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IL CANONE DEI TESTI SACRI

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2021 18:53
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28/02/2010 05:55
 
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VANGELI CANONICI E VANGELI APOCRIFI

Vangeli Canonici

Testi del I secolo attribuiti agli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni,
sempre ritenuti autentici dalla Chiesa, che li ha inseriti nel canone (elenco)
dei libri sacri: la Bibbia (composta di 73 libri, di cui 46 dell'Antico
Testamento e 27 del Nuovo Testamento).

Vangeli Apocrifi

Testi considerati segreti, nascosti, riservati a un gruppo di persone. Spesso è
stato loro attribuito il nome di un apostolo per conferire maggiore autenticità.
Sono generalmente più tardivi dei Vangeli canonici, alcuni anche del III, IV
secolo.

Ci si può domandare:

1) PERCHÉ SI È GIUNTI A QUESTA SEPARAZIONE?

2) COME SI DISTINGUE UN TESTO APOCRIFO DA UN TESTO CANONICO?

RISPONDIAMO

1) Dall'indagine storica sui primi secoli del Cristianesimo emerge che:

nelle prime comunità cristiane girano dei testi (papiri o pergamene):

scritti o approvati da apostoli

o da discepoli degli apostoli

o falsamente attribuiti agli apostoli

alcuni vengono letti in pubblico nelle varie chiese durante le riunioni comuni.

Quali? Quelli in qualche modo scritti o approvati dagli apostoli (perciò si
fanno delle copie).

Dal momento che girano anche libri falsi, iniziano discussioni.

Marcione

Marcione (ca. 140 d.C.), professava il manicheismo (eresia gnostica che
insegnava tra l'altro che la materia è male, che Gesù-Dio non aveva un corpo,
ecc.); egli rifiutava tutto l'Antico Testamento e gran parte dei Vangeli che
giravano nelle comunità cristiane.

Di fronte alle divergenze che incontra fra i testi che circolano, Marcione
ritiene che:

alcuni non siano stati di origine apostolica

altri siano stati manipolati

Perciò:

elimina i libri che non ritiene di origine apostolica (Vangeli di Matteo, Marco,
Giovanni)

elimina dal Vangelo di Luca le presunte manipolazioni (racconti dell'infanzia,
gli accenni alla corporeità di Gesù)

confeziona nuove copie "purgate" secondo le sue idee

fissa un elenco di libri che, secondo lui, contengono la genuina dottrina
cristiana: la versione rimaneggiata del Vangelo di Luca e dieci lettere di San
Paolo.

Di fronte a Marcione le comunità cristiane si difendono

a) fissando l'elenco dei libri ufficiali (canone).

In questo lavoro di scelta vengono usati tre criteri fondamentali (come risulta
da un celebre testo di Sant'Agostino):

ecclesialità: vengono riconosciuti i libri accettati da tutte le chiese che li
conoscevano (e che quindi venivano letti nelle liturgie)

apostolicità: libri prodotti (direttamente o indirettamente) da qualche apostolo

tradizionalità: libri in cui le comunità riconoscevano la tradizione apostolica

b) fissando il testo dei libri ufficiali secondo il criterio della Tradizione.

affidando al controllo dei Vescovi le nuove copie che venivano confezionate

SINTESI STORICA DEL CANONE

Una fissazione canonica definitiva si è avuta solo alle soglie del IV secolo.

Indicazioni di testi accreditati si hanno già agli inizi del III secolo o fine
II secolo, ma mai presentate in termini tassativi. Si dice semplicemente che
alcuni sono testi attendibili e altri no, ma tutti circolano liberamente (non si
tratta quindi di testi segreti come taluni sostengono OGGI).

Cronologia

Cronologia:

Anno 180 - viene scritto a Roma un documento che contiene già l'elenco di 24
libri del Nuovo Testamento: sarà poi chiamato Frammento muratoriano, perché
trovato a Milano nel 1740 da Ludovico Antonio Muratori

IV sec. - dubbi sull'autenticità di 7 libri (lo sappiamo dallo storico Eusebio
di Cesarea - 318)

V sec. - Superamento dei dubbi

* sia in occidente

* sia in oriente

Vengono riconosciuti e accettati da tutta la Chiesa gli attuali 27 libri del
Nuovo Testamento

1500 - Lutero rimette in discussione il canone e rifiuta i 7 libri
precedentemente discussi

- il Concilio di Trento riafferma l'elenco tradizionale di 27 libri

OGGI - IL CANONE DEI 27 LIBRI È PRATICAMENTE ACCETTATO DA TUTTE LE CONFESSIONI
CRISTIANE

Vangeli apocrifi

I vangeli apocrifi sono stati scritti a partire da circa la metà del II secolo,
ampiamente dopo la vita e la predicazione di Gesù e quando i testimoni diretti
degli eventi evangelici erano già scomparsi da tempo. Difficilmente pertanto
possono rappresentare documentazione storiche affidabili, in particolare laddove
si trovano in contrasto con la testimonianza dei quattro vangeli canonici.

Inoltre la maggior parte dei vangeli apocrifi più antichi, di origine gnostica,
si presentano come rivelazioni private di Gesù a singoli apostoli successive
alla predicazione pubblica. Questo tradisce la consapevolezza da parte
dell'autore pseudoepigrafo dell'originalità e novità del messaggio trasmesso.

L'uso e la diffusione dei vangeli apocrifi

i Vangeli apocrifi dell'infanzia, non canonici ma neanche propriamente eretici,
hanno goduto di una certa fortuna almeno a livello artistico: p.es. la
localizzazione della nascita di Gesù in una grotta deriva dal Protovangelo di
Giacomo, mentre la presenza dell'asino e del bue accanto alla mangiatoia,
associato tipicamente alle raffigurazioni natalizie antiche e moderne, deriva
dal Vangelo dello pseudo-Matteo;

i vangeli gnostici, di origine eretica e diffusi unicamente all'interno dei
circoli gnostici, non sono stati in alcun modo usati e considerati all'interno
della cosiddetta 'Grande Chiesa', cioè la maggior parte delle comunità
cristiane.

Diversamente da quanto si ritiene, in particolare in seguito al successo del
best seller Il Codice Da Vinci (2003), i vangeli apocrifi non furono apertamente
perseguitati. Da parte ecclesiastica e imperiale non vennero emanate esplicite
proibizioni o bandi contro i vangeli apocrifi, né essi furono sequestrati o
bruciati. Quelli che contenevano nozioni eretiche, perlopiù di tipo gnostico, si
persero all'estinguersi della stessa eresia gnostica. Da parte cristiana inoltre
la copiatura di tali testi era vista come inopportuna, non tanto per motivi
dottrinali ma bensì per motivi economici: il supporto papiraceo o pergamenaceo
era particolarmente costoso, come anche impegnativa era la copiatura amanuense,
e l'attività veniva prevalentemente dedicata ai testi usati per il culto
liturgico o per la devozione personale.

Vangeli dell'infanzia

I vangeli dell'infanzia illustrano i dettagli relativi alla vita
pre-ministeriale di Gesù, soprattutto la sua infanzia, altrimenti ignoti in
quanto taciuti dai vangeli canonici. Presentano un carattere abbondantemente e
gratuitamente miracolistico che sfocia spesso nel magico-fiabesco, in netto
contrasto con la sobrietà dei 4 vangeli canonici.

Sono caratterizzati inoltre da una assente o imprecisa conoscenza degli usi e
costumi giudaici o da altre imprecisioni di natura storica o geografica, che ne
inficiano il valore storico degli eventi narrati.

PROTOVANGELO DI GIACOMO Sulla natività e sull'infanzia di Maria

Uscita dalla grotta l'ostetrica si incontrò con Salome, e le disse: "Salome,
Salome! Ho un miracolo inaudito da raccontarti: una vergine ha partorito, ciò di
cui non è capace la sua natura". Rispose Salome: "(Come è vero che) vive il
Signore, se non ci metto il dito e non esamino la sua natura, non crederò mai
che una vergine abbia partorito".

[20, 1] Entrò l'ostetrica e disse a Maria: "Mettiti bene. Attorno a te, c'è,
infatti, un non lieve contrasto". Salome mise il suo dito nella natura di lei, e
mandò un grido, dicendo: "Guai alla mia iniquità e alla mia

incredulità, perché ho tentato il Dio vivo ed ecco che ora la mia mano si stacca
da me, bruciata". [2] E piegò le ginocchia davanti al Signore, dicendo: "Dio dei
miei padri, ricordati di me che sono stirpe di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Non fare di me un esempio per i figli di Israele, ma rendimi ai poveri. Tu,
Padrone, sai, infatti, che nel tuo nome io compivo le mie cure, e la mia
ricompensa la ricevevo da te".

Ed ecco apparirle un angelo del Signore, dicendole: "Salome, Salome! Il Signore
ti ha esaudito: accosta la tua mano al bambino e prendilo su, e te ne verrà
salute e gioia". [4] Salome si avvicinò e lo prese su, dicendo: "L'adorerò
perché a Israele è nato un grande re". E subito Salome fu guarita e uscì dalla
grotta giustificata. Ed ecco una voce che diceva: "Salome, Salome! Non propalare
le cose meravigliose che hai visto, sino a quando il ragazzo non sia entrato in
Gerusalemme"

Vangeli giudeo-cristiani

I 3 vangeli detti giudeo-cristiani, in uso tra i cristiani dei primi secoli
rimasti legati alla tradizione religiosa giudaica, sono andati perduti.

Ci è giunta traccia di essi solo attraverso testimonianze indirette e
occasionali fornite da alcuni Padri della Chiesa. Verosimilmente si trattava di
tre diciture diverse di un unico testo derivato dal Vangelo di Matteo.

Vangeli gnostici

Le diverse correnti gnostiche dei primi secoli del cristianesimo (II-IV) hanno
prodotto diversi testi relativi alla vita e al ministero di Gesù. Nonostante la
datazione antica e l'attribuzione autorevole, la Chiesa Cattolica anche antica
non ha mai mostrato dubbi nel considerare i soli 4 vangeli canonici (Matteo,
Marco, Luca, Giovanni) come ispirati.

Nonostante l'interesse che suscitano attualmente, il valore storico di questi
testi si limita perlopiù alla ricostruzione dell'ambiente gnostico dei primi
secoli dell'era cristiana, senza fornire affidabili informazioni sull'attività
di Gesù. Due sono in particolare gli elementi che inducono a rigettare la
presunta storicità delle informazioni in esse contenute:

l'epoca tarda. I più antichi vangeli apocrifi sono stati composti verso la metà
del II secolo, quando i testimoni diretti della vita e della predicazione di
Gesù erano da tempo scomparsi. Al contrario la composizione dei vangeli canonici
risale al I secolo, quando la testimonianza dei discepoli e degli evangelisti in
particolare era ancora viva.

la natura 'segreta' delle rivelazioni. Per i vangeli apocrifi di origine
gnostica, e dunque eretica, l'artificio letterario è sempre lo stesso: Gesù
risorto comunica in privato a un discepolo (quasi sempre apostolo) meritevole (a
differenza degli altri non meritevoli) 'inedite' e particolari nozioni e
informazioni. Tale artificio mostra chiaramente la consapevolezza che avevano
gli scrittori apocrifi della tardiva originalità, e dunque non fondatezza
storica, dei contenuti narrati: "Ciò che dico si trova da nessuna parte perché
Gesù l'ha comunicato in segreto a questo apostolo". Il risultato complessivo è
quantomeno curioso: Gesù avrebbe di volta in volta prescelto un apostolo per
rivelazioni particolari non precedentemente attestate, giudicando gli altri
apostoli non degni della rivelazione, rivolgendosi però in definitiva a tutti
gli apostoli.

IL VANGELO DI TOMMASO 1

Queste sono le parole segrete che Gesù il Vivente ha detto e Didimo Giuda
Tommaso ha trascritto.

1.) Egli disse: "Chiunque trova la spiegazione di queste parole non gusterà la
morte".

2. Gesù disse: "Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando
troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e
regneranno su tutto."

3. Gesù disse, "Se i vostri capi vi diranno, 'Vedete, il Regno è nei cieli',
allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari',
allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi.
Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del
Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la
miseria stessa."

4. Gesù disse, "L'uomo di età avanzata non esiterà a chiedere a un bambino di
sette giorni dov'è il luogo della vita, e quell'uomo vivrà. Perché molti dei
primi saranno ultimi, e diventeranno tutt'uno."

5. Gesù disse, "Sappiate cosa vi sta davanti agli occhi, e quello che vi è
nascosto vi sarà rivelato. Perché nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato."

IL VANGELO DI TOMMASO 2

109. Gesù disse, "Il regno del Padre è come una persona che aveva un tesoro
nascosto nel suo campo ma non lo sapeva. E quando morì lo lasciò a suo figlio.
Il figlio non ne sapeva nulla neanche lui. Diventò proprietario del campo e lo
vendette. L'acquirente andò ad arare, scoprì il tesoro, e cominciò a prestare
denaro a interesse a chi gli pareva."

110. Gesù disse, "Lasciate che chi ha trovato il mondo, ed è diventato ricco,
rinunci al mondo."

111. Gesù disse, "I cieli e la terra si apriranno al vostro cospetto, e chiunque
è vivo per colui che vive non vedrà la morte." Non dice Gesù, "Di quelli che
hanno trovato se stessi, il mondo non è degno?"

112. Gesù disse, "Maledetta la carne che dipende dall'anima. Maledetta l'anima
che dipende dalla carne."

113. I suoi discepoli gli chiesero, "Quando verrà il regno?" "Non verrà
cercandolo. Non si dirà 'Guarda, è qui!', oppure 'Guarda, è lì!' Piuttosto, il
regno del Padre è sulla terra, e nessuno lo vede.

Vangelo di Filippo

23.) Vi sono certuni che hanno paura di risuscitare nudi. Per questo essi
vogliono risuscitare nella carne, e non sanno che quelli che portano la carne,
proprio essi sono nudi. Quelli che spogliano se stessi fino ad essere nudi, non
sono nudi. Né carne né sangue possono ereditare il Regno di Dio. Qual'è quello
che non erediterà? Il corpo che noi abbiamo. Qual'è invece quello che erediterà?
Quello di Gesù e il suo sangue. È per questo che egli ha detto: "Chi non mangerà
la mia carne (Logos) e non berrà il mio sangue non ha la vita in se stesso". E
cosa sono queste cose? La sua carne è il Logos e il suo sangue è lo Spirito
Santo (anima). Chi ha ricevuto queste cose ha cibo, bevanda e vestito. Io, poi,
biasimo anche gli altri, quelli che dicono che non si risusciterà. Infatti
ambedue sono in errore. Tu dici che la carne non risusciterà: dimmi allora che
cosa risusciterà, affinché noi possiamo renderti onore. Tu dici che lo Spirito è
dentro la carne, che c'è pure questa luce dentro la carne. Ma è il Logos,
quest'altro che è nella carne! In questa carne (Logos) in cui Tutto esiste,
bisogna dunque risuscitare.

24.) In questo mondo, quelli che indossano i vestiti (anime) sono superiori ai
vestiti (corpo); nel Regno dei Cieli i vestiti (spirito) sono superiori a quelli
che li indossano, per l'acqua ed il fuoco che purificano tutto il luogo.

55.) La Sofia, che è chiamata sterile, è la madre degli angeli. La consorte di
Cristo è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la
baciava spesso sulla bocca. Gli altri discepoli allora dissero: "Perché ami lei
più di tutti noi? "Il Salvatore rispose e disse loro: "Perché, non amo voi tutti
come lei?

Vangeli della passione

Vangelo di Gamaliele è un vangelo apocrifo con attribuzione pseudoepigrafa a
Gamaliele, stimato maestro ebreo del I secolo d.C. Datato al IV secolo, è
scritto in copto, forse rielaborante materiale greco precedente. Descrive gli
eventi della domenica di Pasqua successivi alla risurrezione di Gesù e esalta la
figura di Pilato e sua moglie Procla, che prendono in consegna la Sindone.È
evidente la dipendenza da un altro vangelo apocrifo relativo alla passione, il
Vangelo di Nicodemo o Atti di Pilato. Come gli altri vangeli della passione, il
Vangelo di Gamaliele è all'origine dell'esaltazione cristiana di Pilato e sua
moglie Procla, considerati santi dalle chiese greco-ortodossa e copta.

Il Vangelo di Nicodemo è un vangelo apocrifo con attribuzione pseudoepigrafa a
Nicodemo, discepolo di Gesù. Datato al II secolo, è scritto in greco. Similmente
agli altri vangeli della passione (Vangelo di Gamaliele, Vangelo di Pietro)
descrive la passione di Gesù discolpando Pilato. Fa parte del cosiddetto Ciclo
di Pilato, una serie di scritti apocrifi più o meno antichi centrati sulla
figura di Pilato. Il testo risulta composto da tre sezioni originariamente
indipendenti:

cc. 1-11: Atti di Pilato

cc. 12-16: Vangelo di Nicodemo vero e proprio

cc. 17-29: Discesa agli inferi di Gesù

Il Vangelo di Pietro è un vangelo apocrifo con attribuzione pseudoepigrafa a
Pietro, apostolo. Datato dalla maggior parte degli studiosi alla prima metà del
II secolo, è scritto in greco. Similmente agli altri vangeli della passione
(Vangelo di Gamaliele, Vangelo di Nicodemo) descrive la passione di Gesù
discolpando Pilato. Ritenuto perduto per secoli, conosciuto tramite citazioni
indirette di alcuni Padri della Chiesa, ne è stata ritrovata una versione
incompleta nel 1887 ad Akhmin, nell'Alto Egitto.Non va confuso con un altro
vangelo apocrifo andato perduto, la Predicazione di Pietro.

La Dichiarazione (o narrazione) di Giuseppe di Arimatea è un apocrifo del Nuovo
Testamento di incerta datazione, il cui manoscritto più antico (codice
ambrosiano E140) è in greco e risale al XII secolo. Solitamente viene catalogato
tra i vangeli della passione apocrifi, ma la tradizione manoscritta lo ha
accostato agli scritti del Ciclo di Pilato, sebbene il prefetto romano svolga
nell'apocrifo un ruolo marginale.

Il testo riporta la narrazione in prima persona di Giuseppe d'Arimatea degli
eventi della passione, morte e risurrezione di Gesù. Viene dato particolare
risalto alla storia e al ruolo dei due 'ladroni' crocifissi con Gesù, che il
testo chiama Dema (quello buono) e Gesta (quello cattivo).

Altri vangeli apocrifi

Interrogatio Johannis o Cena segreta o Libro di Giovanni evangelista

Vangelo di Barnaba

Vangelo di Bartolomeo o Questioni di Bartolomeo

Vangelo di (Giuda) Taddeo

Frammenti di apocrifi

I ritrovamenti archeologici del XX secolo hanno portato alla luce alcuni
frammenti di papiro o pergamena contenenti testi di natura evangelica non
riconducibili ad alcun vangelo apocrifo o canonico. Data la brevità dei testi e
la corruzione del supporto, la datazione è particolarmente difficile sia con
metodi filologici che con i normali metodi di datazione archeologici (p.es.
carbonio 14). Di seguito sono indicate le datazioni maggiormente condivise, ma a
seconda degli studiosi subiscono notevoli variazioni.Risulta inoltre attualmente
impossibile determinare se si trattasse di raccolte di materiale poi confluito
nei Vangeli canonici (p.es. fonte Q), di brani di Vangeli apocrifi noti ma
andati perduti, o di brani di Vangeli apocrifi del tutto sconosciuti.

Papiri di Ossirinco 840 e 1224. Ritrovati tra i papiri di Ossirinco contengono
brevi testi in greco di natura evangelica, non riconducibili ad alcun vangelo
apocrifo o canonico, e sono databili tra il 110-160.

I frammenti noto come Papiro Egerton 2 conteniene brevi testi in greco di natura
evangelica non riconducibili ad alcun vangelo apocrifo o canonico. Databile tra
il 70-120 d.C.

Il frammenti noto come Papiro di Fayyum conteniene brevi testi in greco di
natura evangelica non riconducibili ad alcun vangelo apocrifo o canonico. È
databile al III secolo. Contiene un breve frammento del dialogo tra Gesù e gli
apostoli durante l'ultima cena, rappresentando una redazione abbreviata di
Mc14,26-30 e Mt26,30-34.

Il frammenti noto come Papiro di Berlino conteniene brevi testi in greco di
natura evangelica non riconducibili ad alcun vangelo apocrifo o canonico. È
databile al VI secolo ed è stato ritrovato nel 1923. Contiene due brevi
frammenti del dialogo tra Gesù e Natanaele (cf. Gv1,49).

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