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PECCATI e MISERICORDIA

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2021 10:06
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25/06/2016 22:16
 
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I PECCATI DELLA LINGUA

La parola è un dono che il Signore ci ha concesso nella sua grande magnanimità, affinchè diventasse il mezzo per esprimere la saggezza e l'intelligenza che pure sono suoi doni e ci rendono a Lui somiglianti. Ma anche questi doni hanno bisogno di essere coltivati, mantenuti  e corroborati con molta cura.
Spesso invece, usiamo parlare senza riflettere molto a quello che diciamo, soprattutto se non ci siamo abituati a controllare come e di cosa stiamo parlando.
Se non stiamo molto attenti, le nostre parole possono diventare molto nocive per noi stessi e per gli altri.
La lingua è uno strumento con cui l'uomo può fare tanto bene oppure fare tanto male. Con essa si può trasmettere agli altri pensieri di bontà, di verità, di bellezza. Come gli angeli cantano le lodi di Dio giorno e notte, così l'uomo può - con l'ausilio della lingua - cantare le medesime lodi al re del cielo e della terra.
Vediamo qui di seguito alcune situazioni che dovremmo evitare nell'uso della nostra lingua:

1) NOMINARE INVANO IL NOME DI DIO
Il secondo comandamento del Decalogo recita: "Non nominare invano il Nome del Signore tuo Dio". Invano significa essenzialmente due cose:
- senza giusto motivo
- senza proporzionata devozione
E' un male pronunciare il Nome di Dio per scherzo, per burla, con ira, per imprecare e per bestemmiare. Questo discorso vale anche per il nome dei santi, in modo particolarissimo per quello della Vergine Maria. Essendo i santi amici di Dio, un'insulto fatto a loro ricade direttamente su Dio. Lui li ama e perciò non tollera che vengano impunemente insultati o ingiuriati. Nominare invano il Nome di Dio e dei santi è peccato veniale/leggero. Si ricordi per l'edificazione di tutti che in chiesa - stando alla norma del Concilio di Basilea Ferrara - quando si nomina il nome di Gesù Cristo si china il capo. Questo quasi a dire: "Signore, se oso nominare il tuo santo Nome è solo per lodarti, benedirti, pregarti". Tale deve essere l'atteggiamento di chi vuole onorare Dio come si conviene.

2) LA BESTEMMIA
Oltre al modo classico c'è un modo più raffinato di bestemmiare che è quello meno criticato e meno riconosciuto: affermare ad esempio "Dio è ingiusto" oppure "Dio non si cura di noi" o ancora "Dio non sa quel che fa" o far dire a Dio cose che Dio non dice né ha mai detto né può dire etc. C'è ben poco da dire su questo punto essendo tutti oltraggi al Nome di Dio nonché tutti peccati mortali! Perchè bestemmiare?
- Se Dio c'è il bestemmiatore è un folle perchè si attira un pronto castigo da parte di Colui che gli dà la vita!
- Se Dio non c'è cosa ottiene col bestemmiare se non il fare una magra figura? Chi infatti rispetterebbe una persona che insulta ciò che non c'è? ...
Il cane se morde per sbaglio il padrone subito si pente e piange; l'uomo invece bestemmia Dio e non se ne cura affatto, anzi, spesso rincara stoltamente la dose... E' bene riprendere i bestemmiatori, senza insultarli per evitare ulteriori peccati, ma con fermezza nonché fare atti di riparazione per le bestemmie che ogni giorno si dicono nel mondo.

3) LA MENZOGNA
Offende Dio chi mente volontariamente. Dio è verità e la menzogna il suo contrario. Pochi capiscono la sua gravità. Se la menzogna arreca grave danno alla vittima costituisce peccato mortale. Se invece parliamo della cosiddetta "Bugia di scusa" è peccato veniale. In ogni caso mai mentire è lecito. Si può tacere la verità, anzi, a volte è doveroso per non incorrere in problemi gravi, ma mai si può mentire senza colpa. Intendere bene: Non è mentire il dire "Non lo so" se ciò che mi viene chiesto di rivelare è un segreto tra me e un'altra persona. C'è poi il caso delle restrizioni mentali, cioè di quelle risposte che hanno doppio significato oppure che non significano né si né no. Quando ad esempio si chiede a una persona l'elemosina e la persona, temendo di venire truffata da chi chiede il denaro, risponde: "Non ho soldi" pensando a mente (per te!).

4) I GIURAMENTI
Giura chi chiama Dio o i santi a testimoni di ciò che afferma/nega. Bisogna evitare i giuramenti secondo il precetto evangelico. Davanti all'autorità - politica ed ecclesiastica - la santa Chiesa insegna che è lecito giurare. Chi giura sulla verità di cose di poca o di nulla importanza fa peccato veniale!
Chi giura il falso su cose gravi o non gravi, fa peccato mortale!
Chi giura il falso dunque fa sempre peccato mortale, anche se ciò che giura è di poco conto! Chi giura deve rispettare il giuramento fatto tranne nel caso abbia giurato di fare il male. In quel caso ha peccato nel giurarlo ma non nel non mantenere il giuramento.

5) LA MALDICENZA
I denti e le labbra sono due cancelli che Dio ha posto sulla bocca dell'uomo perchè eviti di parlare a vanvera, senza ragionare. Il Vangelo insegna che di ogni parola inutile sarà chiesto conto agli uomini. Chi parla male degli altri fa tre danni:
- A se stesso perchè macchia la sua anima con il peccato
- A chi ascolta perchè chi ascolta volentieri la maldicenza pecca a sua volta
- Alla vittima della maldicenza togliendogli l'onore
San Tommaso insegna che non c'è bene più grande dell'onore perciò chi toglie l'onore a una persona con la maldicenza può a ragione definirsi: "demonio incarnato". Chi parla male ha il demonio sulla lingua e chi ascolta con piacere ha il demonio nelle orecchie.

6) LA CALUNNIA
Attribuire un male a una persona innocente. E' un peccato grave e solitamente nasce dalla gelosia. Per essere assolti dalla calunnia occorre non solo confessare di avere calunniato una persona (Dio non voglia più persone!) ma bisogna anche riparare alla calunnia parlando bene di chi si è infangato con il cattivo nome. E' molto difficile farlo se la voce si sparge perciò è sommamente pericoloso come peccato.

7) LA MORMORAZIONE
Quando una colpa di una persona viene sbandierata in piazza. In questo caso il peccato è mortale o veniale a seconda di due fattori:
- La gravità della colpa che si rivela
- Le circostanze in cui si rende pubblica la colpa
Se non si rivela il nome della vittima non c'è peccato perchè si salvaguardia il suo onore. E' lecito manifestare colpa già note se c'è un buon motivo, sennò è meglio tacere a motivo di carità.

8) LA RETICENZA
Lasciar intendere il male di un'altra persona. Quando si dice "E' bravo/a ma..." quel "ma" lascia intendere di tutto e questo causa zizzania tra le persone, malcontento, cattiveria e ulteriori peccati.


9) IMPRECAZIONE: Proferire qualche parola contro se stessi o contro gli altri desiderandone il male. A seconda della gravità del male che si augura può costituire un peccato veniale o un peccato mortale. Se si impreca distrattamente o senza vera collera non c'è peccato mortale ma veniale. Augurare la morte a qualcuno invece costituisce colpa grave. Spesso chi augura il male lo subisce.


10) MALEDIZIONE PATERNA/MATERNA
Un caso particolare collegato all'imprecazione: quando i figli causano la rabbia dei genitori in modo tale da far si che questi li "maledicano". Bisogna ricordare che se c'è una maledizione che il cielo ascolta è quella dei genitori verso i figli per questo essi devono assolutamente fare in modo di non arrivare mai a maledire i propri figli perchè non potrebbero sfuggire alle conseguenze.

11) INGIURIA
E' sempre un peccato almeno veniale, a volte può essere grave a seconda della circostanza e dell'offesa. Gesù insegna che chi ingiuria gravemente il prossimo tanto da scacciarlo dalla propria vita è meritevole dell'inferno. Pensiamo a due persona che da amiche che erano per un qualche motivo arrivano a ingiuriarsi e a mandarsi a quel paese; questo è un caso tipico. Il vangelo insegna il perdono illimitato. Non bisogna vivere le piccole ingiurie che si fanno in famiglia fratelli o sorelle, ma correggersi prima possibile. Offendere gravemente qualcuno è peccato mortale. Male maggiore è l'ingiuria fatta ai superiori, genitori o altri. Si toglie l'onore e per essere assolti bisogna ridare l'onore tolto alla vittima. Qual ora fossimo noi le vittime dell'ingiuria, se non la meritiamo preghiamo per chi ci fa del male e rispondiamo dicendo bene di lui. Se invece la meritiamo ringraziamo Dio che ci permette cosi di scontare un po' dei nostri peccati.

12) LODARE SE STESSI
E' frutto di superbia. Lasciamo che siano gli altri a lodarci e se dovessero farlo rimaniamo sempre umili consci che la nostra parte l'abbiamo fatta ma che è niente in confronto a ciò che Dio ha fatto e fa per noi tutti. Chi si loda solitamente disprezza gli altri. Se non nel cuore, a volte nelle parole. Il pericolo è di suscitare invidie, gelosie e zizzania che sono cancri per le comunità e per le famiglie e quindi causare peccati.

13) DISCORSI IMMORALI
Bisogna evitare le compagnie immorali e i luoghi immorali. La bocca parla della pienezza del cuore perciò se il cuore è pieno di purezza tutto ciò che uscirà dalla bocca sarà puro, viceversa... si causa lo scandalo specialmente verso i bambini e i giovani. Lo scandalo è un peccato che per essere assolto va riparato ed è molto difficile ripararlo a volte. Il buon esempio è la migliore predica...

14) PAROLACCE
Sono sempre un male e un prestare la bocca al demonio. satana (scritto volutamente minuscolo) è il primo che non disdegna di dire parolacce quando si rivela nella gente che possiede. Non è il modo di parlare invece di Gesù o di Maria santissima. I nostri esempi sono Loro, non lui. A seconda della pesantezza della parolaccia si ha peccato veniale o mortale; Don Bosco diceva che la prima cosa brutta che ricordava di aver sentito da giovane era una parolaccia e da allora non l'aveva più dimenticata. L'abitudine non giustifica una cattiva azione.

15) PARLARE MALE DELLA RELIGIONE
Chi usa il dono di Dio per parlare male della Religione da Lui fondata è un serpente che fa le veci del maligno. Se poi parla male della religione ad altri è un assassino di anime. Chiunque allontana una sola anima dalla chiesa voluta da Cristo come arca di salvezza per le genti del mondo intero si mette da se stesso all'inferno. Chi perde le anime perde se stesso! Fa le veci dirette del demonio che per perdere le anime le tenta e le tenta attraverso la bocca di questo scellerato che parla male di ciò che dovrebbe benedire e amare.

Usiamo la lingua per parlare bene e non per peccare. Confessiamo i peccati di lingua che prima pensavamo fossero cosette da niente e ripariamo ai danni fatti a Dio, a noi stessi e al prossimo.
[Modificato da Credente 25/06/2016 22:21]
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