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RICERCA SU GESU' NELLA STORIA e STORICITA' DEI VANGELI

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2024 17:25
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05/01/2016 22:40
 
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Come abbiamo visto il processo di ricostruzione permette che esistano varianti e che esse vengano identificate, quindi, paradossalmente, non avere gli originali in un certo senso preserva potenzialmente meglio la Parola di Dio.


Quanto accurata è la ricostruzione?


Per capire quanto sia accurata la ricostruzione bisogna prima capire qualche comune incomprensione generata da alcuni scrittori atei. Alcuni hanno infatti stimato che ci siano circa 200,000 errori nei manoscritti del NT.


Prima di tutto, questi non sono “errori” ma varianti, quasi sempre grammaticali (per di più di punteggiatura e di ortografia). Secondo, queste varianti sono diluite nei 5700 manoscritti, cosicché una variante di spelling di anche solo una singola lettera di una parola di un singolo verso in 2000 manoscritti, viene contato come 2000 “errori”.


Esperti del testo biblico come Westcott e Hort hanno stimato che solamente un errore su sessanta di queste varianti ha un minimo di rilevanza. Detto questo, con qualche semplice calcolo si arriva quindi all’autenticità del 98.33% del NT (per maggiori dettagli Geisler, Baker Encycloedia of Christian Apologetics, 532). Philip Schaff calcolò che delle 150,000 varianti note al suo tempo, solo 400 cambiavano il significato del passo in questione, e solo 50 erano di vera rilevanza e neanche una che cambiava un punto oggetto di fede o precetto religioso che non fosse abbondantemente confermato da altri e indiscussi passi delle Scritture o dall’intero contesto delle stesse.” (Philp Schaff, A Companion to the Greek Testament and the English Version, 3rd Edition, 1883, 177).


Nessun altro documento o libro antico è così ben autenticato: il grande studioso del NT, professore dell’Università di Princeton Bruce Metzger stimò che il Mahabharata dell’Induismo sia stato copiato con il 95% di accuratezza e l’Illiade di Omero con circa il 95%. Stimò inoltre che il NT è per il 99.5% accurato (per approfondimento Geisler, “Baker Encyclopedia of Christian Apologetics”, 532).


E ripetiamo, questo 0.5 percento non influenza minimamente alcuna dottrina cristiana.


Come dice l’esperto di manoscritti antichi Fredric Kenyon “Non può essere fortemente affermato che la Bibbia è certa solo in sostanza (a grandi linee), specialmente nel caso del NT. Il numero di manoscritti del NT, di traduzioni vicine temporalmente a esso, e le quotazioni dei più antichi scrittori della Chiesa, è così ampio che è praticamente certo che la lettura di ogni passaggio dubbio è confermata in una o in un’altra di queste antiche autorità. Questo non può essere detto per nessun altro testo antico nel mondo.” (Fredrik Kenyon, Our Bible and the Ancient Manuscripts, 4° Ed, rev A.W. Adams, 532)


Possiamo quindi dire che abbiamo lo stesso NT che fu scritto 2000 anni fa.


Ma la domanda seguente è ancora più importante: Abbiamo una copia accurata della verità o di una bugia? In altre parole, il NT è storicamente attendibile?


L’accuratezza di trascrizione verrà maggiormente approfondita negli articoli successivi. In particolare vedremo nello specifico che cosa e quali sono questi suddetti “errori”, confutando le fragili tesi degli atei Bart Ehrman e Richard Carrier.


Interessante è anche vedere la “catena di custodia” ovvero le modalità di trasmissione delle informazioni dei testi del NT. Anche questo verrà visto negli articoli successivi.


 


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