È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

RICERCA SU GESU' NELLA STORIA e STORICITA' DEI VANGELI

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2024 17:25
Autore
Stampa | Notifica email    
05/05/2016 18:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

L’alfabetizzazione nel primo secolo e la scrittura dei Vangeli



papiriAlcuni critici negano la tradizionale paternità dei vangeli sostenendo che difficilmente possono essere stati scritti da qualcuno vicino a Gesù, poiché l’analfabetismo sarebbe stato molto diffuso nell’antico Israele.


E’ allora importante segnalare la recente scoperta realizzata da ricercatori della Tel Aviv University e pubblicata negli atti della National Academy of Sciences, secondo cui l’alfabetizzazione in quell’area era molto più diffusa di quanto si pensi già dal 600 a.C., cioè verso la fine del primo tempio di Gerusalemme, quindi prima del periodo secondo il quale molti studiosi ritengono sia stata composta la maggior parte dei testi biblici, tra cui il Pentateuco, rifacendosi proprio ai livelli di alfabetizzazione della popolazione all’epoca. Ed invece, il team di ricerca di Tel Aviv ha suggerito che nel regno di Giuda vi potevano essere almeno 100.000 persone alfabetizzate e questo «implica la presenza di una infrastruttura educativa che potrebbe sostenere che la composizione dei testi biblici esisteva già prima della distruzione del primo Tempio».


Si potrebbe quindi estendere queste interessanti conclusioni dei ricercatori israeliani anche per quanto riguarda la composizione dei Vangeli. Se l’alfabetizzazione ebraica in quella zona era già diffusa e prolifica prima del 600 a.C., certamente lo sarà stato ancora di più nel 30 d.C. Ciò significa che le persone attorno a Gesù erano in grado di creare i loro appunti con i detti e le azioni di Gesù già durante la sua vita pubblica, ai quali hanno potuto far riferimento gli autori dei vangeli. Già oggi gran parte degli studiosi sostengono l’esistenza di fonti scritte, non soltanto orali, presinottichechiamate fonte Q (a cui hanno fatto riferimento gli evangelisti Matteo e Luca), fonte L (a cui ha fatto riferimento il solo Luca), una fonte indipendente per Matteo, Marco e una per Giovanni. Documenti molto antichi, tanto che San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, datata tra il 54 e il 57 d.C., riferisce di scritti esistenti prima della sua conversione, avvenuta nel 35 d.C. (ad esempio in 2 Cor 8,18-19), che la scuola esegetica di Madridritiene essere «gli originali semitici delle fonti di Luca, scritte nel primo decennio dopo la morte di Gesù, tra l’anno 30 e il 40» (J.M. Garcia, Los orígenes históricos del cristianismo, Ediciones Encuentro 2008, p.59).


Lo studioso agnostico Bart D. Ehrman è forse il più importante portavoce di questa critica ai vangeli, nel suo libro Did Jesus Exist? (HarperCollins Publishers 2012) infatti scrive: «è stato dimostrato quanto fosse scarso il livello di alfabetizzazione nel mondo antico», sostenendo questa affermazione attraverso due studi. Il primo è quello di William Harris, secondo il quale «nei periodi migliori solo il 10% della popolazione del mondo antico sapeva leggere e forse copiare qualche parola scritta», il secondo è di Catherine Heszer, la quale «dimostra come all’epoca di Gesù forse solo il 3% degli ebrei palestinese fosse in grado di leggere e scrivere» (p. 49). Mentre lo studio di Harris è un’analisi comparativa che sembra essere stata smentita dallo studio dell’Università di Tel Aviv citato in precedenza, sulla “dimostrazione” della Heszer bisogna rilevare una bugia da parte di Ehrman.


Infatti, il noto studioso cita il titolo dello studio della ricercatrice della London University, ma senza far riferimento alla pagina o al capitolo in cui essa dimostrerebbe quello che Ehrman le vuole far sostenere. Questo perché, se ci si reca a leggere il lavoro della Heszer –come ha fatto Jimmy Akin-, si legge: «il tasso esatto di alfabetizzazione tra gli antichi ebrei non può essere determinato». Facendo a sua volta riferimento ad un altro autore, cioè alle affermazioni del rabbino ortodosso Meir Bar-Ilan, la studiosa afferma: «se il tasso medio di alfabetizzazione tra gli ebrei palestinesi era solo il 3 per cento, come sostiene Bar-Ilan, o leggermente superiore, deve in ultima analisi rimanere senza risposta» (C. Heszer, Jewish Literacy in Roman Palestine, Mohr Siebeck 2001, p.496).


Quindi, al contrario di quanto scrive Ehrman, la Heszer non dimostra nulla, ma semplicemente si rifà ad una affermazione del rabbino Bar-Ilan e allo studio di William Harris. Entrambi, però, hanno ricevuto buona risposta dal recente studio israeliano, secondo il quale l’alfabetizzazione ebraica era già ampiamente diffusa prima del 600 d.C. e quindi, per deduzione, ancor di più nel primo secolo d.C.. Tanto che Alan Ralph Millard, professore emerito di Ebraico e di Lingue semitiche presso la School of Archaeology, Classics and Egyptology dell’Università di Liverpool, ha scritto (per leggere l’intera pubblicazione bisogna essere registrati alla rivista scientifica): «le prove che dimostrano che la lettura e la scrittura erano ampiamente praticatenell’era di Gesù cresce alla scoperta di ogni nuova iscrizione, abbiamo diverse testimonianze che ci conducono a ritenere in quel luogo e in quel tempo un maggior livello di alfabetizzazione di quanto a volte si suppone e molte persone comuni, non soltanto l’élite, sapevano leggere e probabilmente anche scrivere». Per questo, ha concluso, «non c’è motivo di dubitare dell’esistenza di fonti e testimoni oculari di ciò che ha detto e fatto Gesù di Nazareth».



Nuova Discussione
Rispondi
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:20. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com