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CITAZIONI SIGNIFICATIVE DI CREDENTI E NON CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2020 16:08
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12/03/2010 00:21
 
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* Leopardi, Giacomo (Poeta, Filosofo e Scrittore)
Il poeta è il grande testimone della disperazione e aridità a cui l’uomo può arrivare senza il riconoscimento di un significato nella vita, poiché è palese la vanità della stessa (anche se in un momento della vita vi è andato molto vicino: vedi la poesia: “Alla sua donna”.)

1. "Tu dei sapere che io fino nella prima gioventù, a poche esperienze, fui persuaso e chiaro della vanità della vita, e della stoltezza degli uomini; i quali combattendo continuamente gli uni cogli altri per l'acquisto di piaceri che non dilettano, e di beni che non giovano; sopportando e cagionandosi scambievolmente infinite sollecitudini, e infiniti mali, che affannano e nocciono in effetto; tanto più si allontanano dalla felicità, quanto più la cercano".
(Leopardi, Dialogo della Natura e di un Islandese, 1824)


* Mann, Thomas (Scrittore e Saggista)
Uno dei più grandi scrittori del '900. Credente e luterano.

1. "Il nostro essere è solo il punto di incidenza tra il non essere e il sempre essere, e la nostra esistenza temporale è solo il mezzo attraverso cui l'eternità si manifesta".
(Mann, Giuseppe il Nutritore, 1943)

2. "Perchè la Bellezza, odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l'artista allo spirito".
(Mann, La morte a Venezia, 1912)

3. A propostito di eutanasia:
"I medici non sono al mondo per facilitare la morte ma per conservare a qualunque prezzo la vita".
(Mann, Buddenbrooks, 1901)


* Montale, Eugenio (Poeta e Giornalista)

1. Grande cercatore di Dio, capiva che la realtà è segno di Altro, tutto porta "più in la".
"Qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto: più in là".
(Montale, L'agave sullo scoglio, Ossi di seppia 1925)

2. La sua poesia più bella recita:
"Forse un mattino andando in un'aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto alberi case colli per l'inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto".
(Montale, Forse un mattino andando in un'aria di vetro, Ossi di seppia 1925)
Più si toglie dalla realtà il Mistero e più appare "l'infinita vanità del tutto". Chi se ne accorge, se non vuole cedere, può solo andarsene zitto col suo segreto e non voltarsi più.


* Pasolini, Pier Paolo (Poeta, Scrittore e Regista).

1. "Manca sempre qualcosa, c’è un vuoto in ogni mio intuire. Ed è volgare questo non essere completo, è volgare, mai fui così volgare come in questa ansia, questo “non avere Cristo".
(Pasolini, L’alba meridionale in Poesia in forma di rosa, 1964, vv. 135-152).

2. Credente ma non riusciva a riconoscere la divinità di Cristo a causa dell'ideologia moderna:
"Il film l’ho girato [Il Vangelo secondo Matteo]. L’ho trovato, Cristo, l’ho rappresentato! E ora il non trovarlo, il non rappresentarlo non è che una torbida, ingenua guerra di sentimenti entrati nella mia anima da un mondo non mio - che quindi mi aliena"
(Pasolini, L’alba meridionale in Poesia in forma di rosa, 1964, vv. 202-207)


* Pavese, Cesare (Scrittore).

1. "Ciò che un uomo cerca nei piaceri è un infinito e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di conseguire questa infinità".
(Pavese, Il mestiere di vivere, pag. 190).
La frase sottolinea che ciò che l'uomo cerca è l'infinito, l'uomo è fatto per esso.

2. "Qualcuno ci ha mai promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?"
(Pavese, Il mestiere di vivere, pag. 276).

3. Commento dopo aver ottenuto il più noto premio letterario italiano, il Premio Strega:
"Hai anche ottenuto il dono della fecondità. Sei signore di te, del tuo destino. Sei celebre come chi non cerca d’esserlo. Eppure tutto ciò finirà. Questa tua profonda gioia, questa ardente sazietà, è fatta di cose che non hai calcolato. Ti è data. Chi, chi, chi ringraziare? Chi bestemmiare il giorno che tutto svanirà?".


* Petrarca Francesco (Scrittore e Poeta)
Poeta italiano di fama universale, abbracciò gli ordini minori della Chiesa cattolica.

1. "Vergine chiara e stabile in eterno, di questo tempestoso mare Stella, d'ogni fedel nocchier fidata guida, pon mente in che terribile procella. I mi ritrovo sol senza governo, ed ho già da vicin l' ultime strida: ma pur in te l'anima mia si fida.
(Petrarca, Rime in morte di Laura, Canzoniere, 1374)

2. "Vergine bella che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti si, che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; Ma non so incominciar senza tu' aita, e di Colui che amando in te si pose. Invoco lei che ben sempre rispose, chi la chiamò con fede.
(Petrarca, Rime in morte di Laura, Canzoniere, 1374)


* Pirandello, Luigi (Drammaturgo, Scrittore, Poeta e Premio Nobel).
Credente, inzialmente cattolico e poi si allontanò da esso.

1. "Se Dio mi vuol far credere ch’Egli è dovunque e che veglia su tutti, e dunque pure su me; ch’Egli d’una giustizia è dispensiere la qual col nostro metro non si misura né intender ci è dato, dovrò dargli per questo dispiacere? Gli crederò: che costa, alla fin fine, una preghiera? Io rimango credente, ei Dio rimane".
(Pirandello, Credo, in Fuori di chiave 1912, III)


* Quasimodo, Salvatore (Poeta)
Grazie alla sua amicizia con La Pira, in una delle sue ultime interviste, al giornalista che gli domanda se fosse credente, risponde:

1. "Sì io sono credente, ma la mia fede è quella di sant’Agostino, è una fede nell’attesa, una fede nella attesa della pienezza. Ecco, io comunque non sono ateo, sono un cristiano e non potrei non esserlo, la mia è l’attesa di sant’Agostino, l’attesa della fede".
(Carteggio La Pira - Quasimodo, Edizione Artioli 1998)


* Steinbeck, John Ernst (Scrittore e Premio Nobel)
Uno degli scrittori più noti del XX° secolo.

1. "Vale la pena esser buoni e generosi. Non soltanto in Cielo uno si guadagna la ricompensa, ma anche qui sulla terra".
(Steinbeck, Pian della Tortilla, 1935. Pag. 91)

1. "Cristo inchiodato alla croce dovrebbe essere qualche cosa di più che non il simbolo del dolore universale. Potrebbe tenere tutto il dolore. Nel breve tempo che fu sui chiodi sofferse nel suo corpo il dolore di tutti, e in Lui non passò nulla di deforme".
(Steinbeck, Al Dio sconosciuto, Mondadori 1999)


* Tasso, Torquato (Poeta e Scrittore)
Sincero credente e dubbiosamente cattolico.

1. "Quella della musica è una delle tre vie per le quali l'anima ritorna al Cielo".
(Tasso, Esposizioni dell'autore d'alcune sue rime, in Opere, nota al sonetto CXXXVIII)
Le altre due sono l'amore o la bellezza, e la filosofia.

2. "Tu, Regina del ciel, ch' a noi ti mostri / Umida i lumi e l' una e l' altra gota, / Fa di lagrime dono a gli occhi nostri, / Ed ambe l' urne in lor trasfondi e vota, / Perché, piangendo, a gli stellanti chiostri / Teco inalzi il pensier l' alma devota; / Parte del Tebro in su la verde riva / Il tuo santo dolor formi e descriva".
(Tasso, Rime e Prose, 1581)

3. "In questo sacro legno [la croce di Cristo], ove la vita / Fu la sua prima foglia, e'l frutto morte, / Estinta morte prende oggi la morte, / E più bella, che pria, torna la vita".
(Tasso, Rime e Prose, 1581)


* Tolstoj, Lev Nikolaevič (Scrittore)
Uno dei più importanti romanzieri di sempre, si convertì al cristianesimo intorno al 1970.

1. "Non mi fa paura che mi si accusi di essere retrogrado perché non soltanto non ritengo che la religione sia una superstizione, ma, al contrario, ritengo che la verità religiosa sia l'unica verità accessibile all'uomo, e la dottrina cristiana io la ritengo una verità che – lo vogliano riconoscere gli uomini o no – si trova a fondamento di tutto il sapere umano, e non mi fa paura nemmeno mi si condanni perché ho l'orgoglio di chiamarmi cristiano".
(Tolstoj, Le memorie di un cristiano, 1884)

2. "Cercate il regno di Dio e la sua verità, e il resto vi sarà dato in aggiunta"(Lc 12,31). Noi invece cerchiamo il resto ed è evidente che non lo troviamo".
(Tolstoj, Resurrezione, 1899)

3. "La dottrina dell'ideale cristiano è l'unico ideale che può servire di guida all'umanità.
(Tolstoj, La sonata a Kreutzer (Postilla dell'autore), 1889)

4. "Dio, non è con l'intelligenza che Lo si capisce, ma è la vita che Lo fa comprendere".
(Tolstoj, Guerra e pace 1963)


* Ungaretti, Giuseppe (Poeta)
Nel 1828 Ungaretti, in periodo della Pasqua, va al monastero di Subiaco, ospite dell’amico Vignanelli, e abbraccia definitivamente la religione cattolica.

1. Di questa conversione parla lui stesso:
"Di ritorno a Marino, d’improvviso seppi che la parola dell’anno liturgico mi si era fatta vicina nell’anima"
(L. Piccioni, Per conoscere Ungaretti, Milano, Mondadori, 1971, pagina 34)

2. Commentando la sua poesia: "La pietà", afferma:
"La pietà fu pubblicata per la prima volta, in un testo da me tradotto, nella “Nouvelle Revue Francaise”, e suscitò, dato il momento storico, diffuso turbamento. È la prima manifestazione risoluta di un mio ritorno alla fede cristiana. Nacque, durante la settimana santa, nel monastero di Subiaco, ospite del mio compagno don Francesco Vignanelli, monaco a Montecassino"
(L. Piccioni, Ungaretti Vita d’un uomo, Mondatori classici, pagina 539).

3. La sua prima intuizione poetica però, avviene nel 1916:
"Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finirà), perché bramo Dio?".
(Ungaretti, Dannazione, 1916)


* Virgilio, Publio Marone (Poeta)
Il più grande poeta dell'antichità, morto 10 anni prima della nascita di Cristo, è stato riconosciuto, fin dai primi cristiani e dai poeti a lui amici (vedi poeta Stazio) come profeta della nascita di Gesù, anche grazie alle incredibili somiglianze con il profeta Isaia. Pochi anni prima di Cristo, nella quarta bucolica scrive:

1. "Ricomincia da capo la grande sequenza ciclica delle epoche, anche la Giustizia fa ritorno, una nuova progenie viene fatta scendere dall’alto. Tu, o casta Lucina, sii propizia al fanciullo che ora sta per nascere, col quale primieramente l'età del ferro cesserà e (quella) dell'oro sorgerà in tutto il mondo. Egli riceverà la vita degli dei e vedrà gli eroi assieme (con gli) dei, e egli stesso sarà visto da essi, e reggerà il mondo pacificato per le virtù paterne. Se alcune tracce della nostra malvagità rimangono, (saranno) cancellate, libereranno il mondo dalla continua paura. [..] O prole cara agli dei, grande rampollo di Giove, assumi i grandi onori, già il tempo si avvicina. Guarda il mondo che vacilla sulla (sua mole) sferica, e le terre e le distese del mare e il cielo profondo, guarda, come tutto si rallegra per l'età che è per venire.
(Virgilio, Eglogae, Bucolica IV)


* Vittorini, Elio (1908–1966, Scrittore)
Famoso scrittore anticlericale.

1. "Come cultura, Gesù Cristo è non meno importante di ciò che è come fede o vita dei fedeli. Nulla di quanto gli uomini hanno detto di nuovo o concreto o anche solo di utile, dopo di lui, è stato detto in contrasto con lui".
(Vittorini, Il Politecnico 1946, citato anche in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, collana Sestante, Società Editrice Internazionale, 2001 ISBN 880505867X, pag. 92).
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