono risposte.


Diffondere i principi di educazione, di famiglia, di responsabilità e i servizi alla persona all’interno della comunità nelle quali i bambini vivono è un compito indispensabile a cui AVSI è chiamata a portare il suo contributo. La cura integrale dei bambini è il primo passo per uno sviluppo dignitoso che permettere di crescere uomini e donne in grado di affrontare a testa alta e col cuore pieno il proprio futuro.

IN BURUNDI, a Bujumbura, presso il Centro MEO, nato nel 2001 e diventato negli anni un importante punto di riferimento per più di 500 bambini, AVSI ha organizzato per l’occasione giochi a premi che richiedono il coinvolgimento anche della famiglia, proprio per sottolineare l’importanza dei genitori nel percorso educativo dei figli. In collaborazione con Cadhro (ong locale specializzata nel diritto e nella difesa giuridica dei più vulnerabili, già partner del sostegno a distanza dal 2010), AVSI realizza momenti di sensibilizzazione sui diritti del bambino con la partecipazione dei genitori. Così come a Kayanza e Ngozi si organizzano incontri con le famiglie per riflettere sulla condizione del bambino in Africa.

IN RWANDA, AVSI ha organizzato nei campi rifugiati nei quali accoglie bambini e famiglie di congolesi competizioni di poesia, teatro, musica e disegno. Per la più bella creazione artistica è stato previsto un premio, nonché la possibilità di vedere stampato su magliette il proprio disegno. Grande festa e riflessioni con le famiglie anche a Gatsibo, dove AVSI è stata scelta come leader dal comitato organizzativo delle celebrazioni.

NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, a Kamanyola, nel Sud Kivu, AVSI partecipa alla giornata organizzata dal Centro Danilo Catarzi con la partecipazione di alcuni bambini provenienti anche dal Rwanda e dal Burundi. In programma attività ricreative, come partite di calcio, danze tradizionali e scrittura di poesie.

IN NIGERIA, la giornata del bambino AVSI l’ha celebrata in anticipo e all’interno di alcune sue opere socio educative e sanitarie, proprio per sottolineare l’importanza di questi luoghi come punti di riferimento per lo sviluppo della comunità. Nell’ambito di un progetto che prevede l’assistenza e la cura dei bambini orfani e vulnerabili e la creazione di club che aiutano lo stare insieme dei bambini, il 26 maggio nel villaggio di Ikorodu, presso la St. John’s Nursery e la Primary School Compund Oreta, si sono tenuti incontri e manifestazioni seguendo il tema “Our Children – Aspiring to greatness”. La giornata, partecipata da 176 bambini e 54 parenti,è iniziata con una preghiera e un canto ed è proseguita con attività dedicate a rimarcare l’importanza dell’educazione infantile, incoraggiando i genitori a mandare a scuola i loro figli. Emozionante anche la rappresentazione teatrale sui diritti dei bambini che li ha visti attori protagonisti.

Il 28 maggio, AVSI a Idiaraba, Mushin, Ikorodu e Ikate ha organizzato attività particolari per celebrare il Child Day volte a promuovere maggiore consapevolezza sui diritti dei bambini attraverso proposte mirate e ricordando i principi fondamentali ai bambini stessi e ai famigliari. Grande la partecipazione, 639 bambini e 163 adulti. Partendo da un momento informale e amichevole come una festa si è così potuto riflettere su come prendersi cura in modo globale dell’infanzia, trattando temi socio educativi e sanitari.
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19/06/2011 21:28
 
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Roma, netto aumento delle conversioni e battesimi di adulti

Mentre le sette razionaliste (così come le chiamano i loro ex-adepti) fremono per un presunto calo di battesimi e nozze nella città di Roma, guardandosi bene ovviamente dal linkare direttamente la fonte, è pronta in arrivo una contro-notizia: a Roma aumentano le conversioni e quindi le richieste di battesimi fra gli adulti.

Lo riporta il blog del vaticanista de Il Foglio, Paolo Rodari, dove si dice che queste persone arrivano spesso dalle altre religioni: ateismo, testimoni di Geova, ebraismo, islam e buddismo. Dalla diocesi di Roma fanno sapere che nelle loro lettere di richiesta del battesimo, scrivono di essere stati conquistati sopratutto dalla “misericordia e dalla libertà del Dio dei cristiani”.

Si tratta di conversioni vere, centinaia ogni anno. Sono adulti che arrivano al battesimo grazie a un percorso di catecumenato rigoroso che non dura mai meno di due anni, continua Rodari. Lodevole in particolare è la grande testimonianza dei movimenti ecclesiali nelle diocesi, ma anche quella delle singole parrocchie. In particolare, si legge, è molto fertile il percorso alla fede chiamato “Dieci comandamenti” e ideato da don Fabio Rosini.

Sull’Osservatore Romano è apparsa anche la notizia che su poco più di 25.000 nati nel comune di Roma nel 2010, quasi 20.000 sono stati battezzati. E’ in aumento anche il numero di bambini che ricevono il battesimo nel cammino verso la prima comunione.

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25/06/2011 09:54
 
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BRASILE AVSI e GE: nuove alleanze per l'avviamento professionale di 750 ragazzi di Rio de Janeiro
 
La GE Oil & Gas Nuovo Pignone S.p.A. ha approvato in giugno 2011 un progetto a sostegno di un’iniziativa di AVSI in Brasile a Rio de Janeiro nel centro educativo Cantinho da Natureza, che si trova alle spalle di Copacabana e, più precisamente, nel quartiere Morro do Cabrito.

Il progetto si intitola “Al lavoro! Attività di formazione professionale e avvio al lavoro per i giovani di Rio de Janeiro”

Con questa iniziativa si vuole contribuire alla riduzione della povertà, al miglioramento delle condizioni di vita, allo sviluppo personale e sociale di giovani e delle loro famiglie.
Grazie al progetto, 750 giovani svantaggiati, a rischio di devianza ed esclusione sociale, residenti in 5 comunità a basso reddito nel Municipio di Rio de Janeiro potranno migliorare la loro formazione e verranno accompagnati nell’accrescere le opportunità occupazionali e sostenere l’inserimento nel mercato del lavoro.

GE Oil & Gas Nuovo Pignone S.p.A sostiene l’iniziativa attraverso un contributo finanziario e con attività di volontariato da parte del personale delle aziende che operano in Brasile ed in modo particolare la filiale di Rio de Janeiro e di San Paolo.
Un bellissimo esempio di responsabilità sociale: i dipendenti della filiale brasiliana, infatti, si sono impegnati in corsi di formazione e avviamento professionale, in modo da poter insegnare un mestiere a questi ragazzi in vista di un possibile impiego nel futuro.

Ma entriamo nel dettaglio e vediamo cosa prevede questo interessante progetto.
Innanzitutto, l’avvio di un centro di opportunità di lavoro con corsi di sostegno scolastico e informatica di base, attività ludico-ricreative, percorsi di orientamento e introduzione al lavoro nonché l’avviamento dei giovani ai colloqui di lavoro, la realizzazione di corsi rivolti a insegnanti e formatori su temi pedagogici e tecnici e di corsi rivolti ad amministratori e responsabili di ong o centri formativi. Infine, la preparazione di documentazione divulgativa e la realizzazione di un seminario conclusivo.

Lo scopo è quello di accompagnare questi ragazzi perché diventino uomini, in grado di mettere a frutto i propri talenti. E questo può essere fatto solo coinvolgendoli interamente, a partire dalla famiglia e dalla comunità di appartenenza.
Perché solo un approccio centrato sull’educazione e sul capitale umano, che stimoli le loro capacità, permetterà che diventino i reali protagonisti della risposta ai propri bisogni.
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01/07/2011 10:42
 
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L’Uganda è l’unico stato africano in cui l’HIV è stata veramente vinta (calo del 70%, come riportava nel 2004 la rivista Science), e  senza la distribuzione massiccia di preservativi, ma puntando in particolare sull’educazione sessuale: astinenza e fedeltà di coppia.
Dato il successo ugandese, l’antropologo di Oxford Edward Green, esperto sul programma contro l’AIDS ed ex promotore della distribuzione del profilattico, ha annunciato due anni fa che avrebbe esportato il “metodo ugandese” anche in Sudafrica, coordinando la promozione di programmi incentrati sulla riduzione del numero dei partner sessuali, la fedeltà di coppia e l’astinenza, rivolti a leader tradizionali e religiosi.
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01/07/2011 17:26
 
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“Cambiare per aderire al reale. Le sfide”.
Al via un gruppo di lavoro di AVSI con imprese ed aziende
Martedì 27 giugno 2011 si è riunito nella sede di AVSI un gruppo di lavoro sulla responsabilità sociale d’impresa, in cui sono state presentate alcune esperienze di partnership con AVSI. L’incontro, dal significativo titolo “Cambiare per aderire al reale. Le sfide”, ha visto la presenza di numerosi responsabili e dirigenti d’azienda.

Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI, ha introdotto il lavoro affiancato da Marco Andreolli (responsabile AVSI Rete sostenitori). Dopo un breve excursus sulla presenza della Fondazione in 40 paesi in tutto il mondo, Piatti ha ricordato che una svolta significativa nel lavoro di AVSI è venuta quando si è reso chiaro che doveva esserci un prevalere del soggetto sul progetto e che tutti i progetti di sviluppo possono avere ragione di progredire solo nel momento in cui vi è consapevolezza dell’origine, cioè delle proprie radici.

Certamente significativi gli interventi di Gherardo Merli e Alessandro Beachi, rispettivamente responsabile e amministratore delegato di HUMANA, che hanno ripercorso l’impegno della loro azienda con AVSI. “Quella con AVSI è una collaborazione lunga”, ha raccontato Merli ai presenti “che nasce nel 2006 con il sostegno a progetti di fornitura di acqua potabile in Sudan, per poi passare alle iniziative di sostegno per bambini orfani in Uganda nel 2007. Fino ad arrivare ad oggi, visto che ci siamo impegnati in un progetto in Messico nell’ambito di EXPO 2015”.

Un bellissimo esempio, questo, di cause related marketing: per ogni bottiglia di Acqua Amorosa acquistata, l’azienda devolverà 10 centesimi di euro per sostenere questo programma di educazione alimentare. A seguire, il saluto di Beachi che ha ricordato il viaggio fatto da alcuni rappresentanti della sua azienda in Terrasanta per visitare i luoghi di Gesù, certo, ma anche per vedere coi loro occhi i progetti di AVSI sostenuti a Betlemme anche grazie ad HUMANA.

E’ poi intervenuta Ornella Berenzi, di Zurich. “Dal 2003 facciamo delle gare interne all’azienda per decidere chi tra ong o associazioni sostenere. Mi sono sempre impegnata, insieme ad altri, perché fosse AVSI a ricevere il nostro aiuto. Perché ho visto quello che fate, conosco il vostro impegno e non posso che ringraziarvi di questo”. Un breve intervento di Maria Teresa Gatti, direttore Knowledge Management di AVSI, ha poi ripercorso i casi virtuosi della collaborazione con FIAT in Brasile (progetto “Arvore da vida”) e in campo energetico con CELPE e COELBA (per le forniture elettriche).

All’incontro erano inoltre presenti alcuni membri di AVSI, tra cui il Presidente Mario Saporiti e i rappresentanti di SMA s.pa., Rotork, A2a, Italtel, Federlegno, Microtel, Beta 80, Telecom Italia, Agricola 2000, ABB, Y2K, ODM, Sanofi, RSE s.pa. Un’occasione preziosa per mettere al confronto modalità ed esperienze del fare responsabilità sociale insieme. Una sfida che l’alleanza tra impresa e privato sociale – come questo incontro ha dimostrato – è stata raccolta.
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09/07/2011 08:37
 
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Venezuela: un nuovo centro odontoiatrico e visite gratuite
per duecento bambini. A Humocaro continua l’impegno di AVSI
 
E’ stato inaugurato il 29 giugno 2011 il nuovo centro odontoiatrico “Matteo Candini” per bambini a Humocaro, in Venezuela, dove AVSI è presente dal finire da oltre dieci anni.
Alla presenza di Marielba de Falcòn, moglie del Governatore dello Stato di Lara (dove si trova Humocaro) nonché Presidentessa della Fundación del Niño Simón, il nuovo centro è stato dedicato alla memoria di Matteo Candini, un bimbo italiano morto di leucemia, e si trova all'interno del più ampio ambulatorio pediatrico “Ángel de la Guarda” (Angelo Custode).
Il centro è stato realizzato grazie alle iniziative di raccolta fondi di Stefano Matteucci e del Gruppo Amistad e attraverso un progetto dell’Unione Europea in partnership con AVSI.

Il paese di Humocaro, che conta quasi diciottomila abitanti, si trova sulle Ande e si espande in una valle circondata da cime che sfiorano i duemila metri di altitudine.
Le case del villaggio sono tutte costruite in legno e fango, la maggior parte dei bambini è malnutrita e abbandona presto la scuola. Un grande problema per la gente del posto è rappresentato dalla mancanza di cure adeguate, perché le medicine sono molto costose e le case spesso sono prive dei servizi igienici, dell’acqua corrente e dell’elettricità.
Una situazione non semplice, ma che poco a poco sta cambiando. Grazie a un’amicizia inaspettata.

Nella zona di Humocaro è infatti situato il Monastero Trappista Nuestra Señora de Coromoto, punto di riferimento per l’intera comunità locale.
Sotto l’impulso di Suor Chiara Piccinini e della locale Fundación San Antonio, AVSI sostiene dal 2003 l’ambulatorio pediatrico “Ángel de la Guarda” (Angelo Custode).
Quella che lega suor Chiara al Venezuela, è la storia di un’amicizia che riceve nuovo slancio dopo la morte di Enzo Piccinini, fratello della monaca trappista e noto chirurgo bolognese. Dalla gratitudine rimasta nel cuore per la sua amicizia e la sua paternità di autentico uomo cristiano, nasce a Bologna il Gruppo Amistad, inizialmente per aiutare una ventina di bambini di Humocaro attraverso lo strumento del sostegno a distanza. Suor Chiara, infatti, segnala fin dall’inizio la necessità di cure pediatriche per i bambini della zona e una pediatra offre immediatamente la sua competenza professionale: poco dopo viene realizzato un edificio per dar vita al centro medico-pediatrico.

Oggi l’ambulatorio, sostenuto tramite il progetto AVSI “Adotta un’opera”, è l’unico della zona in grado di offrire preziose cure a oltre 8.000 bambini e un sostegno costante alle loro mamme. Queste ultime, infatti, partecipano ad attività di formazione in salute e igiene, in modo che possano assicurare una crescita sana ai propri bambini.
Anche per questo nell’ultimo anno ci si è adoperati molto per poter dar vita al nuovo studio dentistico e finalmente, la scorsa settimana, ecco l’inaugurazione!
Grazie all’impegno di AVSI e dei suoi sostenitori, è stato fatto un altro grande passo per il miglioramento delle condizioni di vita di questi bambini. Un ulteriore segno che la strada intrapresa è quella giusta. Come ha avuto modo di dire Luis Rodriguez, coordinatore locale del sostegno a distanza: “Grazie perché avete dato alla vita di questi bambini l’allegria, il sorriso e il benessere. Grazie perché condividete questa bella esperienza di solidarietà e vera amicizia.”

Un’amicizia “operativa”

L’inaugurazione di questo nuovo studio dentistico segue un’altra interessante e bella iniziativa. Il 21 maggio scorso, un altro grande gesto di amicizia di alcuni medici, detto “operativo sanitario”, ha permesso la visita e cura gratuita di oltre duecento bambini e giovani della comunità locale (tra loro anche i bambini del sostegno a distanza).
Consulti pediatrici, odontologici, vaccinazioni e molto altro sono stati il fulcro di questo gesto. Un’occasione di incontro non scontata, all’insegna del riconoscimento che la salute è un bene che dev’essere per tutti, in qualunque zona del paese. L’impegno di AVSI e dei suoi partner locali in Venezuela dunque continua: come un piccolo seme gettato che ora ha cominciato a portare frutto.
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13/07/2011 22:03
 
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Ogni tanto nonostante la crisi del mondo del lavoro, spunta qualche buona notizia di assunzioni:

Concorso Agenzia delle Entrate: cercasi 855 funzionari

Posted: 12 Jul 2011 01:30 AM PDT

L’Agenzia delle Entrate ha indetto un concorso per la selezione di 855 funzionari per attività di tipo amministrativo-tributaria. Tra i requisiti richiesti:

- Laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio o diplomi di laurea equipollenti per legge (all’interno del bando allegato potete trovare maggiori dettagli)

- Cittadinanza italiana

- Idoneità fisica all’impiego

La scadenza è fissata al giorno 4 agosto 2011; a questo link il bando completo.

Concorso Agenzia delle Entrate: cercasi 855 funzionari, pubblicato su Gazzetta del lavoro il 12/07/2011

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14/07/2011 13:07
 
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Nel mondo 7 persone su 10 sono religiose, in crescita i giovani

Un sondaggio Ipsos MORI, il secondo ente di ricerca più grande del Regno Unito, ha scoperto che la religione è molto importante per le persone di tutto il mondo. L’indagine globale ha esaminato le opinioni di oltre 18.000 persone in 24 paesi, tra cui Regno Unito e Stati Uniti. 7 su 10 intervistati hanno detto di essere religiosi e i musulmani hanno mostrato più appartenenza alla loro fede dei cristiani.

Globalmente, la fede religiosa è risultata essere molto importante sopratutto per i giovani. Quasi tre quarti (73%) al di sotto dei 35 anni, ha dichiarato che la loro religione o la loro fede è importante nella loro vita. Ben Page, amministratore delegato di Ipsos MORI, ha dichiarato: «L’indagine è un buon promemoria per molti nell’Europa occidentale, su quanto conti la religione – e sia una forza di bene – in gran parte del mondo. La nostra analisi mostra che le persone preferiscono tenere la politica separata dalla religione, ma anche che in un mondo globalizzato, conta ancora di più di quanto molti pensano».

I risultati sono stati anche commentati da Tony Blair, ex primo ministro inglese e neo-cattolico: «Questo sondaggio mostra quanto conti oggi la religione e nessuna analisi del mondo contemporaneo, politico o sociale, è completa senza la comprensione del rapporto tra fede e globalizzazione», ha detto.

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17/07/2011 21:41
 
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Spagna: aumentano del 45% i minori che decidono di non abortire

Un anno fa entrava in vigore la terribile legge spagnola che permette ai minori di effettuare una interruzione di gravidanza senza che i loro genitori lo vengano a sapere.

Tuttavia, durante questo questo primo anno, la Fundación Redmadre (www.redmadre.es), un’importante associazione che aiuta e sostiene coloro che decidono di tenere il bambino, ha notato un aumento del 45% dei minori che hanno chiesto di portare a termine la gravidanza, nonostante la pressione della società. Si è anche rilevato che quasi l’80 per cento delle adolescenti incinte sceglie di continuare la gravidanza quando ricevono il necessario supporto e consulenza

Nel 2010, il 53% di coloro che hanno frequentano Redmadre erano adolescenti tra i 14 ei 20 anni, mentre nel 2009 solo il 18%.

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02/09/2011 15:09
 
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ARVORE DA VIDA - l’Albero della Vita conquista i grandi del Meeting.

Una settimana a Rimini con AVSI e i suoi testimoni.

La presenza di AVSI al Meeting di Rimini 2011, da domenica 21 a sabato 27 agosto, è stata l’occasione per condividere con voi l’esperienza da cui nasce e si alimenta il nostro lavoro, attraverso la proposta dell’edizione 2011, dal significativo titolo: “E l’esistenza diventa un’immensa certezza”.


Punto di incontro lo stand di AVSI, presso il padiglione C1 della CDO, che ruotava intorno alla presenza di Luciana, Jussara Cinzia, Claudineia e Iracema, alcune delle donne di CoopArvore, ormai famose per le loro borse realizzate con materiale di scarto della Fiat e per il bellissimo lavoro svolto.
Un impegno elogiato dal Presidente della Fiat, John Elkann che si è recato presso lo stand di AVSI, le ha viste all’opera e ne ha sottolineato il prezioso contributo.

Allo stesso modo l’Amministratore Delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha definito “un miracolo” il lavoro svolto dalle oltre 1.200 persone impegnate da Fiat Brasile nel progetto. “Un impegno così”, ha detto Marchionne guardando lo stand di AVSI con CoopArvore, “fa parte della soluzione dei problemi dell’economia. Se torniamo a fare opere come queste, le cose andranno bene”.

 

“E’ come se si fosse realizzato un sogno. Ma non il mio personale, bensì quello di tutta la comunità”,  afferma Ana Veloso, responsabile comunicazione Corporate della Fiat Brasile che ha seguito la nascita del progetto con AVSI e il partner CDM, a Betin negli anni - Sono venuta in Italia con una grande aspettativa, ora rientro in Brasile con un grande orgoglio. Con queste donne abbiamo mostrato qualcosa di veramente grande, che va ben oltre alle borse che confezionano. E tutti lo hanno capito. Dopo il Meeting ritorniamo a casa, in Brasile, con la certezza che siamo sulla strada giusta”.

 

- Guarda John Elkann da AVSI al Meeting e leggi l'origine del progetto in corso in Brasile.

- Guarda le dichiarazioni di Sergio Marchionne (AD Fiat)

 

 

VOLONTARIATO E SVILUPPO

In un mondo pieno di incertezze dovute alla crisi economica, alle guerre e alla mancanza di significato, ecco che diventa importante ridefinire anche termini come sviluppo e volontariato. Questo lo scopo del bellissimo incontro tenuto dal card. Robert Sarah e da Alberto Piatti. Commovente l’intervento del presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, organo che ha il compito di  coordinare l’attività caritativa della Chiesa cattolica e anche organizzare le azioni umanitarie della Santa Sede in caso di catastrofi o di crisi. “È solo cominciando a donare del tempo libero come integrale gesto di libertà, che la carità cristiana diventerà mentalità, convinzione, dimensione permanente”.

E a proposito dei sovvenzionamenti pubblici agli organismi di volontariato ha aggiunto: “Ricevere soldi dal pubblico e diventarne in qualche modo un suo prolungamento o una sua agenzia non può farci dimenticare la nostra origine. Il problema non è dunque se ricevere sovvenzioni pubbliche o no, ma se riusciamo a riceverle senza perdere la nostra identità”. Ha concluso Piatti: “Papa Benedetto XVI ci ha ricordato che la carità è espressione di Dio. Dobbiamo imparare ad amare l’altro senza aspettarci niente in cambio; la grazia è dono, ed un dono ricevuto è qualcosa di meritato, riconducibile al pratico, al dato, che si realizza in ciò che l’uomo ha in sé. Per noi il volontariato non scaturisce solo dall’impegno, né dalla fede, ma esige entrambi”.

 

- Leggi il resoconto, guarda l’incontro e le foto

 

 

SOSTEGNO A DISTANZA

E all’insegna della certezza di un bene possibile per ciascun uomo è stato l’incontro sui finanziamenti al Sostegno a Distanza, con protagonisti Stefano Zamagni (Presidente Agenzia Terzo Settore), l’on. Marida Bolognesi (Coordinatore progetto SAD in chiaro) e Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI. L’obiettivo è infatti,infondere fiducia a questa soluzione umanitaria che non sradica le persone aiutate, bambini e ragazzi, dal loro mondo, ma le accompagna nella crescita, rafforzando la famiglia e la comunità nella quale vivono. Un servizio del giornalista Rai Andrea Riscassi lo ha ben documentato.

 

- Leggi la notizia

- Guarda il servizio della RAI

- Guarda le foto
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17/09/2011 22:00
 
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Perù. AVSI incontra il presidente Ollonta Humala
 
Semplici immagini che documentano la cronaca. Due foto che testimoniano l’incontro di AVSI in Perù, a Imazita, con la squadra del nuovo presidente Humala che, lo scorso giugno, ha vinto le elezioni.

Siamo nell’area di Amazonas, confinante con Ecuador, Colombia e Brasile, dove AVSI ha in corso il progetto di supporto alla produzione di cacao e caffè. Un progetto innovativo che si prefigge di migliorare la competitività nelle province di Bagua e Utcubamba soprattutto con corsi e attività formative per i produttori di questi due profumati e redditizi prodotti, raggiungendo oltre 400 persone.

Il Perù è una delle economie emergenti degli ultimi dieci anni ed è uno dei maggiori esportatori di metalli e minerali. Tuttavia, circa un terzo della popolazione è sotto la soglia della povertà e Humala ha promesso loro un deciso miglioramento della qualità della vita ed una partecipazioni agli utili derivanti dalle risorse naturali del Paese. Humala ha promesso di «costruire un Perù per tutti» e di fare della crescita economica il motore della crescita sociale. A lui e alla sua squadra di lavoro gli auguri di un buon governo!
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19/09/2011 09:34
 
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LAVORI RICERCATI

Stiamo vivendo un momento molto difficile da un punto di vista occupazionale eppure esistono certi settori che sembrano non conoscere il significato della parola crisi ma che anzi non riescono a trovare personale!

A questo proposito il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello spiega

La delicatezza del contesto economico mette ulteriormente in luce il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro: il lavoro viene offerto dalle imprese ma queste ultime hanno talvolta, e soprattutto per alcune professioni, grandissima difficoltà a trovare il candidato con i requisiti giusti. Sempre più preziosa, quindi, diventa la possibilità di integrare meglio il momento della formazione scolastica e universitaria con quello della formazione sul lavoro, valorizzando quindi tutte quelle modalità che consentano di avvicinare i giovani alla realtà delle imprese, attraverso, ad esempio, percorsi di alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini formativi

Ma quali sono queste professioni introvabili? Se parliamo di professioni qualificate troviamo i farmacisti dove sarebbero circa 600 gli introvabili, gli sviluppatori di software (1.000), i progettisti meccanici (570) e metalmeccanici (circa 500), gli infermieri (1.600) e gli addetti alla consulenza fiscale (370) e la metà degli addetti alle vendite specializzate (oltre mille). Inoltre, secondo le imprese non ci sarebbero molto figure operaie qualificate.

E per quanto riguarda le imprese artigiane? Non ci sono idraulici e mancano anche estetiste e parrucchieri.

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25/09/2011 22:10
 
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L SUSSIDIARIO.NET: CORNO D’AFRICA/ Maria di AVSI:
la speranza dei bambini che rinasce da una buca
 
Gli arrivi continuano, qui nei campi profughi di Dadaab. I ritmi sono rallentati, si contano un migliaio di persone al giorno. I nuovi arrivi vengono rilocati nel nuovo campo di Kambi Oos, che dista circa 7 km dall’area abitata più vicina, il campo di Hagadera. Sono quelli che vivono nella condizione peggiore. Un senso di precarietà dato non solo dalle tende utilizzate come case, ma dalla mancanza di spazio, di servizi, di sicurezza...

Le famiglie che arrivano ora a Kambi Oos mandano i loro figli a scuola nel campo di Hagadera, perché perlomeno laggiù l’istruzione viene garantita. Noi lavoriamo per questo, su richiesta dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), della Cooperazione Italiana per lo Sviluppo del ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con la Mount Kenya University, Unicef e il Pce, il Centro permanente per l’educazione dell’Uganda, partner di Avsi per la formazione in Africa.

Ieri ho mostrato il nostro operato ai rappresentanti della Cooperazione italiana, molto presenti qui sul territorio, per far vedere loro come lavoriamo e come i soldi dei nostri connazionali sono spesi. Abbiamo attraversato in macchina i soliti 17 km che separano il campo dalla cittadina di Dadaab. Polvere, sabbia, vento... e, questa volta, un grande cammello che attraversando la strada ci ha costretti a rallentare.

Siamo arrivati nel campo meno sicuro tra i tre già esistenti prima dell’emergenza: Dagahaley. Qui stiamo costruendo una scuola a due piani, la più grande. Io non ho mai costruito scuole. Ho lavorato in ambito educativo in diversi paesi, ma non ho mai costruito una scuola. E vedere quello che stiamo creando, passo dopo passo, è emozionante. Mi sono resa conto che quei buchi nel terreno, le fosse, le tracce, tutto quell’insieme di terra che inizia a prendere forma, è una delle cose più belle che io abbia mai visto.

Una scuola di due piani: 24 classi, uffici per i professori, per il preside, servizi igienici per gli studenti e il personale, acqua, una biblioteca. Pensare che grazie al nostro lavoro e al contributo delle persone che sono lontane da qui, abbiamo la possibilità di costruire, è qualcosa che rende felici. Perché avere un luogo che oltre a essere sicuro e utile sia anche bello educa i bambini. Li può far sentire non solo normali, ma anche speciali. Non è facile lavorare a Dadaab di questi tempi. Non lo è per nessuno. Sono tutti stanchi, provati dai numerosi incontri settimanali per riuscire a organizzare la vita di 470.000 persone nella maniera più umana e ragionevole possibile. Tutti sono sommersi dal lavoro. La giornata inizia alle 6 del mattino e finisce alle 8 di sera quando ci si corica senza forze.

Dopo mesi in cui si è sentito parlare solo di disperazione e morte, vedere quelle fondamenta che si alzano dove solo tre settimane fa non c’era nulla, è come vedere crescere la speranza. Sapere che almeno 2000 dei bambini che ora corrono dietro alle macchine (perché non c’é nessuno che si prenda cura di loro), avranno un luogo dove stare e dove potranno imparare, dove sentirsi sicuri e protetti , è una consapevolezza che riempie il cuore di gioia e di senso tutto il nostro operare.

Le persone che arrivano qua vogliono vivere, realizzarsi, vedere i loro figli pronti ad affrontare il mondo al di là delle recinzioni visibili e invisibili imposte da un campo profughi. Quelle prime buche nel terreno, dove verranno gettate le basi di queste scuole, sono lì a testimoniare che la speranza non è per gli sciocchi, ma è per ciascuno di noi.

Maria Li Gobbi, cooperante di AVSI a Dadaab
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01/10/2011 09:35
 
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dCONGO. EDUCARE ALLA RIFORESTAZIONE. Biodiversità, formazione e nuovo lavoro con la Bonobo Peace Forest
 
The Bonobo Peace Forest è un progetto che mira alla riforestazione di 1600 ettari nella riserva di Kokolopori, nella Repubblica Democratica del Congo, e al miglioramento dell’ecosistema e della biodiversità di specie autoctone vegetali e alla conservazione delle specie animali in pericolo, come il bonobo (nella foto), favorendo un’allenza tra uomo e natura.

Un programma che rientra nell’ambito del “Clean Development Mechanism Small-Scale Afforestation and Reforestation Project Activities” (CDM SSC-AR) e realizzato dalla Fondazione AVSI in collaborazione con The Bonobo Conservation Inititative (BCI-Congo) organizzazione non governativa partner locale, la società Infrastrutture e Servizi S.p.A (IN.SER.) e l’Università di Firenze che si prefigge, conservando l’habitat, di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali (circa 19mila persone) con puntuali attività socio educative e generatrici di reddito.

L’altro beneficio ambientale del progetto è quello di compensare le emissioni di Co2, come evidenzia la campagna insieme con Utilità SpA. Le prime quote sono state infatti acquistate da Utilità S.p.A., che dal 2000 si dedica alla vendita di energia elettrica e gas naturale a chi è titolare di una Partita IVA: trader, grandi aziende, piccole e medie imprese, commercianti, professionisti, artigiani e condomini.

E’ inoltre online una piattaforma informatica pensata per raccogliere informazioni circa il progetto e che permette agli utenti di seguirne in tempo reale lo svolgimento e le novità.
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09/10/2011 10:20
 
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Missione CDO Alto Milanese in Brasile
 
Dall’8 al 16 ottobre una missione con la CdO Alto Milanese per conoscere in prima persona l’esperienza che AVSI sta proponendo sui progetti in Brasile. Una possibilità concreta di verificare sul campo come la persona sia al centro dello sviluppo in tutte le opere e le attività. Durante la missione, il gruppo di imprenditori sarà accompagnato dai cooperanti e collaboratori in loco, fondamentali per una migliore comprensione della realtà brasiliana e nell'introduzione al metodo e alle esperienze di lavoro.

Durante la missione, ci si soffermerà, in particolare, su due tematiche: educazione e lavoro. Il tema lavoro, inteso come qualificazione, formazione e accompagnamento per l’inserimento nel mercato. Il progetto Arvore da Vida, realizzato con la Fiat Brasile a Belo Horizonte, elogiato anche da John Elkann e Sergio Marchionne della Fiat quest’anno al Meeting di Rimini, ne è un esempio. Ma così come anche i tanti altri centri di formazione professionale.

Il tema educativo, che per AVSI è il filo conduttore di ogni programma, in Brasile come nel resto del mondo, è evidente nelle Opere educate Don Giussani dirette da Rosetta Brambilla, a Belo, a favore di 1.200 bambini e ragazzi dai zero ai 17 anni; così come al Cantinho da Natureza di Rio de Janeiro e a Salvador de Bahia nel COF, asilo Don Giussani, Asilo Giovanni Paolo II, fino alla parrocchia servita da Don Ignazio.

Una missione ricca di aspettative, da Milano a Rio, per poi andare a Belo Horizonte e a Salvador de Bahia, per conoscere tutte quelle opere che fanno emergere l’origine dell’esperienza.
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18/10/2011 10:37
 
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Quasi un’azienda su due si appresta a effettuare almeno un’assunzione. Il dato, che farà certamente felici i giovani in cerca di un’occupazione, è stato ribadito all’interno di una ricerca realizzata a Regus, società che opera nel comparto della ricerca di soluzioni per gli spazi di lavoro, con una particolare specializzazione nella fornitura di uffici flessibili, che con un elevato grado di elasticità possono sopperire alle esigenze strutturali delle compagini aziendali.

Stando a quanto sostiene Regus, nonostante le prospettive di una crescita economica nazionale siano sempre meno positive, il 46% delle aziende italiane ha affermato di voler incrementare il numero dei propri dipendenti nel corso del prossimo biennio, con il 64% di queste che ha affermato di voler impiegare un maggior numero di liberi professionisti, e il 29% che intende assumere un maggior numero di lavoratori a distanza (telelavoratori).
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