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RICERCA SU GESU' NELLA STORIA e STORICITA' DEI VANGELI

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2024 17:25
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20/08/2020 14:16
 
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Il silenzio delle fonti storiche non cristiane


Tratto da: Theissen-Mertz, Il Gesù storico. Un manuale, Queriniana, Brescia 1999, pg. 123-124


Obiezione: Le fonti non cristiane tacciono in ampia misura su Gesù. Anche là dove potremmo aspettarci informazioni su d lui, di fatto non ne troviamo


     Filone di Alessandria (+ 42/50 d.C.), contemporaneo di Gesù, parla di Pilato: «A questo riguardo si potrebbe parlare della sua corruttibiità, della sua violenza, dei suoi furti, maltrattamenti, offese, delle esecuzioni capitali da lui decise senza processo, nonché della sua ferocia incessante e insopportabile» (LegGai 302). Su Gesù, non una parola.


      Giusto di Tiberiade, contemporaneo di Flavio Giuseppe, scrisse una Cronaca dei re giudei e una Storia della guerra giudaica. Secondo la notizia fornitaci da Fozio di Costantinopoli (820-886 d.C. circa), che conosceva l'opera oggi andata perduta, nemmeno questo autore menzionava Gesù (Photius cod.13).


 


CONTROARGOMENTI: Le fonti antiche tacciono su molti personaggi sulla cui storicità non si nutrono dubbi


Giovanni il Battista è menzionato da Flavio Giuseppe (Ant. 18,116-119) e dai testi mandei, ma non da Filone, da Paolo e dagli scritti rabbinici.


Paolo di Tarso è attestato da lettere autentiche, ma di lui non fanno menzione né Flavio Giuseppe, né altri autori non cristiani.


Il Maestro di Giustizia è noto soltanto dagli scritti di Qumran, mentre negli antichi resoconti tramandatici sugli Esseni mancano notizie su di lui (Flavio Giuseppe, Filone, Plinio il Vecchio).


Rabbi Hillel, il fondatore della famosa tradizione scolastica degli Hilleliti, non è mai menzionato da Flavio Giuseppe, benchè questi si dica seguace del fariseismo.


Bar Kochba, il capo messianico della rivolta giudaica contro i Romani negli anni 132-135 d.C., nel racconto di Dione Cassio su questa stessa rivolta è passato del tutto sotto silenzio.


 


       Le menzioni di Gesù presso gli storici antichi dissipano ogni dubbio sulla sua storicità.


       Le informazioni su Gesù in scrittori ebrei e pagani (vedi indice fonti non cristiane) - in particolare quelle che troviamo in Flavio Giuseppe, nella lettera di Sarapion e in Tacito - , mostrano che nell'antichità la storicità di Gesù era data per scontata, e a ragione, come si evince da due osservazioni sulel fonti menzionate:


> le informazioni su Gesù sono tra loro indipendenti. Tre scrittori appartenenti ad ambienti diversi elaborano, indipendentemente, l'uno dall'altro, notizie su Gesù: un ebreo aristocratico che è storico di professione, un filosofo siriano, un uomo di Stato e storiografo romano;


> tutti e tre sono al corrente dell'esecuzione di Gesù, ma in maniera diversa: Tacito dichiara responsabile di essa Ponzio Pilato, Mara bar Sarapion il popolo giudaico. il Testimonium Flavianum (verosimilmente) l'aristocrazia giudaica in collaborazione con il governatore romano. L'esecuzione era scandalosa per qualsivoglia forma di venerazione di Gesù. In quanto skàndalon (cfr. 1 Cor 1,18ss), non poteva certo essere inventata.


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