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QUANTO E' PROBABILE CHE LA SINDONE SIA AUTENTICA ?

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2017 10:35
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07/08/2010 15:23
 
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IL CARBONIO 14 DI FRONTE ALLA SACRA SINDONE DI TORINO
M-C van Oosterwyck-Gastuche

Nel n° 54 di Science et Foi abbiamo fatto una breve recensione del libro, molto bello e documentato, di Marie-Claire van Oosterwyck-Gastuche: Le Radiocarbone face au Linceul de Turin e promesso un intervento più completo dell'autore sulla questione del valore del radiocarbonio come cronometro. Eccolo, e noi speriamo che
questo inciterà senza dubbio i nostri lettori a leggere il suo libro per approfondire la questione. Ne ricordiamo il
prezzo e l'editore: 200FF chez F.X. de Guibert, 3 rue J.F. Gerbillon, 75006, Paris.
Ecco le nostre domande a cui l'autrice ha voluto rispondere:
1) Come siete stata portata a rimettere in questione le datazioni radioattive, anzitutto in ciò che concerne la preistoria e in seguito la Sacra Sindone di Torino?

Risposta:
"Semplicemente consultando le pubblicazioni specializzate come Radiocarbon, Archaeo-metry o i resoconti dei congressi. Vi si scopre un'abbondanza di date caotiche, senza rapporto con le età ufficiali indicate dalle cronologie storiche o preistoriche.
Si trovano così delle date molto antiche per dei materiali attuali, come quei resti di pesci dell'Antartico, vivi o uccisi di recente, datati da 600 à 4000 anni B.P. ("Before Present" = prima dell'epoca attuale; la data cerniera è il 1950, data dei primi esperimenti di Libby, l’inventore del metodo), dei legni del Medio Evo datati 2450 anni B.P., come delle date recenti per dei materiali antichi, come il carbone del Magdaleniano, di età ufficiale 17.000 anni B.P., che ha invece 4730 anni B.P.

Le età degli oggetti storici, la cui data è conosciuta dalle liste genealogiche, variano in modo altrettanto fantasioso. Alcuni sono troppo vecchi di migliaia di anni, altri troppo giovani, altri ancora hanno delle età nel futuro. Le età dei tessuti sono spesso troppo giovani -come le cinque date C14 del tessuto in cotone "Chimu"
studiato da Burleigh, Leese e Tite nel 1986, nell'intercomparazione in test cieco preliminare alla datazione della Sacra Sindone- che erano tutte troppo giovani in rapporto alla sua età storica (1200 della nostra era), la più giovane datando dell'inizio del XX secolo. Questo campione la cui distribuzione in C14 ricorda quella della
Sindone, è stata scartata come "aberrante", come lo sono d'altronde i campioni le cui età si allontanano dalle cronologie ufficiali. Di conseguenza, nelle pubblicazioni, si trovano solo delle età preventivamente selezionate.

Così, ascoltando la dichiarazione perentoria del Professor Tite nel 1988 a proposito dell'infallibilità dell'età medievale del Lenzuolo di Torino, io stimai che egli induceva in errore il mondo intero. Mi domandai perché nessuno gli faceva osservare che esistevano delle date aberranti e che quella del Lenzuolo ne era molto verosimilmente una, ma io non pensai allora di intervenire.

Fu il libro del Dr. Clercq e di Dominique Tassot, Le Linceul de Turin face au C14 (Editions de l'OEIL, 1988) che, riprendendo la mia pubblicazione del 1984 Sur le manque de fiabilité de la datation C14, apparso ne Les nouvelles du CESHE sotto il mio pseudonimo di allora, Michaël Winter, mi obbligò ad entrare in lizza.
Fui invitata a parlare alla tavola rotonda sul radiocarbonio con i professori Tite ed Evin, al primo simposio di Parigi sul Lenzuolo di Torino, nel 1989. Tutto è partito da là.

2) Nel vostro libro dite che è quasi sempre la data conosciuta che decide della datazione al radiocarbonio. Potete precisare?

Risposta:
"Non quasi sempre, ma sempre. Ciò che affermo può sembrare sorprendente, così lo giustificherò con una breve storia del metodo. Quando W.F. Libby, fisico-chimico dell'università di Berkeley, l'inventore del cronometro al radiocarbonio, mise a punto il suo metodo, egli ricercò i suoi campioni di riferimento nella
preistoria, una scienza di cui ignorava i fondamenti. Egli fu alquanto sorpreso di costatare che essa mancava di riferimenti certi. Diceva infatti, evocando i suoi ricordi: "Il primo choc che ricevemmo, il Dr. Arnold ed io, fu di apprendere dai nostri consiglieri che la storia risaliva ad appena 5000 anni. Noi all'inizio avevamo creduto che avremmo potuto ottenere dei campioni scaglionabili su circa 30.000 anni, piazzarvi i nostri punti, e
terminare così il nostro lavoro. Si consultano dei libri e vi si scopre che Untel ha definito un sito archeologico vecchio di 20.000 anni. Così apprendemmo molto bruscamente che queste età non erano conosciute:
infatti, l'ultima data storicamente conosciuta risale all'epoca della prima dinastia egiziana".
Ecco perché egli opererà sistematicamente la scelta delle date. Figureranno nelle pubblicazioni sul radiocarbonio solo quelle che corrispondono alle cronologie ufficiali, non solo le date storiche fondate sulle genealogie, ma anche le date preistoriche derivanti dai princìpi utopici che si conoscono. Egli enuncia in più i
princìpi che fondano il suo cronometro ma che si riveleranno erronei. Sono i seguenti:
a) Il principio di uniformità, che postula che la produzione dell'irraggiamento cosmico responsabile della formazione del radiocarbonio nell'alta atmosfera è rimasta costante nel corso degli ultimi 40.000 anni, durata che corrisponde al periodo di validità del metodo. Adesso però sappiamo che l'irraggiamento cosmico ha
variato.

b) Il principio di simultaneità, che postula che il radiocarbonio così formato si ripartì immediatamente e uniformemente nell'atmosfera, nell'acqua, nelle formazioni geologiche, e finalmente nei vegetali e negli animali viventi in quell'epoca. Così, al tempo iniziale, marcato da Libby al suo cronometro (1950), tutti gli organismi viventi contengono la quantità di C14 presente nell'atmosfera, cioè il 100%. La morte del vivente fa partire una
disintegrazione e la messa in marcia dell'orologio radioattivo.
La scoperta di Libby, conosciuta sotto il nome di rivoluzione del radiocarbonio, permetteva di datare per la prima volta degli avvenimenti della preistoria e della paleoclimatologia che si estendono su circa 40.000 anni. Libby esprime le date del suo calendario in età B.P. che suddivide inoltre in età B.C. (Before Christ) prima della nostra èra, e A.D. (Anno Domini), dopo il Cristo.
I suoi primi risultati sembrarono eccellenti: in effetti, le età C14 determinate su degli oggetti di antiche civiltà faraoniche, i manoscritti del mar Morto o gli anelli di crescita di alberi molto antichi, confermavano le età archeologiche conosciute da altri. Libby ed i suoi allievi determinarono anche le cronometrie preistoriche e
paleoclimatiche che confermavano quelle che erano state determinate dai preistorici dell'ultimo secolo a partire dai criteri soggettivi secondo i quali si sarebbe passati lentamente dalla scimmia all'uomo per un processo di autogenerazione. Il mondo scientifico esultò e gli conferì il premio Nobel senza vedere che i suoi dati erano stati preventivamente selezionati.

Ma le cose si guastarono molto presto. La seconda rivoluzione del radiocarbonio, ignorata dai media, ebbe luogo verso il 1975. Contrariamente alle affermazioni del suo autore, il metodo, lungi dall'applicarsi a tutti i materiali carbonati, forniva delle età affidabili solo in casi eccezionali. Si misero in evidenza dei "cattivi materiali" che davano delle età sorprendenti e non si integravano in nessun modo nelle cronologie ufficiali storiche o preistoriche. La lista era lunga: livelli torbosi, paleo-suoli, ossa, ceneri, letti carbonati, conchiglie diverse. Ben più tardi, l'età radiocarbonica delle pitture parietali delle grotte fu a sua volta sospettata giacché era influenzata da delle soluzioni povere in radiocarbonio e dagli attacchi microbici. Ora, questi elementi erano tutti serviti ad elaborare delle cronologie ufficiali della paleoclimatologia e della preistoria. Per di più, anche i
materiali più affidabili come il legno, il carbone di legno, i grani di polline e il collagene davano anch'essi delle età non congrue. Con i nuovi apparecchi che permettono di dosare le piccole quantità, era frequente misurare delle età C14 differenti per le ossa di uno stesso scheletro, i pollini di uno stesso giacimento o i ritagli di uno
stesso tessuto. Ora, questo è il caso anche dei ritagli della Sindone le cui età erano ugualmente eterogenee.

Man mano che il tempo passava, si scopriva non solo che i materiali mancavano di affidabilità, ma anche che i princìpi fondanti il metodo di Libby erano erronei. La produzione del C14 nell'alta atmosfera non è stata costante nel corso del tempo poiché esso non si era diffuso in modo uniforme nell'aria, nelle acque o negli organismi. Il trasporto del radiocarbonio nelle soluzioni si rivelò una importante causa di errore che Libby aveva molto semplicemente ignorato. Del resto, i processi di distribuzione del radiocarbonio si rivelavano
infinitamente più complessi di quanto aveva creduto Libby. L'influenza della temperatura e delle radiazioni
era stata messa in evidenza in molti lavori, così come la specificità della sua distribuzione in ogni specie vivente. É impossibile qui citare tutto, bisogna leggere il libro.
Consci di queste difficoltà, gli specialisti si rifiutarono alle revisioni necessarie che avrebbero provocato il crollo delle loro acquisizioni e gettato un'ombra sulla reputazione del cronometro. Ecco perché preservarono le cronologie ufficiali e procedettero alla scelta dei risultati. Bisogna sottolineare che le sole età affidabili sono state ottenute nei composti secchi, ben protetti dalle aggressioni diverse e dagli attacchi microbici.

La terza rivoluzione del radiocarbonio, che avvenne dopo il congresso di Trondheim nel 1985, non fu neanch'essa mediatizzata. Il cronista della rivista Antiquity, Ch. Chippindale, che la presentava, faceva notare che tre rivoluzioni in quarant'anni erano troppe per un metodo presentato da Libby come assoluto, e che questo portava a negare ogni affidabilità alle datazioni del C14.

Si comprende adesso che le date del C14 non sono all'origine delle cronologie preistoriche, ma che è l'inverso:
queste cronologie determinano le età ufficiali e presiedono alla cernita delle date incoerenti. Si comprende così perché, essendo data l'incoerenza dei risultati ottenuti in "test cieco" durante l'intercomparazione preliminare alla datazione del Lenzuolo di Torino (Burleigh, Leese et Tite, 1986), il Professor Tite aveva esigito
che si facessero conoscere in anticipo le età dei campioni standard agli specialisti A.M.S. e che li si autorizzasse a vedere il Lenzuolo affinché potessero riconoscerlo più tardi dal suo tessuto caratteristico..."

3) In ciò che concerne il Lenzuolo di Torino la cui autenticità è provata dai lavori dello STURP e dalla Tradizione costante della Chiesa, come pensate che si debba interpretare la datazione al radiocarbonio?

Risposta:
Essa è stata fabbricata dai nemici della Chiesa. Le A.M.S. non hanno misurato una data medievale, essa è stata fabbricata in modo molto astuto. A questo è servito il calcolo statistico estremamente complesso, e per i più incomprensibile. Solo gli statistici hanno potuto seguirne gli arcani. Ed essi hanno tutti dichiarato che
l'età medievale è priva di fondamento scientifico. Si consulti in merito lo studio magistrale del Dr. Jouvenroux che si trova nel mio libro.

4) Tenuto conto di quanto abbiamo detto, lei pensa che si possa ancora validamente considerare la radioattività come un cronometro?
Risposta: No. Infatti il cronometro di Libby è fondato su dei presupposti ideologici estranei al metodo scientifico propriamente detto. Il metodo del radiocarbonio ha, in effetti, tutte le caratteristiche diagnosticate da Jean-François Revel nel suo libro La connaissance inutile (Grasset, 1988) per le ideologie a consonanza
scientifica, che sono: "Miscuglio indissolubile di fatti parziali, selezionati per i bisogni della causa (le scelte orientate) e giudizi di valore passionale". Revel diceva ancora, di questa ideologia, che essa "era utilizzata come arma da combattimento destinata al dominio di una classe", e che "la verità scientifica e la verità tout-court
erano l'ultimo dei loro scopi". Non poteva dir meglio. Essa è servita a denigrare la Chiesa.
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