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PERLE PATRISTICHE

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2017 23:57
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26/02/2010 21:37
 
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Nella semplicità di Dio l'unità delle Persone consiste nella comunione
della divinità. Uno è anche lo Spirito Santo, nella sua propria realtà; ma è
congiunto al Padre, che è uno, per il Figlio, che è uno, e per mezzo suo
completa la beata Trinità, degna di ogni lode.

Lo Spirito è intimamente imparentato con il Padre e il Figlio. Lo palesa il
fatto che egli non è posto nella moltitudine delle creature, ma è da solo
proferito. Egli non è infatti uno fra molti, ma è l'unico. Come uno è il Padre e
uno il Figlio, così anche uno è lo Spirito Santo. Perciò tanto lontano si trova
dalla natura creata quanto una cosa solitaria verosimilmente lo è da ciò che è
congregato in un tutto numeroso. Egli è unito al Padre e al Figlio quanto il
solo è in intimità col solo.

Quindi è ovvio: lo Spirito condivide la natura del Padre e del Figlio. Ma
ecco altre prove. Si dice che lo Spirito Santo è da Dio: non al modo in cui ogni
cosa è da Dio, ma come colui che proviene da Dio: non al modo della generazione,
come il Figlio, ma come soffio dalla sua bocca. Evidentemente non parlo di bocca
corporea, né il soffio è un alito che si dissolve. L'espressione va intesa in
modo degno di Dio, per cui questo soffio è sostanza vivente, che ha potere di
santificazione. Questo simbolo ci aiuta a capire meglio l'intimità delle
Persone, ma il loro modo di esistenza resta indicibile.

Lo Spirito Santo è stato chiamato Spirito di Dio e Spirito di verità, che
procede dal Padre: Spirito forte, Spirito retto, Spirito creatore. Spirito Santo
è l'appellativo che gli conviene di più e che gli è proprio, quello che più di
ogni altro esprime l'essere tutto incorporeo, puramente immateriale e semplice.
Perciò anche il Signore quando vuole insegnare a colei che credeva si dovesse
adorare Dio in un luogo, che l'incorporeo non si può circoscrivere, dice che Dio
è Spirito.

Perciò chi sente parlare dello Spirito non si immaginerà una natura
contenuta entro certi limiti, sottoposta a variazioni e mutamenti. Non va
paragonato con le creature, ma lanciandoci con il pensiero a quanto è più alto,
è necessario pensare a una natura intelligente di illimitata potenza, di
infinita grandezza, senza dimensioni di tempo e di secoli, elargitrice dei
propri beni.

Tutto ciò che ha un carattere sacro, da lui lo deriva. Di lui hanno bisogno
gli esseri che hanno vita e, come irrorati dalla sua rugiada, ricevono vigore e
sostegno nel loro esistere e agire in ordine al fine naturale per il quale sono
fatti. Capace di perfezionare gli altri, lo Spirito per sé non viene meno in
nessuno; vive senza bisogno di rifare le sue forze e anzi rifornisce la vita;
non ingrandisce per progressivi accrescimenti, ma è la pienezza continua; è
stabile in sé ed è insieme ovunque.


Quali sono le operazioni dello Spirito Santo? Indicibili per la loro
grandezza, innumerevoli per la quantità. Come noi potremo comprendere le realtà
che sono anteriori ai secoli? Quali erano le sue operazioni prima che esistesse
la creatura pensante? Quali sono i suoi benefici profusi a vantaggio della
creazione? Quale potenza manifesterà nei secoli venturi? Egli infatti era,
preesisteva e coesisteva con il Padre e con il Figlio prima dei secoli. Anche se
tu concepirai qualcosa che fosse prima dei secoli, troverai che essa è
posteriore allo Spirito.

Se tu ripensi alla creazione, vedrai che le potenze dei cieli si sono
consolidate per lo Spirito: consolidamento che va inteso nella inalterabilità
dell'abitudine a ben operare. E' lo Spirito, infatti, che ha loro conferito
l'intimità con Dio, l'impeccabilità, la beatitudine senza tramonto.

L'avvento di Cristo: lo Spirito lo precede. L'incarnazione di Cristo: lo
Spirito ne è inseparabile. Miracoli, doni di guarigione: avvengono per lo
Spirito Santo. I demoni sono scacciati nello Spirito di Dio. Il diavolo, alla
presenza dello Spirito, è privato di ogni suo potere. La remissione dei peccati
avviene nella grazia dello Spirito. Siete stati lavati, siete stati santificati,
siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del
nostro Dio!

Il nostro accesso all'intimità con Dio si compie mediante lo Spirito.
Infatti Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida:
Abbà, Padre! La risurrezione dai morti è operata dallo Spirito. Mandi il tuo
Spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.

Se si intende questa creazione come un ritorno alla vita di chi è morto,
come non chiamare grande l'operazione dello Spirito, che ci distribuisce la vita
dalla risurrezione e predispone le nostre anime a quella vita spirituale? Si può
anche intendere per creazione la trasformazione in meglio, che avviene quaggiù,
di coloro che sono caduti in peccato, come quando Paolo dice: Se uno è in
Cristo, è una creatura nuova. Allora il rinnovamento, che qui avviene, e il
cambiamento di questa vita terrestre e passibile nella cittadinanza celeste per
dono dello Spirito, tutto questo innalza le nostre anime al colmo dello stupore.

Dobbiamo forse temere in queste cose di oltrepassare il limite della sua
dignità attribuendo allo Spirito eccessivi onori? O, al contrario, non dobbiamo
temere di abbassare la nozione che abbiamo, anche quando ci sembrasse di
proclamarne i massimi attributi, concepiti dalla mente e dalla lingua umana?

Lo Spirito Santo perfeziona gli esseri razionali, portando a compimento la
loro eminente dignità. Infatti, colui che ormai non vive più secondo la carne, è
guidato dallo Spirito di Dio, poiché prende il nome di figlio di Dio e diviene
conforme all'immagine del Figlio unigenito. Perciò viene detto spirituale. Come
in un occhio sano vi è la capacità di vedere, così nell'anima che ha questa
purezza vi è la forza operante dello Spirito. Perciò Paolo augura agli Efesini
che i loro occhi siano illuminati nello Spirito di sapienza.

E come l'arte in colui che l'ha acquisita, così la grazia dello Spirito in
colui che l'ha accolta, è sempre compresente, senza tuttavia che operi
ininterrotta. Anche l'arte è in potenza nell'artista, in atto lo è quando egli
operi a sua norma. Altrettanto lo Spirito da una parte è sempre presente a chi
ne è degno, dall'altra opera secondo la necessità, o in profezie, o in
guarigioni, o in altre azioni prodigiose.

Come nei corpi ci sono la salute, il calore, o in genere disposizioni
passeggere, così spesso è presente lo Spirito nell'anima; ma egli non permane in
quelli che per l'instabilità del carattere rifiutano alla leggera la grazia che
hanno ricevuto.

Come il Padre si rende visibile nel Figlio, così il Figlio si rende
presente nello Spirito. Perciò l'adorazione nello Spirito indica un'attività del
nostro animo, svolta in piena luce. Lo si apprende dalle parole dette alla
Samaritana. Essa infatti, secondo la concezione errata del suo popolo, pensava
si dovesse adorare in un luogo particolare; ma il Signore, facendole mutare
idea, le disse che si deve adorare in spirito e verità, chiaramente definendo se
stesso la Verità.

Dunque, come per adorazione nel Figlio intendiamo l'adorazione
nell'immagine di colui che è Dio e Padre, così intenderemo l'adorazione nello
Spirito come adorazione di colui che esprime in se stesso la divina essenza del
Signore Dio. Perciò anche nell'adorazione lo Spirito Santo è inseparabile dal
Padre e dal Figlio.

Se vivi fuori dello Spirito non potrai separartene, come non riuscirai a
separare la luce da quanto vedi. È impossibile infatti vedere l'immagine di Dio
invisibile, se non nell'illuminazione dello Spirito. Chi fissa gli occhi
sull'immagine, è incapace di separare la luce dall'immagine, poiché quel che fa
vedere un oggetto necessariamente si vede insieme con esso.

Nello Spirito che ci illumina noi vediamo lo splendore della gloria di Dio.
Attraverso il Figlio, impronta dell'essere divino, risaliamo a colui al quale
impronta e sigillo appartengono, e al quale l'una e l'altro sono perfettamente
uguali


Dal trattato "Sullo Spirito Santo" di s. Basilio Magno.
De Spiritu Sancto, XVIII.
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