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21/03/2013 00:37 | |
Se il Nazareno fosse soltanto un uomo, sia pure il più grande e il più puro dei figli dell’uomo, egli non ci avrebbe salvato, non ci avrebbe dato la vita che viene dall’alto e che è destinata a non finire: la morte non sarebbe vinta, né lo sarebbe il peccato. Il futuro oscuro della storia resterebbe una domanda senza risposta, la colpa di origine che grava in profondità sull’essere di ogni uomo che viene all’esistenza non sarebbe redenta, e il passato dei vinti di tutti i tempi non avrebbe possibilità di riscatto. Solo se Gesù è l’uomo-Dio, solo se in lui si è compiuto l’inaudito incontro della terra e del cielo, è data risposta al bisogno universale di salvezza e ci è offerta la certezza della liberazione dal male e dal peccato, resa possibile già ora nella grazia, e della vittoria finale del bene, della giustizia e dell’amore.
Nel Figlio di Dio che muore per noi abbiamo la garanzia che è possibile vincere l’egoismo e il peccato, che è possibile amare e superare nell’amore la morte, che l’ultima parola della vita e della storia non sarà l’ingiustizia e il dolore, ma la pace fatta di giustizia e di gioia senza fine. Per lui, il Figlio di Dio fattosi a noi vicino, è bello vivere e dare la vita: in lui ha senso la fatica dei giorni ed ha un futuro persino la speranza che sembra morire.
Bruno Forte |