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RICERCA SU GESU' NELLA STORIA e STORICITA' DEI VANGELI

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2024 17:25
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05/01/2016 22:38
 
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Questi frammenti furono trovati in una grotta che era stata precedentemente identificata come contenente materiale dal 50 a.C al 50 d.C. L’accademico che per primo identificò questi primissimi frammenti come parti del NT fu Jose O’Callahan, un famoso paleografo spagnolo. Il New York Times ammise le implicazioni della teoria di O’Callahan dicendo che se fosse vera ” proverebbe che almeno uno dei Vangeli, quello di San Marco, fu scritto solo pochi anni dopo la morte di Gesù” (The First New Testament, Nashville:Nelson, 1978, p.137).


Ma anche se non appartenessero al NT e il frammento di John Rylands fosse il primo di cui noi siamo a conoscenza, il lasso di tempo tra l’originale e la prima coppia sopravissuta è di gran lunga più piccolo rispetto a qualsiasi altro scritto del mondo antico. E ricordiamoci che non stiamo parlando del lasso di tempo tra gli eventi e i primi documenti, cosa che come vedremo è ancora più vicino ai fatti, ma solamente dei manoscritti rinvenutaci.


L’Illiade, che dopo il NT ha il lasso di tempo più piccolo, ha ben 500 anni di differenza tra il primo manoscritto trovato e il suo originale. Il NT ha invece solo 25 anni di differenza, e ciò chiaramente non vuol dire che non ce ne fossero altri ancora precedenti che sono andati persi o non sono stati ancora scoperti.


E a che età risalgono i manoscritti completi di libri del NT? Vi sono dei manoscritti completi di singoli libri del NT che risalgono al 200 d.C. circa; vi sono poi manoscritti con gran parte del NT, inclusi tutti e 4 i Vangeli che risalgono al 250 a.C. e vi è un manoscritto dell’intero NT, il Codex Vaticanus, che risale al 325 circa.


E tutti tali manoscritti presentano caratteristiche di ortografia e punteggiatura che li fanno risalire a “famiglie” di manoscritti risalenti ad un’epoca tra il 100 e il 150 d.C.


Se questi manoscritti fossero tutto ciò che gli accademici hanno, si riuscirebbe comunque a ricostruire l’originale con grande accuratezza, ma ci sono ulteriori elementi che ci permettono una ricostruzione ancora più certa: All’inizio del febbraio del 303 d.C. l’imperatore romano Diocleziano ordinò tre editti di persecuzione dei cristiani. Questi editti portarono alla distruzione di chiese, manoscritti, libri e l’uccisione dei cristiani.


Centinaia se non migliaia di manoscritti furono distrutti durante la persecuzione, che durò fino al 311. Ma anche se la distruzione dei testi fosse stata totale, ovvero se tutti i manoscritti del NT fossero tutti andati distrutti, come sostengono Frank Turek e Werner Wallace, solo con le citazioni dei padri della Chiesa, si riuscirebbe comunque a ricostruire il ben 46% percento dell’intero NT, tra cui passi che sostengono che: 1) Gesù fosse stato profetizzato nell’AT così come descritto nell’NT 2) Gesù ha una natura divina 3) Gesù insegnò ai suoi discepoli così come descritto nell’NT 3)Gesù compiva miracoli 4) Gesù era nato da una vergine 5) Gesù fu crocifisso come descritto nell’NT 6) Gesù risorse dai morti e dimostrò la sua divinità, così come descritto nel NT.


Anche se non si può ricostruire l’intero NT con le citazioni dei padri della Chiesa, ma solo la metà, queste citazioni ci permettono di capire il contenuto generale del NT. Dato che queste citazioni, in gran parte dei primissimi padri del primo secolo, come Ignazio di Antiochia, Policarpo e Clemente di Roma, ci descrivono un Gesù tanto divino, tanto miracoloso quanto quello nel NT, diventa quindi irrazionale credere che il NT abbia subito un processo di modifica nei secoli finalizzato alla glorificazione del personaggio di Gesù. Questi tre padri infatti confermano l’autenticità di ciò che è scritto nell’NT, e tutte le loro citazioni corrispondono ai testi ufficiali del NT.


I primi padri ci permettono quindi di capire che anche il contenuto generale (oltre che al 46% da loro citato) dell’NT non è cambiato. Diventa perciò ragionevole credere che, se tutte le citazioni dei padri corrispondono a ciò che troviamo nei testi, ciò che è nei testi non è cambiato nel tempo.


Per maggiore approfondimento su questo punto leggere “Cold Case Christianity” di Werner Wallace


Come si ricostruisce l’originale?


Questi tre fatti: il loro grande numero, la loro prossimità temporale con i fatti, e la conferma di autenticità da parte dei primissimi padri della Chiesa permettono agli accademici di ricostruire il Nuovo Testamento originale in modo abbastanza facile e sicuro.


Il processo di comparazione delle molte copie e delle citazioni dei primi padri ci permette di avere una ricostruzione precisissima, anche se nel coro dei secoli sono stati introdotti errori nei manoscritti.


E come funziona questo processo di comparazione e ricostruzione? Considerate il seguente esempio: ipotizzate di avere quattro manoscritti differenti che hanno quattro errori differenti nello stesso verso. Prendiamo per esempio il famoso e bellissimo versetto di Filippesi 4:13 Tutto posso in colui che mi dà la forza.


Queste sono le seguenti 4 copie con gli errori:


a) #utto posso in colui che mi dà la forza.


b) T#tto posso in colui che mi dà la forza.


c) Tu#to posso in colui che mi dà la forza.


d) Tut#o posso in colui che mi dà la forza.


C’è per caso qualche dubbio su cosa fosse il contenuto originale? No, per niente. Tramite la comparazione infatti si può facilmente vedere dove risiede l’errore in una determinata copia. E la ricostruzione del NT è ancora più facile di questo esempio in quanto ci sono ben più di quattro copie da comparare.


Assumendo che il NT sia la parola di Dio, un fedele a questo punto potrebbe chiedersi come mai Dio in modo provvidenziale non abbia preservato l’originale in quanto appunto parola ispirata. Qui si può solamente speculare, ma è possibile che Dio abbia permesso che l’originale venisse disperso o distrutto cosicché la sua Parola potesse essere meglio preservata tramite le copie. Il motivo è che se qualcuno fosse in possesso degli originali, quella persona potrebbe cambiarne il contenuto. Ma se le copie sono sparse in tutto il mondo antico, non c’è alcun modo per uno scriba o chiunque altro di cambiare la Parola di Dio.


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