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Interventi del Papa su temi di attualità

Ultimo Aggiornamento: 19/03/2021 11:30
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09/12/2014 21:36
 
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Francesco sgrida i vaticanisti:
«scrivono ciò che non penso»

L’obiettivo era mostrare una Chiesa in guerra, divisa, pronta allo scisma e dunque inquinare l’autenticità del responso, rendere la verità che proclama come relativa e far apparire la sua voce inattendibile davanti all’opinione pubblica. Ancora oggi ci scrivono lettori confusi e arrabbiaticon Papa Francesco perché si sono ridotti ad informarsi sui quotidiani, cadendo nella trappola della disinformazione. Da tempo invitiamo invece ariferirsi sempre al sito del Vaticano, all’Osservatore Romano, a Radio Vaticana e ad “Avvenire” per leggere i discorsi originali di Francesco e a non acquistare più i quotidiani dato che un corretto uso di internet basta a sufficienza per informarsi adeguatamente.

Siamo contenti del fatto che Papa Francesco ci ha proprio “dato ragione” su questo nella sua recente intervista rilasciata a “La Nación”(ben tradotta da Andrea Tornielli). Parlando del timore in molti fedeli cattolici per quelle incomprensibili e presunte “aperture” propagandate sui media, ha spiegato: «Sempre ci sono timori, però perché non leggono le cose, o leggono una notizia in un giornale, un articolo, e non leggono quello che ha deciso il Sinodo, quello che si è pubblicato. Che cosa vale del Sinodo? La relazione post-sinodale, il messaggio post-sinodale, e il discorso del Papa. Il Sinodo è stato un processo e così come l’opinione di un padre sinodale, era di un padre sinodale, la prima bozza era una prima bozza, dove si raccoglieva tutto. Nessuno ha parlato di matrimonio omosessuale nel Sinodo. Quello di cui abbiamo parlato è come una famiglia che ha un figlio o una figlia omosessuale, come lo educa, come lo cresce, come si aiuta questa famiglia ad andare avanti in questa situazione un po’ inedita. Dunque al Sinodo si è parlato della famiglia e delle persone omosessuali in relazione alle loro famiglie, perché è una realtà che incontriamo nei confessionali»Si leggono i giornali e si resta confusi, dice il Papa, invece bisogna andare direttamente al testo ufficiale del Sinodo.

Se qualche cattolico è confuso è perché sbaglia ad informarsi, si fida dei vaticanisti e degli opinionisti. Il Papa continua: «io ho scritto un’enciclica a quattro mani, e un’esortazione apostolica, di continuo faccio dichiarazioni e omelie, e questo è magistero. Questo sta lì, è ciò che penso, non ciò che i media dicono che io pensi. Vada lì, e lo trova ed è ben chiaro. L'”Evangelii gaudium” è molto chiara». Questo è un metodo che dobbiamo imparare se non vogliamo farci manipolare e prendere in giro.

Nella sua intervista Francesco ha parlato apertamente di tanti altri argomenti, chiarendo molte delle questioni amplificate e strumentalizzate dalla stampa. Pensiamo al caso della sostituzione del cardinale conservatore statunitense Raymond Leo Burke, che ha lasciato la Segnatura apostolica per diventare patrono dell’Ordine di Malta, e alle speculazioni su quotidiani conservatori e progressisti che hanno legato questa nomina alle posizioni espresse dallo stesso Burke all’ultimo Sinodo. Un esempio: il vaticanistaMarco Ansaldo di “Repubblica” aveva definito la sostituzione di Burke come una «prima resa dei conti in Vaticano», parlando di Francesco come di un despota che elimina tutti coloro che non la pensano come lui: «E la scure di Francesco si abbatte sulle teste dei principali oppositori», come il card. Burke, «reo di avere criticato Francesco anche in alcune dichiarazioni pubbliche». Questa è la disinformazione di Ansaldo, smentita da Papa Francesco: «Il cardinale Burke un giorno mi ha chiesto che cosa avrebbe fatto, dato che non era stato ancora confermato nel suo incarico. Gli ho detto: “Mi dia un po’ di tempo, perché si sta pensando a una ristrutturazione degli organismi giuridici nel C9″ e gli spiegai che ancora non c’era niente di fatto e che si stava pensando. Poi è arrivata la questione dell’Ordine di Malta e lì mancava un americano vivace, che si potesse muovere in quell’ambito, e mi è venuto in mente lui per quel compito. L’ho proposto a lui molto prima del Sinodo. E gli ho detto: “Questo avverrà dopo il Sinodo, perché voglio che lei partecipi come capo dicastero…”. Mi ha ringraziato molto, e lo ha accettato… è un uomo che si muove molto, che viaggia e lì avrà lavoro. Dunque non è vero che l’ho sostituito per come si è comportato al Sinodo». Ricordiamocelo la prossima volta che vogliamo leggere un articolo di Ansaldo su “Repubblica”.

C’è anche una domanda sul cambio del comandante della Guardia SvizzeraDaniel Rudof Anrig. La vaticanista Franca Giansoldati de “Il Messaggero” si era inventata che il motivo della sostituzione sarebbe stato quello che Francesco «avrebbe voluto vedere un corpo militare meno rigido, con regole meno ossessive di quanto non fossero quelle imposte dal colonnello Anrig», insultandolo gratuitamente con definizioni come«persona rigidissima. Teutonica». Francesco ha smentito anche le invenzioni della Giansoldati (e di altri che hanno speculato anche su questo pur di dimostrare fantomatici “cambiamenti” del Pontefice attuale): «Due mesi dopo la mia elezione era scaduto il suo mandato di cinque anni. Non mi sembrava giusto prendere una decisione in quel momento e prorogai il mandato». Durante la visita al quartier generale delle Guardie, «ho conosciuto le persone e mi è sembrato più sano un rinnovamento… nessuno è eterno. Ho parlato con lui a luglio, rimanendo d’accordo che alla fine dell’anno avrebbe lasciato. È un cambio normale, non c’è niente di strano, non c’è alcun suo peccato né alcuna sua colpa. E’ una persona eccellente, un cattolico molto buono che ha un’eccellente famiglia». Alla domanda se il cambio è avvenuto perché il comandante era troppo severo, risponde: «No, certamente no». E quanto al suo grande appartamento:«L’anno scorso si è fatta una ristrutturazione degli appartamenti, quello suo è certamente spazioso perché ha quattro figli». Ricordiamocelo se vogliamo ancora leggere gli articoli della Giansoldati sul “Messaggero”.

Rispetto ai “lupi conservatori” che ostacolerebbero ogni iniziativa di Papa Francesco, di cui parla continuamente il vaticanista Marco Politi de “Il Fatto Quotidiano”, il Pontefice ha spiegato semplicemente di ritenere «le resistenze come punti di vista diversi, non come una cosa sporca. Hanno a che vedere con le decisioni che prendo, questo sì. È chiaro che ci sono decisioni che toccano alcuni aspetti economici, altre più pastorali… Non sono preoccupato, mi sembra tutto normale, sarebbe anormale che non ci fossero punti di vista divergenti. Sarebbe anormale che non emergesse nulla».

E’ stata toccata anche la questione della comunione ai divorziati risposati«Non è una soluzione dargli la comunione», ha risposto Francesco. Questo soltanto non è la soluzione, la soluzione è l’integrazione. Non sono scomunicati. Ma non possono essere padrini di battesimo, non possono leggere le letture a messa, non possono distribuire la comunione, non possono insegnare il catechismo, non possono fare sette cose, ho l’elenco lì. Se racconto questo, sembrerebbero scomunicati di fatto! Allora, aprire un po’ di più le porte. Perché non possono essere padrini? “No, guarda, che testimonianza vanno a dare al figlioccio?”. La testimonianza di un uomo e una donna che dicano: “Guarda, caro, io mi sono sbagliato, sono scivolato su questo punto, ma credo che il Signore mi ami, voglio seguire Dio, il peccato non mi ha vinto, vado avanti”. Ma che testimonianza cristiana è questa? O se arriva uno di questi truffatori politici che abbiamo, corrotti, a fare da padrino ed è regolarmente sposato per la Chiesa, lei lo accetta? E che testimonianza va a dare al figlioccio? Testimonianza di corruzione?».

Ha anche ricordato che «la Chiesa non vuole impegnarsi nel proselitismo, perché la Chiesa non cresce sul proselitismo ma sull’attrazione, come ha detto Benedetto XVI. La Chiesa ha bisogno di essere un ospedale da campo e dobbiamo guarire le ferite, proprio come fece il buon Samaritano».


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