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MUSICISTI ISPIRATI DALLA FEDE

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2019 22:07
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27/05/2015 23:10
 
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Jan Dismas  Zelenka


     

 La nazionalità di Zelenka è la Boemia, dove nacque il 16 ottobre 1679, a Lounovice.


Battezzato col nome di Jan Lukàs, iniziò la sua formazione apprendendo i primi elementi musicali da padre Jirì che era organista. Poi passò al Collegio Clementino dei Gesuiti a Praga, ove conobbe il conte Hartig, e nel 1709 ne entrò a servizio. 
Nel 1710 fu violinista nell'orchestra di Dresda.
Il perfezionamento compositivo si realizzò con J.J Fux a Vienna nel 1716 e poi in Italia, conAntonio Lotti
Nel 1717, tornato a Vienna, si dedicò all’insegnamento del contrappunto a Johann Joachim Quantz.
Nel 1719 ritornò a Dresda, dove vi rimase fino alla morte, prima collaborando per un certo periodo con Johann David Heinichen, poi, dal 1725 circa, come vicemaestro di cappella di musica sacra, assurgendo al livello di primo maestro nel 1729 e quale compositore di corte dal 1735.
Zelenka morì a Dresda il 22 o 23 Dicembre 1745.

C’è uno spostamento di Zelenka assolutamente degno di nota: si tratta di una trasferta che fece a Praga nel 1723, per l'incoronazione di Carlo VI: in quell'occasione pare che Zelenka abbia composto molta musica strumentale e il bellissimo SUB OLEA PACIS ET PALMA VIRTUTIS CONSPICUA ORBI REGIA BOHEMIA CORONA, detto anche Melodramma de Sancto Venceslao: Carlo VI era Imperatore e veniva incoronato a Praga nel 1723 come anche Re di Boemia, con una sfarzosa cerimonia che prevedeva tutta una serie di manifestazioni per solennizzare l’evento. 
La rappresentazione del Melodramma si diede il 12 Settembre 1723, nel Clementinum, un palazzo di proprietà dei Gesuiti, al cospetto di Carlo e dell’Imperatrice Elisabetta Cristina. Opera commissionata dai Gesuiti, su un libretto redatto in testo latino da padre Matous Zill, musica e testo innalzano lodi di carattere politico e patriottico, con una profonda venerazione verso la famiglia Reale. Sembra che non riesca a stabilire esattamente quanti fossero stati i musicisti che si esibirono il 12 settembre. La composizione alterna momenti di grande energia strumentale, ingioiellata da forti effetti coloristico-strumentali, e momenti dove la musica solistica si fa più intimista: il libretto alterna infatti momenti dedicati alla deferenza verso i regnanti e momenti concentrati all’edificazione morale. Il Melodramma si articola in un Prologo e te atti, con un Epilogo finale: ultimo atto e l’epilogo sono tutti strumentalizzati per lodare il consacrato nuovo Re di Boemia, e per questo Zelenka ricorre a tecniche espressive altisonanti con gran pompa e giubilo: anche il coro partecipa in queste solenni celebrazioni, anche se si concentra essenzialmente all’inizio e alla fine dell’opera. Fanfare di trombe e timpani coronano apoteizzando le sperticate lodi agli Imperatori. 

La musica di Zelenka scomparve nell’arco di tempo compreso fra il 1800 e il 1950: si suppone che la motivazione debba ricercarsi in un preciso ostracismo nei confronti del compositore da parte dei musicisti della Corte Regale di Dresda, che impedirono la divulgazione delle sue opere, sopra le quali recentemente si sono avviati degli strudi. 
Lo stile eminentemente polifonico di Zelenka presenta considerevoli analogie e legami con quello di J. S. Bach, di lui poco più giovane: Bach studiò le opere di Zelenka, ed instaurò contatti personali col compositore boemo.
Nel tessuto contrappuntistico si rilevano comunque elementi nazionalistici, come ritmi di danza o riflessioni melodiche languidamente slave. 
Non avulso dallo stile italiano imperante nel mondo Barocco, Zelenka ricorre a questi stilemi compositivi nel CONCERTO e nella SINFONIA, datate 1723: l’unisono, di tipo vivaldiano, lo ravvisiamo in modo ben evidenziato nelle introduzioni. 
Dove però Zelenka dimostra il suo aspetto più individualistico è nei i 5 CAPRICCI, che presentano dei passaggi stravaganti e dotati di passaggi straordinariamente acuti per i corni, e nella OUVERTURE del 1723: tali composizioni tuttavia richiamano anche lo stile francese e quello di Telemann. Come caratteristica comune, in linea generale, nella musica di Zelenka si può ravvisare il ricorso ad un'armonia cromatica, ricca di tensione espressiva e il frequente utilizzo dell’accordo minore, cosa un po’ insolita all’epoca.
La biografia di Zelenka è lacunosa, ma si può ritenere che buona parte della musica strumentale giunta fino a noi sia stata composta attorno al 1723 in occasione dell'incoronazione a Praga di Carlo VI. 
Gli scarsi esempi di musica da camera per pochi strumenti che sono noti oggi di Zelenka sono leSEI SONATE IN TRIO del 1716, strutturati in 4 movimenti con l’eccezione della sonata numero 5 e nella forma corelliana della sonata da chiesa (Adagio-Allegro-Adagio-Allegro): anche in questi componimenti si può riscontrare uno stile peculiare: Zelenka ha previsto l’impiego di 2 bassi obbligati, ossia in sostanza 2 diverse elaborazioni di una stessa voce portante: questo aspetto non era un qualcosa mai incontrato prima, ma questa tecnica compositiva era scomparsa dopo il 1700, allora si può ritenere che esista un legame di Zelenka con la tradizione precedente.
L’intenso lavorio di incastri polifonici, di progressioni, di inseguimenti fra le voci fanno di Zelenka un architetto Musicale, legato ad una concezione polifonico-vocale trasposta pure nelle pagine strumentali. 
Il genere in cui Zelenka si è più intensamente cimentato è la produzione religiosa: lentamente oggi si stanno riscoprendo dei lavori sacri di eccezionale bellezza, cosa che già nel 1825 era stata annunciata da F. Rochlitz, colpito per il grande interesse e ricchezza inventiva che suscitava la musica sacra di Zelenka.

 

 

 

 

 


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