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IL PROBLEMA DEL MALE

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2021 15:05
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08/05/2021 15:02
 
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continuazione dal post precedente

Tali questioni , che riguardano Dio, sono il risultato di una prospettiva storica sbagliata.

Credere nell’evoluzione e/o in milioni di anni di storia, rende necessario che la morte abbia avuto una parte nella storia stessa fin da quando la vita comparve su questo pianeta. Se uno crede che gli strati rocciosi della crosta terrestre (che contengono miliardi di fossili e specie morte) rappresentino la storia della vita terrestre, nel suo cammino di milioni di anni, è difatti un ricordo bruttissimo, pieno di morte, malattia e sofferenza.

‘Tempo e morte’

Il defunto scienziato evoluzionista Carl Sagan descriveva il punto di vista di Darwin sulla morte così : ‘I segreti dell’evoluzione sono il tempo e la morte.’12 Questa, insomma, sarà oggi la più diffusa ed accettata storia della morte in questo mondo. Secondo questo punto di vista, (1) morte, sofferenza e malattie attraverso milioni di anni, e fin dalla comparsa l’uomo, ci sono sempre state ; (2) morte, sofferenza e malattie esistono nel mondo attuale ; e (3) morte, sofferenza e malattie continueranno ad esistere nel futuro ignoto. La morte ha una ruolo permanente nella storia, e infatti è il nostro alleato nel processo di ‘creazione’ della vita.

Accettando questo punto di vista della storia, ecco ciò che di conseguenza dobbiamo necessariamente accettare al riguardo della sofferenza.

Se uno crede in una storia fatta da milioni di anni, allora il mondo è sempre stato un luogo pericoloso e mortale. Naturalmente ci chiediamo, ‘Chi ha causato il cancro, le malattie e la violenza, talvolta testimoniati anche dai fossili ritrovati ?’ Eppure i cristiani, che credono anch’essi in milioni di anni di storia, hanno un problema più grave : La Bibbia dice chiaramente che Dio è Creatore, e che Egli ha dichiarato molto buono tutto quello che creò dall’inizio fino ad Adamo ed Eva compresi, ma non dopo la loro caduta nel peccato (Genesi 1, 31).

Appena i cristiani tengono conto dell’esistenza della morte, della sofferenza e delle malattie già prima del peccato di Adamo (le quali devono accettare per forza se credono in una storia di milioni di anni), fanno sorgere una grave contraddizione riguardante il loro messaggio evangelico (il Vangelo) : Cosa ha instaurato il peccato nel mondo ? Secondo l’insegnamento cristiano la morte è la pena del peccato (Epistola ai Romani 6, 23) e questo fatto sarebbe la base del messaggio del Vangelo! Inoltre, come sarà possibile ‘riscattare’ tutto, in uno status senza morte, dolori o lacrime future (Apocalisse 21, 4) se non è mai esistito un tempo privo di morte e di sofferenza ? L’intero messaggio del Vangelo crolla se mantieni questa prospettiva nella storia. Ciò vorrebbe dire che la morte è anche una colpa di Dio.

La Bibbia ci da la giusta prospettiva della storia e di Dio.

Per fortuna, Dio ci ha dato un resoconto diverso della storia e della morte, che è ricordato dalla Sua parola, la Bibbia. Questo documento storico risponde alle vere questioni della vita, e spiega interamente il perché degli avvenimenti orribili. Infatti la parola di Dio ha tanto da dire sulla morte.

‘Il peccato e la morte’

Questa frase comprende la vera storia della morte ricordata nella Genesi, il primo libro della Bibbia. All’inizio Dio creò un mondo perfetto, definito da Dio come ‘molto buono’ (Genesi 1, 31). Sia l’uomo che gli animali mangiavano piante, invece di nutrirsi l’un dell’altro (Genesi 1, 29-30). Non esistevano né violenza né dolore, in questo mondo ‘molto buono.’

Però questo mondo buono, privo del peccato, fu rovinato a causa della ribellione del primo uomo, Adamo. Il suo peccato ha fatto entrare un’intruso nel mondo, cioè la morte. Con quale Dio giudicò il peccato , proprio perché aveva già ammonito Adamo prima di commetterlo. (Genesi 2, 17; cf 3, 19). In verità, Dio provocò apparentemente la prima morte nel mondo—sacrificando un’animale per farne dei vestiti per coprire Adamo ed Eva (Genesi 3, 21). Dio, da allora in poi, come risultato del Suo giudizio sul mondo, ci ha dato un assaggio della vita priva di se stesso, quindi oggi vediamo un mondo che si esaurisce, pieno di morte e sofferenza. Come si narra nell’Epistole ai Romani 8, 22, ‘Infatti noi sappiamo che fino ad ora tutto il mondo creato geme insieme ed è in travaglio,’ perché Dio stesso ha sottoposto tutta la creazione al processo di decadimento (v. 20).

Se consideri coerente ed attendibile la storia da questo punto di vista, cosa ci suggerisce essa al riguardo della sofferenza?

Come possiamo trovare un Dio d’amore tra il travaglio e la sofferenza di questo mondo? Leggendo il racconto della Genesi riguardante la caduta dell’uomo, sappiamo che viviamo in un mondo peccaminoso e maledetto. Dalla prospettiva storica biblica, la morte è un nemico, non un’alleato. Nella prima lettera ai Corinzi 15, 26, l’apostolo Paolo descrive la morte come ‘l’ultimo nemico.’ La morte non faceva parte della creazione originale di Dio, che veramente fu ‘molto buono.’

Morte e sofferenza sono la pena al peccato. Quando Adamo si ribellò a Dio, in effetti dichiarava che voleva vivere la sua vita senza Dio. Voleva decidere sulla verità autonomamente e indipendentemente da Dio. Allora, la Bibbia ci dice che Adamo fu il capo della razza umana, e che egli fu il rappresentante di ognuno di noi, poiché noi siamo i suoi discendenti. Paolo dice nell’Epistola ai Romani 5, 12-19 che noi pecchiamo ‘in Adamo,’ cioè nello stesso modo con il quale egli peccò. In altre parole, noi abbiamo lo stesso problema che ebbe Adamo . Quando egli ribellò contro Dio, tutti gli esseri umani, rappresentati da Adamo, dicevano effettivamente che volevano vivere la propria vita senza Dio.

Di conseguenza Dio dovette giudicare e punire il peccato di Adamo con la morte. Aveva già ammonito Adamo che, se avesse peccato sarebbe morto sicuramente. Dopo la caduta di Adamo, egli e tutti i suoi discendenti persero il diritto alla vita. Alla fin fine, Dio è il Creatore della vita. La morte è la pena naturale della scelta di vivere senza Dio, senza colui che dà la vita. Eppure, siccome il Signore è santo e giusto, ci doveva essere una pena per questa ribellione.

La Bibbia chiarisce il fatto che la morte è la pena per il nostro peccato ,e non solo per quello di Adamo. Se accettiamo il racconto storico della Bibbia, allora i nostri stessi peccati, e non solo sempre i peccati degli altri, sono la causa della morte e della sofferenza nel mondo! In altre parole, in realtà è colpa nostra se il mondo è così com’è. Nessuno è veramente innocente.

Dio ha negato temporaneamente il Suo sostegno.

Nello stesso momento che Dio giudicò il peccato con la morte, ritirò temporaneamente anche il Suo sostegno. L’Epistola ai Romani 8, 22 ci dice che la creazione intera geme ed è in travaglio. Tutto si consuma e si esaurisce a causa del peccato. Dio ci ha dato un’assaggio della vita senza Lui—un mondo pieno di violenza, morte, sofferenza e malattia. Se Dio ritirasse definitivamente tutto il Suo sostegno, la creazione non esisterebbe più.

Colossesi 1, 16-17 ci dice che tutte le cose sussistono per mezzo della potenza del Creatore, il Signore Gesù Cristo. Però in un senso non funziona perfettamente, perché per la Sua volontà ha lasciato tutto cadere in pezzi per darci un’assaggio di una vita priva di Dio. Cioè Dio ci permette di sperimentare ciò che abbiamo voluto—la vita senza di Lui (cf Epistola ai Romani 1, 18-32).

Nell’antico testamento vediamo di sfuggita com’era quando Dio sosteneva il mondo al cento per cento. In Deuteronomio 29,5 e Neemia 9,21 si racconta come gli israeliti vagarono nel deserto per 40 anni, eppure i loro vestiti né le loro scarpe si logorarono, né si gonfiarono i loro piedi. Ovviamente Dio sosteneva i loro vestiti, le loro scarpe e i loro piedi, miracolosamente, affinché non si deteriorassero come il resto della creazione. Si può immaginare come sarebbe il mondo se Dio sostenesse ogni dettaglio nella stessa maniera…

Nel libro di Daniele capitolo 3 c’è un secondo esempio di quando Shadrak, Meshak ed Abednego entrarono in una fornace ardente, eppure uscirono intatti senza nemmeno l’odore di fumo sui vestiti. Quando il Signore Gesù Cristo, creatore dell’universo, sostenne i loro corpi e i loro vestiti anche in mezzo al fuoco (v 25) niente poteva subire danni o distruzione.

Questi esempi ci aiutano a capire un pò come sarebbe se Dio sostenesse ogni aspetto della creazione—cioè niente si consumerebbe.

Attualmente viviamo in un universo in cui tutto si disintegra. Intorno a noi vediamo morte, sofferenza e malattie, tutto ciò è il risultato del giudizio di Dio al peccato e del ritiro di una parte del Suo sostegno, per darci così ciò che volevamo, cioè un assaggio della vita priva di Dio. Quindi, guardando attraverso ‘lenti Bibliche’ osserviamo ‘una veduta panoramica,’ cioè la prospettiva dell’effetto che il nostro peccato ‘in Adamo’ ha avuto in eventi tragici come nelle azioni terroristiche. Senz’altro, però, le azioni malvagie dei terroristi sono state causate del peccato dell’individuo. La sofferenza causata dal terremoto in India, invece, non è la colpa del peccato di un’individuo oggi, ma è la conseguenza del peccato in generale (su questo diremo di più fra poco).

In antitesi all’idea che, la morte e la sofferenza sono esistite per milioni di anni, il punto di vista biblico della storia dà una bella prospettiva sul futuro. Un giorno il mondo verrà rinfrancato (Atti degli Apostoli 3,21) ad uno stato in cui di nuovo non ci saranno né violenza né morte. Secondo Isaia 11, 6-9, volpi ed agnelli, leopardi e capre, leoni e vitelli, serpenti e bambini, dimoreranno insieme in pace. Chiaramente questo stato futuro riflette il paradiso ormai scomparso, e non una terra ‘qualsiasi’ e immaginaria che non è mai esistita.

continua


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