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PREGHIERE SPONTANEE

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2023 08:39
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15/09/2019 20:32
 
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15^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Hai rovesciato la situazione, Gesù,
e hai dato alla parola "prossimo"
un significato imprevisto.
Solo così, in effetti, si può venir fuori da quel tunnel
senza via d'uscita in cui portano i nostri sospetti,
i nostri rancori, le nostre inimicizie,
le reti mortifere dei nostri pregiudizi,
delle nostre paure e delle nostre reticenze.
Finché il prossimo rimane una persona da aiutare
mi posso sempre permettere di scegliere, di distinguere,
di tener ben separati gli amici dai nemici,
i connazionali dagli stranieri,
i simpatici dagli antipatici, i benevoli dagli ostili,
i collaboratori dai concorrenti.
Le cose cambiano quando il prossimo è colui che aiuta
ed io mi trovo nella sgradevole posizione
di chi ha assoluto bisogno di essere soccorso, aiutato.
allora non importa se colui che si ferma
è addirittura uno straniero, un eretico,
un nemico dei miei, un samaritano.
Ciò che importa è che mi raggiunga
il gesto di compassione che mi salva.
AMEN !



16^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Ti aveva chiesto di condannare l'atteggiamento della sorella
e proprio lei, invece, finisce nel mirino,
oggetto dei tuoi rimproveri.
Un modo davvero strano, Gesù,
per ringraziare la donna che, in fin dei conti,
sta faticando anche per te, per una cena degna della tua presenza.
Ma il tuo comportamento non potrebbe essere preso come un incentivo
alla pigrizia, al disimpegno, come un pretesto
per sottrarsi al sacrificio, all'impegno?
Di primo acchito restiamo sorpresi perché
ognuno di noi, in fondo, tifa per Marta
e per la sua laboriosità, per il suo desiderio
di far bella figura a costo di ammazzarsi di lavoro.
Ci schieriamo facilmente dalla parte
di chi non si tira indietro
e non riusciamo a capire quelli che se ne stanno
con le mani in mano, che hanno sempre una scusa buona
per svignarsela dai turni e dalle incombenze.
Ma tu oggi c'insegni a distinguere,
a discernere ciò che conta veramente,
a non cadere vittime degli affanni e dell'agitazione
e di trovare il tempo per te, per sedersi ai tuoi piedi.
Tu inviti la Marta che è in ognuno di noi
a non trovare sotterfugi per sottrarsi
alla preghiera e all'ascolto della Parola.
AMEN !


17^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Siamo anche noi tra quelli, Gesù,
che credono di saper pregare,e nemmeno ci sfiora
il dubbio che i nostri tentativi di metterci in comunicazione
con Dio siano votati all’insuccesso.
Pretendiamo, Gesù,
d’insegnare al Padre quello che deve fare,
ci arroghiamo lo strano diritto di piegarlo alla nostra volontà,
di farlo agire secondo le nostre richieste.
Tu ci insegni che la preghiera
parte da un gesto di abbandono,
dalla nostra disponibilità a realizzarei progetti di Dio,
non ad imporgli i nostri,a metterci sulle sue vie
non a spingerlo per i nostri sentieri.
Riteniamo che il Padre debba corrispondere
alle nostre attese e così gli appiccichiamo
sul volto la maschera del nostro gradimento.
Ci illudiamo di poterlo comprare con le nostre invocazioni,
con le nostre offerte,coi nostri gesti di devozione.
Ma Dio è sovranamente libero
e ha rivelato la sua identità
attraverso le tue parole e i tuoi gesti.
Nessuno può essere così stolto
da costruirsi un’immagine arbitraria,
un pupazzo che non corrisponda affatto
al Padre che ci vuole suoi figli e tra noi fratelli.
AMEN !


18^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Facciamo fatica a rassegnarci, Gesù,
anche se le lezioni al proposito
ci raggiungono ad ogni piè sospinto.
Vivere nell’abbondanza,
poter disporre di una quantità di beni,
avere un pingue conto in banca
ci può facilitare in certe situazioni,
ma di certo non ci mette al riparo dai pericoli e dai rischi
che incombono su questa nostra esistenza.
Possiamo farci curare da medici prestigiosi,
ricorrere a strutture specializzate,
ma non ci possiamo sottrarre
né alla malattia né alla morte.
Possiamo acquistare prodotti di marca
e oggetti lussuosi da esibire
ma non riusciamo a comprare
né l’amore autentico né l’amicizia vera.
Possiamo destare
intorno a noi plauso e ammirazione
per le nostre imprese finanziarie,
per le nostre proprietà immobiliari,
ma ciò che conta di più per l’eternità
non sono le quotazioni in borsa,
né le rendite fornite dalle proprietà
ma il nostro rapporto con Dio.
Ecco perché tu non esiti a chiamare stolto
chi sbaglia tutto e pregiudica ogni cosa
semplicemente perché ha accumulato tesori per sé
e non si è arricchito presso Dio.
AMEN!


19^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Da quell’appuntamento
dipende non solo qualche anno di esistenza,
ma tutta l’eternità: ecco perché ignorarlo
significa esporsi a un rischio altissimo.
Giocarsi dei soldi alla roulette
è senz’altro da pazzi, ma come chiamare,
o Gesù, quelli che corrono beatamente
il pericolo di perdere la loro vita per sempre?
Ecco perché tu ci metti in guardia e ci esorti
a rimanere vigilanti, a non vivere allo sbaraglio,
senza una direzione, senza un traguardo.
E’ vero: attendere il tuo ritorno
non è una questione da poco.
Solo la tua Parola
riesce a tenere accesa la nostra fede,
solo la tua Parola può rischiarare
le diverse vicende che accadono.
E’ vero: rimanere fedeli, anche quando costa,
anche quando comporta sacrifici,
anche quando esigi un di più
di coraggio e impegno, non è possibile
se ci affidiamo solo alle nostre forze.
Per questo tu ci offri
un Pane di vita eterna, per questo tu
ci metti accanto dei fratelli e delle sorelle.
Perché quando quel giorno arriverà
noi possiamo essere pronti.
AMEN !


Assunzione di Maria

La Preghiera
da SdP 448

Benedetta tu, Maria,
e benedetto il frutto del tuo grembo!
Tu hai generato e dato alla luce,
tu hai nutrito e accompagnato
Gesù, il Signore della vita.
Attraverso il tuo corpo Egli ha sperimentato
il calore, l’affetto e la tenerezza di una madre.
Attraverso il tuo corpo Egli ho provato la gioia
di muovere i primi passi su questa nostra terra.
Attraverso il tuo volto Egli ha scoperto
i diversi colori dei sentimenti umani.
Nella tua voce ha inteso
il suo nome pronunciato con il timbro della dolcezza.
Grazie alla tua operosità
ha potuto affrontare l’avventura umana.
Sì, perché tu l’hai amato
non solo con il cuore, ma anche con il lavoro
delle tue mani e delle tue braccia.
Ecco perché non hai conosciuto la corruzione del sepolcro.
Tu che hai vissuto in prima persona
il mistero dell’incarnazione, e hai condiviso con lui
il passaggio angusto e doloroso della croce,
immediatamente dopo la tua morte hai partecipato
alla sua resurrezione e alla sua gloria.
AMEN!


20^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

La tua esistenza verrà immersa,o Gesù,
in un gorgo di solitudine, di sofferenza e di angoscia:
verrai esposto al ludibrio, al giudizio e alla condanna
e non ci sarà nessuno a prendere le tue difese.
Innocente, sarai trattato
come un malfattore; uomo totalmente di Dio,
verrai considerato come un bestemmiatore;
mite e misericordioso, sarai presentato
al potere di Roma come un fomentatore,
un ribelle, uno che si merita
di essere inchiodato ad una croce.
Hai compiuto solo il bene,
hai speso tutta la tua vita per guarire e rialzare,
per donare speranza, per liberare
dal peccato e dal male, e ora ti ripagano
col pane nero dell’ingratitudine.
E poi ti attende la prova più terribile:
affrontare la morte a mani nude,
una morte ingiusta, dolorosa e straziante,
essere come un chicco di grano
destinato a marcire nella terra
per poter dare un frutto abbondante.
Ecco la strada che ti attende.
C’è amore più grande del tuo?
AMEN !


21^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Ci siamo sbagliati, o Gesù.
Credevamo che bastasse
l’averti ascoltato con attenzione e averti battuto le mani,
mostrando entusiasmo per le tue idee.
Credevamo fosse sufficiente esserci seduti alla tua mensa,
aver mangiato il tuo pane nella santa assemblea.
Credevamo che l’appartenenza alla Chiesa costituisse
l’unico requisito: non figuriamo forse nei registri
del battesimo e della Cresima?
E invece il tuo criterio è ben diverso:
non ti accontenti di parole,
ma guardi alle opere; non cerchi spettatori,
ma chiedi persone che impegnino
tutte se stesse, la loro stessa vita,
e si lascino guidare dal tuo vangelo.
Ecco perché la tua porta resta inesorabilmente chiusa
per tutti quelli che hanno irriso la giustizia,
calpestato i deboli, ignorato le invocazioni
dei fratelli, approfittato degli stranieri.
Davanti a te non si possono
far valere rendite di posizione,
meriti di famiglia: ognuno deve rendere conto
di se stesso e di quel che ha compiuto.
AMEN !


22^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Viviamo in una civiltà dello spettacolo, o Gesù,
in cui tutti sognano di imporsi all’ attenzione,
di essere riconosciuti, ammirati e rispettati.
Così le apparenze contano più della realtà effettiva,
l’immagine più della sostanza, un frugale passaggio
davanti alla tv più di un’esistenza condotta
con onestà e impegno, senza dare nell’occhio.
Così i primi posti risultano sempre ambiti,
calcare le scene un traguardo, mettersi sotto i riflettori
un’occasione da non perdere mai.
Ecco perché la tua parola,
oggi, risulta particolarmente dura.
Essa ci indica un altro stile, un altro modo di vivere.
Tu ci chiedi l’umiltà e la mitezza:
ci inviti a non considerarci superiori agli altri,
ad accettare qualsiasi incombenza,
a trattare ogni persona con rispetto e bontà.
Tu ci domandi di disarmare noi stessi
e di abbandonare i nostri calcoli:
di donare senza attendere il contraccambio,
di aiutare senza secondi fini,
di spenderci senza mormorare,
proprio come hai fatto Tu.
AMEN !


23^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Diventare tuoi discepoli, o Gesù, è una scelta costosa
e tu ci metti davanti al prezzo da pagare.
La decisione che affrontiamo
esige un cambiamento e una conversione profonda.
Seguirti, infatti, vuol dire percorrere la stessa strada,
investire energie e risorse nel tuo progetto,
accettare le sofferenze inevitabili cui si va incontro
se s’intende vivere secondo il vangelo.
Tu ci avverti che le prove non mancano,
e prima dovremo fare i conti
con passaggi dolorosi e distacchi laceranti.
Tu, infatti, non vuoi figurare
come la ruota di scorta, come la scelta di ripiego.
Tu non ti accontenti di uno spicchio della nostra esistenza,
di un frammento delle nostre possibilità.
Tu esigi la totalità del cuore,
un amore incondizionato
più forte di qualsiasi legame di sangue,
più tenace di ogni amicizia,
più solido di qualsiasi altro interesse.
Ma è anche vero che quanto offri
ha un valore superiore a qualsiasi bene:
una gioia e una pienezza
di vivere per l’eternità.
AMEN !


24^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Ti accusano, o Gesù, perché a loro parere
stai sbagliano tutto:non rispetti le regole,
non ti tieni alla larga dai peccatori,
frequenti persone poco raccomandabili,
non tieni a distanza quanti conducono una vita dissoluta.
Farisei e scribi hanno paura
che il contagio si diffonda perché tu non hai posto i confini.
Farisei e scribi temono che tu stia seminando confusione:
se chi sbaglia non viene giudicato e condannato,
isolato e additato agli altri come un cattivo esempio,
tutti finiamo col credere che si può commettere il male, infrangere la legge.
La tua risposta, Gesù, non tarda ad arrivare va al cuore del problema.
Tu tratteggi la gioia che il Padre prova
“ per un peccatore che si converte”:
come quella di un pastore che ha ritrovato la pecora perduta…,
come quella di una donna che ha ritrovato la moneta smarrita…
Tu mostri un Dio che accetta come
un fatto ineluttabile la perdita di uno dei suoi figli
ed è pronto ad accoglierlo a braccia aperte.
AMEN!


25^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Il dilemma, prima o poi,
si propone e non può essere evitato.
Si tratta di scegliere, di assumere una decisione:
o Dio o la ricchezza.
Ecco perché Tu , o Gesù, ci inviti a fare bene i nostri conti.
Vale la pena dannarsi l’anima
per ammassare beni che un giorno deperiranno?
Vale la pena difendere qualcosa che poi andrà in polvere?
Tu ci chiedi di distinguere tra la ricchezza autentica
e quella fasulla, tra l’apparenza e la realtà,
e ci inviti ad essere veramente astuti e saggi.
Se ci troviamo ad avere abbondanza di beni,
l’unica cosa da fare è utilizzarli per soccorrere,
per tirar fuori dal disagio, per aiutare chi manca del necessario.
Così, con qualcosa che prima o poi non avrà alcun valore,
ci assicuriamo una felicità che dura per sempre.
Così mostriamo di essere amministratori intelligenti
che non si lasciano abbagliare da quello che offre il presente,
ma levano il loro sguardo verso il giorno senza tramonto.
AMEN !


26^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

L’illusione avrà termine
e la realtà sarà dolorosa
e senza possibilità di cambiamento.
E’ una minaccia
-lo riconosco Gesù-,
un avvertimento che lanci
senza mezzi termini
ad ogni tuo discepolo.
Così ti smascheri il pericolo vero
che incombe sui ricchi.
L’abbondanza in cui nuotano
impedisce loro di accorgersi
di chi sta male, di chi è nella penuria:
non lo vedono,
neanche se sta alla loro porta.
Il lusso e i piaceri che si concedono
pensano di poterseli permettere
in ogni tempo e in qualsiasi frangente,
una sorta di etichetta
con cui sarebbero nati.
E finiscono con l’ignorare
il capovolgimento che li attende,
brutale per l’eternità.
Parole dure, adatte a svegliarci,
fatte apposta per uscire
dai sogni dorati in cui viviamo
e a prendere sul serio
la destinazione che ci attende.
C’è una giustizia che ci attende,
e sarà inflessibile!,
con tutti quelli che avranno considerata
ineluttabile e scontata
la miseria di popoli interi,
l’oppressione che li schiaccia,
la loro fame e la loro sete.
AMEN !


27^ Domenica del tempo

La Preghiera
da SdP 449

Anche noi te lo domandiamo,
proprio come gli Apostoli:
“Accresci in noi la fede!”.
Se siamo afferrati dalla paura
e non abbiamo la forza
e la determinazione necessarie
per vivere secondo il Vangelo,
è perché la nostra fede è gracile
e prestiamo ascolto
più ai calcoli della sapienza umana
che alla saggezza che viene da Te.
Se siamo paralizzati dal rispetto umano,
incapaci di testimoniare
uno stile nuovo
e comportamenti inediti,
se non abbiamo il coraggio
di uscire allo scoperto,
di dichiaraci tuoi discepoli,
di assumere le nostre responsabilità,
è perché la nostra fede è debole.
Siamo sopraffatti
da modelli di esistenza
che ci seducono fin dalla giovinezza
e ci impediscono di cogliere
quanto è bella e buona
la vita cui ci hai chiamati.
Siamo prigionieri di catene
che noi stessi abbiamo fabbricato
e da cui non riusciamo più a scioglierci,
vittime di una vita complicata,
tanto affannosa quanto assurda.
Signore, aumenta la nostra fede
e donaci lo slancio indispensabile
per abbandonarci senza remore
al tuo amore e alla tua volontà.
AMEN !


28^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 451/452

Quel giorno, Gesù,
tu avevi fatto loro
un dono inestimabile:
avevi sottratto il loro corpo
alla devastazione della lebbra,
li avevi riportati alla speranza
strappandoli all’isolamento,
facendo ritrovar loro la famiglia
da cui erano stati allontanati,
la cerchia degli amici,
il loro villaggio.
Certificata la loro guarigione,
l’esperienza terribile
sarebbe rimasta un ricordo
da gettarsi presto alle spalle,
per ritornare, felici, alla vita di prima.
Ma come non riconoscere, dunque,
la grazia che li ha raggiunti?
Come non esprimere
gratitudine e riconoscenza
a colui che ha reso possibile
questo cambiamento benefico?
Eppure su dieci
solo uno torna indietro
e loda Dio,
si getta ai tuoi piedi
per dirti il suo grazie.
No, non è una vicenda di duemila anni fa.
Il racconto è terribilmente attuale
e le percentuali non hanno
subito grandi variazioni.
E’ la storia della nostra ingratitudine,
della nostra pigrizia e presunzione:
diamo tutto per scontato,
consideriamo tutto dovuto
e non troviamo
il tempo per renderti grazie!
AMEN !


29^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 451/452

La preghiera, in fondo, Gesù
è lo specchio della nostra fede.
Se non abbiamo più voglia d’invocare il Padre
è perché consideriamo questa vita
totalmente nelle nostre mani, una proprietà di cui disporre
a nostro piacimento, a nostro uso e consumo.
In effetti, agiamo e decidiamo
come se tutto dipendesse solo da noi,
come se noi fossimo gli unici artefici
di questa storia in cui ci muoviamo.
Riteniamo guadagnata ogni cosa,
e in ogni bene a nostra disposizione
vediamo solo il frutto del nostro lavoro.
E quando ci troviamo a soccombere sotto il peso improvviso
di una malattia, di un incidente,
di un rovescio economico, di una prova imprevista,
allora vorremmo che Dio intervenisse,
immediatamente e magicamente,
a nostro sostegno e a nostra difesa.
E se non avviene, ci lamentiamo e finiamo
con il dichiarare la sua lontananza,
la sua estraneità alle nostre vicende umane.
Sì, Gesù, la nostra preghiera
dipende totalmente dalla fiducia che riponiamo in te,
una fiducia feriale, quotidiana,
che attraversa tutta la nostra esistenza.
AMEN !


30^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 451/452

Se vogliamo entrare
in una relazione autentica con Dio,
dobbiamo evitare due ostacoli determinanti.
E’ quello che tu c’insegni, Gesù,
con la parabola del fariseo e del pubblicano.
Quando ci consideriamo giusti,
quando ci riteniamo speciali
perché osserviamo scrupolosamente
ogni regola e comandamento,
quando arriviamo a pensare
che Dio è in debito con noi, e che abbiamo diritto
alla sua ricompensa, allora non c’è
alcuna possibilità di un rapporto vero con lui.
La nostra arroganza
ci taglia fuori dalla sua misericordia,
il nostro orgoglio c’impedisce di accogliere
il suo amore, i meriti che squaderniamo
ci tolgono il sapore della sua grazia.
E finiamo col disprezzare
quelli che sbagliano, quelli che commettono peccati,
quelli che non riescono ad osservare le sue leggi,
dimenticando che anch’essi
sono figli di Dio e nostri fratelli.
Donami, dunque, Gesù,
l’atteggiamento e le parole di un povero,
che riconosce la sua debolezza
ma anche la forza dell’amore di Dio.
AMEN !
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SI FACCIANO SUPPLICHE, PREGHIERE E RINGRAZIAMENTI PER TUTTI . (1Tim.2,1)


 
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