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CRISTIANESIMO E GIUDAISMO A CONFRONTO

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2021 19:53
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12/04/2021 12:18
 
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ALCUNE OBIEZIONI CHE GLI EBREI MUOVONO AL CRISTIANESIMO
CON LE RELATIVE RISPOSTE
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Come si spiegano le difficoltà nelle genealogie di Gesù?

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risposta

La genealogia di Gesù è riportata nel Vangelo secondo Matteo (1,1-16) e nel Vangelo di Luca (3,23-38), ed è ricordata dalla Chiesa cattolica il 24 dicembre[1]. Nel Vangelo secondo Matteo la genealogia parte da Abramo e giunge, di padre in figlio fino a Gesù, saltando gli antenati durante la deportazione a Babilonia; nel Vangelo secondo Luca è fornita a partire da Gesù di figlio in padre fino ad Adamo «figlio di Dio». Il numero di generazioni, pur diverso nelle due genealogie, è in entrambe multiplo di sette, numero con un importante valore simbolico nella letteratura semitica. Le genealogie, quindi, hanno un significato simbolico che potrebbe essere stato raggiunto a spese dell'accuratezza storica, ad esempio saltando alcune generazioni. Per Luca la nascita di Gesù è il compimento della storia dell'intera umanità, mentre Matteo si era limitato a sottolineare il compimento della storia del popolo ebraico.

In entrambe le genealogie Giuseppe non viene presentato come padre biologico di Gesù, ma solo come padre adottivo, in accordo con quanto narrato nei due vangeli. La funzione delle due genealogie, perciò, è quella di evidenziare il legame del Messia con la storia ebraica e soprattutto la sua discendenza legale dal re Davide. Ciò consente di applicare a Gesù la profezia di Isaia, che qualifica il messia come germoglio dell'albero di Jesse (Is 11,1-2).

Benché abbiano in comune gli antenati fra Davide e Abramo, l'elenco dei discendenti di Davide è molto diverso. Sin dall'antichità ciò è fonte di discussione fra gli studiosi, alcuni dei quali hanno proposto che la genealogia di Luca sarebbe quella biologica materna, anche se oggi questa teoria non incontra il favore degli studiosi[2], anche cristiani, come precisato nella sottostante sezione "Attendibilità storica dei vangeli su Natività e genealogia di Gesù".



Generazioni da Davide a Giuseppe

Luca elenca 6x7= 42 generazioni; Matteo 4x7=28.

Vangelo secondo Luca 3,23-31 Vangelo secondo Matteo 1,6-16
Davide Davide (padre) - Betsabea (madre)
Natam Salomone
Mattatà Roboamo
Menna Abia
Melèa Asaf
Eliachim Giosafat
Ionam Joram
Giuseppe Ozia
Giuda Jotham
Simeone Acaz
Levi Ezechia
Mattàt Manasse
Iorim Amon
Elièzer Giosia
Gesù Ieconia
Er deportazione a Babilonia
Elmadàm  
Cosam  
Addi  
Melchi  
Neri ritorno dalla deportazione a Babilonia
Salatiel Salatiel
Zorobabèle Zorobabèle
Resa Abiud
Ioanan Eliachim
Ioda Azor
Iosec Sadoc
Semèin Achim
Mattatìa Eliud
Maat Eleazar
Naggài Mattan
Esli Giacobbe
Naum Giuseppe
Amos Gesù
Mattatìa  
Giuseppe  
Innài  
Melchi  
Levi  
Mattàt  
Eli  
Giuseppe  
Gesù  

Il numero delle generazioni nel simbolismo ebraico[modifica | modifica wikitesto]

Sia Matteo sia Luca presentano un numero di generazioni multiplo di 7 (6x7=42 Matteo e 11x7=77 Luca). Questo risultato è ottenuto in modo trasparente, ad esempio indicando Dio come "capostipite" in Luca oppure saltando alcuni re di Giuda in Matteo. Il numero 7 nelle letterature semitiche indica completezza; l'artificio letterario, quindi, è solo un simbolo per segnalare che con la nascita di Gesù "il tempo è compiuto" (cfr. Mt 1,22).

Il numero delle settuple è collegato in entrambi i casi al numero 12 (6=12/2 in Matteo e 11=12-1 in Luca). Anche il dodici è universalmente un simbolo di completezza: 12 mesi, 12 patriarchi, 12 fatiche di Ercole, ecc. In alcune fonti rabbiniche la storia del mondo viene suddivisa in dodici "settimane".[3] Matteo quindi sembra indicare che Gesù è il centro della storia, mentre Luca segnala che egli inaugura l'ultima settimana, quella escatologica.

Matteo, inoltre, suddivide esplicitamente la genealogia in una terna di quattordici generazioni ciascuna (Mt 1,17) e anche in Luca i numeri delle generazioni di antenati e di successori di Davide sono multiple di 14, numero che nella ghematria è il valore che corrisponde proprio al nome Davide. In ebraico ogni consonante ha un valore numerico. La somma dei valori numerici delle consonanti di Davìd da 14. La ripetuta ricorrenza del numero 14 vuole sottolineare la discendenza davidica di Gesù e quindi l'avverarsi delle profezie che annunciavano l'arrivo di un messia della stirpe di Davide.

Il numero 42[modifica | modifica wikitesto]

La suddivisione della genealogia nel Vangelo di Matteo è divisa tre gruppi di quarantadue nomi. Esistono tuttavia significative complicazioni con questo tipo di suddivisione, infatti in realtà vi sono soltanto 41 nomi nella lista (compreso lo stesso Gesù) e non 42 (14x3). Sono state date diverse interpretazioni per dare una spiegazione a questa caratteristica numerica. Una prima spiegazione è che il nome di Davide dovrebbe essere contato due volte poiché egli viene menzionato due volte nella genealogia, sia nei primi 14 nomi risalenti al periodo dei Re sia nei 14 nomi successivi. Questa logica, però, implicherebbe che venga contato due volte anche il re Ieconia, che compare sia prima sia dopo l'esilio a Babilonia e ciò farebbe salire a 43 il numero dei nomi nella lista.

Una spiegazione più attendibile e accettata consiste nell'ipotizzare una confusione di Ieconia con un altro personaggio dal nome simile. Secondo l'antico testamento, infatti, un re di nome Jehoiakim si trova tra Giosia e Ieconia e dato che la seconda teoforia nel nome Ieconia (Jeconiah) la -iah è trasposta nel mezzo del nome nel Libro dei Re, come Jehoiachin, è plausibile che l'autore del vangelo di Matteo, o un trascrittore successivo, abbiano confuso Jehoiakim con Jehoiachin. Ciò spiegherebbe anche perché il testo identifica Giosia come padre di Ieconia invece che come suo nonno e perché Ieconia, solitamente considerato figlio unico, sia elencato come avente numerosi fratelli, una descrizione altrove considerata più appropriata per Jehoiakim.

Considerando che gli intervalli di tempo citati da Matteo (Mt1,17) sono troppo ampi per contenere solo 14 generazioni e che la sua genealogia è quasi del tutto differente da quella lucana e inoltre che la stessa natività di Gesù descritta non è storica ma introdotta dallo stesso Matteo con motivazioni teologiche, si può supporre che l'evangelista abbia unito liste genealogiche diverse che gli erano pervenute e le abbia modificate ulteriormente per i suoi scopi[4], come meglio precisato nelle sottostante sezione "Attendibilità storica dei vangeli su Natività e genealogia di Gesù".

Differenze tra le genealogie da Davide e Giuseppe[modifica | modifica wikitesto]

Come illustrato nella precedente tabella, le genealogie di Luca e Matteo si dividono a Davide. Matteo continua con Salomone e i re seguenti, saltandone diversi sino a Zorobabéle, ultimo esponente della dinastia che raggiunse la notorietà, pur senza diventare re. I nomi fra Zorobabele e Giuseppe non appaiono in alcun punto dell'Antico Testamento o altri testi, a parte un paio di eccezioni. Luca, invece, si collega a Nathan, il figlio di Davide meno conosciuto, e continua elencando 40 persone prima di Giuseppe, pressoché nessuno dei quali corrisponde a quelli di Matteo o appare in altri documenti storici.

Zorobabele e Salatiel sono elencati sia nella genealogia secondo Luca, sia in quella secondo Matteo, ma in Luca Salatiel non è riportato come figlio di Ieconia, ma piuttosto come figlio di Neri. Trattandosi di nomi allora molto diffusi lo Zorobabele e il Salatiel di Matteo potrebbero essere persone diverse da quelle di Luca. La genealogia è ulteriormente complicata dal fatto che il primo libro delle Cronache 3,19 afferma che il padre di Zorobabele era Pedaià, un fratello di Salatiel ("Sealtiel" nel testo masoretico), ma ciò potrebbe essere spiegato con la legge del levirato.[5]

Entrambe le genealogie terminano con nomi diversi, con Luca che termina con Eli e Matteo con Giacobbe. Molte teorie sono state proposte per spiegare quest'ultima discrepanza. La più antica, attribuita a Giulio l'Africano, usa il concetto di Legge del Levirato, e suggerisce che Mattatia (nonno di Giuseppe secondo Luca) e Mattan (nonno di Giuseppe secondo Matteo) fossero fratelli e avessero sposato la stessa moglie (uno dopo l'altro). Questo vorrebbe dire che il figlio di Matthan (Giacobbe) potrebbe essere il padre biologico di Giuseppe e che il figlio di Mattan (Eli) era il suo padre legale o viceversa.

Armonizzazioni e altre spiegazioni[modifica | modifica wikitesto]

Gesù erede legale del trono di Giudea[modifica | modifica wikitesto]

L'autore del Vangelo secondo Matteo comincia con Salomone e procede attraverso i re del Regno di Giuda, fino ad includere Ieconia (=Ioiachin). Alcuni dei re di Giuda sono omessi. In particolare Ozia è definito figlio di Joram, saltando quindi quattro generazioni, mentre Ieconia è detto figlio di Giosia, pur essendone solo il nipote, saltando Ioiakim . Con Ieconia la linea dei re termina, perché Israele fu conquistato dai Babilonesi. I nomi continuano con il figlio di Ieconia e suo nipote Zorobabele, che è una figura importante del Libro di Esdra: egli guidò parte del rientro a Gerusalemme e dal 520 a.C. diresse la ricostruzione del Tempio.

Gesù, infine, è indicato come figlio adottivo di Giuseppe e perciò erede legale del trono di Giudea. Il salto di molte generazioni avrebbe solo lo scopo di mantenere il numero di generazioni regali pari a 14, il numero che rappresenta Davide secondo la ghematria. La genealogia di Matteo è stata tradizionalmente rappresentata da un albero detto albero di Jesse, che mostra la discendenza di Gesù da Iesse, padre del Re Davide.

Gesù discendente biologico di Davide[modifica | modifica wikitesto]

Ireneo di Lione e Tertulliano furono i primi ad affermare che Gesù doveva discendere biologicamente da Davide per parte materna, rendendo pienamente vera la profezia del Salmo 131,11 e l'annuncio dell'angelo a Maria.[Nota 1] .[6] Solo così, inoltre, poteva essere interpretata l'affermazione di Paolo di Tarso che Gesù era "nato dal seme di Davide secondo la carne".[7] La discendenza davidica di Maria è comune fra i padri della Chiesa.[8]

Secondo Giovanni Damasceno la genealogia secondo Luca è proprio quella di Maria, poiché Eli sarebbe suo padre, mentre Matteo descriverebbe la genealogia di Giuseppe. Questa teoria implica che Giuseppe, indicato come "figlio di Eli", fosse in realtà "genero di Eli". L'utilizzo, infatti, del termine "figlio" anche per un genero non è insolito. Curiosamente una "Maria figlia di Eli" compare anche nel Talmud di Gerusalemme,in Hagigah 77, 4[9] · [10] · [11]. L'identificazione della Maria evangelica con quella talmudica è discussa[12].

L'ipotesi di Giovanni Damasceno fu promossa da Annio di Viterbo nel 1502 e da allora ha ottenuto una notevole accettazione.[13] Eli, infatti, potrebbe essere un nome equivalente a Gioacchino, il nome del padre di Maria secondo il Vangelo apocrifo di Giacomo e molti padri della chiesa.[Nota 2] Secondo la genealogia di Luca e Gesù risulterebbe "figlio di Davide" anche secondo la carne tramite Nathan, uno dei tanti figli di Davide, ma non discenderebbe né da Salomone né dagli altri re di Giuda che sacrificarono agli idoli.

Tommaso d'Aquino aggiunse all'ipotesi di Ireneo quella che Maria appartenesse alla tribù di Levi per parte di madre. Maria, infatti, era parente di Elisabetta (Luca 1,36), che «discendeva dalla famiglia di Aronne» (Luca 1,5). I quattro Vangeli canonici nulla dicono né dei genitori di Maria Vergine né di quelli di Elisabetta. Una menzione dei vangeli apocrifi vuole Maria e Elisabetta figlie di sorelle (Anna ed Esmeria), tradizione accettata dalla Chiesa Ortodossa di Oriente.

Secondo Raymond Brown, concordemente ad altri studiosi attuali[2], anche cristiani, l'ipotesi della discendenza davidica da Maria nella genealogia lucana "non può essere presa sul serio: una genealogia tracciata attraverso la madre non è normale nel giudaismo, e Luca chiarisce che sta tracciando la discendenza di Gesù attraverso Giuseppe [Lc3,23-24]", inoltre "se Maria fosse della casa di Davide, perché sarebbe necessario dire ai lettori della discendenza di Giuseppe? Più tardi gli scrittori della Chiesa attribuirono la discendenza davidica a Maria (non necessariamente attraverso la genealogia lucana), ma spesso questo derivava dall'incapacità di comprendere che in una mentalità ebraica, attraverso il riconoscimento di Giuseppe, Gesù poteva essere legalmente, anche se non biologicamente, il figlio di Giuseppe e così condividere la discendenza davidica di Giuseppe" (si veda anche quanto precisato nelle sottostante sezione "Attendibilità storica dei vangeli su Natività e genealogia di Gesù").

"entrambe le genealogie possono essere veramente ispirate da Dio sia che solo una o nessuna delle due sia un resoconto storico accurato della famiglia. (In effetti, insistendo ulteriormente, vorrei chiedere: se uno fa appello all'intenzione di Dio di sostenere che le genealogie devono essere storicamente riconciliabili, perché Dio non ha ispirato ciascun evangelista a darci lo stesso resoconto?) Le genealogie hanno scopi diversi" ed "entrambe possono essere accurate per la propria funzione, ad esempio, l'intenzione di Matteo di mostrare che Gesù è il Messia Davidico e l'intenzione di Luca di mostrare che Gesù è il Figlio di Dio"

[Modificato da Credente 12/04/2021 12:42]
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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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