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Risposte a DOMANDE di FEDE

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2024 17:11
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11/12/2010 23:54
 
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Gesù non nacque il 25 dicembre. Perchè allora si celebra in tale data, il Natale?
Questa data, nella Roma pagana, era dedicata al dio Sole . . . Anche se a Roma, per l’editto di Costantino, era già affermato il cristianesimo, era ancora diffuso, specialmente tra i soldati romani, il mito di Mitra . . .
Le suddette festività, con al centro il 25 dicembre, erano molto radicate nelle tradizioni popolari e quindi la Chiesa di Roma pensò di dare alla data un senso religioso cristiano sostituendo al dio Sole, il vero Sole di Giustizia Gesù Cristo, quale giorno della Sua nascita”.

Risposta

la storia del Natale è ben diversa da quella raccontata da La Torre di Guardia. Nessun uomo, che abbia un minimo di cultura, e tanto meno i veri cristiani, pensano lontanamente a “un dio pagano” nella celebrazione del Santo Natale. Vi pensano solo i testimoni di Geova.
.
I cristiani, come tutti sanno, a Natale ricordano unicamente la nascita del Salvatore dei mondo, Gesù Cristo. Esultano perché il Figlio di Dio, eterno e invisibile come il Padre, cominciò a essere anche uomo (Giovanni 1, 14; Gal. 4, 4; Matteo 1, 22-25). Nel tempo di Natale i veri cristiani vogliono godere in modo particolare dell'annuncio dell'angelo ai pastori: “Vi annuncio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore” (Luca 2, 1 0-1 I); e vogliono gustare in una forma più intensa i racconti biblici della nascita di Cristo, e risentire con gioia l'inno della moltitudine celeste
il Natale è la celebrazione di un evento biblico e salvifico, non il ricordo d'una data. La data può non corrispondere all'evento. Ma l'evento è una realtà storica, innegabile, indimenticabile, degna di essere celebrata con grande gioia e con grande amore.
Che tale evento, ossia la nascita dell'Emmanuele Dio-con-noi), sia avvenuto a dicembre o a gennaio o a marzo o a maggio o in qualsiasi altro mese e giorno dell'anno deve dirsi di secondaria importanza. L'essenziale è che sia realmente avvenuto.
E così è!
Vi fu un giorno nella storia dell'umanità, in cui “un Bambino è nato per noi, ci è stato dato un Figlio (...), che è chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della Pace” (Isaia 9, 5).
Questa è la verità che farà libero chiunque la cerca con cuore sincero (Giovanni 8, 32).
a Natale nessuno dei veri cristiani pensa lontanamente a “un dio pagano”. Tutta l'attenzione è rivolta alla nascita dell'Emmanuele com'è stata annunciata dai profeti, narrata dagli evangelisti, spiegata dagli Apostoli.

I tdG ignorano tanta ricchezza e bellezza biblica, di cui fa tesoro la Chiesa Cattolica. Essi preferiscono cavillare su questioni marginali di secondaria o di nessuna importanza con lo scopo di sradicare la fede dal cuore dei veri cristiani, oscurando la verità di Dio.
A giudicare dagli effetti possiamo dire che lo sforzo geovista si rivela inutile. A Natale tutte le nostre chiese rigurgitano di fedeli; ed una grande ed autentica gioia si diffonde in tutte le famiglie che si raccolgono attorno alla culla del loro Salvatore.
Tra i cavilli geovisti contro il Natale occupa il primo posto quello della data. Dicono: Poiché non sappiamo se Cristo sia nato il 25 dicembre, bisogna ritenere che il Natale è una festa pagana.

Dov’è la verità ?

1 – L’abbiamo già detto e lo ripetiamo: la Bibbia dice che Cristo è nato ( Matteo 1, 25; Luca 2, 7-11; Giovanni 1, 14: Galati 4, 4). Questo è l’essenziale. Questo è l’annuncio gioioso degli angeli a tutti gli uomini che Dio ama (Luca 2, 13).
Il non conoscere con esattezza la data di quella nascita non cambia e tanto meno distrugge la consolante realtà della nascita del Salvatore del mondo.
A saper leggere la Bibbia, appare chiaro che anche per gli evangelisti i dati anagrafici avevano un interesse assai relativo. Essi si sono soffermati a lungo su altri particolari che hanno accompagnato la nascita di Cristo, ma non si sono preoccupati di dirci in quale giorno sia avvenuta quella nascita. A loro interessava l'evento salvifico realizzato in quella nascita, non il giorno in cui ebbe luogo. Così hanno sempre letto e leggono la Bibbia i veri cristiani.

2 - Tuttavia, senza mai perdere di vista l'essenziale, a cominciare dai primi secoli d.C., sono stati fatti vari tentativi per conoscere quella data. Tutti sono risultati vani. Ricordiamo brevemente questi tentativi, rimandando i lettori a studi più completi.
a - Una pista seguita dagli antichi per conoscere quella data era di natura astronomica. Secondo le idee del tempo essi ritenevano che la creazione del mondo fosse avvenuta all'equinozio di primavera, assegnato allora al 25 di marzo, non al 21. Ragionando secondo quelle idee pensavano di poter affermare che anche la seconda creazione, ossia la concezione di Cristo nel seno di Maria doveva essere avvenuta il 25 di marzo. Ne derivava che la nascita del Salvatore andava assegnata al 25 dicembre, nove mesi dopo la sua concezione.

b - Un'altra considerazione, pure di natura astronomica, confermava gli antichi in questo loro ragionamento. E’ noto infatti come verso il 25 dicembre (oggi con più esattezza il 21 dicembre) il sole riprende la sua ascesa dopo il solstizio invernale. Era questo un particolare che induceva gli antichi a collegarvi il sorgere dei Sole di giustizia, che è Cristo Signore.
In effetti, gli antichi vedevano attuata nella nascita di Cristo la profezia di Malachia, che paragona il Messia al Sole che sorge (Malachia 3, 20). Tanto più che un chiaro riferimento a Malachia si trova nel vangelo di Luca (1, 78; 2, 32) e in Giovanni 8, 12 Gesù chiama se stesso “la luce del mondo”.

c - Mettendo insieme le due considerazioni, quella astronomica e quella biblica, verso la metà del IV secolo d.C., si cominciò a far convergere la festa del Natale al 25 dicembre. Fino allora, infatti, la si celebrava in differenti giorni dell'anno secondo il punto di vista delle diverse chiese locali.
Il nuovo orientamento sembra abbia avuto a Roma il centro di propulsione, perché la chiesa di Roma era ormai considerata la sede principale della cristianità'. Di modo che la data del 25 dicembre lentamente prevalse in tutto l'occidente e anche in oriente.

3 - Non è da escludere tuttavia che la data del 25 dicembre, oltre che dalle considerazioni già ricordate, possa essere anche collegata col calendario civile romano. A Roma pagana il 25 dicembre era dedicato alla festa dei “dio sole”, come anche altrove nell'antico mondo pagano. Quando, dopo Costantino, i cristiani ebbero maggior libertà di azione, è probabile che abbiano sollecitato a sostituire il culto e la festa dei “dio sole” con la celebrazione della nascita di Cristo, vero Sole e Luce del mondo.

Fu un cambiamento legittimo e lodevole. I cristiani non hanno continuato a celebrare una festa pagana, ma l'hanno sostituita con una celebrazione cristiana. Hanno eliminato l'idolatria, e introdotto il culto e l'adorazione del vero Dio. La Chiesa non ha mai detto: “Fate festa e onorate il dio sole”. Essa ha sempre detto e dirà: “Distruggete gli idoli, ma gioite al ricordo della nascita del Figlio di Dio”. Retrocedevano le tenebre e avanzava la luce (Luca 1, 79).

Dalla Scrittura

“Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa (...). Essi vedranno la gloria dei Signore, la magnificenza del nostro Dio(.. ).Dite agli smarriti di cuore: ' Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio .Egli viene a salvarvi '. Allora si apriranno gli occhi ai ciechi ( ... ). Lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto” (Isaia 35, 1-10).

c - “Tu, Signore, sei nostro Padre, da sempre ti chiami nostro redentore Se Tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti (...). Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù (.. ). Una voce grida: 'Nel deserto preparate la via al Signore (...). Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, perché la bocca del Signore ha parlato” (Isaia 63, 16-17; 40, 1-11).

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