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INNI E CANTI AL SIGNORE (testi)

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2021 11:14
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30/07/2012 08:31
 
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Come un fiume in piena

Come un fiume in piena che la sabbia non può arrestare,
come l’onda che dal mare si distende sulla riva:
ti preghiamo, Padre, che così si sciolga il nostro amore
e l’amore, dove arriva, sciolga il dubbio e la paura.

Come un pesce che risale a nuoto
fino alla sorgente,
va a scoprire dove nasce
e si diffonde la sua vita,
ti preghiamo, Padre, che
noi risaliamo la corrente
fino ad arrivare alla vita nell’amore.

Come l’erba che germoglia,
cresce senza far rumore,
ama il giorno della pioggia,
si addormenta sotto il sole,
ti preghiamo, Padre, che
così, in un giorno di silenzio,
anche in noi germogli questa vita nell’amore.

Come un albero che affonda
le radici nella terra
e su quella terra un uomo
costruisce la sua casa:
ti preghiamo, Padre buono,
di portarci alla tua casa,
dove vivere una vita piena nell’amore.
Come unico Pane
Come unico pane
anche noi qui formiamo un solo corpo,
perché tutti mangiamo
il pane vivo di Cristo.

questa la vita per noi,
è questa la gioia:
il vivere uniti con Cristo
facendo la Chiesa.

Per un unica fede
noi crediamo a questa santa cena
e cantiamo all’amore
di un Dio fattosi carne.

Siamo quelli di sempre,
ma l’amore di Cristo ci trasforma
e vogliamo gridarlo
a chi ricerca la pace.

Siamo quelli che ha scelto
per portare la vita ai suoi fratelli:
noi saremo la voce
di Cristo, Dio e uomo.
Come virgulti d’ulivo
Come virgulti di ulivo
sono i figli della Chiesa;
essi siedono fratelli,
alla mensa del Signore.

Beato l’uomo che teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Vivrai del lavoro delle tue mani
sarai felice e godrai di ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti di ulivo
intorno alla tua mensa.

Così sarà benedetto chi teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme
per tutti i giorni della tua vita.


Confido in te Signore in te che chiamo Padre

Confido in te Signore sei tu la mia speranza
Confido in te, Signore,
sei tu la mia speranza:
vinta è la morte
dal Dio della vita.

Sorgente della vita è il Dio vivente,
salvezza della morte è un Dio morente:
ridona la speranza ad ogni uomo
la morte del Signore.

Adamo ci condanna col peccato,
il Cristo ci redime con la Croce:
riporta l’armonia nell’universo
la morte del Signore.

Sconfitta sulla Croce sta la morte,
da Cristo riceviamo nuova vita:
mistero d’un amore senza fine,
la morte del Signore.
Con il mio canto
Con il mio canto, dolce Signore,
voglio danzare questa mia gioia,
voglio destare tutte le cose,
un mondo nuovo voglio cantare.
Con il mio canto, dolce Signore,
voglio riempire lunghi silenzi,
voglio abitare sguardi di pace,
il tuo perdono voglio cantare.

Tu sei per me
come un canto d’amore
resta con noi
fino al nuovo mattino.

Con il mio canto, dolce Signore,
voglio plasmare gesti d’amore,
voglio arrivare oltre la morte
la tua speranza voglio cantare.
Con il mio canto, dolce Signore,
voglio gettare semi di luce,
voglio sognare cose mai viste,
la tua bellezza voglio cantare.

Se tu mi ascolti, dolce Signore,
questo mio canto sarà una vita,
e sarà bello vivere insieme
finché la vita un canto sarà.


Con la tua Parola

Con la tua parola
ci hai parlato, o Signore:
ci hai detto di te;
è la tua parola
che ci ha iniziato alla vita,
che viene da te.
Alla tua parola abbiamo creduto
e vogliamo stare con te;
questa tua parola
ci ha preparato all’offerta,
che piace a te.

Con i nostri doni
che ti portiamo, noi vogliamo
offrirci a te;
sono nostri doni,
ma noi sappiamo che ci vengono
sempre da te.
Sii benedetto in eterno, Signore,
per la tua grande bontà;
per il pane e il vino,
che diverranno sacrificio
e vivente realtà.



Con noi divise il pane
Io camminai per giorni, giunsi dalla mia città
e vidi poi quell’uomo che chiamavano Maestro,
sulle rive del lago c’era gente come me
con l’identica fame, aspettando un suo gesto:
poi la bocca si dischiuse, la parola si diffuse tra di noi.
La voce che ascoltammo rivelò la sua bontà,
davvero le sue mani insegnavano l’amore.
Quando giunse la sera, Lui si accorse che la folla
non aveva pensato di sfamare il proprio corpo:
fu così che prese il pane, alzò gli occhi e si raccolse per pregare.

Con noi divise il pane, con noi cinque pani e due pesci:
è tutto quello che trovammo tra la gente,
ma lui il Signore, col suo amore tutti noi sfamò.
Con noi divise il pane, con noi cinque pani e due pesci:
bastò quel gesto per comprendere il suo cuore; dalle rive,
una voce: “Tu sei il nostro re... nostro re”.

Dal pane che ci diede ne avanzò in quantità,
ma sopra ogni cosa ci saziò la sua parola,
cibo per ogni uomo che ricerca la pienezza
senso della mia vita che si nutre dal tuo amore:
ora sì posso gioire quando penso alle parole del Signore.
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