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STRANI PASSI BIBLICI

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2019 19:45
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19/08/2014 14:59
 
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Cosa scrisse per terra Gesù ?
 C'è una cosa che mi ha sempre incuriosito: quando Gesù dice alla folla di perdonare l’adultera («Chi è senza peccato scagli la prima pietra») scrive con il dito sulla terra. Cosa scriveva? 





Risponde padre Filippo Belli, docente di Teologia biblica.

Il vangelo di Giovanni afferma, raccontando dell’episodio dell’adultera (Gv 8,1-11) che Gesù tracciava segni (8,6) e scriveva per terra (8,8). Il vangelo però non ci riporta né cosa scriveva Gesù né il significato del gesto.

Fin dall’antichità si sono susseguite numerose interpretazioni a riguardo. Una delle più famose e ancora oggi in voga - formulata per primo da Girolamo (IV-V secolo) - è quella secondo la quale Gesù scrive i singoli peccati di coloro che conducono la donna sorpresa in flagrante adulterio. Altri ritengono che, in consonanza con l’uso romano, Gesù scriva il suo verdetto nei riguardi della donna e dei suoi detrattori prima di pronunciarlo. Altri ancora segnalano che il gesto di Gesù col dito richiama la scrittura della Legge da parte di Dio su tavole (Es 31,18; Dt 9,10). Gesù scriverebbe, quindi, la nuova Legge dell’amore misericordioso. Per alcuni infine Gesù fa riferimento a Ger 17,13 in cui il profeta parla del tempio (proprio dove si trova Gesù in quel momento): O speranza d’Israele, Signore, quanti ti abbandonano resteranno confusi; quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perché hanno abbandonato il Signore, fonte di acqua viva.

Questi tentativi a cui se ne possono sempre aggiungere altri, hanno tutti un medesimo risultato: ci lasciano con la bocca asciutta rispetto alla nostra sete di sapere. In effetti, nonostante il fascino che alcune ipotesi possono suscitare, nessuna di esse è convincente perché nessuna di esse è pienamente verificabile. Il mistero di quella scrittura rimane e forse deve rimanere tale in quanto almeno cattura l’attenzione.

In effetti il racconto evangelico ci fa vedere il gesto di Gesù che traccia segni e scrive per terra, ma non ci fa vedere ciò che ha scritto. Occorre allora guardare il gesto e comprenderlo nel suo attuarsi più che lasciarsi prendere dall’ansia di sapere che cosa ha scritto o disegnato. La scena così guadagna in spessore e in impressione visiva.

Un gruppo di facinorosi trascina la donna colpevole davanti a Gesù. Ma il motivo è malizioso, è per metterlo alla prova. Gli scribi e farisei in questione ce l’hanno più con Gesù che con la donna. Ha peccato, la Legge dice di lapidarla, tu che dici? È un chiaro tranello. La risposta secca - è da lapidare oppure no - lo metterebbe in fallo. Da una parte andrebbe contro la Legge, dall’altra lascerebbe attuarsi una condanna e un delitto perpetuati come vendetta nei suoi confronti. La donna è utilizzata come pretesto per questo.

Come a non volerli ascoltare, e disdegnando la propria attenzione, Gesù si china per terra a scrivere, lasciandoli nel loro livore. Ma quelli insistono. Il motivo dell’insistenza è proprio il gesto di Gesù che sembra non volerli ascoltare, né degnarli del proprio sguardo e parola. Gesù allora si erge in una risposta che li ammutolisce e che li riporta alla loro ipocrisia e infine alla propria responsabilità davanti a Dio: chi è senza peccato scagli la prima pietra. E di nuovo si china a scrivere. Il gesto di Gesù non impone nulla, non risponde alla cattiveria, se ne distoglie. Non è una battaglia a campo aperto, Egli non discute, non argomenta, non discetta, lascia che tutto si compia, ovvero che ognuno prenda le proprie responsabilità.

Non condanna Gesù: né la donna, né quei figuri. Che ognuno abbia la possibilità di andarsene per non peccare più. Alla donna lo dirà esplicitamente: non ti condanno, vai, e d’ora in poi non peccare più. Ma anche i facinorosi farisei e scribi ricevono la stessa possibilità, attraverso i silenziosi e enigmatici gesti di Gesù: che vadano, anch’essi, per non peccare più.

A volte i gesti - lo sappiamo - hanno più efficacia di molte parole.

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Il commento riportato sopra tuttavia non appaga la nostra curiosità di sapere cosa Gesù abbia effettivamente SCRITTO, e, considerato che non ci è pervenuto nulla di scritto di suo pugno, considerata l'estrema importanza della Sua Persona divina e della Sua missione per tutta l'umanità, sarebbe quantomeno comprensibile fare qualche tentativo per cercare una risposta a questa domanda.
E' pur vero che se l'evangelista non ha riferito il contenuto di quei due testi, può significare o che non hanno molta importanza, oppure più verosimilmente, avvolgendoli nel mistero, vuole spingere noi a ricercarne il senso.
Gesù non ci ha lasciato nulla di scritto. Ma ha voluto che altri scrivessero di Lui.
L'unica testimonianza che abbiamo, e cioè che Egli, il Signore ed il Maestro, abbia scritto qualcosa, la troviamo in Gv 8,6-8 dove risulta che si è chinato per ben due volte a scrivere qualcosa. Ma di tali Scritture,  non ci viene riferito il prezioso e misterioso contenuto.


Rileggiamo intanto le parole dell'evangelista, oggetto della ricerca:

Giov 8,6-8  Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.

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Inquadriamo la scena.
PRESENTANO  a Gesù il caso di una peccatrice su cui esprimere un GIUDIZIO.
Viene interpellato e Gesù non si sottrae alla difficile questione.
Salomone fu interpellato per un giudizio molto difficile, e diede una illuminata sentenza che mostrò la sua sapienza come ispirata.
Ma ora lì c'era Uno che era ben più di Salomone e che ben poteva uscire da una simile controversia apparentemente senza via di scampo, dove si trattava nientemeno che di conciliare la giustizia di Dio con la misericordia che quel Maestro andava predicando e praticando.
Come poteva uscirne senza far prevalere una misericordia senza giustizia, oppure una giustizia senza la misericordia?
Ma il Giudice mostra la Sua Sapienza e la sua Grandezza.

Si china due volte a scrivere per terra .
Il Giudice emette delle sentenze e siccome riguardano molto più che il solo caso specifico ma un problema generale, è molto interessante indagare su cosa possa aver sentenziato.
Davanti a Lui c'era infatti non solo quella donna ma anche i suoi accusatori.
Nelle parole che Gesù rivolse agli accusatori, possiamo arguire cosa potrebbe aver scritto, tenendo presente che Egli era anche il Legislatore e il Giudice supremo, e che quindi non poteva ignorare la Legge.
Ma non poteva ignorare neppure che gli accusatori, secondo tale Legge, erano tutti passibili della stessa sorte che sarebbe dovuta toccare alla donna.
La legge fu data per far conoscere la peccaminosità dell'umana natura e per la Legge tutti sono sotto la condanna.
Cosa dunque potrebbe aver scritto, tenendo presente questa tragica realtà umana, secondo la Legge, che Egli giusto Giudice doveva necessariamente rilevare?

Gesù scrisse la inevitabile sentenza prevista dalla Legge,  non solo riferita alla donna  ma anche ai suoi accusatori il cui cuore Gesù conosceva:

TUTTI CONDANNATI


La infinita giustizia divina esigeva questo, senza sconti. Con tale sentenza Egli dichiarava valida la Legge e l'esigenza di ottemperare alla giusta condanna di chi non la metteva in pratica. E siccome TUTTI SONO VINCOLATI DA ESSA per tutti valeva quella sentenza.

Ricordiamo che in Ger 17,13 vi è una emblematica espressione: "  Signore, quanti ti abbandonano resteranno confusi; quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perché hanno abbandonato la fonte di acqua viva, il Signore.

Tutti, messi a nudo nelle loro coscienze, dalla imperiosa Parola del Giudice, che li invitava ad eseguire la condanna, rimasero freddati dalla condizione posta da Lui e cioè la necessità di essere  puri da colpe per poterla eseguire.
La loro reazione di fronte a tali parole del Giudice, mostrò che essi riconobbero di essere stati peccatori come lo era stata la donna e sentirono come applicabile anche  a loro, la condanna che volevano venisse inflitta solo alla donna.
Mentre essi, uno ad uno abbandonavano il consesso di quel singolare tribunale, Gesù si chinò di nuovo per scrivere una seconda sentenza.
Cosa scrisse questa volta il Giudice divino, mentre tutti riconoscevano il loro stato di miseria?
Sia la donna che tremante taceva al cospetto di Colui che ben avrebbe potuto colpirla con quella condanna appena scritta, sia anche gli accusatori che avevano appena ammesso andandosene, la loro colpevolezza.

 Gesù scrisse la sua seconda sentenza, ed ancora una volta si riferiva a tutti:
TUTTI RISCATTATI

Il prezzo del riscatto sarebbe stato da Lui stesso pagato con la sua passione e morte per i peccati non solo della donna ma anche di quei suoi accusatori che non erano senza peccato, e scrive così sulla faccia della terra la Legge nuova della Grazia fondata sul suo sacrificio.
S.Paolo precisa infatti:
Col 2,14 "annullò il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.
Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.
"


Gesù dunque è stato convocato in giudizio e il Giudice ha emesso una sentenza che interessa non solo quella peccatrice ma che coinvolge tutti indistintamente.
Nessuno infatti,  con quell'invito a scagliare la pietra, può dirsi esente da peccato. 
Il Giudice lo sa bene e scrive sulla terra il suo terribile verdetto.

Ma proprio nel momento in cui tutti riconoscono di essere dei peccatori, il Giudice  della terra scrive sulla polvere la sua adorabile decisione, il VERDETTO FINALE, che prevede che la giusta pena non è revocata, bensì comminata in tutta la sua drammatica durezza. Tutti i peccatori saranno riscattati dalla pena che il Giudice pagherà per tutti alla giustizia divina, in qualità di uomo innocente.
Ecco dunque in che modo quel nuovo Salomone è riuscito a trovare la soluzione ad una controversia senza vie d'uscita, conciliando la infinita giustizia di Dio con la sua infinita misericordia.
Quale giudice umano ha mai decretato una così dura e giusta pena che egli stesso si sia impegnato a pagare per il condannato?  Solo Gesù ha fatto questo !!!




[Modificato da Credente 07/04/2019 19:45]
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Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
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