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EVOLUZIONE E ORIGINE DELL'UOMO

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2016 17:52
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04/12/2012 12:47
 
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ORGANIZZAZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI.
Organizzazione formale (seguito):
All'interno di un ordine, si distinguono ancora delle FAMIGLIE, dei GENERI e delle SPECIE,
le cui caratteristiche sono man mano più precise, ma tra le quali potrebbero essere ravvisati
dei passaggi, o, quantomeno, un'origine comune.
All'interno delle specie, si distinguono ancora delle varietà o razze, delle sotto-varietà e
delle forme, tra le quali le differenze non interessano che dei dettagli dell'organizzazione.
Se i limiti tra i generi e le famiglie sono ancora un po' fluttuanti, l'autonomia dei gruppi più
elevati è perfettamente netta, perchè essi sono separati gli uni dagli altri da delle discontinuità
nella organizzazione 7 .9
8 - M. Coullery; Le tappe della biologia 1941, pag.100
MODIFICAZIONE DELLE SPECIE.
1) - Quando gli esseri viventi sono messi in condizione di vita differenti, essi, in generale,
si modificano. Il clima, gli ambienti differenti, hanno su essi un'azione molto netta,
particolarmente rapida tra i vegetali. TUTTAVIA, LE MODIFICAZIONI COSI' ACQUISITE
DALL'INDIVIDUO SOTTO L'EFFETTO DI UNA CAUSA NATURALE ESTERNA, NON
SEMBRANO TRASMETTERSI EREDITARIAMENTE.
Esempio: la caduta delle foglie è in rapporto con il clima e la secchezza fisiologica determinata
dal freddo, come testimonia il fatto seguente, osservato su dei peschi importati dall'isola
di Riunione ove regna un clima caldo e umido: questi peschi hanno acquisito un fogliame
sub-persistente, mentre, nei nostri paesi, queste sono piante a foglie caduche (Daniel Vernet:
"Parabole").
2) - Si è osservato che talvolta, in seno ad una specie pura, nasce, di tanto in tanto, un individuo
che differisce dai suoi antenati: per esempio, in una linea di drosofili ad occhi rossi, nasce
un giorno un drosofilo ad occhi bianchi. Questa mutazione congenita si produce
improvvisamente senza una causa apparente e senza che niente la faccia prevedere. Essa
proviene da fattori interni e non è un adattamento all'ambiente. Contrariamente alle
modificazioni acquisite, LE MUTAZIONI SI MOSTRANO IMMEDIATAMENTE E
TOTALMENTE EREDITARIE.
Che si tratti di modificazioni acquisite o di mutazioni, i caratteri specifici dell'essere e la
sua organizzazione sistematica non sono affatto modificate: le modificazioni non riguardano
che dei caratteri accessori (caratteri formali).
ORIGINE DELLA VITA.
Nessuna esperienza nè alcun fatto hanno, fin qui, indebolito le conclusioni di Pasteur: "Tutto
cio' che è stato ritenuto come generazione spontanea, non è che lo sviluppo di germi
accidentalmente introdotti in un mezzo per essi nutritivo. Noi non vediamo mai la vita
cominciare, essa non fa che continuarsi" 8 .
CONCLUSIONI DELLO STUDIO DELLA PALEONTOLOGIA.
1 - I fossili delle diverse ère geologiche corrispondono in generale a una flora e a una fauna
sensibilmente differenti da quelle esistenti ai nostri giorni. Tuttavia, certi tipi non sono, per10
9 - George Salet e Luis Lafont: L'evoluzione regressiva- 1943, pag. 132).
così dire, cambiati, come i NAUTILUS, gli SCORPIONI, ecc.
2 - I fossili più antichi sono quelli di animali così complessi quasi come gli attuali: polipi,
molluschi, artropodi, brachipodi, pesci. I TRILOBITI, crostacei "molto arcaici", dicono i
trattati, appartengono all'èra primaria. Essi sono nondimeno provvisti di torace, di addome,
di zampe, di mascelle, di antenne e anche di occhi.
3 - I fossili di una specie apparvero, in generale, "BRUSCAMENTE"; i terreni delle epoche
anteriori non contengono fossili di questa specie, e nemmeno di specie vicine.
4 - Nei terreni posteriori a quello che corrisponde all'apparizione dei fossili di una specie,
si può osservare sovente delle modificazioni continue dei rappresentanti di questa specie
(serie di forme): una filiazione reale sembra esistere durante ciascuna serie.
5 - Le serie di forme costituite dai paleontologisti non si raccordano tra di loro: esse formano
dei gruppi tra i quali non si è trovata nessuna relazione.
6 - Se si considera l'insieme dei fossili di una delle quattro grandi ére, si può constatare,
per quasi tutti, dal punto di vista della loro costituzione generale, un progresso in rapporto
ai fossili dell'èra precedente, o almeno UNA COMPLESSITÀ MAGGIORE.
Tuttavia, succede che interi gruppi siano rimpiazzati da più semplici o da più complessi,
il che si oppone all' idea di un perfezionamento continuo.
L' ANTROPOLOGIA E L' EVOLUZIONE.
LA RAZZA PREISTORICA DI NEANDERTHAL, RAZZA DEGENERATA.
"Il prof. M. BOULE, di cui nessuno può sospettare l'indipendenza, ha analizzato l'ipotesi
che la razza di Neandertal era una specie degenerata" 9 .
Il grande geologo Pier TERMIER cita degli esempi di regressione nella serie animale e scrive:
"Tra l'animale e l'uomo non vi sono che delle differenze anatomiche: VI É TUTTAVIA UNA
DIFFERENZA ESSENZIALE, CHE É L'ESISTENZA NELL'UOMO DI UN'ANIMA
RAGIONEVOLE. Pertanto, se questa anima, invece di salire, come si ritiene, discende...
non si avrebbe la degenerazione? E perchè la degenerazione non dovrebbe interessare, non
solo la fisiologia (il che è evidentemente incontestato), ma anche l'anatomia?"
Infine il paleontologo svizzero GAGNEBIN commenta così l'opinione di Pierre TERMIER:
"Nella terza ipotesi, alla quale si schiera Pierre Termier, l'uomo di Neandertal è un vero uomo,
ma un uomo degenerato, il discendente bestializzato di un antenato simile a noi. La difficoltà11
10 - Pierre Termier: La gioia di conoscere, pag. 300). - (Pierre Termier: Il trasformismo, 1936, pag.
308). - (E. Gagnebin: Il trasformismo , pag.51)
11 - Georges Salet e Louis Lafont: L'evoluzione regressiva, 1943, pag. 132
12 - H. V. Valois: I pigmei e l'origine dell'uomo articolo pubblicato dalla rivista scientifica, 1938, n
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6,
pag 227
di questa soluzione è che essa costringe ad ammettere un'evoluzione regressiva della razza
di Neandertal. Come per Termier, questa difficoltà non mi sembra insormontabile: i casi
di evoluzione regressiva sono numerosi nella specie animale" 10 .
"Dei biologi considerano attualmente le caratteristiche dei neandertaliani come delle tare
acromegaliche degenerative che ne hanno determinato l'estinzione" 11 .
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