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RIFLESSIONI IN PILLOLE

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2022 15:20
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11/10/2010 11:52
 
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Avvalersi del tempo e assuefarsi a fare il  bene

Quanto grande inganno e quanto grave tentazione è il differire il proprio profitto, e pensare che dopo si mortificherà e si vincerà in quelle cose, nelle quali adesso non gli basta l'animo di mortificarsi e di vincersi per la difficoltà che vi sente. Se quando la difficoltà è minore non ti basta l'animo di combattere contro di essa, come ti basterà quando sia maggiore? Se adesso, mentre la tua passione è un piccolo leoncello, contro essa sei sì codardo; che sarà quando sia cresciuta e fatta una grande e fiera bestia? Resta dunque persuaso che se adesso sarai tiepido e lento, tale sarai ancor dopo.

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11/10/2010 13:19
 
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Tutto quanto possiamo desiderare a Dio di bene, di onore, di trionfo in questo mondo e nell’altro, si confonde con la salvezza delle anime. Se le anime periscono, Dio non riceverà dal mondo la gloria ch'Egli aveva in vista nel crearla ... La nostra dolce Vittima viene in questo mondo per la glorificazione del Padre suo, per il regno di Lui, per la fondazione e la dilatazione dell'impero di Lui; ma perché tutto ciò non può effettuarsi se non con la conquista delle anime, non vi sarà nel suo Cuore che un medesimo amore, egualmente forte e costante, egualmente consumante e immolante: l'amore del trionfo del Padre e l'amore delle anime. Per tal fine, qual'è la vita di questo misericordioso Redentore? Egli prega senza posa, soffre, lavora, si offre Vittima.
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12/10/2010 12:03
 
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Dio incomprensibile, avventura dell'amore! Noi abbiamo pensato che l'uomo miserabile potesse essere solo
un abbozzo primitivo, mal riuscito del superuomo, che deve ancora venire, perché è duro per noi tollerarci così come siamo… E non abbiamo torto, perché è difficile sopportare l'uomo, che sbaglia continuamente e cade da un estremo all'altro. Eppure lui è venuto nella sua creatura, nell'uomo.
Si è insinuato in tutti i limiti di questa creatura, per riscattarla e riportarla alla gloria per cui era stata destinata.


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21/01/2011 11:09
 
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Gesù volle soffrire per noi la fame come nel caso del prolungato digiuno dei 40 giorni trascorsi nel deserto protratti senza cedere alla tentazione di far diventare le pietre dei pani, ma non si trattenne dal moltiplicare per le folle affamate, i pani ed i pesci, oppure quando desiderava mangiare qualche  frutto che non trovò sul fico.
Volle soffrire la sete come quando chiese da bere alla samaritana che non glie ne dava, mentre invece fu essa stessa dissetata dalla parola del Messia; oppure quando sulla croce ebbe sete ma gli fu dato aceto e fiele amaro, mentre non negò di trasformare l'acqua in vino per degli invitati di nozze che avevano esaurito la bevanda più ambita.
Gesù non abusò per se stesso della sua divina potenza per risolvere i suoi problemi anzi scelse sempre la via angusta fino alla estrema possibilità di resistenza umana.
Ci chiediamo: Perchè lo fece? Credo principalmente per ottenerci, con i suoi sacrifici, i meriti derivanti da essi; e poi per mostrare anche a noi la via migliore da seguire e le cose più importanti da desiderare ed implorare, nonchè il modo con cui chiederle.
Egli ci mostrò, nell'ora più difficile della sua esistenza terrena a pregare così:
Padre, se è possibile passi da me questo calice, ma se questo non risponde al tuo disegno su di me, ed è necessario che io attraversi questa prova, sia fatta la tua volontà.
[Modificato da Credente 21/01/2011 11:14]
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12/02/2011 21:45
 
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      La violenza sgorga dal cuore, non basta barricarsi dietro ad una presunto buonismo: si può uccidere anche con la lingua, fare stragi con il giudizio impietoso, genocidi con la nostra impietosa analisi. In questo mondo che ha sdoganato il pettegolezzo facendolo diventare un’attività benemerita e lucrosa (è bastato chiamarlo gossip!), il discepolo è chiamato a vedere e dire solo il bene che abita il cuore degli uomini.

        La lussuria e il dominio è nel nostro cuore, non siamo un corpo, possediamo un corpo e l’altro non può diventare un oggetto. 
        La menzogna ci sta accanto, ed è inutile scaricare sempre le responsabilità sugli altri. In un mondo fasullo e menzognero il discepolo non ha bisogno di giurare perché, semplicemente dice il vero perché è vero. E non ha paura di pagare per i propri sbagli.
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12/02/2011 21:47
 
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Quando si cerca di creare una cultura dello scetticismo e del relativismo; quando si giunge a dire che la passione per la verità è una passione inutile; quando si mente all’uomo – soprattutto ai giovani – dicendo che scetticismo e relativismo sono le vere condizioni della libertà: in realtà si fa il gioco dei potenti di turno. Estinguete nell’uomo la passione per la verità ed avrete creato uno schiavo perfetto.
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26/02/2011 18:44
 
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Dio è ed è presente.
Non è un severo contabile che dall’alto della sua indifferenza ci lascia sguazzare nelle nostre tragicomiche vicissitudini.
Dio si occupa di noi, sempre.
Ci chiede di collaborare al suo grande progetto.
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24/09/2011 11:15
 
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"L'ARTE DI ASCOLTARE : "IL VOLO""

La perdita della capacità di ascoltare è figlia della perdita della dimensione del silenzio.L'uomo moderno ha orrore del silenzio...Il silenzio della mente è ormai un espressione priva di significato.Abbiamo dimenticato l'arte di quietare...quell'alveare dalle mille api ronzanti che si annida nella nostra mente.Sottoposta a un incessante bombardamento di messaggi, la nostra mente è una fucina di pensieri che lavora senza turni di riposo...Abbiamo perso la capacità di rallentare...Un'attività mentale frenetica e dispersiva che invece di arricchire lo spirito, ci affatica, ci confonde...seppellisce il nostro vero io sotto una cortina impermeabile di pensieri, immagini, fantasie e timori...Questo lavorio mentale ha luogo senza sosta...sicchèi pensieri si sovrappongono l'uno all'altro spesso in modo conflittuale...Ci fanno agitare per un non nulla...costruiscono pregiudizi e preconcetti.Corrono affanosamente ad anticipare il futuro e restano amaramente attaccati al passato.Le esperienze passate sono sempre presenti per condizionarci, anche se non ce ne rendiamo conto...Al nostro fianco cammina il nostro passato che c'imprigiona dietro a celle prive di sbarre, ma da cui è difficile evadere.

Queste incrostazioni avvolgono l'io profondo e gli impediscono di emergere, lo soffocano, stordito dal rumore del chiacchiericcio mentale.

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30/11/2011 11:15
 
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Il Cireneo è un uomo che torna dal lavoro, il Venerdì pomeriggio.
Come ognuno che finisce il turno della settimana per entrare nel riposo festivo ha nell'anima un gradevole relax.
Invece lo aspetta la croce.
I soldati l'obbligano a portarla, perché non vogliono che Gesù, indebolito dalla flagellazione, muoia prima di patire la crocifissione.
È vero che il Cireneo la croce non se l’è cercata.
Gli è piombata addosso. E in che momento!
Però l'accetta.
Diventa così la figura del vero discepolo.
Quest'uomo sperimenterà poi nella propria vita che la croce, invece di distruggere, è feconda. Il Signore infatti lo premia nei suoi due figli: Rufo e Alessandro, i quali diventeranno cristiani e vescovi.
La stazione del Cireneo ci insegna che c’e una ricompensa per il bene fatto e per le sofferenze affrontate.
Non esiste soltanto questa vita qui.
Ce n'è un'altra. C'è un altro mondo; e c'è una ricompensa per tutto.
Il salmo dice che Dio tiene presso di sé un otre, dove ci stanno le nostre lacrime e le nostre tribolazioni. Lo tiene con sé perché il Signore non vuole dimenticare nulla. Tutto sarà ricompensato.
Allora, quando la croce ci cade addosso, come al Cireneo, e nei momenti più impensati, forse proprio quando ci aspettavamo un legittimo riposo, non disperiamo.
Fermiamoci davanti alla quinta Stazione della "Via Crucis".
Chiediamo al Cireneo di intercedere per noi, di ottenerci un po' della sua fede e della sua sapienza.
Ma c'è un altro significato, in questa scena evangelica, che non possiamo trascurare.
Essa ci ricorda tutte le persone che sono state per noi Cirenei, in quanto ci hanno aiutato a portare la nostra croce, hanno condiviso con noi la sofferenza, un momento difficile e tribolato….
Sono stati tanti vero?
E' umano, è cristiano ricordare con gratitudine chi ha sofferto per noi, a partire dai nostri genitori, da chi ci ha insegnato, perdonato, ci ha fatto pregare, ci ha educato, ci ha trasmesso la fede….
Pensate al tempo che impieghiamo a lamentarci e pensate quanto poco dedichiamo a chi ci ha fatto del bene, i nostri Cirenei.
La gratitudine contraddistingue il cristiano. Non c'è fede seria senza riconoscenza.
Siamo stati chiamati a ereditare la benedizione, scrive S. Pietro.
La preghiera per eccellenza, infatti, è l'Eucaristia, la Messa, che è una proclamazione dei benefici ricevuti: Santo, Santo, Santo sei o Signore; Benedetto Colui che viene...
Allora, quando l'anima è desolata, il cuore contratto, la memoria piena dei torti subiti e delle ingiustizie, ricordiamoci anche dei nostri Cirenei, di chi si è comportato con noi come il buon Samaritano.
Infine il Cireneo, come tutti i Santi, ci invita all'imitazione..

[Modificato da Coordin. 30/11/2011 11:15]
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30/11/2011 12:09
 
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Molti si chiedono se esiste l'Amicizia, quella vera.

L'amicizia vera è quella disinteressata, che si offre senza attendere nulla in cambio.

E' difficile trovare un amico vero perchè nel momento del bisogno molti si defilano o evitano di stare vicino a chi si aspettava un aiuto, anche solo un gesto di condivisione e di comprensione.

Ma vi sono tanti che offrono il proprio contributo a favore degli altri e questo segnala che vi sono amici veri anche laddove non lo si sospetterebbe. Basterebbe pensare a quanti durante le calamità che vi sono state anche recentemente, si sono messi all'opera per portare soccorso a rischio della propria vita. Basta pensare a quanti partono per terre lontane offrendo tutte le loro risorse e rimettendoci spesso perfino la vita.

Tutto questo depone a favore di una risposta positiva alla domanda iniziale.

Se poi ci chiediamo come può essere il nostro amore, dobbiamo dire che può essere purtroppo maggiore o minore a seconda dei casi e che a volte può venir meno del tutto. Siamo infatti uomini e come tali non possiamo offrire garanzie assolute.

Ma esiste una amicizia che non muta e che non dipende dalle circostanze.

E' l'amicizia che Dio, essendo immutabile, ci offre in Cristo, il quale ha sacrificato se stesso proprio per un amore incommensurabile verso ogni sua creatura.


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23/12/2011 09:30
 
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Ho chiesto la forza......e Dio mi ha dato le Difficoltà per rendermi forte.
Ho chiesto la saggezza.......e Dio mi ha dato Problemi da risolvere.
Ho chiesto Prosperità........e Dio mi ha dato  Muscoli e Cervello per lavorare.
Ho chiesto il Coraggio.......e Dio mi ha dato Pericoli da superare.
Ho chiesto Amore........e Dio mi ha donato Gente bisognosa da aiutare.
Ho chiesto Grazie.......e Dio mi ha dato Opportunità.
Non ho ottenuto niente di quanto volevo...... ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno!
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09/01/2012 22:51
 
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Dio è in noi, inutile cercarlo all’esterno.
Dio è in noi e tutto ciò che ci porta “dentro” ci avvicina a Dio.
Il silenzio, la musica, la natura, l’arte, la letteratura, ci portano “dentro” noi stessi, ci accompagnano alle soglie del mistero.
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30/03/2012 13:15
 
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    Mentre camminavo lungo la strada, mi colpiva il fatto che in questi giorni si possono vedere centinaia di nuovi germogli, nuove foglie sugli alberi, nuovi fiori sia sui prati con i loro profumi, sia sugli alberi con la loro prorompente vivacità e che poi si trasformeranno in frutti succosi e dolci, ciascuno con i suoi diversi e gustosi sapori.

   Quale immenso Amore, e quale straordinaria Sapienza in tutto questo.

Ogni singola foglia ha una sua bellezza, una sua forma simmetrica, una delicatezza e morbidezza e una funzione per il ciclo della fotosintesi clorofilliana per mantenere in vita la pianta.
Tutte le piante hanno una ragion d'essere. Nessuna pianta è inutile e tutte sono in funzione dei benefici per gli animali e per gli uomini, altrimenti essi da soli non avrebbero alcuno scopo.
e mi chiedevo:
Poteva il caso, pensare di fare tutto ciò,  senza Qualcuno che lo abbia progettato in vista del sostentamento degli esseri viventi?
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05/04/2012 12:59
 
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Nella lavare ii piedi ai suoi discepoli, Gesù ci dà innanzitutto un insegnamento basilare che è quello del servizio verso tutti.
Infatti in Gv 13,14 troviamo queste parole di Gesù: Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
Ma vi sono altre parole molto significative che non possono essere trascurate e sono queste:
Giov 13,8 Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Come mai, ci si chiede, Gesù dice di DOVER LAVARE NECESSARIAMENTE i piedi dei suoi apostoli, facendo dipendere addirittura la salvezza eterna da tale gesto?

Penso che il motivo sia legato a quanto precisa Gesù:
Giov 13,10 : «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; ».
Dunque vi è la necessità, secondo Gesù, di lavare proprio i piedi per essere tutto puro.
Cosa può essere questo BAGNO a cui allude il Signore?
Il bagno è da individuare nel battesimo, che ha purificato tutto il nostro essere ma successivamente, camminando in questo mondo, ci si sporca di nuovo e solo i piedi che toccano la terra.
Ma i piedi significano i peccati che vengono commessi dopo il battesimo e che devono essere "lavati": cioè perdonati e purificati.
Ecco dunque che tale gesto assume non solo un insegnamento di umiltà e di servizio che il Signore fa verso di noi, ma di purificazione necessaria per quanti ogni giorno percorrono le strade del mondo. E gli apostoli vengono invitati a fare la stessa cosa che fa Cristo perchè proprio loro dovranno purificare i piedi dei loro fratelli, che dopo il loro battesimo continuano a contrarre le sozzure dell'anima. Ecco quanto essi dovranno fare nella confessione sacramentale lavando i peccati dei loro fratelli.
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05/05/2012 12:19
 
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Lu 3,14 (a Giovanni il Battista) ...Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe».

   Questa risposta che il Battista fece 2000 anni fa a chi gli chiedeva come dovesse comportarsi per vivere secondo la volontà di Dio, è stata sempre di attualità.
Ancora oggi, forse più che mai, questo richiamo vale per tutti.
Specialmente per coloro che sono nelle condizioni di poter approfittare maggiormente dei beni altrui, compreso la vita altrui, e dei beni della collettività.
   In primo luogo per coloro che ci governano, i quali si stanno spesso dimostrando purtroppo, avidi di denaro e di potere, tanto a destra che a sinistra, senza distinzioni. Potrebbero ben "accontentarsi" delle LORO PAGHE, che sono altissime e con le quali si potrebbero sostenere diecine di famiglie normali; ma molti non si contentano affatto e vogliono arraffare tutto ciò che capita a tiro, senza curarsi se questo nuoce a tanta povera gente che è costretta a pagare tasse sempre più alte per sostenere queste ruberie oltre a sprechi e a privilegi.

   E poi per quanti sono immischiati nella malavita che arrivano perfino ad uccidere pur di affermare una propria supremazia. Preferiscono vivere nascondendosi nel continuo timore di essere scoperti dalla legge o fatti fuori dai rivali, piuttosto che vivere serenamente accontentandosi di guadagnarsi di che vivere in modo onesto.

   Una vita normale non sarebbe per tutti di gran lunga più dignitosa e felice di chi comunque deve tanto impegnarsi per accaparrare beni che non gli competono, con la prospettiva di dover pagare in ogni caso il conto salato, in questa vita o nell'altra?

[Modificato da Credente 05/05/2012 12:23]
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05/05/2012 20:42
 
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Senza di me non potete far nulla”.

Cosa direbbe Gesù oggi:
"Fratelli miei, avete conquistato lo spazio ed avete messo il piede sulla Luna, ma non siete stati capaci di sconfiggere la fame e la miseria; avete collegato ogni luogo della terra in tempo reale con la rete telematica, ma non siete riusciti sconfiggere i conflitti e ad evitare le guerre; avete curato e guarito tante malattie, ma non avete saputo guarire il vostro egoismo e la paura del vostro prossimo; avete sfidato le leggi della natura, ma non avete dominato le vostre inquietudini. Non avete ancora capito che “senza di me non potete far nulla”?

Con simpatia
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30/05/2012 23:16
 
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Quando qualcuno si trova in mare con onde molto alte che lo innalzano e lo affondano, e vede una trave di legno, si afferra ad essa con tutte le proprie forze.
Ci comporteremo diversamente con il legno della Croce per solcare le onde della vita?
Per arrivare al lido sicuro della piena felicità, afferriamoci al legno della Croce.
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26/06/2012 13:47
 
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Un Angelo...
Un Amico...
Un angelo non ci sceglie, Dio c'è l'assegna.
Un amico ci prende per mano e c'avvicina a Dio.
Un angelo ha l'obbligo di curarci.
Un amico ci cura per amore.
Un angelo ti aiuta evitando che abbia problemi.
Un amico ti aiuta a risolverli.
Un angelo ti vede soffrire, senza poterti abbracciare.
Un amico ti abbraccia, perchè non vuole vederti soffrire.
Un angelo ti vede sorridere ed osserva le tue allegrie.
Un amico ti fa sorridere e ti fa parte delle sue allegrie.
Un angelo sa quando necessiti che qualcuno ti ascolti.
Un amico ti ascolta, senza dirgli che hai bisogno di lui.
Un angelo in realtà è parte dei tuoi sonni.
Un amico condivide e lotta perchè i tuoi sonni siano realtà.
Un angelo è sempre con te, non sa rimpiangerti.
Un amico, quando non sta con te, non ti rimpiange soltanto pensa anche a te.
Un angelo veglia il tuo sonno.
Un amico ti sogna.
Un angelo applaude i tuoi trionfi.
Un amico ti aiuta affinchè trionfi.
Un angelo si preoccupa quando stai male.
Un amico si prodiga perchè stia bene.
Un angelo riceve il tuo discorso.
Un amico fa un discorso per te.
Un angelo ti aiuta a sopravvivere.
Un amico vive per te.
Per un angelo sei una missione da compiere.
Per un amico sei un tesoro da difendere.
Un angelo è qualcosa di celestiale.
Un amico è l'opportunità di conoscere la cosa più bella che è in vita: l'amore e l'amicizia.
Un angelo vorrebbe essere il tuo amico.
Anche un amico, senza dirtelo, è il tuo Angelo.ღღღ
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26/07/2012 11:45
 
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Mi chiedo la vita che senso avrebbe se non ci fosse una speranza in Cristo!
Anche per i piu' fortunati, per chi "naviga" nella ricchezza e nel lusso, per chi si sta divertendo un mondo, per chi viaggia "in lungo e in largo", per chi ha tanti amici, per chi non si sente solo, per chi ha una salute di ferro, per chi vive in una solida famiglia, a chi sembra non mancargli nulla, a chi ...... eppure per tutti capitano giorni di sole e giorni di pioggia, ad ognuno la sua piccola croce, anche se diversa e' pur sempre una croce.... e poi mi chiedo come si fa ad essere felici completamente quando intorno a noi c'e' un mondo che soffre..... e poi anche se possiamo essere tra i piu' favoriti vivendo con persone meravigliose, che garanzia abbiamo che vivranno sempre con noi? la sofferenza, la malattia. la solitudine, la poverta', l'incomprensione, la separazione, li vediamo sotto i nostri occhi, si affacciano all'improvviso trovandoci impreparati... perche' non si e' mai pronti completamente a queste cose.... e poi come essere pienamente felici se vedi il tuo fratello afflitto da una di queste cose? Un piccolo paradiso lo possiamo trovare nel nostro cuore, quando Gesu' vi abita, ma la felicita' piena la proveremo nei nuovi cieli e nella nuova terra, dove non ci sara' nulla di negativo, ma tutto bello!!!!!!!!! che senso avrebbe questa vita senza questa speranza? siamo un soffio che passa, un' ombra di passaggio.... in questa vita... la sofferenza non ha senso fine a se stessa, ma in previsione di un mondo migliore acquista significato e noi prendiamo forza e coraggio per lottare!
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08/10/2013 11:02
 
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Cristo Gesù



pur essendo Creatore si è fatto creatura,

pur essendo infinitamente ricco si è fatto povero,
pur essendo onnipotente si è reso debole,

pur essendo il Signore di tutti si è fatto servo di ciascuno,

pur essendo glorioso ha accettato l'ignominia,
pur essendo Tutto ha accettato la rinuncia a se stesso,
pur essendo sommo Pastore si è fatto agnello,
pur essendo il Giudice supremo ha accettato la condanna,

pur essendo Innocente si è caricato di tutti i peccati,

pur essendo la Vita ha sperimentato la morte,

pur essendo l'Altissimo è entrato nell'abisso degli inferi,

pur essendo stato sepolto ha offerto la resurrezione a tutti.




[Modificato da Credente 31/08/2015 23:05]
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06/01/2014 15:54
 
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CHI ERANO I MAGI?

dalla Vita di Gesù Cristo di Giuseppe Ricciotti (Mondadori) pag. 272:

Il sistema teologico dei Magi è imperniato sul dualismo e sull’eterna lotta fra Bene e male e sull’attesa del saushyant (soccorritore). Questo ruolo è assegnato a tre futuri personaggi che sarebbero sorti dopo Zaratustra e la cui attività è inquadrata in periodi differenti; all’ultimo di questi soccorritori è attribuita la parte più importante perché assicurerà il trionfo del bene sul male e condurrà l’umanità alla felicità.
Alcuni testi persiani, dopo aver nominato due soccorritori discendenti di Zaratustra, presentano il terzo ed ultimo come partorito da una fanciulla “senza che alcun uomo le si avvicini” . Con questo soccorritore, secondo quei testi persiani, avverrà la resurrezione dei morti, il giudizio generale dell’umanità e l’instaurazione di un regno di giustizia.
Storicamente è verosimile che verso l’inizio dell’Era cristiana fosse diffusa nella casta dei Magi (re astronomi sacerdoti) la conoscenza dell’aspettativa giudaica di un Re-Messia, che questa aspettativa straniera fosse identificata con l’aspettativa persiana di un soccorritore e che taluni magi si interessassero in una maniera qualsiasi della comparsa di questo atteso personaggio.
Il racconto evangelico dei Magi conferma questa ipotesi.


E' da ritenersi che la rivelazione sia stata offerta dal Signore, in qualche modo e in qualche misura anche ad altri popoli, come dice anche la Dei Verbum parlando dell’azione dello Spirito che ha lasciato semi di verità anche presso altri, pur affermando che la pienezza della rivelazione e della Verità sono venuti con Gesù Cristo.
La Bibbia stessa ci presenta qualche caso in cui questa rivelazione di Dio si manifesta ad altri popoli come forma di predisposizione ad attendere un Salvatore dell’umanità. Questo mi pare significativo anche perché in tal modo tutti i popoli ricevono, ciascuno secondo le proprie inclinazioni, questa idea, più o meno forte che offre a tutti una speranza di salvezza.
Un altro caso di rivelazione al di fuori della cerchia ebraica lo troviamo descritto nella Bibbia, oltre che per i magi, anche nel caso del profeta Balaam, appartenente al popolo cananeo il quale viene invitato dal suo popolo a maledire Israele, mentre Dio gli ispira una lunga benedizione che includeva la famosa frase “una stella si leverà da Giacobbe” proprio in riferimento alla venuta di un Salvatore.
In sostanza la religione cattolica sa valorizzare quanto di buono e di vero il Signore, nella Sua strabiliante magnanimità ha voluto diffondere tra gli uomini, attirandoli tutti verso un unico punto di incontro: Cristo Salvatore.
Questo non significa ovviamente mettere tutte le religioni sullo stesso piano in un pericoloso relativismo: significa solo che occorre cogliere ciò che è buono negli altri, e su quello apportare l’arricchimento proprio del cristianesimo. Questo è ciò che fece ad esempio anche Paolo nell’areopago di Atene parlando al popolo ateniese. Partì da un altare dedicato al “Dio ignoto” per arrivare a parlare del vero Dio, di Gesù e della resurrezione dell’umanità.
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21/09/2014 23:07
 
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Il vero Re, il più grande dei re della terra ha voluto
per luogo di nascita una stalla
una residenza da profugo lontano dalla propria terra,
un umile lavoro da falegname
rozzi seguaci incapaci di comprenderlo e di seguirlo e rinunciando perfino che lo difendessero,
e poi un manto e una canna per essere burlato, una fustigazione e una coronazione di spine per essere torturato  e una croce per trono dove essere immolato.

Eppure gli altri re con i loro possedimenti e i loro fasti sono passati e del loro regno poco rimane.
Il Regno inaugurato da Gesù Cristo, in modo tanto diverso dagli altri regni, sta durando da 2000 anni e continuerà la sua affermazione fino alla vittoria conclusiva.
[Modificato da Credente 21/09/2014 23:11]
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18/03/2015 10:46
 
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La cosa più importante è, ancora una volte, che uno viva con entusiasmo e convinzione la propria fede e la vocazione alla santità.
In questo caso gli altri se ne accorgono, e non c'è bisogno di tante parole o gesti, perchè, come amo dire, chi è convinto convince.

Non dobbiamo essere aggressivi nei confronti di quanti sono lontani; non dobbiamo cercare in tutti i modi di far la predica in qualsiasi circostanza. Ciò che ci spetta è di vivere la nostra gioia e di spiegarne le ragioni a quanti ce lo chiedono. I lontani non vanno giudicati, perchè c'è già la loro coscienza che li condanna, bensì compatiti. Quel che dobbiamo dire loro sono le parole della consolazione e dell'incoraggiamento.

San Francesco di Sales lo aveva sintetizzato con una delle sue gustose frasi:''Si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto''

Nuccia Polessi
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27/08/2015 09:16
 
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Sempre più spesso e sempre in maggior numero ormai, tanti sentono il bisogno di "connettersi", di collegarsi ad internet, per essere in rapporto col mondo, con gli amici, con le situazioni che accadono nel contingente.
Questo ovviamente comporta che si abbia un abbonamento e che ci siano dei costi da pagare.
Ma.... se riusciamo a rimanere in contatto con il mondo intero, siamo sicuri di aver realizzato il meglio ?
Abbiamo pensato che c'è Uno che aspetta con amorevole pazienza il momento in cui noi ci "connettiamo" con Lui, che cioè entriamo in rapporto con Lui?
Questo non solo non avrebbe nessun costo, ma avrebbe innumerevoli ed incalcolabili benefici.
Eppure non ce ne preoccupiamo molto.
E' vero, non possiamo sapere quante persone nel mondo pregano e come pregano. Ma dalla frenesia della nostra vita e dalla concitazione con cui affrontiamo tante situazioni, si può dedurre che sono purtroppo numerosi quelli che dimenticano di "collegarsi" a Dio per ricevere da Lui la luce, la forza, la guida e gli aiuti necessari per affrontare serenamente i giorni che Egli stesso mette a nostra disposizione e per portare quei frutti che sarebbero vantaggiosi per noi stessi e per gli altri, e farebbero felici noi e il nostro stesso Creatore. Colleghiamoci allora, primaditutto con Dio sfruttando validamente "l'antenna" della Croce, che non si disconnette mai ed è sempre, ovunque, alla nostra "portata" per stabilire una valida ed impagabile "Connessione".


[Modificato da Credente 27/08/2015 09:53]
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31/08/2015 18:24
 
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Ma quanto ci ama Dio ?



A molti sembra che Dio non ami gli uomini considerando la condizione di sofferenza che essi spesso devono affrontare.



Ma occorre riflettere che spesso i mali degli uomini sono conseguenti direttamente o indirettamente ai loro errori e di cui Dio potrebbe servirsi per un certo tempo per farli maturare, per vedere se anch'essi lo riamano o per altri motivi. (cf.Giobbe 42,5-6)



Dobbiamo però essere certi che il Padre ha nutrito per gli uomini un Amore spinto fino alla “follia” se ha deciso che il suo dilettissimo ed Unigenito Figlio lasciasse la propria condizione di gloria e venisse nella condizione umana in questo mondo abbrutito dalla corruzione generale, per salvarlo,  sapendo a quale immane prezzo. (cf.Gv.3,16-Fil.2,6)



Ma anche la pazzìa d'Amore del Figlio raggiunse l'estremo limite (cf,Gv.13,1) quando, dopo aver lasciato la magnificenza del cielo, rinunciò ad ogni agio della vita terrena e accettò di essere povero, perseguitato, profugo, nascosto e sottomesso, assiduo lavoratore, e poi maestro e servitore infaticabile ed incompreso, dispensatore di ogni bene per i corpi e per le anime, accettando in cambio di essere tradito, offeso, fustigato e condannato alla morte di croce, quella più infamante ed atroce. (cf.1.Cor.1,23-25)
E come non pensare
 ancora quanto ci ami follemente lo Spirito Santo, che grazie ai meriti di Gesù, è venuto ad abitare addirittura in noi, che abbiamo ereditato ed accresciuto tante carenze, tanti vizi e tante brutture? Eppure si degna di voler purificare ed abitare il nostro cuore. (cf.Giac.4,5-1.Cor.3,16)
Chi mai potrà considerare adeguatamente un simile inconcepibile grado di Amore che ha mosso Dio fino a tal punto?
Possiamo comunque concludere che
Dio è pazzamente innamorato e geloso di noi(cf.Ez.39,25)

Perciò “approfittiamo” saggiamente di questa Sua “debolezza” verso di noi, cercando di conoscerlo meglio, soprattutto in questo suo essere infinitamente compassionevole e ricco di misericordia, verso chi liberamente lo cerca, ringraziandolo e riamandolo con tutto noi stessi, in modo da unirci a Lui, sommo bene, per la nostra intramontabile ed inalterabile felicità. (Sal.22,6)



[Modificato da Credente 02/09/2015 22:09]
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11/09/2015 16:13
 
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La Verità in senso assoluto non è semplicemente una idea, una descrizione pur realistica dell'esistente o dell'accaduto, ma è Colui che sostiene ogni cosa e che gli ha dato modo di essere o di accadere e in rapporto al Quale deve essere necessariamente riferito per poter sussistere. Quindi è una Persona, ovvero l'Essere che fa essere e non ha bisogno di nulla e di nessuno ma di cui tutti e tutto hanno bisogno. E' questa la VERITA' che sola ci può LIBERARE, perchè è più forte e più giusta di chiunque e di ogni cosa. Resta però una domanda fondamentale: Chi è questa Persona? Non può essere nessun altro che Dio, il vero Dio, che è origine e fine di tutto. E la sua Parola è Verità Personificata e venuta tra noi nella carne. E' Gesù. e' Lui che può liberare veramente, in modo totale e per sempre rendendo felice la Sua creatura, creata per Lui.
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04/11/2015 10:27
 
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LA CHIESA E' NELLA TEMPESTA? CONFIDIAMO SEMPRE NEL SIGNORE.

Riflettendo sulle vicende che stanno interessando la chiesa in questi giorni, al fine di non lasciar scalfire la nostra fede che deve rimanere incrollabile di fronte a qualsiasi avvenimento umano, dobbiamo ricordare quanto accadeva già nella Chiesa nascente e tra gli stessi apostoli. Qualcuno di loro ambiva a sedere accanto a Gesù nella sua gloria e cercarono di ottenere tali posti di prestigio suscitando la riprovazione degli altri; Pietro tanto focoso e pronto a dare la vita per il suo Maestro e Signore, nel momento della prova cedette di fronte a chi lo indicò come suo seguace e negò perfino di conoscerLo; Tommaso, mostrò la sua diffidenza fin dopo la sua Resurrezione, i "suoi fratelli" non credevano in Lui, Giuda nella sua avidità rubava le elemosine dalla borsa comune essendo il cassiere della comunità apostolica e non esitò a vendere addirittura il Signore per trenta miseri denari, tradendolo e consegnandolo nelle mani del Sinedrio... di queste persone era fatta la Chiesa dall'inizio al oggi ma si è diffusa nel mondo a prescindere da queste miserie umane perchè è stata accompagnata dalla forza dello Spirito Santo, per aiutare la povera umanità a raggiungere la salvezza operata da Cristo.
Gesù non ha mai promesso l'infallibilità nel comportamento, ma solo nell'insegnamento e fu ben predetto da s.Paolo che nella Chiesa vi sarebbero stati lupi rapaci.
Dunque perchè meravigliarci se nella Chiesa in ogni tempo accadono fatti analoghi?
Abbiamo però la promessa di Cristo che le forze degli inferi non prevarranno contro di essa: questo deve sempre animare la nostra fiducia e la nostra certezza, non negli uomini ma nel Signore che è fedele.
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06/11/2015 11:26
 
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LA BIBBIA E' CHIARA PER TUTTI ?

La Parola di Dio è la Verità che ci libera, ma non tutti la recepiscono correttamente ed a volte tale Parola è fatta oggetto di gravi distorsioni al punto che anzichè portare unione porta divisione con tutta una serie di conseguenze anche gravi.
Qualcuno allora sostiene che la Scrittura sia solo un romanzo a più mani, zeppo di tanti fatti che possono portare ad ogni conclusione possibile, senza risolvere nessun quesito vitale.
A questa obiezione possiamo rispondere paragonando la Parola di Dio alla luce del sole ( non per nulla Gesù, che è la Parola fatta carne, afferma di essere la Luce del mondo). Quando in una casa vi sono delle finestrelle, per quanto piccole, qualche raggio di sole riesce a penetrare e a rischiarare quella parte della casa che resta esposta alla luce. A questi raggi, che riescono comunque ad entrare nella casa, a meno che non sbarriamo volontariamente ogni fessura, possiamo paragonare quelle Verità evidenti e di permanente valore, come ad esempio: "fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te". Anche un non credente, se è sincero con se stesso, dovrebbe riconoscere la perenne validità di questa parola di Gesù la cui osservanza, sarebbe risolutiva di una infinità di problemi materiali e spirituali.
Se proprio non si volesse andare oltre, già questa luce potrebbe bastare a diradare il buio della casa, così come basta un piccolo raggio a diradare l'oscurità.
Ma se si volesse far arrivare la luce anche nelle stanze più remote della casa, come ad esempio quelle delle cantine , dove spesso non vi sono nemmeno le finestre, allora occorre avere la chiave delle porte, generalmente chiuse, per poterle aprire, creando quella comunicazione all'interno della casa che permetta alla luce di giungere nei punti meno illuminati.
La Parola presenta dei punti oscuri a molti la travisano e la distorcono, e questo lo afferma la Parola stessa. (cf 2Pt.3,16)
Ecco dunque il punto: occorre avere la chiave per capirne tutti i passaggi difficili. Chi ha la chiave giusta per aprire la Parola? Nel nostro caso le Chiavi sono state consegnate a Pietro per sciogliere e per legare e cioè per decidere e dirimere e inoltre per confermare tutto ciò che riguarda la fede. Concludendo: per le cose facili da capire e di comune acquisizione, basta non chiudere le finestre già esistenti e la Luce del Signore non mancherà di arrivare ad illuminare e riscaldare con la Sua Parola. Per tutte le cose non facili, occorre rivolgersi a chi ha le chiavi affinchè apra e sia fatta luce anche dove vi è oscurità.
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29/11/2015 17:49
 
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Mi sono soffermato su queste parole della Scrittura: CONTEMPLERÓ IL TUO VOLTO; mi saziero AL MIO RISVEGLIO, DELLA TUA PRESENZA"
E ancora scrisse:
"IO ABITERO NELLA CASA DEL SIGNORE." (Salmi 23:6)
"Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: ABITARE NELLA CASA DEL SIGNORE PER CONTEMPLARE LA BELLEZZA DEL SIGNORE E MEDITARE NEL SUO TEMPIO.''

Molte volte le bellezze del creato e delle creature ci lasciano senza fiato; QUANTO sarà mai superiore ad ogni bellezza, la gloria e la magnificenza di Dio che ne è il Creatore? La sua parola ci dice che mai è entrato in cuore d'uomo quello che Dio ha preparato per coloro che lo amano.
Ed è appunto la sua inenarrabile ed inimmaginabile bellezza.
Prepariamoci a questo straordinario INCONTRO con il Signore
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18/03/2016 17:40
 
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Noi cristiani siamo chiamati a trasmettere la Verità agli altri, anche quando può far male o bruciare, anche quando non è compresa o accettata. Siamo chiamati ad impedire al mondo di marcire. Siamo chiamati a testimoniare che la sola ed unica verità è a forma di Croce. Può essere rifiutata, derisa, odiata, offesa, schernita ma è la cosa più preziosa che abbiamo. Dobbiamo difenderla.

Keats affermava: “La bellezza è verità, la verità è bellezza: questo è tutto ciò che voi sapete in terra e tutto ciò che vi occorre sapere”. Ci basta questo per vivere, per lottare e per vincere.
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