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I FOCOLARINI

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2019 23:20
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17/01/2010 19:15
 
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Trento 1944


In un rifugio antiaereo,
apriamo a caso il Vangelo
alla pagina del Testamento di Gesù:
"Che tutti siano uno, Padre, come io e te".
Quelle parole sembrano illuminarsi ad una ad una.
Quel "tutti" sarebbe stato il nostro orizzonte.
Quel progetto di unità la ragione della nostra vita.

Chiara Lubich 

Dal primo nucleo di Trento...

E' sullo sfondo di odio e violenza del secondo conflitto mondiale che si accende la scintilla ispiratrice la "scoperta folgorante" dell'Unico che "nessuna bomba può far crollare": Dio. Dio, sperimentato come Amore, cambia radicalmente la vita di Chiara Lubich, allora poco più che ventenne. Un'esperienza subito comunicata e condivisa dalle sue prime compagne.

Nei rifugi antiaerei portano solo il Vangelo. Vi trovano "come" rispondere all'Amore. In quel tempo Chiara stessa scrive: "Ogni giorno nuove scoperte: il Vangelo era diventato unico nostro libro, unica luce di vita".

Nel comandamento dell’amore scambievole scoprono la legge per ricomporre nella fraternità la società disgregata. "Mettiamo tutto in comune: cose, case, aiuti, denari. La vita è un’altra".

Con meraviglia, quel primo gruppo sperimenta la luce, la forza, il coraggio, l'amore, frutti della presenza di Gesù, da Lui promessa quando due o tre sono riuniti nel suo nome. Una luce che illumina quell’ultima preghiera di Gesù al Padre: che tutti siano uno. Questo progetto divino sulla famiglia umana, diventa il programma della loro vita: "Facciamo dell’unità tra noi il trampolino per correre dove non c’è l’unità e farla".

Gli effetti: "Ogni giorno crescono attorno a noi persone di ogni età e d’ogni condizione sociale. Si spengono odii e rancori. Molte famiglie si ricompongono in pace". Nasce la certezza che nel Vangelo è la soluzione di ogni problema individuale e sociale.

... un Movimento

Ben presto quel primo gruppo diventa un Movimento che suscita un rinnovamento spirituale e sociale. In poco più di 60 anni di vita ha raggiunto una diffusione mondiale (182 Paesi), con oltre due milioni di aderenti e una irradiazione di alcuni milioni, difficilmente quantificabile.

Un piccolo popolo - Per la varietà della sua composizione, con gli anni, il Movimento assume le dimensioni di un piccolo popolo, come lo ha definito Papa Giovanni Paolo II: abbraccia non solo cattolici, ma anche cristiani di diverse Chiese e comunità ecclesiali ed ebrei. Via via vi fanno parte seguaci di grandi religioni, e persone senza un riferimento religioso. L'adesione al movimento avviene senza sincretismi, nella piena fedeltà alla propria identità. Comune è l'impegno a vivere, pur in vario modo, l'amore e l'unità, che sono iscritti nel DNA di ogni uomo.

Perchè la denominazione Movimento dei Focolari - Sin dagli inizi, il Movimento verrà denominato "dei focolari" dalla gente di Trento, per "il fuoco" dell’amore evangelico che animava Chiara Lubich e le sue prime compagne.

Fondatrice: Chiara Lubich. Lei stessa sottolinea che il Movimento "non è stato pensato da mente umana, ma è frutto di un carisma che viene dall'Alto. Noi cerchiamo di seguire, attraverso le circostanze, la volontà di Dio giorno dopo giorno".

Le approvazioni - Il vescovo di Trento, Mons. Carlo De Ferrari, dà la prima approvazione, a livello di Chiesa locale,  nel 1947: "Qui c’è il dito di Dio".
Seguiranno le approvazioni pontificie: la prima nel 1962; la più recente, per gli ulteriori sviluppi, nel marzo del 2007.

Un Movimento ecclesiale - I Focolari si inseriscono nell’attuale fenomeno di fioritura dei movimenti ecclesiali originati da un "carisma preciso donato alla persona del fondatore" (Giovanni Paolo II) cioè da un "dono dello Spirito" che incessantemente suscita "la novità del cristianesimo" (card. Ratzinger). Giovanni Paolo II riconoscerà nel carisma di Chiara Lubich un "radicalismo dell’amore" e nel movimento i lineamenti della Chiesa del Concilio aperta ai vari dialoghi (19.8.1984).

Spiritualità dell'unità

Mentre si credeva di vivere semplicemente il Vangelo - scrive ancora Chiara Lubich - inavvertitamente lo Spirito andava sottolineando alcune Parole che dovevano diventare i principi operanti di una nuova corrente spirituale: la spiritualità dell'unità".

E’ da questa spiritualità, che diventa stile di vita di persone di ogni età, categoria, vocazione e cultura, che si sviluppa il Movimento. Al suo cuore i 'focolari', piccole comunità maschili o femminili, composte da laici, vergini e coniugati, totalmente donati a Dio secondo il loro stato, impegnati innanzitutto a mantenere viva la presenza del Risorto, da Lui promessa quando "due o tre sono riuniti nel Suo nome".

Finalità

Nell’attuale cambiamento epocale, condividendo con l’umanità la sofferta gestazione di una nuova civiltà globalizzata, interdipendente, multiculturale e multireligiosa, il Movimento è impegnato, insieme alle molte forze che si muovono in questa direzione, a comporre nell'unità la famiglia umana, arricchita dalle diversità.

Strumenti di unità

Principalmente i "focolari", riuniti in "zone", convergenti in un unico "Centro internazionale". Via via, dall’unico albero, nascono numerose diramazioni, tra cui movimenti ad ampio raggio, che gettano semi di rinnovamento nei diversi ambiti della società e della Chiesa aprendo spazi di fraternità e di unità:

Famiglie Nuove

Umanità Nuova

Giovani per un mondo unito

Ragazzi per l’unità

Movimento parrocchiale e diocesano

Movimento sacerdotale

Movimento dei religiosi e religiose appartenenti a diverse Congregazioni.


Vie all'unità: i dialoghi

Il dialogo a livello di singoli, personalità e movimenti, comunità e gruppi, si delinea come via privilegiata per promuovere l'unità:

nella propria Chiesa, per approfondire la comunione tra movimenti ecclesiali, nuove comunità e associazioni laicali, con carismi antichi e nuovi delle congregazioni religiose;

tra le Chiese, per intessere rapporti di comunione fraterna e di comune testimonianza, che fanno crollare pregiudizi e aprono il dialogo della vita, del popolo, quale lievito per accelerare il cammino dell’unità visibile dei cristiani;

con l'ebraismo, per sanare ferite di secoli e riscoprire il patrimonio e le radici comuni;

tra le religioni,  per costruire un mondo fraterno sui valori dello spirito;

con persone di convinzioni non religiose, per collaborare sulla base dei valori comuni e del rispetto dei diritti umani, nei campi della solidarietà e della pace.

Nel sociale

La reciprocità dell'amore fino a costruire l'unità si rivela come "codice" per trasformare il sociale, imprimendo la dimensione della comunione, della solidarietà nei vari ambiti della società, come: politica, economia, rapporti tra i popoli, moralizzazione pubblica ed etica sociale, salute, educazione e cultura, comunicazione sociale. Di particolare rilievo:

Movimento politico per l'unità aperto a persone impegnate a diversi livelli, delle più varie estrazioni partitiche, propone la fraternità come categoria politica in vista del bene comune.  www.mppu.org

Economia di Comunione: progetto che, nel mondo dell’economia, ispira la gestione di oltre 750 imprese ed ha un impatto anche a livello culturale. www.edc-online.org

Cooperazione internazionale. Oltre 1000 le opere sociali di varie dimensioni nei 5 continenti. Particolarmente sviluppate quelle in atto in campo socio-sanitario ed educativo nelle aree più depresse. La valorizzazione della reciprocità suscita autosviluppo e riscatto sociale, azione supportata da una Ong del Movimento, l’AMU: Azione mondo unito. www.azionemondounito.org

Modelli di una nuova socialità: le cittadelle

Le cittadelle sono 35, a vari stadi di sviluppo, con le caratteristiche della cultura in cui sorgono. Sono città in miniatura con case, scuole, aziende, luoghi di culto. Per lo stile di vita che promuovono possono offrire un modello alla convivenza nelle grandi città.

Formazione all’unità. 63 sono i "Centri Mariapoli" per la formazione spirituale e sociale dei membri, in 46 nazioni. 8 in Italia, oltre al Centro Internazionale che ha sede a Castelgandolfo (Roma). Scuole di formazione permanenti per le varie diramazioni del Movimento sorgono nelle varie cittadelle.

Cultura dell'unità

Un centro studi interdisciplinari, la Scuola Abbà, raccoglie docenti impegnati ad elaborare le prime linee di una cultura illuminata dal carisma dell’unità. Un ulteriore sviluppo, a livello culturale, è segnato dalla costituzione di reti internazionali di studiosi, professionisti, studenti che approfondiscono ciascuna disciplina e promuovono convegni, corsi di formazione, pubblicazioni.

Alla fine del 2007 nasce l’Istituto Universitario Sophia. A partire dall’anno 2008/2009 offre una Laurea magistrale (Master’s) in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”, della durata di due anni. Nella fase iniziale sono previsti 50 studenti circa ogni anno. Si prevede l’avvio del corrispondente dottorato.

Media

Per diffondere questa cultura:

Città Nuova editrice, in 31 Paesi;

Città Nuova, periodico di opinione: 37 edizioni in altrettante nazioni, in 22 lingue: www.cittanuova.it

Nuova Umanità, rivista bimestrale di cultura;

Unità e carismi e Gen’s, bimestrali di cultura e aggiornamento ecclesiale, in varie lingue;

Centro S. Chiara e Charisma, centri produzione audiovisivi.

Riconoscimenti

Per l'opera a favore del dialogo, dell'unità e della pace, sono stati espressi vari riconoscimenti al Movimento, nella persona di Chiara Lubich, da:

responsabili delle diverse Chiese: ortodossa, anglicana e  evangelico-luterana;

rappresentanti di varie religioni: ebrei e indù;

organismi civili, nazionali e internazionali: tra cui Unesco, Consiglio d'Europa, Università e altri enti culturali, amministrazioni comunali.

Opera di Maria

Il Movimento è stato approvato ufficialmente dalla Chiesa Cattolica con la denominazione "Opera di Maria".
Porta questo nome perché "per la sua tipica spiritualità che – a mo’ di Maria – dà al mondo Cristo spiritualmente, per la varietà della sua composizione, per la sua diffusione universale, per i suoi rapporti con cristiani di diverse Chiese e Comunità ecclesiali, con persone di varie fedi o anche di convinzioni non religiose, e per la sua presidenza laica e femminile, dimostra il particolare legame di essa con Maria santissima, madre di Cristo e di ogni uomo". (Statuti Generali, art. 2)

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23/07/2011 09:51
 
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