Ha inaugurato per il Principato di Monaco i Rencontres Philosopihques e tra le sue ambizioni c’è quella di avvicinare i bambini alla filosofia anche se, non è la prima a riconoscerlo, i bambini possiedono una innata profondità di domande ed un rigore che spesso non rintracciamo più negli adulti. Sono cioè naturaliterfilosofici. La sequenza dei perché con i quali spesso inchiodano mamma e papà perché rivelino loro il senso delle cose è la dimostrazione più ricorrente e lampante di questa loro urgenza.
La bellissima Charlotte, figlia secondogenita della principessa Caroline e di Stefano Casiraghi, ha forse la stessa sana inquietudine, non più infantile ma esistenziale, alla quale crede di aver trovato casa proprio negli studi filosofici. Ai pochissimi e sceltissimi giornalisti presenti alla serata conclusiva e all’incontro la mattina seguente per la presentazione dell’iniziativa di cui è volitiva promotrice la Mademoiselle risponde alla domanda sulla genesi di questa sua passione in questo modo:
Gli incontri sono stati importanti. Anche le letture. Ma non posso dirle: “Ho letto un saggio ed è successo questo”; solo che ho una natura inquieta, e che mi sono sempre posta domande sulla vita, la morte, il tempo…
(…) Ho sempre letto molti libri e poesie: danno emozioni profonde, e acuiscono la sensibilità. La filosofia è stata determinante nel riuscire ad accogliere questa intensità senza perdermi. (Io Donna)
Non manca la riflessione sulla strutturale e forse solo apparenteimmediatezza garantita dall’Olimpo del web dove, come Zeus, Google sa e governa molte cose e al quale sembra che possiamo ma ormai dobbiamo chiedere tutto. Invece, osserva Charlotte la filosofia esige tensione, tempo, forse anche attesa.
Diciamolo subito così non ci distrae più: la giovane, bellissima, ricchissima mademoiselle può decidere di abbracciare una causa simile perché è appunto ricca, bella, influente e preservata dalle molte angustie che invece attanagliano le vite di gran parte dei mortali. Ma mortale è lei pure e questo non dà pace ai ricchi come non ne dà ai poveri. E sia i poveri sia i ricchi sono dotati di ragione e di passioni.
Non si può dire: «Le domande su amore, desiderio, corpo, accoglienza non mi interessano»: sono il cuore della vita (Ibidem)
La sua “passione” più specifica si concentra proprio sulle passioni e sulle emozioni. E’ proprio su questo tema che ha scritto e pubblicato il suo primo libro, Archipel des passions nato dalla collaborazione con il suo professore di liceo, Robert Maggiori. Nelle loro conversazioni messe su carta invitano ad approcciare le passioni e le emozioni in modo maggiormente umano, ovvero a governarle e a non subirle. Non male come proposito.