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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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15/07/2015 13:16
 
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 Perchè Dio concede tanto potere al Diavolo?

Sant'Agostino sostiene che, se il diavolo avesse mano libera da Dio, “nessuno di noi rimarrebbe in vita”. “La potenza di Satana non è infinita – si legge nel n. 395 del Catechismo della Chiesa Cattolica -. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo Regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica - per ogni uomo e per la società, quest’azione è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma 'noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio' (Rom 8, 28)”.


Ecco allora che noi ci affidiamo a Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, il quale è venuto “per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8) onde liberare noi esseri umani dalla schiavitù di Satana. Gesù Cristo scaccia “i demoni col dito di Dio” (Lc 11,20), nel senso che gli riesce di legare Satana, privarlo di tutto, anche del suo regno, che sta per finire. La stessa cosa fa oggi sulla terra mediante la Chiesa e i sacerdoti esorcisti: “Ecco, io scaccio gli spiriti maligni – viene qui ribadito – e compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno raggiungerò la mia mèta” (Lc 13,32).

Quindi stiamo tranquilli, poiché dalla nostra parte abbiamo il Forte e la Chiesa, come vedremo presto.

Perché Dio ha concesso tanto potere al diavolo?
Faccio una lunga premessa. Come Dio Padre e Spirito Santo ha unito nel Figlio la natura umana, perché il Figlio dell'uomo “sperimentasse” la debolezza della carne per amarla e redimerla come un “forte” sino alla morte in croce, così ha disposto che agli esseri umani si accompagnasse l'angelo delle tenebre perché essi valutassero il potere loro concesso nel sostenere e affrontare comefigli adulti le forze del male.

In ultima analisi questo potere è stato concesso in Cristo, il quale attrae e dà forza agli spiriti celesti e agli esseri umani. Questi, con la propria intelligenza e libertà non finalizzata al male, giungono allo stato adulto del figlio, proprio quando affrontano e superano il diavolo.

Pertanto, se tutto il piano unitario della creazione è orientato a Cristo, per la centralità dello stesso Cristo non è ammesso che il male e il diavolo prevalgano sul bene e tanto più su Dio medesimo. Inoltre la ribellione di Satana, per voler essere il primo in assoluto, e la sua sconfitta diventano per gli esseri umani freno per non arrogarsi di competere con Dio.

Quando, nei casi di possessione diabolica, si arriva alla fine del ciclo di esorcismi, è bene recitare l'inno cristologico contenuto nella lettera ai Filippesi (cfr. 2,6-11). All'esortazione “perché, nel nome di Gesù, si pieghi ogni ginocchio, degli esseri celesti, dei terrestri e dei sotterranei” (Fil 2,10), l'esorcista e i presenti s'inginocchiano e, sempre, pure l'indemoniato è costretto a farlo. Non ha scampo: il demonio deve piegarsi davanti al Cristo, il quale è vittorioso sul male e su quanto lo rappresenta.

Come mai Dio ci lascia tentare dal diavolo?
La Sacra Scrittura fa intendere che talvolta è Dio medesimo ad affliggere l'essere umano con vari mali, come la peste, la febbre e a volte inviando un angelo sterminatore o uno spirito cattivo o Satana. Nel libro di Giobbe si legge che in un primo momento il Creatore mette in potere del diavolo tutto ciò che è di Giobbe, imponendo però al tentatore di non portare la mano sulla sua persona; poi gli permette di colpirlo anche nel corpo, ma a condizione che gli risparmi la vita.
Il diavolo opera in modo ordinario, tentando gli esseri umani al male. Come si è ribadito, anche Gesù si è sottoposto alle tentazioni del maligno e l'ha vinto perché, se avesse accondisceso, sarebbe stato come rinunciare al tesoro per una moneta falsa. Cosa avrebbe potuto offrire il diavolo a Gesù che il Signore non avesse? Satana, insidiando il Figlio di Dio, pur sapendo che l'Unigenito nel seno del Padre non può peccare perché è il Bene stesso, lo fece anzitutto allo scopo, senza riuscirci, di “deformare” davanti al mondo l'immagine del Cristo, che è il “più bello […] tra i figli dell'uomo” (Sal 45,3).

Pertanto nessuno è tentato al male da Dio, perché Egli ha il disgusto naturale del male. Ci dà, per così dire, degli stimoli e talvolta permette che veniamo messi alla prova, affinché siamo liberati spiritualmente dalle scorie e venga decantato il nostro desiderio di bene, convinti di poter accogliere l'amore divino ed esserne colmati, in conformità al nostro anelito e contenitore, al bicchiere o alla botte disponibili, sicché nulla più ci manchi per quanto riguarda la vita e il bene.

Insomma, il Signore permette che il diavolo ci tenti ma non oltre le nostre possibilità. Il demonio può tentare l'uomo per indurlo al male, ma solo perché Dio lo permette e comunque solo per breve tempo, affinché la persona, divenuta “esperta”, possa vincerlo insieme a Cristo e abbandonarsi in Dio Padre. Così pure, egli non c'impone il suo amore, sebbene desideri ardentemente amarci. Non s'impone nel donarsi né all'inizio né durante la storia dell'umanità. Si propone prima in Cristo, poi alla fine del tempo definitivamente, faccia a faccia e così come egli è.

[Tratto da Padre Amorth, "Dio è più bello del diavolo. Testamento spirituale" (Edizioni San Paolo)]


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10/12/2015 13:23
 
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Attraverso le testimonianze di ex seguaci del diavolo si può comprendere alcuni meccanismi attraverso i quali gli influssi negativi possono farsi strada se non ci si difende con i mezzi della Grazia.

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04/03/2016 23:13
 
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5 MODI IN CUI POSSIAMO ESSERE ATTACCATI  DURANTE LA QUARESIMA 

....l’Eterno disse a Satana: “Ebbene! tutto quello che possiede e in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona”
. (Giobbe 1:12)

Non so voi ma da quando sono tornata in Chiesa, mi sento come Giobbe durante la Quaresima. Ho come la sensazione che Dio permetta al diavolo di gironzolarmi attorno e le cose diventano caotiche nella mia vita spirituale!

Gesù è stato tentato nel deserto. E la Quaresima è un tempo di deserto.Secondo il Catechismo, durante “i solenni quaranta giorni di Quaresima la Chiesa si unisce, ogni anno, al mistero di Gesù nel deserto”. Ha quindi senso che anche noi ci sentiamo più tentati in questo periodo. Ma Dio non permette nulla che non possa mutare in bene; può persino usare le tentazioni e gli attacchi del diavolo per la nostra conversione, trasformazione e santificazione.

Questi sono alcuni degli attacchi che ho imparato a riconoscere e alcune delle risposte che ho trovato utili. In questa Quaresima avete sperimentato qualcuna di queste tentazioni?

1. La tentazione della distrazione

“La purezza del cuore è volere una cosa sola”.  [Søren Kierkegaard]

La Quaresima può ridursi rapidamente al fare troppe cose oppure a non farne affatto. Il diavolo vuole farci affogare nelle penitenze o farci sentire scoraggiati appena iniziamo, per poi arrendersi. La questione è che la Quaresima dovrebbe riguardare Dio, non le nostre attività, per quanto ispirate dalle nostre buone intenzioni.

Durante la Quaresima sarebbe meglio chiedere a Dio di aiutarci a concentrarci su una sola cosa ma importante; e poi, nonostante i nostri errori, chiedere a Lui la grazie per perseverare.

2. La tentazione di giudicare

“È stato l’orgoglio che ha trasformato gli angeli in diavoli; è l’umiltà che rende gli uomini uguali agli angeli”. [Sant’Agostino]

Se siamo con naturalezza più disciplinati di chi ci circonda, o se la nostra volontà è più forte della loro, potremmo essere tentati di passare la Quaresima a darci pacche sulla spalla e a paragonarci agli altri. Questo è esattamente quello che il diavolo vuole. Vuole che pensiamo di essere migliori degli altri e che diventiamo orgogliosi, che è precisamente ciò di cui dobbiamo pentirci durante la Quaresima.

Se abbiamo questa tendenza, o se ci stiamo passando in questa Quaresima, il miglior antidoto è scegliere una penitenza che è assolutamente impossibile da compiere in modo perfetto. Questa è sicuramente una sfida al nostro orgoglio. Questo ci aiuta a renderci conto che la Quaresima non ha a che fare con l’essere perfetti, con il primeggiare in tutto e con il giudicare il prossimo. Piuttosto ha a che fare con il rendersi conto che anche se Dio ci ha dato molti doni e talenti, siamocomunque peccatori e con un estremo bisogno della grazia.

3. La tentazione del miglioramento di sé

La Quaresima può rapidamente diventare una corsa al perdere peso, o all’interrompere delle abitudini sbagliate che sono diventate tossiche per le nostre vite, piuttosto che un tentativo di essere più vicini a Dio. E il diavoloamerebbe che la Quaresima fosse tutta incentrata su noi stessi.

Come Padre Anthony Gerber ha fatto notare in un eccellente articolo sulla questione: “La Quaresima ha a che fare… con il fallire miseramente, con il raggiungere la terza nel fare qualcosa di difficile, di scegliere le spine dell’amore… Ma poi negare Gesù per un pugno di argento, di egoismo, di amore di sé. E in quel momento ti inginocchierai e alzerai le braccia al cielo dicendo: ‘Signore, non posso farcela da solo! Signore aiutami! Non sono bravo ad amare!”

Di solito siamo bravi ad amare noi stessi, ma non ad amare gli altri. Ecco perché è così importante selezionare le penitenze che ci permetteranno di aumentare il nostro amore, ma in modo disinteressato e non egoista.

4. La tentazione della divisione

“Da dove viene la divisione? Dal diavolo! La divisione viene dal diavolo. Fuggite dalle lotte interne, vi prego!” [Papa Francesco]

La divisione è uno degli strumenti preferiti del diavolo. Lui impazzisce letteralmente nell’infilarsi tra i cristiani e creare rivalità, confusioni, gelosie, rabbie e paranoie. Il diavolo vuole che noi guardiamo agli altri cristiani e vedere in loro un nemico, piuttosto che riconoscere che l’unico nemico in mezzo a noi è il diavolo (e noi stessi, quando gli permettiamo di agire tra di noi).

Quindi, di sicuro durante la Quaresima il diavolo proverà ad incitare alla divisione tra i cristiani nelle nostre case, nelle nostre parrocchie, e addirittura anche online. Se usate molte fonti nelle vostre letture online, una buona domanda che potreste porvi in questa Quaresima (a dire il vero, in qualsiasi momento) è: “Questo contenuto mi aiuta ad amare di più i miei fratelli cristiani, oppure mi guida verso la divisione?”

Il recentemente scomparso Antonin Scalia, giudice della Corte Suprema e cattolico devoto, una volta disse: “Attacco le idee, non le persone”. Questo è segno di una grande personalità. Ed è la distinzione che sta esponenzialmente scomparendo nella nostra società. Se ciò che stai leggendo o scrivendo online si concentra sull’attaccare le persone, piuttosto che sul lavorare per l’unità nell’amore di Cristo, potrebbe essere lo strumento che il diavolo usa per impedire a te (e agli altri) di crescere nella vita spirituale.

5. La tentazione dello scoraggiamento

“Le tentazioni, lo scoraggiamento e l’inquietudine sono il prodotto che ci offre il nemico” [Padre Pio]

Nulla piace di più al diavolo che farci sentire miserabili come lui. E lui sa che se ci sentiamo scoraggiati saremo meno propensi a collaborare con la grazia di Dio. Quindi, durante la Quaresima il diavolo può tentarci spingendoci ad arrenderci e a non vivere lo spirito penitente del periodo. Ci potrebbe far sentire come se fossimo fallendo di continuo, come se non fossimo in grado di vivere la Quaresima. La question è che nessuno lo è. Se pensi di esserlo, non stai scegliendo le giuste penitenze.

Quindi, quando ci sentiamo scoraggiati, è un’opportunità per ringraziare Dio con grida di gioia perché ci ha salvati dalla mediocrità e dal peccato. Non ha senso essere incagliati nello scoraggiamento, se davvero crediamo al messaggio del Vangelo. Anche nella Quaresima sappiamo che sì, Gesù è morto, ma è anche risorto! E la gioia e la grazia sono disponibili ora affinché noi siamo trasformati. E ringraziamo Dio per questo!


Ci sono molti altri modi in cui il diavolo può attaccarci durante la Quaresima. E ci sono molti modi per reagire. Se aveste delle idee da aggiungere partendo dalla vostra esperienza personale, dalle Scritture o dai Santi, sentitevi liberi di condividerle nei commenti!

 

Suor Theresa Aletheia Noble, fsp, è autrice di The Prodigal You Love: Inviting Loved Ones Back to the Church. Di recente ha pronunciato i primi voti con le Figlie di San Paolo. Ha un blog su Pursued by Truth.


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14/04/2016 23:06
 
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web-young-woman-scapular-green-shirt-jeffrey-bruno1         Come tener lontano il diavolo

Dopo un esorcismo, come fa una persona a impedire al diavolo di tornare? Nei Vangeli leggiamo un racconto che descrive come una persona esorcizzata sia stata poi visitata da un’intera legione di demoni, che cercavano di rientrare in lei con maggior forza (cfr. Mt 12, 43-45). Il rito dell’esorcismo espelle i demoni da una persona, ma non impedisce loro di tornare.

Per assicurarsi che il demonio non torni, gli esorcisti raccomandano quattro modi che terranno l’anima di una persona in pace e nelle mani di Dio:

1. Frequentare i sacramenti della confessione e dell’Eucaristia

Il modo più comune in cui un demone può entrare nella vita di qualcuno è attraverso uno stato abituale di peccato mortale. Più “divorziamo” da Dio attraverso il peccato, più siamo suscettibili a un attacco del demonio. Anche i peccati veniali possono intaccare il nostro rapporto con Dio ed esporci all’avanzata del nemico. La confessione dei peccati, allora, è il modo principale che abbiamo per mettere fine alla nostra vita di peccato e iniziare a percorrere una nuova strada. Non è una coincidenza che il diavolo abbia cercato accanitamente di scoraggiare San Giovanni Maria Vianney dall’ascoltare la confessione dei peccatori incalliti. Vianney sapeva che un gran peccatore stava arrivando in città se il diavolo lo tormentava la notte precedente. La confessione ha un potere e una grazia tali che il diavolo deve allontanarsi da una persona che frequenta questo sacramento.

Il sacramento della Santa Eucaristia è ancora più potente nello spazzare via l’influenza del diavolo. Ciò ha perfettamente senso, visto che la Santa Eucaristia è la presenza reale di Gesù Cristo e i demoni non hanno alcun potere di fronte a Dio stesso. Soprattutto quando l’Eucaristia viene ricevuta in uno stato di grazia dopo la confessione, il demonio può solo tornare da dove è venuto. San Tommaso d’Aquino lo ha confermato nella Summa Theologiae quando ha scritto che l’Eucaristia “respinge tutti gli attacchi dei demoni”.

2. Vita di preghiera coerente

Una persona che frequenta il sacramento della confessione e dell’Eucaristia deve anche avere una vita di preghiera quotidiana coerente. La parola chiave è “coerente”, che mette la persona in uno stato quotidiano di grazia e di rapporto con Dio. Una persona che conversa regolarmente con Dio non dovrebbe mai aver paura del demonio. Gli esorcisti suggeriscono sempre alle persone possedute di avere forti abitudini spirituali, come la lettura frequente delle Scritture e la recita del Rosario e di altre preghiere private. Un programma quotidiano di preghiera è estremamente utile e mette i demoni con le spalle al muro.

3. Digiuno

Ciascuno di noi deve discernere quale tipo di digiuno è chiamato a praticare. Per noi che viviamo nel mondo e abbiamo molte responsabilità (come le nostre famiglie), non è possibile digiunare tanto da trascurare la propria vocazione. Allo stesso tempo, se vogliamo tener lontani i demoni dobbiamo sfidarci a digiunare al di là del fatto di rinunciare alla cioccolata in Quaresima.

4. Sacramentali

Gli esorcisti non solo usano i sacramentali (il rito dell’esorcismo è un sacramentale), ma dicono alle persone possedute di usarli spesso. Sono un’arma potente nella lotta quotidiana per evitare il ritorno del demonio. Gli esorcisti suggeriscono non solo di tenere in casa sacramentali come sale benedetto e acqua benedetta, ma anche di portarli con sé ovunque si vada. Anche sacramentali come lo scapolare marrone hanno un gran potere sui demoni. Il venerabile Francesco Ypes raccontava come un giorno il suo scapolare fosse caduto. Quando lo ha rimesso a posto, il diavolo ha gridato: “Abbandona quell’usanza che ci ruba tante anime!”

Se volete tenere lontani i poteri maligni, prendete sul serio questi quattro metodi. Non solo impediranno al diavolo di avere potere su di voi, ma vi metteranno anche sulla via della santità.

Philip Kosloski è scrittore e blogger. Per consultare il suo blog, philipkosloski.com.


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14/05/2016 18:25
 
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Ripulisci la tua casa da idoli e amuleti


Lungi dal portare fortuna e protezione, pregiudicano il nostro rapporto con il Dio dell'amore



di Zoila María Bustillo

Un elefante con la proboscide alzata è l’ornamento principale del tuo salotto? La tua casa è decorata con quarzi, ciondoli o teschi? Devi disfarti di queste cose, “ripulire” la tua casa e la tua famiglia da ogni oggetto di idolatria, perché lungi dal portare fortuna e protezione, ti fanno dare le spalle a Dio e ti portano direttamente a iniziare una relazione con il mondo di Satana. Lo ha affermato a SIAME il coordinatore degli esorcisti dell’arcidiocesi di Città del Messico, padre Guillermo Barba Mojica.

“L’aspetto più pericoloso di queste pratiche è che disprezzano la nostra fede, e – cosa peggiore – ledono gravemente il nostro rapporto con il Dio dell’amore, il Dio della misericordia che si prende cura di noi e ci ama con un amore eterno, visto che mettiamo al suo posto idoli, ovvero oggetti ai quali viene attribuito un potere soprannaturale”.

Il sacerdote ha spiegato che, come dice la Bibbia nel discorso del Deuteronomio, tutte queste pratiche pagane “sono abomini per il Signore”, e mettendole in pratica si viola il primo comandamento: “Il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore, e amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”.

Ha quindi aggiunto che l’uomo avvolto nella tentazione di controllare la propria vita e il futuro – una delle cose che motivano il possesso di questi oggetti di idolatria – usurpa un posto che spetta solo a Dio, perché, come segnala papa Francesco nell’esortazione apostolica Lumen Fidei, “l’idolo è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà, nell’adorazione dell’opera delle proprie mani”.

A ciò si somma la forte influenza di una cultura del sincretismo religioso, del New Age e del neopaganesimo, che porta molti cattolici che non conoscono la propria fede ad essere preda di questo mondo in cui si respira un’atmosfera di peccato, ha sottolineato padre Barba Mojica.

Il sacerdote insiste anche sul fatto che “la radice del problema è la mancata conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, per cui è urgente evangelizzare, visto che molti battezzati, stando lontani dai sacramenti, dalla parola di Dio, cadono nel terreno dell’idolatria, riponendo la propria fiducia in oggetti che trasformano anche in idoli davanti ai quali si inchinano”.

Quali oggetti possono dare origine al peccato senza che il fedele se ne accorga di primo acchito?

Tutto ciò che pretende di sostituire Dio, da un articolo che idolatriamo per motivi sentimentali a quelli che apprezziamo più della nostra vita e che spesso sono semplici oggetti creati per far crescere il nostro ego, perché sappiamo che nessuna persona o cosa può esercitare da sé autorità sull’uomo se non gli proviene da Dio, ed è chiaro che Egli non dà autorità agli oggetti.

Come mettere in guardia i fedeli sulla presenza di questi oggetti a casa loro?

Come segnala papa Francesco nell’enciclica Lumen fidei, “la fede è l’opposto dell’idolatria; è separazione dagli idoli per tornare al Dio vivente, mediante un incontro personale”, per cui l’unico modo per sradicare la superstizione, l’idolatria e il male dalla nostra vita è un incontro vivo e personale con Gesù Cristo attraverso l’annuncio kerigmatico, seguito da una catechesi solida.

Quali effetti possono provocare queste pratiche nelle famiglie?

Gli oggetti di idolatria sono una strategia del diavolo per minare la fede dei credenti, e riponendo la fiducia in loro si può intavolare un rapporto con il mondo di Satana, perché chi li usa smette di essere vero credente e diventa credulone. C’è anche il danno psicologico, visto che ci sono persone che sviluppano un’alienazione con questi oggetti fino al punto di avere allucinazioni uditive o visive, il che rafforza un pensiero magico che può diventare tanto forte da trasformarsi in una psicosi familiare.

Un altro aspetto in cui provocano un grave danno è l’economia familiare, che spesso si vede intaccata per via del denaro che si investe in queste pratiche. Per tutto questo la Chiesa è chiara quando ci avverte nel Catechismo di guardarci dal cadere in queste tentazioni.

Come si dovrebbero eliminare questi oggetti perché non danneggino altre persone?

Un passo verso la conversione è la rinuncia a questi oggetti di idolatria, in modo non solo implicito, ma anche esplicito, e un gesto di rinuncia è distruggerli per non far sì che altre persone vi aderiscano. Il miglior modo di farlo è portarli al sacerdote perché compia brevemente una preghiera di liberazione e indichi il modo migliore per eliminarli.


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30/05/2016 13:18
 
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Preghiera di rinuncia ad ogni spirito del male

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07/06/2016 09:38
 
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15/09/2016 14:56
 
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La luce scaccia le tenebre


“Allora un uomo che era posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio. E Gesù lo sgridò: Taci! Esci da quell’uomo. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui”.


Che pensare di questo episodio narrato nel vangelo di questa domenica e di tanti altri episodi analoghi presenti nei vangeli? Esistono ancora gli “spiriti immondi”? Esiste il demonio?


Quando si parla della credenza nel demonio, dobbiamo distinguere due livelli: il livello delle credenze popolari e il livello intellettuale (letteratura, filosofia e teologia).


A livello popolare, o di costume, la nostra situazione attuale non è molto diversa da quella del medio evo, o dei secoli XIV-XVI, tristemente famosi per l’importanza accordata ai fenomeni diabolici.


Non ci sono più, è vero, processi dell’inquisizione, roghi per indemoniati, caccia alle streghe e cose simili; ma le pratiche che hanno al centro il demonio sono ancora più diffuse che allora, e non solo tra i ceti poveri e popolari. È divenuto un fenomeno sociale (e commerciale!) di proporzioni vastissime.



Ben diversamente stanno le cose a livello intellettuale e culturale. Qui regna ormai il più totale silenzio sul demonio. Il nemico non esiste più. L’autore della demitizzazione, R. Bultmann, ha scritto: “Non si può usare la luce elettrica e la radio, non si può ricorrere in caso di malattia a mezzi medici e clinici e al tempo stesso credere al mondo degli spiriti”.


Io credo che uno dei motivi per cui molti trovano difficile credere nel demonio è che si cerca il demonio nei libri, mentre al demonio non interessano i libri, ma le anime, e non lo si incontra frequentando gli istituti universitari, le biblioteche e le accademie, ma, appunto, le anime.


Paolo VI ha riaffermato con forza la dottrina biblica e tradizionale intorno a questo “agente oscuro e nemico che è il demonio”. Scrive tra l’altro: “Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa”.


Anche in questo campo, tuttavia, la crisi non è passata invano e senza portare anche frutti positivi. In passato si è spesso esagerato nel parlare del demonio, si è visto dove non era, si sono commessi molti torti e ingiustizie, con il pretesto di combatterlo; occorre molta discrezione e prudenza per non cadere precisamente nel gioco del nemico.


Vedere il demonio dappertutto non è meno fuorviante che non vederlo da nessuna parte. Diceva Agostino: “Quando viene accusato, il diavolo ne gode. Addirittura, vuole che tu lo accusi, accetta volentieri ogni tua recriminazione, se questo serve a distoglierti dal fare la tua confessione!”.



Stupisce come in una società come la nostra così attenta alle frodi commerciali e pronta a denunciare casi di millantato credito e abusi nell’esercizio della professione, si trovino tante persone disposte a bere panzane come queste. Prima ancora che Gesù, quel giorno nella sinagoga di Cafarnao, dicesse qualcosa, lo spirito immondo si sentì snidato e costretto a venire allo scoperto. Era la “santità” di Gesù che appariva “insostenibile” allo spirito immondo.


Il cristiano che vive in grazia ed è tempio dello Spirito Santo, porta in sé un po’ di questa santità di Cristo ed è proprio essa che opera, negli ambienti in cui vive, un silenzioso ed efficace esorcismo.


[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]


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21/01/2017 13:01
 
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12 segni con cui può manifestarsi l'azione diabolica

12 segni con cui si manifesta una presenza diabolica

Molte persone, trovandosi in situazioni strane, si domandano se si può con certezza capire quando alcuni mali vengono dall’occulto o quando invece dipendono da una normale malattia. A volte questo problema diventa ossessionante.

Quali sono i sintomi di un maleficio, di un’azione diabolica? In “Cosa fare con i diavoli” (Ancora editrice)Raul Salvucci elenca dodici possibili segni che si manifestano in una persona che ha subito una fattura,

1 – ATTACCHI NOTTURNI

Il disturbo del sonno. Nella testa c’è la centralina di tutti i comandi che regolano e ordinano il movimento di tutte le parti del corpo. La funzionalità di questo centro di comando e di controllo è assicurata dal ricambio che avviene durante il periodo del sonno: quando si perde in quantità notevole il sonno, non si ha più la potenza per agire normalmente.

Perciò l’attacco sistematico al sonno è il principio di distruzione della vita ed elimina gradualmente nel soggetto colpito la possibilità di ogni resistenza all’azione demolitrice degli spiriti del male. L’attacco all’organo centrale della nostra vita psichica e vegetativa apre la porta al potere di trascinare una persona dove si vuole.

2 – OGGETTI NELLO STOMACO

La fattura opera sulla vittima per mezzo di influssi negativi prodotti da oggetti fisici, preparati precedentemente con riti propiziatori nei laboratori dei maghi. Si comprende facilmente che più l’oggetto fatturato è vicino come distanza e presente come continuità di tempo alla persona, più è efficace l’azione malefica.

La carica più efficace è quindi quella di piazzare il fatturato all’interno del corpo stesso: così, più che vicino, è al di dentro e la continuità non si interrompe mai neppure per qualche minuto. L’oggetto può essere di minuscole proporzioni, sia di materia solida che liquida e non è difficile creare occasioni per cui una persona possa mangiare o bere qualcosa preparato allo scopo.

Un sintomo particolare, che può sembrare un po’ strano è un ondata di angoscia che parte dallo sterno e sale fino alla gola e alla testa. In questi casi oltre all’uso di bere acqua santa e di condire i cibi con olio e sale benedetti, giovano anche il mangiare poco e con frequenza e l’uso moderato di farmaci che aiutano la digestione.

3 – AVVERSIONE AL SACRO

I principali aspetti dell’avversione al sacro: sono: 1) il distacco graduale per chi in qualche modo è praticante. Si incomincia spesso con pensieri vaghi sulla fede: forse non è vero niente, se Dio ci fosse perché c’è tanto male, a che serve pregare e andare in chiesa; 2) scarseggia il tempo per pregare; 3) come ci si mette a pregare la testa si sposta altrove; 4) disagio a stare in chiesa e a partecipare comunque a preghiere comunitarie.

4 – SALUTE

Gli effetti negativi sulla salute sono abituali quando interviene il maleficio. Tra essi: 1) dolori fortissimi, in varie parti del corpo, specialmente quelle più delicate e sensibili, che a volte si spostano da una parte all’altra del corpo; 2) disturbi inspiegabili, i medici, anche a livello di specialisti, non riescono a individuare di che cosa si tratta; 3) le medicine non conseguono alcun effetto: si prova a cambiarle, ma senza alcun risultati; 4) a volte le analisi sono visibilmente sballate, con esiti e percentuali inammissibili.

5 – AFFETTI

Scrive padre Gabriele Amorth in “Un Esorcista racconta“: il maligno può dare dei nervosismi insopprimibili specie verso le persone da cui si è più amati. Così rompe matrimoni, tronca fidanzamenti; suscita litigi con urla e strepiti in famiglie in cui in realtà tutti si vogliono bene; e sempre per motivi futili. Tronca amicizie; dà alla persona colpita l’impressione di non essere gradita in nessun ambiente, di essere scansata, di doversi isolare da tutti. Incomprensione, non amore, vuoto affettivo totale, impossibilità a sposarsi.

6 – AFFARI

L’attacco malefico contro gli affari può avvenire anche a livelli molto alti, sul piano di svariati miliardi. Contese per lottizzazioni, concorrenza su grossi giri commerciali, efficienza di impianti di produzione industriali.

A livello molto più modesto, ma frequentissimo, si commissionano malefici per la distruzione economica di piccole attività commerciali, di laboratori artigianali, di negozi.

L’effetto distruttivo avviene lentamente per lo scatenarsi di un meccanismo perverso e inarrestabile che porta a inspiegabili fallimenti. Clienti che inaspettatamente non pagano, errori di contabilità stranissimi, fallimenti di cui a volte gli stessi tribunali non riescono a capire il congegno.

7 – VOGLIA DI MORIRE

Satana ormai vive di una totale disperazione senza prospettive e cerca di comunicarla e trasferirla sugli uomini con abilissime suggestioni: sembra che ormai tutto crolli, che tutto sia finito, che il resto della vita sarà peggiore del momento presente, che non ci si possa più fidare di nessuno, che la malattia lo porterà alla morte, che non troverà più un po’ di amore.

A questo punto il suicidio, o almeno il tentativo del suicidio, diventa lo sbocco naturale.

8 – RUMORI STRANI

Quando la presenza del male ha una certa consistenza, si avvertono normalmente anche dei rumori. Il rumore ha un senso preciso: testimonia e avverte che c’è in casa o in ufficio una presenza strana, che non si vede perché, essendo spirituale, l’occhio non la percepisce.

I rumori sono di forma svariatissima: scricchiolio di mobili, colpi ripetuti sistematicamente sugli sportelli dei mobili stessi, sulle sponde del letto, sul soffitto della camera. Passi strani come di qualcuno che cammina sul piano superiore.

Quale importanza si deve dare a questi fenomeni? Di per sé sono la cosa più innocente e assolutamente innocua che gli spiriti del male possono fare. Non portano nessun effetto negativo, né alcun male, anche se creano una fortissima suggestione.

9 – IL TELEFONO

Uno strumento nuovo che la prassi della vecchia magia non conosceva è il telefono. Il contatto fisico è determinante per rendere più forti e operanti i disturbi. Questo mezzo così usato nella nostra civiltà lo realizza con facilità. Lo stregone chiama la vittima per telefono, la persona risponde regolarmente «Pronto» ma dall’altra parte nessuno risponde. Il contatto con la persona che ha risposto è sufficiente per scaricargli addosso una ondata malefica. In genere non ci si rende minimamente conto di questo fatto e si richiude tranquillamente il telefono: «Ma, non risponde nessuno». Intanto però il contatto voluto è avvenuto.

10 – IL FREDDO

Normalmente noi immaginiamo che questi diavolacci escano dai forni ad altissima temperatura dell’inferno. Ci può perciò sembrare strano che la loro presenza generi sensazioni di freddo. Invece è così. I brividi di freddo e anche il sentire sistematicamente freddo (quello che a volte diciamo: «sono sempre tanto freddoloso»), spesso sono dei segni della loro presenza.

11 – IL SOFFIO

Nei casi in cui la presenza di satana è forte si manifesta come un soffio di vento. La Bibbia usa spesso il termine aramaico Ruah che significa indistintamente «spirito» o anche «vento». Il motivo è che tutto ciò che è spirituale sfugge alla percezione dei sensi dell’uomo.

12 – GLI ANIMALI

E’ certo che i demoni possono prendere possesso degli animali nei modi più svariati e servirsene per poter infastidire e colpire gli uomini. Si sa che, per confezionare le fatture, molte volte ricorrono alle interiora degli animali, a volte seppelliscono animali interi nei pressi delle abitazioni.


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04/02/2017 22:00
 
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Il Gesù storico fu anche esorcista,
ma alcuni preti mediatici ironizzano

gesù e gli esorcismiUno dei tanti preti progressisti italiani si chiama Filippo Di Giacomo (nella foto in basso), anche lui da anni cerca fortuna sulle testate laiciste contribuendo a dare un pessimo esempio della categoria. Il suo ultimo articolo su Repubblica è una presa in giro dei colleghi esorcisti, i quali non si accorgerebbero di trattare solo casi psichiatrici.

«Ciò che viene attribuito al demonio»scrive Di Giacomo, «può essere utilmente affrontato senza paura, ricorrendo all’aiuto di persone competenti chiamate “psichiatri”. Prima o poi qualcuno lo dirà pure agli esorcisti». Un’affermazione legittima se fatta da un non credente, ma se a dirlo è un prete ex-carmelitano -seppur “rosso”-, allora la questione è controversa. La pratica dell’esorcismo, infatti, non è un’invenzione della Chiesa ma risale storicamente e direttamente a Gesù Cristo, il più famoso esorcista della storia.

Questo creò problemi anche allo studioso evangelico illuminista Rudolf Bultmann che cercò di censurare questi aspetti imbarazzanti della vita di Gesù (miracoli ed esorcismi), presentando un profilo razionalista del Messia. «Un Gesù di questo genere esente da miracoli è stato il santo Graal cercato da molti studiosi dall’illuminismo in avanti, così come è stato reinventato in vari tempi da pensatori americani, da Thomas Jefferson fino ai divulgatori attuali, che condividono con Jefferson l’ignoranza dell’esegesi storicocritica», ha scritto l’eminente biblista John Paul Meier dell’Università di Notre Dame, indiscussa autorità sul Gesù storco. E’ dura la sua critica al «desiderio perenne di far apparire Gesù come “ragionevole” o “razionale” all’uomo “moderno” postilluminista che guarda alla realtà con aria sospetta», il quale però è costretto a «gettare a mare i criteri storici che ci impongono un’immagine di un ebreo palestinese del sec. I capace di compiere azioni sorprendenti, che tanto lui quanto alcuni tra i suoi uditori hanno considerato gesta potenti e miracolose» (J.P. Meier, Un ebreo marginale, vol. 2, Queriniana 2003, p. 1033).

Non a caso lo storico Flavio Giuseppe riserva a lui un’eccezione: «nelle “Antichità”, Gesù di Nazareth spicca come una relativa eccezione perché è sacerdote giornalista unitàun personaggio della Palestina del I secolo menzionato per nome al quale Flavio Giuseppe attribuisce un certo numero di gesta miracolose» (p. 705). Al contrario, a nessuno degli altri “profeti” lo storico ebraico attribuisce poteri miracolosi, nemmeno a Giovanni Battista. Anche per questo, ha proseguito Meier, «estrapolare queste gesta dal ministero pubblico di Gesù vuol dire eliminare gran parte di quello che era per lui fondamentale» (p. 1033).

Per quanto riguarda le gesta specifiche degli esorcismi, dopo aver a lungo analizzato la letteratura storico-scientifica prodotta dai principali e moderni studiosi, il celebre biblista è arrivato ad indicare come risalenti al Gesù storico gran parte dei racconti evangelici: il consenso maggiore tra gli studiosi è in particolare sul racconto dell’indemoniato di Gerasa (Mc 5,1-20), l’accenno alla guarigione di Maria Maddalena (Lc 8,2), il racconto del ragazzo posseduto (Mc 9,14-29) e quello dell’indemoniato muto (Mt 12,22-23 // Lc 11,14). La precisazione però è importante: lo storico non ha alcun potere di determinare se tali persone erano davvero dominate da Satana, ma «cercando di rimanere all’interno dell’ambito verificabile, almeno in linea di principio, dalla ricerca storica», valuta se «il Gesù storico ha effettivamente compiuto determinate azioni sorprendenti, straordinarie (per esempio, presunte guarigioni ed esorcismi), che sono state considerate miracoli da lui stesso e da quanti gli stavano attorno, oppure se tali resoconti provengono interamente dall’immaginazione creativa del cristianesimo primitivo» (p. 722).

Studiando i testi evangelici, gli scritti di Flavio Giuseppe e le fonti pre-sinottiche come la tradizione marciana e le tradizioni Q, L e M, la conclusione è che «Gesù praticò l’esorcismo», tali atti «godono di numerose testimonianze, non solo nella molteplicità delle fonti ma anche una molteplicità di forme di attuazione». Essi soddisfano anche i criteri storici di imbarazzo e di discontinuità. «Per quanto sconcertante possa apparire alla sensibilità moderna», ha quindi concluso il prof. Meier, «è abbastanza certo che Gesù fu, tra le altre cose, un esorcista ebreo del I secolo e probabilmente dovette non poco della sua fama e del richiamo di seguaci alla sua pratica di esorcismi» (p. 486). Lo stesso responso è raggiunto da gran parte degli storici del cristianesimo, tra di essi il celebre Graham H. Twelftree della London School of Theology, James Dunn dell’Università di Durham e Norman Perrin dell’Università di Chicago. Quest’ultimo, in particolare, ha scritto: «La testimonianza della pratica dell’esorcismo come un elemento del ministero di Gesù è in realtà molto forte: si possono trovare esorcismi in ogni strato della tradizione sinottica e i testi ebraici antichi considerano Gesù come un taumaturgo, cioè un esorcista» (N. Perrin, Rediscoverin the Teaching of Jesus Harper & Row 1976, p. 65).

Tornando alle affermazioni di Di Giacomo, gli esorcisti sanno bene che molte delle persone che assistono non sono realmente indemoniate. La collaborazione con gli psichiatri è costante: «Io invito gli psichiatri agli incontri con i soggetti afflitti quando ho un dubbio su un caso, e spesso concordiamo che si tratta di malattia mentale, isterismo, e non possessione»ha spiegato, ad esempio, l’esorcista polacco padre Andrzej Grefkowicz. Eppure in alcuni casi il Male «si manifesta in forma di grida, urla, rabbia, furore, e le minacce sono la regola. Una manifestazione nella forma o la levitazione sono meno comuni, ma possono accadere e, devo dirlo, li ho visti con i miei occhi»«Non sono di quelli che vedono il demonio dappertutto»ha affermato padre Cipriano De Meo, decano degli esorcisti italiani. «In gran parte dei casi non hanno bisogno dell’esorcista ma di un aiuto psicologico o psichiatrico, e li indirizzo a qualche specialista».

Proprio recentemente il teologo e vescovo di Modena, Erio Castellucci, ha praticato il suo primo esorcismo, avvertendo«è importante, per un cristiano, avere discernimento, perché molti casi sono di competenza dello psichiatra più che dell’esorcista». Coloro che affermano che però si tratta di un retaggio del passato «si sbagliano. È sufficiente vedere qualche esorcismo per capire che il male è un’entità precisa oltre che una realtà». Prima o poi qualcuno lo dirà pure ai preti progressisti.


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09/05/2017 09:10
 
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Preghiera di liberazione della nostra casa

Da recitare dentro casa, con la famiglia riunita

Dopo la preghiera, recitate un Padre Nostro e irrorate con acqua benedetta tutte le stanze.

Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.



Padre di infinita bontà, ti consacro la mia casa, questo luogo in cui vivo con la mia famiglia.

Molte case diventano luoghi di discussione, di dispute per l’eredità, di debiti, lamenti e sofferenze. Alcune sono scenario di adulterio, altre si trasformano in luoghi di odio, vendetta, prostituzione, pornografia, libertinaggio, furto, traffico di droghe, mancanza di rispetto, malattie gravi, malattie psicologiche, aggressività, morti e aborti.

A volte, mentre si costruisce la casa, qualcuno, per i motivi più svariati, maledice i padroni o i materiali utilizzati. Questo non è un bene per il luogo in cui viviamo. Per questo ti chiedo, Signore, di eliminare tutto questo dalla nostra casa.

Se il terreno su cui è costruita è stato motivo di dispute giudiziarie ed eredità mal risolte che possono aver provocato morti, incidenti, violenza e aggressività, ti chiedo, Signore, di benedirci e di allontanare da noi tutto questo male.

Il nemico approfitta di queste situazioni per instaurare una specie di dominio su tale luogo, ma Tu hai il potere di espellere da qui ogni male. Per questo ti chiedo che il demonio si metta ai tuoi piedi e non torni mai più in questa casa.

Oggi ho preso la decisione di consacrare questa casa a Te. Chiedo che come sei andato a casa degli sposi di Cana di Galilea e lì hai compiuto il tuo primo miracolo, Tu venga oggi nella mia casa ed espella tutto il male che vi possa essere radicato e le possibili maledizioni che vi si trovano.

Per favore, Cristo Signore, espelli ora, con il tuo potere, ogni male, ogni falsa malattia, lo spirito di separazione, l’adulterio, i problemi economici, gli spiriti maligni di aggressività, disobbedienza, blocco affettivo e familiare, qualsiasi consacrazione, incantesimo o evocazione dei defunti, uso di cristalli, energizzazione, ogni tipo di figura e rumore (citate altri elementi che non sono elencati in questa sede ma vi infastidiscono).

Questi mali vengano espulsi ora da questo luogo in nome di Gesù, e non tornino mai più, perché ora questa casa appartiene a Dio ed è a Lui consacrata.

Signore, ti chiedo di espellere da qui tutta l’aggressività tra fratelli, ogni lotta, la mancanza di rispetto e la violenza tra genitori e figli, tra i partner che vi vivono, tra gli abitanti di questa casa e i vicini.

Gli angeli di Dio vengano a vivere con noi. Ogni stanza, sala, bagno, cucina, corridoio e area esterna siano ora abitati da loro. La nostra casa sia una fortezza abitata e protetta dagli angeli del Signore, perché tutta la nostra famiglia resti in preghiera, nella fedeltà dell’amore per Dio, e in essa abitino la pace e la piena concordia.

Grazie, Signore, perché ascolti le mie preghiere. Possiamo servirti ogni giorno e godere sempre della grazia della tua benedizione. Sappi, Signore, che questa casa Ti appartiene. Resta con noi, Signore. Amen.


Di padre Vagner Baia
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26/06/2017 21:16
 
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Ecco come avvengono le influenze demoniache sugli oggetti.
Ma vi spieghiamo perché non dobbiamo temerle

Cosa è un maleficio? Dobbiamo realmente temerlo? Deve spaventarci? La Chiesa, intanto, condanna fermamente la magia.

CONTRO LE PRATICHE MAGICHE

Secondo il «Catechismo della chiesa cattolica» (2117), «tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancora più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare amuleti è biasimevole» (http://www.credereoggi.it).

IL DOCUMENTO DEI VESCOVI

I vescovi della Toscana hanno emanato uno dei documenti più esaustivi e completi in questo campo: la Nota pastorale A proposito di magia e demonologia (giugno 1994). Pur essendo esplicitamente un intervento di natura teologico-pastorale non si occupa solo di riproporre con chiarezza il giudizio dottrinale della chiesa sulle deviazioni della magia, del satanismo e del «maleficio», ma nella espone e analizza il fatto stesso della magia e le sue diverse forme (esorcismo.altervista.org).

LA FATTURA E IL SORTIARUS

Nella “Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Toscana – Maleficio, Possessione diabolica e intervento della Chiesa” si legge:

Una forma particolare di magia, finalizzata a nuocere al prossimo, è rappresentata dal cosiddetto maleficium. Tommaso d’Aquino l’annovera tra i peccati mortali.

Volgarmente viene chiamato «malocchio» («male fatto con lo sguardo») o «fattura» («fare qualcosa di simbolico con l’intenzione di augurare del male o danneggiare»). Si tratta di forme rozze e popolari di magia, a volte poste in atto per ignoranza o per ingenuità, altre volte con una vera e propria intenzione maligna. Colui che ne fa professione deve il suo nome, sortiarius, ad una pratica molto diffusa nel Medioevo, consistente nel prevedere e dirigere i destini con i suoi sortilegi. A sua volta, il sortiarius non è altro che l’erede occidentale dei maghi della Persia antica e dell’Assiria che avevano cominciato con lo studio ufficiale degli astri e avevano finito con il ricorso a metodi occulti indirizzati ad assicurare vendette particolari; ebbe come continuatori diversi gruppi del basso Medioevo fino ai moderni «stregoni» di stampo popolare o di più alto profilo «professionale».

FATTURA COME MALEDIZIONE

La «fattura» è eseguita a danno di qualcuno. Essa viene generalmente intesa come un atto di maledizione, un gesto di condanna o un fenomeno di suggestione in grado di arrecare del male a coloro ai quali è rivolto, senza che si pensi – almeno in modo diretto o esplicito – ad un atto di natura demoniaca. Nonostante il suo carattere di ingenuità, tale atto è da considerare come inaccettabile dal punto di vista cristiano nella misura stessa in cui si pone come un agire contrario alla virtù di religione, alla giustizia e alla carità. Non si può accettare che qualcuno desideri e operi per il male di qualcun altro.

FATTURA COME OGGETTO DEMONIACO

Ben più grave è il «maleficio» che ha la presunzione di consegnare ciò che ne è l’oggetto (elementi inanimati, animali e soprattutto persone) al potere o comunque all’influsso del demonio. In simili casi, in quanto è attuato con questa specifica presunzione, assume la forma della magia «nera» e costituisce un agire gravemente peccaminoso.

IL LEGAME CON LA POSSESSIONE

Scrive sul maleficio Gabriele Amorth: «Può essere attuato in tanti modi diversi: legatura, malocchio, maledizione… Ma diciamo subito che il modo più usato è quello della fattura; e aggiungiamo anche che la fattura è la causa più frequente che noi riscontriamo in coloro che sono colpiti dalla possessione o da altri disturbi malefici» (G. Amorth, Un esorcista racconta).

Si legge ancora: «Il nome deriva dal fare o confezionare un oggetto, formato col materiale più strano e più vario, che ha un valore quasi simbolico: è un segno sensibile della volontà di nuocere ed è un mezzo offerto a Satana perché vi imprima la sua forza malefica»

VARIE DENOMINAZIONI

Secondo l’esorcista «a seconda dello scopo che si prefigge, il maleficio può acquistare varie denominazioni. Può essere di divisione se è diretto a far sì che due sposi, due fidanzati, due amici si separino (…). Può essere di innamoramento, se è diretto a far sì che due si sposino (…). Altri malefici sono per la malattia, ossia perché la persona designata sia sempre malata; altri sono per la distruzione (i cosiddetti malefici a morte)».

QUANDO NON SONO EFFICACI

Padre Amorth precisa: «Spesso i malefici non raggiungono il loro scopo per vari motivi: perché Dio non lo permette; perché la persona colpita è ben protetta da una vita di preghiera e di unione con Dio; perché molti fattucchieri sono inabili, quando non sono dei semplici imbroglioni; perché il demonio stesso, mentitore fin dal principio (come lo bolla il vangelo), inganna i suoi stessi seguaci».

PERCHE’ DIO LI PERMETTE?

L’esorcista chiarisce poi il dubbio sul “perché Dio permette che uno possa nuocere ad un altro?”. «Qualcuno si meraviglia come mai Dio possa permettere queste cose. Dio ci ha creati liberi e non rinnega mai le sue creature, neppure le più perverse; poi alla fine tira le somme e dà a ciascuno quello che ha meritato, perché ognuno sarà giudicato secondo le sue opere. Intanto possiamo usare bene della nostra libertà e ne abbiamo merito; possiamo usarne male e ne abbiamo colpa. Possiamo aiutare gli altri e possiamo danneggiarli con tantissime forme di sopraffazione. Per citare una delle più gravi: posso pagare un killer perché uccida una persona; Dio non è tenuto ad impedirlo. Così posso pagare un mago, uno stregone, perché faccia un maleficio contro una persona; pure in questo caso Dio non è tenuto ad impedirlo anche se, di fatto, molte volte lo impedisce».

IL RIFIUTO DELLA CHIESA

Alcuni fedeli si domandano: è vera la «fattura»? Ha effetti reali? Il demonio si può servire di persone cattive e quindi di gesti come la «fattura» o il «malocchio» per fare del male a qualcuno? La risposta è certamente difficile per i singoli casi, ma non si può escludere, in pratiche di questo genere, una qualche partecipazione del gesto malefico al mondo demoniaco, e viceversa. Per questa ragione la Chiesa ha sempre fermamente rifiutato e rifiuta il «maleficium» e qualunque azione ad esso affine(http://www.amicidomenicani.it).


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11/10/2017 10:24
 
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Tre donne hanno “giocato” alla ouija,
e quello che è accaduto ha terrorizzato tutti

 

Perfino la Polizia ha constatato un fenomeno paranormale

È accaduto nel 1994 e ha avuto un’eco su tutta la stampa spagnola. Lo scenario è stato Linares, Jaén. Come ha spiegato il Diario Jaén, “due donne e una minorenne hanno partecipato a una sessione di ouija e lì è iniziato tutto”.

Il tavolo su cui giocavano ha iniziato a tremare, i quadri volavano e perfino le tende sono state strappate dalle finestre. I termosifoni non smettevano di muoversi e le donne hanno provato a uscire dall’appartamento, ma una forza glielo impediva. Terrorizzate, hanno deciso di chiamare la polizia.

 

La Policía Nacional si è recata sul posto ma non ha potuto risolvere nulla. Gli agenti sono rimasti molto colpiti da ciò che stava accadendo e non sapevano cosa fare. Hanno cercato di capire se ci fosse qualche meccanismo che faceva muovere i quadri e mandava “a gambe all’aria” tutta la casa, ma invano.

Hanno quindi deciso di uscire e di portare le donne in commissariato per raccogliere le loro deposizioni. Pensavano che in questo modo avrebbero posto fine a quegli strani eventi, ma sbagliavano. Al commissariato i fenomeni si sono ripetuti. A questo punto, i poliziotti si sono limitati a raccogliere le testimonianze sull’accaduto.

Secondo quanto hanno spiegato le tre donne, quel giorno hanno deciso di usare la ouija e hanno comunicato con un bambino di nome Agustín. Dopo aver parlato con lui hanno iniziato ad accadere i fatti, si sono spaventate e hanno posto fine al “gioco”.

La polizia ha cercato di rientrare nell’appartamento, ma uno degli agenti è rimasto ferito dopo che una forza soprannaturale loaveva spinto con un vigore incredibile lungo il corridoio. Uno dei poliziotti presenti è stato vari anni fuori servizio per forti conseguenze psicologiche.

Questo episodio, chiamato “caso Linama”, resterà nella storia dei fatti accaduti utilizzando la ouija. Non è stato il più eclatante né il più straordinario, ma è uno dei pochi casi per i quali esistono un’indagine e un registro. Nessuno dubita di ciò che è avvenuto lì, e anche la Polizia ha testimoniato gli insoliti fatti.

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In conclusione, questo fatto indica che le forze del male possono essere evocate attraverso questi strumenti apparentemente innoqui e da molti considerati solo giochi.
SI tratta in realtà di variante altrettanto pericolosa, del sistema del bicchierino o di altri sistemi analoghi, tutti finalizzati a captare forze incontrollabili che possono nuocere gravemente.
NON FARLO E' DUNQUE UNA SCELTA NECESSARIA, SE NON SI VUOLE RISCHIARE DI FARE DANNI SERI





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07/11/2017 21:16
 
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5 fatti su Satana che potreste non sapere
Philip Kosloski |

Può predire il futuro? Muove gli oggetti nelle stanze?

Satana e i demoni suoi seguaci sono figure misteriose del regno spirituale che ci tormentano quotidianamente, anche se in genere la loro azione è invisibile all’occhio umano.

La Scrittura ha molto da dirci su Satana e i suoi servitori, e nel corso dei secoli la Chiesa ha approfondito la sua conoscenza di questi esseri spirituali malevoli.

Ecco cinque fatti che aiutano a gettare più luce su queste creature oscure.

1. Cos’era Satana prima della sua caduta nell’oscurità?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che “la Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio” (CCC, n. 391). È chiamato tradizionalmente Lucifero, o “portatore di luce”, perché era un angelo brillante di luce (cfr. Isaia 14, 12-15).

Oltre a questo, la Chiesa ha varie tradizioni sul tipo di angelo che era Satana. San Tommaso d’Aquino afferma nella sua Summa che “il cherubino è interpretato come ‘pienezza di conoscenza’, mentre ‘serafino’ significa ‘chi è infiammato’ o ‘chi accende il fuoco’. Di conseguenza il cherubino deriva dalla conoscenza, che è compatibile col peccato mortale, mentre il serafino deriva dal calore della carità, che è incompatibile con il peccato mortale. Il primo angelo che ha peccato è quindi chiamato non serafino ma cherubino”.

Ad ogni modo, non ci sono dichiarazioni dogmatiche della Chiesa relative al fatto che Satana fosse un cherubino o un serafino.

2. Satana (o qualsiasi demonio) può predire il futuro?
Il Catechismo dichiara che “la potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura” (CCC, n. 395).

La risposta breve alla domanda è “No”. Gli angeli caduti (così come quelli buoni) non hanno accesso al futuro a meno che Dio non glielo riveli. Come dice Gesù nel Vangelo di Marco, “quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre” (Marco 13, 32).

Dall’altro lato, possono fare predizioni sul futuro basate sull’osservazione. I demoni sono per natura estremamente intelligenti e possono osservare persone ed eventi molto da vicino, intuendo cosa accadrà. Essenzialmente, possono “predire” il futuro con limitata accuratezza, non perché sanno qualcosa di nascosto, ma perché sono in grado di osservare e di offrire una predizione generale come qualsiasi essere umano intelligente.

3. Possono muovere oggetti fisici?
Gli esseri angelici sono creature spirituali potenti e hanno un potere limitato per quanto riguarda le cose fisiche. Per la maggior parte del tempo, i demoni mettono in atto trucchi visivi influenzando negativamente la nostra mente con illusioni, facendo sembrare che qualcosa si stia muovendo quando in realtà non è così.

Altre volte possono muovere oggetti fisici, facendoli volare in una stanza come si può vedere in vari film dell’orrore. Accade raramente, ma può succedere. Tommaso d’Aquino dedica una questione della sua Summa a spiegare come si può verificare questo fatto.

4. A cosa assomiglia Satana?
Tutti gli angeli sono puro spirito, intendendo che non possiedono un corpo fisico, anche se a volte possono assumere le sembianze di un umano o di qualche altra creatura. La forma visibile che viene spesso riferita nelle Scritture o nelle storie popolari è semplicemente una facciata, una maschera che indossano di modo che possiamo vederli con i nostri occhi, altrimenti sono creature naturalmente invisibili.

Gli artisti hanno utilizzato varie immagini per rappresentare Satana, come un drago, un serpente o altre creature mitiche, ma in base alla natura di Satana questi è privo di forma fisica.

5. Satana può gettare le persone all’ Inferno?
Il Catechismo è molto chiaro al riguardo: “Morire in peccato mortale senza essersene pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una nostra libera scelta. Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola ‘inferno’” (CCC, n. 1033).

In poche parole no, Satana non può gettare le persone all’Inferno. Scegliamo di andarci per il nostro rifiuto di Dio. Satana può influenzarci durante il nostro soggiorno sulla Terra, ma siamo comunque liberi e compiere questa scelta alla fine della nostra vita. Se un essere umano va all’Inferno, è perché ha scelto di farlo e ci va liberamente.
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07/11/2017 21:39
 
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Non conoscete la neostregoneria luciferiana? Leggete qui
Gris Imola

La neostregoneria luciferiana è il sostrato della New Age e della Wicca. In cosa consiste? Nel credere Lucifero “ll principe del bene e della creazione misconosciuto e ingiustamente perseguitato dalla Chiesa cristiana” (Joseph M. Verlinde, “Attacco al cristianesimo”, ed Carismatici Francescani, ed 2008, p.171).

Per la New Age, Satana o Lucifero sarebbe la “energia attiva in senso cosmico dell’Universo” (H.P. Blavatsky, La dottrina segreta, V, 11.18 ) e secondo il newager David Spangler “Lucifero agisce in ognuno di noi per introdurci in uno stato di perfezione … [se facciamo] la ‘Iniziazione luciferina’ [un atto di consacrazione a Lucifero] … giungendo pienamente alla presenza della luce e della perfezione”» (P. Felicisimo Martinez Diez, New Age e fede cristiana, 23). Questo avverrebbe attraverso le “energie occulte luciferine” che ci vogliono superbamente fare “uguali a Dio” senza Cristo (cfr. Is.14) attraverso la magia del “secondo legno di vita” che ci farebbero passare dallo stato duale allo stato non-duale: la monade energetica, il divino.

Scopo della New Age? La distruzione del cristianesimo con l’avvento astrologico dell’età dell’acquario (newagers) che soppianterà quella dei pesci (cristiani) diventando con una INIZIAZIONE MAGICA il divino in autosviluppo fino ad avere potere e controllo illimitato, creando la Realtà: la monade energetica che parla con il resto di se stessa attraverso il channeling, le tecniche olistiche. Dietro alla AURA come “cifra alta della salute olistiche” – che non è altro che il banalissimo ‘effetto corona’ di ionizzazione di un gas inerte – e delle ENERGIE (ki, prana, kundalini, energia cosmica, ecc.) tipiche del tantrismo e del magnetismo animale – che la fisiologia medica e la scienza non ha mai misurato sotto condizioni di controllo – si nasconde il tentativo magico di asservimento degli spiriti Deva (lett. “illuminitati” o “luciferini” o “energie occulte luciferine”) mediante le tecniche di medianità ad ectoplasma o ad aura da cui Patanjali e Ramakrishna mettono severamente in guardia: “chi evoca i Deva viene da essi alienato [infestato] e non può fare una vera esperienza spirituale”. Tali tecniche che la New Age presenta come “NATURALI” sono in realtà tecniche di magia sessuale mimetizzate per evocare con la medianità i Deva (lett. “illuminati” o “luciferini” o “energie occulte”). Possono iniziare lunghi e dolorosi mali malefici!

Per la Wicca Lucifero sarebbe una emanazione della dea primordiale Diana con la quale si unirebbe per dar vita ad Aradia (Erodiade), la regina delle streghe che avrebbe il compito, secondo il “Vangelo delle Streghe” (1899) di Charles G. Leland, di venire sulla Terra per insegnare l’arte delle stregoneria (legare con malefici, avvelenare, ecc.) mentre Lucifero viene presentato come “uno spirito benigno e non maligno … Lucifero la luce conquistata dall’oscurità”.

Aradia “viene celebrata per aver perfezionato le arti magiche tra cui la guarigione, la divinazione con carte, la chiromanzia, l’addomesticamento delle bestie feroci, la comunione con gli spiriti e la comprensione del linguaggio degli elementi … insegnando alle streghe come evocarla” (Shahrukh Husain, EDTS, “La Dea”, p.155). Scopo della Wicca? “Liberarsi dalla schiavitù per essere liberi [onnipotenti] … [allo scopo] Diana tutti i diavoli dell’inferno chiamerà”, afferma Leland; “operiamo con le energia della Terra e ci armonizzaziamo [lett. “otteniamo il potere”] in una consapevolezza amorosa … occupandoci della salute, dell’amore e del raggiungimento di un equilibrio interiore” (N. Drury, Th “Occult experience”, Robert Hale, London, 1987, p.51) in un superamento neopagano del cristianesimo. “Il fine ultimo del culto [Wicca] è raggiungere la pienezza individuale ed universale collegandosi alla Dea multiforme insita nella mente umana” (Shahrukh Husain, EDTS, “La Dea”, p.154) e secondo la wiccam Diane Stein “la magia è l’arte di mutare coscienza a proprio piacimento, sostiene la Wicca. Non vi sono limiti, ma solo la volontà” [di potenza sulla Realtà] (Diane Stein, “Il libro del reiki”, Armenia, Milano 1997 (collana PAN), p.253). Quali le forme di magia usate dalla Wicca? “Nella Wicca come in altre forme contemporanea di pratiche esoteriche, la magia è suddivisa in ‘nera’ e ‘bianca’ e la distinzione dipende innanzitutto dall’intento con cui viene praticata. La magia nera è usata per nuocere ad un altra persona … La magia bianca, invece, persegui fini ‘benefici’ ed è spesso associata con riti di ‘guarigione’ [in realtà di ‘effetto sospensione’ dove Lucifero non guarisce ma sospende o sposta la malattia per legare la persona] … e ampliamento della consapevolezza” (N. Drury, “Il labirinto della nuova spiritualità”, ed Mediterranee, p.85). Secondo una strega wiccan “La strega è una persona che conosce il bene e il male … può scegliere l’ombra anzichè la luce … Sappiamo bene che colei che può fare guarire può fare ammalare e che la vita per qualcuno può significare la morte per altri” (Laura Rangoni, La magia con la natura, Xenia, Milano, 2004, p.8). Secondo la sacerdotessa wiccan Vivianne Crowley: “il divino … è una egergia che permea tutte le cose viventi” (Francesco Dimitri, “Neopaganesimo”, Castelvecchi, 2005, p.85). Come viene fatto? Attraverso una INIZIAZIONE MAGICA, un “RITO, una celebrazione religiosa ma anche uno scopo magico: quello di creare un cono di potere che possa propiziare il futuro di chi vi prende parte” (Francesco Dimitri, “Neopaganesimo”, ed Castelvecchi, 2005, p.8). Nel Grande Rito della Wicca “mette in atto l’atto sessuale del Dio e della Dea che può essere compiuto da un sacerdote o da una sacerdotessa nella realtà o in forma simbolica, immergendo l’athame, la spada della strega, nel calice. La ‘discesa della luna’ è un’importante cerimonia … la Somma Sacerdotessa che [evoca] la Dea chiedendole di scendere dalla Luna piena, diventa un tramite (MEDIUM) della presenza della Dea” (Shahrukh Husain, EDTS, “La Dea”, p.155). Possono iniziare lunghi e dolorosi mali malefici!

Quindi sia nella New Age sia nella Wicca:
1) Si evoca Lucifero o le “energie” o “demoni” o “Deva” (Diana, Aradia, Iside, ecc.) – del proprio Grimorio o pantheon pagano privato – per ottenere un “aggancio astrale … per fondersi con l’entità evocata … e sentirsi l’entità evocata” (D. DELLEPIANE, Magia sessuale: manuale di iniziazione, Roma 2005);

2) Il mezzo è una INIZIAZIONE MAGICA per risvegliare, fondersi e controllare i POTERI MEDIANICI OCCULTI;

3) Lo scopo è diventare SIDDHA “superiore ad ogni divinità … per il quale non esiste karma, nè rinascita, nè cosa che debba essere fatta o cosa che non debba essere fatta” (cfr. J. Evola, Lo Yoga della potenza, ed Mediterranee, Roma 2006, 210). Non esiste il bene o il male (dimensione oggettiva) ma solo la propria volontà di potenza (dimensione soggettiva).

4) Non viene negato esplicitamente il cristianesimo ma lo si svuota progressivamente. Lucifero sarebbe il vero Cristo che è venuto come esempio per dire come ciascuno può diventare – con l’utilizzo della magia o tecniche olistiche – il divino, mentre il Cristo proposto dalla Chiesa sarebbe un Cristo adulterato da San Paolo che ha portato il senso di colpa del “peccato” nell’uomo facendogli credere erroneamente che non è un dio in autosviluppo.

5) Si allontana le “anime” da Cristo e dalla Sua unica Chiesa – infatti diavolo significa anche “divisore” [da Dio] – perchè lo scopo di Lucifero è di privarle della “grazia sacramentale” per farne più facilmente scempio.

San Paolo ci ricorda: “E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo [di Lucifero], ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio. Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono [perchè sono demoni]; ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire? Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni [paganesimo]! Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo” (Gal.4,6-11). Così avete “resa vana [per la vostra salvezza] la croce di Cristo” (1Cor.1,17).

Su Lucifero ci dice il profeta Sant’Isaia: “Negli inferi è precipitato il tuo fasto, la musica delle tue arpe; sotto di te v’è uno strato di marciume, tua coltre sono i vermi. Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso!” (Is.14,11-15).

La neostregoneria luciferiana sebbene si presenti come una sorta di “religione” raffinata e politeista che mira a comunicare e unirsi agli dèi con gli strumenti del narcisismo e della sessualità considerati “valori assoluti” opponendosi al cristianesimo considerato come la religione che nega il piacere e invita al sacrificio, in realtà si rivolge sempre alle “forze dell’occulto” evocandole con la magia (cfr. Aldo Buonaiuto, La trappola delle Sette, ed Sempre, 2011, pp.110-111).

Leggi anche: Suor Emmanuel Maillard: ho incontrato Gesù mentre ero in ostaggio dell’occultismo
TESTIMONIANZA SULL’OCCULTISMO – Allora la regina delle streghe nere, Doreen Irvine, prese la Bibbia e aprendola lesse: “Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm.8,38) e pensò: “Nè strega, nè satanista. Nessuo mi avrebbe separato da Gesù … Il mio Gesù era PIU’ FORTE di ogni strega o satanista e nulla mia accadde … Non potevo starmene zitta – malgrado le minacce di morte delle altre streghe nere – riguardo alla malvagia ragnatela che la magia costruiva … Vidi Lucifero, mi disse ‘Tu sei mia, devi ubbidirmi, stai lontana dai critiani o morirai … senti delle grandi mani pelose raggiungermi ed afferare la mia gola … Ma intanto dicevo, “Sto venendo, Gesù … togli le tenebre da me” … Ho conosciuto persone che dicono essere dedite alla magia bianca che fanno pratiche di vuduismo con una bambolina d’argilla per fare del male … Gesù mi ha salvata … Oggi la malvagità è in aumento e sempre più persone cadono nella trappola dell’occultismo e della diabolica ragnatela della magia [bianco o nera che sia!]” (Doreen Irvine, Dalla Magia Nera a Cristo, ed.CLC, 2006).

TESTIMONIANZA SULLA TECNICA OLISTICA DELLA NEW AGE: REIKI – La ex rikista Chiara ci porta la sua bellissima esperienza: “[Dice Chiara] Non posso nascondere che le persone a cui io e miei amici facevamo reiki stavano meglio. Con il tempo e la conversione ho capito che la guarigione è soltanto passeggera, infatti a me e mia mamma sono ritornati tutti i malanni. La finta guarigione serve a Satana per tenere in pugno le anime e farle continuare su questa via non buona che allontana da Gesù … In poco tempo il reiki divenne il mio mondo … arrivò anche per me il giorno in cui vidi il mio spirito guida. Mi apparve sotto le sembianze di mio zio a cui ero molto affezionata … Con passare del tempo lo spirito guida incominciò a darmi dei comandi … incominciai a chiedergli ‘Perché devo fare questo?’. Subito, egli mi rispondeva: ‘Smetti di pensare’. Divenni quasi schiava del reiki … ad inventare con i miei amici i simboli del reiki … andavo in trance … cominciai a fare scrittura automatica … gli spiriti mi dissero che mi sarei reincarnata in un indiano di nome ‘cavallo pazzo’ … Ma litigavo con le persone, piangevo sempre ed ero chiusa nella mia camera … Capii che questa tristezza veniva dal Maligno … Una sera ci fu la svolta … trattando l’amico Fabio improvvisamente gli occhi gli si rovesciarono e con sguardo diabolico mi minacciò, comportandosi come un posseduto … Solo quando recitai le litanie allo Spirito Santo che un sacerdote pocanzi mi aveva regalato la situazione si è calmata … Da quel momento è iniziato il mio percorso di vera cristiana: confessione, comunione, preghiera (quella vera), stato di grazia ed esorcismi; sì, perché gli spiriti [Deva] non volevano mollarmi … Mi è riapparso una delle ultime volte lo spirito guida e gli ho detto che non ne volevo sapere più nulla ma lui ha detto ‘sono venuto a riprendere quello che è mio’, e subito mi sono sentita soffocare. E’ stata una lunga battaglia [ma Gesù mi ha salvato]” (A. Colzi, Spiritismo, New Age, Sai Baba, …, ed Città Idiale, 2010, 102-111).

TESTIMONIANZA SULLA WICCA – “PARIGI – … All’ interno la polizia di Kremlin Bicetre, quartiere periferico di Parigi, ha scoperto tre cadaveri. La sacerdotessa di Belzebù , il suo”diacono” e una giovane adepta s’erano suicidati. In modo orribile: un colpo di fucile a pompa nel primo caso e l’ impiccagione negli altri. E subito la Parigi dell’intellighentsia demoniaca s’è messa a discutere e commentare in tv e sui giornali. Le sette, oggi, hanno il discutibile onore della prima pagina. Non c’è da scherzare. Quella in cui s’è compiuto l’ estremo rito del suicidio non aveva, almeno in Francia, che cinquecento seguaci, ma tre milioni nel resto del mondo. Aveva la sua regolare targa di ottone all’ ingresso del padiglione su cui era incisa questa sigla: Wicca. Una sigla che potrebbe significare associazione mondiale della stregoneria, dal termine inglese witchcraft. Aveva una autorizzazione ad esercitare secondo la legge del 1901 che regola le attività delle associazioni. La Wicca, inoltre, era conosciuta dall’Unione nazionale delle associazioni per la difesa delle famiglie e dell’individuo. Il che suona un po’ strano. I tre personaggi di questa storia si sono uccisi per motivi misteriosi.
La polizia mostrava una certa fretta a chiudere il caso dopo aver verificato che non poteva trattarsi di un omicidio. La sacerdotessa, Nicole Letellier, 46 anni, si faceva chiamare “Diana Lucifera”, cosa che non deve stupire perché una divinità pagana come Diana è legata ad antiche tradizioni demoniache, come quei venti gatti che gironzolavano nelle stanze. Il convivente di Nicole Letellier, Jack Coutela, era più anziano. L’adepta, che aveva 27 anni, e’ stata definita dai giornalisti come un’ emarginata. Si chiamava Dominique Dessaux ed era bella… Danze al lume di candela, strani canti ritmati e inneggianti alle potenze oscure del male e poi, stando alle testimonianze, tante orge con donne e uomini nudi allacciati in posizioni inequivocabili. D’estate i riti avvenivano in giardino e spesso sono state notate al cancello del padiglione automobili di lusso come Ferrari e Rolls Royce.
C’era una Parigi aristocratica e ricca che faceva visita alla coppia della rue Danton e partecipava alla loro “liturgia”. La polizia avrebbe trovato registri di presenza e una serie di videocassette, materiale scottante farcito di scene orgiastiche. Volti e nomi che sono ormai agli atti dell’inchiesta e che, se rivelati, potrebbero fare molto scalpore. “Diana Lucifera” aveva annunciato una morte collettiva per il 1996. Forse s’era stancata di aspettarla, forse il demonio le aveva ingiunto di raggiungerlo in chissà quale profondità e in chissà quale dimensione. Ultimamente era stata invitata a una trasmissione televisiva sull’esorcismo e, non essendole stata concessa la parola, aveva insultato la presentatrice. E’ stata lei la prima ad uccidersi, poi il vecchio e la giovane donna. I gatti di Satana, in ottima salute, sono stati accolti in un centro della protezione animali di Chirac, sindaco di Parigi”
(Munzi Ulderico, “Corriere della Sera”, 28 marzo 1995, p.9).
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24/11/2017 11:08
 
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5 COSE DA SAPERE SUL DEMONIO

Satana e i demoni suoi seguaci sono figure misteriose del regno spirituale che ci tormentano quotidianamente, anche se in genere la loro azione è invisibile all’occhio umano.

La Scrittura ha molto da dirci su Satana e i suoi servitori, e nel corso dei secoli la Chiesa ha approfondito la sua conoscenza di questi esseri spirituali malevoli.

Ecco cinque fatti che aiutano a gettare più luce su queste creature oscure.

1. Cos’era Satana prima della sua caduta nell’oscurità?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che “la Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio” (CCC, n. 391). È chiamato tradizionalmente Lucifero, o “portatore di luce”, perché era un angelo brillante di luce (cfr. Isaia 14, 12-15).

Oltre a questo, la Chiesa ha varie tradizioni sul tipo di angelo che era Satana. San Tommaso d’Aquino afferma nella sua Summa che “il cherubino è interpretato come ‘pienezza di conoscenza’, mentre ‘serafino’ significa ‘chi è infiammato’ o ‘chi accende il fuoco’. Di conseguenza il cherubino deriva dalla conoscenza, che è compatibile col peccato mortale, mentre il serafino deriva dal calore della carità, che è incompatibile con il peccato mortale. Il primo angelo che ha peccato è quindi chiamato non serafino ma cherubino”.

Ad ogni modo, non ci sono dichiarazioni dogmatiche della Chiesa relative al fatto che Satana fosse un cherubino o un serafino.

2. Satana (o qualsiasi demonio) può predire il futuro?
Il Catechismo dichiara che “la potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura” (CCC, n. 395).

La risposta breve alla domanda è “No”. Gli angeli caduti (così come quelli buoni) non hanno accesso al futuro a meno che Dio non glielo riveli. Come dice Gesù nel Vangelo di Marco, “quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre” (Marco 13, 32).

Dall’altro lato, possono fare predizioni sul futuro basate sull’osservazione. I demoni sono per natura estremamente intelligenti e possono osservare persone ed eventi molto da vicino, intuendo cosa accadrà. Essenzialmente, possono “predire” il futuro con limitata accuratezza, non perché sanno qualcosa di nascosto, ma perché sono in grado di osservare e di offrire una predizione generale come qualsiasi essere umano intelligente.

3. Possono muovere oggetti fisici?
Gli esseri angelici sono creature spirituali potenti e hanno un potere limitato per quanto riguarda le cose fisiche. Per la maggior parte del tempo, i demoni mettono in atto trucchi visivi influenzando negativamente la nostra mente con illusioni, facendo sembrare che qualcosa si stia muovendo quando in realtà non è così.

Altre volte possono muovere oggetti fisici, facendoli volare in una stanza come si può vedere in vari film dell’orrore. Accade raramente, ma può succedere. Tommaso d’Aquino dedica una questione della sua Summa a spiegare come si può verificare questo fatto.

4. A cosa assomiglia Satana?
Tutti gli angeli sono puro spirito, intendendo che non possiedono un corpo fisico, anche se a volte possono assumere le sembianze di un umano o di qualche altra creatura. La forma visibile che viene spesso riferita nelle Scritture o nelle storie popolari è semplicemente una facciata, una maschera che indossano di modo che possiamo vederli con i nostri occhi, altrimenti sono creature naturalmente invisibili.

Gli artisti hanno utilizzato varie immagini per rappresentare Satana, come un drago, un serpente o altre creature mitiche, ma in base alla natura di Satana questi è privo di forma fisica.

5. Satana può gettare le persone all’ Inferno?
Il Catechismo è molto chiaro al riguardo: “Morire in peccato mortale senza essersene pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una nostra libera scelta. Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola ‘inferno’” (CCC, n. 1033).

In poche parole no, Satana non può gettare le persone all’Inferno. Scegliamo di andarci per il nostro rifiuto di Dio. Satana può influenzarci durante il nostro soggiorno sulla Terra, ma siamo comunque liberi e compiere questa scelta alla fine della nostra vita. Se un essere umano va all’Inferno, è perché ha scelto di farlo e ci va liberamente.
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29/11/2017 22:06
 
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Dalle bugie all'induzione al peccato. Siate consapevoli dei giochi subdoli di Satana!


San Tommaso d’Aquino scoperchia i trucchi del diavolo. Dal modo in cui induce l’uomo a peccare sino alle bugie: il frate domenicano nelle sue opere spiega chiaramente queste “operazioni” di Satana sull’uomo.


Papa Francesco in “Il diavolo c’è” (Edizioni San Paolo) – una raccolta dei suoi interventi a cura di Diego Manetti – cita in particolare due scritti di Tommaso.


Perché il diavolo è bugiardo


Bergoglio ci ricorda, infatti, che nel “Commento al Vangelo di san Giovanni“, il frate-teologo spiega:



“Non ha perseverato nella verità”. In proposito va notato che esistono due tipi di verità: c’è la verità della parola, e la verità delle opere. La verità della parola si ha quando uno proferisce con la bocca quello che pensa nel cuore e che corrisponde alla realtà […]. Si ha invece la verità della giustizia, o delle opere, quando uno compie quello che gli compete secondo l’ordine della propria natura. Vi ha accennato […] il Signore là dove dice: “Chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”.



A proposito di questa verità, in rapporto al demonio – ricorda San Tommaso – il Signore afferma: “Non ha perseverato nella verità” della giustizia, perché abbandonò l’ordine della propria natura, che era la sottomissione a Dio per conseguire da lui la beatitudine e l’appagamento del proprio desiderio naturale. Perciò, avendo tentato di conseguire ciò contando su sé stesso, decadde dalla verità.



Come ci induce al peccato


© Public Domain

Nella Quaestio disputata de Malo, q. 3, art. 4 / 58, Tommaso (nella foto un ritratto dell’aquinate), invece, spiega i due modi in cui Satana prova ad indurre l’uomo al peccato.



Il diavolo può indurre l’uomo a peccare, persuadendolo internamente. Il diavolo muove la volontà dell’uomo come chi persuade […]. Il diavolo inganna […] muovendo gli spiriti animali e gli umori interni del corpo, il cui movimento origina quelle rappresentazioni. È capace d’impedire l’uso della ragione, come nei posseduti. […] Il demonio è detto tentatore, perché saggia gli uomini, per sapere da quali rappresentazioni sono più soggiogati.


[…] Bisogna dire che, come sopra è stato detto, il diavolo non può essere la causa del peccato dell’uomo come uno che muove direttamente la volontà, ma soltanto alla stregua di chi persuade. Ora, persuade l’uomo a fare qualcosa in due modi: in modo visibile e in modo invisibile.




Visibile


In modo visibile, il diavolo agisce come quando si manifesta all’uomo sensibilmente sotto una certa forma e gli parla sensibilmente e lo persuade al peccato, come tentò il primo uomo nel paradiso sotto forma di serpente e Cristo nel deserto, apparendogli visibilmente sotto una certa forma.


Invisibile


Tuttavia, conclude Tommaso, non si deve pensare che persuade l’uomo solo in questo modo, poiché seguirebbe che, per istigazione del diavolo, non si commetterebbero se non quei peccati che persuade di commettere, manifestandosi in modo visibile. E perciò bisogna dire che istiga l’uomo a peccare anche in modo invisibile.


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20/08/2018 10:51
 
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IL RITO DEGLI ESORCISMI

De exorcismis et supplicationibus quibusdam


riportiamo da wikipedia, notizie al riguardo di questo testo di guida agli esorcismi:

De exorcismis et supplicationibus quibusdam è un documento di 84 pagine della chiesa cattolica che descrive il rito dell'esorcismo. Rivisto il 26 gennaio 1998 e promulgato tramite decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 22 novembre 1998, è stato l'ultimo libro liturgico a essere oggetto di revisione dal concilio Vaticano II (1962-65). Prima della sua stesura, era in uso il Rituale tridentino del 1614. Sebbene il documento fosse stato originariamente pubblicato in latino, ne esistono versioni disponibili anche in altre lingue.[1][2]

Seguendo una tendenza cattolica tipica del pontificato di Leone XIII nel diciannovesimo secolo, ossia di avvicinarsi con i piedi di piombo ai casi di presunta possessione, nel nuovo testo compare un avvertimento a non confondere i sintomi di una malattia mentale e quelli di una possessione demoniaca, per non ledere né la persona da sottoporre alla pratica esorcizzante né l'immagine della Chiesa. Lo stesso pontefice riprese con decisione il culto di san Michele Arcangelo e trascrisse il più importante esorcismo di cui la Chiesa dispone.

Vengono inoltre rimosse alcune descrizioni di Satana,[1] considerate inconsistenti con la dottrina ecclesiastica, soffermandosi a indicare semplicemente il diavolo come uno "spirito senza forma, colore e odore". Sebbene possa manifestarsi sotto diverse forme, l'esistenza di Satana rimane quella di un angelo, ribelle a Dio, ma della sostanza, lo spirito, di cui sono tutti gli angeli. È quindi una sostanza reale di carattere metafisico o spirituale senza attributi fisici, che acquisisce a seconda della forma che sceglie di assumere: un corpo umano che gli è permesso di inabitare, un animale mosso dall'esterno o materializzato dal nulla. Secondo il tomismo e l'angelologia tradizionale, gli angeli sono incorporei, possono apparire senza essere un corpo umano o animale.

De exorcismis et supplicationibus quibusdam viene utilizzato per specifici esorcismi, eseguiti solo sotto espresso permesso del vescovo. Il testo viene recitato da un prete in una cerimonia formale. Per gli esorcismi di minore entità, sono usate anche altre forme del rituale, tra le quali la preghiera a San Michele di papa Leone XIII.[3]



Quello che segue è il testo completo riportato da:
http://www.liturgia.maranatha.it/Esorcismi/introdpage.htm

Riservato ai sacerdoti incaricati, e qui riportato a solo scopo conoscitivo

INTRODUZIONE


Dichiarazione del Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana
Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei
Sacramenti: Decreto di conferma della versione in italiano
Conferenza Episcopale Italiana: Presentazione
Decreto della Congregazione per il Culto divino e la
Disciplina dei Sacramenti (n. 1280/98/L del 22-11-1998)


==
.

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA




Prot. N. 1408/01

Questa versione italiana del «De exorcismis et supplicationibus quibusdam» è stata approvata secondo le delibere dell'Episcopato e ha ricevuto la conferma della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, con decreto Prot. N. 1499/01/L del 21 settembre 2001.

La presente edizione deve essere considerata «tipica» per la lingua italiana, ufficiale per l'uso liturgico.

Questi nuovi testi del «Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari» si potranno adoperare appena pubblicati; diventeranno obbligatori dal 31 marzo 2002, Pasqua di Risurrezione.

Roma, 25 novembre 2001
Solennità di N.S. Gesù Cristo, Re dell'universo




+ CAMILLO CARD. RUINI
Vicario Generale di Sua Santità
per la Diocesi di Roma
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana




°



CONGREGATIO DE CULTU DIVINO
ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM




Prot. n. 1499/01/L


ITALIÆ





Instante Eminentissimo Domino Camillo Card. Ruini, Vicario Generali pro Urbe eiusque districto, Coetus Episcoporum Italiae Praeside, litteris 19 iulii 2001 datis, vigore facultatum huic Congregationi a Summo Pontifice IOANNE PAULO II tributarum, interpretationem italicam partis Ritualis Romani cuius titulus est De exorcismis et supplicationibus quibusdam, prout in adiecto exstat exemplari, libenter confirmamus.

In textu imprimendo inseratur ex integro hoc Decretum, quo ab Apostolica Sede petita confirmatio conceditur.

Eiusdem insuper textus impressi duo exemplaria ad hanc Congregationem transmittantur.

Contrariis quibuslibet minime obstantibus.

Ex aedibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 21 septembris 2001.





GEORGIUS A. CARD. MEDINA ESTÉVEZ
Praefectus



+ FRANCISCUS PIUS TAMBURRINO
Archiepiscopus a Secretis






*


CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA



PRESENTAZIONE

1. La Conferenza Episcopale Italiana, pubblicando il «Rito degli esorcismi», traduzione integrale del De exorcismis et supplicationibus quibusdam, promulgato con decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 22 novembre 1998, è consapevole di offrire ai pastori d'anime e, in particolare, agli esorcisti un libro liturgico che nell'attuale situazione del nostro Paese risponde ad un'avvertita esigenza.


IL CONTESTO CULTURALE E RELIGIOSO ITALIANO

2. Il nuovo «Rito degli esorcismi» vede la luce in una situazione culturale segnata da una larga diffusione di pratiche cultuali deviate o apertamente superstiziose.
La carenza in molte persone di un'incisiva esperienza di fede e di solide convinzioni religiose, la perdita di alcuni importanti valori cristiani e l'oscurarsi del senso profondo della vita concorrono a creare un clima di incertezza e di precarietà, il quale a sua volta favorisce il ricorso a forme di divinazione, a pratiche religiose venate di superstizione, a espressioni rituali di magia e talora perfino a riti estremamente aberranti, come quelli del culto a Satana.

3. Dall'esperienza pastorale risulta che, in alcuni ambienti, la superstizione e la magia convivono con il progresso scientifico e tecnologico; la cosa non sorprende più di tanto se si considera che la scienza e la tecnica non sono in grado di dare risposte ai problemi ultimi dell' esistenza, non essendo competenti sui fini, ma solo sui mezzi. Anzi non è escluso che l'efficienza scientifica e tecnica, stimolando la bramosia di successo, possa in certi casi predisporre l'animo alla ricerca dell' efficienza magica, conferire alle pratiche superstiziose una patina di scientificità e di rispettabilità, suggerendo collegamenti con la medicina, la psicologia, la psichiatria, l'informatica, offrire infine alla magia il supporto per uno sviluppo imprenditoriale di vaste dimensioni, con un movimento di cospicui capitali.

4. Nell'attuale temperie culturale si riscontra un diffuso e malsano interesse per la sfera del demoniaco al quale i mezzi di comunicazione sociale contribuiscono a dare risonanza e supporto. D'altra parte in ampi settori della cultura contemporanea viene spesso sottovalutata o negata la presenza e l'azione di Satana nella storia e nella vita personale. Spesso si prende pretesto dal linguaggio, immaginoso e mitico, di cui a volte si servono la Scrittura, la Tradizione e la predicazione popolare, per rifiutare, senza il necessario discernimento, insieme all'involucro verbale anche il reale contenuto della Rivelazione e della dottrina della Chiesa.


LA VIGILANZA CRISTIANA

5. Il discepolo di Cristo, alla luce del Vangelo e dell'insegnamento della Chiesa, crede che il Maligno e i demoni esistono e agiscono nella storia personale e comunitaria degli uomini. Il Vangelo, infatti, descrive l'opera di Gesù come una lotta contro Satana (cf. Mc l, 23-28. 32-34. 39; 3, 22-30 e passim). Anche la vita dei suoi discepoli comporta una battaglia che «non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male» (Ef 6, 12).

6. Gesù Cristo ha vinto Satana e ha definitivamente spezzato il dominio dello spirito maligno (cf. Col 2, 15; Ef 1, 21; Ap 12, 7-12), egli è «il più forte» che ha vinto «il forte» (cf. Lc 11, 22). Con la potenza dello Spirito, santo e santificatore, continua incessantemente quest' opera vittoriosa. In Lui vincitore anche noi abbiamo vinto. Per chi è radicato in Cristo la paura del demonio, quale stato d'animo che paralizza la vita e la rende cupa, non ha ragione di essere. La lotta contro il male impegna incessantemente il credente, ma ormai non può più costituire motivo di disperazione in quanto condotta nella certezza che il male già è stato sconfitto e il suo potere è limitato. È necessario invece un atteggiamento di continua vigilanza, secondo il monito dell'apostolo Pietro: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede» (1 Pt 5, 8-9).

7. La vigilanza deve essere esercitata soprattutto nei confronti dell'azione ordinaria di Satana, con la quale egli continua a tentare gli uomini al male. Proprio la tentazione è il pericolo più grave e dannoso in quanto si oppone direttamente al disegno salvifico di Dio e all'edificazione del Regno. Satana riesce a impadronirsi davvero dell' uomo in ciò che ha di più intimo e prezioso quando questi, con atto libero e personale, si mette in suo potere con il peccato. Per questo il credente vigila per non essere ingannato e prega ogni giorno con le parole suggerite da Gesù: «Padre, non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal Male» (Mt 6, 13).
Invece i fenomeni diabolici straordinari della possessione, dell' ossessione, della vessazione e dell'infestazione sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti, sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato.
Sarebbe quindi da stolti prestare tanta attenzione all' eventuale presenza del Maligno in alcuni fenomeni insoliti e non preoccuparsi affatto della realtà quotidiana della tentazione e del peccato, in cui Satana, «omicida fin dal principio» e «padre della menzogna» (Gv 8, 44), è sicuramente all'opera.


ATTENZIONI PASTORALI

8. L'attuale diffusione delle manifestazioni superstiziose, della magia e del satanismo richiede una certa sollecitudine pastorale, a tener desta la quale può contribuire la pubblicazione e l'uso adeguato del Rito stesso. A questo riguardo è necessario da parte dei pastori d'anime:

- richiamare, con sapienza e prudenza, i fedeli a non ricercare il sensazionale e ad evitare sia la stolta credulità che vede interventi diabolici in ogni anomalia e difficoltà, sia il razionalismo preconcetto che esclude a priori qualsiasi ,forma di intervento del Maligno nel mondo;

- mettere in guardia i fedeli nei confronti di libri, programmi televisivi, informazioni dei mezzi di comunicazione che a scopo di lucro sfruttano il diffuso interesse per fenomeni insoliti o malsani;

- esortare i fedeli a non ricorrere mai a coloro che praticano la magia o si professano detentori di poteri occulti o medianici o presumono di aver ricevuto poteri particolari. Nel dubbio circa la presenza di un influsso diabolico è necessario rivolgersi prima di tutto al discernimento dei sacerdoti esorcisti e ai sostegni di grazia offerti dalla Chiesa soprattutto nei Sacramenti;

- presentare il significato autentico del linguaggio usato dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione e far maturare nei cristiani un atteggiamento corretto riguardo alla presenza e all'azione di Satana nel mondo;

- ricordare nella catechesi e nella predicazione che la superstizione, la magia e, a maggior ragione, il satanismo sono contrari alla dignità e razionalità dell'uomo e alla fede in Dio Padre onnipotente e in Gesù Cristo nostro Salvatore.

9. La genuina vita cristiana è abbandono fiducioso all'amore paterno e provvidente di Dio (cf. Lc 12, 22-31), obbedienza alla sua volontà (cf. Mt 6, 10). Si fonda sul Battesimo, si alimenta con la lettura assidua della Parola di Dio e con la frequente partecipazione all'Eucaristia; si restaura con il sacramento della Riconciliazione; riceve ulteriore sostegno e specificazione dagli altri sacramenti senza dimenticare infine i sacramentali, riti di benedizione istituiti dalla Chiesa per lodare Dio e invocare la sua protezione nelle diverse situazioni della vita.
Il discepolo di Cristo, per superare le difficoltà e realizzare desideri e progetti onesti, unisce alla fiducia in Dio un impegno previdente e responsabile, ricorrendo opportunamente ai mezzi messi a disposizione dal progresso scientifico e tecnologico. Egli sa che la fede cristiana è incompatibile con la superstizione, la magia ed il satanismo, e che essa è invece la migliore alleata dell'impegno responsabile dell'uomo.


IL RITO DELL'ESORCISMO

10. Nella lotta contro Satana, la Chiesa accompagna i fedeli con la preghiera e l'invocazione della presenza efficace di Cristo. È questa del resto la tradizione pastorale ordinaria della Chiesa che prevede Riti di esorcismo nella celebrazione del Battesimo. Nei casi previsti, lo fa in modo specifico con il sacramentale dell' esorcismo, mediante il quale chiede al Signore la vittoria su Satana.

11. Ministro del Rito dell'esorcismo è esclusivamente un sacerdote che per la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto dall'Ordinario idoneo a tale ministero e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo.

12. Il sacerdote esorcista procederà alla celebrazione dell'esorcismo nella forma imperativa solo dopo aver raggiunto la certezza morale sulla reale possessione diabolica del soggetto. Nel discernimento si servirà innanzitutto di criteri tradizionalmente seguiti per individuare i casi di possessione diabolica (cf. Premesse generali, n. 16) e potrà avvalersi del confronto con sacerdoti esorcisti di consolidata esperienza e, in alcuni casi, della consulenza di persone esperte di medicina e di psichiatria.
Di fronte a disturbi psichi ci o fisici di difficile interpretazione il sacerdote non procederà al Rito dell'esorcismo maggiore, ma accoglierà ugualmente le persone sofferenti con carità, le raccomanderà al Signore e le inviterà a servirsi delle preghiere previste dal «Rito degli esorcismi» per l'uso privato (cf. Appendice II, Preghiere ad uso privato dei fedeli).

13. L'esorcismo deve svolgersi in un clima di fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall'influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. Se, come indicato al n. 35 delle Premesse, sono presenti anche alcuni fedeli, questi siano esortati a pregare intensamente secondo quanto previsto dal Rito.
Molto opportunamente, in una visione di fede, il «Rito degli esorcismi» dispone che la formula deprecativa o invocativa (nn. 61. 81. 83) sia ritenuta prioritaria rispetto a quella imperativa (nn. 62. 82. 84). Esso prescrive infatti: «L'esorcista dice la formula invocativa dell' esorcismo maggiore. Se lo ritiene opportuno, aggiunga anche la formula imperativa» (n. 60).

14. È conveniente che gli esorcisti della stessa diocesi si incontrino qualche volta tra loro e con il Vescovo, per condividere le loro esperienze e riflettere insieme. Sembra opportuno che incontri analoghi si svolgano a volte anche a livello interdiocesano e nazionale.

15. Il «Rito degli esorcismi» propone nell'Appendice I (nn. 1-12) una serie di celebrazioni e preghiere, diverse da quelle dell' esorcismo vero e proprio, che possono essere usate dai fedeli, sia personalmente sia comunitariamente sotto la guida di un sacerdote. È doveroso che i fratelli sofferenti siano accompagnati dall'aiuto orante della comunità cristiana, ma in tali incontri di preghiera deve essere accuratamente evitato ogni abuso e ambiguità. Per questo è importante fare riferimento alle direttive della Congregazione per la Dottrina della Fede nell' Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione.

16. Nonostante la riservatezza con cui è normalmente celebrato, il Rito dell'esorcismo non è un fatto privato, ma un evento che riguarda tutta la comunità. L'esorcista infatti è un membro della comunità, agisce in nome di Cristo e, in nome della Chiesa, esercita un ministero specifico. Anche il fedele che chiede l'esorcismo è un membro della comunità, uno di quei membri che la comunità deve amare di un amore preferenziale: quando è in potere del Maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di aiuto, di comprensione e di consolazione.
Il ministero dell' esorcista perciò, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione.

17. L'auspicio è che questo nuovo libro liturgico, strumento prezioso per la preghiera e stimolo per una illuminata azione pastorale, possa alimentare una vicinanza piena di carità accanto a molte persone oppresse dalla sofferenza, in modo che sia resa testimonianza alla presenza di Cristo Salvatore che ha vinto ogni potere nemico della vita.

Roma, 17 maggio 200l



:::




CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO
E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI



Prot. 1280/98/L

D E C R E T O


Fin dai tempi antichi la Chiesa, fedele alla preghiera del Signore, ha previsto, tra i Sacramentali, alcuni riti con i quali chiedere a Dio che i fedeli fossero liberati da ogni pericolo e specialmente dalle insidie del diavolo.

Inoltre nella Chiesa sono stati costituiti gli esorcisti perché, imitando la carità di Cristo, liberassero i fedeli posseduti dal Maligno e intimassero a nome di Dio ai demoni di stare lontani e non nuocere alle creature umane.

Ai nostri giorni è sembrato opportuno rivedere le antiche norme, preghiere e formule contenute nel titolo XII del Rituale Romano, perché il rito rispondesse alle disposizioni della Costituzione Sacrosanctum Concilium, specialmente al n. 79.

Questa Congregazione promulga ora il Rito rinnovato degli esorcismi, approvato dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1998, che dovrà essere usato al posto delle norme e delle formule contenute nel titolo XII del Rituale Romano.

L'edizione latina potrà essere usata subito da coloro che ne hanno diritto. Le Conferenze Episcopali ne curino le traduzioni in lingua volgare e gli adattamenti a norma del diritto, e le propongano per la conferma alla Sede Apostolica.

Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Dalla Sede della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 22 novembre 1998, nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo re dell'universo.



GIORGIO CARD. MEDINA ESTÉVEZ
Prefetto



+ GERARDO M. AGNELLO
Segretario


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INDICE GENERALE


INTRODUZIONE

§ Dichiarazione del Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana
§ Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei
§ Sacramenti: Decreto di conferma della versione in italiano
§ Conferenza Episcopale Italiana: Presentazione
§ Decreto della Congregazione per il Culto divino e la

Disciplina dei Sacramenti (n. 1280/98/L del 22-11-1998)


PROEMIO


PREMESSE GENERALI

I.

La vittoria di Cristo e il potere della Chiesa sui demoni

II.

Gli esorcismi nella missione santificante della Chiesa.

III.

Ministro e condizioni per l' esorcismo maggiore

IV.

Descrizione del rito

V.

Adattamenti spettanti all' esorcista

VI.

Adattamenti di competenza della Conferenza Episcopale



1 - RITO DELL' ESORCISMO MAGGIORE

Riti d'inizio
Litanie dei Santi
Recita di un Salmo
Lettura del Vangelo
Imposizione delle mani
Professione di fede
Preghiera del Signore
Il segno della Croce
Insufflazione
Formule di esorcismo
Rendimento di grazie
Rito di conclusione


2 - TESTI A SCELTA

Salmi
Vangeli
Formule di esorcismo


APPENDICI


I.


Preghiere ed esorcismi per circostanze particolari


II.



Preghiere ad uso privato dei fedeli
Orazioni
Invocazioni alla Santissima Trinità
Invocazioni a Cristo Signore
Invocazioni alla beata Vergine Maria
Invocazione a san Michele Arcangelo
Preci litaniche

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PROEMIO


Nella storia della salvezza sono presenti creature angeliche, alcune delle quali servono il progetto divino e offrono un misterioso e potente aiuto alla Chiesa; altre, invece, decadute dalla loro originaria dignità e chiamate diaboliche, si oppongono alla volontà e all'azione salvifica di Dio, realizzata in Cristo, e cercano di associare l'uomo alla loro ribellione a Dio1.

Nelle Sacre Scritture il Diavolo e i demoni sono indicati con nomi diversi, dei quali alcuni indicano in certo modo la loro natura e il loro operato2. Il Diavolo, detto anche Satana, è chiamato serpente antico e drago. È lui che seduce il mondo intero e combatte contro coloro che osservano i comandamenti di Dio e possiedono la testimonianza di Gesù (Ap 12, 9. 17). È detto nemico degli uomini (1 Pt 5, 8) e omicida fin dal principio (cf Gv 8, 44) per aver reso l'uomo, con il peccato, soggetto alla morte. Per il fatto che con le sue insidie induce l'uomo a disobbedire a Dio, è detto Maligno e Tentatore (cf Mt 4, 3 e 26, 36-44), menzognero e padre della menzogna (cf Gv 8, 44), colui che agisce con astuzia e falsità, come attestano la seduzione dei progenitori (cf Gen 3, 4. 13), il tentativo di distogliere Gesù dalla missione ricevuta dal Padre (cf Mt 4, 1-11; Mc 1, 13; Lc 4, 1-13) e il suo mascherarsi da angelo di luce (cf 2 Cor 11, 14). È detto anche principe di questo mondo (cf Gv 12, 31; 14, 30), cioè signore di quel mondo che è in potere del Maligno (cf 1 Gv 5, 19) e non ha conosciuto la luce vera (cf Gv 1, 9-10). Il suo potere è indicato come potere delle tenebre (cf Lc 22, 53; Col 1, 13) per l'odio che egli porta alla Luce, che è Cristo, e per lo sforzo di attrarre gli uomini alle proprie tenebre. Ma il Diavolo e i demoni, coalizzatisi insieme per opporsi alla sovranità di Dio (cf Gd 6), hanno ricevuto una condanna (cf 2 Pt 2, 4) e costituiscono l'esercito degli spiriti del Male (cf Ef 6, 12). Benché creati come esseri spirituali, essi hanno peccato e sono anche definiti angeli di Satana (cf Mt 25, 41; 2 Cor 12, 7; Ap 12, 7. 9). Ciò può insinuare che dal loro maligno signore sia stata ad essi affidata una qualche particolare missione3.

L'intero operato di questi spiriti immondi, malvagi, seduttori (cf Mt l0, 1; Mc 5, 8; Lc 6, 18. 11, 26; At 8, 7; 1 Tm 4, 1; Ap 18, 2) è stato distrutto dalla vittoria del Figlio di Dio (cf 1 Gv 3, 8). Anche se «tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre che durerà fino all'ultimo giorno»4, Cristo, grazie al suo mistero pasquale di morte e risurrezione, «ci ha strappati dalla schiavitù di Satana e del peccato»5 annientando il loro dominio e liberando tutte le cose dal contagio del male. E siccome l'azione devastante e ostile del Diavolo e dei demoni coinvolge persone, cose, luoghi, manifestandosi in modi diversi, la Chiesa, sempre cosciente che «i giorni sono cattivi» (Ef 5, 16), ha pregato e prega perché gli uomini siano liberati dalle insidie del Maligno.

1 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 332,391,414, 2851.
2 lbidem, nn. 391-395, 397.
3 lbidem, n. 394.
4 CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 37.
5 Ibidem, n. 22.


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PREMESSE GENERALI


I.

La vittoria di Cristo e il potere della Chiesa sui demoni

II.

Gli esorcismi nella missione santificante della Chiesa

III.

Ministro e condizioni per l' esorcismo maggiore

IV.

Descrizione del rito

V.

Adattamenti spettanti all' esorcista

VI.

Adattamenti di competenza della Conferenza Episcopale



I. LA VITTORIA DI CRISTO
E IL POTERE DELLA CHIESA SUI DEMONI

1. La Chiesa crede fermamente che c'è un solo vero Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, un solo principio, creatore di tutte le cose visibili e invisibili6. Tutto ciò che ha creato (cf Col l, 16), nella sua provvidenza Dio lo conserva e lo governa? Nulla egli ha fatto che non sia buono8. Anche «il diavolo ( ... ) e gli altri demoni sono stati da Dio creati buoni per natura, ma essi si sono resi cattivi per propria responsabilità»9. Sarebbero anch' essi buoni se fossero rimasti nello stato in cui erano stati creati; ma avendo abusato della loro naturale perfezione e non avendo perseverato nella verità (cf Gv 8, 44), pur non mutando natura, si sono separati dal sommo Bene al quale dovevano restare fedeli l0.

2. L'uomo è stato creato ad immagine di Dio «nella giustizia e nella santità vera» (Ef 4, 24) e la sua dignità richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere11. Ma, istigato dal Maligno, egli ha usato male del dono della libertà e, per colpa della sua disobbedienza (cf Gen 3; Rm 5, 12), è caduto in potere del diavolo e della morte ed è diventato schiavo del peccato12. Come conseguenza, «tutta la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta che, cominciata fin dalle origini del mondo, durerà, come dice il Signore (cf Mt 24, 13; 13, 24-30. 36-43) fino all'ultimo giorno» 13.

3. Il Padre onnipotente e misericordioso ha mandato nel mondo il suo Figlio amatissimo per liberare gli uomini dal potere delle tenebre e trasferirli nel suo regno (cf GaI 4, 5; Col 1, 13). Così Cristo, «primogenito di ogni creatura» (Col 1, 15), per rinnovare l'uomo vecchio si è rivestito della carne del peccato «per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2, 14); per il dono dello Spirito Santo Egli ha stabilito la natura umana ferita nella condizione di nuova creatura, grazie alla sua Passione e Risurrezione14.

4. Durante la sua vita terrena il Signore Gesù, vincitore della tentazione nel deserto (cf Mt 4, 1-11; Mc 1, 12-13; Lc 4, 1-13), con la sua autorità ha scacciato Satana e gli altri demoni imponendo loro la sua volontà (cf Mt 12, 27-29; Lc 11, 19-20). Beneficando e risanando tutti coloro che erano sotto il potere del diavolo (cf At l0, 38), rese manifesta l'opera della sua salvezza destinata a liberare l'uomo dal peccato e dalle sue conseguenze, come pure dall'autore del primo peccato, omicida fin dall'inizio e padre della menzogna (cf Gv 8, 44)15.

5. Giunta l'ora delle tenebre, il Signore, «facendosi obbediente fino alla morte» (Fil 2, 8), respinse l'assalto supremo di Satana (cf Lc 4, 13; 22, 53) con la potenza misteriosa della crocel6, riportando il trionfo sulla superbia dell' antico avversario. La vittoria di Cristo si rese manifesta nella sua gloriosa risurrezione, quando Dio lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, tutto sottomettendo ai suoi piedi (cf Ef 1, 21-22).

6. Durante il suo ministero Cristo diede agli Apostoli e agli altri discepoli il potere di scacciare gli spiriti immondi (cf Mt l0, 1. 8; Mc 3, 14-15; 6, 7.13; Lc 9,1; l0, 17. 18-20). Promise loro lo Spirito Santo Parac1ito, che procede dal Padre attraverso il Figlio, allo scopo di convincere il mondo quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato (cf Gv 16, 7-11). E nel Vangelo la cacciata dei demoni fa parte dei segni che avrebbero accompagnato quelli che credono (cf Mc 16, 17).

7. Fin dal tempo degli Apostoli la Chiesa ha esercitato il potere ricevuto da Cristo di scacciare i demoni e di respingere il loro influsso (cf At 5, 16; 8, 7; 16, 18; 19, 12). Perciò essa prega con fiducia e perseveranza «in nome di Gesù» di essere liberata dal Maligno (cf Mt 6, 13)17 e, in quello stesso nome, per la forza dello Spirito Santo, comanda in vari modi ai demoni di non ostacolare l'opera di evangelizzazione (cf 1 Ts 2, 18) e di restituire «al più Forte» (cf Lc 11, 21-22) il dominio sul creato e su ogni uomo. «Quando la Chiesa comanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del Maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo» 18.


II. GLI ESORCISMI
NELLA MISSIONE SANTIFICANTE DELLA CHIESA

8. Per antichissima e ininterrotta tradizione, la Chiesa ha ordinato il cammino dell'iniziazione cristiana in modo da esprimere con chiarezza e dare effettivo inizio alla lotta spirituale contro il potere del diavolo (cf Ef 6, 12). Gli esorcismi che si compiono in forma semplice sugli eletti durante il catecumenato, ossia gli esorcismi minori 19, sono preghiere con cui la Chiesa chiede che essi prendano coscienza del mistero di Cristo che libera dal peccato, siano liberati dalle conseguenze del peccato e dall'influsso diabolico, siano rinvigoriti nel loro cammino spirituale e aprano il cuore ad accogliere la grazia del Salvatore20. Nella celebrazione del Battesimo, poi, i battezzandi rinunciano a Satana, alle sue opere e alle sue seduzioni, e gli contrappongono la loro fede nel Dio uno e trino. Anche nel Battesimo dei bambini si recitano preghiere di esorcismo chiedendo che, protetti contro le lusinghe del mondo e nella lotta contro le insidie del demonio, siano fortificati dalla grazia di Cristo nel cammino della loro vita21. Per il Battesimo che lo rigenera, l'uomo partecipa della vittoria di Cristo sul diavolo e sul peccato passando «dalla condizione in cui nasce figlio del primo Adamo allo stato di grazia e di adozione dei figli di Dio ad opera del secondo Adamo, Gesù Cristo»22; in tal modo ottiene la liberazione dalla schiavitù del peccato in forza di quella libertà con la quale Cristo ci ha liberati (cf Gal 5, 1).

9. I fedeli, anche se rinati in Cristo, sperimentano tuttavia le tentazioni del mondo: devono perciò vigilare con la preghiera e con la sobrietà della vita, perché il loro nemico, «il Diavolo, come leone ruggente, va in giro cercando chi divorare» (1 Pt 5, 8). A lui devono resistere forti nella fede, «sostenuti dalla forza del Signore e dal vigore della sua potenza» (Ef 6, l0) e sorretti dalla preghiera della Chiesa, con la quale essa chiede che i suoi figli siano sicuri da ogni turbamento23. Per la grazia dei sacramenti, e specialmente dalla celebrazione frequente della Penitenza, acquistano forza per arrivare alla piena libertà dei figli di Dio (cf Rm 8, 21)24.

10. Più difficile da capire è per noi il piano della misericordia divina quando, Dio permettendo, si dà il caso di una particolare vessazione o possessione da parte del diavolo verso un membro del popolo di Dio che Cristo ha illuminato perché proceda verso la vita eterna come figlio della luce. Allora il mistero di iniquità che opera nel mondo (cf 2 Ts 2, 7) si manifesta con particolare evidenza (cf Ef 6, 12), anche se il diavolo non può oltrepassare i limiti fissati da Dio25. Questa forma di potere del diavolo sull'uomo è diversa da quella che deriva dal peccato originale, che è peccato per antonomasia26. In queste circostanze la Chiesa interviene implorando Cristo Signore e Salvatore e, sostenuta dal suo potere, offre al fedele tormentato o posseduto dal Maligno diversi aiuti perché sia liberato dalla vessazione od ossessione diabolica.

11. Tra questi aiuti si distingue l'esorcismo solenne, che è una celebrazione liturgica, detto anche «grande esorcismo»27. L'esorcismo, che «mira a scacciare i demoni o a liberare dall' influenza diabolica mediante l'autorità spirituale che Gesù Cristo ha affidato alla sua Chiesa»28 è una preghiera del genere dei sacramentali, ossia segno sacro per mezzo del quale «sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali»29.

12. Negli esorcismi maggiori la Chiesa, unita allo Spirito Santo, supplica lo stesso Spirito di venire in soccorso alla nostra debolezza (cf Rm 8,26) per scacciare i demoni e impedire loro di nuocere ai fedeli. Confidando nel soffio con il quale il Figlio di Dio dopo la risurrezione donò lo Spirito, la Chiesa agisce negli esorcismi non in nome proprio ma unicamente nel nome di Dio o di Cristo Signore, al quale tutti gli esseri, diavolo e demoni compresi, devono obbedire.


III. MINISTRO E CONDIZIONI
PER L'ESORCISMO MAGGIORE

13. Il ministero di esorcizzare le persone possedute dal Maligno è affidato con speciale ed espressa licenza dell'Ordinario del luogo, di norma il Vescovo diocesano30, Tale permesso si deve concedere soltanto a sacerdoti di provata pietà, scienza, prudenza e integrità di vita31, specificamente preparati a tale ufficio. Il sacerdote, al quale il ministero di esorcista viene affidato in modo stabile o «ad actum», compia questo servizio di carità con fiducia e umiltà, sotto la guida del Vescovo della diocesi. In questo libro il termine «esorcista» significa sempre «sacerdote esorcista».

14. Nel caso di un intervento che viene ritenuto diabolico, l' esorcista usi in primo luogo la necessaria e massima cautela e prudenza. Anzitutto non creda subito di trovarsi di fronte a una persona posseduta dal demonio, perché potrebbe trattarsi di un caso di malattia soprattutto di natura psichica32. Allo stesso modo non creda subito di essere in presenza di una possessione diabolica quando il soggetto dice di essere in modo speciale tentato o depresso o anche tormentato, potendo si trattare di frutto di immaginazione. Per non incorrere in errori, faccia attenzione anche ai mezzi e all' astuzia che usa il diavolo per ingannare l'uomo, persuadendo il fedele tormentato dal Maligno di non aver bisogno dell'esorcismo e facendogli credere che la sua infermità è un fatto naturale, curabile con la medicina. In ogni caso l'esorcista valuti con la dovuta attenzione se colui che si ritiene tormentato dal demonio lo sia realmente.

15. Sappia distinguere bene i casi di aggressione diabolica da quelli derivanti da una certa credulità, che spinge alcuni, anche tra i fedeli, a ritenersi oggetto di malefici, sortilegi o maledizioni fatte ricadere da altri su di loro o sui loro parenti o sui loro beni. Non neghi loro l'aiuto spirituale, ma eviti assolutamente di ricorrere all' esorcismo; può fare, con loro e per loro, alcune preghiere adatte, in modo che ritrovino la pace di Dio. L'aiuto spirituale non si deve negare neppure ai fedeli che, pur non toccati dal Maligno (cf 1 Gv 5, 18), soffrono tuttavia per le sue tentazioni, decisi a restare fedeli al Signore Gesù e al Vangelo. Ciò può essere fatto anche da un sacerdote non esorcista, o anche da un diacono, utilizzando preghiere e suppliche appropriate.

16. L'esorcista non proceda alla celebrazione dell' esorcismo nella forma imperativa se non è moralmente certo che la persona da esorcizzare è veramente posseduta dal demonio33 e, per quanto è possibile, non proceda senza il suo consenso.
Secondo una prassi consolidata, vanno ritenuti segni di possessione diabolica: parlare correntemente lingue sconosciute o capire chi le parla; rivelare cose occulte e lontane; manifestare forze superiori all'età o alla condizione fisica. Si tratta però di segni che possono costituire dei semplici indizi e, quindi, non vanno necessariamente considerati come provenienti dal demonio. Occorre perciò fare attenzione anche ad altri segni, soprattutto di ordine morale e spirituale, che rivelano, sotto forma diversa, l'intervento diabolico. Possono essere: una forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Gesù, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle realtà sacre, soprattutto ai sacramenti, alle immagini sacre. Occorre fare attenzione al rapporto tra tutti questi segni con la fede e l'impegno spirituale nella vita cristiana; il Maligno, infatti, è soprattutto nemico di Dio e di quanto mette in contatto i fedeli con l'agire salvifico divino.

17. Della necessità di ricorrere al Rito dell' esorcismo l' esorcista deciderà con prudenza dopo attento esame, salvo sempre il segreto della Confessione, e dopo aver consultato, per quanto è possibile, persone esperte in questioni di vita spirituale e, se necessario, persone esperte in medicina e psichiatria, competenti anche nelle realtà spirituali.

18. In casi che riguardano non cattolici e in altri casi particolarmente difficili si ricorra al Vescovo della diocesi, il quale, per prudenza, potrà richiedere il parere di alcuni esperti prima di decidere se fare l' esorcismo.

19. L'esorcismo si svolga in modo che manifesti la fede della Chiesa e impedisca di essere interpretato come un atto di magia o di superstizione.
Si eviti che diventi uno spettacolo per i presenti. Durante lo svolgimento dell'esorcismo non si ammettano mezzi di comunicazione sociale e, sia prima che dopo la celebrazione del rito, tanto l'esorcista che i presenti evitino di divulgarne la notizia, mantenendo un giusto riserbo.


IV. DESCRIZIONE DEL RITO

20. Nel Rito di esorcismo si dia particolare importanza, oltre che alle formule proprie di esorcismo, anche ai gesti e i riti che derivano il loro significato e il loro valore dall'uso fattone nell'itinerario del catecumenato, durante il periodo della purificazione. Si tratta del segno della Croce, dell'imposizione delle mani, dell' exsufflatio e dell' aspersione con l'acqua benedetta.

21. Il rito inizia con l' aspersione dell' acqua benedetta: da essa, intesa come memoria della purificazione ricevuta nel Battesimo, il fedele tormentato dal Maligno viene difeso contro le insidie del nemico.
L'acqua si può benedire prima del rito o durante il suo svolgimento, aggiungendo, se si ritiene opportuno, anche il sale.

22. Seguono le litanie, con le quali, per intercessione di tutti i Santi, si invoca la misericordia di Dio sul fedele tormentato dal Maligno.

23. Dopo le litanie, l'esorcista può recitare uno o più salmi che implorano la protezione dell' Altissimo ed esaltano la vittoria di Cristo sul Maligno. I salmi possono essere recitati tutti di seguito o in forma responsoriale. Alla fine del salmo l'esorcista può aggiungere l'orazione super psalmum.

24. Segue la proclamazione del Vangelo, segno della presenza di Cristo, il quale, mediante la proclamazione della sua parola nella Chiesa, viene incontro alle sofferenze degli uomini.

25. Poi l'esorcista impone le mani sul fedele tormentato dal Maligno, invocando la forza dello Spirito Santo, perché il diavolo esca da colui che, dal Battesimo, è stato reso tempio di Dio. Può anche alitare verso il viso del fedele tormentato dal Maligno.

26. Si recita il Simbolo o si fa la rinnovazione delle promesse battesimali con la rinuncia a Satana. Segue la preghiera del Signore, con cui si implora Dio, nostro Padre, perché ci liberi dal Maligno.

27. Fatto questo, l'esorcista mostra al fedele tormentato dal Maligno la croce del Signore, sorgente di ogni benedizione e di ogni grazia, e traccia su di lui il segno della croce, a indicare il potere di Cristo sul diavolo.

28. Poi dice la formula invocativa di supplica a Dio e la formula imperativa di comando diretto al demonio, in nome di Cristo, di lasciare il fedele tormentato dal Maligno. Non si usi la formula imperativa senza farla precedere da quella invocativa. Si può invece usare la formula invocativa senza quella imperativa.

29. Quanto precede, se necessario, si può ripetere o durante la stessa celebrazione, tenendo presenti le possibilità suggerite nel n. 34, o in tempi diversi, fino a che il fedele tormentato dal Maligno non sia completamente liberato.

30. Il rito si conclude con un canto di ringraziamento, con l'orazione e la benedizione.


V. ADATTAMENTI SPETTANTI ALL'ESORCISTA

31. L'esorcista, ricordando che il demonio non può essere cacciato se non per mezzo della preghiera e del digiuno, sull' esempio dei santi Padri, curi di ricorrere a questi due mezzi per ottenere l'aiuto di Dio, sia personalmente sia da parte di altri.

32. Il fedele tormentato dal Maligno deve, se gli è possibile, soprattutto prima dell' esorcismo, pregare Dio, praticare la mortificazione, rinnovare frequentemente la fede ricevuta nel Battesimo, accostarsi spesso al sacramento della Riconciliazione e ricevere l'Eucaristia. Possono aiutarlo nella preghiera i familiari, gli amici, il confessore o direttore spirituale, se la preghiera gli risulta più facile in forza dell' aiuto derivante dalla carità e dalla vicinanza di altri fedeli.

33. L'esorcismo si compia, per quanto è possibile, in un oratorio o in altro luogo opportuno, evitando la presenza di molte persone. Sia dominante l'immagine del Crocifisso. Sia presente anche l'immagine della Beata Vergine Maria.

34. Tenendo conto delle condizioni del fedele tormentato dal Maligno e delle circostanze, l'esorcista faccia uso liberamente di tutte le possibilità che il rito gli concede. Nella celebrazione, quindi, conservi la struttura generale, ma scelga e disponga formule e orazioni secondo le necessità, adattandole alla situazione delle persone.

a) Anzitutto faccia attenzione allo stato fisico e psicologico del fedele tormentato dal Maligno, passibile di variazioni nel corso della giornata o nell'arco di poche ore.

b) Quando non è presente un'assemblea, per quanto piccola, di fedeli, presenza richiesta di per sé da saggezza e prudenza, l'esorcista non dimentichi che già nella sua persona e in quella del fedele tormentato dal Maligno è presente la Chiesa. E ricordi ciò anche al fedele tormentato dal Maligno.

c) Faccia in modo che, durante l'esorcismo, per quanto è possibile, il fedele tormentato dal Maligno stia raccolto, rivolto a Dio, e chieda a lui la liberazione con fede ferma e in tutta umiltà. Nei momenti più critici lo aiuti a resistere con pazienza, senza dubitare dell'aiuto di Dio, sostenuto dal ministero della Chiesa.

35. Se all'esorcismo sono ammesse alcune persone qualificate, siano esortate anch'esse a pregare intensamente per il fratello tormentato dal demonio, sia in forma individuale sia nelle forme indicate dal rito. Esse tuttavia devono astenersi da ogni formula di esorcismo, sia invocativa che imperativa, riservata al solo esorcista.

36. È bene che il fedele, una volta liberato, solo o con i suoi familiari, renda grazie a Dio per la pace ottenuta. Lo si accompagni affinché perseveri nella preghiera, attinta soprattutto dalla Sacra Scrittura, frequenti i sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, pratichi una vita cristiana ricca di opere di carità e di amore fraterno.


VI. ADATTAMENTI DI COMPETENZA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE

37. Spetta alla Conferenza Episcopale:

a) preparare la traduzione integra e fedele dei testi;

b) se necessario o utile, in base alla cultura e al genio delle varie popolazioni, introdurre adattamenti nei segni e nei gesti, con il consenso della Santa Sede.

38. Oltre alla versione - che deve essere integra - delle Premesse generali, si può aggiungere, se la Conferenza Episcopale lo ritiene opportuno, un Direttorio pastorale per l'uso dell'esorcismo maggiore, che aiuti gli esorcisti a capire e ad assimilare meglio la dottrina delle Premesse generali e nel quale possano disporre di una raccolta di documenti sul modo di agire, di esprimersi, di interrogare e di giudicare, attinti da autori di sicura dottrina. Questi Direttorii, alla cui composizione possono collaborare sacerdoti ricchi di scienza e di provata esperienza nel lungo esercizio del ministero di esorcisti, praticato in luoghi e culture diversi, devono essere approvati dalla Santa Sede, a norma del diritto.


6 Cf. CONC. LATERANENSE IV, cap. I De fide catholica, Denz.-Schönm. 800; cf. Paolo VI, Professione di fede: AAS 60 (1968) 436.
7 Cf. CONC. VATICANO I, Cost. dogmatica Dei Filius de fide catholica, cap. I De Deo rerum omnium creatore, Denz.-Schönm. 3003.
8 Cf. S. LEONE MAGNO, Lettera Quam laudabiliter a Turibio, c. 6, De natura diaboli, Denz.-Schönm. 286.
9 CONC. LATERANENSE IV, cap. I De .fide catholica, Denz.-Schönm. 800.
10 Cf. S. LEONE MAGNO, Lettera Quam laudabiliter a Turibio, c. 6, De natura diaboli, Denz.-Schönm. 286.
11Cf. CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 17.
12 Cf. CONC. TRIDENTI NO, Sess. V, Decreto sul peccato originale, nn. 1-2, Denz.-Schönm. 1511-1512.
13 CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 37; cf. ibidem, n. 13; I Gv 5, 19; Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 401, 407, 409, 1717.
14 Cf. 2 Cor 5, 17.
15 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 517, 549-550.
16. Cf. Messale Romano, Prefazio I della Passione.
17 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 2850-2854.

18Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.
19 Cf. Rituale Romano, Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, n. 101; cf. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.
20 Cf. lbidem, n. 156.
21 Cf. Rituale Romano, Rito del battesimo dei bambini, nn. 56, 104.
22 CONC. TRIDENTINO, Sess. VI, Decreto sulla giustificazione, cap. IV, Denz.-Schönm. 1524.
23 Messale Romano, Embolismo dopo la Preghiera del Signore.
24 Cf. Gal 5, 1; Rituale Romano, Rito della penitenza, n. 7.
25 Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Reconciliatio et paenitentia, nn. 14-22: AAS 77 (1985) 206-207; Enc. Dominum et vivificantem, n. 18: AAS 78 (1986) 826.
26 Cf. CONC. TRIDENTINO, Sess. V, Decreto sul peccato originale, cann. 4 e 5, Denz.-Schönm. 1514-1515.
27 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.
28 Cf. ibidem.
29 CONC. VATICANO II, Cost. sulla sacra liturgia, Sacrosanctum Concilium. n. 60.
30 Cf. C.I.C. , can. 1172, § 1.
31 lbidem, § 2.
32 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.
33 Cf. BENEDETTO XIV, Lettera Sollicitudini, l° ott. 1745. n. 43; cf. C.I.C. del 1917, can. 1152, § 2.
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20/08/2018 10:58
 
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1 - RITO
DELL' ESORCISMO
MAGGIORE



Riti d'inizio
Litanie dei Santi
Recita di un Salmo
Lettura del Vangelo
Imposizione delle mani
Professione di fede
Preghiera del Signore
Il segno della Croce
Insufflazione
Formule di esorcismo
Rendimento di grazie
Rito di conclusione


39. Prima di dare inizio al rito, l'esorcista si prepari convenientemente, secondo le circostanze dicendo in silenzio la seguente orazione:

Signore Gesù Cristo,
Verbo di Dio Padre e Signore dell'universo,
tu hai dato agli Apostoli
il potere di scacciare i demoni nel tuo nome
e di vincere ogni assalto del nemico;
Dio santo,
fra tutte le meraviglie che hai operato
hai dato anche il comando di mettere in fuga i demoni;
Dio forte,
che nella tua potenza invincibile
hai abbattuto Satana come folgore dal cielo:
con timore e tremore
ti supplico di infondere in me la tua forza
perché, saldo nella fede, possa combattere
lo spirito maligno che tormenta questa tua creatura,
tu che verrai a giudicare i vivi e i morti
e il mondo con il fuoco.
Amen.

Si possono utilizzare anche altre orazioni, ad esempio: Nel nome di Gesù Cristo, Signore e Dio nostro ... (Appendice I, n. 7); Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio (Appendice II, n. 8); San Michele Arcangelo (Appendice II, n. 9); Principe glorioso (Appendice I, n. 11).




RITI D'INIZIO


SALUTO

40. Il sacerdote esorcista raggiunge il luogo della celebrazione vestito con il camice, o con la cotta sulla veste talare, e con la stola violacea.
Fatta la riverenza all'altare (o, in assenza di questo, alla croce), si reca alla sede. Il sacerdote e i fedeli, in piedi, fanno il segno della croce mentre l'esorcista dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti si segnano dicendo:
Amen.

Quindi l' esorcista, allargando le braccia, saluta i presenti dicendo:

Dio Padre onnipotente,
che vuole la salvezza di tutti gli uomini,
sia con voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

Oppure:
Il Signore sia con voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

Quindi l' esorcista, con parole sobrie e insieme cordiali, aiuterà il fedele tormentato dal Maligno e tutti i presenti a ben disporsi alla celebrazione.
_____________________________________________________

41. Se lo ritiene opportuno, l'esorcista benedice l'acqua pronunciando, a mani giunte, una delle orazioni seguenti:

O Dio,
per salvare tutti gli uomini
hai racchiuso nella realtà dell' acqua
i segni più grandi della tua grazia.
Ascolta la nostra preghiera
e infondi in quest'acqua
la tua X benedizione,
perché, assunta a servizio dei tuoi misteri,
sia portatrice dell'efficacia della tua grazia
per mettere in fuga i demoni e debellare le malattie.
Tutto ciò che con essa verrà asperso
sia liberato da ogni influsso del Maligno;
nelle dimore dei tuoi fedeli
non abiti più lo spirito del male
e sia allontanata ogni sua insidia.
Grazie all'invocazione del tuo santo nome,
possano i tuoi fedeli
uscire illesi da ogni assalto del nemico.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

42. Oppure:

Signore Dio onnipotente,
fonte e origine della vita dell' anima e del corpo,
benedici X quest'acqua
e fa' che ce ne serviamo con fede
per implorare il perdono dei nostri peccati
e la grazia di essere sorretti in ogni infermità
e difesi da ogni insidia del nemico.
La tua misericordia, o Padre,
faccia scaturire per noi
l'acqua viva della salvezza,
perché possiamo accostarci a te con cuore puro
e fuggire ogni pericolo dell'anima e del corpo.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

43. Se nella benedizione dell' acqua si fa uso del sale, l'esorcista lo benedice dicendo:

Benedici, X Signore, questo sale.
Tu che ordinasti al profeta Eliseo
di risanare l'acqua con il sale,
fa' che mediante questo duplice segno di purificazione
siamo liberati dalle insidie del Maligno
e custoditi dalla presenza del tuo Santo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

L'esorcista, senza nulla dire, immette il sale nell' acqua.
_____________________________________________________


ASPERSIONE DELL' ACQUA BENEDETTA

44. A questo punto, l' esorcista asperge con l'acqua benedetta il fedele tormentato dal Maligno, i presenti e il luogo dove si svolge il rito dicendo:

Ecco l'acqua benedetta:
porti a tutti noi vita e salvezza,
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti:
Amen.

Oppure:

Quest'acqua benedetta
richiami il Battesimo ricevuto
e ravvivi in noi il ricordo di Cristo,
che ci ha redenti con la sua Passione e Risurrezione.

Tutti:
Amen.




LITANIE DEI SANTI



45. L'esorcista si rivolge ai presenti con queste parole o altre simili, invitandoli a pregare:

Invochiamo, fratelli carissimi,
la misericordia di Dio onnipotente
perché, per l'intercessione di tutti i Santi,
esaudisca la voce della Chiesa
che prega per questo nostro fratello
[questa nostra sorella] N.,
provato [provata] da tanta afflizione.

46. L'esorcista può mettersi in ginocchio. Lo stesso faranno tutti i presenti. Quindi, lui stesso, o un altro dei presenti, intona le litanie. Si possono inserire, nei rispettivi luoghi, alcuni nomi di Santi (ad esempio: del Patrono, del Santo di cui il fedele tormentato dal Maligno porta il nome, ecc.), oppure alcune intenzioni più adatte alla circostanza. I presenti risponderanno: prega per noi, oppure prega per lui [lei]; liberaci oppure liberalo [liberala], o Signore; abbi pietà di noi oppure di lui [lei].

Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà

Christe, eleison
Oppure
Cristo, pietà

Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà

Santa Maria, Madre di Dio
Santi Michele, Gabriele e Raffaele
Santi Angeli di Dio
Sant'Elia
San Giovanni Battista
San Giuseppe
Santi Patriarchi e Profeti
Santi Pietro e Paolo
Sant' Andrea
Santi Giovanni e Giacomo
Santi Apostoli ed Evangelisti
Santa Maria Maddalena
Santi Discepoli del Signore
Santo Stefano prega
San Lorenzo
Sante Perpetua e Felicita
Santi Martiri tutti
San Gregorio
Sant' Ambrogio
San Girolamo
Sant' Agostino
San Martino
Sant' Antonio
San Benedetto
Santi Francesco e Domenico
Santi Ignazio di Loyola
e Francesco Saverio
San Giovanni Maria Vianney
Santa Caterina da Siena
Santa Teresa di Gesù
Santi e Sante di Dio

Nella tua misericordia
Da ogni male
Da ogni peccato
Dalle insidie del diavolo
Dalla morte eterna
Per la tua nascita
Per il tuo digiuno nel deserto
Per la tua passione
e la tua croce
Per la tua morte e sepoltura
Per la tua santa risurrezione
Per la tua gloriosa ascensione
Per il dono dello Spirito Santo

Cristo, Figlio del Dio vivo
Tu che per noi sei stato tentato
dal diavolo
Tu che hai liberato gli oppressi dallo spirito del male
Tu che hai dato ai tuoi discepoli il potere sui demoni
Tu che assiso alla destra del Padre intercedi per noi
Tu che verrai a giudicare
i vivi e i morti

Noi peccatori, ti preghiamo
Perdona le nostre colpe
Donaci la tua misericordia
Sostienici e confortaci nel tuo
santo servizio
Innalza i nostri cuori al desiderio del cielo
Fa' che la tua Chiesa ti serva
in sicurezza e libertà
Dona al mondo intero la giustizia e la pace

Cristo, ascolta le nostre preghiere
Cristo, esaudisci le nostre
preghiere


Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà

Christe, eleison
Oppure
Cristo, pietà

Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà

prega per noi [lui/lei]

pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]

pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]

liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore

liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci [liberalo/la] o Signore

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

ascoltaci, Signore
ascoltaci, Signore
ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

Cristo, ascolta le nostre preghiere
Cristo, esaudisci le nostre
preghiere



47. Terminate le litanie, l'esorcista, in piedi, dice l'orazione seguente:

O Padre, a te solo appartengono
la misericordia e il perdono:
fa' che la tua compassione divina
liberi questo tuo servo [questa tua serva] N.,
tenuto [tenuta] in catene dal potere diabolico.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

48. Oppure:

O Dio, tu sai che la nostra debolezza
ci trascina di caduta in caduta:
fa' che questo nostro fratello [questa nostra sorella] N.
sia liberato [liberata] dalla schiavitù dello spirito maligno
e, ristabilito [ristabilita] nella piena libertà dei tuoi figli,
possa lodarti in eterno insieme ai tuoi santi.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

Tutti si alzano.



RECITA DI UN SALMO



49. Quindi l'esorcista può recitare, secondo l'opportunità, uno o più salmi, o anche soltanto qualche versetto o qualche strofa, a scelta. Oltre al salmo che qui viene proposto, se ne possono aggiungere altri, scegliendoli tra quelli segnalati nel capitolo II (nn. 67-75). É bene che i salmi siano introdotti da una citazione del Nuovo Testamento e conclusi dall'orazione proposta in questo rituale. I presenti possono partecipare ripetendo il ritornello o alternando le strofe.

50. Salmo 90 (91)
Sotto la protezione dell' Altissimo

Ecco, io vi ho dato il potere di camminare
sopra i serpenti e sopra ogni potenza del nemico. (Lc 10, 19)

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Tu che abiti al riparo dell' Altissimo *
e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
di' al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza, *
mio Dio, in cui confido".

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, *
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne, *
sotto le sue ali troverai rifugio.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; *
non temerai i terrori della notte,
né la freccia che vola di giorno, †
la peste che vaga nelle tenebre, *
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Mille cadranno al tuo fianco †
e diecimila alla tua destra; *
ma nulla ti potrà colpire.
Solo che tu guardi con i tuoi occhi *
vedrai il castigo degli empi.
Poiché tuo rifugio è il Signore *
e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Non ti potrà colpire la sventura, *
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli *
di custodirti in tutti i tuoi passi.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Sulle loro mani ti porteranno *
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
Camminerai su àspidi e vipere, *
schiaccerai leoni e draghi.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Lo salverò, perché a me si è affidato; *
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e gli darò risposta; †
presso di lui sarò nella sventura, *
lo salverò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni *
e gli mostrerò la mia salvezza.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.


ORAZIONE

Signore, Dio nostro,
che ci accogli a braccia aperte
e ti offri a noi come rifugio,
libera questo tuo servo [questa tua serva] N.
dal laccio dei demoni
e dalle forze maligne che lo [la] perseguitano.
Proteggilo [proteggila] all'ombra delle tue ali,
coprilo [coprila] con lo scudo della tua potenza
e manifestagli [manifestale] con benevolenza la tua salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.




LETTURA DEL VANGELO



51. L'esorcista legge il Vangelo seguente, che tutti ascoltano in piedi. Si può scegliere anche uno dei testi proposti nel capitolo II, nn. 76-80.

52. X Dal Vangelo secondo Giovanni 1, 1-14

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non I 'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce,
ma doveva rendere testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.




IMPOSIZIONE DELLE MANI



53. Letto il Vangelo, l' esorcista impone le mani sul capo del fedele tormentato dal Maligno dicendo:

V. Sia sempre con noi, Signore, la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Manda il tuo Spirito creatore,
e rinnova la faccia della terra.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Salva, Signore, il tuo servo [la tua serva]
che in te spera.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Signore, sii per lui [lei] fortezza inespugnabile
di fronte all' assalto del nemico.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Il nemico non prevalga su di lui [lei],
e il figlio dell 'iniquità non gli [le] rechi alcun danno.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Soccorrilo [soccorrila], Signore, dalla tua santa dimora,
e da Sion vieni in sua difesa.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].




PROFESSIONE DI FEDE



54. Terminata l'imposizione delle mani, l'esorcista invita i presenti a fare la professione di fede o recitando il Simbolo (prima forma), o rinnovando le promesse battesimali (seconda forma). Se si recita il Simbolo, dirà:

Questa è la vittoria che vince il mondo:
la nostra fede.

55. Prima forma
I presenti recitano tutti insieme il Simbolo di fede:

Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;

e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen.

Oppure:

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà nella gloria
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

56. Seconda forma

Se invece si sceglierà di rinnovare le promesse battesimali, dirà:

Rinnoviamo ora le promesse del santo Battesimo, con le quali abbiamo rinunciato a Satana e alle sue opere e abbiamo promesso di servire Dio nella santa Chiesa cattolica.


RINUNZIA

Esorcista:
Rinunziate a Satana?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
E a tutte le sue opere?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
E a tutte le sue seduzioni?

Tutti:
Rinunzio.

Oppure:

Esorcista:
Rinunziate al peccato,
per vivere nella libertà dei figli di Dio?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
Rinunziate alle seduzioni del male,
per non lasciarvi dominare dal peccato?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
Rinunziate a Satana,
origine e causa di ogni peccato?

Tutti:
Rinunzio.


PROFESSIONE DI FEDE

L'esorcista prosegue:
Credete in Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?

Tutti:
Credo.

Esorcista:
Credete in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti
e siede alla destra del Padre?

Tutti:
Credo.

Esorcista:
Credete nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?

Tutti:
Credo.



PREGHIERA DEL SIGNORE



57. Dopo ciò, l' esorcista introduce la Preghiera del Signore, dicendo a mani giunte:

E ora, insieme a questo nostro fratello [questa nostra sorella],
supplichiamo Dio
di liberarci dal male,
pregando come ci ha insegnato
il Signore nostro Gesù Cristo.

Oppure:
Fratelli, noi non sappiamo pregare come dovremmo,
ma lo Spirito Santo viene in aiuto alla nostra debolezza
e intercede per noi, secondo il desiderio di Dio.
Guidati dallo Spirito di Gesù,
osiamo dire:

E con le braccia aperte, prosegue insieme ai presenti:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Congiunge le mani, mentre i presenti concludono con 1'acclamazione:

Tuo è il regno,
tua la potenza e la gloria nei secoli.



IL SEGNO DELLA CROCE



58. L'esorcista mostra la croce e con essa benedice il fedele tormentato dal Maligno dicendo:

Ecco la Croce del Signore:
fuggite, spiriti del male!

Oppure:
Per il segno della Croce
il Signore nostro Dio ti liberi dal nemico.

Oppure:
La Croce santa
sia per te luce e vita.




INSUFFLAZIONE



59. Se lo ritiene opportuno, l'esorcista alita sul volto del fedele tormentato dal Maligno dicendo:

Allontana, Signore,
con il Soffio della tua bocca,
gli spiriti maligni:
comanda loro di andarsene,
perché il tuo regno è in mezzo a noi.




FORMULE DI ESORCISMO



60. Dopo ciò, l'esorcista dice la formula invocativa dell'Esorcismo maggiore (n. 61). Se lo ritiene opportuno, aggiunga anche la formula imperativa (n. 62). Altre formule di tipo invocativo o imperativo si trovano nel capitolo II, nn. 81-84.

61. FORMULA INVOCATIVA

Dio, creatore e difesa del genere umano,
volgi il tuo sguardo su questo tuo servo [questa tua serva] N.,
che hai plasmato [plasmata] a tua immagine
e chiamato[ [chiamata] a condividere la tua gloria:
l'antico avversario lo [la] tormenta crudelmente,
lo [la] opprime con aspra violenza
e lo [la] riempie di angoscia e di terrore.
Manda su di lui [lei] il tuo Santo Spirito
perché lo [la] rafforzi nella lotta,
gli [la] insegni a pregare nella tribolazione
e lo [la] circondi con la sua efficace protezione.

Ascolta, Padre santo,
il gemito della tua Chiesa in preghiera:
non permettere che questo tuo figlio [questa tua figlia]
sia posseduto [posseduta] dal padre della menzogna,
né che questo tuo servo [questa tua serva],
redento [redenta] dal sangue di Cristo,
sia tenuto [tenuta] in schiavitù dal diavolo.
Non tollerare che il tempio del tuo Spirito
sia dimora di uno spirito immondo.

Ascolta, Dio misericordioso,
la preghiera della beata Vergine Maria:
il Figlio Gesù, morendo sulla croce,
ha schiacciato il capo dell'antico serpente
e ha affidato alla Madre tutti gli uomini come figli.
Risplenda in questo tuo servo [questa tua serva]
la luce della tua verità
e dimori in lui [lei] la gioia della tua pace.
Lo Spirito di santità ne prenda possesso
e con la sua presenza gli [le] restituisca innocenza e serenità.

Ascolta, o Padre,
la preghiera dell' Arcangelo san Michele
e di tutti gli Angeli, ministri della tua gloria.
Tu che sei il Dio delle schiere celesti,
respingi la violenza del diavolo.
Dio di verità e di misericordia,
rendi vane tutte le sue insidie.
Dio di libertà e di grazia,
spezza le catene della sua malvagità.

Tu che ami la salvezza dell'uomo,
ascolta la voce degli apostoli Pietro e Paolo
e di tutti i Santi,
che, per tua grazia, hanno riportato vittoria sul Maligno.
Libera questo tuo servo [questa tua serva]
da ogni oppressione diabolica
e custodiscilo [custodiscila] indenne
perché restituito [restituita] alla serenità di figlio [figlia]
ti ami di tutto cuore,
ti serva operando il bene,
ti renda onore e gloria,
e tutta la sua vita sia un canto di lode a te.

Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

62. FORMULA IMPERATIVA

Ti ordino, Satana,
nemico della salvezza dell'uomo:
riconosci la giustizia e la bontà di Dio
che con giusto giudizio ha condannato
la tua superbia e la tua invidia.
Esci da N., servo [serva] di Dio,
che il Signore ha creato [creata] a sua immagine,
ha arricchito [arricchita] dei suoi doni,
ha adottato [adottata] come figlio [figlia]
della sua misericordia.

Ti ordino, Satana,
principe di questo mondo:
riconosci il potere invincibile di Gesù Cristo:
egli ti ha sconfitto nel deserto,
ha trionfato su di te nell'orto degli ulivi,
ti ha disarmato sulla croce
e, risorgendo dal sepolcro,
ha portato i tuoi trofei
nel regno della luce.
Vattene da questa creatura, da N.:
che il Salvatore, nascendo tra noi,
ha reso suo fratello [sua sorella]
e morendo in croce ha redento [redenta]
con il suo sangue.

Ti ordino, Satana,
seduttore del genere umano:
riconosci lo Spirito di verità e di grazia,
lo Spirito che respinge le tue insidie
e smaschera le tue menzogne.
Esci da questa creatura, N.,
che Dio ha segnato con il suo sigillo.
Abbandona quest'uomo [questa donna]:
Dio l'ha reso [resa] suo tempio santo
con l'unzione del suo Spirito.

Vattene, dunque, Satana: vattene
nel nome del Padre X e del Figlio X e dello Spirito X Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.




RENDIMENTO DI GRAZIE



63. Avvenuta la liberazione del fedele tormentato dal Maligno, l' esorcista e tutti gli astanti recitano un cantico evangelico:

CANTICO DELLA BEATA VERGINE MARIA Lc l, 46-55

L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

Oppure:

CANTICO DI ZACCARIA Lc l, 68-79

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo;

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

64. Quindi l'esorcista dice la seguente orazione:

Dio, creatore e salvatore del genere umano,
tu hai accolto con misericordia
questo tuo amato figlio [questa tua amata figlia]:
la tua provvidenza lo [la] custodisca nella libertà
che il Figlio tuo gli [le] ha donato.
Mai più abbia potere su di lui [lei] lo spirito maligno.
Fa' che prendano dimora in lui [lei]
la bontà e la pace dello Spirito Santo
ed egli [ella] non abbia più timore del Maligno,
perché Gesù Cristo nostro Signore è con noi.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.



RITO DI CONCLUSIONE



65. Nel congedare i presenti, l'esorcista allargando le braccia dice:

Il Signore sia con voi.

Tutti:
E con il tuo Spirito.

Quindi benedice i presenti:

Il Signore vi benedica e vi protegga.

R. Amen.

Faccia risplendere il suo volto su di voi
e vi doni la sua misericordia.

R. Amen.

Rivolga su di voi il suo sguardo
e vi doni la sua pace.

R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.

R. Amen.

Oppure:

La pace di Dio, che supera ogni conoscenza,
custodisca il vostro cuore e i vostri pensieri
nella sapienza e nell'amore del Padre
e del suo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.

R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.

R. Amen.

66. Nel caso occorresse ripetere l' esorcismo, il sacerdote conclude il rito con la benedizione indicata al n. 65.
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20/08/2018 10:59
 
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2 - TESTI A SCELTA



Salmi
Vangeli
Formule di esorcismo



SALMI



67. Salmo 3

Il Signore mio protettore
Non riponiamo fiducia in noi stessi,
ma nel Dio che risuscita i morti (2 Cor 1, 9)

R. Tu, Signore, sei mia difesa.

Signore, quanti sono i miei oppressori! *
Molti contro di me insorgono.
Molti di me vanno dicendo: *
"Neppure Dio lo salva!".

R. Tu, Signore, sei mia difesa.

Ma tu, Signore, sei mia difesa, *
tu sei mia gloria e sollevi il mio capo.
Al Signore innalzo la mia voce *
e mi risponde dal suo monte santo.

R. Tu, Signore, sei mia difesa.

Io mi corico e mi addormento, *
mi sveglio perché il Signore mi sostiene.
Non temo la moltitudine di genti †
che contro di me si accampano. *
Sorgi, Signore, salvami, Dio mio.

R. Tu, Signore, sei mia difesa.

Hai colpito sulla guancia i miei nemici, *
hai spezzato i denti ai peccatori.
Del Signore è la salvezza: *
sul tuo popolo la tua benedizione.

R. Tu, Signore, sei mia difesa.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Tu, Signore, sei mia difesa.


ORAZIONE

O Dio, nostro protettore,
volgi lo sguardo
e vedi quanto sono numerosi
i nemici che tormentano il tuo servo [la tua serva] N.:
accorri a difenderlo [difenderla] con la tua potenza
e fa' scendere su di lui [lei] la tua benedizione,
perché nella vittoria sul demonio
ti riconosca come suo Salvatore.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.


68. Salmo 10 (11)

Il Signore, fiducia del giusto
Non temete: voi valete più di molti passeri (Mt 10, 31)

R. Nel Signore ripongo la mia fiducia.

Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi: *
"Fuggi come un passero verso il monte"?

R. Nel Signore ripongo la mia fiducia.

Ecco, gli empi tendono l'arco, †
aggiustano la freccia sulla corda *
per colpire nel buio i retti di cuore.
Quando sono scosse le fondamenta, *
il giusto che cosa può fare?

R. Nel Signore ripongo la mia fiducia.

Ma il Signore nel tempio santo, *
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo, *
le sue pupille scrutano ogni uomo.

R. Nel Signore ripongo la mia fiducia.

Il Signore scruta giusti ed empi, *
egli odia chi ama la violenza.
Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, *
vento bruciante toccherà loro in sorte.

R. Nel Signore ripongo la mia fiducia.

Giusto è il Signore, ama le cose giuste, *
gli uomini retti vedranno il suo volto.

R. Nel Signore ripongo la mia fiducia.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Nel Signore ripongo la mia fiducia.


ORAZIONE

Dio, che ami la giustizia e vegli sul povero,
libera il tuo servo [la tua serva] N.
da ogni insidia nascosta,
e difendilo [difendila] da ogni inganno manifesto,
così che possa obbedire alla tua volontà
e contemplare il tuo volto.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.


69. Salmo 12 (13)

Lamento del giusto che confida nel Signore
Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede,
perché abbondiate nella speranza
per la virtù dello Spirito Santo (Rm 15, 13)

R. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza.

Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi? *
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
Fino a quando nell'anima mia proverò affanni, †
tristezza nel cuore ogni momento? *
Fino a quando su di me trionferà il nemico?

R. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza.

Guarda, rispondimi, Signore mio Dio, †
conserva la luce ai miei occhi, *
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!» *
e non esultino i miei avversari quando vacillo.

R. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza.

Nella tua misericordia ho confidato. †
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza *
e canti al Signore, che mi ha beneficato.

R. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza.


ORAZIONE

Non distogliere il tuo sguardo, o Padre,
dal tuo servo [dalla tua serva] N.:
il nostro nemico non prevalga su di lui [lei]
e il suo cuore sia pieno di gioia per la tua salvezza,
perché possa sfuggire al laccio della morte eterna.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

70. Salmo 21 (22)

Afflizione del giusto e suo esaudimento
Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche
con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte
e fu esaudito per la sua pietà (Eb 5, 7)

R. Salvami dalla bocca del leone.

«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? †
Tu sei lontano dalla mia salvezza»: *
sono le parole del mio lamento.
Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, *
grido di notte e non trovo riposo.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Eppure tu abiti la santa dimora, *
tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, *
hanno sperato e tu li hai liberati;
a te gridarono e furono salvati, *
sperando in te non rimasero delusi.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Ma io sono verme, non uomo, *
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
Mi scherniscono quelli che mi vedono, *
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi;
lo liberi, se è suo amico».

R. Salvami dalla bocca del leone.

Sei tu che mi hai tratto dal grembo, *
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
Al mio nascere tu mi hai raccolto, *
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Da me non stare lontano, †
poiché l'angoscia è vicina *
e nessuno mi aiuta.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Mi circondano tori numerosi, *
mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca *
come leone che sbrana e ruggisce.
Come acqua sono versato, *
sono slogate tutte le mie ossa.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Il mio cuore è come cera, *
si fonde in mezzo alle mie viscere.
È arido come un coccio il mio palato, †
la mia lingua si è incollata alla gola, *
su polvere di morte mi hai deposto.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Un branco di cani mi circonda, *
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi, *
posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano: †
si dividono le mie vesti, *
sul mio vestito gettano la sorte.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Ma tu, Signore, non stare lontano, *
mia forza, accorri in mio aiuto.
Scampami dalla spada, *
dalle unghie del cane la mia vita.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Salvami dalla bocca del leone *
e dalle corna dei bufali.
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, *
ti loderò in mezzo all'assemblea.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Lodate il Signore, voi che lo temete, †
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, *
lo tema tutta la stirpe d'Israele;
perché egli non ha disprezzato né sdegnato *
l'afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto, *
ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Sei tu la mia lode nella grande assemblea, *
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati, †
loderanno il Signore quanti lo cercano: *
«Viva il loro cuore per sempre».

R. Salvami dalla bocca del leone.

Ricorderanno e torneranno al Signore *
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui *
tutte le famiglie dei popoli.

R. Salvami dalla bocca del leone.

Poiché il regno è del Signore, *
egli domina su tutte le nazioni.
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra, *
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.

R. Salvami dalla bocca del leone.

E io vivrò per lui, *
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene; *
annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno: *
«Ecco l'opera del Signore!».

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Salvami dalla bocca del leone.


ORAZIONE

O Dio, che hai riconciliato a te il mondo
con la passione del tuo Figlio,
accogli la nostra umile preghiera:
vieni presto in aiuto
a questo tuo servo [questa tua serva] N.:
accorri in sua difesa
e liberalo [liberala] dalla bocca del leone,
che è sempre in agguato per farlo [farla] sua preda.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.


71. Salmo 30 (31)

Supplica fiduciosa nell' afflizione
Gesù, gridando a gran voce, disse:
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46)

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

In te, Signore, mi sono rifugiato, †
mai sarò deluso; *
per la tua giustizia salvami. ―

Porgi a me l'orecchio, *
vieni presto a liberarmi.
Sii per me rupe che mi accoglie, *
la cinta di riparo che mi salva.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *
perché sei tu la mia difesa.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Mi affido alle tue mani; *
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi, *
ma io ho fede nel Signore.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Esulterò di gioia per la tua grazia, †
perché hai guardato alla mia miseria, *
hai conosciuto le mie angosce;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico, *
hai guidato al largo i miei passi.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Abbi pietà di me, Signore,. sono nell'affanno; †
per il pianto si struggono i miei occhi, *
la mia anima e le mie viscere.
Si consuma nel dolore la mia vita, *
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore, *
si dissolvono tutte le mie ossa.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
il disgusto dei miei vicini, †
l'orrore dei miei conoscenti; *
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono caduto in oblio come un morto, *
sono divenuto un rifiuto.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Se odo la calunnia di molti, *
il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano, *
tramano di togliermi la vita.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Ma io confido in te, Signore; †
dico: «Tu sei il mio Dio, *
nelle tue mani sono i miei giorni».
Liberami dalla mano dei miei nemici, *
dalla stretta dei miei persecutori:
fa' splendere il tuo volto sul tuo servo, *
salvami per la tua misericordia.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho invocato; *
siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.
Fa' tacere le labbra di menzogna, *
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Quanto è grande la tua bontà, Signore! *
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia *
davanti agli occhi di tutti.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto, *
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda, * .
lontano dalla rissa delle lingue.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Benedetto il Signore, †
che ha fatto per me meraviglie di grazia *
In una fortezza inaccessibile.
Io dicevo nel mio sgomento: *
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera *
quando a te gridavo aiuto.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.

Amate il Signore, voi tutti suoi santi; †
il Signore protegge i suoi fedeli *
e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
Siate forti, riprendete coraggio, *
o voi tutti che sperate nel Signore.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Liberami dalla mano dei miei nemici.


ORAZIONE

Signore, sii roccia di difesa
per il tuo servo [per la tua serva] N.:
tu che l'hai redento [redenta]
con il sangue prezioso del tuo Figlio
liberalo [liberala] dal laccio del nemico che lo [la] perseguita.
Fa' splendere su di lui [lei] il tuo volto
e, poiché conosci l'angoscia della sua anima,
salvalo [salvala] nella tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.


72. Salmo 34 (35)

Signore, giudica chi mi accusa
Attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza.
Rivestitevi dell'armatura di Dio,
per poter resistere alle insidie del diavolo (Ef 6, 10-11)

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Signore, giudica chi mi accusa, *
combatti chi mi combatte.
Afferra i tuoi scudi *
e sorgi in mio aiuto.
Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue, *
dimmi: «Sono io la tua salvezza».

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Siano confusi e coperti di ignominia *
quelli che attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati *
quelli che tramano la mia sventura.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Siano come pula al vento *
e l'angelo del Signore li incalzi;
la loro strada sia buia e scivolosa *
quando li insegue l'angelo del Signore.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Poiché senza motivo mi hanno teso una rete *
senza motivo mi hanno scavato una fossa.
Li colga la bufera improvvisa, †
li catturi la rete che hanno tesa, *
siano travolti dalla tempesta.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Io invece esulterò nel Signore *
per la gioia della sua salvezza.
Tutte le mie ossa dicano:
«Chi è come te, Signore, †
che liberi il debole dal più forte, *
il misero e il povero dal predatore?».

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Sorgevano testimoni violenti, *
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene; *
una desolazione per la mia vita.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, †
mi affliggevo col digiuno, *
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, *
come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa, †
mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
contro di me digrignano i denti.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
Libera la mia vita dalla loro violenza, *
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
Ti loderò nella grande assemblea, *
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
Poiché essi non parlano di pace, *
contro gli umili della terra tramano inganni.
Spalancano contro di me la loro bocca; †
dicono con scherno: *
«Abbiamo visto con i nostri occhi!».

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Signore, tu hai visto, non tacere; *
Dio, da me non stare lontano.
Dèstati, svegliati per il mio giudizio, *
per la mia causa, Signore mio Dio.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio, *
e di me non abbiano a gioire.
Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!». *
Non dicano: «Lo abbiamo divorato».

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura, *
sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta.
Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
dica sempre: «Grande è il Signore *
che vuole la pace del suo servo».
La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
canterà la tua lode per sempre.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Sorgi in mio aiuto, Signore.


ORAZIONE

O Dio, che proteggi quanti sperano in te,
accorri con la tua forza divina
in difesa del tuo servo [della tua serva] N.:
strappalo [strappala] dalle insidie del nemico
e con il tuo potere respingi ogni suo assalto.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.


73. Salmo 53 (54), 3-9

Invocazione d'aiuto
Coraggio, sono io: non temete! (Mc 6, 50)

R. Il Signore è il mio rifugio.

Dio, per il tuo nome, salvami, *
per la tua potenza rendimi giustizia.
Dio, ascolta la mia preghiera, *
porgi l'orecchio alle parole della mia bocca;
poiché sono insorti contro di me gli arroganti †
e i prepotenti insidiano la mia vita, *
davanti a sé non pongono Dio.

R. Il Signore è il mio rifugio.

Ecco, Dio è il mio aiuto, *
il Signore mi sostiene.
Fa' ricadere il male sui miei nemici, *
nella tua fedeltà disperdili.

R. Il Signore è il mio rifugio.

Di tutto cuore ti offrirò un sacrificio, *
Signore, loderò il tuo nome perché è buono;
da ogni angoscia mi hai liberato *
e il mio occhio ha sfidato i miei nemici.

R. Il Signore è il mio rifugio.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Il Signore è il mio rifugio.


ORAZIONE

Salva, Padre, il tuo servo [la tua serva] N.:
con la forza del tuo giudizio
vinci il Maligno che tenta di farlo [farla] sua preda:
liberalo [liberala] da ogni tribolazione,
perché possa tornare a magnificare il tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.


74. Salmo 67 (68), 2-4. 29. 33-36

L'ingresso trionfale del Signore
Ascendendo in cielo Cristo ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini (Ef 4,8)

R. Sorga Dio, si disperdano i suoi nemici.

Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano *
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo, tu li disperdi; †
come fonde la cera di fronte al fuoco, *
periscano gli empi davanti a Dio.

R. Sorga Dio, si disperdano i suoi nemici.

I giusti invece si rallegrino, †
esultino davanti a Dio *
e cantino di gioia.
Dispiega, Dio, la tua potenza, *
conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.

R. Sorga Dio, si disperdano i suoi nemici.

Regni della terra, cantate a Dio, *
cantate inni al Signore;
egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, *
ecco, tuona con voce potente.

R. Sorga Dio, si disperdano i suoi nemici.

Riconoscete a Dio la sua potenza, †
la sua maestà su Israele, *
la sua potenza sopra le nubi.
Terribile, sei Dio, dal tuo santuario; †
il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, *
sia benedetto Dio.

R. Sorga Dio, si disperdano i suoi nemici.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Sorga Dio, si disperdano i suoi nemici.


ORAZIONE

Guarda, o Padre,
l'afflizione del tuo servo [della tua serva] N.
e vieni presto in suo aiuto:
fa' che, liberato [liberata] dalla schiavitù del demonio
e restituito [restituita] sereno [serena] al tuo servizio,
possa cantare le tue meraviglie.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

75. Salmo 69 (70)

Signore, vieni presto in mio aiuto
Salvaci, Signore, siamo perduti! (Mt 8, 25)

R. Tu, Signore, sei mio aiuto e mio salvatore.

Vieni a salvarmi, o Dio, *
vieni presto, Signore, in mio aiuto.

R. Tu, Signore, sei mio aiuto e mio salvatore.

Siano confusi e arrossiscano *
quanti attentano alla mia vita.
Retrocedano e siano svergognati *
quanti vogliono la mia rovina.

R. Tu, Signore, sei mio aiuto e mio salvatore.

Per la vergogna si volgano indietro *
quelli che mi deridono.
Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; †
dicano sempre: «Dio è grande» *
quelli che amano la tua salvezza.

R. Tu, Signore, sei mio aiuto e mio salvatore.

Ma io sono povero e infelice, *
vieni presto, mio Dio;
tu sei mio aiuto e mio salvatore; *
Signore, non tardare.

R. Tu, Signore, sei mio aiuto e mio salvatore.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Tu, Signore, sei mio aiuto e mio salvatore.


ORAZIONE

Vieni in nostro aiuto, Dio onnipotente,
e accorri presto a liberare
il tuo servo [la tua serva] N.:
fa' che, superata ogni insidia diabolica,
sperimenti la certezza di averti sempre al suo fianco.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.



VANGELI



76. Vattene, Satana!
X Dal Vangelo secondo Matteo 4, 1-11

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo».

Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». Ma Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto». Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

Oppure:

77. Nel mio nome scacceranno i demoni
X Dal Vangelo secondo Marco 16, 15-18

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Oppure:

78. Sei venuto a rovinarci
X Dal Vangelo secondo Marco 1, 21b-28

Giunto a Cafarnao, Gesù entrò di sabato nella sinagoga e si mise a insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.

Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.

Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!».

La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

Oppure:

79. Persino i demoni si sottometteranno a voi
X Dal Vangelo secondo Luca 10, 17-20

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».

Egli disse: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i demòni e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché anche i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Oppure:

80. Con il dito di Dio io scaccio i demoni
X Dal Vangelo secondo Luca 11, 14-22

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. Ma alcuni dissero: «È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri, poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.

Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull' altra. Ora, se anche Satana è. diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. Se io invece scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.

Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino».




FORMULE DI ESORCISMO



81. FORMULA INVOCATIVA
(vedi sopra, n. 61)

Dio del cielo e della terra,
Dio degli angeli e degli arcangeli,
Dio dei patriarchi e dei profeti,
Dio degli apostoli e dei martiri,
Dio dei sacerdoti e delle vergini,
Dio di tutti i santi e di tutte le sante,
Dio che hai il potere
di dare la vita dopo la morte e il riposo dopo la fatica:
non c'è altro Dio al di fuori di te,
creatore di tutte le cose visibili e invisibili.

Dio, tu vuoi che tutti gli uomini siano salvi
e hai tanto amato il mondo
da dare il tuo Figlio unigenito
per disperdere le opere del diavolo, ti supplichiamo:
libera questo tuo servo [questa tua serva]
da ogni insidia, inganno e perfidia infernale
e fa' che torni incolume sotto la tua protezione.

Manda lo Spirito di verità,
promesso dal tuo Figlio ai suoi discepoli;
manda il tuo Paraclito dal cielo,
dal quale hai fatto precipitare come folgore il diavolo.
Manda lo Spirito di fortezza
a mettere in fuga il principe della calunnia
e dell'oppressione,
e a proteggere noi tutti da ogni malefico influsso.

Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.


82. FORMULA IMPERATIVA
(vedi sopra, n. 62)

Esorcizzo te, antico avversario dell'uomo:
esci da N., creatura di Dio.
Te lo comanda Gesù Cristo Signore nostro,
il quale ha vinto la tua superbia con la sua umiltà,
ha annientato la tua invidia con la sua magnanimità,
ha calpestato la tua violenza con la sua mansuetudine.

Taci per sempre, padre della menzogna,
e non impedire più a questo servo [questa serva] di Dio
di lodare e benedire il Signore.
Te lo comanda Cristo Gesù,
sapienza del Padre e splendore della verità:
le sue parole sono spirito e vita.

Esci da lui [lei], spirito immondo,
e cedi il posto allo Spirito Santo.
Te lo comanda Cristo Gesù,
Figlio di Dio e Figlio dell'uomo:
egli, nascendo senza macchia dal grembo della Vergine
per opera dello Spirito,
ha purificato ogni cosa con il suo sangue.

Vattene, dunque, Satana!
Vattene in nome di Gesù Cristo:
egli, il Forte, con il Dito di Dio,
ti ha scacciato e ha distrutto il tuo regno.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per la potenza della santa X croce,
con la quale il mite Agnello immolato per noi,
Cristo Gesù Signore nostro,
ci ha sottratti per sempre alla tua schiavitù.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.


83. FORMULA INVOCATIVA
(vedi sopra, n. 61)

Santo sei tu, Signore Dio dell'universo:
i cieli e la terra sono pieni della tua gloria
e tutto ciò che esiste tu l'hai creato.
Tu che siedi sui Cherubini e abiti nei cieli,
tu che guardi dall' alto il cielo, la terra e ogni abisso,
apri i tuoi occhi e vedi l' afflizione di N., tua creatura,
per la quale ti preghiamo.
Risveglia la tua onnipotenza:
manda il tuo Spirito Paraclito
a scacciare con il suo potere
ogni forma di oppressione diabolica
e a vanificare ogni menzogna e insidia del nemico,
così che questo tuo servo [questa tua serva]
torni a servirti fedelmente
con cuore rinnovato e purezza di spirito.

Creatore e redentore del genere umano,
tu, o Dio, dall'inizio hai plasmato l'uomo a tua immagine
e gli hai affidato la cura di tutto il creato,
perché servisse te solo, suo Creatore,
e dominasse su tutto ciò che esiste.
Ricordati della condizione dell'uomo ferito dal peccato:
mostra la tua bontà a questo tuo servo [questa tua serva] N.
ingannato [ingannata] dal Maligno;
liberalo [liberala] dalla schiavitù del nemico
e fa' che riconosca te solo suo Dio e Signore.

Dio di infinita misericordia,
per redimerci hai mandato nel mondo
il tuo Figlio unigenito
perché chi crede in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna.
'fu lo hai esaltato sulla croce, affinché,
cancellata la sentenza della nostra condanna a morte,
tutto attraesse a sé.
Abbi pietà della tua Chiesa
che ti supplica per N., duramente tormentato [tormentata]:
la tua destra allontani da lui [lei] ogni forma di ostilità
e si levi a proteggere questa tua creatura,
redenta con il sangue di Cristo Signore,
che con te vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.


84. FORMULA IMPERATIVA
(vedi sopra, n. 62)

Per il Dio vivente,
per il Dio vero,
per il Dio santo,
esorcizzo te, spirito immondo,
nemico della fede,
avversario del genere umano,
portatore di morte,
padre della menzogna,
radice di ogni male,
seduttore degli uomini,
causa di ogni sofferenza.

Ti ordino, serpente maledetto:
nel nome del Signore nostro Gesù Cristo
abbandona questa creatura di Dio
e ritirati da lei.

Te lo comanda Cristo,
che dall' alto della sua potenza
ti ha fatto sprofondare nelle tenebre eterne.
Te lo ordina Cristo,
signore del mare, dei venti e delle tempeste.

Te lo ordina Cristo,
Verbo eterno di Dio fatto carne,
che per salvare il genere umano,
perdutosi a causa della tua invidia,
ha umiliato se stesso
facendosi obbediente fino alla morte.
Temi lui,
che, immolato in Isacco, venduto in Giuseppe,
sacrificato nell'agnello pasquale, crocifisso nell'uomo,
ha trionfato sull’inferno.

Lascia libero il posto a Cristo:
in lui non c'è nulla di tuo.

Umíliati sotto la potente mano di Dio:
trema e fuggi al sentir invocare da noi
il santo nome di Gesù,
che fa tremare le potenze infernali
e al quale sono sottomesse tutte le gerarchie celesti,
Virtù, Potestà, Dominazioni;
i Cherubini e i Serafini
lo lodano con voce incessante acclamando:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo.
Ritirati, dunque,
nel nome del Padre X e del Figlio X e dello Spirito X Santo.
Lascia libero il posto allo Spirito Santo
per questo segno della santa X croce
di Gesù Cristo Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.


continua
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APPENDICI



I.


Preghiere ed esorcismi per circostanze particolari


II.







Preghiere ad uso privato dei fedeli
Orazioni
Invocazioni alla Santissima Trinità
Invocazioni a Cristo Signore
Invocazioni alla beata Vergine Maria
Invocazione a san Michele Arcangelo
Preci litaniche





I. PREGHIERA ED ESORCISMO
PER CIRCOSTANZE PARTICOLARI



1. La presenza del Diavolo e di altri demoni si manifesta e si concretizza non solo nel caso di persone tentate o possedute, ma anche quando cose e luoghi sono fatti in qualche modo oggetto dell'azione diabolica, come pure nelle varie forme di avversione e persecuzione nei confronti della Chiesa. Se, in particolari circostanze, il Vescovo della diocesi ritiene opportuno convocare i fedeli per pregare sotto la guida del sacerdote, si potranno utilizzare a tale scopo elementi da scegliere tra quelli qui proposti.

2. Quando l'assemblea è riunita, il sacerdote dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti si segnano e dicono:
Amen.

3. Quindi il sacerdote, allargando le braccia, saluta i presenti:

Dio, Padre onnipotente,
che vuole la salvezza di tutti gli uomini,
sia con voi.

Tutti:
Amen.

Oppure:

Il Signore sia con voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

Oppure può essere usato anche un altro saluto, quale ad esempio:

Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

Oppure:

La pace, la carità e la fede
da parte di Dio Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

4. Il sacerdote esorta brevemente i presenti per ben disporli alla celebrazione. È opportuno fare una celebrazione della Parola di Dio, con una breve omelia da parte del sacerdote che presiede. L'omelia, partendo dal testo biblico, deve parlare al popolo della speranza nella vittoria di Cristo e dell'aiuto recato dagli Angeli. I testi delle letture e i salmi responsoriali si possono scegliere tra quelli presenti nei Lezionari approvati.

5. Si possono recitare le Litanie dei Santi, che il sacerdote concluderà con l'orazione seguente:

Santo Spirito creatore,
assisti la Chiesa cattolica:
con la tua potenza divina
rafforzala e rendila salda
contro gli attacchi dei nemici.
Rinnova con la tua carità e con la tua grazia
lo spirito dei tuoi servi che hai consacrato,
così che in te glorifichino il Padre
insieme con il suo Figlio unigenito,
Gesù Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

6. Si può fare anche la Preghiera universale, conclusa come sempre, dalla Preghiera del Signore.

7. Dopo di che il sacerdote, a mani giunte, dice:

Nel nome di Gesù Cristo, Signore e Dio nostro,
e per intercessione dell'immacolata Madre di Dio,
la Vergine Maria,
di san Michele Arcangelo,
dei santi Apostoli Pietro e Paolo
e di tutti i Santi,
confidando nella forza del ministero affidatomi dalla Chiesa,
affronto senza timore
la presenza nefasta del Maligno
per sconfiggerla.

Tutti recitano insieme:

8. Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano Sal 67 (68), 2-3
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco,
periscano gli empi davanti a Dio.

V. Ecco la croce del Signore: fuggite, forze ostili.

R. Ha riportato vittoria il Leone di Giuda,
la radice di Davide.

V. Sia sempre con noi la tua misericordia.
R. In te abbiamo sempre sperato.

V. Ascolta, Signore, la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga a te.

9. Il sacerdote, a mani giunte, dice:

Preghiamo

Unendosi al sacerdote, tutti pregano in silenzio per qualche istante. Quindi il sacerdote, a braccia allargate, dice la seguente orazione:

Dio del cielo e della terra,
Dio degli angeli e degli arcangeli,
Dio dei patriarchi e dei profeti,
Dio degli apostoli e dei martiri,
Dio dei sacerdoti e delle vergini,
Dio di tutti i santi e di tutte le sante,
Dio che hai il potere
di dare la vita dopo la morte e il riposo dopo la fatica:
non c'è altro Dio al di fuori di te.
Tu sei il creatore di tutte le cose visibili e invisibili,
e il tuo regno non avrà mai fine.
Umilmente ci rivolgiamo alla tua maestà gloriosa:
liberaci da ogni potere,
inganno e perversità degli spiriti infernali,
e conservaci incolumi da ogni male.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

10. Quindi il sacerdote, se lo ritiene opportuno, dice, con le braccia allargate, la seguente formula imperativa, a modo di esorcismo. I fedeli, quantunque vicini al sacerdote, si astengano dal recitarla.

Ti esorcizzo, spirito immondo,
signore delle tenebre,
aggressore infernale.
Esorcizzo tutti voi,
spiriti che costituite una legione diabolica:
nel nome e nella forza del Signore nostro Gesù Cristo,
allontanatevi dalla santa Chiesa di Dio
e fuggite via.
Allontanatevi dalle anime create a immagine di Dio
e redente dal sangue prezioso dell'Agnello divino.

Non osare più, astuto serpente, ingannare gli uomini.
Non osare più perseguitare la Chiesa di Dio,
né sconvolgere i suoi eletti,
né setacciarli come il grano.

Te lo comanda il Dio altissimo,
al quale, nella tua sfacciata superbia,
osi ancora farti simile.
Te lo comanda colui la cui volontà
è che tutti gli uomini siano salvati
e arrivino alla conoscenza della verità.

Te lo comanda Dio Padre,
te lo comanda Dio Figlio,
te lo comanda Dio Spirito Santo.

Te lo comanda Cristo,
Verbo eterno di Dio fatto carne,
che per salvare il genere umano,
perdutosi a causa della tua invidia,
ha umiliato se stesso
facendosi obbediente fino alla morte.
Te lo comanda Cristo che ha edificato
la sua Chiesa sopra una salda roccia
e ha promesso solennemente
che mai le potenze infernali avrebbero prevalso su di essa
e che egli sarebbe rimasto al suo fianco tutti i giorni,
sino alla fine del mondo.

Te lo comanda il santo segno della X croce
e la potenza dei santi misteri della fede cristiana.
Te lo comanda la beata Vergine Maria Madre di Dio,
che fin dal primo istante della sua immacolata concezione
ha schiacciato, lei umile serva di Dio, il tuo capo superbo.
Te lo comanda la fede dei santi Apostoli Pietro e Paolo,
e la fede di tutti gli Apostoli.
Te lo comanda il sangue dei Martiri
e l'intercessione dei Santi e delle Sante.

Ascoltami, dunque, legione diabolica:
ti ordino per il Dio vivente,
per il Dio vero e santo,
per il Dio che ha tanto amato il mondo
da consegnare alla morte il suo Figlio unigenito,
affinché chiunque crede in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna:
desisti dal trarre in inganno gli uomini,
cessa di iniettare in loro il veleno della perdizione eterna.
Smetti di recare danno alla Chiesa
e di tendere insidie alla sua libertà.

Vattene, Satana, padre della menzogna,
nemico della salvezza degli uomini.
Lascia libero il posto a Cristo:
in lui non c'è nulla di tuo.

Lascia libero il posto alla Chiesa
una, santa, cattolica e apostolica:
Cristo se l'è acquistata a prezzo del suo sangue.
Umíliati sotto la potente mano di Dio:
trema e fuggi al sentir invocare da noi
il santo nome di Gesù,
che fa tremare le potenze infernali
e al quale sono sottomesse tutte le gerarchie celesti,
Virtù, Potestà, Dominazioni;
i Cherubini e i Serafini
lo lodano con voce incessante acclamando:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo.

11. Dopo di ciò si canta o si recita la seguente antifona mariana:

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

Si può anche recitare la seguente preghiera a san Michele Arcangelo, o un'altra preghiera più familiare ai fedeli:

O glorioso San Michele Arcangelo,
principe dell'esercito celeste,
difendici nella lotta contro i dominatori
di questo mondo di tenebre
e contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Vieni in aiuto agli uomini
che Dio ha creato a propria immagine
e riscattato a caro prezzo dalla tirannia del demonio.

La santa Chiesa ti venera come suo custode e patrono.
Il Signore ti ha affidato la missione
di accogliere nella felicità del cielo le anime dei redenti.
Prega il Dio della pace
perché schiacci Satana sotto i nostri piedi,
impedendogli di continuare a tenere gli uomini in schiavitù
e di nuocere alla Chiesa.

Porta le nostre preghiere al cospetto dell' Altissimo,
perché presto ci venga incontro la sua misericordia.
Incatena il drago, il serpente antico,
colui che è diavolo e Satana:
legalo e gettalo nell' abisso,
così che mai più seduca gli uomini.
Amen.

12. Il sacerdote asperge il luogo della celebrazione con l'acqua benedetta; quindi benedice i presenti nel modo consueto e conclude il rito con il congedo.



II. PREGHIERE AD USO PRIVATO DEI FEDELI
CHE SI TROVANO A DOVER LOTTARE
CONTRO IL POTERE DELLE TENEBRE



ORAZIONI

1. Pietà di me, Signore mio Dio,
pietà di me tuo servo [tua serva]:
una folla di spiriti maligni mi insidia
e io sono come un vaso frantumato.
Strappami dalle mani dei miei nemici,
restami accanto, cercami se mi perdo,
riportami a te dopo avermi trovato
e non abbandonarmi dopo avermi riportato [riportata] a te,
così che io possa piacerti in tutto
e riconoscere che mi hai redento [redenta] con mano potente.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


2. Dio onnipotente,
che offri una casa ai dispersi
e riconduci alla prosperità i prigionieri,
vedi la mia afflizione e vieni in mio aiuto.
Sconfiggi il mio mortale nemico,
affinché, fuggita la sua presenza,
io possa ritrovare la libertà nella pace
e, tornato [tornata] a una preghiera serena e tranquilla,
proclami quanto sei grande
per aver donato al tuo popolo la vittoria.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


3. Dio, creatore e protettore del genere umano,
tu hai creato l'uomo a tua immagine
e in modo ancor più mirabile
lo hai ricreato con la grazia del Battesimo:
volgi lo sguardo su di me, tuo servo [tua serva],
e ascolta le mie suppliche:
sorga nel mio cuore lo splendore della tua gloria,
che mi liberi da qualsiasi paura e timore
e mi restituisca serenità di mente e di spirito,
così che possa lodarti e benedirti
insieme ai miei fratelli e alle mie sorelle
nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


4. Dio di misericordia e sorgente di ogni bontà,
tu hai voluto che il Figlio tuo
subisse per noi il supplizio della croce,
per liberarci dal potere del nostro mortale nemico.
Guarda con benevolenza la mia umiliazione e il mio dolore:
tu che nel fonte battesimale
hai fatto di me una nuova creatura,
aiutami a vincere l'assalto del Maligno
e riempimi della grazia della tua benedizione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


5. Tu hai voluto, o Dio,
rendermi figlio [figlia] della luce con l'adozione per grazia;
non permettere al Maligno di avvolgermi con le sue tenebre,
ma fa' che io possa sempre rimanere
nello splendido fulgore della libertà
di cui mi hai fatto dono.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


6. INVOCAZIONI ALLA SANTISSIMA TRINITÀ

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

A Dio solo onore e gloria.

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo,
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Noi ti invochiamo, ti lodiamo, ti adoriamo, Santa Trinità.
Tu sei la nostra speranza, la nostra salvezza,
il nostro onore, o beata Trinità.
Liberami, salvami, rinnova la mia vita, o beata Trinità.

Santo, Santo, Santo il Signore Dio onnipotente,
che era, che è e che verrà.

A te onore e potere, o beata Trinità,
a te gloria e potenza nei secoli.

A te lode, gloria, azione di grazie nei secoli dei secoli,
o beata Trinità.

Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di me.


7. INVOCAZIONI A CRISTO SIGNORE

Gesù, Figlio del Dio vivente,
Gesù, immagine del Padre,
Gesù, sapienza eterna,
Gesù, splendore di luce eterna,
Gesù, parola di vita,
Gesù, Figlio della Vergine Maria,
Gesù, Dio e uomo,
Gesù, sommo ed eterno sacerdote,
Gesù, annunciatore del regno di Dio,
Gesù, via, verità e vita,
Gesù, pane di vita,
Gesù, vite vera,
Gesù, fratello dei poveri,
Gesù, amico dei peccatori,
Gesù, medico delle anime e dei corpi,
Gesù, salvezza degli oppressi,
Gesù, conforto dei miseri.
Tu che sei venuto nel mondo,
Tu che hai liberato gli oppressi dal demonio,
Tu che pendesti dalla croce,
Tu che hai accettato la morte per noi,
Tu che hai voluto giacere nel sepolcro,
Tu che sei disceso agli inferi,
Tu che sei risuscitato dai morti,
Tu che sei asceso al cielo,
Tu che hai inviato lo Spirito Santo
sugli apostoli,
Tu che siedi alla destra del Padre,
Tu che verrai a giudicare i. vivi e i morti,

Per il mistero della tua incarnazione,
Per la tua santa nascita,
Per il tuo santo battesimo e digiuno,
Per la tua passione e la tua croce,
Per la tua morte e sepoltura,
Per la tua santa risurrezione,
Per la tua gloriosa ascensione,
Per l'effusione dello Spirito Santo,
Per il tuo avvento nella gloria,
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.

abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.

abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.

liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.


Ogni volta che si nomina la croce, conviene che il fedele si segni.

Salvami, O Cristo redentore, per la potenza della tua croce X:
tu che hai salvato Pietro in mare, abbi pietà di me.

Per il santo segno della croce X
liberaci, o Cristo, dai nostri nemici.

Per la tua santa croce X salvaci, o Cristo redentore,
tu che nella tua morte hai annientato la nostra morte
e risorgendo hai rinnovato la vita.

Adoriamo la tua croce X, o Signore,
veneriamo la tua gloriosa passione:
tu che per noi hai sofferto, abbi pietà di noi.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua santa croce X hai redento il mondo.


8. INVOCAZIONI ALLA BEATA VERGINE MARIA

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

Consolatrice degli afflitti, prega per noi.
Aiuto dei cristiani, prega per noi.

Fa' che io possa lodarti, Vergine santa,
e tu dammi la forza per combattere i tuoi nemici.

Madre mia, fiducia mia,
Vergine Madre di Dio, Maria, prega Gesù per me.

Gloriosa regina del mondo, sempre Vergine Maria,
tu che hai generato Cristo, Signore e Salvatore,
intercedi per la nostra pace e la nostra salvezza.

Maria, Madre della grazia e Madre della misericordia,
proteggici dal nemico e accoglici nell' ora della morte.

Vieni in mio aiuto, santissima Vergine Maria,
in tutte le mie tribolazioni, angustie e necessità:
implora per me il tuo amatissimo Figlio,
perché mi liberi da ogni male e pericolo
dell' anima e del corpo.

Ricordati, o Vergine Maria,
che non si è mai udito
che alcuno sia ricorso al tuo patrocinio,
abbia implorato il tuo aiuto,
chiesto la tua protezione,
e sia stato abbandonato.
Sorretto da tale confidenza ricorro a te, Madre,
Vergine delle vergini,
e mi umilio davanti a te, peccatore pentito.
Madre del Verbo di Dio,
accetta le mie preghiere
e propizia esaudiscimi.


9. INVOCAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo, difendi ci nella lotta,
sii nostro presidio contro le malvagità
e le insidie del demonio.
Capo supremo delle milizie celesti,
fa' sprofondare nell'inferno, con la forza di Dio,
Satana e gli altri spiriti maligni
che vagano per il mondo
per la perdizione delle anime.
Amen.


10. PRECI LITANICHE


Kyrie, eleison
Christe, eleison
Kyrie, eleison

Santa Maria, Madre di Dio,
San Michele,
San Gabriele,
San Raffaele,
Santi Angeli custodi,
San Giovanni Battista,
San Giuseppe,
San Pietro,
San Paolo,
San Giovanni Evangelista,
Santi Apostoli,
Santa Maria Maddalena,
[Signore, pietà]
[Cristo, pietà]
[Signore, pietà]

prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
pregate per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
pregate per noi [per me]
prega per noi [per me]


Si possono aggiungere qui altri nomi di Santi e di Beati

Da ogni male,
Da ogni peccato,
Dalle insidie del demonio,
Dalla morte eterna,

Cristo, ascoltaci
[ascoltami]
Cristo, esaudiscici
[esaudiscimi]
liberaci [liberami], o Signore
liberaci [liberami], o Signore
liberaci [liberami], o Signore
liberaci [liberami], o Signore

Cristo, ascoltaci
[ascoltami]
Cristo, esaudiscici
[esaudiscimi]


conclusione del testo tratto dal sito:
http://www.liturgia.maranatha.it/Esorcismi/
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08/12/2018 22:53
 
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Fantasmi, anime in pena o vaganti: è possibile?


DUCH, ZJAWA
 




Le anime in pena vanno davvero “a briglia sciolta”?


Vorrei iniziare questo contributo chiarendo che la questione non ha nulla a che vedere con spiritismo o reincarnazione, perché non stiamo parlando della possibilità che le anime si incarnino per la seconda, terza o quarta volta, che è il concetto della reincarnazione. Per noi è chiaro che non c’è alcuna possibilità al riguardo e che la dottrina della Chiesa ha chiuso definitivamente la questione.


Stiamo parlando di quelle che “popolarmente” le persone chiamano anime in pena o vaganti, e che altre definiscono fantasmi. Ci riferiamo alle persone vive che dicono di aver visto le anime di persone o parenti defunti e cose del genere.


La dottrina della Chiesa è chiara al riguardo, nel senso che quando qualcuno muore si verifica immediatamente il suo giudizio personale, giudizio in cui c’è la possibilità di 3 destinazioni: il Cielo, il Purgatorio o l’Inferno. Il Purgatorio non è una destinazione definitiva, ma un periodo di purificazione dopo il quale l’anima avrà in Cielo il suo destino eterno.


Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che “ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, oppure si dannerà immediatamente per sempre”.


Le persone, però, insistono nel dire di aver visto delle “anime in pena”. Cosa dire loro? Semplicemente che sono pazze? Che quello che hanno visto è il frutto della loro immaginazione?


 

La questione dello stato psicologico ed emotivo della persona dev’essere sicuramente messo in discussione, perché ci sono persone che dopo la morte di una persona cara cadono nella disperazione ed è possibile che abbiano certe “apparizioni” che in realtà sono solo frutto della loro emotività.


 

Per l’esorcista padre Gabriele Amorth, la questione doveva essere affrontata con maggiore attenzione da parte della Chiesa e dei teologi. In un esorcismo, riferiva, lo spirito che possedeva una persona non era un demonio, ma un’anima condannata.


Il sacerdote diceva però che col passare del tempo e con altri esorcismi è stato verificato che erano dei demoni a possedere quella persona, ma dicevano mentendo che era l’anima di un condannato a possederla.


In uno dei suoi libri, padre Amorth ha dedicato un capitolo alla questione delle esperienze che gli esorcisti hanno fatto durante il rituale di esorcismo trovandosi di fronte alla realtà per cui non era un demonio a possedere una persona, ma l’anima di un condannato. Le opinioni degli esorcisti al riguardo sono molto diverse, ma la maggior parte di loro non crede a questa possibilità.






In uno degli incontri di Cura e Liberazione qui a Canção Nova, ho interpellato padre Rufus Pereira sulla questione, e mi ha detto che ci sono forti dibattiti su questa realtà, ma che in base alla sua esperienza per quanto riguarda esorcismi e liberazioni crede che sia sempre il Demonio a possedere una persona. Anche se lo spirito insiste nel dire che è un’anima condannata, è sempre una menzogna del Demonio.

L’esorcista spagnolo padre José Fortea ha affermato che “sulla questione non ci sono argomentazioni non contestabili”, e che quindi “i teologi devono presentare altri studi su queste realtà”.

Ho avuto l’opportunità di parlare personalmente dell’argomento con padre Duarte Sousa Lara,
esorcista in Portogallo, e anche lui mi ha detto che la questione è stata dibattuta a lungo negli incontri dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, che il 13 giugno 2014 ha visto approvato il suo statuto giuridico da parte della Congregazione per il Clero.

Da tutto questo emerge chiaramente la certezza per cui una volta che la persona è morta avviene subito il suo Giudizio Particolare, nel quale la persona va in Cielo, all’Inferno o in Purgatorio. Non restano, quindi, anime vaganti, prive di una destinazione.

Ciò che è ancora un mistero è la possibilità di qualche tipo di azione di queste anime nello stato/luogo in cui si trovano.

 

Sappiamo dal racconto di alcuni santi, come Santa Margherita Maria Alacoque, Santa Gertrude e altri, che hanno avuto l’esperienza di vedere alcune anime che dicevano di essere anime del Purgatorio bisognose di preghiere. Una volta che hanno fatto celebrare delle Messe e hanno pregato per queste anime, queste hanno smesso di apparire loro.

 

Le anime che si trovano in Cielo si uniscono a noi che siamo sulla Terra nella realtà che la Chiesa ci insegna sulla “Comunione dei Santi”, che il Catechismo affronta a partire dal numero 946.

Per le anime che si trovano all’Inferno sappiamo che non c’è più possibilità di salvezza, ma continua ad essere un mistero la possibilità di qualche altro tipo di intervento sulla Terra.

Un fatto importante sulla questione di vedere le anime in pena o di parenti defunti è che non si può escludere la possibilità di un’azione del Demonio per illudere la persona, facendo sì che cerchi mezzi inappropriati come lo spiritismo, la psicografia e le sette occulte per avere un contatto con questi spiriti. Ciò farà sì che queste persone abbiano direttamente un contatto con il demonio, come afferma San Tommaso d’Aquino nella sua Summa Theologiae.

Dobbiamo quindi pregare per queste anime, e il modo più efficace è offrire Messe per loro, come ci insegna la dottrina cattolica.

Pur non comprendendo tanti misteri e disegni di Dio, possiamo rivolgerci a Lui come Padre, e anche se non riceviamo le risposte che vorremmo una cosa è certa: il suo amore per noi non viene mai meno, e questo ci basta.


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14/12/2018 18:49
 
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Il sacerdote messicano Rogelio Alcántara analizza la questione in un incontro di esorcisti di tutto il mondo


In alcuni settori della Chiesa cattolica, soprattutto nei gruppi di tipo carismatico, si è diffusa molto la pratica della preghiera, del Rosario o delle Messe di “guarigione dell’albero genealogico” o “guarigione intergenerazionale”, che suscita grandi adesioni da un lato e dure critiche dall’altro.


L’Associazione Internazionale degli Esorcisti ha affrontato questo tema nel suo congresso celebrato a Roma a settembre, ad opera del sacerdote messicano Rogelio Alcántara, a cui è stato chiesto uno studio esaustivo sulla questione. Alcántara è dottore in Teologia e direttore della Commissione per la Dottrina della Fede dell’arcidiocesi di Città del Messico. Riassumiamo il suo intervento.


Mali ereditati?


L’autore riassume così l’idea alla base della guarigione intergenerazionale: “i mali che soffrono attualmente le persone (mali psichici, morali, sociali, spirituali e corporali) hanno una causa negli antenati. La persona attuale sarebbe l’ultimo anello di una catena, attraverso la quale passano i mali che arrivano a lei”.


Da dove dovrebbero venire questi mali? L’origine è triplice: le inclinazioni negative degli antenati, i loro peccati e le maledizioni lanciate sui loro discendenti, il che porterebbe la persona ad avere “inclinazioni e tendenze a determinati mali” o “legami ancestrali” molto forti.





La soluzione proposta al credente da alcuni sacerdoti e gruppi dedicati al ministero di guarigione e liberazione sarebbe “guarire il suo albero genealogico con pratiche religiose e preghiere specifiche che possano spezzare questa ‘eredità’ nefasta che ha ricevuto dagli antenati”, ottenendo la propria liberazione e il perdono degli antenati stessi.


 

Per questo, si svolgono alcuni riti che implicano il fatto di assumere “nuovi concetti come trasferimento, influenza, maledizione intergenerazionale, eredità ancestrale, vischiosità, guarigione dell’albero genealogico, ecc.”.


Da dove deriva questa teoria?


Dopo aver offerto citazioni significative di vari autori che sostengono questa idea, padre Alcántara afferma che non possiamo trovare alcun autore cattolico che abbia insegnato la dottrina del “peccato ancestrale” prima della seconda metà del XX secolo, per cui “è una ‘dottrina innovativa’, inventata, che rappresenta un grave pericolo per chi vuole accettare la rivelazione divina come ce la presenta la Chiesa cattolica”.


Secondo il sacerdote messicano, questa teoria “è apparsa per la prima volta tra i protestanti per ispirazione pagana. È stato un missionario protestante, Kenneth McAll, a dare impulso alla pratica di ‘guarire’ l’albero genealogico fino a trasformarla in un movimento”.


Queste idee non neanche alcuna base filosofica o scientifica. Padre Alcántara sottolinea che “la presunta base filosofica del cosiddetto danno ancestrale è molto simile a quello che è popolarmente noto come ‘karma’, idea derivante dalla religione induista”.


Ovviamente la dottrina del peccato ancestrale non ha nemmeno alcun fondamento teologico, anche se i suoi difensori “cercano di giustificare la loro applicazione del ‘karma’ alla teologia cristiana basandosi sulle scienze psicologiche, soprattutto su Carl Jung”, arrivando anche a citare la dottrina cattolica del peccato originale, senza fondamento.





Ma… non appare nella Bibbia?

L’idea dei peccati degli antenati che influiscono sulla vita delle persone appare in vari passi dell’Antico Testamento, che Rogelio Alcántara analizza per dimostrare come la corretta interpretazione di questi testi implichi il fatto di leggerli nel loro contesto, intendendoli “in un progresso pedagogico della rivelazione, che giunge alla sua pienezza in Cristo, Colui che ci insegna, ad esempio, il concetto autentico di castigo e misericordia divina”.

È proprio la misericordia di Dio il tema che si sottolinea nei testi biblici, la risposta divina al peccato dell’essere umano. Dall’altro alto, ci sono testi nell’Antico Testamento in cui si esprime chiaramente “che ciascuno si prenderà la propria colpa e le conseguenze del suo peccato”, ovvero “si sottolinea la dimensione personale del peccato”.

Nell’Antico Testamento, quindi, “c’è già un nitido chiarimento del rapporto tra conseguenze del peccato e colpevolezza personale”, cosa confermata dalle parole di Gesù nei Vangeli, come quando risponde a chi gli chiedeva se un cieco lo era per i propri peccati o per quelli dei suoi genitori.

Per questo, il sacerdote afferma che “a partire dall’analisi dei testi della Sacra Scrittura possiamo concludere che la ‘dottrina’ del cosiddetto ‘peccato ancestrale’ e la cosiddetta ‘preghiera di guarigione dell’albero genealogico’ non hanno fondamento nella Rivelazione soprannaturale”.

Distinzione tra influenze, peccati e maledizioni

 

Il passo seguente nella riflessione è chiarire i termini usati e distinguerli. In primo luogo si definisce l’influenza intergenerazionale come “ogni elemento che altera o determina il modo di pensare o di agire di qualcuno di una generazione futura”. L’influenza di una generazione sull’altra esiste, è una cosa naturale, e si verifica per questioni ambientali o di convivenza (come l’educazione umana o religiosa, il buono o cattivo esempio…)

In secondo luogo si chiarisce in modo categorico nella rivelazione che i cosiddetti peccati intergenerazionali o ancestrali – intesi come peccati che si trasmettono da una generazione all’altra – non esistono, perché il peccato è un atto libero, le cui conseguenze per il fatto di aver trasgredito la legge divina – colpa e pena – sono personali e quindi non trasferibili.

Padre Alcántara ribadisce che “se per peccati ancestrali si intendono i peccati degli antenati che si trasferiscono alla generazione attuale questi non esistono, perché l’unico peccato che si può trasmettere per via della generazione è il peccato originale”.

“Se per peccati ancestrali si intendono semplicemente i peccati commessi dai nostri antenati e che non si trasmettono alle generazioni attuali si potrebbe accettare l’espressione, ma prestandosi a confusione e per via del rischio di interpretarli nel primo senso è meglio evitare questa definizione”.

I peccati di un antenato non possono predisporre al peccato il discendente; potrebbero solo “influire naturalmente (ambientalmente) a mo’ di esempio sulle persone vicine al peccatore, ma non possono predisporre nessuno al peccato”. I peccati si ripetono nelle famiglie soprattutto per il cattivo esempio.

Le maledizioni hanno effetto?

Su questo punto, il teologo messicano è tornato alla questione delle “maledizioni che si fanno come richieste al demonio” perché una persona sia privata di qualche bene. Dopo averne analizzati i vari tipi, affronta la loro efficacia: “chi maledice può semplicemente desiderare il male dell’altro, ma il puro desiderio umano non ha il potere di provocare alcun danno. La maledizione potrebbe aver effetto quando chi la realizza chiede il male per l’altro” – che lo chieda a Dio o al demonio.

Visto che Dio non risponde a una richiesta che cerca il male di un’altra persona, gli unici a poter realizzare le maledizioni sono i demoni. Com’è possibile? Padre Alcántara risponde: “Per un mistero – spesso per noi incomprensibile –, Dio permette al suo nemico di agire provocando alle creature umane danni di tipo fisico, psicologico o spirituale, per la loro conversione e la loro salvezza”.

Ma qual è la portata di una maledizione o della stregoneria nel tempo? Secondo l’autore, un uomo può maledire i suoi discendenti, ma solo i vivi, perché non ha potere su chi non è ancora stato concepito.

Che pericoli ci sono?

Per concludere, il sacerdote messicano afferma che “le cosiddette Messe (o preghiere) per guarire l’albero genealogico non fanno parte della dottrina e della liturgia cattolica… Né nella Rivelazione né nei Santi Padri, né nella storia della teologia cattolica c’è un solo esempio del fatto che sia o sia stato insegnamento cattolico”.

Basandosi su un documento dei vescovi francesi, spiega che “la cosiddetta preghiera di guarigione dell’albero genealogico porta la persona a cercare le ragioni della sua sofferenza al di fuori di sé, il che impedisce che ci sia un vero processo di aiuto psicologico che potrebbe guarire l’individuo. Le ‘Messe’ che si celebrano con questa intenzione, quindi, rappresentano per i fedeli più un pericolo psicologico che un aiuto”.

“Queste Messe”, sottolinea infine, “deviano la carità che dovremmo nutrire nei confronti dei nostri cari defunti. Anziché offrire Messe per loro, chiediamo Messe per noi, perché vogliamo che i loro peccati smettano di influire su di noi in questa vita”.

fonte Aleteia


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23/02/2019 22:50
 
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Una testimonianza forte




Sono cresciuto sentendo dire che i tre grandi nemici dell’anima sono il mondo, il demonio e la carne. Per molto tempo ho sentito parlare del mondo e della carne, ma il demonio era una specie di tabù in chiesa. Non se ne parlava.


Oggi, dopo molto tempo, un sacerdote nella sua omelia ce ne ha parlato dicendo: “Devo parlarvi del demonio, perché stiate attenti e sappiate come difendervi. Non possiamo vivere ignorando la sua esistenza”.


Il demonio è chiamato padre della menzogna, tentatore, seduttore, ed è ben nota la sua capacità di farci cadere nelle tre tentazioni fondamentali, che per me sono:



  1. La sensualità

  2. L’affanno di denaro

  3. L’orgoglio/amor proprio.


Sono tutte e tre molto pericolose, soprattutto la sensualità. Basta accendere il computer perché appaiano immagini non cercate. La pornografia arriva come un virus. Mi fa male perché ricordo che ogni persona è un tempio di Dio. Il vostro corpo è sacro. Non sarò in grado di giudicare nessuno per quello che fa, non si sa mai la croce che ciascuno si porta dietro. Quelle povere anime… figli di Dio… a volte prego per loro.


Visto che il demonio è astuto, aspetta pazientemente il momento adatto per agire e avere successo.




Il tentatore non vive in base ai nostri parametri, per cui può sedersi tranquillo in un angolo e aspettare. Vuole la nostra anima, distruggerci la vita, e farà qualunque cosa per riuscirci. Seminerà il dubbio, l’incertezza, e ci porterà a mettere in discussione Dio. Non permetteteglielo! Valete molto agli occhi di Dio!


Conosco persone che sono cadute nelle trappole del demonio. In loro si percepisce il dubbio anziché la certezza di Dio, e vogliono seminare questo dubbio anche in noi.

È come quel peccato ripetitivo che molti commettiamo e in cui cadiamo regolarmente, confessandolo ogni volta che ci accostiamo al sacramento della Penitenza. Chi pensate che ci sia
dietro quella cosa che vi incatena?

La pace viene da Dio, l’incertezza e l’angoscia no.

Le tentazioni di Gesù nel deserto sono la chiave per capire in che momento ci attacca il demonio, come un cane con la rabbia.

“E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, di’ che questi sassi diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio»” (Matteo 4, 2-4).

Ve ne siete resi conto?

Ha tentato Gesù dopo 40 giorni di digiuno, quando era stremato, affamato, debole. Come fa con noi. Si presentano situazioni difficili, ci si sente abbandonati da Dio, ci si ribella, ed è in quel momento che arriva sottilmente la tentazione, cercando di ingannarvi, di farvi credere che andrà meglio se non si confida in Dio.

Come ci possiamo rafforzare?

Molto tempo fa ho imparato che per vincere il demonio sono molto efficaci la lettura della Parola di Dio, la preghiera e l’aiuto della nostra Madre del cielo e del nostro angelo custode, che invoco spesso. Non dimentichiamo San Michele Arcangelo.

Possiamo vincere il demonio? Leggete nelle Scritture le tentazioni di Gesù nel deserto. Egli ci insegna come si fa. Si può, il demonio non è invincibile.

Coraggio! Siamo figli amati di Dio, che non ci abbandonerà mai!

Abbiate una vita sacramentale. Valorizzate il vostro stato di grazia. Dio si prenderà cura di voi.

fonte: Aleteia


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01/08/2019 11:13
 
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Una testimonianza da brividi è andata in onda a "La Vita in Diretta Estate"



La possessione diabolica esiste? Francesco risponde a questa domanda, raccontando a “La vita in diretta estate” la sua storia.


Dopo aver fatto un voto con un Gesuita, Francesco iniziò a pregare ma qualcosa non andò per il verso giusto. «Lui mi parlava della lotta contro il male, diceva che faceva preghiere di liberazione ma io non capivo», ha esordito Francesco, come riporta www.ilsussidiario.net (28 giugno), che ha ricostruito la testimonianza. «Una frase mi rimase nel cuore perchè mi disse che il male poteva presentarsi con malattie fisiche», ha aggiunto.


Katalinks/Shutterstock

I consigli del gesuita


In quel periodo, l’uomo non stava bene fisicamente e per questo il prete gli disse di fare una preghiera di liberazione. Fidandosi di lui, «da quella preghiera ho tratto tanto beneficio», ma ben presto iniziò a rendersi conto che qualcosa non andava. Iniziò così ad avere delle reazioni fisiche non normali, sbavava, aveva una eccessiva stanchezza fisica, reagiva male alla preghiera che invece avrebbe dovuto portare pace e serenità. Il Gesuita, alla vista di ciò, gli disse che doveva fare altre preghiere.


La moglie accanto


Ma Francesco stava sempre peggio. Il suo corpo si irrigidiva, «come un pezzo di legno» e non riusciva più a essere se stesso, cercava di dominare il suo istinto senza riuscirci. «Una voce uscì dentro di me e disse al gesuita ‘Io sono Satana, Francesco è mio, tu non puoi fare nulla’, inveiva contro la chiesa e il sacerdote, lui disse che c’era qualcosa che andava oltre e mi disse di andare da un esorcista, padre Matteo La Grua», ha evidenziato il giovane.


Da quel momento iniziò a non uscire più di casa e a non andare neppure al lavoro. Sua moglie, nonostante la tanta paura, gli rimase accanto. «E’ stata la mia forza».



La messa nera a 4 anni

A differenza delle possessioni, durante le quali solitamente si va in trance, lui era «spettatore di me stesso, ero lucido nonostante la dissociazione del momento».

 

Francesco ha spiegato anche che il diavolo raccontava ciò che era avvenuto alle sue spalle a sua insaputa. «Partecipai a una messa nera con mia madre all’età di 4 anni e bevvi dal calice della messa nera», ha rivelato.

Per cinque anni la sua battaglia fu tremenda. Prima della liberazione definitiva, Francesco ha dovuto alacremente contro Satana, tra esorcismi continui e preghiere quotidiane.

Il mistero del rapporto col Maligno

Don Aldo Buonaiuto, prete esorcista, ha commentato: «La testimonianza di Francesco è riconducibile a quelle che vengono definite attività straordinarie del demonio che si caratterizzano per ossessione, possessione, infestazione o possessione. La maggior parte delle persone non cerca di avere una relazione con il maligno o le forze del male e ci troviamo di fronte a un vero mistero».

Clicca qui per vedere la testimonianza di Francesco.




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01/08/2019 11:16
 
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Come distinguere tra possessione diabolica e malattia mentale?





Intervista allo psichiatra portavoce dell'Associazione Internazionale degli Esorcisti, riconosciuta dal Vaticano e fondata da padre Gabriele Amorth


Aleteia ha intervistato il dottor Valter Cascioli, medico psichiatra, portavoce e consulente scientifico dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE), che ha ricevuto di recente il riconoscimento giuridico (decreto del 13 giugno) dalla Congregazione vaticana per il Clero e riunisce circa 300 esorcisti di tutto il mondo.

 


Non ci sono ancora cifre ufficiali sul numero di persone che ricevono assistenza e rituali di esorcismo da parte dell’Associazione. Ciò che è certo è che “sappiamo da ciò che ci riferiscono i sacerdoti esorcisti che i casi sono in costante aumento a causa delle pratiche di occultismo e della mancanza di fede”, ha affermato Cascioli, che è anche membro dell’équipe docente del corso di “Esorcismo e preghiera di liberazione” organizzato dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma.


Padre Francesco Bamonte presiede dal 2012 l’Associazione e ricorda che Dio ha chiamato alcuni sacerdoti al “ministero dell’esorcismo e della liberazione”. Accanto alla missione dei sacerdoti che ricevono dal vescovo il mandato ufficiale di esorcizzare, le raccomandazioni della Chiesa che accompagnano il rituale dell’esorcismo includono l’assistenza professionale di esperti in medicina o psichiatria. Per questo abbiamo interpellato il dottor Cascioli, psichiatra 58enne con oltre 30 anni di esperienza professionale.


Perché i casi di possessione diabolica sono in aumento?


L’aumento dell’attività diabolica straordinaria, ovvero delle infestazioni, ossessioni, vessazioni e possessioni, aumenta per la mancanza di fede e l’incremento delle pratiche esoteriche, della magia e dell’occultismo. Questa pratiche coinvolgono milioni di persone e possono spianare la strada alle possessioni diaboliche o ad altre manifestazioni dell’attività demoniaca straordinaria.


Quali sono i sintomi di una possessione diabolica?


 




La possessione diabolica è la più grave attività demoniaca straordinaria. Ricordiamo che l’attività ordinaria del diavolo è rappresentata dalla tentazione. Sottolineo questo aspetto perché la tentazione è ciò che spiana la strada a fenomeni più gravi.


Come si riconosce la possessione diabolica?


Dall’avversione a tutto ciò che è sacro. Ripugnanza per la preghiera, per tutto ciò che è benedetto anche se non si è consapevoli di cosa sia, reazioni inaspettate di violenza in persone con un’indole diversa. Si manifesta con blasfemia, aggressioni fisiche, reazioni furiose se si benedice o si prega davanti alla persona.


Questi sintomi sono sufficienti per affermare che esiste una possessione diabolica?


Non sono sufficienti per compiere una diagnosi di possessione diabolica.


Quali altri elementi ci sono per verificare casi di possessioni diaboliche?


Altri sintomi sono conoscere profondamente materie o lingue sconosciute al soggetto, conoscere l’ubicazione di oggetti nascosti alla vista, conoscere cose occulte, comprendere e parlare lingue sconosciute, manifestare una forza sovrumana anormale per l’età e le condizioni fisiche della persona. A volte si manifestano con un’agitazione psicomotoria, che senza spiegazione non risponde alla terapia sedativa farmacologica.


È possibile che le persone possedute si alzino da terra in levitazione?


Sicuramente il fenomeno straordinario della levitazione si può sommare ai sintomi prima menzionati dell’attività diabolica. È un indizio di possessione. Esistono anche altri sintomi straordinari: chiarividenza del passato e del futuro, materializzazione. Sono alcuni degli elementi della diagnosi di possessione diabolica.


Come può una persona capire se è posseduta da qualche spirito?


Non è facile saperlo, soprattutto se non si conosce la materia. Ricordo che questi sintomi sono chiari solo se si manifestano insieme. A volte è difficile riconoscerli, si confondono con malattie psichiatriche dovute a cause naturali. La possessione diabolica, invece, è dovuta a cause preternaturali. In alcuni casi i sintomi della possessione possono far pensare a una malattia psichiatrica, e quindi possono confondere. Le persone che conducono una vita disordinata possono confondere i sintomi. Ciò non è sufficiente per parlare di possessione.


Come si apre un caso psichiatrico?


Il sacerdote esorcista decide caso per caso, decidendo se coinvolgere un medico psichiatra. Questo professionista deve avere una preparazione accademica ma anche spirituale. Ci sono medici che non credono all’esistenza del diavolo, non riconoscono l’attività demoniaca ordinaria o straordinaria. […] A volte gli esorcisti si trovano in difficoltà quando inviano i loro pazienti dagli psichiatri che non hanno fede e che non riconoscono il maligno.


Quali sono le malattie psichiche che possono essere confuse con una possessione diabolica?


Sono quelle come la schizofrenia, il disturbo ossessivo. Questo, ad esempio, nei casi di possessione diabolica. In un contesto di psicosi delirante potrebbe, in base ai casi, sembrare una possessione diabolica. Dobbiamo quindi considerare queste patologie con grande attenzione e con la competenza richiesta a questo scopo.


Qual è il primo passo che deve compiere una persona che ha un problema e vuole sapere se è una questione spirituale o psichiatrica?


 




Molte delle cose che abbiamo menzionato coinvolgono persone che nella maggior parte dei casi vivono fuori dalla grazia di Dio, persone che vivono in situazioni di peccato mortale. È chiaro che per un credente il primo passo è riconciliarsi con Dio attraverso la preghiera, la Sacra Scrittura e i sacramenti. La persona può seguire un cammino di fede accompagnata da un padre spirituale. Ovviamente, se queste persone manifestano problemi psichici o medici possono richiedere l’aiuto di uno specialista.


Un noto esorcista, Sante Babolin S.J., ha affermato che dei casi di persone che chiedono un rituale di liberazione solo il 2% riguarda veri episodi di possessione diabolica, mentre il restante 98% è costituito da casi psichiatrici. Esistono statistiche sulle percentuali di casi reali di esorcismo?


È difficile quantificare il fenomeno, perché le fonti sono diverse. Posso dire che all’esorcista che lei ha citato, di chiara fama internazionale, arriva probabilmente un numero superiore di casi di problemi preternaturali rispetto ai casi psichiatrici. A me come specialista arrivano molti casi psichiatrici e constato che esiste una percentuale molto bassa di casi che richiedono un esorcismo.

fonte Aleteia


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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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