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RIFLESSIONI IN PILLOLE

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2022 15:20
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29/01/2017 17:28
 
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IL GRANELLINO
(Mt 5,1-12a)
Cosa cerchi nella vita: il piacere o la beatitudine? Il piacere viene dai sensi e la beatitudine dall'unione con Gesù Cristo che è la stessa beatitudine. Alla fine del suo pellegrinaggio terreno Gesù disse ai suoi discepoli: "Vi ho insegnato tutte queste cose perché la mia gioia sia in voi e sia piena". Il piacere è come la rugiada del mattino, appena esce il sole, scompare. Può essere paragonato anche all'erba del mattino; essa germoglia e alla sera è già secca. Cerchi il piacere della vendetta? Cerchi il piacere del primo posto e della popolarità? Cerchi il piacere del sesso e del danaro? Cerchi il piacere del viaggiare, dell'alcool e della droga? Cerchi il piacere del cibo, dei vestiti e dei gioielli? Tutto passa, cioè tutto è vanità. Il piacere è come l'acqua che scivola sul corpo. Il piacere ti fa esultare fino a quando dura. E, ascoltami, dura poco. Qualcuno mi chiederà: "Allora non bisogna cercare il piacere? Certo che bisogna cercarlo. Siamo fatti anche di sensualità. Il problema è che noi poniamo la nostra felicità solo nelle passioni, anche se lecite, dimenticando che siamo fatti anche di spirito. E lo spirito non si nutre di sensualità ma di spiritualità. La sensualità imputridisce, ma la spiritualità vive. A chi, per esempio, pensa che la gioia viene dal sesso, cosa accadrà se un giorno diventerà impotente? Ci potrebbe essere il rischio che si suicida. Capisco che è un esempio forte. La Bibbia lo dice: "Maledetto l'uomo che confida nella carne". La gioia viene dall'essere umile, mite, puro di cuore, generoso, misericordioso, pacifico; dall'essere affamato di Dio e testimone del Vangelo anche quando, a causa del nome di Gesù veniamo perseguitati e maltrattati. La gioia non passa, anzi, vivendo in intima comunione con Gesù, cresce sempre di più. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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30/01/2017 09:25
 
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IL GRANELLINO
(Mc 5,1-20)
Gesù non viene accolto dove la sua parola è contraria alle nostre comodità e ai nostri interessi personali. Se vai in una comunità di ricchi egoisti e riveli ai loro occhi il peccato dell'avarizia che li possiede, essi faranno l'impossibile per cacciarti fuori dalla comunità inventando gravi calunnie contro di te. Se vivi in una comunità dove si spaccia il demone della droga, gli spacciatori sono anche disposti a ucciderti se, continuamente e con forza, ti impegni a salvare i giovani dal demone della droga. Se vivi in una comunità frequentata da datori di lavoro che trattano gli operai come schiavi, faranno l'impossibile per allontanarti dalla comunità se con insistenza dirai loro che la loro disonesta ricchezza si cambierà in maledizione. Molti anni fa veniva in chiesa un gruppo di ragazze indiane assunte come domestiche nelle famiglie del territorio in cui operavo. Spesso le ragazze mi raccontavano che vivevano situazioni igienicamente, socialmente e moralmente difficili e sofferte. Così, mosso dallo zelo per la dignità di queste ragazze, chiamavo le famiglie esortandole ad avere rispetto verso di loro. Ebbene, dopo pochi mesi, mi arrivavano lettere di minacce e calunnie. Tutto finì in una bolla di sapone. Se tu vivi in una comunità dove l'omosessualità viene vissuta come stile di vita normale e tu fai continuamente presente ai fratelli e alle sorelle che è contro la legge di Dio, sii sicuro che lotteranno per cacciarti fuori della comunità. Se tu vivi in una comunità dove gli animali vengono rispettati e amati più degli uomini e tu annunci con insistenza che l'amore verso gli uomini viene prima di quello verso gli animali, useranno ogni mezzo per cacciarti fuori dalla comunità. Non ti meravigliare se ciò accadesse anche a te. Accadde anche a Gesù. La gente mandò via Gesù dal territorio di Gerasèni perché, avendo liberato l'uomo dai demoni, comandò loro di andare a dimorare nei porci che andarono a finire nelle acque del lago. Gesù da fastidio ai cattivi, ai malvagi e agli ipocriti. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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31/01/2017 10:26
 
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IL GRANELLINO
(Mc 5,21-43)
Capisci bene che non è stato il mantello che Gesù indossava a guarire la donna che aveva perdite di sangue da dodici anni. Le cose non hanno in sé il potere di guarire. La donna è stata guarita dalla fede che ha avuto in Gesù. Una volta ho chiesto a un cattolico: "Perché porti al collo il Crocifisso?". E lui mi rispose: "Perché mi libera dal male!". Ed io, correggendolo, gli dissi: "Amico, chi ti libera dal maligno è Gesù. Se quel Crocifisso ti ricorda la passione e morte di Gesù Cristo per il perdono dei nostri peccati, portalo al collo. Ma se lo consideri come un amuleto toglilo dal collo.". Gli oggetti sacri vengono chiamati SACRAMENTALI. Cos'è un sacramentale? È un oggetto sacro o una immagine sacra che ci ricorda di un episodio della vita di Gesù o di un santo. I sacramentali non ci danno la vita di Gesù, ma ci ricordano delle realtà del cielo. Poiché viviamo il quotidiano immersi nel materialismo, abbiamo bisogno di essere circondati da sacramentali affinchè suscitino in noi il ricordo delle realtà del cielo. Certo, sarebbe bello se colmassimo le nostre case e i luoghi pubblici di sacramentali per non dimenticare che siamo figli di Dio e che siamo pellegrini in questo mondo. Cosa fanno le aziende per vendere i loro prodotti? Riempiono le strade delle città con cartelloni pubblicitari perché la gente, sedotta dall'immagine, cada in tentazione comprando nei negozi il prodotto che viene pubblicizzato. Nella nostra cattolica Italia è veramente triste constatare come in tante scuole, in tanti ospedali e in tanti altri luoghi pubblici è stato tolto il Crocifisso per non infastidire i non cattolici. Tutto questo è avvenuto senza che i cattolici si ribellassero. Comunque il sacramentale del segno della croce può essere fatto sempre e ovunque senza che nessuno c'è lo vieti. Il segno della croce ci ricorda che Cristo è morto per i nostri peccati e che la SS. Trinità abita in noi. Che bello! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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03/02/2017 10:32
 
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Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore

Venerdì 3 febbraio 2017

*In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti».*

La legge del levirato consentiva al fratello di prendere in moglie la cognata, solo in caso di morte del fratello. Se questo fosse avvenuto mentre l'altro era in vita, si commetteva un vero peccato di adulterio. Erode è un re adultero. Anche Erodìade è un'adultera. Giovanni il Battista aveva denunciato proprio questo adulterio ad Erode e per questo motivo Erodìade lo odiava a tal punto da desiderare la sua morte. Un peccato non rimane mai da solo. Basta che uno solo entri nel nostro cuore, e una miriadi di altri peccati subito sorgono in esso. Chi si vuole guardare dal cadere in peccati più orrendi, deve guardarsi dal cadere nei peccati che da tutti oggi vengono accettati come stile e forma di vita, addirittura come legge di vera modernità. Oggi tutte le esperienze sessuali sono legge di modernità. L'aborto è modernità, progresso. Il divorzio è legge di civiltà, avanzamento dell'uomo nel suo sviluppo. Chi cade in questi peccati ormai accettati da tutti, prima o poi giunge a peccati più orrendi, nefandi, di vera perversità. Erode mai avrebbe voluto uccidere Giovanni il Battista. Lui non sa però che nel cuore dell'empio chi governa è il peccato. Il suo peccato di adulterio lo trasforma in un concupiscente, in un depravato. Ha desideri libidinosi anche sulla figlia della sua concubina. Questi desideri gli fanno emettere un giuramento stolto, insano, insipiente. Erode è condannato ad essere omicida del più grande dei profeti proprio dal suo peccato. È triste questa storia, ma essa non è solo di Erode. È di chiunque lascia che il peccato entri nel suo cuore e lo governi. Chi è governato dal peccato, sa da dove si comincia, non saprà mai dove si finirà. È questa la vera schiavitù del peccato.
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04/02/2017 10:07
 
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IL GRANELLINO
(Mc 6,30-34)
La giornata di Gesù, il buon Pastore, è faticosa: predica, istruisce, esorcizza, guarisce, dialoga. Egli non trova neppure il tempo per mangiare. Le persone lo cercano, lo toccano e vogliono stare con lui. Gesù ha compassione della folla che desidera essere illuminata, sanata nel corpo e nello spirito, perdonata e consolata. Gesù si lascia mangiare dalla folla. Tutta la giornata di Gesù è eucaristica. Egli fa di sé un continuo dono al Padre celeste e alla folla che lo cerca e lo assilla con i suoi bisogni spirituali e terreni. "Prendete e mangiate! Questo è il mio corpo. Prendete e bevete! Questo è il mio sangue," dice Gesù alla folla. L'amore non si risparmia. L'amore non dice mai: basta! Ora voglio pensare a me! L'amore poi non chiede nulla in cambio, altrimenti non sarebbe amore. Dove Gesù attinge tutto questo amore disinteressato, gratuito e totale? Alla fonte della preghiera. Alla presenza del Padre celeste Gesù fa il pieno dell'amore soprannaturale. Il suo riposo consiste nello stare in relazione con il Padre celeste. Nella Chiesa ci sono dei santi pastori che sono posseduti dallo zelo di servire e glorificare Dio nel prossimo. Sono pastori che danno la vita per Dio e il prossimo in maniera instancabile. Dietro l'esempio di Gesù, questi pastori vivono una vita eucaristica: si donano anima, spirito e corpo per istruire, confortare e portare anime alla conoscenza di Dio. Purtroppo questi pastori non vengono mai menzionati dai mass media che sono nelle mani di persone che sono ostili alla Chiesa, a Cristo. Vanno solo a caccia di qualche pastore che è di scandalo alla comunità. Trovatolo, cosa fanno? Lo scaraventano dinanzi alle folle perché sia lapidato a morte così come fecero gli scribi e i Farisei con l'adultera presa in flagrante adulterio. Facendo così, essi creano la mentalità che il clero cattolico é tutto marcio. Ma scandalizzano solo i piccoli nella fede. "Ma guai a chi scandalizza i piccoli nella fede", dice Gesù. Noi adulti nella fede amiamo e incoraggiamo i pastori buoni e preghiamo per i mercenari. Questo vuole la Madonna nelle sue apparizioni a Medjugorje. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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07/02/2017 11:39
 
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IL GRANELLINO
(Mt 5,13-16)
Nelle scuole, negli ospedali, nelle aziende, negli uffici pubblici e nella politica c'è bisogno di una presenza di cristiani che abbiano il profumo di Dio! Com'è stato triste vedere deputati che si professano cristiani collaborare a leggi che sono diametralmente opposte a quelle di Dio! Questi “cristiani solo di nome” sono come candele spente nella notte del mondo! La missione del cristiano, invece, è quella di essere luce di Verità nel mondo che cammina nell’ignoranza dell'amore di Dio e del Vangelo. Molti sono ingannati e guidati dal signore della menzogna. Molti cristiani adorano un Dio che non conoscono, perché non sono istruiti nelle realtà del Vangelo. Ecco perché, alla fine, si è legiferato per il divorzio, per l'aborto, per le unioni civili, di fatto equiparate al matrimonio, e tante altre leggi che contrastano con la mente e il cuore di Gesù.
Visto il numero dei cristiani cattolici della Chiesa italiana queste leggi non sarebbero dovute passare! La Chiesa (e quindi ogni cristiano) è la luce del mondo. La missione della luce è quella di far vedere all'uomo da dove viene, dove va e che senso deve dare alla sua esistenza. Il Vangelo è la Verità che dice all'uomo l'origine e la causa del male che alberga nel suo cuore e cosa bisogna fare per vincerlo. Cristo è la Verità che l'uomo deve accogliere e praticare se vuole essere liberato dal signore della menzogna! E’ ovvio che la luce deve stare in alto se si vuole distinguere lo sporco dal pulito, un oggetto da un altro e un volto da un altro. Nel buio tutto è uguale. Nel buio c'è noia e paura. La luce è vita. Perciò il cristiano vive nel mondo, avvolto nelle tenebre del male, come luce di Verità eterna. Non può e non deve nascondersi. Il cristianesimo non è un fatto privato. Il cristianesimo è di tutti e bisogna manifestarlo a tutti perché tutti siano salvi. Questa è la volontà del Padre celeste. Gesù ha predicato in privato e in pubblico! La Chiesa quindi non può confinare il Vangelo tra le sue mura. La Chiesa è chiamata a gridare la Verità anche sui tetti! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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07/02/2017 11:42
 
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IL GRANELLINO
(Mc 7,1-13)
La vita per molti è un palcoscenico su cui si recita a perfezione. Ci sono persone che appaiono ricche: macchina potente, vestiti eleganti, vacanze lussuose e abitazione in zona residenziale. All'improvviso si scopre che sono indebitate fino al collo. Ci sono persone che dicono di essere laureate ed esercitano la professione con profitto ma poi, siccome il diavolo fa la pentola e non il coperchio, viene fuori che hanno una laurea falsa. Ci sono persone che si vestono da poveri, chiedono a tutti l'elemosina e piangono continuamente sulla propria miseria e poi, qualche giorno dopo, le s'incontrano a pranzare nel ristorante migliore della città, vestite elegantemente. Ci sono persone che rivolgono ai propri superiori parole di elogio e di benedizione, ma non c'è sincerità sulla loro bocca, la loro gola è un sepolcro aperto e il loro cuore è pieno di perfidia. Il Signore detesta ogni tipo di ipocrisia, ma quella che si pratica nella vita religiosa la vomita. Dure sono le parole della Sacra Scrittura rivolte agli uomini che vogliono apparire santi: "Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me!". Il Signore detesta gli ingannatori. Nelle nostre comunità parrocchiali ci sono cristiani che sono generosi verso i poveri, ma solo per essere additati e considerati come gente compassionevole. Ci sono cristiani che elevano le mani al cielo per lodare e benedire il Signore, ma fuori dal tempio della preghiera calunniano il prossimo e per loro ogni occasione è buona per sparlare di tutti. Quante preghiere nelle nostre chiese sono solo formali e rituali! È senz'altro più bello e più commovente mettere l'Ostia sulla mano screpolata di un contadino dal cuore sincero che sulla mano liscia di un fedele dal cuore duro. Chi ha orecchio per intendere intenda! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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08/02/2017 08:31
 
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IL GRANELLINO
(Mc 7,14-23)
Dove ha origine il bene o il male che l'uomo compie? È il cuore. Se il cuore è abitato dallo Spirito del Signore, le intenzioni sono sante, ma se è abitato dal Maligno esse sono cattive. Ecco perché siamo esortati ad essere sempre intimamente uniti con Gesù Cristo. Senza il suo Spirito nulla di santo possiamo fare. Con il Battesimo siamo stati innestati in Gesù Cristo, affinché in Lui e con Lui possiamo compiere opere di vita eterna. Ogni cattiva azione è sempre preceduta da una cattiva intenzione. Se la radice è buona l'albero porta frutto buono. Ma se la radice è cattiva porta frutto cattivo. Gesù ci ricorda con il Vangelo odierno quali sono le azioni cattive generate dalle cattive intenzioni. Eccole: 1) FORNICAZIONE. Cos'è la fornicazione? Ogni tipo di sesso praticato al di fuori della vita coniugale. 2) FURTI. È l'appropriarsi, con violenza o scaltrezza, del bene altrui. 3) OMICIDI. L'omicidio non è solo uccidere una persona, ma anche togliere la stima e la reputazione dell'altro attraverso la calunnia e la maldicenza. 4) ADULTERI. È unirsi fisicamente con una persona che non è il proprio coniuge. Ma Gesù ci ricorda che l'adulterio può essere consumato anche nel solo desiderio. 5) CUPIDIGIA. È lo smodato e insaziabile desiderio di possedere i beni di questo mondo fino a diventare avaro. 6) MALVAGITÀ. Vivere con il desiderio di fare soffrire gli altri e di essere croce per gli altri. 7) INGANNO. È l'astuzia che si usa per compiere e far compiere il male. È la scaltrezza di satana. 8) IMPUDICIZIA. La mancanza di pudore e vergogna nell'essere cattivo e immorale. Ciò porta l'uomo persino a vantarsi del male in cui è immerso. 8) INVIDIA. È il voler distruggere la gioia e il successo dell'altro. L'invidioso è sempre triste. 9) CALUNNIA. È la volontà di distruggere il successo dell'altro insultandolo. 10) È il sentirsi e vedersi superiore a Dio e all'altro, guardandolo con disprezzo. 11) STOLTEZZA. È l'uomo che gioca a fare lo scemo. È un bell' esame di coscienza. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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09/02/2017 10:14
 
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IL GRANELLINO
(Mc 7,24-30)
Sei veramente cattolico? Essere cattolico non significa solo essere stato battezzato nella Chiesa cattolica, andare a messa, osservare i precetti della Chiesa cattolica. Cosa vuol dire allora essere cattolico? Anzitutto significa credere che Cristo è universale, cioè appartiene a tutti. La parola "cattolico" significa universale. Tutti possono appartenere a Cristo perché Egli è venuto a salvare tutti. Gesù Cristo non è venuto a fare un club dove si stabilisce che possono entrarvi a far parte solo persone di un certo ceto. Il cattolico non esclude nessuno dal suo cuore. Come Cristo accoglie tutti nel suo Cuore così il cattolico accoglie tutti nel suo cuore. Come Cristo è morto per tutti così il cattolico deve essere pronto a dare la sua vita per tutti. Perciò, se alla porta della sua casa va a bussare un uomo per chiedere aiuto e non è cattolico, non gli può dire: "Via da me perché non sei cattolico". La preghiera del cattolico è universale. Egli non prega solo per i malati della Chiesa cattolica, ma per tutti i malati del mondo. Egli non prega solo per i governanti cattolici, ma per tutti i governanti del mondo. Certo, il cattolico perdona tutti, aiuta tutti e ama tutti, però predilige quelli che condividono la sua stessa fede. Che significa ha appartenere alla Chiesa cattolica? Significa appartenere alla Chiesa dove Gesù Cristo dona, in forma piena e totale, i mezzi di salvezza che Egli ha voluto: confessione di fede retta e completa, vita sacramentale e integrale,e ministero ordinato nella successione apostolica.
Chi è seduto intorno alla mensa della Chiesa cattolica ha davanti a sé un'abbondante dovizia di cibi spirituali che, se presi e mangiati con fede, rendono facile la via della salvezza. Non si salva, però, anche se seduto intorno alla mensa, chi vi rimane giuridicamente e col "corpo", ma non col "cuore". Si salveranno, invece, quelli che, chissà per qual motivo, si mangeranno solo le briciole che cadono dalla mensa della Chiesa cattolica. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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11/02/2017 08:51
 
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IL GRANELLINO
(Mc 7,31-37)
Come vorrei avere il cuore sacerdotale di Gesù! La gente diceva di Gesù: "Fa bene ogni cosa!". Come vorrei lo si dicesse anche a me, ministro della Parola di Dio e dell'Eucarestia! Purtroppo quanto disordine in quello che faccio e dico! Perché c'è disordine? Perché quello che faccio è impastato di orgoglio, di vanagloria e pure dello smoderato desiderio di essere stimato dagli altri. Quando un sacerdote fa bene ogni cosa? Quando mette amore in quello che fa e dice. Se mettessi amore nell'annunciare la Parola di Dio, molte orecchie si schiuderebbero per ascoltare la Parola di Dio. Molta gente non mi direbbe: "Basta, non ti vogliamo più ascoltare, sei diventato noioso, la parola che esce dalla tua bocca non ha l'unzione dell'amore soprannaturale. Se ci mettessi amore nel pregare, la gente mi chiederebbe: "Insegnaci a pregare! Anche noi vogliamo benedire e lodare il Signore come fai tu.". Invece, nonostante le verbose preghiere che faccio, la gente rimane muta e non è capace di aprire il cuore e la bocca per lodare e benedire il Dio della gloria. Vieni, Spirito Santo! Dì al mio orecchio: "EFFATA!". Dillo subito perché io possa ascoltare la Parola di Dio con amore e convertirmi. Vieni, Spirito Santo! Dì alle mie labbra: "EFFATA!". Dillo subito perché io possa annunciare il Vangelo con la tua potenza e non essere più un cembalo che tintinna. Vieni, Spirito Santo! Ricolmami del tuo amore perché ogni mio pensiero, ogni mio sentimento, ogni mio sguardo, ogni mia parola e ogni mia azione abbia l'unzione dell'amore soprannaturale. Vieni, Spirito Santo! Non solo su di me, ma su tutti i ministri della Parola e dell'Eucarestia che sono senza zelo verso la tua casa che è casa di preghiera. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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11/02/2017 11:40
 
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IL GRANELLINO
(Mc 8,1-10)
Se c'è gente che muore di fame è perché c'è gente che dissacra il pane. Chi dissacra il pane? Come si dissacra il pane? Dissacra il pane chi lo fa ammuffire nella propria dispensa senza condividerlo con quelli che non hanno neppure il pane quotidiano. L'indifferenza verso chi ha fame è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Oggi il Signore ci chiama ad avere compassione verso gli affamati. Chi dà il pane agli affamati compie una grande opera di misericordia e può essere certo che la sua dispensa non sarà mai vuota di pane. La Bibbia è piena di episodi che ci fanno vedere come il pane che viene condiviso si moltiplica. Nella mia vita ho visto tante famiglie ricche ed egoiste che sono finite a cercare l'elemosina. Dissacra ancora il pane chi lo getta nei sacchetti d'immondiza. Il pane è dono di Dio e i doni di Dio non vengono disprezzati. Ogni tanto vedo dei poveri che rovistano nei sacchetti d'immondizia in cerca di cibo. Si getta il pane nel nostro Occidente perché stiamo ancora vivendo il tempo delle sette vacche grasse. È a causa di quest'abbondanza di cibo che, nella società odierna, molti si permettono di mangiare e di vomitare per non ingrassare. Anche questo è un grave peccato. Quanto grave? Solo Dio lo sa. Davanti ai pochi pani Gesù alza gli occhi al cielo e rende grazie al Padre celeste, fonte di ogni dono naturale e soprannaturale. Com'è triste vedere che, in tante case cristiane, la famiglia si siede a mensa senza rendere grazie a Dio. Approfondiamo, coltiviamo e alimentiamo questo senso di gratitudine verso Dio. Che ogni pasto che si consuma nelle nostre case sia un tempo eucarestico. Non si dimentichi che è meglio mangiare un tozzo di pane in pace che un vitello grasso senza pace. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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12/02/2017 09:04
 
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IL GRANELLINO
(Mt 5,17-37)
La spiritualità cristiana non è una sceneggiata teatrale. Poiché lo Spirito del Signore ci spinge ad una santità alta e non terra terra, Egli ci ricorda che anche solo adirararsi con un fratello è già commettere un peccato grave, che rompe l'amicizia con Dio. Cos'è l'ira? E’ una reazione violenta e bestiale ad un torto subito o presunto. L'ira è come un uragano: dove passa lascia dietro di sé macerie e dolore. Secondo me, chi serba odio bel proprio cuore, commette un continuo atto d'ira, che lo porterà ad essere mentalmente insano, quotidianamente impaziente e addirittura furioso nei rapporti con il prossimo. L'ira tiene conto del male ricevuto. L'amore perdona e non si adira. La bocca del mite è piena di parole di grazia e di dolcezza. Il mite non chiama nessuno "stupido", "cretino"… Purtroppo, se l'uomo non è consapevole di essere tempio della presenza di Dio, il suo linguaggio è offensivo, duro e aggressivo. Non è cristiano rivolgersi all'altro con parole sconvenienti e umilianti.
Chi ha un cuore pieno di rancore, di violenza e di superbia deve evitare di accostarsi a ricevere l'Eucaristia, che è il Sacramento dell'amore se prima non si è sinceramente pentito. Nel dire:"Fate questo in memoria di me" Gesù non ha voluto dire: "Ripetete le parole e i gesti che io ho detto e fatto", ma: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Benedite coloro che vi maledicono e perdonatevi a vicenda come io perdono voi". Dio non può accogliere chi è violento, iroso e vendicativo. Dio non accoglie alla sua presenza neppure chi, nella mente e nel cuore, desidera fortemente la moglie altrui o il marito altrui. Il coniuge dev'essere fedele non solo nell'atto coniugale, ma anche nei pensieri e negli sguardi. Ecco perché è adulterio nutrirsi di pornografia. Purtroppo oggi il mondo ti propina questo cibo velenoso apertamente e facilmente ed è un cibo che avvelena mortalmente il matrimonio e dissacra il letto coniugale.
La Parola di Dio ci chiama a vivere nella verità e nella carità. Chi dice menzogne al fratello non lo ama ed è figlio del signore della menzogna, cioè del diavolo. Va detta la verità sempre e ovunque, anche a costo di andare incontro a umiliazioni e dolori. Chi dice la verità non ha bisogno di giurare. Si dice il falso per coprire i nostri peccati. Ma un giorno ci presenteremo davanti al tribunale di Dio dove tutto verrà alla luce e tutto sarà svelato. Ecco perché siamo esortati oggi a temere più il giudizio di Dio che quello degli uomini. La bugia più grande che si possa dire è la calunnia, che è un peccato contro lo Spirito Santo. Che niente e nessuno ci separi dalla Gesù Cristo o ci sia di ostacolo nel servire il Signore nella gioia e nella fedeltà. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri)
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13/02/2017 07:25
 
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Il GRANELLINO
(Mc 8,11-13)
La discussione non è cristiana. Allontanati da chi vuole discutere con te. Chi viene da te per discutere intende e vuole irritarti. I Farisei e gli Scribi si recavano da Gesù per discutere e non per dialogare. Nella discussione molto facilmente si diventa offensivi e aggressivi. Si vuole discutere per avere ragione e si cerca scaltramente di ferire l'interlocutore mortalmente. Per questo motivo evita discussioni sulla fede cristiana. Nel difendere la tua fede potresti facilmente cadere nella violenza verbale e usare un linguaggio offensivo. Per difendere la Verità si può diventare offensivi. La Verità non ha bisogno di essere difesa. Lascia pure che l'altro pensi che tu abbia torto. Se vivrai nella Verità, non temere di essere sconfitto, perché verrà il momento in cui la luce della Verità sconfiggerà la tenebra della menzogna. Il dialogo invece è cristiano. Il dialogo non è uno scontro ma un incontro. Ci si mette attorno al tavolo del dialogo dicendo: "Posso avere ragione, ma posso avere anche torto". Andando incontro all'altro con questo atteggiamento interiore, il dialogo finirà sempre con una stretta di mano oppure con un grande abbraccio di pace. Chi dialoga sa ascoltare. Chi vuole metterti alla prova ti chiuderà la bocca appena cominci a parlare. Vuoi rimanere calmo e sereno quando vieni accusato? Se sì, evita di difenderti per non passare dalla ragione al torto. La tua difesa deve consistere nel vivere secondo verità. Questa è l'unica difesa che convincerà l'altro della tua innocenza. Com'è difficile comprendere e accettare quello che ti sto dicendo! Ma ciò che ti sto dicendo è solo frutto del mio vissuto. Infatti ogni volta che mi sono difeso sono diventato cattivo. La mia non è stata una difesa, ma un attacco frontale per distruggere il mio accusatore o persecutore. Cosa fa il candidato politico quando viene attaccato dal suo oppositore? Reagisce rivelando tutto il male che è nell'altro. Che la mia e la tua preghiera sia sempre questa: il Signore è la mia difesa, di chi avrò paura? Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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14/02/2017 08:43
 
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IL GRANELLINO
(Lc 10,1-9)
"In qualunque casa entriate dite: "Pace a questa casa". Chi può augurare e comunicare la pace? Solo chi ce l'ha. Ma cos'è la pace? La pace non è assenza di problemi ma di Dio nel cuore. Se Dio non dimora nel tuo cuore, comunicherai solo ansia, inquietudine e paura a chi farai visita. Entrando nella casa di sua cugina Elisabetta, la Vergine Maria portò la pace. Ella era piena di grazia e il Signore era con lei. Non parlare di Dio se non sei riconciliato con lui, con te stesso, con la tua storia e con il tuo prossimo. Il cristiano è portatore di pace, cioè di Dio. Purtroppo ci sono molti evangelizzatori che sanno tutto della Bibbia e che hanno fatto anche scuola di teologia, ma non comunicano Dio. Anzi, quando si mettono a parlare di Dio infastidiscono gli ascoltatori perché parlano di Dio come se l'avessero incontrato, ma in realtà non hanno mai fatto vera esperienza del suo perdono e della sua misericordia. Essi annunciano e adorano un Dio che non conoscono. Chi è nella condizione di evangelizzare? Chi si sente in pace con Dio, con sé stesso, con la propria storia e con il prossimo. San Francesco evangelizzava senza parlare. Poiché egli era una sola cosa con Dio, la sua presenza irradiava la gioiosa e santa presenza di Lui. Come sappiamo, quando entrava in una casa o incontrava una persona il suo saluto era: PACE E BENE! Questo suo saluto comunicava pace dove c'era odio, gioia dove c'era paura, speranza dove c'era disperazione. Il cristiano che non è umile e mite porta disordine, discordia e divisione nelle case dove entra. Quando il vero cristiano entra nelle case è come il sole mattutino che disperde la tenebra dilatando il cuore degli uomini. Ricordo sempre le parole di mamma che diceva a noi figli al mattino: "Aprite la porta e fate entrare il sole". Una casa senza Dio è come una casa dove non entra mai il sole. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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15/02/2017 09:59
 
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IL GRANELLINO
(Mc 8,22-26)
C'è la notte ed è buio fitto. Poi arriva l'aurora e il buio si fa meno fitto. Si vede qualcosa, ma non ci si riesce a vedere cosa sia. Arriva l'alba. Non c'è luce piena, però si comincia a distinguere gli oggetti, anche se non chiaramente. Finalmente il sole esce in tutto il suo splendore e tutto è chiaro. Il sole ha portato la gioia nel cuore dell'uomo. La vita diventa una festa per chi ama la luce. La natura non fa salti. Guai a quelli che vanno contro le leggi della natura! I processi della natura sono graduali. Come dalla notte si arriva al giorno attendendo e vivendo pazientemente dei passaggi così dall'ignoranza di Dio per arrivare alla conoscenza di Dio bisogna attraversare e vivere delle fasi. Non si arriva a vivere nella pienezza dell'amore di Dio in un batter d'occhio. Il cieco di oggi è passato dal buio alla luce gradualmente. La conversione del cuore è graduale, lunga e faticosa. La purificazione del cuore è lenta. Ci vuole molta pazienza, pazienza che è uguale a perseveranza. Senza perseveranza non si arriva a vedere e gustare l'amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Il cammino di fede è progressivo e ascensionale. Non seguire il direttore spirituale che ti guida e ti porta sul monte della santità senza iniziare il cammino dalle falde della montagna. Il direttore spirituale che ti ha portato in poco tempo sulla sommità della montagna non ha fatto altro che accendere solo un fuoco di paglia nel tuo cuore. Ascolta e segui il direttore spirituale che ti guida gradualmente verso l'unione con Dio. Egli ti renderà il cammino duro, ma, con la parola di Dio, gradualmente ti aprirà gli occhi e il cuore alla Verità e all'amore di Dio. Si, senza ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio gli occhi rimarranno sempre nell'ignoranza di Dio. La parola di Dio è luce ai nostri passi. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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16/02/2017 10:40
 
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IL GRANELLINO
(Mc 8,27-33)
Se qualcuno ti dicesse: "Non stare più con tuo marito (o tua moglie) se ti fa soffrire", rispondi senza indugio:" Vattene, satana, perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo il mondo". Se qualcuno ti dicesse: "Non portare avanti la gravidanza perché tuo figlio nascerà con la sindrome di Down", digli senza indugio: "Vattene, satana, perché tu non pensi secondo Dio". Se qualcuno ti dicesse: "Non perdonare tuo fratello che si è appropriato di tutta l'eredità lasciata dai tuoi genitori", digli subito: "Vattene, satana, perché non pensi secondo Dio". Se un tuo amico ti dicesse: "Vieni in tribunale a fare una falsa testimonianza in mio favore", digli subito: "Vattene, satana, perché non pensi secondo Dio". Se il tuo fidanzato ti dicesse: "Andiamo a convivere", rispondi dicendogli: "Vattene, satana, perché tu non pensi secondo Dio". La mentalità del mondo c'invita sempre a non seguire le vie di Dio. Le vie del mondo sono piacevoli, perché sono larghe e spaziose. Ma dove conducono l'uomo? In un abisso di dolore e sofferenza. Purtroppo in questo abisso va a finire un così gran numero di uomini che è impossibile da contare. Ha detto Gesù: "Chi vuole essere mio discepolo prenda la sua croce e mi segua". Qual è oggi la tua croce? La tua croce è una sola: quella di andare contro corrente. Molti rifiutano di essere buoni. Per essere buoni, non bisogna vivere per sé stessi. Sembra che la gente dica: io non voglio essere buono, ma il mio obbiettivo è quello di stare bene. Per stare bene c'è bisogno di mettere in croce il prossimo che mi dà fastidio. Una volta una persona mi disse: "Padre, la via della mia felicità è distruggere chi si oppone alla mia felicità". Oggi quell'uomo è solo, abbandonato, non amato e senza pace. È la maschera della morte. Non dimenticare che la via della beatitudine si chiama "Via Crucis". Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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17/02/2017 08:16
 
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IL GRANELLINO
(Mc 8,34 - 9,1)
La vita di Gesù non è confinata in un salotto dove, seduto comodamente, non sa quello che avviene nelle case, per le strade dei paesi che visita, sui posti di lavoro e nei luoghi di culto. Gesù è sempre in uscita. Cosa vede nel suo continuo peregrinare? Vede che la gente vive senza Dio. Poiché la gente vive senza Dio, vive nel peccato e ama peccare. Vede gente che imbroglia per accumulare danaro, vede uomini che vanno con le prostitute, vede uomini che odiano, vede uomini che si ammazzano tra di loro per raggiungere il primo posto nella società, vede che nei luoghi di culto c'è molta ipocrisia, soprattutto nei leader religiosi. Vede anche che c'è molta omosessualità: donne che lasciano i mariti per una donna e uomini che lasciano la moglie per un uomo. Gesù vede tanto male nella società e lo denuncia apertamente, ma usa molta misericordia verso quelli che vogliono cambiare vita. La forza che Gesù ha nel denunciare il male che vede intorno a sé viene dall'amore che ha verso il Padre celeste. Non è timido e non ha vergogna di dire: Questa è una generazione adultera e perversa. Egli è cosciente che la sua predicazione gli attirerà antipatia e persecuzione e che lo porterà a morire in croce, ma Egli non pensa a salvare la sua vita, ma a salvare le anime. Sei tu come Gesù? Oppure, per essere accolto e stimato dal mondo che vive nel peccato, non apri la bocca per denunciare il male che vedi nella tua famiglia, nel posto di lavoro e nella tua comunità parrocchiale? Sai qual è oggi la mia croce? È quella dell'evangelizzazione. Il demonio mi tenta sempre a non dire la Verità del Vangelo dicendomi: "Non essere radicale! Sii più accomodante. Altrimenti non ti chiameranno più per predicare. Rimarrai solo!". Cari lettori, pregate per me! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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09/07/2017 07:48
 
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Perle di saggezza

1) Per quanto sia buona una persona ogni tanto ti ferirà: perdona
2) Ci vogliono anni per costruire la fiducia e un secondo per distruggerla
3) O sarai tu a controllare i tuoi gesti e parole o loro ti domineranno e faranno schiavo
4) La pazienza richiede molta pratica
5) Se qualcuno non ti ama, non per questo Dio ti ama di meno
6) Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata, prima di quella giusta così apprezzeremo di più il regalo...
7) Ci vuole un minuto per offendere una persona e una vita per farglielo dimenticare
8) Il migliore futuro nasce da un passato dimenticato e non puoi andare bene nella vita senza scordare i mali fatti o ricevuti. (Paulo Cohelo).
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07/11/2017 09:12
 
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Riflessione spirituale del mattino 6 novembre 2017.

Che facciamo ?

Come si può andare avanti pensando che l'uomo potente può salvarci. Cosa stiamo combinando, per dare importanza a certi impostori, ci stiamo rovinando tutti! Non sanno più cosa inventarsi per farci stare male. I padroni della terra che noi stessi, confusi, concimiamo! È proprio vero: proprio non lo vogliamo Dio! nonostante sommergono le nazioni di Pioggia di bombe, missili e proiettili! La terra offre all'umanità sostentamento, Dio dal cielo Misericordia, Grazie, Speranza ...e viene rifiutato; l'uomo invece produce solo guerra e carestie! Ma dove crediamo di arrivare? Com’è possibile dire che l'uomo progetta? ...forse progetta la distruzione! Forse l’uomo iniquo si sente in grado di sostituire Dio?
Io non sarò mai amico di un tal genere di esseri!Buon giorno amici, buon lunedi di “pensarci bene”. Vi benedico, diacono don emilio cioffi, il “non sopporto più il falso, per amore di Dio”. Amen.
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10/11/2017 11:49
 
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Non si può fare...

Chi non sa mantenere la parola data ad un amico, sicuramente non può considerarsi amico! A volte, per colpa dell’amico superficiale si perde l'amico sincero!
Cerchiamo di mantenere la parola data, perché altrimenti si perde di credibilità, si verrà isolati ma, quello che non sapremo mai è: cosa la delusione della falsa promessa andrà a causare nel cuore di chi ci ha creduto!Il più bel dono che si possa fare ad un amico è la sincerità ...anche quando questa costa al proprio orgoglio! Ricordiamoci sempre che il rapporto tra due persone si costruisce nell'amore, nella sincerità, nella pazienza, nelle cose buone e non certo in quelle cattive o false ...siano esse promesse o altro! Anche la nostra fede è legata ad una promessa che è quella della Vita Eterna e il Paradiso sarà la ricompensa per chiunque mette in pratica la Parola di Dio, rivelataci da nostro Signore Gesù Cristo.
Inoltre ricordiamoci che possiamo chiedere scusa delle promesse mancate, se c'è veramente amicizia sicuramente verremo apprezzati. Pensiamo quante cose belle ci perdiamo per colpa della nostra superficialità!Diciamo basta alle bugie e viviamo tutti nella onesta semplicità! Buona giornata amici e guardiamo sempre avanti! Vi benedico, diacono don emilio cioffi, il “conto nulla” di Dio. Amen.
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30/11/2017 22:00
 
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UN SOFFIO

Nei polmoni e negli intestini
Abbiamo aria, che quando esce non profuma
e che occupa buona parte del nostro corpo.
Per tre quarti siamo fatti di acqua
che non è altro che idrogeno ed ossigeno
e quindi ancora aria, neanche tanto pura.
Cosa resta di ciò che effettivamente siamo?
Dice il vero la Scrittura:
“l’uomo non è che un soffio”.
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07/12/2017 16:27
 
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IL GRANELLINO
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07/12/2017 16:29
 
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Meditazione spirituale del mattino 7 dicembre 2017.

Capita che alcuni giorni, fin da quando ci si sveglia, non ci va di muoverci, di uscire di casa, di incontrare gente, di non sentire nessuno, al punto tale che la stanchezza delle delusioni provocate dalla falsità di alcuni, riesce a prendere il posto del “fare”, e dell'entusiasmo stesso. Come risolvere questa crisi mattutina? Forse la cosa più evidente è capire che non sempre la buona volontà riesce ad averla vinta su chi demolisce. Intanto, evitiamo di divulgare i nostri progetti frenando il nostro entusiasmo, sopratutto evitando di rivelare quale linea adotteremo, per evitare impedimenti di gelosie gratuite. Quando pensiamo di fare qualcosa d'importante facciamola subito! Non esitiamo, perché le cose che si rimandano per paura finiscono nella "pentola del nulla". Mai rimandare ciò che è bello fare. Mai dimenticare che una semplice preghiera può aiutarci a prendere decisioni importanti ed equilibrate!
Buon giorno di creatività a voi tutti! Vi benedico, diacono don Emilio Cioffi, il “mi piace fare le cose belle”, di Dio. Amen.
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13/12/2017 13:43
 
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(Mt 11,28-30)
È una fatica essere umile. Per essere umile bisogna andare controcorrente all'io che vuole emergere, apparire, comandare, stare al primo posto. È una strada stretta e in salita. Poichè la nostra natura è indebolita dal famoso peccato originale, bisogna fare sforzi immani per non cedere agli istinti animaleschi ad affermare il nostro io che non vuole essere a servizio degli altri, che non vuole sottomettersi a nessuno, che non vuole essere secondo a nessuno.
La tentazione di prendere la strada larga per non soffrire, per affermare il nostro io è forte. Chi vuole salire la strada dell'umiltà con le sole proprie forze conoscerà il fallimento. Sfiduciato, dirà a se stesso: "Basta! Non ce la faccio più. Non voglio più obbedire a nessuno. Non voglio indossare più il grembiule. Non voglio più essere considerato uno stupido. Non voglio più dire con la Vergine Maria: “Ecco, sono la serva del Signore!".
Se non abbiamo la forza di Gesù ricevendo lo Spirito Santo cadremo nella tentazione di dire basta al cammino dell’umiltà. Faremo quello che fece il profeta Elia che, stanco e avvilito nell'essere perseguitato a causa della parola di Dio, mentre fuggiva nel deserto, si fermò e si sedette sotto un ginepro e disse: "Voglio morire!”. Ma il Signore intervenne e lo rese forte dandogli da bere e da mangiare. Reso forte dal cibo che il Signore gli diede, continuò il suo cammino fino al monte Oreb dove sperimentò la tenerezza di Dio.
È una grossa fatica essere mite dinanzi alla violenza. L'istinto animalesco porta l'uomo a reagire con violenza quando si subisce una parola o un gesto violento. Per non essere violento bisogna farsi violenza. Senza lo Spirito di Gesù si cade nella tentazione di mettere in pratica il detto "Occhio per occhio e dente per dente".
Santa Teresa del Bambino voleva salire il monte della santità da sola e con le proprie forze, ma accadeva che si trovava giù a valle. Poi il Signore le fece capire che senza di Lui non sarebbe mai riuscita ad arrivare sulla sommità. Amen. Alleluia
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21/12/2017 13:38
 
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Gioia e compagnia si mescolano nel Vangelo dell’annunciazione. Sapere che Dio è dalla tua parte non ti mette al sicuro dai problemi ma certamente non ti fa perdere la gioia necessaria per affrontare le difficoltà. Noi non ci “rallegriamo” perché abbiamo una vita facile ma perché non siamo soli in questa vita difficile che dobbiamo vivere. E’ la solitudine il vero male dove si consumano le nostre speranze. Sentirsi soli rovina anche le cose belle. Per questo il male cerca di operare divisione e isolamenti intorno a noi. Maria stessa intuisce il rischio di quella chiamata e ne prova una vertigine di paura. Ma la paura la si vince solo con la fiducia, con quel salto apparentemente incosciente che ti fa dire di Si alla realtà che hai davanti senza trovare vie di fuga. Il primo miracolo di Maria è non essere scappata. La sua prima e vera santità sta in una parola che dice presenza vera: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». La sua è la risposta di chi non ha niente ma rischia tutto. Gesù viene al mondo per la consapevole incoscienza di questa donna, che non comprende tutto e subito ma dice Si a ciò che gli viene posto dinnanzi da vivere. Ogni giorno nel nostro quotidiano Dio continua a domandarci qualcosa. Ogni giorno Dio si fa mendicante del nostro Si. È così che Cristo continua a venire al mondo. Non ci spiega quasi mai i perché, perché quelli potremmo conoscerli alla fine del viaggio quando guardando indietro scopriremo quel filo rosso che attraversava tutta la nostra vita. Ma quando si è dentro la vita si può solo tessere questo filo, come un fiume carsico che non sai dove scorre, e per quale direzione va. Dire “eccomi” significa fidarsi del padrone del fiume, della consapevolezza che ogni fiume va finire sempre nel mare. Per noi il mare è la Sua Misericordia. Tutta la nostra vita, contorta o meno, finirà in un mare di Misericordia. Questo ci aiuta a non indietreggiare, a chiedere come si può dare il meglio anche in assenza di perché.

don Luigi Epicoco
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25/12/2017 08:51
 
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Sono nato nudo, dice Dio,
perché tu sappia spogliarti di te stesso.
Sono nato povero,
perché tu possa considerarmi l'unica ricchezza.
Sono nato in una stalla,
perché tu impari a santificare ogni ambiente.
Sono nato debole, dice Dio,
perché tu non abbia mai paura di me.
Sono nato per amore,
perché tu non dubiti mai del mio amore.
Sono nato di notte,
perché tu creda che io posso illuminare qualsiasi realtà.
Sono nato persona, dice Dio,
perché tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.
Sono nato uomo,
perché tu possa essere "dio".
Sono nato perseguitato,
perché tu sappia accettare le difficoltà.
Sono nato nella semplicità,
perché tu smetta di essere complicato.
Sono nato nella tua vita, dice Dio,
per portare tutti alla casa del Padre.
Buon Natale!
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29/12/2017 20:08
 
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Se ci abituiamo ad affrontare con serenità i piccoli problemi quotidiani e avremo la pazienza di superarli confidando nell'aiuto del Signore, faremo una progressiva esercitazione di pazienza che sarà necessaria quando dovremo affrontare delle situazioni molto impegnative e che richiederanno tutto il nostro autodominio e capacità di saper affrontare con determinazione le sfide più difficili.
In tutto questo comunque non bastano le nostre risorse personali. Occorre la grazia e i doni dello Spirito Santo:in particolare quello del Consiglio e del dominio di sè. Chiediamolo con fiducia e perseveranza per poter vincere i combattimenti più aspri.
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11/01/2018 09:27
 
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Capita che non c'è volontà di migliorare, di fare del bene, di agire correttamente. Capita anche che chi vuole farlo e agire correttamente, mettendoci volontà ed entusiasmo, venga gambizzato. Capita anche che, senza farsi scrupoli, passiamo addosso al nostro prossimo portandolo alla totale mortificazione, ad una morte lenta e dolorosa. Capita anche che un giorno, quando mai ce lo aspettiamo, la nostra vita finisce dentro quattro tavole, lasciando magari anche sulla famiglia, l'ombra della nostra disonestà! Si amici, capita e può capitare, che la nostra arroganza è una grande illusione fumeggiante. Allora perché non cambiare? Perché continuare ad insistere con la superbia? “Facciamo del bene sempre, del bene a tutti e del male mai a nessuno”, diceva il Santo Padre Pio! La nostra vita è stata progettata per compiere il bene e non per umiliare il povero ed esercitare potere sugli altri. Basta accumulare ricchezze sulla terra calpestando la dignità di chi cerca di campare onestamente! Basta di essere carnefici di se stessi, perché l’inferno così si conquista! Dio non vuole i nostri successi terreni, ma opere di amore, gesti di solidarietà e valori umani! Dio è anche tuo... ricordalo sempre amico mio. Buongiorno gioie infinite! Vi benedico, diacono don Emilio Cioffi, “il parla troppo”, di Dio. Amen.
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11/01/2018 09:31
 
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Chiamala civiltà...

Ancora una volta l'uomo non ha capito che c’è differenza tra l'ordine e il disordine, tra il buon’odore e la puzza... difendere la vita è non provocare morte! Come facciamo a non capire che c’è una gran bella differenza tra le cose brutte e le belle? Amici apriamo gli occhi senza farci confondere, né strumentalizzare.
Ma alla fine si vuol far passare il messaggio che chi è povero è più fortunato del ricco?! E magari chi ha una misera pensione non deve guardare a chi prende tanti soldi; chi cade ammalato non deve protendere di essere curato; chi è senza lavoro non deve cercarlo né, soprattutto, protestare, e cosi via. Svegliamoci dal sonno, siamo realisti! I nostri problemi vanno valutati e risolti, aiutati da chi ha il dovere e il potere di farlo! Non possono confonderci e dire che chi è caduto in disgrazia, per colpa della crisi, sia in quella condizione solo per propria negligenza, per cattiva gestione.. Cosa siamo diventati nelle mani dell'uomo senza Dio? Solo numeri da eliminare perché d’inciampo alle loro pazzie! Non arrendiamoci; Gesù ci ha detto di amare tutti...chissà se con una nostra povera preghiera si ravvederanno? Noi continuamo ad andare avanti sulla strada dell’onestà e sicuramente il buon Dio ci aiuterà, siamone certi! Buona giornata di serenità. Vi benedico, diacono don Emilio Cioffi, il “osservo e taccio per amore”, di Dio. Amen.
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13/01/2018 11:20
 
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Pensiero del mattino .

Solo lì ...

Salvagurdiamo la nostra vita senza restare inerti difronte alle varie controversie che immancabilmente, minacciano lo scorrimento normale della quotidianità. Tutti possiamo essere orgoglio della straordinaria gioia di Dio. Investiamo in “bene” il nostro tempo, perché è troppo prezioso! Il dono è dono e non si può trattarlo come vogliamo pensando di poterlo ricomprare in seguito. Perciò facciamoci belli, sì fuori, ma anche dentro, tutti i giorni fin dal mattino, guidati della nuova luce del sole! Non dobbiamo perderci nei grandi affanni terreni che spesso non ci rendono forti, ma ci mostrano gli scenari più impensati della violenza che spegne la voglia di stare bene. Sì, siamo fortunati, perché Dio ci ha creati per essere proiettati nell'infinito Mistero, che si rivelerà solo a chi non si distaccherà da Lui. Proviamo ora a dire: “Dio mio, Signore mio!” Buona giornata di tante esperienze gioiose! Vi benedico, diacono don Emilio Cioffi, il “paziente semplice”, di Dio. Amen.
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