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Ultimo Aggiornamento: 26/01/2020 19:42
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29/04/2011 21:54
 
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LA SITUAZIONE DEI CRISTIANI DOPO I RECENTI ATTENTATI

Dalla relazione di Malak Mankarious ad un convegno:


Vorrei innanzitutto ringraziare vivamente il professor Biavaschi di avermi invitato a questo convegno; leggendo il tema di cui dovrei parlare (la situazione dei Cristiani dopo i recenti attentati) mi sono soffermato davanti la parola “situazione” cercando di riassumere con parole semplici quello che sta avvenendo:

PAURA – UMILIAZIONE – SPERANZA e su queste parole baserò il mio intervento:


La PAURA arriva da lontano ed è una realtà che dura da 14 secoli.


  • Nel VII Sec. DC, il secondo califfo dell’Islam Omar Ibn El-Khattab, ha ordinato al suo esercito capeggiato da Amr Ibn El-A’s di conquistare l’Egitto (641 DC), i Copti hanno cercato di trattare con i Mussulmani che però hanno imposto le loro convinzioni: Islam, jesiah (tributo) o morte”. L’Egitto è quindi divenuto un paese a prevalenza islamica. Sempre il secondo califfo dell’Islam Omar Ibn El-Khattab ha formulato un editto per regolare la vita quotidiana dei Copti, ad esempio vietando di vestirsi come si vestono i mussulmani.


  • Purtroppo negli ultimi anni le persecuzioni inflitte ai cristiani stanno facendo registrare una preoccupante crescendo sia dei numeri che nella gravità dei fatti accaduti. I Copti vengono ridotti al silenzio, aggrediti, discriminati, massacrati, li si uccide nel corpo, nella parola e nella pratica del culto.

Ai tempi di Sadat si è arrivati persino a mettere al confino il Papa Copto ed ad imprigionare i Vescovi della Chiesa. Sadat ha cercato di “sostituire” il Papa con un altro scelto da lui ma questa impresa non è riuscita grazie alla fermezza della Chiesa e dei Cristiani.


  • La strategia di Mubarak è stata diversa, si è proposto alla comunità internazionale e verso la Chiesa Copta, come l’alternativa dal volto democratico in alternativa ai Fratelli Mussulmani e che senza di Lui il paese sarebbe caduto nell’estremismo islamico. Questo non ha impedito la costante violenza e discriminazione dei Copti in Egitto.


Il sentirci sotto tiro è diventata una consuetudine, infatti il recente attentato di Alessandria era persino atteso in quanto l’ultimo di una lunga fila di attentati sempre avvenuti in occasione delle festività cristiane (160 attentati negli ultimi 30 anni).


A questa paura si aggiunge l’UMILIAZIONE che subiamo tutti i giorni nella vita sociale e politica del nostro paese. Vorrei darvi a questo proposito qualche esempio:


  • In Egitto la carta d’identità riporta obbligatoriamente la religione di appartenenza ed è fonte quindi di discriminazione. Per riparare una chiesa i Copti necessitano del permesso del Governatore, per costruire nuove chiese dell'approvazione del Presidente della Repubblica e della comunità Mussulmana dove s’intende costruirla.


  • C’è discriminazione nelle cariche dello stato. Nel Parlamento egiziano prima della rivoluzione del 25 Gennaio erano riservati ai Copti 4 posti parlamentari su un totale di 440. Per costituzione il presidente deve essere musulmano. nessun cristiano è stato nella storia recente dell’Egitto primo ministro. Dei trentadue ministri solo due erano cristiani, il ministro dell’economia e il ministro dell’ambiente. Nessun sindaco di città né di villaggio può essere cristiano. Le alte cariche dell’esercito, della polizia, della guardia presidenziale sono coperte solo da musulmani. Il corpo diplomatico conta centinaia di persone, ma i cristiani sono solo due o tre sempre in carica in paesi minori. Nessun cristiano può avere un’alta carica nei tribunali. Secondo la legge occorrono due testimoni per motivare una sentenza, ma se uno dei due è cristiano, il giudice può rifiutare la sua testimonianza perché viene da un infedele.


  • I rettori di università devono essere musulmani. Un cristiano non può insegnare arabo perché questa materia è collegata all’insegnamento della religione islamica.


  • In caso di divorzio, la legge prevede che i bambini restino con la mamma. Ma se il papà vuole divorziare perché è diventato musulmano, cosa che succede spesso, il giudice stabilisce che i bambini restino con la parte che ha la vera fede, cioè con il padre. Quindi, i figli nati cristiani crescono in una famiglia completamente musulmana".

  • Per tutte queste ragioni, da una decina d’anni si assiste ad un massiccio esodo dei copti a causa delle discriminazioni.


  • La discriminazione dei copti è in parte dovuta anche all’impianto costituzionale dell’Egitto e vorrei in particolare soffermarmi sull’articolo 2 della Costituzione che se cambiato radicalmente potrebbe portare ad una SPERANZA di cambiamento.


  • L’articolo 2 della Costituzione dice che:

L’islam è la religione dello stato, l’arabo e la sua lingua ufficiale, la shari`a è la fonte principale della sua legislazione.

I mussulmani, in nome della shari’a, non riescono a capire il valore dei diritti umani; bisognerebbe che i diritti umani nel mio Paese siano al di sopra di ogni legge, invece la religione, vista in questo caso come legge, penetra con forza in tutta la vita sociale: preghiera, lavoro, educazione dei giovani, sesso e famiglia.


Vorrei sottolineare che questa è una fondamentale differenza rispetto alla Costituzione Italiana dove Stato e Religione sono su due piani differenti come recita l’articolo 7 della vostra Costituzione:

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.”

In Italia i cittadini sono liberi di professare qualunque religione o anche essere atei, in rispetto alle leggi dello Stato.


In Egitto, con la rivoluzione del 25 Gennaio, tutti speravamo ci potessero essere i presupposti per un radicale cambiamento. Ma l’impianto costituzionale in questo momento non è in discussione. I referendum appena avvenuti hanno cambiato solo superficialmente i poteri del Presidente ed avvantaggiato i partiti politici più organizzati ovvero Al Watani ed i Fratelli Mussulmani, mentre i movimenti con le posizioni più progressiste e portate al cambiamento faranno fatica ad emergere in futuro.


Per questo motivo io credo che per i Copti non potrà esserci un futuro molto diverso nel breve o medio periodo in quanto il paese stesso non riesce ad esprimere quei concetti di uguaglianza e democrazia che sono basilari per una SPERANZA nuova. Grazie


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