1 - Citazione da:The Sea, Golden Press, New York, 1958, pag.13
LA SCIENZA E LA DOTTRINA DELL' EVOLUZIONE.
CONCLUSIONI DELLO STUDIO DELLA BIOLOGIA.
Come la nascita della vita è presentata al grande pubblico:
"Quando, in modo misterioso, l'irradiazione solare agì sulle sostanze chimiche contenute
nei fanghi caldi del mare, vicino alle coste, queste sostanze inanimate, combinandosi, formarono
nuove molecole, nuovi atomi. Queste molecole erano dotate di proprietà nuove: erano capaci
di crescere e di nutrirsi. Inoltre potevano formare altri esseri simili ad esse. La vita aveva
inizio!" 1 .
La vita sarebbe dunque nata da un "brodo organico", il che non ne facilita certo la "digestione".
Credenze antiche e recenti sulla generazione spontanea:
Si è creduto a lungo, anche negli ambienti intellettuali, che:
- Le mosche erano generate dalle carni in putrefazione.
- I vermi provenivano dal fango.
- I sorci e i ratti nascevano spontaneamente nei mucchi di grano.
Nel 1860 le esperienze di Luigi PASTEUR dimostrarono in modo magistrale l'errore di Felix
Archimede POUCHET, scienziato di Rouen e direttore del museo di storia naturale della
stessa città, il quale aveva creduto di provare, nel corso di esperienze divenute celebri, che
la vita si manifestava spontaneamente nel vuoto: è chiaro che il nostro studioso non aveva
preso tutte le precauzioni necessarie nel condurre i suoi esperimenti.
PASTEUR e altri ricercatori riuscirono allora a convincere il mondo scientifico che, nelle
condizioni attuali, la generazione spontanea, sia pure di un microorganismo, era impossibile.
Nel dominio accessibile all'osservazione umana, è certo che la vita proviene sempre
da una vita precedente.
La dottrina della generazione spontanea, contemporanea alla dottrina dell'evoluzione, è riapparsa
discretamente negli ambienti scientifici (soprattutto in quelli dei paesi dell'EST) sotto il nome
di biogenesi già da una trentina d'anni.
In merito a certi rapporti che pretendono di aver creato la vita in una provetta, bisogna sempre
aver cura di distinguere, leggendoli, tra la separazione e la riassociazione di certi prodotti
e costituenti complessi delle cellule viventi (il che è stato oggetto di rapporti scientifici),
e il problema fondamentale della creazione della vita a partire da elementi semplici (IL CHE
NON É MAI STATO REALIZZATO).6
2 - John T. Bonner, prof. di biologia alla Princeton University: Idee sulla biologia Harper, 1962, pag.18
3 - John T. Bonner, prof. di biologia alla Princeton University: Idee sulla biologia Harper, 1962, pag.24 e
25
Oggigiorno, l'origine spontanea della vita è generalmente considerata come una necessità;
essa è, infatti, una premessa principale dell'evoluzione meccanicista.
Tuttavia, anche i suoi più accaniti promotori, riconoscevano che questa ipotesi racchiude
"un vasto e misterioso problema" (WALD).
La cellula:
Una conoscenza più approfondita della struttura e della fisiologia delle cellule, del loro alto
grado di organizzazione, della finalità implicate in queste "macchine dinamiche che si riparano
e si costruiscono da se stesse" (Wald), contribuì a rinforzare questa convinzione. In effetti,
l'apparizione spontanea di tali organizzazioni d'atomi e di molecole, era troppo improbabile
per poter essere presa seriamente in considerazione.
"La cellula è un elemento straordinariamente saggio che, quando pensiamo ad essa dal punto
di vista dell'evoluzione, ci sembra più facile rappresentarci l'evoluzione di una semplice
cellula verso forme complesse di animali e di piante, che immaginare la trasformazione
di un gruppo di sostanze chimiche in una cellula. É molto probabile che questo primo passo
sia il più difficile; malauguratamente non abbiamo in questo campo alcun mezzo di controllo,
giacchè gli avvenimenti che portarono alla costituzione di una cellula non hanno lasciato
tracce (fossili) sulla superficie della terra. LO STUDIO DELL'EVOLUZIONE PRIMITIVA
É UN ENIGMA PER GLI STUDIOSI" 2 .
Gli archivi fossili non forniscono alcun aiuto sugli stadi successivi dell'evoluzione supposta:
"SE CONSIDERIAMO, IN UNA VISIONE PANORAMICA DELL' EVOLUZIONE DELLA
VITA, COME DEGLI ORGANISMI MONOCELLULARI, PER ESEMPIO DEGLI INFUSORI
FLAGELLATI DELLA FAMIGLIA DEGLI EUGLENIDI, SI SONO SVILUPPATI IN FORME
MULTICELLULARI, SIAMO NUOVAMENTE LIMITATI DALL' ASSENZA DI ARCHIVI
FOSSILI".
Nel caso dei soli animali unicellulari comunemente preservati, (quelli che possiedono un
guscio duro) l'autore precisa:
"CIO' CHE É SORPRENDENTE IN QUESTI CASI, É DI VEDERE A CHE PUNTO QUESTE
FORME SONO FISSE, E COME SONO RIMASTE STABILI DA ALLORA" 3 .
Inoltre, lo studio delle forme di vita che si suppone primitive, "precellulari" (virus, batteri,
ecc..) è molto limitato:7
4 - John T. Bonner, prof. di biologia alla Princeton University: Idee sulla biologia Harper, 1962, pag.18 e
19
5 - M. Caullery : Le tappe della biologia, 1941,pag. 66
"Vi è qui un grande pericolo, giacchè non possiamo avere la certezza che questi campionari
sono realmente dei fossili di esseri viventi; può trattarsi molto bene di una forma degenerata
di cellule non aventi che l'apparenza di essere dei precursori sul cammino dell'evoluzione
cellulare".
"NON SI CONOSCE NESSUN ESEMPIO DI VIRUS CHE SI SIA MOLTIPLICATO IN
ASSENZA DI UNA CELLULA, E CIO' A DISPETTO DI NUMEROSI TENTATIVI
DESTINATI A DIMOSTRARLO; PER QUESTO NOI PENSIAMO CHE I VIRUS NON
SONO DEI FOSSILI VIVENTI, MA DEI PARASSITI CELLULARI RECENTEMENTE
EVOLUTI" 4 .
I protozoi, animali monocellulari detti "semplici":
Gli esseri che noi chiamiamo sovente animali unicellulari "semplici" non possono permettersi
il lusso di avere delle cellule speciali per ciascun compito necessario. Delle parti determinate
di questa unica cellula dovranno compiere le differenti funzioni vitali. Le più sorprendentemente
complesse delle cellule che noi conosciamo, sono questi animali tanto piccoli che si possono
vedere solo con l'aiuto del microscopio, composti da una sola cellula e tuttavia capaci di
fare il loro cammino nel mondo.
Il biologo John T. BONNER afferma:
"SE SI POTESSE INGRANDIRE LA CELLULA ALLE DIMENSIONI DI UNA STANZA
ASSAI SPAZIOSA, CIASCUNA DELLE MOLECOLE DELLA STESSA AVREBBE LA
GROSSEZZA DI UNA CAPOCCHIA DI SPILLO!".
CONCLUSIONI DELLO STUDIO DELLA BIOLOGIA.
ORGANIZZAZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI.
Organizzazione primordiale.
"Oggigiorno, da un capo all'altro dei due regni, tutti i tessuti e tutti gli organi sono integralmente
ricondotti alla struttura cellulare; essa è la base di tutte le funzioni dell'organismo, qualunque
esso sia" 5 .
É LA CELLULA CHE ASSIMILA, RESPIRA, ELIMINA E SI RIPRODUCE. 8
6 - J. Lefevre: Manuale critico di biologia, 1938, pag. 26
7 - M. Caullery: Le tappe della biologia, 1941, pag.49
"Alla cellula è sufficiente un microscopico infusore per poter compiere tutte le operazioni
della vita, quelle delle sue reazioni ordinate nell'ambiente e quelle della sua riproduzione" 6 .
Organizzazione sistematica.
Tra gli esseri più evoluti le cellule sono raggruppate in organi aventi ciascuno una funzione
particolare. Le principali combinazioni d'organi possibili costituiscono le CLASSI (classe
dei mammiferi). Le classi sono state raggruppate in diramazioni (ramo dei vertebrati). Secondo
M. Jules LEFEVRE, i grandi tipi di organizzazione sistematica che sono i rami, sono talmente
tagliati, che sembra impossibile, a priori, cercare tra essi sia un passaggio, che delle disposizioni
fondamentali comuni: in altri termini, essi non possono assolutamente rientrare in un tipo
più generale.
Organizzazione formale.
Quanto all'organizzazione formale, essa realizza per accrescimento tra gli organi una
disposizione e una proporzione che differenzia nettamente gli esseri appartenenti a uno stesso
gruppo sistematico, e li appropria a un ORDINE di vita determinato: ordine dei carnivori,
ordine dei cetacei, ordine dei roditori.